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Enpaia sale al 9,2% di Masi agricola: comprato 0,7% dai fratelli Boscaini

Enpaia sale al 9,2% di Masi agricola: comprato 0,7% dai fratelli BoscainiMilano, 5 nov. (askanews) – Enpaia sale nel capitale di Masi Agricola. A ottobre l’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura ha acquistato in due lotti dai fratelli Boscaini 210.000 azioni di Masi Agricola, rappresentative dello 0,7% circa del capitale dell’azienda. Lo rendono noto la società dell’Amarone la Fondazione Enpaia. Con questo investimento, Enpaia incrementa la propria partecipazione diretta in Masi Agricola, detenendo 2.962.755 azioni in capo alla gestione principale e alle gestioni separate, pari a una soglia del 9,2% del capitale sociale rappresentativo di azioni che conferiscono diritto di voto. I fratelli Boscaini hanno ceduto una parte del pacchetto che a loro volta avevano acquistato nella primavera scorsa.


A oggi, a quanto risulta alla società, i fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini detengono il 27,61% del capitale di Masi a testa e la fondazione Enpaia il 9,22%. “Ci fa piacere constatare che Enpaia, pur nell’attuale fase di flessione, crede nel settore del vino, in Masi e nella sua strategia evolutiva – commenta Sandro Boscaini, presidente Masi Agricola – La nostra azienda continua a lavorare in particolare su due versanti: sia sull’integrazione e arricchimento dei valori di brand, con Masi wine experience e con l’imminente apertura della cantina aperta Monteleone21, sia sul rafforzamento degli aspetti sociali e di sostenibilità dell’impresa, con la recente adozione dello status di Società Benefit e del modello Masi Green Governance. Tutto questo a sottolineare la sua contemporaneità e le prospettive”.


“La decisione di aumentare la quota di partecipazione nel capitale sociale di Masi – fa sapere Enpaia – conferma la scelta della Fondazione di investire nell’economia reale per sostenere le aziende agricole che costituiscono l’ossatura della nostra Cassa di previdenza. Una scelta dettata dalla volontà di generare valore duraturo per i nostri iscritti e di contribuire allo sviluppo di aziende leader del settore dell’agroalimentare made in Italy. In questo modo la Fondazione Enpaia, non solo tutela il valore del patrimonio dei propri iscritti, ma contribuisce anche alla crescita e allo sviluppo del sistema economico italiano”.

17 ristoranti non confermano Stella Michelin,altri 21 hanno chiuso

17 ristoranti non confermano Stella Michelin,altri 21 hanno chiusoRoma, 5 nov. (askanews) – 17 ristoranti italiani che lo scorso anno avevano una Stella Michelin quest’anno non hanno visto confermato l’ambito riconoscimento, mentre sono 21 i ristoranti che avevano una Stella Michelin lo scorso anno e che quest’anno risultano avere chiuso i battenti.


Sono invece 33 le nuove Stelle Michelin assegnate oggi a Modena nel corso della presentazione della nuova edizione della guida. In totale quindi, ad oggi, sono 341 i ristoranti italiani insigniti con una Stella dalla Guida Michelin.

A Casa Perbellini a Verona Tre Stelle Michelin: 14 i tristellati

A Casa Perbellini a Verona Tre Stelle Michelin: 14 i tristellatiRoma, 5 nov. (askanews) – Tutti confermati i 13 ristoranti insigniti lo scorso anno con le Tre Stelle Michelin in Italia e una novità: a diventare il 14esimo ristorante Tristellato itaiano è Casa Perbellini 12 Apostoli, il ristorante di Giancarlo Perbellini a Verona. L’annuncio è arrivato durante la presentazione della nuova edizione della guida Michelin in corso a Modena al Teatro Pavarotti. Perbellini, una volta salito sul palco per indossare la nuova giacca da chef, si è commosso. “Bisogna che i bambini tornino a giocare con la manualità – ha detto – sono tutte cose che si sono perse con il tempo. Ora a 60 anni arrivare ai 12 Apostoli è stato un triplo salto mortale, ho una grande squadra dietro, ci sono stati tanti pianti, ho dietro una grande direttrice di sala che mi ha portato fino a qui”.


Oltre ai 33 ristoranti premiati con una nuova Stella Michelin, in Italia ora ci sono anche due nuovi ristoranti con due Stella Michelin. Il primo è Villa Elena, dello chef Marco Galtarossa a Bergamo. Il secondo è all’interno del wine resort Castiglione del bosco e si chiama Campo del Drago, guidato dallo chef Matteo Tamperini a Montalcino a Siena.

Nel 2023 Nestlé in Italia ha destinato oltre 3,5 mln a iniziative sociali

Nel 2023 Nestlé in Italia ha destinato oltre 3,5 mln a iniziative socialiMilano, 5 nov. (askanews) – Nel 2023 il gruppo Nestlé in Italia ha destinato oltre 3,5 milioni di euro in progetti e misure a impatto sociale. Un impegno che la multinazionale elvetica intende portare avanti nel futuro con politiche di inclusione lavorativa di persone svantaggiate e il coinvolgimento entro il 2026 di almeno 450 dipendenti in attività di volontariato aziendale retribuito. Questi obiettivi rientrano nel più ampio impegno del gruppo per generare un impatto positivo nelle comunità in cui opera. Impatto che attraverso il report “Il nido che condividiamo”, per la prima volta Nestlé ha misurato in collaborazione con Luiss business school e Scs Consulting.


Lo studio si è focalizzato su cinque macro-aree: benessere delle persone del gruppo e delle loro famiglie, supporto alle comunità locali, educazione alimentare, salute e benessere nutrizionale, sicurezza sul lavoro. Nestlé, spiega una nota, “punta ad aumentare la platea di volontari fra le sue persone, nella convinzione che donare il proprio tempo lavorativo e offrire supporto a chi ne ha bisogno sia una scelta di valore non solo per i singoli individui, ma anche per l’azienda. Le persone che partecipano a esperienze di volontariato aziendale sviluppano infatti alcune soft skills, quali una maggiore empatia e sensibilità verso l’altro, che le portano a rafforzare la loro capacità di lavorare in gruppo e a ridurre quindi la conflittualità. Allo stesso tempo, le attività di volontariato aziendale contribuiscono ad accrescere la motivazione e il legame tra dipendenti e impresa nella condivisione di valori solidali, con benefici concreti anche sul business”. Per questo, sono diverse le iniziative e i progetti di volontariato in vari ambiti che Nestlé sta portando avanti nel nostro Paese attraverso la collaborazione con diverse realtà del terzo settore.


“In Nestlé crediamo fermamente che il valore del nostro business non debba essere misurato solo in termini di performance economica, ma anche guardando all’impatto sociale che generiamo sulle comunità in cui siamo presenti. Per questo, ci impegniamo ogni giorno con iniziative concrete che puntano a migliorare la vita delle persone e a spronare i nostri collaboratori a fare la differenza – ha dichiarato Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato del gruppo Nestlé in Italia – Siamo convinti che la diversità costituisca un fattore vincente e, pertanto, lavoriamo per garantire pari opportunità a tutti, indipendentemente da genere, etnia, età e creare un ambiente in cui ogni voce venga ascoltata e valorizzata”.

Giansanti (Confagri) incontra europarlamentari su agricoltura Ue

Giansanti (Confagri) incontra europarlamentari su agricoltura UeRoma, 5 nov. (askanews) – Innovazione e digitalizzazione delle filiere agroalimentari e fiscalità a supporto, meccanizzazione delle colture biologiche, resilienza ai cambiamenti climatici, politiche europee e normative a sostegno della circolarità. Questi e molti altri temi, legati alle ultime tecnologie per il settore primario, saranno al centro del programma di Confagricoltura all’Eima, l’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio, a Bologna Fiere, dal 6 al 10 novembre.


La Confederazione sarà al Padiglione EIMA Extend, con uno spazio espositivo e ricettivo che proporrà soluzioni pratiche per affiancare le imprese agricole nel processo di innovazione, finalizzato a costruire un’agricoltura sempre più produttiva, competitiva e green. Il primo giorno sarà protagonista Hubfarm, la piattaforma di Confagricoltura che si avvale dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie di precisione di xFarm Technologies e Topcon Agriculture, proponendosi come un alleato strategico per una transizione digitale semplice, rapida e accessibile.

No soluzione su obbligo assicurativo veicoli agricoli aree private

No soluzione su obbligo assicurativo veicoli agricoli aree privateRoma, 5 nov. (askanews) – Tutti gli emendamenti presentati al disegno di legge sugli “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del Codice della Strada” in corso di approvazione in Senato sono stati respinti o ritirati e gli agricoltori “continuano a rimanere nel limbo in merito all’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli situati in aree private, in vigore dallo scorso luglio”, spiega in una nota Andrea Borio, presidente Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio.


L’obiettivo degli emendamenti era quello di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo, nell’attesa di avviare finalmente l’auspicato confronto tecnico volto alla risoluzione della questione, stante l’assenza di idonei strumenti assicurativi. “A quasi un anno dal Decreto legislativo del Ministero dei Trasporti, con cui è stato introdotto l’obbligo comunitario di assicurazione per i veicoli anche in aree private, non si è ancora giunti ad una soluzione, che ci auguriamo avvenga in maniera condivisa”, dice Andrea Borio.


Federacma ha sollevato la questione sin dai primi giorni dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo sul rischio statico a fine 2023. La questione interessa sia tutti i dealer, con almeno 100mila mezzi tra nuovi e usati nei piazzali, sia tantissimi agricoltori sull’intero territorio nazionale, ovvero oltre un milione di mezzi. “Chiediamo al Governo da tempo la convocazione di un tavolo tecnico che possa sbrogliare la questione. Comprendendo e condividendo gli obiettivi della nuova normativa, abbiamo avviato in autonomia il confronto all’interno della filiera agricola producendo – conclude Borio – un documento che abbiamo posto all’attenzione dei ministri Matteo Salvini, Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida, sinora purtroppo senza riscontro”.


Il testo ha visto la collaborazione di diverse sigle associative – Federacma, CIA Agricoltori Italiani, Confagricoltura, CAI Agromec, Copagri, Uncai – che hanno trovato una posizione condivisa finalizzata all’attuazione della norma. Dopo un passaggio di confronto con IVASS, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, la filiera agricola rimane in attesa di conoscere dai ministeri interessati e da ANIA, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, come adempiere alla nuova disposizione comunitaria, stante la lamentata inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico.

A Macfrut 2025 la flierva vivaistica italiana, che vale 600 mln

A Macfrut 2025 la flierva vivaistica italiana, che vale 600 mlnRoma, 5 nov. (askanews) – La moderna ortofrutticoltura passa dall’innovazione varietale. Al Macfrut 2025 se ne parlerà nella Plant Nursery area, il Salone dedicato all’innovazione della filiera vivaistica, momento di condivisione e confronto per breeder, editori, vivaisti, produttori, tecnici e ricercatori, al Rimini Expo Centre da martedì 6 a giovedì 8 maggio 2025. Il vivaismo ortofrutticolo italiano “pesa” oltre 600 milioni di euro in valore della produzione, il 50% dall’export, grazie a un migliaio di imprese coinvolte su una superficie dedicata di 16.000 ettari.


Un settore dinamico nel quale fondamentale è il tema dell’innovazione nel contesto delle nuove varietà, dei breeding, dei portinnesti, della ricerca e delle nuove strategie commerciali. Tutti temi che saranno al centro di Plant Nursery che a Macfrut 2025 propone due eventi promossi in collaborazione con SOI e CIVI Italia. Prima di tutto il Simposio internazionale “VIP” (Varieties International Project), dedicato alle innovazioni genetiche nel comparto varietale, articolato in quattro seminari di approfondimento sugli ultimi risultati ottenuti dai progetti di breeding pubblici e privati internazionali. Il secondo evento riguarda due Tavole rotonde sulle moderne tecnologie applicate alla produzione vivaistica, sulle nuove formule di gestione commerciale delle innovazioni varietali nella filiera orto-frutticola e sui processi di qualificazione e certificazione nei comparti vivaistici internazionali.


“A livello internazionale – commenta Stefano Lugli – l’innovazione varietale è divenuta in modo crescente uno strumento imprescindibile per rendere le produzioni ortofrutticole più sostenibili da un punto di vista ambientale, per ottimizzare l’efficienza d’uso delle risorse garantendo, conseguentemente, una maggiore redditività e competitività delle imprese e per conformare l’offerta dei nuovi ritrovati della genetica alle esigenze qualitative dei mercati e dei consumatori”. “Sempre in tema di innovazioni genetiche insieme alla parte convegnistica i visitatori potranno dialogare direttamente con breeder ed editori in un’area desk appositamente attrezzata all’interno del Plant Nursery Area. Inoltre, grazie alla realizzazione di un vero e proprio campo scuola, nell’area dinamica i visitatori potranno toccare con mano le ultimissime innovazioni tecnologiche introdotte nella filiera vivaistica”.

A Messina 8 e 9/11 Mangia e Cambia, festa cultura agroalimentare

A Messina 8 e 9/11 Mangia e Cambia, festa cultura agroalimentareRoma, 5 nov. (askanews) – Torna a Messina l’8 e il 9 novembre Mangia e Cambia, la festa dedicata alla cultura agroalimentare e alla sostenibilità. Le novità del 2024 sono “Colture in Comune” e il progetto OrtoCentro, il primo Orto Urbano Sociale di Messina, pensato come luogo di rigenerazione urbana e integrazione sociale. L’orto sarà gestito da giovani in situazioni di svantaggio economico, opportunamente formati per produrre frutta e verdura di qualità. Il raccolto sarà distribuito ai mercati locali e ai ristoranti, portando nelle tavole cittadine cibo sano, sostenibile e accessibile.


“La grande risposta ottenuta con Mangia e Cambia 2023 è stata solo l’inizio di un percorso che mira a coinvolgere e rigenerare l’intera città – spiega in una nota Nino Mostaccio, presidente di Slow Food Messina – Quest’anno, l’evento continuerà a dare visibilità al Messina Food Policy, il tavolo di lavoro che, grazie al supporto del Comune di Messina, della Città Metropolitana, della Camera di Commercio e della Fondazione Me.S.S.In.A., intende sviluppare politiche alimentari innovative. Vogliamo usare il cibo come leva per la transizione ecologica e per un turismo sostenibile che rispetti i produttori locali come veri custodi del territorio”. “Non possiamo più aspettare. La sostenibilità è ormai una necessità riconosciuta, e promuovere una cultura agroalimentare rispettosa della biodiversità è fondamentale per contrastare il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali – continua Mostaccio – È tempo di far sì che un cibo buono, pulito e giusto diventi accessibile a tutti, e non solo un privilegio per pochi. Per questo, con il supporto dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Sicilia, abbiamo ideato una manifestazione aperta all’intera comunità”.


Al progetto Ortocentro collaboreranno i contadini della comunità Slow Food di Messina, i tecnici dell’Istituto Agrario “P. Cuppari”, i cuochi dell’Alleanza Slow Food e partner privati, per avviare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell’orto. Mangia e Cambia 2024 vedrà anche la consegna del premio “Stretto Tra Due Mari”, istituito da Messina Food Policy per premiare persone, associazioni, istituzioni e imprese che hanno contribuito alla transizione ecologica attraverso progetti di green economy e eco-innovazione. Tra i premiati di quest’anno, spiccano realtà che hanno implementato buone pratiche per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità a Messina e dintorni.

Francia acquista 2 mln vaccini aggiuntivi contro la lingua blu

Francia acquista 2 mln vaccini aggiuntivi contro la lingua bluRoma, 5 nov. (askanews) – Annie Genevard, ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare della Francia, ha annunciato di avere avviato un ordine di “emergenza operativa” di due milioni di dosi aggiuntive alle scorte statali nell’ambito di una strategia di vaccinazione per contrastare la rapida evoluzione della lingua blu, il sierotipo 3 della febbre catarrale degli ovini (FC03) e per anticipare la capacità di produzione dei laboratori.


Il ministro ha voluto integrare lo stock già esistente per anticipare la necessità di vaccini messi gratuitamente a disposizione degli allevatori da parte dello Stato. Dalla prima ordinanza del 5 luglio 2024, prima della rilevazione del primo focolaio di FCO3 nel territorio il 5 agosto, lo Stato ha fornito un totale di 11,7 milioni di dosi. “La nostra strategia si sta evolvendo per monitorare il più da vicino possibile l’evoluzione della malattia e proteggere gli animali dei nostri allevatori. Con questa ordinanza di ‘emergenza imperativa’ desidero limitare il più possibile la progressione di questa malattia con tutti i mezzi a mia disposizione”, ha detto.

I giovano di Cia a Eima con il contest per gli istituti agrari

I giovano di Cia a Eima con il contest per gli istituti agrariRoma, 5 nov. (askanews) – I giovani imprenditori di Cia-Agricoltori Italiani tornano a Eima International, a Bologna Fiere dal 6 al 10 novembre, con il contest “AgrImage: la tua creatività al servizio dell’agromeccanica” seconda edizione del concorso ideato da Agia-Cia in collaborazione con ITAsF, Istituti Agrari senza Frontiere e FederUnacoma.


Nel progetto, sostenuto da Cia, l’impegno dell’associazione nel promuovere nuove sinergie tra istruzione professionale e mondo del lavoro, coinvolgendo la rete nazionale dei 39 istituti agrari d’Italia e ingaggiando gli studenti degli ultimi anni, o intere classi del IV e V anno, nell’elaborazione di idee creative per la tutela e la valorizzazione del territorio agricolo di appartenenza o con l’intento di smentire vecchi cliché sul settore e il mondo rurale. Due le sezioni, quindi, Arte agricola ed Educazione agricola con l’agromeccanica protagonista assoluta, al centro dell’obiettivo di fotocamere e rappresentazioni grafiche e oggetto di soluzioni per il futuro. A supporto, tre webinar con i tecnici FederUnacoma su innovazione e implements, macchine raccoglitrici, elettronica applicata e robotica.


A Eima venerdì 8 novembre, alle 11, presso la Sala Europa del Palazzo dei Congressi, la premiazione dei vincitori, i primi tre classificati per ciascuna sezione, selezionati a giudizio insindacabile da un team di esperti e tecnici Agia-Cia, ITAsF e FederUnacoma. “Continuiamo a credere nel valore dell’iniziativa condivisa con Agia-Cia e FederUnacoma – spiega la coordinatrice della Rete Istituti Agrari senza Frontiere, Paola Adami – È fondamentale insistere, portando l’attenzione degli studenti, in modo innovativo, su meccanica e meccanizzazione agraria, ancora grandi assenti nei piani di studi dell’istruzione agraria”. “La filiera agromeccanica può offrire lavoro qualificato ai giovani a ogni livello, dalla progettazione all’assistenza tecnica fino al marketing, e per questo occorre adeguare il sistema dell’istruzione e della formazione professionale -osserva la presidente di FederUnacoma, Mariateresa Maschio – ma il presupposto perché i giovani possano pensare all’agricoltura e all’agromeccanica come prospettive future interessanti è che sviluppino empatia verso il settore e acquisiscano familiarità con l’attività primaria e il mondo rurale. In questo senso il lavoro di Agia-Cia e di ITAsF è lungimirante e prezioso” . “Innovazione e tecnologia dovrebbero accelerare e agevolare le sinergie tra formazione e mondo produttivo, eppure manca ancora una svolta in tal senso. Il Contest, e le relazioni che lo sostengono, punta a fare la differenza – conclude il presidente nazionale di Agia-Cia, Enrico Calentini- creando occasioni di confronto costante per gli studenti degli istituti agrari con le professionalità di FederUnacoma. Come associazione lavoriamo perché il ricambio generazionale, o primi insediamenti in agricoltura, siano sostenuti non solo da pilastri solidi in termini di leggi, strumenti e risorse a supporto, ma anche da un bagaglio importante di conoscenza e consapevolezza. Dobbiamo creare per i più giovani l’opportunità di sperimentare e mettersi in gioco”.