Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Cereali, in Emilia Romagna calo produttivo medio del 20%

Cereali, in Emilia Romagna calo produttivo medio del 20%Roma, 28 giu. (askanews) – Per il secondo anno consecutivo, l’Emilia-Romagna registra un calo medio della produzione cerealicola oltre il 20%, secondo le stime di Confagricoltura Emilia Romagna.

Dall’analisi effettuata sul raccolto 2023 emerge infatti una regione spaccata in due dall’alluvione, con dati molto al di sotto della media nell’areale colpito da inondazioni e piogge torrenziali (Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna ma anche parte del Bolognese e del Ferrarese). Valori che via via migliorano spostandosi verso ovest (Parma e Piacenza), dove raggiungono punte più che soddisfacenti considerando l’annata. Il territorio sconta per altro la perdita totale del raccolto su 13 mila ettari di grano e orzo rimasti sott’acqua per più di tre giorni, difficoltà nella trebbiatura dovute all’eccesso di terra e fango e raccolti ancora irraggiungibili in collina.

“Come la siccità l’anno passato, così l’alluvione ha tagliato la produzione cerealicola 2023 – spiega il presidente della sezione cereali di Confagricoltura Emilia Romagna Lorenzo Furini – con rese che in regione si fermano mediamente a 60-62 quintali a ettaro per il grano tenero e 45-47 quintali a ettaro per il duro. Varietà precoci (es. Bandera), che rispondono meglio delle tardive: queste ultime sono state danneggiate dal maltempo nel momento più delicato, nella fase di maturazione lattea. Si stimano nel complesso standard qualitativi medio-bassi, ma il prodotto è salubre”. Confagricoltura Emilia Romagna teme la disaffezione verso il grano duro. “L’Emilia-Romagna è la terza regione per ettari coltivati a grano duro dopo Puglia e Sicilia – la prima al Nord – e negli ultimi due anni ha visto incrementare del 60% la superficie investita, anche sulla spinta di filiere d’eccellenza come quella della pasta, ma ora rischia un rallentamento molto forte degli investimenti per scarsa redditività”.

Quotazioni grano in picchiata, nel padovano conti in rosso

Quotazioni grano in picchiata, nel padovano conti in rossoRoma, 27 giu. (askanews) – Pane e pasta al supermercato mantengono prezzi elevati, ma alla produzione la quotazione del grano è precipitata ai valori di due anni fa, passando da 40 euro al quintale a circa 25. Stessa cosa per altri seminativi, come il mais e la soia, che tornano ai prezzi ante speculazione e ante guerra.

È questa la principale preoccupazione degli agricoltori di Confagricoltura Padova, riuniti in assemblea all’Hotel Crowne Plaza, nella quale sono intervenuti in videocollegamento il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, il vicepresidente nazionale Giordano Emo Capodilista e l’europarlamentare Herbert Dorfmann. “Nonostante la siccità e i costi energetici ancora alti, lo scorso anno siamo riusciti a chiudere i bilanci in positivo – ha sottolineato il presidente provinciale Michele Barbetta -, grazie ai prezzi sostenuti dei prodotti agricoli. Oggi, invece, nel settore delle coltivazioni stiamo operando con costi ancora alti e prezzi in picchiata e i primi conti dei raccolti hanno il segno rosso”.

I prezzi delle commodities agricole sono tornati sui valori precedenti al conflitto e sta sorgendo forte la preoccupazione che possano scendere ulteriormente. Anche se per ora tengono i prezzi di alcune produzioni zootecniche, latte, uova e suini. “Segnali di cedimento li stiamo osserviamo nel settore dei bovini e degli avicoli”, si spiega. Restando nel settore dell’allevamento, gli agricoltori sono anche preoccupati per l’estendersi dell’area in cui sono stati rinvenuti cinghiali affetti da peste suina africana. Malattia virale che colpisce i suini, ma che non si trasmette all’uomo. È dei giorni scorsi la notizia di un nuovo caso di cinghiale infetto riscontrato in provincia di Pavia, quindi in Lombardia, prima regione in Italia per questo tipo di allevamento, che va ad aggiungersi a quelli trovati precedentemente in Liguria, Piemonte e Lazio.

Cia: bene pacchetto aiuti Ue per emergenza clima

Cia: bene pacchetto aiuti Ue per emergenza climaRoma, 27 giu. (askanews) – Per far fronte agli effetti della crisi climatica sull’agricoltura, servono risorse adeguate e tempi stretti. Ecco perché è assolutamente positivo l’annuncio della Commissione Ue di un pacchetto di aiuti straordinari da 330 milioni, di cui 60,5 all’Italia, proprio per sostenere i produttori colpiti dagli eventi estremi. Così Cia-Agricoltori Italiani sulla proposta presentata al Consiglio Agrifish a Lussemburgo, aggiungendo però che bisogna fare presto, per supportare le imprese agricole danneggiate dall’alluvione in Emilia-Romagna. Questo significa rendere subito disponibili i fondi e, soprattutto, chiedere al Governo di intervenire con il cofinanziamento nazionale.

“È molto importante la decisione della Commissione di stanziare risorse agli Stati membri per rispondere all’emergenza climatica -spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Ma l’approvazione del pacchetto, ora, deve essere rapida, e speriamo anche che l’esecutivo si attivi per integrare il sostegno europeo fino al 200% con il contributo nazionale, perché agli agricoltori occorre più liquidità possibile in questa fase difficile”. In prospettiva, invece, “sarà sicuramente necessario che la Commissione valuti la creazione di un Fondo specifico e dedicato, senza intaccare gli stanziamenti della Pac, per gestire le avversità climatiche, che purtroppo saranno sempre più frequenti”. Al centro del Consiglio Agrifish anche il Regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) su cui “Cia, in vista della presentazione dell’ulteriore studio d’impatto in programma il prossimo 5 luglio – ricorda Fini – continua a chiedere una valutazione oggettiva e orientata a riequilibrare le esigenze produttive agricole con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, specie in relazione ai rischi sull’approvvigionamento alimentare”.

Spazio, infine, alla questione grandi carnivori, che resta un problema rilevante non solo in Italia ma in tutta Europa e sul quale, conclude il presidente di Cia, “serve trovare soluzioni rapide e condivise per tutelare le attività agricole ed evitare lo spopolamento delle aree rurali”.

Frutta estiva, in Emilia Romagna quantità basse ma buona qualità

Frutta estiva, in Emilia Romagna quantità basse ma buona qualitàRoma, 27 giu. (askanews) – La campagna della frutta estiva è partita molto in sordina in Emilia Romagna. Le produzioni di drupacee (pesche/nettarine, albicocche, susine) si stanno confermando bassissime come da previsioni e si sta raccogliendo poco più del 20% di una produzione normale, per fortuna con un buon calibro. A fare il bilancio Giancarlo Minguzzi, presidente Fruitimprese Emilia Romagna e di OP Minguzzi di Alfonsine (RA).

Il resto delle zone produttive italiane hanno invece produzioni pressochè normali, per cui i prezzi si assomiglieranno molto a quelli del 2022, specialmente per pesche e nettarine, piuttosto che ai prezzi molto più interessanti delle campagne 2020 e 2021. “Sappiamo già – aggiunge Minguzzi – che le produzioni di pere saranno scarse, mentre quelle delle mele saranno normali e anche di buon calibro, grazie alle abbondanti piogge primaverili. Per il kiwi ci attendiamo anche una buona qualità anche se a scapito di una produzione inferiore allo scorso anno”. Ai danni da maltempo si aggiungono quelli per l’alluvione di maggio che faranno morire per asfissia le radici degli alberi da frutto rimasti troppo a lungo sott’acqua: “valutiamo una perdita di oltre 100 ettari di frutteti solo per la nostra OP”, dice Minguzzi.

Iias: cresce consumo surgelati, +1,2% a volume in 2022

Iias: cresce consumo surgelati, +1,2% a volume in 2022Roma, 27 giu. (askanews) – Nuovo massimo storico nel consumo di surgelati in Italia, che nel 2022 ha sfiorato i milione di tonnellate (990.713), con un +1,2% a volume rispetto al 2021 e un fatturato a 5,3 miliardi di euro (+9%). Sono i dati emersi dal “Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati in Italia” di IIAS, l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati. Il trend positivo registrato nel Fuoricasa, tornato protagonista dei consumi nel comparto sottozero, bilancia il risultato in leggera flessione ottenuto nel Retail.

Tra le mura domestiche, si confermano al primo posto tra i consumi di surgelati i vegetali (quasi 208.000 tonnellate), insieme agli ittici (94.000 tonnellate) e alle patate (99.000 tonnellate). Le pizze arrivano a quota 66.000 tonnellate, mentre crescono i piatti pronti (65.000 tonnellate), così come i vegetali preparati (21.000 tonnellate) e le specialità salate (oltre 29.000 tonnellate). “In uno scenario alimentare caratterizzato da non poche criticità, gli alimenti surgelati si confermano parte integrante delle scelte alimentari degli italiani – spiega Giorgio Donegani, presidente IIAS – Dopo il biennio pandemico e dei lockdown (2020-2021), che aveva portato a un boom dei consumi domestici di surgelati (+14% nel 2021 rispetto al 2019) e a un calo del Fuoricasa (-24% nello stesso periodo), il post-pandemia mostra un sostanziale riequilibrio dei pesi tra consumi domestici e fuori-casa di surgelati. Il 2022 porta una ulteriore crescita dei consumi dei surgelati”.

Olio d’oliva, cambio ai vertici di Fooi: presidente Anna Cane

Olio d’oliva, cambio ai vertici di Fooi: presidente Anna CaneRoma, 27 giu. (askanews) – Nominati i nuovi vertici di Fooi, l’organismo interprofessionale dell’olio d’oliva e delle olive da tavola. Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva di Assitol è il nuovo presidente della Filiera Olivicolo Olearia Italiana. Già vicepresidente del FOOI, succede a Paolo Mariani, presidente di Assofrantoi. Alla vicepresidenza approda invece Tommaso Loiodice, presidente di Unapol. Confermato Giulio Martino (Italia olivicola) alla direzione dell’Interprofessione.

“Il nostro ringraziamento va a chi ci ha preceduto, per aver avviato un percorso di collaborazione e dialogo tra tutti gli attori della filiera, che ora sta dando i suoi frutti – osserva Anna Cane – Con Tommaso Loiodice intendiamo proseguire su questa linea, rafforzando sempre di più la cooperazione tra mondo agricolo e industria”. Nata nel 2016, la nuova Interprofessione vede al suo interno tutta la catena di produzione dell’olio d’oliva, dall’olivicoltura, rappresentata da Italia olivicola e Unapol, dal segmento dei frantoiani (Assofrantoi e Aifo), fino all’industria, vale a dire ASSITOL, e alle olive da tavola (ASSOM).

Maxi frode sul riso biologico nel pavese

Maxi frode sul riso biologico nel paveseRoma, 27 giu. (askanews) – Maxi frode nella commercializzazione di riso falsamente dichiarato biologico nel pavese. L’operazione, coordinata dalla procura di Pavia, è stata eseguita dalla Guardia di Finanza e dagli ispettori dell’ICQRF. L’azione investigativa, partita dall’analisi delle produzioni risicole dal 2021, ha portato alla perquisizione di 14 aziende agricole nella provincia di Pavia e quindi al sequestro di ingenti quantitativi di fitofarmaci e fertilizzanti, il cui utilizzo è vietato nell’agricoltura biologica. Le indagini puntano a verificare la correttezza delle tecniche di coltivazione e anche il livello di contaminazioni nelle produzioni di riso bio.

In una nota FederBio elogia l’operato della Procura. “Esprimiamo pieno sostegno e fiducia alla Magistratura e agli inquirenti che hanno smascherato questa maxi frode – spiega Paolo Carnemolla, Coordinatore Unità di Crisi di FederBio – Le criticità del comparto risicolo biologico sono note da anni. FederBio si è sempre schierata a fianco delle Regioni Lombardia e Piemonte e del MASAF per rendere più restrittive le regole di produzione e i punti di controllo in situazioni come quelle riscontrate dalla Procura di Pavia”. Per l’associzione l’esito di questa operazione “conferma che è concreto il pericolo di truffe, anche rilevanti, quando sussiste un elevato rischio di commistione fra produzione convenzionale e biologica. Quanto fatto finora non è evidentemente sufficiente a prevenire le frodi, si deve aprire immediatamente un confronto con tutti gli attori della filiera, gli organismi di certificazione e le Autorità competenti a livello regionale e nazionale per rivedere le regole e gli strumenti di certificazione, che sono fondamentali per tutelare il Made in Italy biologico e le vocazioni di produttive di interi territori come nel caso del riso”, conclude Carnemolla.

Torna Fruit24, progetto Ue per promuovere consumi ortofrutta

Torna Fruit24, progetto Ue per promuovere consumi ortofruttaRoma, 27 giu. (askanews) – Torna “Fruit24! È sempre il momento giusto per mangiare frutta e verdura!”, il progetto coordinato da Apo Conerpo con il partner greco O Agios Loukas, e co-finanziato dall’Unione Europea, giunto alla sua seconda edizione e che, a partire da luglio, vedrà il suo primo momento promozionale con un roadshow itinerante sulla rete autostradale italiana.

Ad Apo Conerpo, la più grande Organizzazione di produttori europea, fa capo la promozione in Italia, ma il progetto interesserà anche Grecia, Germania e Spagna dove le attività saranno svolte dal partner di progetto, la cooperativa greca Rachis Pierias “O Agios Loukas”. Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo, spiega: “si parla spesso della correlazione tra il consumo di ortofrutta e i benefici sulla salute, ma non è mai abbastanza: noi vogliamo andare oltre e raccontare l’importanza di fare scelte alimentari sane e sostenibili, quali sono i riflessi positivi sulla salute, sull’ambiente e sulla sostenibilità, attraverso informazioni chiare e utili sull’impatto benefico complessivo che genera il consumo di frutta e verdura”.

Uila: bene voto italiano contrario a piano pesca Ue

Uila: bene voto italiano contrario a piano pesca UeRoma, 26 giu. (askanews) – Il piano d’azione europeo sulla pesca “rischia di mettere fuori gioco gran parte della pesca italiana e con essa le migliori produzioni dei nostri mari” e quindi è positivo “a Lussemburgo il governo italiano abbia votato contro le conclusioni presentate dalla presidenza di turno svedese, non sufficientemente critiche sul piano d’azione e con pericolosi richiami alla tassazione dei carburanti”. Lo ricordato le organizzazioni italiane, che lo avevano ribadito dopo l’incontro con il ministro Lollobrigida venerdì scorso.

“Ora – spiega la Uila in una nota – la Commissione europea dovrà tenere conto di questa posizione ed adeguare la proposta secondo gli indirizzi emersi”.

Confagri: in politiche agricole Ue ci sia vero dialogo

Confagri: in politiche agricole Ue ci sia vero dialogoRoma, 26 giu. (askanews) – “Le giornate di lavoro ‘The Policy Game Seminar’ e il progetto UE ‘FoodPaths’ sul Sistema Alimentare Sostenibile sono preziose per facilitare un vero dialogo tra tutti gli attori coinvolti nelle politiche agricole ed alimentari europee. Siamo contro minacce e costrizioni ingiustificate, così come contro tutte quelle politiche che rischino di ostacolare la ricerca di partnership e il progresso, danneggiando la produzione e la sicurezza alimentare”. Lo ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e vicepresidente Copa-Cogeca intervenendo oggi all’incontro di Agronetwork e Confagricoltura. “Dobbiamo concentrarci su innovazione e tecnologia, che sono le chiavi – ha proseguito – per raggiungere uno sviluppo sostenibile per le persone, per le economie e per l’ambiente”.

“E’ nostra responsabilità coinvolgere tutti gli stakeholder e muoverci insieme verso un futuro di collaborazione. In medicina si lavora partendo dal paziente, non dalle linee guida, nello stesso modo si dovrebbe agire per le politiche nutrizionali. Sono molto complesse, è impossibile dire semplicemente ai consumatori che ci sono prodotti buoni e prodotti cattivi con semafori rosso e verde”, ha sostenuto la presidente di Agronetwork Sara Farnetti. “La funzionalità degli alimenti e le diete sostenibili, per essere ben comprese dal pubblico – ha aggiunto Farnetti – necessitano di un profondo approccio scientifico, di conoscenze aggiornate e di una forte empatia”.

“Lo scopo del Seminario The Policy Game è quello di sensibilizzare le Istituzioni Europee ad adottare delle politiche “bottom up” maggiormente partecipative, consensuali o quantomeno persuasive, comunque di accompagnamento del sistema produttivo agricolo e industriale – verificate da serie valutazioni preventive di impatto – rinunciando a politiche “top down” a forte carattere pedagogico e rieducativo del nostro sistema imprenditoriale. Politiche che De Rita chiamerebbe ‘la normazione-manifesto’, che delineano obiettivi tanto ambiziosi quanto irraggiungibili, per garantire il legislatore delle sue buone intenzioni, rassicurare il cittadino-suddito dell’attenta vigilanza e protezione pubblica, finendo così per relegare il sistema produttivo alla condizione di “bad guy”, di “guilty actor”, di inaffidabile e resistente interlocutore, fonte di continue delusioni” ha concluso Daniele Rossi, Segretario Generale Agronetwork e Delegato alla Ricerca ed Innovazione di Confagricoltura.