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I 60 anni del Gruppo Selex: nel 2025 punta a 22 mld di fatturato (+4,3%)

I 60 anni del Gruppo Selex: nel 2025 punta a 22 mld di fatturato (+4,3%)Milano, 16 ott. (askanews) – Selex, gruppo della distribuzione moderna organizzata, chiuderà il 2024 con un fatturato in linea con il budget a 21,1 miliardi, il 4,3% in più rispetto ai 20,2 miliardi di un anno prima. Un tasso di crescita che punta a confermare anche nel 2025: “Noi crediamo di poter continuare a crescere più del mercato – ci ha detto il presidente Alessandro Revello – di mantenere un delta punti importante rispetto alla crescita del mercato e di crescere anche il prossimo anno del 4,3%” raggiungendo i 22 miliardi di fatturato. L’occasione per anticipare la traiettoria di sviluppo del gruppo è stato l’evento per i 60 anni di attività organizzato al Superstudio di Via Tortona a Milano, una festa a cui hanno preso parte più di 700 persone tra rappresentanti del mondo economico, accademico e l’universo Selex al completo.


Oggi il gruppo detiene una quota di mercato del 15,4%, potendo contare su una rete di oltre 3.328 punti vendita distribuiti in tutta Italia. Una rete che grazie all’investimento di 490 milioni previsto nel corso di quest’anno vedrà la ristrutturazione di 109 negozi e 67 nuove aperture. “Selex in questi anni ha navigato interpretando bene e meglio del mercato situazioni non facili, lo dicono i numeri – ci ha detto Maniele Tasca, direttore generale del gruppo – dal 2019 al 2024 siamo cresciuti dal 13,1 al 15,4% di quota di mercato, una media dello 0,5% quasi che è straordinario per il nostro settore e questo evidenzia come gli imprenditori siano stati in grado di capire momenti in certi casi drammatici in altri solo richiedenti competitività e attenzione al potere d’acquisto ma comunque non normali in un mercato che, essendo molto maturo, negli anni precedenti aveva proposto andamenti molto più stabili”. Dietro questi numeri c’è un modello imprenditoriale costituito da 18 imprese socie di diverse dimensioni, dalle medie alle grandi realta’, molte delle quali superano il miliardo di euro di fatturato e talune sono prossime ai tre miliardi, note sul mercato con le insegne Famila, A&O, C+C accanto a brand regionali. Un modello che ha mostrato di saper affrontare diverse sfide congiunturali nell’ultimo anno. “Il 2024 è chiaramente un anno molto diverso dai precedenti – ha commentato Tasca – siamo entrati in una fase di non inflazione e quindi il nostro mercato si sta muovendo con i fondamentali che nel nostro caso sono la demografia e la propensione ai consumi e il potere d’acquisto. E in questo momento non c’è il vento in poppa su queste dimensioni, anzi, al limite, ci sono delle resistenze. Noi vediamo fondamentalmente dei consumi stabili con una quota rilevante dei nostri clienti che fa fatica ad arrivare a fine mese e quindi fa delle scelte in termini di mix al ribasso, ha aumentato la frequenza di visita per esercitare un maggior controllo della spesa e quindi è molto difficile stimolare i consumi in questo tipo di situazione”.


Una situazione in cui ha trovato terreno fertile la crescita della marca privata che “è andata particolarmente bene nel 2022 e nel 2023 e quest’anno prosegue il suo trend di crescita con tassi leggermente inferiori ma siamo comunque intorno alle 6,5 – 7% quindi sopra il mercato – ci ha detto il direttore generale – chiaramente la mdd ha dimostrato in questi anni di rispondere non solo alle esigenze di difesa del potere d’acquisto che molti clienti hanno manifestato ma anche di rispondere alle esigenze qualitative perché ha avuto una crescita non solo su prodotti economici ma anche su prodotti specialistici, funzionali, prodotti premium. Il lavoro fatto in questi anni, di completamento delle gamme e di arricchimento con linee specialistiche, che molti distributori e noi sicuramente abbiamo fatto, sta portando dei risultati molto importanti”. Quanto al futuro del gruppo, al di là di possibili operazioni locali che i vertici non escludono, occorre continuare a lavorare tra le imprese socie per accrescere l’efficienza: “La crescita organica in questi anni è stata alla base dei nostri risultati ed è molto molto sana – ha affermato Tasca – Chiaramente delle operazioni magari anche locali ci sono state e ci saranno anche in futuro. Ma penso sia altrettanto importante per il rafforzamento delle nostre imprese socie immaginare dei rapporti più stretti tra imprese per trovare delle ottimizzazioni e degli efficientamenti che consentano una maggiore scala dimensionale e una maggiore scala organizzativa, indispensabili per affrontare le sfide di oggi e di domani”.

Copagri: lavorare a piano medio-lungo periodo su mezzi agricoli

Copagri: lavorare a piano medio-lungo periodo su mezzi agricoliRoma, 15 ott. (askanews) – “Il supporto alle aziende nella realizzazione di investimenti legati alla meccanizzazione agricola e, in particolare, miranti allo svecchiamento del parco macchine è e continua a essere uno dei principali imperativi ai quali bisogna guardare per il futuro del Primario”. Lo ha ricordato il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo al convegno “Il ruolo delle macchine agricole nell’innovazione dell’agricoltura – Impatto e futuro delle misure per la meccanizzazione agricola”, organizzato da Federacma e svoltosi oggi al Masaf.


“Un parco macchine rinnovato, oltre a contribuire maggiormente al crescente fabbisogno di cibo, favorisce un migliore utilizzo delle risorse e del territorio, andando al contempo a ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni e rispondendo pienamente agli orientamenti comunitari in materia di transizione energetica; senza contare le evidenti e positive ricadute in termini di sicurezza”, ha osservato il presidente. “Proprio per tali ragioni, è fondamentale continuare a puntare sulle numerose agevolazioni esistenti, incrementando la dotazione economica di tutte quelle misure che hanno dimostrato la loro attrattività, prime fra tutte il Fondo innovazione dell’Ismea e la Nuova Sabatini”, ha suggerito Battista, ad avviso del quale “è arrivato il momento di mettere in campo un piano di medio-lungo periodo finalizzato a pianificare il futuro delle misure a sostegno dell’innovazione e della meccanizzazione in agricoltura”.


“In tale piano – ha precisato Battista – andranno sciolti i tanti nodi che pesano sulla meccanizzazione agricola, partendo da quelli burocratici, per superare i quali è necessario insistere sulle attività di semplificazione e snellimento delle procedure, e assicurativi, superando l’impasse legato al cosiddetto ‘rischio statico’, e passando per i nodi politici, lavorando, ad esempio, per evitare che ai periodi in cui ci sono diverse misure agevolative che si sovrappongono facciano seguito altri periodi senza interventi di sostegno”, ha concluso il presidente della Copagri.

Al via progetto Confagri Foggia sui mercati della Capitanata

Al via progetto Confagri Foggia sui mercati della CapitanataRoma, 15 ott. (askanews) – Valorizzare e promuovere i prodotti tipici del territorio, le imprese agricole, la tradizione rurale e la riscoperta della cultura, mediante la crescita di forme di filiera corta e vendita diretta è l’obiettivo del progetto “Accorciamo le distanze – Mercati di Capitanata” promosso da Confagricoltura Foggia e finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 misura 16 “Cooperazione”.


Il progetto nell’arco di 18 mesi prevede la realizzazione di tre mercati locali, sei workshop, convegni e visite aziendali nelle aziende partner. Il tutto per implementare un percorso che porti al consolidamento di un mercato di prodotti a filiera corta. Si parte con il primo evento in programma dal 19 al 21 ottobre a Castelluccio Valmaggiore. Sabato 19 ottobre alle 10.30 nella Sala Consiliare “Rocco Grilli” ci sarà il convegno “La filiera corta come strategia commerciale e la PAC – Politica Agricola Comune”. Le conclusioni saranno affidate all’Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, mentre a moderare l’incontro sarà il direttore di Confagricoltura Foggia Giuseppe Campanaro.


Alle 12.30 in piazza Libertà si inaugurerà il Mercato Locale che vedrà la partecipazione di diverse aziende del territorio. Il Mercato Locale sarà aperto anche nella giornata di domenica 20 (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20) e lunedì 21 ottobre (dalle 10 alle 13).

Assobibe: bene no Governo a nuove tasse in 2025, anche Sugar Tax

Assobibe: bene no Governo a nuove tasse in 2025, anche Sugar TaxRoma, 15 ott. (askanews) – “Riteniamo importanti le dichiarazioni rilasciate in questi giorni dai rappresentanti del Governo, a partire dalla Presidente del Consiglio, sulla decisione di non introdurre nuove tasse nel 2025. Per questo, siamo fiduciosi che il testo della bozza della Manovra di Bilancio contenga già un ulteriore rinvio dell’imposta sulle bibite con e senza zucchero (c.d. Sugar tax) fissata a luglio 2025”. Così in una nota Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia.


Sempre rinviata anche dai precedenti Governi, la Sugar Tax, ricorda Assobibe, a fronte di un gettito residuale, “provocherebbe un grave danno alla filiera agroalimentare, espressione del made in Italy, e alle imprese che garantiscono valore economico e sociale, senza raggiungere gli obiettivi di salute”. La misura è ritenuta inefficace, come testimonia un recente report della Commissione Europea, anche per ridurre sovrappeso e obesità, i cui tassi sono costantemente in crescita nei Paesi in cui è stata introdotta, al punto che alcuni di questi hanno iniziato ad eliminarla. Assobibe ricorda anche che in Italia questi prodotti sono assoggettati ad una aliquota IVA del 22% rispetto ad una media UE del 16.5%; in Francia, ad esempio, è al 5.5%.


“In Italia si assiste da anni ad un calo costante del mercato delle bibite zuccherate, con un impatto nutrizionale che è sceso ora allo 0.9% del totale delle calorie quotidiane – ricorda Assobibe – Dall’ultima rilevazione del Crea, l’86% degli italiani non beve bibite gassate zuccherate. Inoltre, nel nostro Paese i dati sul consumo pro-capite delle bevande analcoliche sono tra i più bassi d’Europa (54 litri/annui). Per questo Assobibe ha sempre sostenuto l’assenza di presupposti per un intervento fiscale volto a penalizzare le imprese che producono e vendono chinotti, cole, cedrate, aperitivi analcolici, aranciate, spume, e tutti gli altri prodotti analcolici”.

Pastificio Garofalo e Accademia Romito a Tokyo con Pasta meets you

Pastificio Garofalo e Accademia Romito a Tokyo con Pasta meets youRoma, 15 ott. (askanews) – Il Pastificio Garofalo, in collaborazione con l’Accademia Niko Romito, scuola di alta formazione e specializzazione professionale, sarà a Tokyo il 16 ottore per la nuova tappa del progetto “Pasta Meets You”, presso la Hattori Academy Educational Institution.


Pasta Meets You è il progetto internazionale per diffondere la cultura della pasta secca e le sue tecniche di cottura. Nato dall’unione di due eccellenze italiane ha l’obiettivo di educare chef di fama mondiale, futuri talenti e appassionati di cucina di tutto il mondo sul corretto utilizzo della pasta secca italiana. La tappa di Tokyo, dopo quella Madrid, rappresenta il quinto appuntamento del progetto, che ha già toccato Brasile, Costa Rica, Turchia e Spagna. La giornata, rivolta a chef professionisti, studenti dell’accademia Hattori e appassionati di gastronomia, sarà suddivisa in due momenti che prevedono masterclass, sessioni formative e degustazioni.


L’appuntamento nipponico prevede nella prima parte della giornata, una sessione sull’arte di cucinare la pasta, introdotta dallo chef Niko Romito, 3 stelle Michelin. La seconda parte della giornata sarà invece dedicata a cinquanta giovani studenti aspiranti chef, con l’obiettivo di approfondire le radici culturali della pasta e le sue tecniche di preparazione.

Slow food lancia il manifesto del Pane Slow

Slow food lancia il manifesto del Pane SlowRoma, 15 ott. (askanews) – Slow Food Italia celebra le Giornate mondiali dell’Alimentazione e del Pane 2024 con il Manifesto del pane Slow, cibo di base quotidiano che rappresenta identità culturale e, al contempo, condivisione, solidarietà, scambio tra le comunità.


Slow Food vuole raccontare la storia del pane come strumento fondamentale per rivitalizzare le aree interne e diffondere pratiche agroecologiche, l’unica prospettiva di futuro capace di garantire a tutti un accesso a cibo buono, pulito, giusto e sano. “La grande sfida di garantire il diritto al cibo per una vita e un futuro migliori, come indica la Fao in questa Giornata mondiale, per noi parte dal modo in cui gli alimenti sono prodotti, trasformati e distribuiti, anche il pane. C’è un cibo che fa male, frutto di un sistema preciso, dove spreco, sfruttamento e fame sono elementi necessari, l’altra faccia del consumo e del profitto. E poi c’è un cibo che fa bene alle persone e ai territori, fatto di storia, cultura, convivialità, piacere”. Il Manifesto del pane Slow ha l’obiettivo di riunire contadine e mugnai, fornai e pastaie, ma anche cuochi, tecnici e istituzioni che in esso si riconoscono e lavorano per coinvolgere una comunità sempre più ampia di cittadini, sottolinea Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia.


Tra i principi del pane Slow quello della qualità del prodotto: il pane Slow è realizzato con pasta acida lievitata – evitando l’uso di agenti lievitanti chimici – acqua e farine integrali o semi-integrali, per un prodotto genuino che conservi tutte le proprietà nutrizionali e i sapori autentici. Ancora, la promozione di metodi di coltivazione e gestione dei terreni che rispettino l’ambiente e favoriscano la biodiversità, impiegando grani tradizionali locali che arricchiscono il patrimonio agricolo. Infine, si punta alla giusta remunerazione di tutti gli attori della filiera, agricoltori, mugnai, panettieri.

Consorzio MelaPiù punta su sostenibilità e sull’Igp per la Fuji

Consorzio MelaPiù punta su sostenibilità e sull’Igp per la FujiRoma, 15 ott. (askanews) – Il Consorzio MelaPiù punta sulla sostenibilità e vuole ottenere l’Igp per la varieta Fuji, in modo da tutelare la peculiarità di questo prodotto made in Emilia Romagna. Il Consorzio, con epicentro operativo a Ferrara e il cuore della produzione in Emilia-Romagna nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna, festeggia 30 anni. Nato per iniziativa di un gruppo di produttori che hanno fatto propria questa tradizione, ampliandola con la loro esperienza maturata nella coltivazione della mela Fuji nella pianura emiliano romagnola.


Chiaro l’obiettivo del progetto: rilanciare, diffondere e affermare i valori eccellenti della melicoltura di pianura seguendo un rigido disciplinare di produzione orientato alla qualità. Un percorso oggi condiviso da sei soci, tutti con una lunga e importante esperienza nel settore ortofrutticolo, nel Consorzio MelaPiù: Afe Ferrara, Apo Conerpo, Cico, Patfrut, Apofruit, Minguzzi. Stamattina è stato fatto il punto sulle attività del Consorzio, presentando i progetti dei mesi a venire. “La nostra è stata una scommessa nel segno della qualità di prodotto premium e i risultati ci stanno dando ragione – ha spiegato Matteo Mazzoni, Presidente del Consorzio – Attualmente sei sono i soci per un areale di produzione di 500 ettari, dislocati tra ferrarese e Romagna, per una produzione di circa 18mila tonnellate. Abbiamo valorizzato una tradizione di produzione melicola che affonda nella notte dei tempi in questi territori, aggiungendoci il plus della varietà Fuji unica per croccantezza, calibri e bontà”.


Il progetto infatti ha interessato Fuji MelaPiù, varietà tardiva, ideale per la coltivazione negli ambienti di pianura dove le temperature rimangono più a lungo alte per tutto il mese di settembre. Raccolta alla fine di settembre, viene commercializzata da ottobre, con i picchi di vendita previsti per fine inverno-inizio primavera. A partire dallo scorso anno il progetto MelaPiù si è arricchito della varietà Gala, coltivata negli stessi areali regionali della Fuji. La sua campagna commerciale inizia in agosto per proseguire sino al mese di dicembre.

Coldiretti, Filiera Italia e Oim siglano patto anti-caporalato

Coldiretti, Filiera Italia e Oim siglano patto anti-caporalatoRoma, 15 ott. (askanews) – Un patto per la creazione di canali sicuri per la reperibilità di manodopera qualificata, capaci di far incontrare domanda e offerta, salvaguardando le esigenze delle aziende agricoli e la dignità e i diritti dei lavoratori, contro ogni forma di caporalato e sfruttamento. E’ l’obiettivo del Protocollo d’intesa sottoscritto da Coldiretti, Filiera Italia, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) e E4Impact in occasione dell’incontro a Palazzo Rospigliosi a Roma sulla nuove sfide del lavoro in agricoltura.


Da un lato l’imprese agricola avrebbe certezza di poter disporre delle necessarie risorse in tempi certi e confacenti alle necessità, dall’altro il lavoratore sarebbe inserito nel contesto lavorativo nazionale godendo pienamente di tutti i diritti previsti dalla legislazione e dalla contrattazione collettiva di settore. In questo modo si eviterebbe anche il rischio per le imprese di diversi affidare a soggetti terzi, potendo contare su una rete assolutamente “trasparente”. Il documento è stato sottoscritto dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, Luigi Scordamaglia, Ad Filiera Italia, Laurence Hart, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), e da Letizia Moratti, Presidente E4Impact, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.


Coldiretti e Filiera Italia porterebbero la loro esperienza in fatto di internazionalizzazione e cooperazione sostenibile con progetti basati su un modello di intervento non predatorio e sostenibile, e che prevede tra le aree strategiche azioni mirate per la formazione dei lavoratori e delle imprese agricole e agroalimentare, finalizzati allo sviluppo occupazionale e imprenditoriale delle comunità locali. Da parte sua l’Oim promuoverebbe la mobilità e l’inclusione dei migranti, fornendo supporto alle autorità e alle controparti interessate a tutti i livelli, al fine di rafforzare la coesione sociale e lo sviluppo a beneficio di tutti. E4Impact è, invece, una fondazione impresa sociale che opera nell’ambito della cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale implementando, specialmente nel contesto africano, percorsi di formazione a vantaggio di imprenditori capaci di generare un positivo impatto sociale.


Un primo esempio delle possibilità oggetto del protocollo è rappresentato dal progetto “Formazione e Orientamento per i Migranti in Agricoltura – Costa d’Avorio” di Cuneo promosso da Coldiretti che vede coinvolti Oim, Clirap associazione culturale di sostegno allo sviluppo dei Paesi africani, l’Association solidarité Paris-Bouaké ente che opera in progetti di sviluppo territoriale e del capitale umano in Costa d’Avorio ed il Cpia centro provinciale istruzione adulti di Cuneo.

Giornata del pane: Nutella seleziona 240 varietà regionali

Giornata del pane: Nutella seleziona 240 varietà regionaliMilano, 15 ott. (askanews) – 240 nuovi pani regionali selezionati tra oltre 13.000 candidature arrivate da tutta Italia per l’iniziativa Pane e Nutella di Ferrero portata avanti in collaborazione con Slow Food. In occasione della Giornata mondiale del pane, che cade il 16 ottobre, il progetto nato come tributo all’arte della panificazione pubblicherà sulla propria piattaforma i risultati dell’iniziativa digitale “Pane e Nutella 2024”, dando avvio alla campagna dedicata alla tradizione panificatoria italiana.


Grazie al coinvolgimento dei cittadini, sono pervenute nell’arco di un mese, oltre 13.000 candidature di pani regionali, riportando al centro dell’attenzione l’arte della panificazione e dei panificatori. Analizzati e validati da una commissione dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, i pani candidati arricchiranno ora la piattaforma Pane e Nutella con 240 nuove tipologie, promuovendo così alcuni tra i tesori gastronomici del nostro Paese. Il binomio pane e Nutella sarà, inoltre, valorizzato anche attraverso una campagna dedicata e uno spot TV, che andrà on air a partire dal 16 ottobre raccontando l’arte della panificazione attraverso quattro veri panettieri, provenienti da diversi territori, che daranno voce ad altrettante varietà di pane. Lo spot rende omaggio alle tradizioni dei panettieri italiani e permette di scoprire tutte le fasi di preparazione del pane: dall’impasto, al tipico taglio per la lievitazione, fino al momento della cottura e della cura con cui si controlla che il pane cuocia in modo perfetto, andando ad evidenziarne la forma, la crosta e l’alveolatura, diverse per ogni tipologia


“Il pane è davvero un simbolo e un orgoglio della cultura gastronomica del nostro Paese: probabilmente nessun altro alimento ha una valenza sentimentale e di appartenenza locale così forte come il pane, in tutte le sue declinazioni e specialità – ha detto Carlo Petrini, presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – Lo testimoniano le migliaia di candidature di pani regionali arrivate da tutta Italia, che l’Università di Scienze Gastronomiche ha quindi proceduto a catalogare e validare, fornendo il suo contributo scientifico. Nella filiera del pane, è inoltre fondamentale l’arte e il saper fare del panettiere, che è colui che dà forma e specificità a questo prodotto semplice e speciale al tempo stesso, che caratterizza le tavole di ogni territorio della nostra penisola”.

Federacma: per meccanizzazione agricola strumenti semplificati

Federacma: per meccanizzazione agricola strumenti semplificatiRoma, 15 ott. (askanews) – Una programmazione strutturata con una visione stabile pluriennale, che possa essere accessibile a più agricoltori possibile con minori costi e una burocrazia semplificata, con uno strumento in grado di raggruppare i tanti bandi oggi a disposizione e con premialità dedicate ad obiettivi specifici. È questa la richiesta emersa dalla filiera agricola durante il convegno “Il ruolo delle macchine agricole nell’innovazione dell’agricoltura – Impatto e futuro delle misure per la meccanizzazione agricola” tenutosi oggi nella Sala Cavour del Masaf a Roma.


“È necessario sostenere gli investimenti in innovazione e meccanizzazione degli agricoltori per rendere il comparto primario sempre più competitivo ed efficiente – ha detto Andrea Borio, presidente di Federacma – ma è fondamentale far sì che ciò possa essere funzionale al raggiungimento degli obiettivi”. L’Italia, con un milione e mezzo di macchine agricole immatricolate ante 1996 e prive dei più basilari sistemi di sicurezza come le cinture e il rollbar di protezione in caso di ribaltamento e maggiormente inquinanti, “a cui sono legati purtroppo 120 decessi l’anno, ha infatti urgente bisogno di un ricambio del ‘parco macchine’. Per farlo, chiediamo al ministro Lollobrigida – ha aggiunto – che ringraziamo per il proficuo dialogo avviato, di superare i tanti bandi e le diverse misure con uno strumento unico con una visione di lungo periodo”.


La proposta emersa della filiera converge su un unico strumento, di ampio respiro, certo e stabile per almeno 5-7 anni, a cui abbinare un pacchetto di incentivi con premialità diversificate in funzione dello specifico obiettivo da raggiungere: rinnovo del parco macchine attraverso la sostituzione dei trattori più vetusti e inquinanti; il sostegno ai giovani agricoltori, all’imprenditoria femminile e alle aree svantaggiate; il promuovere l’agricoltura di precisione, incentivando l’acquisto di macchinari tecnologicamente avanzati; la riduzione dell’impatto ambientale, attraverso l’acquisto di mezzi a trazione green laddove l’orografia dei terreni e le colture lo permettono.