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In Emilia Romagna gemme in anticipo, si teme ritorno del freddo

In Emilia Romagna gemme in anticipo, si teme ritorno del freddoRoma, 8 feb. (askanews) – In Emilia Romagna le gemme degli alberi da frutto sono già ingrossate. Uno sviluppo fuori stagione dovuto al clima mite e soleggiato, alle temperature sopra la media stagionale soprattutto nelle ore centrali della giornata. E ora gli agricoltori temono il ritorno del freddo sui 38.000 ettari di frutteti della regione. A lanciare l’allarme è Confagricoltura Emilia Romagna, che chiede di accelerare l’emanazione del nuovo Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGRA 2024), che stabilisce vari paletti: i parametri di copertura e il relativo contributo statale delle assicurazioni agevolate come pure l’operatività del Fondo mutualistico nazionale Agri.CAT. E ricorda che il PGRA 2023 è stato approvato l’8 febbraio 2023.



Le specie a maggior rischio di gelate primaverili sono albicocche, ciliegie, pesche, nettarine e susine ma anche pere e mele, spiega la confederazione agricola in una nota. L’ondata di gelo l’anno scorso, nella prima decade di aprile, ha procurato danni ingenti ai raccolti fino all’80%. Il presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna, Marco Piccinini, spiega nel dettaglio: “non sappiamo quale sarà il contributo pubblico per le polizze assicurative agevolate sottoscritte nel 2024, ma una percentuale inferiore al 70% risulterebbe comunque insostenibile per le aziende agricole”. Non solo. Preoccupano eventuali riduzioni del contributo pubblico anche per le annate 2022 e 2023 (ancora da definire perché mancano le risorse). Permangono incertezze sui rimborsi del Fondo mutualistico Agri.CAT per i danni da gelate tardive nel 2023: gli indennizzi sono insufficienti e tardano ad arrivare.


“Il precoce risveglio vegetativo richiederebbe l’apertura anticipata della campagna assicurativa da parte delle principali compagnie italiane, invece si sposta sempre più in avanti – sottolinea Piccinini – il via alla sottoscrizione delle polizze”. Infatti, a causa di questi ritardi oltre che per i costi troppo alti delle polizze, l’anno passato molte aziende agricole non sono riuscite ad assicurarsi contro le avversità. Poi rimarca l’urgenza di rafforzare il sistema assicurativo per difendere il reddito dell’agricoltore e tutelare l’intera filiera. “Bisogna destinare al sistema assicurativo risorse adeguate, per favorire l’accesso alle polizze e renderle meno onerose”, conclude.