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Progetto Lost Eu protagonista di 3 eventi tra Milano e Piemonte

Progetto Lost Eu protagonista di 3 eventi tra Milano e PiemonteRoma, 23 set. (askanews) – Il progetto LoST EU, programma di promozione sostenuto dell’Unione Europea sul tema sostenibilità e promozione delle piccole denominazioni casearie, sarà protagonista a settembre di tre appuntamenti tra Piemonte e Lombardia.


Il programma sarà ospite il 25 e 26 settembre della fiera B2Cheese di Bergamo, riservata a buyer e operatori della filiera lattiero-casearia e di Terra Madre, in programma a Torino dal 26 al 30 settembre, per due weekend del gusto dedicati a masterclass e momenti di degustazione guidata per una platea internazionale di professionisti del settore. Durante questi eventi sarà possibile conoscere e degustare tutte le otto DOP di Lost: il Murazzano, il Roccaverano, l’Ossolano dal Piemonte, il Puzzone di Moena dal Trentino, lo Strachitunt dalla Lombardia, la Vastedda della Valle del Belice, il Pecorino Siciliano dalla Sicilia, e il Provolone del Monaco dalla Campania.


Il progetto di promozione proseguirà nei prossimi mesi con un fitto calendario di eventi, sia in Italia che all’estero, toccando città come Stoccolma, Amburgo e Berlino.

Aiab: oggi si festeggia il bio ma c’è poco da celebrare

Aiab: oggi si festeggia il bio ma c’è poco da celebrareRoma, 23 set. (askanews) – Oggi si celebra il biologico in tutta Europa: tuttavia, secondo il presidente di AIAB Giuseppe Romano, c’è ben poco da celebrare, sia a livello europeo che nazionale. “Non bastava la guerra, l’inflazione, la crisi climatica ed energetica, le retromarce politiche, le difficoltà burocratiche. Adesso – dice Romano – per l’agricoltore biologico italiano arriva un’ulteriore picconata: il Decreto Non Conformità (approvato nel luglio scorso) che considera l’agricoltore biologico un truffatore di default, a meno che non dimostri la sua buona fede. Un quadro normativo che impone sanzioni che vanno dai 2mila ai 100mila euro, un paradosso rispetto ad altri settori alimentari dove non esistono sanzioni economiche di questa entità. Una presunzione di colpevolezza inaccettabile che deve essere urgentemente riconsiderata”.


Per non conformità si intende un’infrazione, rispetto alle norme del Regolamento europeo, che nella maggioranza dei casi è di entità lieve o di tipo amministrativo e documentale. Infatti il produttore bio deve gestire una normativa molto complessa e può succedere che commetta degli errori, che vanno comunque sanzionati, perché il soggetto che va maggiormente tutelato è sempre il consumatore. “Quello che non è accettabile è la sproporzione della punizione”, spiega Aiab ricordando che il prodotto può essere soppresso o il terreno in questione può essere dichiarato non più biologico e tornare in conversione. Come succede per tutti gli altri prodotti delle altre filiere, compresi i Dop e Igp. Ma quello che è incomprensibile sono multe economiche sproporzionate che possono portare al fallimento e alla chiusura dell’azienda”.


“La norma – dice Romano – si inserisce inoltre in un contesto europeo che ha visto in questi ultimi mesi, a seguito della cosiddetta protesta dei trattori, una brusca retromarcia sulle politiche di sostenibilità: una completa deregolamentazione nel campo delle NBT (i nuovi OGM) e o stop al SUR, il regolamento che prevedeva il blocco dei pesticidi entro il 2030. Il tutto a favore delle lobby degli agrofarmaci”. “In un giorno in cui il biologico viene celebrato con tante belle parole, è necessario chiedere che queste norme vessatorie vengano disapplicate”, chiede Aiab. “Per fermare questo attacco frontale – conclude Romano – l’intero comparto dell’agricoltura biologica in Italia e tutte le organizzazioni ad esso connesse, devono costituire un fronte comune, che permetta di rispondere puntualmente a tutte le illazioni e le congetture che il Governo e le sue articolazioni politiche mettono in campo con l’obiettivo di smembrare un intero settore”.

Cia: Sardegna senza Psa è segnale positivo per emergenza nazionale

Cia: Sardegna senza Psa è segnale positivo per emergenza nazionaleRoma, 23 set. (askanews) – Dopo quarant’anni la Sardegna ha finalmente eradicato la Peste suina africana dal suo territorio. Una notizia estremamente positiva, visto l’enorme sacrificio che hanno dovuto affrontare gli allevatori della regione in questo lungo periodo. Così Cia-Agricoltori Italiani alla notizia dello stop, ufficiale, da parte della Commissione Ue a tutte le misure restrittive ancora in vigore nella regione.


“Quanto apprendiamo dall’ultima sessione del Comitato Piante, Animali, Alimenti e mangimi (PAFF) che si è tenuto a Bruxelles e che ha portato alla decisione di abrogare quanto previsto dal Regolamento di esecuzione 2023/594 per il controllo della Psa in Europa, è un segnale importante – commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – e ancora di più adesso che l’emergenza nel resto d’Italia sta montando in maniera preoccupante sollecitando sempre più attenzione, tra monitoraggio e contenimento. Pensiamo ai 50 focolai registrati nell’ultimo mese negli stabilimenti al Nord con oltre 70 mila capi abbattuti”. Da parte di Fini, dunque, l’auspicio che il traguardo raggiunto dalla Sardegna sia d’esempio e incentivi lavoro di squadra e rapidità d’azione. Il ringraziamento va, in particolare, al commissario alla Psa, Giovanni Filippini, per l’impegno da lui profuso in questi anni, a livello regionale ma anche europeo, proprio per combattere il virus sull’isola e per tornare ora a esportare le produzioni tipiche sarde, come il suinetto da latte e il magrone. La Sardegna, con oltre 160 mila capi censiti e ben 11.270 allevamenti, possiede il 2% del patrimonio suinicolo nazionale. Arrivato sull’isola nel 1978, il virus della peste suina africana ha circolato fino al 2019.

Ue: procedura Wto contro indagini Cina su import latte e formaggi

Ue: procedura Wto contro indagini Cina su import latte e formaggiRoma, 23 set. (askanews) – La Commissione europea ha lanciato una richiesta di consultazioni con l’organizzazione mondiale del commercio (Vto) sulla base del sospetto che l’ultima indagine antisussidi della Cina, sulle importazioni di latte e alcuni prodotti caseari, sia viziata e pretestuosa.


Con un comunicato, l’organismo comunitario spiega che è la prima volta che decide di effettuare il primo passo verso un possibile ricorso su un’indagine allo stadio preliminare. “L’iniziativa dell’Ue è stata determinata dalla tendenza che sta emergendo da parte della Cina di avviare misure commerciali difensive sulla base di elementi opinabili e su prove insufficienti – si legge – con un ridotto preavviso”. Bruxelles aggiunge che in questo ambito sta portando avanti l’impegno a “difendere risolutamente gli interessi dell’Unione europea nell’industria lattiero casearia e della Politica agricola comune (Pac) rispetto ad abusi procedurali”.


L’indagine avviata del Pechino risale al 21 agosto e riguarda le importazioni dalla Ue di latte e panne con contenuto di grassi superiori al 10% e diversi tipi di formaggi. Pechino ha messo nel mirino i sussidi della Pac così come alcuni programmi di aiuto regionali. La Commissione europea si dice “fiduciosa che gli schemi di sussidi siano pienamente in linea con le normative internazionali” e che non stanno alcun danno all’industria lattiero casearia cinese.

Dl Omnibus emendamenti per portare a regime sconto accisa birra

Dl Omnibus emendamenti per portare a regime sconto accisa birraRoma, 23 set. (askanews) – Il sostegno al comparto brassicolo italiano approda nel Dl Omnibus. Al provvedimento concernente misure fiscali urgenti, in discussione in Commissione Bilancio al Senato, sono stati presentati due emendamenti per portare a regime lo sconto d’accisa già previsto nel biennio 2022-2023 per i birrifici sino a 60mila ettolitri prodotti l’anno. Lo rende noto Unionbirrai che in un comunicato ringrazia i senatori Giorgio Maria Bergesio, Claudio Borghi, Elena Testor e Marco Dreosto della Lega e i senatori 5 Stelle Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave “per l’attenzione riservata al comparto, supportando la nostra proposta di sostegno alle produzioni brassicole artigianali italiane”, spiega Vittorio Ferraris, direttore generale dell’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti.


I loro emendamenti puntano ad innalzare dal 40% al 50% lo sconto d’accisa per i microbirrifici e a rinnovare lo sconto al 30% per i birrifici sino a 30mila ettolitri e al 20% per quelli la cui produzione annua non superi i 60mila ettolitri annui di prodotto finito. “Si tratta di interventi che – prosegue Ferraris – con un dispendio economico limitato, possono sostenere concretamente le piccole produzioni artigianali nazionali emergenti, proseguendo in un percorso iniziato negli anni scorsi”. Allo sconto d’accisa, che accomuna i due emendamenti, i parlamentari 5 Stelle aggiungono anche un abbassamento del costo per ettolitro e per grado Plato: la proposta è di scendere dagli attuali 2,99 a 2,94 euro. “Seguiremo con attenzione l’iter degli emendamenti al provvedimento, a cui non faremo mancare il nostro appoggio – conclude Ferraris – L’auspicio rimane quello di una disamina completa per revisionare le norme che regolano il comparto brassicolo nazionale in maniera organica, proprio come il Ministero dell’Agricoltura aveva iniziato a fare e che ci troverà sempre pronti al loro fianco”.

In Dl Omnibus emendamenti proroga assicurazioni mezzi agricoli

In Dl Omnibus emendamenti proroga assicurazioni mezzi agricoliRoma, 23 set. (askanews) – Una speranza sulla proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli situati in aree private arriva dal Dl Omnibus. Al provvedimento, recante misure fiscali urgenti, sono stati presentati cinque emendamenti da esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, AVS ed Autonomie. L’obiettivo condiviso è quello di posticipare, almeno al prossimo 31 dicembre, lo slittamento previsto dal Dl Milleproroghe: dallo scorso primo luglio, infatti, sono scattate le disposizioni del Decreto Legislativo 184, emanato dal ministero dei Trasporti a fine 2023 in recepimento della Direttiva Ue 2021/2118. Qualsiasi veicolo, anche fermo, in proprietà privata è obbligato ad assicurarsi.


Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che ha sollevato la questione sin dai primi giorni dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo sul rischio statico a fine 2023, ringrazia in una nota i senatori Maria Nocco, Guido Liris e Fausto Orsomarso di Fratelli d’Italia; Cristina Tajani, Silvio Franceschelli e Daniele Manca del Partito Democratico e Tino Magni, Peppe De Cristofaro, Ilaria Cucchi e Aurora Floridia di AVS “per gli emendamenti che mirano a posticipare l’obbligo a fine anno. Ringraziamo altresì il senatore Adriano Paroli di Forza Italia che chiede la proroga sino a giugno 2025 e i senatori Meinhard Durnwalder e Pietro Patton delle Autonomie che posticipano al dicembre successivo”. Per Federacma queste proposte emendative sono “un ulteriore importante segnale di attenzione da parte del Parlamento ad una problematica che interessa sia tutti i dealer, ovvero almeno 100mila mezzi tra nuovi e usati, sia tantissimi agricoltori sull’intero territorio nazionale, ovvero oltre un milione di mezzi”.


Federacma, Confagricoltura, CIA, Copagri, Cai Agromec e Uncai si sono riunite lo scorso 5 settembre presso la sede di Confcommercio Roma per redigere un documento condiviso da sottoporre all’attenzione del Governo, al fine di giungere ad una risoluzione dell’empasse verificatasi. “Agli stessi senatori – conclude Borio – chiediamo di sostenerci nella richiesta di convocazione di un tavolo ministeriale tra rappresentanti della filiera agricola e Ania, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, per comprendere come poter adempiere alla nuova disposizione comunitaria, stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico”.

Lollobrigida: con fondo eccellenze gastronomiche sostegno imprese

Lollobrigida: con fondo eccellenze gastronomiche sostegno impreseRoma, 23 set. (askanews) – “Mettiamo a disposizione fondi importanti per l’acquisto di nuove attrezzature e macchinari, strumenti fondamentali per esaltare il valore della cucina e della pasticceria italiana, simbolo di distintività e di grande eccellenza. Continuiamo a sostenere le imprese del settore con interventi concreti e mirati per garantire strumenti innovativi e sicuri che possano mettere in condizione tutti coloro che lavorano nella ristorazione di produrre qualità”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, commentando in una nota la pubblicazione del secondo decreto di concessione delle agevolazioni alle imprese operanti nei settori della ristorazione, pasticceria e gelateria, che hanno presentato domanda a valere sul “Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano – MISURA “MACCHINARI E BENI STRUMENTALI” attraverso la piattaforma gestita da Invitalia.

Pubblicato secondo decreto su fondo eccellenze gastronomiche

Pubblicato secondo decreto su fondo eccellenze gastronomicheRoma, 23 set. (askanews) – È stato pubblicato sul sito del Masaf il secondo decreto di concessione delle agevolazioni alle imprese operanti nei settori della ristorazione, pasticceria e gelateria, che hanno presentato domanda a valere sul “Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano – MISURA “MACCHINARI E BENI STRUMENTALI” attraverso la piattaforma gestita da Invitalia.


Le imprese beneficiarie incluse nel secondo decreto di concessione sono 564 per un contributo concesso pari a 11.873.572,58 euro a fronte di investimenti generati di circa 18 milioni di euro. Lo comunica il Masaf in una nota. Ad oggi sono state concesse agevolazioni ad un totale di 1.065imprese per 22.853.617,69 euro di contributi a fronte di investimenti generati di circa 35 milioni di euro per l’acquisto di macchinari professionali e di altri beni strumentali durevoli.


Nelle prossime settimane verranno pubblicati ulteriori decreti di ammissione alle agevolazioni a favore di ulteriori imprese beneficiarie fino all’esaurimento della dotazione finanziaria complessiva pari a circa 56 milioni di euro.

Gianluca Fusto è il primo pastry chef ambassador di illycaffè

Gianluca Fusto è il primo pastry chef ambassador di illycaffèMilano, 23 set. (askanews) – Gianluca Fusto è il primo pastry chef ambassador di illycaffè. Il pasticcere milanese è entrato, infatti, nel progetto illy chef ambassador, l’iniziativa dedicata agli appassionati di caffè e di alta cucina che prevede la realizzazione di un caffè “su misura” per ognuno degli chef coinvolti.


Fusto, che ha al suo attivo numerosi riconoscimenti internazionali, ha fondato nel 2020, insieme alla moglie Linda Massignan, lo spazio di ricerca, sperimentazione e formazione FUSTO Milano. Seguendo le orme di Niko Romito, Viki Guenes, Antonia Klugmann, Massimo Bottura, Chantelle Nicholson, Ricard Camarena e tanti altri, il pastry chef meneghino ha avuto la possibilità di combinare, grazie all’invenzione del personal blender (la macchina progettata da illy, il cui prototipo è stato presentato per la prima volta ad Expo Milano 2015), gli ingredienti del blend illy – tra le migliori qualità di pura Arabica di 9 diverse origini – per comporre il suo caffè personalizzato da offrire ai clienti di FUSTO Milano. “Siamo orgogliosi di annunciare la nostra collaborazione con Gianluca Fusto, chef pasticciere poliedrico e innovativo che, proprio come noi di illycaffè, è animato da una filosofia incentrata sull’eccellenza e sul rispetto della materia prima – commenta Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – Il suo ingresso segna la nascita di una nuova categoria di chef ambassador illy che intende sottolineare ancora una volta il nostro forte legame con il mondo della pasticceria, condividendone i valori che trainano verso una costante ricerca della massima qualità”.


“Sono onorato di essere il primo pasticciere chef ambassador di illycaffè,” commenta il Pastry Chef Gianluca Fusto. “Ideare una nuova creazione è come realizzare un’opera musicale: la scelta delle note e degli strumenti segue principi rigorosi. Nel mio caso questo comporta un’accurata scelta dei produttori, che a loro volta selezionano e valorizzano la materia prima. È la filosofia che accompagna illy, in cui ricerca, qualità ed eccellenza sono in un rapporto simbiotico. Solo lavorando con questi presupposti, ovvero conoscenza, creatività, coerenza e visione, si riesce a trasformare l’incontro tra il dolce e il caffè in un momento emozionante”. Il programma illy Chef Ambassador, avviato nel 2017, è un’iniziativa esclusiva che coinvolge alcuni dei più prestigiosi chef a livello mondiale, suddivisi in tre categorie: i Maestri dell’Eccellenza illy, ovvero i grandi Chef Stellati, gli Chef Sostenibili, insigniti della Stella Verde dalla Guida Michelin, e i Pastry Chef, i maestri dell’alta pasticceria contemporanea.

Giornata Bio, Coldiretti: Italia leader in Ue con 84mila aziende

Giornata Bio, Coldiretti: Italia leader in Ue con 84mila aziendeRoma, 23 set. (askanews) – L’Italia conquista la leadership Ue per il bio grazie alle 84mila aziende agricole attive sul territorio nazionale, più del doppio della Germania e un terzo in più della Francia. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Sinab, diffusa durante Divinazione Expo 24 a Siracusa in occasione della Giornata europea del biologico che si celebra oggi 23 settembre.


Proprio a Ortigia Coldiretti sta raccontando l’agroalimentare italiano con un focus anche sull’agricoltura bio che è arrivata a coprire 2,5 milioni di ettari (+4,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente), rappresentando un ettaro su cinque di superficie agricola nazionale, ormai vicinissima al target del 25% di da raggiungere entro il 2030 fissato dalla strategia europea nell’ambito della Strategia Farm to Fork. A minacciare i record del bio italiano c’è però l’aumento delle importazioni di prodotti biologici dall’estero, cresciute del 40% nel 2023, in controtendenza rispetto al dato dell’Unione Europea. Prodotti che non assicurano la stessa qualità e sicurezza di quelli nazionali ma che finiscono spesso per essere venduti come tricolori grazie alla mancanza di un’etichettatura d’origine riconoscibile.


Gli arrivi di cibo biologico extra Ue in Italia, spiega Coldiretti, sono passati dai 177 milioni di chili del 2022 ai 248 milioni del 2023, secondo l’ultimo rapporto della Commissione Ue, mentre quelle totali nell’Unione Europea sono diminuite del 9%. Il settore dove è stato più evidente l’aumento degli arrivi è quello dei cereali, magari usati per fare pasta, pane e altri prodotti con il logo del biologico. Aumenti record anche per gli ortaggi bio e l’olio d’oliva. Proprio per salvaguardare i consumi di prodotti degli italiani, che nel 2023 hanno raggiunto il valore di 3,8 miliardi di euro nella Gdo, Coldiretti Bio ha elaborato un decalogo con i consigli per scegliere la qualità e difendersi dal rischio frodi.