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Le conserve Saclà ottengono la certificazione B Corp

Le conserve Saclà ottengono la certificazione B CorpMilano, 9 ott. (askanews) – Saclà, a partire da luglio, ha assunto lo status giuridico di società benefit, “a conferma – spiega l’azienda – della volontà aziendale di perseguire, oltre al profitto, anche un impatto positivo sulle proprie persone, sui clienti, sull’ambiente e la comunità, integrando questo impegno all’interno dello statuto aziendale”.


L’azienda, che ha 85 anni di storia ed è presente in oltre 70 Paesi, rafforza così il proprio impegno nell’evoluzione sostenibile, attraverso l’ottenimento della certificazione B Corp, rilasciata da B Lab Italia. Lo status di B Corp è stato assegnato dopo un processo di verifica da parte del network no-profit B Lab, che si pone l’obiettivo di accelerare il cambiamento comportamentale, culturale e strutturale promuovendo un sistema economico inclusivo, equo e rigenerativo. “Diventare un’azienda B Corp certificata per noi di Saclà è un’evoluzione naturale. Come azienda storica e radicata nel territorio sentiamo una profonda responsabilità verso le comunità in cui operiamo e l’ambiente che ci circonda – afferma Chiara Ercole, Ceo di F.lli Saclà – Le aziende del settore alimentare oggi devono giocare sempre di più un ruolo attivo nel contribuire a risolvere le sfide ambientali e sociali che il mondo si trova ad affrontare. La certificazione B Corp è il riconoscimento del nostro impegno a fare impresa in modo più sostenibile, ma soprattutto conferma la nostra volontà di adottare una cultura aziendale che mette al centro l’etica e la sostenibilità. Non un punto di arrivo, ma un nuovo stimolo per continuare a migliorarci e a generare valore, secondo i principi della responsabilità e della trasparenza”.


Tra le azioni che hanno contribuito al risultato troviamo ci sono l’integrazione della sostenibilità negli obiettivi del 100% delle prime linee di management, gli investimenti nel territorio, come la realizzazione del sistema fognario per la città di Asti del valore di più di un milione di euro. Ulteriore testimonianza dell’attenzione dell’azienda verso le comunità, sono le donazioni di pasti a diverse realtà, tra cui il Banco Alimentare, la tutela e valorizzazione del benessere delle persone e delle famiglie con iniziative di welfare aziendale, tra cui l’introduzione dell’orario flessibile per andare incontro alle esigenze delle neomamme e l’inserimento di benefit sanitari. Inoltre, a conferma di questo impegno, per il secondo anno consecutivo, Saclà UK è stata nominata dal Sunday Times come “Best place to work 2024”; e ancora l’adesione a protocolli ambientali tra cui le certificazioni EMAS e ISO14001 per il continuo miglioramento delle prestazioni attraverso regolamenti e valutazioni periodiche per ridurre le emissioni dei consumi energetici, già diminuiti di oltre il 20%. Un dato che aumenterà nei prossimi anni, grazie al trasferimento dell’attività produttiva nel nuovo stabilimento di Castello d’Annone. E infine la promozione di un’alimentazione sana verso i clienti.

Olio, Unaprol: decreto Masaf passo avanti su lotta alle frodi

Olio, Unaprol: decreto Masaf passo avanti su lotta alle frodiRoma, 9 ott. (askanews) – Bene l’emanazione del decreto del Masaf n. 226 del 18 settembre 2024 che attua l’articolo 9 della Legge 206/2023, introducendo nuove disposizioni per la registrazione delle consegne di olive da olio ai frantoi oleari. David Granieri, presidente di Unaprol, spiega in una nota che “si tratta di una novità normativa fondamentale per la tutela della qualità e dell’origine dell’olio d’oliva italiano”.


“Unaprol ha sempre sostenuto la necessità di strumenti efficaci per contrastare le crescenti frodi nel settore, causate anche dalla scarsità di prodotto in alcune annate. La registrazione obbligatoria delle consegne, entro 6 ore dall’acquisto, nel Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) rappresenta un passo avanti decisivo verso una maggiore trasparenza e tracciabilità della filiera olivicola”. Il decreto del Masaf da piena attuazione all’emendamento all’articolo 9 della Legge 206/2023, promosso attivamente da Unaprol proprio allo scopo di migliorare la qualità e tutelare le produzioni nazionali. “La trasparenza e la tracciabilità sono per noi principi fondamentali. Il sistema SIAN rappresenta uno strumento indispensabile per tutelare le nostre eccellenze e l’origine dell’olio extra vergine di oliva italiano e auspichiamo che tale strumento possa essere adottato ed esteso a livello europeo”, spiega ancora il presidente di Unaprol sottolineando anche l’importanza di attivare una cabina di regia per organizzare i controlli sugli operatori obbligati a rispettare le nuove disposizioni del Registro Telematico.


“È fondamentale assicurare un’efficace applicazione delle nuove norme e sanzionare eventuali violazioni. Solo così potremo garantire ai consumatori un prodotto di qualità e tutelare il lavoro degli olivicoltori italiani”, conclude Granieri.

Da Consorzo Agrari nuovo contratto conferimento “Cereale sicuro”

Da Consorzo Agrari nuovo contratto conferimento “Cereale sicuro”Roma, 9 ott. (askanews) – Consorzi Agrari d’Italia (CAI) lancia un nuovo contratto di conferimento. Si chiama “Cereale Sicuro” ed è un’offerta innovativa il cui obiettivo è valorizzare al meglio il lavoro e i prodotti degli agricoltori, creando un percorso che garantisca risultati concreti. L’iniziativa garantisce il collocamento del prodotto al termine della raccolta. Per partecipare è necessario sottoscrivere un accordo di conferimento dei cereali per la stagione 2025 con CAI, assicurandosi così, fin dall’inizio della semina, un compratore che ritirerà il prodotto.


Il vero punto di svolta di “Cereale Sicuro” riguarda poi l’aspetto finanziario: tutti i mezzi tecnici necessari per la produzione saranno forniti da CAI e potranno essere pagati a settembre 2025, dopo che l’agricoltore avrà completato la coltivazione, raccolto e venduto il prodotto, incassando il ricavato. L’iniziativa “Cereale Sicuro” è già attiva e al momento viene presentata nelle diverse sedi territoriali di Consorzi Agrari d’Italia. “Abbiamo voluto proporre un vero e proprio patto all’agricoltore”, spiega Gianluca Lelli, amministratore delegato di Consorzi Agrari d’Italia. “Al centro di questo accordo mettiamo due elementi fondamentali: il prodotto, in questo caso i cereali autunno-vernini, e il risultato economico dell’azienda agricola. Il nostro intento è superare le difficoltà e incertezze dei mercati ponendoci al fianco degli agricoltori con soluzioni concrete e vantaggiose per loro”.


Gli aderenti avranno anche accesso prioritario ai contratti di filiera offerti da Consorzi Agrari d’Italia, uno strumento in cui l’azienda crede e che offre l’opportunità di fissare in anticipo il prezzo di ritiro del prodotto: questo consente agli agricoltori di pianificare al meglio la loro campagna colturale e garantire risultati certi e trasparenti già al momento della firma del contratto. Nel corso dell’anno, saranno inoltre disponibili ulteriori strumenti a supporto della coltivazione oggetto dell’accordo: dal settore assicurativo alla sensoristica per le colture, CAI offrirà promozioni su prodotti tecnici e soluzioni innovative, specificamente pensate per gli agricoltori che aderiranno all’iniziativa.


“Oltre a garantire il ritiro del raccolto, CAI offre una soluzione finanziaria che protegge l’agricoltore, stabilendo che il pagamento di tutto ciò che è servito per portare avanti con successo la campagna al via nelle prossime settimane avvenga solo a settembre 2025 – aggiunge Lelli – Questo garantisce di fatto un credito che permette all’agricoltore di affrontare la stagione in totale tranquillità dal punto di vista finanziario. Inoltre, l’agricoltore potrà contare sul supporto della più grande rete di tecnici agronomici d’Italia, beneficiando della loro competenza e dell’esperienza maturata nei nostri centri di saggio in tutto il Paese”.

Tartufo delle Crete Senesi, prevista ottima annata

Tartufo delle Crete Senesi, prevista ottima annataRoma, 9 ott. (askanews) – Potrebbe essere un’ottima annata per il tartufo delle Crete senesi, dopo anni di magra dovuti alla siccità. Sono le prime stime dell’associazione Tartufai Senesi in previsione della trentottesima edizione della Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi che si terrà a San Giovanni d’Asso, municipio di Montalcino, nel secondo e terzo week end di novembre (9-10 e 16-17).


Se non torneranno periodi di grande caldo, spiegano i tartufai, tutto lascia pensare a prezzi più bassi rispetto al 2023 e a una maggiore quantità di tartufi bianchi disponibili, che a San Giovanni d’Asso sono a Km 0, trovati esclusivamente dai tartufai affiliati all’associazione provinciale. La mostra mercato senese è una delle manifestazioni legate al tartufo fra le più tradizionali e antiche d’Italia. Nata alla metà degli anni 80 del secolo scorso, si tiene nel cuore delle Crete Senesi, a San Giovanni d’Asso (comune di Montalcino) che è stato fra i promotori della rete nazionale “Città del Tartufo”. Nel 2024 festeggia la trentottesima edizione. Vendita diretta a km 0, mercatino prodotti tipici, Truffle Square, stand gastronomici, le cene a tema e il “Treno Natura” sono i punti di forza di questa manifestazione.

Coldiretti: in Italia 26mila agriturismi, +84% in 10 anni

Coldiretti: in Italia 26mila agriturismi, +84% in 10 anniRoma, 9 ott. (askanews) – In Italia sono quasi 26mila le aziende agrituristiche quasi il doppio del 2014 (+84%) mentre il valore della produzione agrituristica è salito a 1,5 miliardi di euro grazie a 15,5 milioni di presenze nel 2023, di queste ben il 58% composto da agrituristi stranieri. La durata media della permanenza nelle strutture in generale è di 3,8 giorni, con differenza tra gli stranieri (4,6) e gli italiani (3,1). Sono i dati elaborati da Coldiretti su base Istat, in occasione dell’inaugurazione del Ttg Travel Experience di Rimini, la principale fiera del settore.


Nel giro di un decennio sono quindi raddoppiati gli eco-turisti, gli italiani che al momento di pianificare le ferie guardano alla sostenibilità, dalla garanzia di mangiare cibo a km zero alla riduzione dei consumi energetici. Una sensibilità che è arrivata a riguardare il 25% dei vacanzieri. Al Ttg sono presenti anche agriturismi di Terranostra Campagna Amica, con la presenza della presidente nazionale Dominga Cotarella. Un ruolo centrale nella scelta delle ferie green è oggi recitato dal cibo, spiega Coldiretti, tanto che la buona tavola con la scoperta dei prodotti delle varie regioni è indicata come la prima esigenza associata alla vacanza in Italia, davanti a cultura e divertimento, secondo Noto Sondaggi. Ma la nuova frontiera dei viaggi è rappresentata soprattutto dal turismo esperienziale legato ai singoli settori, dall’oleoturismo, all’enoturismo, dal turismo della birra, al turismo dei formaggi. Solo per il turismo del vino l’estate 2024 ha superato il record delle sei milioni di notti trascorse lo scorso anno tra le vigne, secondo le stime di Coldiretti.


“Non a caso siamo il Paese leader per numero di posti letto nelle aree rurali grazie al contributo della multifunzionalità e dell’agriturismo, altro comparto su cui siamo leader mondiali. Un primato fondato su un’offerta turistica altamente diversificata e differenziata, dove l’agricoltura gioca un ruolo fondamentale” sottolinea la presidente nazionale di Terranostra Campagna Amica, Dominga Cotarella.

Confagri Toscana: bene semplificazioni per assunzione stranieri

Confagri Toscana: bene semplificazioni per assunzione stranieriRoma, 9 ott. (askanews) – “Apprezziamo le semplificazioni per le assunzioni dei lavoratori stranieri annunciate dal governo, e che dovrebbero essere pubblicate a breve in Gazzetta Ufficiale. Attendiamo ora i fatti”. Così Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana, commenta le novità sulle normative per l’assunzione di manodopera straniera.


“Sono semplificazioni che auspicavamo da tempo. In campagna non possiamo chiedere deroghe alle coltivazioni, occorre intervenire tempestivamente, programmare per tempo, e in questo le lungaggini per le assunzioni di cittadini extracomunitari sono un ostacolo. Attendiamo – prosegue – di applicare il nuovo iter autorizzato, che grazie anche alla digitalizzazione permetterà la sottoscrizione rapida del contratto di soggiorno, stabilizzare i lavoratori stagionali, con la possibilità di convertire i permessi di lavoro stagionali in permesso di lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato al di fuori delle quote del Decreto flussi”. Tra le novità dovrebbero esserci la possibilità di click day plurimi e settoriali, l’abolizione della presentazione di istanze di nulla osta al lavoro conto-terzi da parte di soggetti privati, la precompilazione delle richieste con ampio anticipo rispetto al passato, il numero di lavoratori richiesti proporzionato alla capacità economica del datore di lavoro.


“Queste procedure aiutano a fare impresa, ad avere trasparenza nei rapporti di lavoro ad ottimizzare i costi di gestione perché una pratica che non si chiude velocemente genera incertezza, complicazioni in azienda e spesso impedisce di poter fare le operazioni colturali nei tempi previsti ed auspicati”, conclude Cavicchioli.

I peperoni del futuro: resistenti a patogeni e cambiamenti clima

I peperoni del futuro: resistenti a patogeni e cambiamenti climaRoma, 9 ott. (askanews) – Peperoni di alta qualità, più resilienti ai parassiti e agli eventi climatici estremi e con maggiore proprietà antiossidante. Questi i risultati di tre progetti internazionali a cui il CREA ha contribuito, recentemente pubblicati sulla rivista scientifica “Current Biology”.


L’attività di ricerca, durata circa 5 anni, ha portato a una mappatura delle molecole con azione antiossidante (culminata nell’individuazione di più di 1100 composti) presenti nel peperone, per studiarne effetti benefici sia sulla salute dell’uomo sia su quella della pianta ed è stata svolta nell’ambito di 3 progetti Europei Horizon 2020. Allo studio hanno lavorato sette istituzioni di ricerca, tra cui l’Istituto di Fisiologia molecolare delle Piante “Max Planck” (Germania) nel ruolo di coordinatore, il Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo del CREA, l’Università della Georgia (Stati Uniti), l’Università di Wageningen (Olanda) e tre Istituzioni di ricerca bulgare.


Per lo studio è stato necessario costituire materiali altamente diversificati, comprendenti collezioni di germoplasma e linee derivanti da incroci tra peperone coltivato e specie selvatiche. Sfruttando la variabilità presente nei materiali genetici, è stato possibile eseguire una mappatura completa dei geni da utilizzare in programmi di miglioramento genetico, con particolare attenzione alla qualità e alle caratteristiche antiossidanti. Questo consentirà ai selezionatori vegetali di costituire peperoni nutrizionalmente migliorati e resilienti agli stress ambientali. Il Centro di Ricerca del CREA Orticoltura e Florovivaismo ha partecipato al progetto sviluppando linee avanzate di peperone derivanti da incroci interspecifici tra una varietà di peperone dolce, molto consumata sul mercato italiano, e un’accessione selvatica piccante proveniente dal Sudamerica. Questo incrocio, che difficilmente avviene spontaneamente in natura dati gli areali di coltivazione diversificati delle due specie, ha permesso, grazie ai meccanismi di ricombinazione, di individuare con elevata precisione i geni presenti nei progenitori selvatici del peperone. Questa strategia conferma l’importanza delle risorse genetiche in specie vegetali come serbatoio di geni essenziale per l’agricoltura.


Il CREA ha contribuito alla caratterizzazione genomica, sviluppando oltre 10 mila marcatori genomici con metodologie di sequenziamento di nuova generazione. La popolazione è stata valutata in pieno campo e sotto serra presso la sede di Pontecagnano per le prestazioni agronomiche e per i livelli di metaboliti.

Bauli: no acquisizioni ma nuovi prodotti e canali senza disturbare i big

Bauli: no acquisizioni ma nuovi prodotti e canali senza disturbare i bigVerona, 9 ott. (askanews) – Nessuna acquisizione in vista ma un impegno tutto focalizzato sulla riorganizzazione del gruppo intorno ai due brand di riferimento, Bauli e Motta, diversificando l’offerta e alzando posizionamento e, di conseguenza, margini, mentre i consumi continuano a rimanere stabili. Michele Bauli, presidente del gruppo dolciario veronese, descrive la rotta pensata per traghettare l’azienda verso il traguardo annunciato del miliardo di fatturato nel 2030 (era di 634 milioni nell’esercizio 2022-23). Un traguardo che ridisegnerà l’offerta dell’azienda, in Italia e all’estero, mantenendo al centro il lievito madre, elemento di “differenziazione” all’interno del mercato del bakery internazionale. “Noi vogliamo arrivare a quel numero”, un miliardo di fatturato “ma come ci arriviamo è la cosa più difficile – ha esordito Michele Bauli – Pensiamo di aggiungere tante altre cose, magari canali nuovi, geografie nuove e anche riposizionando i marchi che abbiamo. Abbiamo fatto un lavoro molto importante su Motta, ci concentreremo su questi due brand, Motta e Bauli, così potremo avere anche una concentrazione del budget pubblicitario”.


Michele Bauli parla a margine dell’anteprima di “1996 – La fabbrica sta bruciando”, un cortometraggio scritto e diretto da Pietro Castellitto che, a 28 anni di distanza, ricorda l’incendio dello stabilimento di Castel D’Azzano, durante il quale il coraggio di alcune donne permise di mettere in salvo il lievito madre che da 100 anni è il fermento dell’azienda veronese. Ora a quel lievito naturale, per ragioni di marketing, è stato dato un nome, Futura, perchè su di esso intendono costruire lo sviluppo dei prossimi anni. “C’è tanto lavoro da fare, tutto basato effettivamente sul lievito madre – ha ammesso il presidente – Tutto parte da lì e vogliamo che quello diventi il nostro punto di differenziazione rispetto ai concorrenti internazionali che per tradizione non ce l’hanno. Il mondo del bakery è molto grande ma il mondo del bakery che utilizza il lievito naturale, che dà un prodotto di livello superiore e fa lo champagne del pane, è molto più limitato perché è complesso e costoso da gestire e siamo rimasti in pochi a farlo”. Ha parlato di “fase di profondo cambiamento” il chief marketing officer, Luca Casaura che in occasione della presentazione del corto ha ricordato “i nuovi progetti e i nuovi piani che la famiglia Bauli ha deciso di intraprendere con coraggio e determinazione”. “La famiglia è pronta a investire – ci ha detto dopo la proiezione veronese – lo ha già fatto con centinaia di migliaia di euro. C’è tanto lavoro da fare e sicuramente spingeremo molto sull’innovazione”. E a domanda se nel futuro di Bauli vede la possibilità di un’apertura del capitale al mercato ha risposto: “Non esiste Bauli senza la famiglia Bauli, non credo proprio”.


In questo disegno generale, che traccia la strada almeno per i prossimi anni, “il marchio Motta avrà un posizionamento più alto mentre Bauli rimane il marchio più grosso nella pancia del mercato ma sempre con un posizionamento medio-alto”, andando a integrare prodotti come Buondì e Girella. Per gli altri marchi del gruppo, come Alemagna, Bistefani, Doria, il futuro è in fase di definizione. “Per ora ci concentriamo su questi due, Motta e Bauli, poi qualcuno continuerà la sua storia come Doria, su altri come Alemagna ci ragioneremo” ha detto. La leva per crescere, come accennava anche il direttore marketing, è l’innovazione, soprattutto quella di prodotto, che potrà consentire all’azienda di affrancarsi dal segmento esclusivo dei prodotti da ricorrenza, come pandoro e panettone. “Bisogna inventarsi nuovi prodotti in momenti come questo di rallentamento – ha spiegato Michele Bauli – Noi siamo sempre stati su pochi momenti e in pochi canali e perché non provare su altri momenti senza andare a rompere le scatole a chi è più grande di noi?”. E le novità di prodotto, a quanto pare, sono imminenti con il Natale all’orizzonte. Qualcosa è trapelata, come il Panmoro, un pandoro al cioccolato, “disruptive” nel packaging nero rispetto al tradizionale lilla-Bauli. Ma le novità riguarderanno anche altri prodotti e non è escluso che nei prossimi mesi ci sia uno sviluppo anche nel segmento salato, segmento che Bauli presidia col marchio Doria.


Escluse, invece, per ora nuove acquisizioni. “Al momento non abbiamo interesse per acquisizioni, ci stiamo troppo concentrando su questi sviluppi”, ha detto Michele Bauli, mentre una direttrice di crescita restano i mercati esteri, con i tre poli: “Europa, Nord America e India dove abbiamo una fabbrica e siamo conosciuti: sembra strano – ha ammesso – ma vendiamo croissant in India e li vendiamo molto bene”. E all’estero Bauli punta ad arrivare anche con il format Minuto Bauli, la caffetteria-pasticceria che sforna quotidianamente il “minuto”, un dolce fatto dello stesso impasto del pandoro farcito al momento. “Il minuto Bauli è prodotto bellissimo che ci dà la possibilità di avere un rapporto diretto col consumatore. Vogliamo farlo espandere e lo esporteremo”, replicando il modello anche in aeroporti e stazioni. Attualmente di questi punti vendita ce ne sono 13 di cui uno all’estero, a Vienna, ma fuori dall’Italia presto potrebbero aumentare. “In Italia abbiamo il brand che ci aiuta – ha detto – all’estero abbiamo la qualità mentre il brand è un po’ meno conosciuto ma quando lo assaggiano impazziscono”. Nessuna anticipazione, invece, su come si è chiuso l’esercizio 2023-2024 mentre mostra cauto ottimismo per l’andamento del Natale: “Io credo che andrà bene perché stiamo facendo tanta innovazione e pubblicità e in un momento che non è dei migliori vogliamo proporre qualcosa di nuovo e far dimenticare questa fase – ha spiegato – I consumi sono stabili veniamo da un momento in cui le materie prime sono andate alle stelle e ora stanno rientrando ma restano sempre a livelli molto alti e questo ha affossato un po’ i consumi ma c’è voglia di qualcosa di buono e diverso e si è disposti a concederselo”.

Wao: avocado alternativa sostenibile per alimentazione e ambiente

Wao: avocado alternativa sostenibile per alimentazione e ambienteRoma, 8 ott. (askanews) – “Gli avocado sono ingiustamente diventati il capro espiatorio nelle discussioni emotive riguardo l’utilizzo dell’acqua in agricoltura e il colpevole della siccità spagnola. La realtà dei fatti, però, è molto diversa”: lo ha detto Julio Berbel, esperto di agricoltura e acqua e professore presso L’Università di Cordoba, al Congresso degli Avocado alla fiera internazionale Fruit Attraction di Madrid, a cui partecipa anche l’Organizzazione Mondiale dell’Avocado (Wao).


“Gli avocado utilizzano decisamente meno acqua rispetto a molti prodotti di origine animale. È giunto il momento di riconoscerli come un’alternativa sostenibile nel passaggio verso diete ricche di vegetali che apportano vantaggi sia alle persone che al pianeta”, ha aggiunto. Studi hanno dimostrato che gli avocado hanno un’impronta idrica media totale di circa 800 litri per chilogrammo e 2,4 kg di emissioni di Co2 per chilogrammo. Gli avocado utilizzano acqua dalle 8 alle 10 volte in meno rispetto al manzo, al cioccolato e al caffè e producono 25 volte meno gas serra del manzo, 10 volte meno del formaggio e circa la stessa quantità di quella utilizzata da altri frutti. L’Organizzazione mondiale dell’Avocado (Wao) ricorda anche che l’industria di avocado rappresenta solo lo 0,031% del commercio globale di colture, riducendo ulteriormente il suo impatto complessivo sull’ambiente. Rappresentano soltanto il 4-5% della produzione mondiale di ortofrutticoli.


“Il nostro obiettivo è quello di creare un equilibrio armonioso tra l’esigenza di scelte alimentari più sane, la salvaguardia dell’ambiente e l’aumento dei mezzi di sussistenza di coloro che si occupano della produzione di avocado”, ha detto Zac Bard, presidente della WAO, sottolineando l’impegno dell’industria di avocado per ridurre ulteriormente la propria impronta idrica e di carbonio.

Patate surgelate: le usano 9 italiani su 10. In 2023 consumi +8%

Patate surgelate: le usano 9 italiani su 10. In 2023 consumi +8%Roma, 8 ott. (askanews) – Più di 9 italiani su 10 dichiarano di consumare patate surgelate: il 18% lo fa meno di una volta al mese, il 30% da 1 a 3 volte al mese e ben il 42,9% lo fa una o più volte a settimana. A sceglierle sono soprattutto uomini, Gen Z, Y e X, e le famiglie con bambini. Secondo i dati del “Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati in Italia” di IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, nel 2023 le patate surgelate hanno registrato una delle performance più positive di tutto il comparto frozen, con circa 110.500 tonnellate acquistate (+8% rispetto al 2022).


Per oltre la metà dei consumatori italiani (56,4%) il ‘perfect match’ delle patate surgelate è con il pollo arrosto; seguono i nuggets di pollo scelti dal 17,8%, ma non manca chi le consuma con la pizza (11,7%) o chi le abbina al pesce con il famoso Fish and Chips (7,5%). In circa la metà delle famiglie consumatrici di patate surgelate, il consumo accomuna tutti i membri della famiglia senza distinzioni (52,8%), mentre nel 16,1% dei casi i maggiori consumatori sono i figli. Positive le opinioni dei genitori in riferimento alle patate surgelate consumate dai bambini/ragazzi: per oltre 8 italiani su 10 (82,2% del campione intervistato), si tratta di un vero e proprio jolly culinario; per il 78,8% il principale plus consiste nell’offrire ai ragazzi piatti sempre diversi, spaziando con la creatività perché ci sono varie possibilità di preparazione e di cottura; per il 78,2% le patate surgelate offrono proposte divertenti e giocose, forme particolari, che invogliano bambini e ragazzi al consumo.


Tanti poi sono i modi in cui possono essere preparate: innanzitutto al forno (il modo ideale per il 35,5%); ma anche in friggitrice ad aria (per il 28,2% di consumatori che privilegiano modalità di cottura più innovative), o in padella (per il 22,7% del campione più tradizionalista). Segue chi dichiara di prepararle in tutti i modi indifferentemente, perché sono buone sempre (il 13,6% del campione).