Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Prandini: giusto aiutare Ucraina ma grano non pesi su prezzi Ue

Prandini: giusto aiutare Ucraina ma grano non pesi su prezzi UeRoma, 27 mar. (askanews) – “L’Europa continui ad aiutare l’Ucraina favorendo le importazioni di grano, ma bisognerebbe anche fare in modo che questo grano non entri nel mercato Ue, che rischia di destabilizzare ma venga invece stoccato e poi destinato ai Paesi che non hanno cibo a sufficienza per sfamare la popolazione, come i Paesi africani, che altrimenti vengono lasciati nelle mani della Cina, della Turchia e della Russia” Così in un’intervista a La Repubblica il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.


Sull’ingresso dell’Ucraina in UE e le ripercussioni sulla distribuzione delle risorse della PAC Prandini spiega: “i tempi sono ancora lunghi, io non vedo un rischio nell’immediato. Poi certo, è impensabile che, una volta che l’Ucraina entrerà nella Ue, le risorse rimangano queste, visto che si tratta di un Paese che ha quattro volte la superficie agricola lavorabile di cui dispone l’Italia. Non possono essere gli agricoltori a pagare l’allargamento dell’UE”. In merito ai dazi sui prodotti russi ha poi precisato: “c’è stata a lungo una mancanza di attenzione sul fatto che la Russia, anche in previsione delle prossime europee, ha cercato di destabilizzare il nostro mercato con le importazioni di cereali, di cui sono diventati i terzi produttori nel mondo, dopo Cina e India. A causa dell’import russo i prezzi del nostro grano sono scesi del 30%, così si è creato un clima di contestazione delle istituzioni Ue”.


Un rischio che Coldiretti ha segnalato anche rispetto all’accordo di libero scambio con il Mercosur, che verrà con ogni probabilità concluso dalla prossima Commissione. “Come Coldiretti noi siamo favorevoli agli accordi di libero scambio, ma va inserita una clausola: a parità di condizioni. Altrimenti si creano forme di concorrenza sleale, perché si importano prodotti che non rispettano le norme europee sulla sicurezza alimentare. Si importa per esempio il grano dal Canada che costa meno perché si matura grazie al glifosato, mentre il nostro rispetta i tempi della natura”.

Ok Ue aumento aiuti Italia a imprese pesca e agricoltura Friuli

Ok Ue aumento aiuti Italia a imprese pesca e agricoltura FriuliRoma, 27 mar. (askanews) – La Commissione europea ha approvato una modifica al regime italiano esistente, comprendente un aumento di bilancio di 150 milioni di euro, per sostenere le imprese dei settori agricolo, forestale, della pesca e dell’acquacoltura nella regione del Friuli Venezia Giulia, nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina.


La modifica del regime è stata approvata nell’ambito del quadro temporaneo per la crisi e la transizione sugli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023, per sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili. La Commissione ha approvato il regime originale il 22 aprile 2022. Nell’ambito del regime, gli aiuti assumono la forma di sovvenzioni dirette e prestiti agevolati. Possono beneficiare della misura le imprese attive nei settori agricolo (compresa la produzione primaria, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli), forestale, della pesca e dell’acquacoltura nella regione Friuli Venezia Giulia, che rischiano di perdere liquidità finanziaria a causa delle difficoltà dei mercati provocate dalla guerra della Russia contro l’Ucraina.


L’Italia ha notificato una modifica al regime esistente, consistente in un aumento di bilancio di 150 milioni di euro, per un totale di 250 milioni di euro. La Commissione ha concluso che il regime modificato è necessario, appropriato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro e ha approvato la modifica ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato.

Sulle tavole pasquali oltre 130mila agnelli sardi Igp

Sulle tavole pasquali oltre 130mila agnelli sardi IgpRoma, 27 mar. (askanews) – Sono oltre 130mila gli Agnelli IGP di Sardegna che a Pasqua finiranno sulle tavole degli italiani. La maggior parte dei capi sono andati a coprire i mercati del centro e nord Italia dove si registra una richiesta crescente. Lo comunica il Contas, consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp impegnato da sempre a garantire al consumatore finale il rispetto del disciplinare di produzione degli agnelli IGP che rappresentano la chiave dell’economia agropastorale.


“A questo proposito – spiega il Consorzio – è stata intensificata la nostra collaborazione con le autorità competenti per le attività di controllo su tutto il territorio nazionale: durante il periodo pasquale le frodi aumentano in maniera esponenziale ed è compito del Contas evitare che se ne verifichino ai danni del consumatore e dell’intera filiera”. Alessandro Mazzette, direttore del Contas, spiega che le ultime settimane di pioggia hanno favorito i pascoli e quindi la crescita dei capi, “ma il prezzo come sempre lo fa la richiesta e la quantità disponibile sul mercato, quindi non possiamo che ritenere questa Pasqua 2024 positivamente. Ottime risposte stanno arrivando anche da mercati lontani: le recenti fiere in Oriente a cui abbiamo partecipato, ci rassicurano sul fatto che le produzioni possono spuntare buoni prezzi anche fuori dai periodi canonici del consumo in area mediterranea. La destagionalizzazione delle produzioni arriva grazie alla necessità di coprire fette di mercati lontani dai nostri, che stiamo studiando e conoscendo”.

Cia Toscana: agricoltura Valdichiana aspetta acqua da 32 anni

Cia Toscana: agricoltura Valdichiana aspetta acqua da 32 anniRoma, 27 mar. (askanews) – L’agricoltura della Valdichiana, senese ed aretina, ha bisogno di acqua per essere più competitiva. Un messaggio chiaro che richiama la necessità di avere acqua dalla diga del Montedoglio, inaugurata nel 1992: un paradosso: l’acqua c’è ma non arriva alle coltivazioni della Valdichiana. E’ quanto è emerso dal convegno organizzato da Cia Toscana a Sinalunga (Siena), dal titolo “Acqua: una risorsa essenziale per il futuro” moderato dal direttore regionale Cia, Giordano Pascucci. Si tratta del quarto convegno Cia dedicato al tema “acqua e risorsa idrica” nell’ultima settimana, dopo quelli di Firenze, Venturina (Li), Volterra (Pi).


Le produzioni ortofrutticole di qualità della Valdichiana, necessitano di acqua per essere irrigate, mentre in passato questa area divisa fra le province di Siena e Arezzo non sembrava avesse questi problemi. Anche la diga del Calcione può dare un contributo irriguo alla Valdichiana, ma è proprio il Montedoglio che potrebbe risolvere i problemi. E come ricorda la Cia Toscana, l’agricoltura regionale è irrigata soltanto per il 9 per cento. “Quella della disponibilità di risorsa idrica resta la maggiore emergenza della nostra agricoltura – ha sottolineato Valentino Berni, presidente Cia Toscana – Fin quando l’agricoltore non avrà acqua a disposizione, non potrà fare investimenti importanti e l’agricoltura toscana non potrà essere davvero competitiva. Le coltivazioni di questa area non possono essere compromesse dalle lungaggini amministrative e burocratiche che stanno allungando in modo incomprensibile il completamento del comprensorio irriguo del Montedoglio ed in particolare delle reti di distribuzione e adduzione dell’acqua”.

Migliora quotazione grano duro sulle Borse merci italiane

Migliora quotazione grano duro sulle Borse merci italianeRoma, 27 mar. (askanews) – Migliora la quotazione del grano duro italiano dopo i continui ribassi degli ultimi mesi. “Il positivo incremento registrato oggi alla Borsa Merci della Camera di Commercio di Foggia nella quotazione del grano duro, che segue quello di altre borse merci italiane, testimonia di un crescente apprezzamento della produzione nazionale e di una stabilizzazione verso quotazioni, ancora non del tutto soddisfacenti in vista della imminente campagna cerealicola 2024, ma che si avviano a tener conto degli elevati costi di produzione degli agricoltori”, spiega in una nota Confagricoltura Foggia al termine della seduta odierna della Borsa Merci della CCIAA di Foggia che ha registrato un generalizzato aumento sulle diverse tipologie di grano con un significativo più 15 sul grano fino. “Ci auguriamo adesso – dice Confagri Foggia – che questa tendenza possa consolidarsi nelle prossime settimane”.


“La quotazione del grano duro rilevata nei mesi scorsi giustamente preoccupa i produttori di Capitanata – prosegue l’associazione di categoria presieduta da Filippo Schiavone – Ma non è lasciandosi prendere dal panico o mettendo in campo azioni utili solo ad ottenere visibilità sui giornali che si difendono realmente gli interessi della categoria. Il risultato odierno scaturisce anche da politiche di acquisto del prodotto nazionale che come associazione abbiamo più volte sollecitato”. Per evitare azioni speculative a danno dei produttori, l’associazione di categoria torna a chiedere che siano messi in campo “interventi di conferimento del nuovo grano ad Organizzazione di prodotto o alle Cooperative di agricoltori”.”In questo modo – rimarca il presidente Schiavone – con un lavoro costante di interlocuzione interprofessionale lungo la filiera, potremo raggiungere una stabilizzazione nei prezzi che dia garanzie a tutte le imprese coinvolte”.

Focus su agricoltura 4.0 a Fieragricola tech (29-20 gennaio 2025)

Focus su agricoltura 4.0 a Fieragricola tech (29-20 gennaio 2025)Roma, 27 mar. (askanews) – Innovazione, formazione, business e tecnologie per un’agricoltura sempre più sostenibile. Soo le tematiche su cui si focalizzerà Fieragricola Tech, evento di Veronafiere in programma il 29 e 30 gennaio 2025, che coniuga aree espositive e spazi per la formazione smart dedicata all’impresa agricola, agli allevatori, agli agronomi, agrotecnici, imprenditori agromeccanici, professionisti delle energie rinnovabili da fonte agricola.


Il focus, in particolare, si concentra su specifiche aree tematiche legate alla digitalizzazione in agricoltura, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili, biostimolanti e sistemi di biocontrollo, settori in forte crescita, trainati dagli obiettivi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Per Fieragricola Tech si tratta della quarta edizione, con una declinazione negli anni dispari autonoma rispetto alla tradizionale Fieragricola, la storica rassegna espositiva internazionale di agricoltura, che affonda le radici nel 1898.


“L’ultima edizione, all’interno di Fieragricola 2024 – spiega in una nota Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere – ha certificato l’exploit del segmento ‘Tech’, quasi raddoppiando il numero di espositori, passati dai 65 dell’edizione 2023 ai 106 presenti quest’anno, a conferma di un trend in crescita”. Le rilevazioni dell’agricoltura digitale, elaborate dall’Osservatorio Smart Agri-food del Politecnico di Milano, anche nel 2023 hanno tracciato una parabola positiva, con investimenti cresciuti del 19% sull’anno precedente, proiettando l’universo dell’Agricoltura 4.0 a un fatturato di 2,5 miliardi di euro in Italia, nonostante il rialzo dei tassi e gli scenari congiunturali non sempre favorevoli. A livello mondiale, il peso dell’agricoltura di precisione sale a 10 miliardi di euro, con la prospettiva di raddoppiare entro il 2030.

In Emilia Romagna più grande rete monitoraggio agronomico Italia

In Emilia Romagna più grande rete monitoraggio agronomico ItaliaRoma, 27 mar. (askanews) – E’ in Emilia Romagna la più grande rete di monitoraggio agronomico d’Italia: dalla partnership tra la tech company xFarm Technologies e Conserve Italia, prende infatti avvio un innovativo processo di digitalizzazione di filiera della frutta da industria, con 600 dispositivi installati in 700 ettari di frutteti. Sensoristica in campo e intelligenza artificiale supportano i frutticoltori fornendo precise indicazioni su quando e come irrigare, ad esempio, oppure sul momento opportuno per applicare un trattamento contro un insetto o un patogeno.


Questo modello di agricoltura digitale di ultima generazione è stato sviluppato dalla tech company xFarm Technologies e Conserve Italia, punto di riferimento in Europa per le conserve ortofrutticole e detentrice di marchi come Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani. Un progetto che è partito a marzo 2024 e avrà una durata di tre anni, con l’obiettivo di dare un supporto agronomico alle 200 aziende agricole presenti in Romagna che partecipano ai progetti di filiera per impianti programmati di frutta da industria e conferiscono, tramite 7 cooperative, albicocche, pesche gialle, nettarine, percoche, pere e mele. La rete di monitoraggio agronomico è diffusa su 700 ettari e prevede l’installazione di 600 sensori forniti da xFarm Technologies alle aziende conferenti di Conserve Italia. Da stazioni meteo a sensori di umidità del suolo e di bagnatura fogliare, questi strumenti, il cui posizionamento nei frutteti è già iniziato, renderanno possibile la creazione di celle di monitoraggio capaci di rilevare con precisione le condizioni ambientali delle diverse zone in cui sono dislocati i produttori.


I dati raccolti dai sensori saranno inoltre sfruttati per identificare, tramite delle prove di campo, le migliori strategie agronomiche per la gestione dei frutteti. Infatti, Conserve Italia ed xFarm Technologies stanno studiando dei protocolli e individuando le 10 aziende in cui prenderà avvio la sperimentazione di nuove tecnologie per la difesa delle colture dagli agenti patogeni e l’efficientamento dell’irrigazione dei terreni.

Agriturist: campagna meta preferita turismo fuori porta pasquale

Agriturist: campagna meta preferita turismo fuori porta pasqualeRoma, 27 mar. (askanews) – “Una Pasqua tricolore all’insegna del buon cibo, della campagna e del verde”. Sintetizza così, Augusto Congionti, presidente di Agriturist (Confagricoltura), il quadro dell’andamento delle festività pasquali.


“Se registriamo il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere. Ad essere in qualche modo penalizzate – precisa Congionti – sono le strutture situate più all’interno. Anche se le prenotazioni sono partite con ritardo, il recupero sta andando veloce e, in molte zone, si va verso il tutto esaurito, in particolare negli agriturismi che abbinano all’ospitalità la ristorazione, capace di attirare cittadini alla ricerca dei piatti tipici della tradizione”. La campagna, segnala l’osservatorio di Agriturist sul territorio, si conferma dunque la scelta naturale degli italiani per le feste. Gettonate le classiche mete vicino alle città frequentate per lo più da famiglie con bambini e coppie con meno di 55 anni. Numeroso il turismo di ritorno degli italiani che vivono all’estero. “Mentre per gli stranieri, soprattutto tedeschi, si registrano per le vacanze di Pentecoste molte prenotazioni. Invece – continua il presidente Agriturist – per il lungo ponte 25 aprile/1° maggio, aspettiamo dopo Pasqua. L’estate si presenta positiva già con richieste dall’estero principalmente dal nord Europa e dagli Usa”.


Da Nord a Sud gli operatori sono ottimisti, anche se permane l’abitudine tutta italiana del last minute. “Vincenti sono, oltre alla ristorazione, le molteplici attività collegate – sottolinea Congionti – come le lezioni di cucina, i percorsi enogastronomici e le escursioni, che servono a ricaricarsi e a diventare protagonisti della propria vacanza sperimentando esperienze all’aria aperta”. “In grande crescita l’enoturismo, con oltre un milione e mezzo di appassionati, e il cicloturismo, alternativa sostenibile in forte aumento a dimostrazione – continua Congionti – di un settore capace di valorizzare le produzioni agricole locali e in grado di modularsi, evolversi e rafforzarsi, diventando protagonista dello sviluppo dei territori e della tenuta dell’occupazione”.


Tutto esaurito in Toscana e nelle aree turistiche di Piemonte, Puglia e Sicilia, soprattutto per la ristorazione. Si registra maggiore affluenza in Veneto, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania e Calabria. In alcune aree, soprattutto per Pasquetta, sta pesando l’incertezza meteo. Dal 2004 le aziende agrituristiche sono cresciute quasi del 90%. E, solo lo scorso anno, hanno accolto più di quattro milioni di turisti, con un fatturato di 1,5 miliardi di euro: “a dimostrazione che l’intuizione di Confagricoltura a inventare, in Italia, l’ospitalità nelle aziende agricole è stata vincente. Oggi è un fenomeno ben radicato e di successo, che non ha eguali in tutto il mondo, importantissimo segmento dell’offerta turistica italiana, capace di valorizzare l’agricoltura, l’ospitalità rurale, l’enogastronomia, l’ambiente, i borghi, le zone di montagna e le aree di collina”.

Ok Senato a legge bracconaggio ittico, Bergesio: ddl di buonsenso

Ok Senato a legge bracconaggio ittico, Bergesio: ddl di buonsensoRoma, 27 mar. (askanews) – Un “disegno di legge di buonsenso, condiviso dal mondo dei pescatori sportivi e dai professionisti, che chiedono regole certe e più stringenti nell’esercizio delle attività della pesca”: così il senatore Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente della commissione Agricoltura, durante le dichiarazioni di voto sul disegno di legge di iniziativa parlamentare in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne approvato stamattina in aula al Senato con 87 voti favorevoli, nessun contrario e 56 astenuti.


Da diversi anni, infatti, “molte delle acque interne del territorio nazionale sono interessate dal bracconaggio, il cui pescato, di dubbia tracciabilità e certificazione sanitaria, viene collocato soprattutto in circuiti di lavorazione e consumo nei mercati dell’Est Europa. Era necessario intervenire per ripristinare uno stato di legalità, attraverso l’introduzione di specifiche norme”, ha spiegato Bergesio. Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del Gruppo a Palazzo Madama e relatrice del disegno di legge, precisa che si tratta di un ddl “frutto di un lungo lavoro portato avanti da anni dalla Lega per contrastare la pesca illegale e permettere una maggiore tracciabilità del pescato a tutela degli operatori sportivi e professionali e della salute dei consumatori. Una legge di buonsenso – aggiunge – condivisa sia dal mondo dei pescatori sportivi sia dal mondo dei pescatori di professione, e che mette ordine dopo il pasticcio legislativo che nel 2019 portò la modifica dell’art. 40 rimandando al Medio Evo la gestione dei controlli sui nostri fiumi a favore delle organizzazioni malavitose dell’Est Europa”.


Questa legge pone rimedio, infatti, a un errore legislativo mettendo dei punti fermi nei controlli e nella lotta al bracconaggio. “Una battaglia necessaria contro queste bande criminali, provenienti soprattutto da Romania, Albania e Moldavia, che fanno razzia di risorse ittiche nelle nostre acque interne”.

Psa avanza, Confagri Mantova: stiamo andando incontro a disastro

Psa avanza, Confagri Mantova: stiamo andando incontro a disastroRoma, 27 mar. (askanews) – Avanza l’epidemia di Peste Suina Africana nel nord Italia. Si continua ad assistere ad un’espansione del virus nel nord-ovest, con l’allargamento delle zone soggette a restrizione in provincia di Milano a causa di ulteriori casi di positività all’interno del Parco del Ticino, e in provincia di Parma, a seguito dell’avanzare della malattia verso est, con l’interessamento, ultimo in ordine di tempo, del comune di Borgo Val di Taro.


Al momento, in Italia, le zone soggette a restrizione, oltre a quelle già dette, sono le province di Alessandria, Asti e Cuneo in Piemonte, le province di Genova, Savona e La Spezia in Liguria, la provincia di Pavia in Lombardia, la provincia di Piacenza in Emilia Romagna, la provincia di Massa Carrara in Toscana, una parte del comune di Roma nel Lazio, la provincia di Reggio Calabria in Calabria, la provincia di Potenza in Basilicata e la provincia di Salerno in Campania. “La situazione è decisamente preoccupante – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – dal momento che l’espansione dell’epidemia sta sempre più interessando province vocate alla produzione suinicola e alla realizzazione di prodotti di eccellenza del made in Italy. Non possiamo nascondercelo, la Psa è a pochi chilometri dalla provincia di Cremona, e subito dopo c’è quella di Mantova. Questi territori, con Brescia, sono quelli in cui la suinicoltura è più sviluppata. Se non predisponiamo contromosse, andremo incontro al disastro”.


“È fondamentale – dice Cortesi rivolgendosi agli allevatori – che tutte le misure di biosicurezza, anche quelle rafforzate, vengano messe in atto, per far sì che, nella malaugurata ipotesi in cui la nostra provincia dovesse ricadere in zona di restrizione, si possano comunque movimentare i suini. La collaborazione con i veterinari dell’Ats è proficua, e in loro riscontriamo un’ottima predisposizione all’ascolto e alla risoluzione dei problemi”. E il conto economico, intanto, si fa sempre più pesante: “oggi – spiega Cortesi – perdiamo 20 milioni di euro al mese di esportazioni a livello nazionale. Se anche la provincia di Mantova rientrasse in quelle in restrizione, la cifra salirebbe a 60 milioni”.