Comm. Ue: ok acquisizione rumena East Grain da ceca AgrofertRoma, 13 mag. (askanews) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo della società rumena East Grain da parte della società ceca Agrofert. L’operazione, si spiega in una nota, riguarda principalmente il commercio di cereali, semi oleosi, mangimi e fertilizzanti minerali.
La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, data la limitata posizione combinata di mercato delle società derivante dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione.
Il liquore Trencianska borovicka Juniperus sloveno diventa IgpRoma, 13 mag. (askanews) – La Commissione europea ha aggiunto oggi la Trencianska borovicka “Juniperus”, una bevanda spiritosa proveniente dalla Slovacchia, nel registro delle indicazioni geografiche protette (Igp). La produzione di questo liquore a base di ginepro viene effettuata nella città di Trencín. Il prodotto è commercializzato da più di cento anni.
La Trencianska borovicka “Juniperus” è una bevanda spiritosa limpida e incolore con una gradazione alcolica del 42% volume, dall’aroma pronunciato e dal gusto intenso di ginepro. Viene prodotta utilizzando acquavite di ginepro invecchiata, acquavite neutra raffinata e zucchero liquido. L’ingrediente chiave che conferisce alla bevanda spiritosa le sue proprietà specifiche e il suo carattere distintivo è proprio il distillato di ginepro. Il gusto è conferito da una percentuale fissa di distillato di ginepro invecchiato, che viene prodotto dalla distillazione in due passaggi di un mosto fermentato di bacche di ginepro comune (Juniperus communis L.) e di ginepro spinoso (Juniperus oxycedrus L.). Vengono utilizzate solo bacche di ginepro mature, prive di marciume e di frutti acerbi.
Ciliegie, in Veneto varietà precoci rovinate da piogge e freddoRoma, 13 mag. (askanews) – Inizia male la stagione delle ciliegie in Veneto. Le piogge continue tra aprile e maggio hanno infatti causato un danno elevato alle varietà precoci, con la spaccatura di gran parte dei frutti. La raccolta, prevista dal 20 maggio, partirà dunque con un segno negativo, dato che le perdite si prefigurano consistenti.
Francesca Aldegheri, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto, spiega in una nota che le piogge e le bagnature prolungate, aggravate dal freddo anomalo per la stagione, hanno “causato il fenomeno del cracking in moltissimi frutti. Per ora le varietà tardive si salvano, essendo arretrata la fase di maturazione, ma bisogna sperare che il tempo di sistemi e si comincino a vedere giornate calde e soleggiate. Se, invece, dovesse continuare a piovere, andremmo incontro allo stesso problema anche per queste varietà”. Il timore, in caso di arrivo di nuove perturbazioni, è anche per il possibile proliferare della Drosophila Suzuki, insetto originario del Sud-Est asiatico che da alcuni anni causa vere e proprie stragi nei frutteti. “Il moscerino ama l’umidità e proprio per questo si è diffuso rapidamente nella pianura padana – dice Aldegheri – Attualmente danni da Drosophila non se ne vedono, ma occorre prestare molta attenzione, perché l’insetto depone le uova proprio dentro ai frutti crepati”.
Anche la scorsa annata non fu fortunata, contrariamente al 2022, quando il maggio fu caldo e secco, tanto che gli agricoltori dovettero irrigare in anticipo sui tempi. Alla luce delle problematiche riscontrate negli ultimi anni, tra meteo avverso e attacco degli insetti, anche nel 2023 le coltivazioni a ciliegio in Veneto hanno perso terreno, scendendo a 1.747 ettari (-8,1% rispetto al 2022). La maggior parte degli impianti si concentra nel Veronese (1.328 ettari, -9,5%), davanti a Vicenza (241 ettari, -5,1%) e Treviso (117 ettari, .6,4%). L’anno scorso la produzione di ciliegie è stata stimata in 10.747 tonnellate, con una diminuzione del 13% rispetto al 2022.
Ok definitivo Consiglio Ue a revisione mirata della PacRoma, 13 mag. (askanews) – Oggi il Consiglio Europeo ha adottato formalmente una revisione mirata di alcuni atti di base della politica agricola comune (Pac). Una revisione che nasce come risposta alle preoccupazioni espresse con veementi proteste dagli agricoltori negli ultimi mesi e che tiene conto dell’impatto degli sviluppi geopolitici, come le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, e degli eventi meteorologici estremi.
La legge sarà ora firmata dai rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo. Verrà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione, entro la fine di maggio. Gli agricoltori potranno applicare retroattivamente alcune delle nuove norme relative alle condizionalità ambientali per l’anno di dichiarazione 2024. David Clarinval, vice primo ministro belga e ministro per i lavoratori autonomi, le PMI e l’agricoltura, le riforme istituzionali e il rinnovamento democratico, spiega che “questa revisione mirata della Pac è un risultato concreto dei nostri sforzi volti a ridurre la burocrazia e garantire la semplificazione per gli agricoltori. L’adozione avviene solo due mesi dopo la presentazione della proposta da parte della Commissione. Ciò dimostra chiaramente che stiamo mantenendo le promesse fatte agli agricoltori europei”.
La revisione riguarda alcuni elementi del regolamento sui piani strategici della PAC e del regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune (il cosiddetto “regolamento orizzontale”, ndr.). Le norme aggiornate garantiscono semplificazione, riducono gli oneri amministrativi e forniscono maggiore flessibilità per rispettare determinate condizionalità ambientali, garantendo al tempo stesso un quadro prevedibile per gli agricoltori.
Nuovo disciplinare di produzione per Clementine di Calabria IgpRoma, 13 mag. (askanews) – In arrivo un nuovo disciplinare di produzione per le Clementine di Calabria Igp, che introduce innovazioni per garantire e migliorare ulteriormente la qualità e l’autenticità del prodotto. Tra le novità più rilevanti del nuovo disciplinare criteri rigorosi e standard elevati per preservare e promuovere le caratteristiche uniche e inconfondibili di questo frutto pregiato. Questo processo di rinnovamento è stato sottoposto alla vigilanza di un comitato tecnico di esperti del settore, garantendo così un approccio basato sulla scienza e sull’esperienza.
Il nuovo disciplinare sarà presentato martedì 14 maggio dal Consorzio IGP Calabria, con il patrocinio del Comune di Corigliano Rossano e il supporto della Regione Calabria e del ministero dell’Agricoltura. La presentazione del nuovo disciplinare, spiega il Consorzio, riveste “un’importanza cruciale nel contesto della valorizzazione e della tutela del patrimonio agricolo della nostra regione”.
Sugar tax, Rota (Fai-Cisl): a rischio lavoro e no benefici saluteRoma, 13 mag. (askanews) – “Sulla Sugar Tax riscontriamo da anni un atteggiamento ambiguo da parte della politica quando invece servirebbe una presa di posizione chiara e coerente: una misura del genere potrebbe avere ricadute occupazionali pesanti su uno dei comparti più importanti della nostra industria alimentare, senza creare alcun beneficio in termini di salute pubblica”. Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai-Cisl il Segretario generale Onofrio Rota commentando la notizia della parziale applicazione della Sugar Tax prevista dal primo luglio 2024.
“La lotta al cosiddetto junk food – aggiunge il sindacalista – va realizzata con un progetto educativo di ampio respiro, che coinvolga il mondo della scuola, della sanità e delle tante imprese italiane che da anni stanno investendo per apportare innovazioni di processo e di prodotto a vantaggio della salute e dell’ambiente. Si incentivi piuttosto questo tipo di innovazioni, anziché gravare sulle tasche dei consumatori con una nuova tassa che non porterebbe ad alcun risultato nella lotta a obesità e altre malattie, come peraltro riscontrato già in altri paesi”. “Al Governo – conclude Rota – chiediamo di cancellare questa misura e investire piuttosto a sostegno alla dieta mediterranea e di consumi alimentari più consapevoli, nella certezza che un balzello come la Sugar Tax finirebbe soltanto per danneggiare lavoratori e imprese”.
Lollobrigida: etichette trasparenti aumentano valore prodottiRoma, 9 mag. (askanews) – “Tutto ciò che è trasparente, per quanto ci riguarda, serve da una parte ad informare le persone che acquistano e consumano, dall’altra a valorizzare il grande lavoro di qualità che fanno in Italia i nostri produttori e trasformatori, che hanno la capacità di rendere più sicuri e qualitativamente più elevati i loro prodotti ed è per questo che la trasparenza può servire ad aumentarne ancor di più i valori sui mercati nazionali ed internazionali”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time al Senato, a una interrogazione sull’etichettatura trasparente delle carni in relazione alle condizioni di trattamento degli animali.
Il ministro ha quindi ricordato che per questo il Governo contrasta “qualsiasi tipo di etichettatura condizionante non informativa, come il Nutri-score; non lo facciamo da oggi e non lo facciamo da soli”, ha detto. Infine, ha ricordato il Sistema di qualità nazionale zootecnia e il Sistema di qualità nazionale dedicata al tema specifico del benessere animale. “Ad oggi hanno aderito al Sistema di qualità nazionale zootecnia oltre 6.000 operatori. Si tratta però di un processo virtuoso, ma che è su base volontaria e che intendiamo sostenere in ogni modo, dando la possibilità di verificare, specie sulla filiera delle carni, l’uso o l’abuso di prodotti come gli antibiotici”, ha concluso il ministro.
Assica: causa Psa perdite da mancato export per 500 mln in 2 anniRoma, 9 mag. (askanews) – “Fino a questo momento si sono avute perdite legate al mancato export per circa 500 milioni di euro in due anni e, se le cose non dovessero migliorare, il rischio sarebbe di subire ulteriori perdite per 60 milioni di euro al mese”. Lo ha detto Davide Calderone, direttore di Assica, l’associazione industriali delle carni e dei salumi aderente a Confindustria, che oggi a Cibus a organizzato un convegno per fare il punto sulla situazione del comparto dal titolo “Salumeria italiana: le sfide per il futuro, tra le incertezze del commercio internazionale e l’aumento dei costi produttivi”.
Calderone è entrato nel dettaglio dei danni della PSA, con numeri alla mano che danno la dimensione del danno, spiegando che queste cifre “avrebbero potuto essere anche più elevate, se non fosse stata messa in campo dal ministero della Salute un’azione costante di informazione e dialogo con i principali Paesi importatori dei prodotti suinicoli; insieme all’attività diplomatica e tecnica del governo si è agito per il contenimento delle misure restrittive di ordine sanitario vigenti in molti Paesi importatori”.
Allarme Assica: a rischio intero sistema produttivo salumiRoma, 9 mag. (askanews) – L’intera filiera suinicola “ha bisogno di aiuti straordinari, di nuove forme di accesso al credito per garantire la sopravvivenza di un settore che ha creato benessere in tanti territori, che ha valorizzato nel tempo le peculiarità dei territori, che non ha rincorso le delocalizzazioni per andare a produrre là dove costava meno produrre”. E’ la richiesta, e anche l’allarme, lanciato da Assica, l’associazione industriali delle carni e dei salumi aderente a Confindustria, che oggi a Cibus a organizzato un convegno per fare il punto sulla situazione del comparto dal titolo “Salumeria italiana: le sfide per il futuro, tra le incertezze del commercio internazionale e l’aumento dei costi produttivi”.
Il focus è stato la situazione attuale della salumeria italiana, che sta attraversando uno dei periodi più difficili degli ultimi anni, con l’allarme della peste suina africana (PSA) che incombe come una spada di Damocle sull’intero sistema produttivo. “Con il ritrovamento a metà aprile di un cinghiale infetto a Varano de’ Melegari, la zona di restrizione è stata allargata alle aree di Collecchio, Sala Baganza e Felino, mettendo in forte crisi le aziende che esportavano in Paesi quali il Canada e gli Stati Uniti. Abbiamo già aziende che hanno messo in cassa integrazione i dipendenti: da allarme sanitario la peste suina rischia di diventare un allarme sociale”, ha detto il presidente di Assica, Francesco Pizzagalli. Si chiede quindi alle Istituzioni di intervenire con efficacia per aiutare la filiera. “Dobbiamo essere uniti nell’affrontare le opportunità di sviluppo attraverso modalità di confronto con le istituzioni. È giusto chiedere sussidi quando le nostre aziende vengono messe a rischio per colpe e situazioni che non sono imputabili a noi, ma i sussidi servono per affrontare la drammaticità del momento. Abbiamo bisogno di un sostegno reale agli investimenti, che sono quelli che garantiscono il futuro”, ha aggiunto Pizzagalli.
Lollobrigida: per Governo agricoltura e pesca sono irrinunciabiliRoma, 9 mag. (askanews) – L’atteggiamento del Governo è che agricoltura e pesca sono irrinunciabili, li difendiamo dal primo giorno in tutte le sedi di carattere internazionale, a iniziare dall’Unione Europea”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida rispondendo al question time al Senato a una interrogazione sui recenti interventi normativi urgenti in materia agricola dopo l’approvazione in Cdm del decreto Agricoltura.
Il ministro ha quindi ricordato le misure previste nel decreto, come la moratoria di un anno per le imprese agricole e della pesca sui debiti contratti se hanno superato una riduzione del 20% del volume di affari. O i fondi per filiere in difficoltà come quella del kiwi o quelli per le aziende vitivinicole colpite da peronospora o dalla flavescenza dorata della vite. “Speriamo che in fase di conversione del decreto ci sia la possibilità di ampliare questi interventi”, ha concluso Lollobrigida.