Centinaio: norma su meat naming non vuole danneggiare aziende cibi vegetali
Centinaio: norma su meat naming non vuole danneggiare aziende cibi vegetaliMilano, 19 set. (askanews) – L’emendamento che vieta l’utilizzo per i prodotti a base vegetale di nomi che si ispirano al mondo della carne e del pesce, e/o a terminologie della macelleria, salumeria e pescheria li aveva visti su fronti contrapposti questa estate. Ora il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, primo firmatario della misura, e Unione italiana food fanno sapere di aver avuto un confronto proprio in merito all’approvazione in Senato del provvedimento, inserito nel disegno di legge sugli alimenti e i mangimi sintetici. E a parole c’è distensione e reciproca comprensione anche se nei fatti non sembrano esserci cambiamenti sostanziali all’orizzonte.
“L’incontro è servito a fare il punto sul percorso legislativo della norma, ora all’esame della Camera dei deputati, e a precisare la distinzione tra i prodotti in questione e quelli di origine sintetica, dei quali si occupa il medesimo disegno di legge”, si legge nella nota congiunta. “L’emendamento presente nel Ddl approvato in Senato nel luglio scorso – ha garantito il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio – non vuole mettere in difficoltà le aziende che operano in questo settore, ma punta solo a fare maggiore chiarezza sul fronte delle denominazioni di questi prodotti, per rendere ancora più consapevole la scelta dei consumatori”.
Centinaio, che ha definito “sicuramente un confronto importante” quello avuto con i rappresentanti delle aziende di prodotti a base vegetale, ha riconosciuto a queste “aziende italiane ed estere, di produrre valore, dare occupazione a tante persone nel nostro Paese e realizzare prodotti che rispondono a una precisa richiesta del mercato. Proprio per questo – ha ammesso – è giusto sottolineare che i prodotti a base vegetale non hanno nulla in comune con il cibo coltivato in laboratorio, né per caratteristiche, né per materie prime usate, né per le garanzie di sicurezza fornite ai consumatori”. I prodotti a base vegetale “sono realizzati con materie prime agricole tradizionali, che fanno parte da sempre della nostra cultura alimentare: verdure, cereali e legumi”, conclude Centinaio. Il direttore generale di Unione italiana food, Mario Piccialuti, dal canto suo ha fatto presente quanto già più volte ribadito in passato: “I prodotti a base vegetale sono ormai presenti sulle tavole dei consumatori italiani da oltre 30 anni e le loro etichette rispettano la normativa vigente, sono chiare e trasparenti e non vogliono certamente ingannare o confondere i consumatori che li scelgono, come mostrano diverse ricerche condotte sulla comprensione del consumatore. Parliamo di prodotti ben conosciuti ed apprezzati proprio per le caratteristiche nutrizionali e organolettiche, acquistati da consumatori molto evoluti nelle scelte e che dimostrano un alto tasso di fidelizzazione”.