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Lollobrigida: mondo vino funziona meglio con visione delle donne

Lollobrigida: mondo vino funziona meglio con visione delle donneRoma, 16 apr. (askanews) – “Le donne premiate oggi rappresentano l’eccellenza del Made in Italy nel settore vitivinicolo. Attraverso una visione legata alla qualità dei prodotti, ma anche a quelli di un lavoro appassionato fatto di sogni e sfide personali, portano avanti con successo aziende che producono valore”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, durante la consegna dei premi di “Eccellenza Italiana Forbes 2024”, tenutasi questa mattina presso lo stand Masaf al Vinitaly.


I premi sono andati a Francesca Moretti, vicepresidente holding Terra Moretti ed enologo di Bellavista, Terra Moretti holding di Bellavista, Sella & Mosca, Contadi Castaldi, Petra, Acquagiusta e Teruzzi, Albiera Antinori, presidente della Marchesi Antinori, Dominga Cotarella, amministratore delegato di famiglia Cotarella. Marina Cvetic Masciarelli, ceo e presidente di tenute Masciarelli., Federica Boffa, quinta generazione e proprietaria della Pio Cesare; José Rallo, amministratore delegato di Donnafugata e Carlotta Fittipaldi Menarini, direttore commerciale di donne Fittipaldi. “Senza il vino e l’arte della viticoltura – ha aggiunto Lollobrigida – l’Italia non sarebbe così bella. Il mondo del vino funziona meglio con il contributo delle donne, esempio per le nuove generazioni di come si possa guardare al futuro trasmettendo identità, cultura e tradizione”.

Imprenditrice avicola toscana Laura Peri si racconta in Polonia

Imprenditrice avicola toscana Laura Peri si racconta in PoloniaRoma, 16 apr. (askanews) – L’imprenditrice avicola toscana Laura Peri si racconterà in Polonia, a Cracovia, il 17 e 18 aprile in occasione del workshop dal titolo: “Innovazioni guidate dalle donne in agricoltura e nelle aree rurali” della Rete UE PAC. L’obiettivo della due giorni di incontri è quello di rafforzare il ruolo delle donne nell’agricoltura e nelle aree rurali attraverso lo scambio di conoscenze, l’identificazione di iniziative e progetti di successo guidati da donne innovatrici e la creazione di reti.


Per questo Laura Peri è stata invitata a raccontare la sua ventennale esperienza nel settore avicolo e illustrerà il progetto ABIC (Avicoltura Boschiva Innovativa e Circolare), di cui è capofila. Il progetto ABIC, finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale, mira allo sviluppo e al consolidamento di un modello circolare di avicoltura boschiva, fondato sulla sostenibilità economica ed ambientale grazie all’utilizzo delle risorse territoriali e all’espansione delle competenze settoriali su più campi. L’attività che viene portata avanti dall’azienda del Valdarno, in collaborazione anche con l’Università di Firenze, è un sistema di allevamento avicolo agroforestale innovativo, che punta al benessere delle piante e degli animali. Attraverso il riutilizzo dei prodotti secondari dell’azienda agricola si dà vita a nuovi articoli, generando un’economia circolare che garantisce una maggiore sostenibilità. Al contempo viene tutelata la salvaguardia della biodiversità attraverso la valorizzazione delle razze autoctone.


Il workshop di Cracovia sulle innovazioni guidate dalle donne vuole dimostrare che l’agricoltura e le aree rurali possono essere luoghi attraenti per l’universo femminile, soprattutto per sviluppare le loro idee imprenditoriali e applicare i loro approcci innovativi. Le donne svolgono un ruolo fondamentale nella crescita economica delle aree rurali. Sono alla guida di aziende agricole efficienti e di aree e comunità rurali vivaci. Le donne rappresentano il 51% della popolazione dell’UE e, nel 2021, il 67,3% di tutte le donne in età lavorativa (20-64 anni) era impiegato nelle aree rurali, ma il divario retributivo tra i sessi è ancora del 12,7% (Eurostat, 2022). Inoltre, in quasi tutti gli Stati membri, il divario di generenei tassi di occupazione è maggiore nelle aree rurali rispetto a quelle urbane. In particolare, l’agricoltura è vista come una professione dominata dagli uomini, con le donne che rappresentano il 31,6% degli agricoltori dell’UE (Eurostat, 2022).

La rete di Slow Grains Italia si incontra a Caltanissetta

La rete di Slow Grains Italia si incontra a CaltanissettaRoma, 16 apr. (askanews) – Per la prima volta in Sicilia, il 20 e il 21 aprile la rete dei custodi dei grani tradizionali di Slow Food per una due giorni dedicata ai grani tradizionali e alle loro potenzialità. L’evento, organizzato da Slow Food Italia e Slow Food Sicilia con il contributo del Comune di Caltanissetta, ha l’obiettivo di dimostrare che una filiera sostenibile dei grani tradizionali è possibile, dal campo alla trasformazione, per arrivare fino alle nostre tavole.


Il miglioramento genetico, negli anni, ha portato a nuove varietà di cereali riducendo la biodiversità di quelle locali. Varietà “moderne” nella cui coltivazione si fa un ricorso sempre più spinto alla chimica di sintesi, per garantire alti i livelli di produzione. La rete Slow Grains si impegna a tutelare l’agrobiodiversità dei cereali antichi locali, la fertilità dei suoli e degli ecosistemi. “Ripartire dai grani tradizionali significa non soltanto salvaguardare la biodiversità, ma anche costruire nuove opportunità di sviluppo dei territori e delle loro comunità, nuove economie rispettose del pianeta e delle sue risorse”, spiega Roberta Billitteri, vice presidente di Slow Food Italia.


Palazzo del Carmine e piazza Garibaldi saranno il palcoscenico di numerose attività dedicate alla filiera del grano. Il primo ospita momenti di approfondimento come convegni e workshop con istituzioni, rappresentanti della rete Slow Food ed esperti. La centralissima piazza Garibaldi è sede della mostra mercato a cui aderiscono i produttori siciliani e dal resto d’Italia, ma anche dei Laboratori del Gusto di Slow Grains dedicati al pane quotidiano, al cannolo ricotta e miele e alla birra artigianale. Nella stessa area è possibile assaggiare le diverse proposte del cibo di strada siciliano. La due giorni di Slow Grains a Caltanissetta è parte del programma di The Road to Terra Madre, un calendario di eventi che toccano i principali temi che animeranno l’edizione 2024 dell’evento internazionale dedicato al cibo buono, pulito e giusto per tutte e tutti e alle politiche alimentari.

Al via progetto per uso scarti nocciole per alimentazione animale

Al via progetto per uso scarti nocciole per alimentazione animaleRoma, 16 apr. (askanews) – Al via un progetto per utilizzare gli scarti delle nocciole per l’alimentazione animale. Il gruppo Nestlé in Italia è partner del progetto sperimentale “Live-Haze”, finanziato da fondi PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) del ministero dell’Università e della Ricerca, che ha come obiettivo la riduzione e la valorizzazione degli scarti agroindustriali e il loro impiego nei mangimi per gli animali in ottica di economia circolare e di sostenibilità nel settore agroalimentare.


Oltre alle diverse aziende del comparto, l’iniziativa vede l’importante partecipazione di un team di ricercatori di cinque Atenei italiani: Università di Torino, di Catania, di Milano, di Perugia e di Modena e Reggio Emilia. Le cuticole di nocciola solitamente vengono separate dal frutto durante la fase di tostatura e gestite come scarti. Il loro utilizzo nell’alimentazione per gli animali risulterebbe particolarmente idoneo grazie all’elevata concentrazione di polisaccaridi, acidi grassi e sostanze antiossidanti come i tocoferoli. Al contempo, rappresenta una valida soluzione per contribuire a ridurre gli sprechi a tutti i livelli della filiera, incentivando pratiche di economia circolare.


Il progetto di ricerca si articola in diverse fasi: parte dalla caratterizzazione delle cuticole di nocciola e dalla creazione di un estratto green di polifenoli per poi passare alle prove in vivo. Dopo aver studiato gli effetti in vivo sull’ossidazione, il microbiota, le prestazioni e su altri fattori, si procede all’analisi dei derivati, ovvero carne e latte. Contemporaneamente verrà condotta un’indagine sugli impatti di questa idea circolare valutando l’accettabilità sociale e di sostenibilità ambientale.

Il 18 aprile a Roma l’assemblea di Fruitimprese con Lollobrigida

Il 18 aprile a Roma l’assemblea di Fruitimprese con LollobrigidaRoma, 16 apr. (askanews) – Interverrà anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida alla 75esima assemblea di Fruitimprese, l’associazione degli operatori internazionali del settore ortofrutticolo, che si terrà a Roma, presso Palazzo Montemartini, giovedì 18 aprile.


La parte pubblica dell’assemblea farà perno su un convegno dal titolo “Uno sguardo al passato per costruire il futuro”, con cui si celebrerà l’anniversario dell’associazione e che si aprirà intorno alle 16 con gli interventi di Silvio Salvi, presidente della Società Italiana di Genetica Agraria, di Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, e la partecipazione degli europarlamentari Paolo De Castro e Salvatore De Meo. Seguirà una tavola rotonda con Giuseppe Calcagni, presidente onorario di Besana SpA, Claudio Dall’Agata, direttore generale del Consorzio Bestack, Claudio Mazzini, responsabile commerciale Settore freschissimi di COOP Italia, Luigi Peviani, presidente e AD di Peviani SpA, e Nicola Pizzoli, presidente di Pizzoli SpA.

Il 30 maggio la prima giornata internazionale della patata

Il 30 maggio la prima giornata internazionale della patataRoma, 16 apr. (askanews) – Una guida alla nuova Giornata internazionale della patata, che si celebrerà il 30 maggio, con il tema “Raccogliere la diversità, nutrire la speranza”. A pubblicarla è la Fao, sottolineando l’importanza di questa e di altre colture nella lotta alla fame e alla povertà e nell’affrontare le minacce ambientali ai sistemi agroalimentari. Con circa 5.000 varietà, la diversità delle patate svolge un ruolo vitale nella sicurezza alimentare e nella nutrizione globale, aiutandola ad adattarsi ai diversi ambienti e ad affrontare i cambiamenti climatici.


Essendo la terza coltura alimentare più consumata a livello globale, dopo il riso e il grano, le patate sono un alimento base nella dieta di circa due terzi della popolazione mondiale. Nonostante una diminuzione del 17% nella superficie mondiale delle patate tra il 2000 e il 2020, la produzione totale è aumentata dell’11,25% grazie al miglioramento delle varietà e delle pratiche agronomiche. Un totale di 159 paesi nel mondo hanno coltivazioni di patate su un totale di 17,8 milioni di ettari. Ogni anno nel mondo vengono prodotte 374 milioni di tonnellate di patate. La Giornata internazionale del 30 maggio metterà in risalto anche il ruolo dei piccoli agricoltori a conduzione familiare, una percentuale significativa dei quali sono donne, nel salvaguardare la diversità del raccolto e nel celebrare l’importanza culturale e culinaria della patata.


Originaria delle Ande, la patata era conosciuta come il “fiore dell’antica civiltà Inca”, per la quale costituiva un alimento base. La patata fu introdotta in Europa nel XVI secolo, da dove successivamente si diffuse nel resto del mondo. In soli cinque secoli, la patata è diventata una coltura alimentare fondamentale per gli agricoltori e i consumatori di tutto il mondo. La Giornata internazionale servirà anche a mostrare diversi modi più sani di preparare e consumare le patate. Tra le varie azioni suggerite dalla guida della Fao, alcune riguardano i governi e gli organismi internazionali, che possono creare un ambiente favorevole, sostenere la ricerca e rafforzare la catena del valore delle colture, anche attraverso lo sviluppo di celle frigorifere e la moltiplicazione e distribuzione di sementi di qualità. Altre le imprese alimentari, che possono essere più innovative, rendere disponibili ai consumatori prodotti nutrienti a base di patate e ridurre al minimo gli sprechi.

Fedagripesca: prorogare regime aiuti Ue per pesca e acquacoltura

Fedagripesca: prorogare regime aiuti Ue per pesca e acquacolturaRoma, 16 apr. (askanews) – “Per il settore ittico è necessario che il regime quadro di aiuti europeo sia prorogato anche per i settori della pesca e dell’acquacoltura come previsto per il settore agricolo”. A chiederlo è Fedagripesca-Confcooperative in merito alla proposta della Commissione europea di proroga del quadro di riferimento temporaneo per le crisi e la transizione degli aiuti di stato, al fine di continuare a sostenere il settore agricolo primario in considerazione delle persistenti perturbazioni del mercato; la proposta al momento, però, vede esclusa la pesca e l’acquacoltura.


“Per avere un margine economico nell’attività di pesca – spiega in una nota Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative-Fedagripesca – è necessario che il prezzo del gasolio resti entro livelli di sostenibilità ed i segnali di queste ultime settimane sono poco incoraggianti. Purtroppo, dall’inizio della guerra in Ucraina ad oggi il prezzo del gasolio ha superato la soglia di 1 euro e i venti di crisi che soffiano da oriente stanno riscaldando troppo i costi energetici”. E così, fotografa la situazione Fedagripesca, molte imprese decidono di lasciare i pescherecci fermi in porto e aspettano il piano di demolizione non solo per alleggerire lo sforzo di pesca. Anche nell’acquacoltura e nella trasformazione e commercializzazione la crisi continua a farsi sentire. L’aumento dei costi per l’energia, per la logistica, per i mangimi e per le materie prime, la chiusura di alcuni sbocchi commerciali e di approvvigionamento si ripercuotono sulle imprese che vedono i costi di produzione e commercializzazione lievitare.

Siccità in Puglia, raccolto grano compromesso al 20-25%

Siccità in Puglia, raccolto grano compromesso al 20-25%Roma, 16 apr. (askanews) – Per l’assenza di piogge e la prolungata siccità risulta già compromesso il raccolto di grano in Capitanata e nell’areale di Altamura in Puglia, con una perdita stimata che si attesta già al 20-25% della produzione. Lo denuncia Coldiretti Puglia. L’allarme riguarda sia il Foggiano sia la zona di Altamura dove la siccità persistente ha seccato i campi, con la terra arsa e spaccata per la mancanza di piogge e una perdita di 100 milioni di metri cubi d’acqua negli invasi rispetto allo scorso anno, sulla base dei dati dell’Osservatorio dell’Anbi.


Per il clima primaverile che ha caratterizzato l’autunno e l’inverno con le temperature ben al di sopra della norma è andato a male il raccolto delle clementine e si attende il riconoscimento della calamità da siccità per il comparto agrumicolo. Ora a forte rischio siccità sono i cereali e i legumi, mentre gli ulivi sono in perenne vegetazione. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle. La Puglia è la regione d’Italia dove piove meno, con 641,5 millimetri annui medi e la Regione mantiene anche il primato negativo della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi. D’altro canto ogni anno va perso l’89% dell’acqua piovana.

Concorso enologico istituti agrari, hanno partecipato 24 scuole

Concorso enologico istituti agrari, hanno partecipato 24 scuoleRoma, 16 apr. (askanews) – Hanno partecipato 24 istituti agrari, provenienti da 14 diverse Regioni all’ottavo concorso enologico per istituti agrari d’Italia, organizzato dal Masaf, dal Crea e dal Mim, in collaborazione con Renisa. I vincitori sono stati premiati ieri al Vinitaly, in concomitanza con la Giornata Nazionale del Made in Italy, alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sessantotto in totale i vini in gara, di cui 31 bianchi, 28 rossi e 9 rosati, suddivisi in tranquilli (58), spumanti (7), passiti (2), frizzanti (1), a denominazione IGP (37), DOC (21), DOCG (6), VSQ (Vini Spumanti di Qualità 4).


I vini sono stati valutati in base a 5 categorie: vini tranquilli DOC e DOCG, vini tranquilli IGT, vini spumanti DOC, vini spumanti VSQ (vini spumanti di qualità), vini passiti. La giuria, composta da due diverse commissioni esaminatrici, ciascuna formata da 5 enologi (3 interni CREA e 2 esterni, in possesso del titolo di studio e requisiti previsti dal D.M. 9 novembre 2017 che disciplina i concorsi enologici ), ha utilizzato la scheda per l’analisi sensoriale “Union Internationale des Oenologues”, che prevede la valutazione di 14 parametri relativi a vista, olfatto e gusto per vini tranquilli e per vini frizzanti/spumanti. Il punteggio finale, fino ad un massimo di 100 punti, è il risultato della media aritmetica ottenuta dalle 10 valutazioni (10 schede) raccolte per ciascun vino in competizione, escludendo il punteggio più alto e quello più basso. Hanno raggiunto il punteggio minimo (80 punti) per essere premiati ben 66, a testimonianza non solo del crescente interesse e della maggiore partecipazione delle scuole, ma anche dell’aumento degli standard qualitativi dei vini. Si segnala anche una maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente con 11 vini biologici presentati.


Il CREA Viticoltura ed Enologia quest’anno, novità assoluta, ha deciso di conferire un ulteriore premio, un “Attestato di merito”: al miglior vino classificato per ciascuna delle 5 categorie del concorso (vini bianchi tranquilli, vini rosati tranquilli, vini rossi tranquilli, vini spumanti, vini passiti), e al vino che ha ricevuto in assoluto il punteggio più alto, la “menzione speciale” per la migliore innovazione (spumante 2016 Vivarelli fuori concorso per l’annata, presentato con un metodo di spumantizzazione proprio, a marchio depositato, metodo Scacchi), alla spunto di comunicazione più efficace in relazione al proprio vino, presentato nella Sezione Idea Marketing (alla sua quarta edizione), a latere del concorso enologico, lanciata da CREA e Renisa.

Accordo Ismea-Aite per monitorare e valorizzare l’enoturismo

Accordo Ismea-Aite per monitorare e valorizzare l’enoturismoRoma, 16 apr. (askanews) – Fornire una base metodologica di supporto al sistema dei dati sull’enoturismo: è l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato al Vinitaly tra Ismea e Aite, l’associazione italiana turismo enogastronomico. E oggi è stata presentata al Vinitaly la prima indagine sull’enoturismo, frutto di questo accordo. Un’esperienza, quella del turismo del vino, che coinvolge 13,4 milioni di enoturisti italiani, il 64,5% dei viaggiatori, rappresentando un’attrazione soprattutto per americani e europei.


L’indagine, illustrata nell’ambito del convegno “In viaggio tra vigne e cantine: numeri, profili e tendenze dell’enoturista italiano”, ha evidenziato che il livello di soddisfazione degli enoturisti italiani è molto alto. Tre enoturisti su quattro si dichiarano soddisfatti soprattutto per la qualità del servizio in occasione delle visite in cantina e delle altre iniziative, per i rapporti con la comunità locale e per le modalità di prenotazione delle esperienze proposte. Nel cluster degli under 24 sono stati indicati margini di miglioramento soprattutto in merito alla qualità del servizio, alla facilità di prenotazione e al reperimento di informazioni.


Per Livio Proietti, presidente di Ismea “l’obiettivo dell’intesa è mettere sotto la lente di ingrandimento le principali variabili qualitative e quantitative dell’enoturismo italiano, un segmento rilevante del sistema vitivinicolo nazionale che lega prodotti e territori, contribuendo anche al successo del made in Italy. L’enoturismo, come anche l’agriturismo, comparto che l’Istituto monitora ormai da diversi anni, rappresenta un’importante leva di marketing, preservando l’attrattività delle aree rurali sempre più soggette a fenomeni di spopolamento”. “Il comparto enoturistico – ha aggiunto Roberta Garibaldi, Presidente di Aite – rappresenta ormai un fenomeno rilevante in termini economici e in ulteriore crescita per i ricavi delle aziende italiane del vino. Il livello raggiunto dall’enoturismo è tale da richiedere una vera e propria analisi scientifica strutturata, per poter delineare i flussi in ingresso e colmare il gap tra il desiderio del turista e la reale fruizione e per realizzare progetti di sistema, accompagnando il turismo rurale e gli investimenti pubblici e privati necessari per rilanciare occupazione e creare ricchezza”.


I dati evidenziano che la maggior parte dei turisti (circa il 50% tra quelli generici, quasi il 55% tra quelli legati al mondo del vino) si trattengono nei luoghi di vacanza per 2/3 giorni, andando oltre il “mordi e fuggi”: il 31% indica una durata di 4 giorni o più, valore che sale per gli enoturisti al 38%. Tra i wine lover, la metà ha visitato una o due cantine, il 36% almeno tre strutture, ma si osservano valori anche più alti nella classe tra 25 e 34 anni di età. Il turismo legato al vino, ha evidenziato la relazione introduttiva di Tiziana Sarnari esperta del settore di Ismea, si dimostra ancora più vitale per le cantine in annate meno fortunate come quella appena trascorsa, in cui alla lieve battuta d’arresto dell’export, si associa una stagnazione della domanda domestica. Un 2023 che passerà alla storia per una vendemmia particolarmente scarsa, la più leggera dal Dopoguerra, con 38,3 milioni di ettolitri, in calo del 23,2% sui volumi 2022, ma che ha visto il nostro Paese, unico tra i grandi player del vino, ridurre al minimo le perdite oltre frontiera (1% in volume e -0,8% in valore nel 2023, a fronte dei dati ben più negativi di Spagna e Francia).