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Rapporto Fao: migliorare efficienza in uso azoto in agricoltura

Rapporto Fao: migliorare efficienza in uso azoto in agricolturaRoma, 20 gen. (askanews) – L’efficienza nell’uso dell’azoto in agricoltura deve essere migliorata per ridurre i danni alla salute umana e ambientale perché, nonostante l’aumento dei fertilizzanti azotati nell’ultimo secolo abbia contribuito in modo significativo a migliorare la produzione agricola e a rafforzare la sicurezza alimentare, tuttavia, l’uso improprio dell’azoto può danneggiare gravemente la qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo, causare la perdita di biodiversità e aggravare il cambiamento climatico.


E’ quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), lanciato oggi in occasione di un evento presso la sua sede centrale a Roma. Il rapporto fornisce una panoramica completa dell’uso dell’azoto e delle sfide che ne derivano nei sistemi agroalimentari, sottolinea l’importanza di garantire un uso sostenibile e offre raccomandazioni per raggiungere questo obiettivo. L’azoto è una componente essenziale dei costituenti alimentari, in particolare degli amminoacidi e delle proteine necessari per la crescita di piante, animali ed esseri umani. Gli esseri umani attualmente aggiungono circa 150 teragrammi (Tg) di azoto reattivo alla superficie terrestre ogni anno attraverso l’agricoltura e l’industria. Questa quantità è più del doppio del tasso preindustriale. Alcuni esperti suggeriscono che il cambiamento climatico potrebbe contribuire a far aumentare questo tasso a circa 600 Tg all’anno entro il 2100, il che potrebbe aumentare i livelli di perdita di azoto nell’ambiente. Il bestiame è il principale responsabile delle emissioni di azoto ed è responsabile di circa un terzo delle emissioni totali di azoto prodotte dall’attività umana. I fertilizzanti sintetici, il cambiamento dell’uso del suolo e le emissioni di letame sono le principali cause di inquinamento da azoto in quest’area.


L’inquinamento da azoto è più grave in Nord America, Europa occidentale e alcuni paesi asiatici, dove i fertilizzanti sono stati ampiamente utilizzati e abusati per decenni. Un uso giudizioso dell’azoto in agricoltura, quindi, aiuta a prevenire la degradazione del suolo e l’esaurimento dei nutrienti, aumentando al contempo le rese delle colture. Al contrario, un uso eccessivo aggrava il riscaldamento globale, degrada la qualità dell’aria e dell’acqua e impoverisce l’ozono stratosferico. L’inquinamento da azoto pone rischi per la salute umana aumentando l’incidenza di malattie respiratorie e cardiache. Tra le raccomandazioni della Fao per migliorarne l’utilizzo, quella di adottare misure urgenti per ridurre le emissioni di gas serra durante la produzione di fertilizzanti minerali azotati e incoraggiare la riduzione al minimo delle perdite inutili durante lo stoccaggio, il trasporto e l’applicazione sul terreno. Inoltre, i governi nazionali dovrebbero incoraggiare l’uso diffuso della fissazione biologica dell’azoto in rotazioni colturali appropriate a livello locale utilizzando colture leguminose, come soia o erba medica e dovrebbero creare linee guida per aiutare gli allevatori ad adottare le migliori pratiche di gestione del letame.


Ancora, i governi nazionali dovrebbero promuovere l’integrazione della gestione sostenibile dell’azoto in azioni di mitigazione appropriate. Infine, dovrebbero inoltre promuovere investimenti in fertilizzanti minerali ad alta efficienza e basse emissioni e il riciclaggio dei residui organici per migliorare l’efficienza del sistema, ridurre al minimo lo spreco di risorse e l’inquinamento ambientale.

Il Piemonte debutta al Winter Fancy Food Show di Las Vegas

Il Piemonte debutta al Winter Fancy Food Show di Las VegasRoma, 20 gen. (askanews) – Il Piemonte debutta al Winter Fancy Food Show di Las Vegas, dal 19 al 21 gennaio. La Winter Fancy Foof, insieme al Summer di New York, è tra le fiere di riferimento a livello mondiale per l’intero comparto agroalimentare. E quest’anno l’Italia è il Country Partner sia per l’edizione invernale che per quella estiva, a cui il Piemonte parteciperà per la decima volta il prossimo giugno.


La partecipazione piemontese è guidata dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e organizzata da Ceipiemonte. Una delegazione di sei PMI selezionate nell’ambito del Progetto Integrato di Filiera (PIF) “Agroalimentare” 2025, promosso dalla Regione e co-finanziato dal PR FESR 2021-2027, rappresenterà l’eccellenza del territorio. Le aziende hanno l’opportunità di esplorare le potenzialità del mercato della West Coast, incontrando buyer internazionali e facendo conoscere i prodotti simbolo del Piemonte: Alimentia, con oltre 250 formati di pasta, Allemandi, Goslino Famiglie Artigiane, specializzata in cioccolato artigianale, Inaudi Mushrooms & Truffles, che seleziona funghi e tartufi pregiati, Molino Fratelli Chiavazza, storico produttore di farine di grano tenero, e Olio Desiderio, che propone oli extravergine di qualità. A Las Vegas lo spazio espositivo regionale organizzato all’interno del Padiglione Italiano ospita nelle giornate di domenica 19 e lunedì 20 gennaio uno show cooking dedicato ai piatti della tradizione, curato dallo chef internazionale Emanuele Gasperini, torinese di nascita. Durante la manifestazione, i visitatori hanno anche l’opportunità di partecipare alle degustazioni in stand e assaporare una selezione esclusiva di prelibatezze tipiche della regione, come il delizioso vitello tonnato o la battuta di manzo arricchita da una crema di acciughe delicata.


Con un export che nel 2023 ha superato gli 8,3 miliardi di euro, il Piemonte si colloca al quarto posto tra le regioni italiane per valore delle esportazioni dell’industria alimentare. Negli ultimi cinque anni il comparto ha registrato una crescita del valore pari a una volta e mezzo, mentre negli ultimi dieci anni il dato è raddoppiato. Secondo le ultime proiezioni Istat, infatti, il settore agroalimentare piemontese ha raggiunto un valore export verso gli Stati Uniti di 185 milioni di euro nel 2024, con una crescita di oltre il 17% rispetto al 2022. “Il Piemonte è sempre più attivo sui mercati internazionali, e lo è in particolare in uno dei settori strategici per il nostro export quale è l’enogastronomia – ha detto il presidente Cirio – Lavoriamo per consolidare la nostra presenza, sia attraverso la partecipazione a eventi di questo tipo, che garantiscono importanti relazioni commerciali alle nostre aziende sia con eventi di promozione turistica.


Sottolineano l’Assessore regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi Paolo Bongioanni e l’Assessore regionale all’Internazionalizzazione e attrazione investimenti Andrea Tronzano: “il Piemonte lavora a far conoscere nel mondo il proprio cibo d’eccellenza con occasioni come il Winter Fancy Food Show di Las Vegas e, in parallelo, a costruire sul proprio territorio quella filiera che parte dal produttore e costruisce una catena di valore perché offre quanto i mercati internazionali sempre più ci richiedono: forte legame con il territorio, qualità, tipicità, valore alimentare e tracciabilità”.

Confagri E.R.: prezzi 2025 partono male, costo urea +15% a gennaio

Confagri E.R.: prezzi 2025 partono male, costo urea +15% a gennaioRoma, 20 gen. (askanews) – Per il settore primario 2025 parte male sul fronte dei prezzi. La fiammata del prezzo del gas ha fatto infatti schizzare del 10-15% in due settimane il costo dell’urea, che è in assoluto il fertilizzante più utilizzato nei campi fornendo i nutrienti essenziali per la crescita delle piante.


“È un campanello d’allarme: ora gli agricoltori sono spaventati dall’effetto domino. Il nuovo caro energia spinge in alto i costi di produzione di materie prime indispensabili in un momento in cui la quotazione delle principali commodity, grano in primis, tocca il minimo storico. Rischiamo di perdere redditività e competitività”, spiega in una nota il presidente regionale di Confagricoltura Marcello Bonvicini. Occorre monitorare l’andamento del mercato dei concimi azotati, valutare l’impiego di input sostitutivi introducendo anche protocolli di coltivazione più innovativi e poi ancora favorire l’uso agronomico degli effluenti di allevamento, è il monito di Confagricoltura Emilia Romagna. E bisogna mantenere alta l’attenzione sul comparto delle energie da fonti rinnovabili.


“Continuare sulla strada degli investimenti intrapresa con il PNRR promuovendo politiche di incentivazione, valorizzando i sottoprodotti agricoli a fini energetici e l’uso del digestato da reflui zootecnici sulle colture in atto, a beneficio della fertilità agricola e dello stoccaggio di carbonio nel suolo”, conclude Nicola Gherardi, membro di giunta di Confagricoltura nonché vice-presidente della Confederazione dei bieticoltori-CGBI, realtà impegnata nello sviluppo delle agroenergie in particolare biogas e biometano di origine agricola partendo dall’aggregazione di aziende e allevamenti.

Spesa Ue in settore foodservice supera livelli pre Covid

Spesa Ue in settore foodservice supera livelli pre CovidRoma, 20 gen. (askanews) – La spesa nel settore del foodservice, a livello europeo (Italia, Francia, Germania, Spagna e UK), è tornata sopra ai livelli pre-Covid, passando dai 309 miliardi del 2019 agli attuali 336 (+9%). Ma a livello di ‘ visite’, ovvero il numero di persone che entrano ed escono da esercizi commerciali legati al food, delivery compreso, non si è ancora ristabilito completamente. Sono solo alcuni dei dati emersi nel convegno ‘Outlook on the European Foodservice Industry’, organizzato il 19 gennaio da Circana a SIGEP World, la manifestazione di Italian Exhibition Group in corso alla Fiera di Rimini fino al 22 gennaio.


Secondo la ricerca il quick service restaurant (fast food e non solo) si mantiene stabile, mentre a livello di visite calano leggermente i ristoranti, con un -2,7% nel 2024 rispetto al 2023; in questo, Circana ha sottolineato come incida il lavoro ibrido (smart working), che si attesta intorno al 45% rispetto al 21% del 2019. Dallo studio è emerso che gli alimenti più apprezzati sono i burger (+6,3% nei consumi nel 2024), ma anche pasticceria e panificazione tengono il passo (rispettivamente +2,3% e +1,7%). Infine, cresce esponenzialmente la spesa per ordini online, che si attesta sui 37 miliardi di euro rispetto ai 16 del 2019.

Compie 10 anni la piattaforma della tracciabilità latte bufalino

Compie 10 anni la piattaforma della tracciabilità latte bufalinoRoma, 20 gen. (askanews) – Oltre un milione di dati controllati, circa 10mila visite ispettive che in dieci anni di attività hanno contribuito a garantire trasparenza e tracciabilità ad uno dei prodotti simbolo del made in Italy agroalimentare, la Mozzarella di bufala campana Dop. È il bilancio dell’attività del Dqa, ente terzo incaricato dal 2013 con specifici decreti ministeriali a svolgere i controlli e la certificazione della filiera della Mozzarella di bufala campana Dop.


Il Dqa trasmette alla piattaforma “tracciabilità della filiera bufalina” i dati dei caseifici e dei raccoglitori del latte iscritti al piano dei controlli della Mozzarella di bufala campana Dop. I dati vengono inviati alla piattaforma implementata dal Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) e dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno. Una piattaforma unica, che non ha precedenti in altri comparti agroalimentari, con ancora grossi margini di sviluppo Il latte acquistato, la Mozzarella di bufala campana Dop e non Dop prodotta, le altre tipologie di trasformati e il latte congelato, queste sono le informazioni che, come previsto dal comma 3 dell’articolo 5 del DM del 9 settembre 2014 sulla tracciabilità bufalina, il Dipartimento di qualità agroalimentare gestisce nell’ambito delle attività volute dal Ministero dell’Agricoltura per garantire sia gli operatori della filiera sia i consumatori.


Le attività di tracciabilità vengono svolte in sinergia con tutte le operazioni previste dal Piano dei controlli della Mozzarella di bufala campana Dop, tra cui le visite ispettive presso gli allevatori e i caseifici della filiera, con l’esecuzione di determinazioni analitiche sui campioni di latte e mozzarella prelevati in occasioni delle stesse visite. Durante i controlli presso i caseifici, gli ispettori del Dqa effettuano, inoltre, una verifica sul bilancio di massa e sulla resa di trasformazione mediante l’utilizzo di una specifica formula sulla previsione della resa in mozzarella, sulla base del contenuto in grasso e proteina del latte trasformato. Le attività di tracciabilità e certificazione si completano attraverso il confronto con i dati presenti nella Banca dati zootecnia, pubblicati sul sito del Sistema informativo veterinario. In particolare, viene analizzata la consistenza del patrimonio bufalino e delle bufale in lattazione presenti nei singoli allevamenti e nell’areale di produzione, per verificare la coerenza dei dati trasmessi dai caseifici, relativamente al latte ritirato e trasformato.

Arriva al Sigep il gelato a marchio Agricoltori Italiani

Arriva al Sigep il gelato a marchio Agricoltori ItalianiRoma, 20 gen. (askanews) – Un gelato “Firmato Dagli Agricoltori Italiani” con materie prime selezionate rigorosamente di origine italiana, a partire dallo zucchero, e senza additivi artificiali. Il nuovo progetto, presentato al Sigep, è un’idea dell’azienda Città del Gelato realizzato con Filiera Italia e Filiera Agricola Italiana e prende il via con l’offerta iniziale di nove gusti realizzati con materie prime provenienti da agricoltori italiani: Albicocca Cafona, Arachide Toscana Venturina, Melograno Wonderful di Sicilia, Fragola di Acconia, Liquirizia del Concio, Melannurca da Melannurca Campana Igp Rossa del Sud, Menta bianca di Pancalieri, Pera Signora della Valle del Sinni e Pesca Regina da Bivona Igp.


Il nuovo marchio sarà garanzia di origine certa delle materie prime italiane e rintracciabilità della filiera in un’ottica di trasparenza e di valorizzazione delle eccellenze agroalimentari del nostro Paese. “Si tratta di un progetto che vede in sinergia più partner di Filiera Italia, frutto di un lavoro meticoloso e mirato alla costruzione di una filiera trasparente e tracciabile, volta a favorire l’integrazione tra agricoltura e agroindustria nazionale”, ha detto Luigi Scordamaglia, amministratore di Filiera Italia. Il gelato di Città del Gelato si distingue per l’uso di ingredienti base di alta qualità, molte volte derivanti da processi innovativi, come l’impiego di zucchero d’uva cristallino e latte in polvere italiani, che valorizzano il legame con i territori locali. “Un progetto che parla di trasparenza sostenuto dal marchio ‘Firmato Dagli Agricoltori Italiani’, riconosciuto dal consumatore finale, come il sigillo di qualità che promuove le filiere produttive le cui materie prime sono di origine certa ed italiana”, ha spiegato Stefano Albertazzi, direttore generale di Filiera Agricola italiana.

Agroalimentare, la collettiva di Parma Alimentare a Sirha di Lione

Agroalimentare, la collettiva di Parma Alimentare a Sirha di LioneRoma, 20 gen. (askanews) – Degustazioni guidate con alcuni dei migliori prodotti della Parma Food Valley, demo di cucina parmigiana e ancora ricette dedicate realizzate dagli chef di Pqr e Alma. La collettiva di Parma Alimentare si appresta a sbarcare al Sirha di Lione, il salone internazionale della ristorazione e del food, in programma dal 23 al 27 gennaio, che per questa edizione può vantare oltre 4mila espositori e circa 250mila visitatori attesi.


Un appuntamento fondamentale in un mercato di grande valore per la Food Valley ducale: quello francese è infatti il riferimento principale sul fronte esportazioni, che a valore sono cresciute del 57% rispetto al periodo pre-Covid attestandosi a quota 510 milioni di euro. Ma il trend è in costante aumento: nel 2023 si è registrato un +13% rispetto ai 451 del 2022, con un aumento stimato anche per il 2024. Ottimo risultati per le conserve animali (+9%), vegetali (+15%) e i prodotti lattiero-caseari (+11%) a trainare il comparto. A valore invece pasta e prodotti da forno (167 milioni di euro sui 510 complessivi) rappresentano i prodotti con la maggior richiesta da parte del mercato francese. All’interno della collettiva di Parma Alimentare ci saranno tre aziende del territorio: Coppini Arte Olearia, Greci e Nuova Boschi. Ma le collaborazioni si estenderanno ad altre realtà. Durante la manifestazione, i visitatori potranno degustare i prodotti della Food Valley grazie ai Consorzi del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma, accompagnati dal Consorzio dei Vini dei Colli di Parma, oltre alle aziende presenti nella collettiva. Inoltre, sarà possibile prendere parte ad una vera e propria esperienza di cucina parmigiana, a cura del Parma Quality Restaurants rappresentato in questa occasione dallo chef Matteo Ricci del ristorante ‘Il Labirinto’.


Parma Alimentare ha stretto anche una collaborazione con ALMA, consolidando la sinergia che lega Parma Alimentare e la scuola di cucina di Colorno con l’Agenzia ICE di Parigi. Durante il Sirha, lo chef ambassador di Alma, Paolo Amadori, presenterà una ricetta realizzata appositamente per la manifestazione dal nome ‘Quasi come una carbonara’, ovvero un pacchero rigato, fonduta di Parmigiano Reggiano al pepe nero e vele croccanti di Prosciutto di Parma. “Il Sirha di Lione sarà il primo appuntamento di un ricco programma fieristico che nel 2025 ci porterà anche a Tuttofood a Milano, al Summer Fancy Food a New York e ad Anuga a Colonia – spiega in una nota Alessandra Foppiano, Executive Manager di Parma Alimentare – sono appuntamenti fondamentali, che Parma Alimentare promuove da quasi 50 anni, per favorire lo sviluppo delle opportunità di business per le aziende agroalimentari del territorio”.

Sardegna, accordo per filiera bovina sardo bruna che punta a Igp

Sardegna, accordo per filiera bovina sardo bruna che punta a IgpRoma, 20 gen. (askanews) – Un accordo di filiera sulla valorizzazione della razza bovina Sardo Bruna, che creerà una rete economica tra 80 allevatori di tutta la Sardegna rappresentati da Coldiretti, l’azienda Forma Carni e l’associazione regionale allevatori. Un accordo che vede tutti gli attori coinvolti, che da seguito a quanto sviluppato tramite il progetto di ricerca Valorisardo (con capofila l’azienda Forma), e che persegue l’obiettivo del riconoscimento della Igp.


La razza Sardo Bruna, bovino dalla caratteristiche genetiche uniche e con una grande adattabilità ai pascoli naturali dell’isola, è presente nella regione sarda in circa 57 mila capi (30mila dei quali iscritti a selezione). Francesco Forma, della Forma Carni, spiega che l’accordo sarà “un volano per preservare e valorizzare la più importante razza autoctona presente nella nostra isola. Un allevamento per il quale c’è stato uno studio importante in collaborazione con il mondo accademico sassarese della Facoltà di Agraria tramite il progetto di ricerca Valorisardo che ha confermato scientificamente la eccellente qualità delle carni che possono inserirsi nel segmento delle carni di alta qualità”. “Si tratta del risultato del lavoro avviato all’interno della Federazione Nuoro Ogliastra e esteso a tutta la Sardegna – ha spiegato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna – che pone al centro i nostri allevatori bovini che hanno puntato sull’allevamento di una razza storica. Punto fondamentale dell’accordo è un prezzo garantito agli allevatori, laddove a governare investimenti e prosecuzione nel progetto, lo sappiamo, è la certezza della remunerazione”.


L’obiettivo finale è arrivare al riconoscimento Igp. “L’indicazione geografica protetta permette la messa in campo di azioni con un raggio molto più ampio, sia dal punto di vista promozionale, ma anche culturale, e in ciò che riguarda la tutela da contraffazioni e manipolazioni. In un’Europa dove le premialità andranno a chi soddisfa gli obiettivi di sostenibilità, possiamo solo affermare che stiamo mettendo in moto una macchina che potrà produrre tanto”, hanno concluso.

Fabbri a Sigep lancia macchina gelato artigianale pret-a-porter

Fabbri a Sigep lancia macchina gelato artigianale pret-a-porterRoma, 20 gen. (askanews) – Realizzare un perfetto gelato artigianale in tempo reale e ovunque, grazie ad una speciale macchina che trova posto sul bancone di un bar o di una pasticceria, ma anche in un corner dedicato in un hotel o in un ristorante. E’ stata presentata alla 46esima edizione di Sigep, in programma a Rimini fino al 22 gennaio, la Fabbri Gelato System,


L’azienda bolognese ha allestito uno stand ricco di innovazioni, idee, ma anche ultime tecnologie, come la robotica che serve ai tavolini del bar o la realtà virtuale in cui tutti possono immergersi. Tante le risposte alle nuove tendenze di consumo, dai gusti snack, alla passione per il crunchy e il benessere. Sempre protagonista, infine, Amarena Fabbri, che presenta un nuovo concept in pasticceria, le Delizie, e firma l’ultimo liquore di casa Fabbri, il Ratafià.

Debutta a Sigep Agricacao, il nuovo progetto di Agrimontana

Debutta a Sigep Agricacao, il nuovo progetto di AgrimontanaRoma, 20 gen. (askanews) – Presentato al Sigep, l’evento dedicato al mondo della pasticceria, della gelateria, della panificazione e del caffè in programma a Rimini fino al 22 gennaio, Agricacao, l’ultimo progetto di Agrimontana: una linea di prodotti a base di cacao, accompagnata da una visione innovativa e sostenibile, che vuole rispondere alle esigenze di tutti i professionisti del settore, già anticipata alla stampa il 24 novembre scorso e che ora debutta a livello internazionale.


La gamma, studiata ad hoc per pasticceri, cioccolatieri e professionisti, si distingue nella selezione di varietà di fave di cacao pregiate. Accanto ai prodotti, già disponibili in linea, creati in collaborazione con due grandi chocolatier, Fabrice Gillotte e Julien Dechenaud, Agricacao proporrà cioccolati grand crus realizzati con fave provenienti da Venezuela, Ecuador, Perù, Costa Rica, fra i principali paesi produttori di cacao pregiato, ma anche da selezioni create a partire da fave raccolte e trattate in Africa (Ghana, Camerun). Peculiarità distintiva del brand, è la scelta di lavorare, ove possibile, con piantagioni a gestione femminile, un omaggio alla competenza e alla dedizione delle donne che ne sono custodi. Questa filosofia si traduce nella denominazione femminile di ogni referenza e nell’utilizzo dei fiori simbolo delle terre di provenienza per rappresentarle: Victoria e Floria dall’Ecuador, Milagros dal Perù, Akan dal Ghana e Aristid dal Camerun. Ogni cioccolato racconta così una storia autentica che unisce artigianalità, innovazione e rispetto per le comunità locali.


Durante i cinque giorni del Sigep, lo stand Agrimontana sarà il punto d’incontro per scoprire il viaggio di Agricacao, dalle piantagioni alle mani dei maestri artigiani. Saranno presenti pasticcieri e cioccolatieri di fama nazionale e internazionale, che proporranno dolci creazioni utilizzando la linea di cioccolati agricacao, e una selezione di ingredienti di Agrimontana.