Agrumeti danneggiati da patogeni: bando da 5 mln in SiciliaRoma, 8 feb. (askanews) – L’assessorato regionale siciliano dell’Agricoltura ha emanato il bando 2024 della Sottomisura 5.2 “Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici” del Psr Sicilia 2014/2022. La dotazione finanziaria è di 5 milioni di euro.
Gli interventi saranno rivolti agli investimenti per il ripristino degli agrumeti danneggiati dai patogeni. Ovvero, per le pomacee, il batterio Erwinia amylovora; per le drupacee, il virus della Sharka (Ppv); per gli agrumi, il virus della Tristeza (Ctv) e il malsecco degli agrumi Plenodomus tracheiphilus. La ristrutturazione delle coltivazioni potrà avvenire attraverso varietà di particolare interesse per il mercato e ampliando il calendario di offerta degli agrumi. Lo comunica in una nota la Regione Sicilia.
In Emilia Romagna gemme in anticipo, si teme ritorno del freddoRoma, 8 feb. (askanews) – In Emilia Romagna le gemme degli alberi da frutto sono già ingrossate. Uno sviluppo fuori stagione dovuto al clima mite e soleggiato, alle temperature sopra la media stagionale soprattutto nelle ore centrali della giornata. E ora gli agricoltori temono il ritorno del freddo sui 38.000 ettari di frutteti della regione. A lanciare l’allarme è Confagricoltura Emilia Romagna, che chiede di accelerare l’emanazione del nuovo Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGRA 2024), che stabilisce vari paletti: i parametri di copertura e il relativo contributo statale delle assicurazioni agevolate come pure l’operatività del Fondo mutualistico nazionale Agri.CAT. E ricorda che il PGRA 2023 è stato approvato l’8 febbraio 2023.
Le specie a maggior rischio di gelate primaverili sono albicocche, ciliegie, pesche, nettarine e susine ma anche pere e mele, spiega la confederazione agricola in una nota. L’ondata di gelo l’anno scorso, nella prima decade di aprile, ha procurato danni ingenti ai raccolti fino all’80%. Il presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna, Marco Piccinini, spiega nel dettaglio: “non sappiamo quale sarà il contributo pubblico per le polizze assicurative agevolate sottoscritte nel 2024, ma una percentuale inferiore al 70% risulterebbe comunque insostenibile per le aziende agricole”. Non solo. Preoccupano eventuali riduzioni del contributo pubblico anche per le annate 2022 e 2023 (ancora da definire perché mancano le risorse). Permangono incertezze sui rimborsi del Fondo mutualistico Agri.CAT per i danni da gelate tardive nel 2023: gli indennizzi sono insufficienti e tardano ad arrivare.
“Il precoce risveglio vegetativo richiederebbe l’apertura anticipata della campagna assicurativa da parte delle principali compagnie italiane, invece si sposta sempre più in avanti – sottolinea Piccinini – il via alla sottoscrizione delle polizze”. Infatti, a causa di questi ritardi oltre che per i costi troppo alti delle polizze, l’anno passato molte aziende agricole non sono riuscite ad assicurarsi contro le avversità. Poi rimarca l’urgenza di rafforzare il sistema assicurativo per difendere il reddito dell’agricoltore e tutelare l’intera filiera. “Bisogna destinare al sistema assicurativo risorse adeguate, per favorire l’accesso alle polizze e renderle meno onerose”, conclude.
Compag: ottimo segno cambio di rotta Ue su uso fitosanitariRoma, 8 feb. (askanews) – La Federazione nazionale delle rivendite agrarie Compag ritiene che il cambio di rotta della Commissione UE sulla proposta di regolamento sull’uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura sia un ottimo segnale. Secondo il direttore di Compag Vittorio Ticchiati “il taglio dell’uso dei prodotti fitosanitari non è altro che il frutto di scelte ideologiche e manca totalmente di una valutazione scientifica seria circa l’effettiva praticabilità nel settore agricolo”.
Per Compag, le riduzioni proposte si basavano su aspetti prettamente quantitativi e trascuravano di considerare il tipo di colture che caratterizza l’agricoltura dei singoli Stati membri, penalizzando i Paesi con un’agricoltura più intensiva e con un maggior numero di coltivazioni, in particolare di colture “minori”, come nel caso dell’Italia. “In uno sforzo di trovare un punto di equità tra i Paesi più o meno virtuosi nel termine di riduzione dell’impiego dei fitosanitari – spiega la Federazione – il piano si basava su calcoli meramente teorici e scollegati dalla realtà, con il risultato di assegnare all’Italia un taglio dei fitosanitari del 62%, nonostante abbia già ridotto l’utilizzo di prodotti fitosanitari del 35% negli ultimi quindici anni”. “Gli obiettivi di riduzione dell’impiego dei prodotti fitosanitari inseriti nella proposta di regolamento SUR – dichiara inoltre il presidente Compag, Fabio Manara – rischiavano seriamente di compromettere la buona riuscita della produzione agricola, la sicurezza alimentare dell’Unione europea e di aumentare la dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi. E tutto ciò proprio in un momento storico dove invece occorre aumentare la disponibilità di materie prime, gestire l’approvvigionamento e ridurre la dipendenza dalle importazioni”.
Compag auspica che in futuro la Commissione UE adotti un diverso approccio riguardo la riduzione dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari, “dettato da una migliore cooperazione con la filiera agroalimentare e da proposte formulate sulla base di valutazioni di impatto serie e fondate su dati scientifici”.
Oggi al Masaf cabina regia interforze controlli agroalimentariRoma, 8 feb. (askanews) – Oggi alle 15.30, al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, si riunirà la cabina di regia interforze per i controlli agroalimentari, composta dal Comando dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e per la Tutela Forestale e Parchi, dalla Guardia di Finanza, dalla Capitaneria di Porto, alla Agea e dalla Agenzia Dogane e Monopoli e ICQRF, per l’attuazione del Piano Straordinario per il 2024. Lo comunica il Masaf in una nota.
Conserve ittiche: per materie prime aumenti fuori controlloRoma, 8 feb. (askanews) – Per il tonno in scatola, nel 2023 un incremento di prezzo al consumo +11,6% sul 2022, mentre il progressivo a novembre 2023 segna un -4,8% in volume sullo stesso intervallo 2022. I costi dell’attività produttiva per le conserve ittiche hanno raggiunto livelli altissimi: solo il prezzo dell’olio evo ha raggiunto i 9,09 euro al chilo, con un aumento dell’80% nell’ultimo anno. A questo si somma la crisi del Canale di Suez con trasporti marittimi allungati e caro noli. A lanciare l’allarme costi fuori controllo è l’Ancit, l’associazione conservieri ittici e delle tonnare che sottolinea: “i dati confermano come l’incremento dei costi non sia stato trasferito interamente al consumatore ma in grande parte assorbito dalle aziende. Purtroppo, l’incremento del costo di alcune materie prime, in particolare dell’olio, lascia presumere che la situazione non migliorerà nei prossimi mesi”.
Per il comparto delle conserve ittiche il 2023 è stato un anno difficile. Lo shock inflazionistico (che già nel 2022 aveva portato ad un incremento dei costi di produzione del 20-30%) ha raggiunto livelli senza precedenti, generando di conseguenza una perdita dei volumi sui mercati: il progressivo a novembre 2023 ha segnato un -4,8% in volume verso lo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda il tonno in scatola, che guida il comparto delle conserve ittiche per produzione e consumo, Istat ha rilevato un incremento di prezzo al consumo nel 2023 del +11,6% rispetto al 2022. Il dato conferma come l’incremento dei costi di produzione del +20-30% non sia stato trasferito interamente al consumatore ma in grande parte assorbito dalle aziende di produzione.
I principali costi rilevanti per il comparto delle conserve ittiche sono quelli della materia prima (pesce) e dell’olio d’oliva. A questo, si somma anche la situazione geopolitica attuale in Medio Oriente che sta avendo ripercussioni importanti sulle tariffe dei noli, soprattutto in virtù dei passaggi delle navi dal Canale di Suez. I noli marittimi dei container, che rappresentano la principale modalità di trasporto, hanno avuto un incremento impressionante dei prezzi a livello internazionale. “La nostra associazione ha più di 60 anni, di crisi ne ha viste tante ma come questa mai: è una spirale inflazionistica pericolosissima e non possiamo non tenerne conto – spiega in una nota Giovanni Battista Valsecchi, presidente di Ancit – Benché il settore conserviero ittico abbia risposto meglio di altri, permane la preoccupazione e la crisi del Canale di Suez ha ulteriormente peggiorato la situazione: le navi che passano da lì devono essere scortate con un costo più elevato della tratta o, in alternativa, il passaggio è quello più lungo da Capo di Buona Speranza”.
Confcooperative: ok Parlamento Ue e Ngt primo passo fondamentaleRoma, 7 feb. (askanews) – Con una maggioranza risicata, oggi il voto del parlamento UE ha di fatto preservato l’impianto del regolamento sulle Nuove Tecniche Genomiche (NGT). Confcooperative Fedagripesca esprime in una nota soddisfazione per questo “primo passo fondamentale, che riconosce il potenziale innovativo e sostenibile delle NTG per l’agricoltura europea”. Così il presidente di Fedagripesca Confcooperative Carlo Piccinini commenta l’approvazione da parte del Parlamento Europeo della relazione sulle Nuove Tecniche Genomiche (NGT).
“Riteniamo – spiega Piccinini – che le NGT o TEA rappresentino un valido strumento di difesa delle produzioni agricole in un contesto di sfide globali come il cambiamento climatico e la crescente domanda di cibo. L’approvazione odierna del regolamento è un’occasione per rafforzare la competitività del settore agricolo italiano e europeo, garantendo al contempo la sicurezza alimentare e la tutela dell’ambiente. Il nostro auspicio è che si acceleri l’iter legislativo in seno al trilogo per approvare definitivamente il testo, prima della chiusura della legislatura”, conclude.
Cia: storico l’ok del Parlamento Ue alle NgtRoma, 7 feb. (askanews) – Ottime notizie per l’agricoltura green con l’ok in plenaria del Parlamento Ue alla proposta di regolamento della Commissione Ue sulle piante ottenute con le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA o in inglese, NGT). “E’ stata anche una vittoria per la nostra associazione, da anni in campo a favore delle nuove biotecnologie non Ogm, che rappresentano un’alternativa all’uso dei fitofarmaci e sono lo strumento principale per costruire nel prossimo futuro un’agricoltura sempre più sostenibile”, ha commentato Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, dopo il voto odierno a Bruxelles sul dossier che permetterà l’ottenimento di colture resistenti alle fitopatie e agli effetti del climate change. Si acceleri, ora, l’iter con la posizione del Consiglio per iniziare il trilogo e arrivare a un’intesa finale prima dello scadere della legislatura.
“In ballo c’è la salute del pianeta, del patrimonio paesaggistico e della biodiversità, la sicurezza alimentare globale già pesantemente compromessa -conclude Fini-, per lottare contro il cambiamento climatico non possono bastare la lotta biologica e integrata, l’agricoltura di precisione e il biocontrollo, servono nuove tecniche di miglioramento genetico e, soprattutto, servono adesso”.
Copagri: riconoscimento agricoltore custode ambiente è doverosoRoma, 7 feb. (askanews) – “Il riconoscimento del ruolo dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio è un passaggio fondamentale e doveroso per dare risalto alle numerose attività che i produttori agricoltori svolgono quotidianamente per la salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e per la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico, dallo spopolamento e dall’abbandono”. Lo afferma il presidente della Copagri Tommaso Battista, esprimendo soddisfazione per il via libera di Montecitorio, con modifiche, alla Pdl recante disposizioni per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura, che ora dovrà tornare all’esame del Senato.
“In tal senso, riconoscere il lavoro dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio equivale ad accendere un faro sul valore inestimabile di questa figura, centrale non soltanto sotto l’aspetto della produzione agricola, ma anche sotto quello ambientale ed ecologico”, prosegue il presidente, ad avviso del quale “il testo va, inoltre, nella direzione di tutelare l’ambiente e garantire maggiore sostenibilità al comparto, intercettando perfettamente quelli che sono i più recenti orientamenti comunitari in materia”. “Non possiamo, quindi, che concordare con la necessità, prevista dal testo e più volte caldeggiata dalla Copagri, di riconoscere specifici criteri di premialità, quali la riduzione dei tributi, in favore degli agricoltori custodi dell’ambiente e del territorio iscritti nell’elenco che sarà istituito presso i dipartimenti competenti in materia di agricoltura delle Regioni”, continua Battista, esprimendo analoga soddisfazione per l’istituzione della “Giornata nazionale dell’agricoltura”, che si terrà ogni seconda domenica di novembre.
“Sono ormai molti anni, infatti, che la Copagri si adopera per ottenere il riconoscimento nazionale della figura dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio”, evidenzia il presidente, ricordando che “a fare da capofila sono state le Marche, che già nel 2015 anche grazie al lavoro della Copagri hanno legiferato in tal senso, riconoscendo l’insostituibile ruolo dei produttori agricoli nella tutela della biodiversità e nella salvaguardia del territorio sotto il profilo culturale, ambientale ed economico, demandando inoltre agli agricoltori il compito di mantenere viva la tradizione agricola locale e di valorizzarne le produzioni, andando al contempo a contrastare lo spopolamento delle aree rurali e contribuendo alla tutela delle formazioni vegetali monumentali, alla manutenzione del territorio attraverso la cura dell’assetto idraulico e idrogeologico e alla difesa da avversità atmosferiche e incendi”, conclude Battista.
Lollobrigida a Fruit Logistica:creare ricchezza esportando qualitàRoma, 7 feb. (askanews) – “Le fiere servono per conoscere meglio i nostri imprenditori che hanno l’opportunità di affermarsi sui mercati internazionali grazie alle loro capacità. All’interno dello stand hanno la possibilità di raccontarti le loro esperienze, le problematiche che affrontano, dandoti anche le soluzioni. Perché nove volte su dieci chi conosce il problema dà dei suggerimenti risolutivi”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo oggi alla fiera Fruit Logistica di Berlino, manifestazione dedicata al settore ortofrutticolo e ai servizi logistici.
“I mercati in Italia vanno riorganizzati in un quadro di logistica che oggi non è adeguato ad abbattere i costi di trasporto delle nostre merci, che gravano sulle imprese. La filiera va ricomposta anche partendo da questo. Inizieremo con controlli a tappeto sulla concorrenza sleale”, sottolinea. “Sulle fiere – aggiunge Lollobrigida – si deve provare a fare sistema. Bisogna creare ricchezza esportando la nostra qualità. Dobbiamo essere competitivi nella filiera agroalimentare, moltiplicare il nostro export, già forte a 60 miliardi. Questa deve essere la nostra ambizione”.
“Quello che c’è dentro una fiera è importante. Noi qui abbiamo 473 imprenditori agricoli italiani, consorzi, le Regioni che promuovono i nostri prodotti in un mercato straordinariamente rilevante, dove se vendi porti ricchezza in Italia e questo ci permette di far crescere la nostra economia, e di conseguenza, quell’equità sociale che tutti ricerchiamo. Lavorare all’estero per aumentare le nostre esportazioni e farlo in Italia per difendere le nostre produzioni è fondamentale. Ed è quello che sta facendo il nostro Governo”, conclude Lollobrigida.
De Castro: su Tea accelerazione decisiva per accordo entro giugnoRoma, 7 feb. (askanews) – “Per riallacciare il legame che ha sempre unito l’Unione e i nostri agricoltori, abbiamo bisogno di mettere in campo strumenti adeguati a rendere il settore sempre più competitivo e sostenibile: il via libera di oggi alle nuove biotecnologie sostenibili rappresenta un passo fondamentale in questa direzione”. Così Paolo De Castro, membro PD del Parlamento europeo commenta l’approvazione del mandato negoziale del Parlamento europeo sulla proposta di Regolamento sulle Nuove tecniche genomiche, con 307 voti a favore, 263 contrari e 41 astenuti.
“La speranza è che gli Stati membri, riunitisi questo pomeriggio in una riunione Coreper per trovare a loro volta una posizione comune – aggiunge De Castro – possano seguire l’esempio del Parlamento, per poi avviare immediatamente i negoziati inter-istituzionali e giungere a un accordo finale entro la fine della legislatura. È questa l’Unione europea che i nostri cittadini e in particolare i nostri agricoltori chiedono – conclude De Castro – capace di mettere in campo nuove, decisive opportunità per accompagnarli verso sistemi produttivi sempre più sostenibili e resilienti”. Come sottolineato anche questa mattina durante il dibattito in aula con il vice-presidente della Commissione Ue Maros Sefcovic “dopo trent’anni di investimenti in cui l’Europa ha portato la nostra filiera agro-alimentare a non avere eguali al mondo in termini di sostenibilità, qualità del cibo e rispetto dei diritti dei lavoratori, la legislatura in corso ha dato l’impressione di voler passare dal perseguire obiettivi ideali, ad obiettivi ideologici, senza mettere in campo alcun progetto che accompagnasse gli agricoltori nella transizione verso nuovi modelli produttivi. Come Parlamento, invece – sottolinea l’eurodeputato membro della Commissione Agricoltura dell’Eurocamera – ci siamo ancora una volta messi in ascolto dei bisogni delle nostre comunità rurali, lavorando per trovare un accordo ambizioso sulle nuove Tecniche ad evoluzione assistita, che porterà finalmente alla coltivazione in Europa di varietà vegetali che producono di più e meglio, riducendo in particolare l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti”.