Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Confagri: in politiche agricole Ue ci sia vero dialogo

Confagri: in politiche agricole Ue ci sia vero dialogoRoma, 26 giu. (askanews) – “Le giornate di lavoro ‘The Policy Game Seminar’ e il progetto UE ‘FoodPaths’ sul Sistema Alimentare Sostenibile sono preziose per facilitare un vero dialogo tra tutti gli attori coinvolti nelle politiche agricole ed alimentari europee. Siamo contro minacce e costrizioni ingiustificate, così come contro tutte quelle politiche che rischino di ostacolare la ricerca di partnership e il progresso, danneggiando la produzione e la sicurezza alimentare”. Lo ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e vicepresidente Copa-Cogeca intervenendo oggi all’incontro di Agronetwork e Confagricoltura. “Dobbiamo concentrarci su innovazione e tecnologia, che sono le chiavi – ha proseguito – per raggiungere uno sviluppo sostenibile per le persone, per le economie e per l’ambiente”.

“E’ nostra responsabilità coinvolgere tutti gli stakeholder e muoverci insieme verso un futuro di collaborazione. In medicina si lavora partendo dal paziente, non dalle linee guida, nello stesso modo si dovrebbe agire per le politiche nutrizionali. Sono molto complesse, è impossibile dire semplicemente ai consumatori che ci sono prodotti buoni e prodotti cattivi con semafori rosso e verde”, ha sostenuto la presidente di Agronetwork Sara Farnetti. “La funzionalità degli alimenti e le diete sostenibili, per essere ben comprese dal pubblico – ha aggiunto Farnetti – necessitano di un profondo approccio scientifico, di conoscenze aggiornate e di una forte empatia”.

“Lo scopo del Seminario The Policy Game è quello di sensibilizzare le Istituzioni Europee ad adottare delle politiche “bottom up” maggiormente partecipative, consensuali o quantomeno persuasive, comunque di accompagnamento del sistema produttivo agricolo e industriale – verificate da serie valutazioni preventive di impatto – rinunciando a politiche “top down” a forte carattere pedagogico e rieducativo del nostro sistema imprenditoriale. Politiche che De Rita chiamerebbe ‘la normazione-manifesto’, che delineano obiettivi tanto ambiziosi quanto irraggiungibili, per garantire il legislatore delle sue buone intenzioni, rassicurare il cittadino-suddito dell’attenta vigilanza e protezione pubblica, finendo così per relegare il sistema produttivo alla condizione di “bad guy”, di “guilty actor”, di inaffidabile e resistente interlocutore, fonte di continue delusioni” ha concluso Daniele Rossi, Segretario Generale Agronetwork e Delegato alla Ricerca ed Innovazione di Confagricoltura.

Masaf: firmato protocollo export pere Italia-Cina

Masaf: firmato protocollo export pere Italia-CinaRoma, 26 giu. (askanews) – E’ stato firmato stamattina al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste il protocollo sull’esportazione delle pere in Cina tra il sottosegretario agli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Giorgio Silli, e il ministro dell’Amministrazione delle Dogane cinesi, YU Jianhua. Alla firma del protocollo ha partecipato Angelo Rossi, consigliere del ministro Francesco Lollobrigida per le Relazioni Istituzionali.

“Un incontro proficuo, volto a facilitare l’accesso al mercato cinese dei prodotti agroalimentari italiani – ha spiegato Rossi – Alla luce della positiva conclusione del Protocollo fitosanitario per l’esportazione delle pere italiane in Cina si potranno valutare analoghe forme di collaborazione sui controlli e sulla tracciabilità per altri prodotti del nostro agroalimentare di qualità”. “Dopo anni di trattativa, è estremamente importante che il governo di Pechino abbia autorizzato nei giorni scorsi i primi stabilimenti italiani ad esportare carne bovina in Cina. Auspichiamo che anche per quanto riguarda le farine di frumento si possa arrivare al più presto alla firma del protocollo.”, ha concluso Rossi.

Confagricoltura: bene il nuovo dl contro la peste suina

Confagricoltura: bene il nuovo dl contro la peste suinaRoma, 26 giu. (askanews) – Bene il nuovo dl del Governo contro la peste suina africana (Psa). Confagricoltura in una nota sottolinea di condividere la ratio alla base della risoluzione della Camera: fare in modo che i focolai di PSA presenti in Italia rimangano isolati e non si estendano alle zone attualmente indenni. “La risoluzione ha quindi colto un aspetto molto importante – spiega la Confederazione – con la previsione di adeguate risorse per gli indennizzi tempestivi a favore degli allevatori danneggiati dalla presenza di focolai nelle aree in cui operano. Politica e mondo delle imprese devono lavorare per un unico obiettivo comune: tutelare e proteggere le zone a più alta intensità di capi suini allevati e di stabilimenti produttivi di carni e salumi”.

Con l’approvazione del decreto-legge 22 giugno 2023 n. 75 sono state introdotte infatti importanti novità sulle misure di contrasto alla Peste suina. Viene rafforzata la prevenzione e l’eradicazione della PSA e viene ampliato il raggio di azione delle operazioni di contenimento dei cinghiali, primo vettore del virus, innocuo per l’essere umano e gli altri animali ma letale per i suini. Il dl amplia anche le funzioni del Commissario straordinario che coordinerà l’azione dei servizi veterinari delle aziende sanitarie locali, sia per le finalità eradicative della Peste suina, sia per il contenimento dei cinghiali. Il Commissario definirà, sentite le Regioni interessate, il piano straordinario delle catture a livello nazionale e regionale.

I tempi, gli obiettivi numerici di cattura e l’abbattimento e smaltimento, saranno condivisi con l’Ispra. Previste anche procedure straordinarie (compreso l’affidamento a ditte specializzate) in caso di inerzia o mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle Regioni. Il 21 giugno scorso è stata approvata anche una risoluzione sulla PSA da parte della Commissione Agricoltura della Camera che prevede interventi di depopolamento del cinghiale tramite una maggiore attenzione all’attuazione del Piano straordinario di contenimento della specie. Le misure previste potranno coinvolgere anche le aree non toccate dal virus ma vocate all’allevamento dei suini, per prevenirne l’arrivo attraverso un lavoro di monitoraggio da parte di ulteriori operatori autorizzati all’abbattimento dei cinghiali.

Lollobrigida: no a piano pesca Ue per tutelare settore strategico

Lollobrigida: no a piano pesca Ue per tutelare settore strategicoRoma, 26 giu. (askanews) – “La contrarietà dell’Italia al Piano d’Azione Ue sulla pesca nasce dalla consapevolezza che abbiamo il dovere di tutelare un settore strategico per la nostra Nazione”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida dopo il voto contrario nel corso del Consiglio Europeo di questa mattina a Bruxelles.

“Gli interessi del comparto vanno difesi, anche alla luce della posizione unanime della Commissione XIII Agricoltura della Camera dei deputati, che nei giorni scorsi aveva espresso il suo ‘no’ alla proposta della Commissione europea sulla pesca. L’Italia chiede che vengano valutate, tra le altre, le ripercussioni socio-economiche ed occupazionali delle misure, che sia verificata l’introduzione di misure di contrasto della pesca; che venga incentivato l’utilizzo di motori termici con emissioni ridotte e che siano verificate le aree precluse alla pesca a strascico”, conclude il ministro Lollobrigida.

L’Emilia Romagna al Fancy Food: +21% export verso USA

L’Emilia Romagna al Fancy Food: +21% export verso USARoma, 26 giu. (askanews) – La Food Valley dell’Emilia-Romagna è a New York per il Summer Fancy Food Festival, il più importante appuntamento fieristico del Nord America dedicato ai prodotti alimentari di qualità e all’innovazione del settore. Entra dunque nel vivo la nuova missione istituzionale negli Usa guidata dal presidente Stefano Bonaccini, con la partecipazione dell’assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Alessio Mammi, dal 24 al 27 giugno.

“Alcune dei prodotti più apprezzati in tutto il mondo parlano emiliano-romagnolo. Specialità che sono sinonimo di qualità e di un forte legame con il territorio. E oggi siamo qui a fianco delle nostre imprese e dei Consorzi di tutela per consolidare ulteriormente il nostro posizionamento in un mercato per noi molto importante e aumentare la tutela dei prodotti a qualità regolamentata – sottolineano Bonaccini e Mammi – Una nuova tappa dell’impegno a fianco del sistema produttivo regionale e per rafforzare le relazioni e i progetti comuni. Un impegno che va perseguito con determinazione anche in questo periodo non facile, dopo gli effetti devastanti dell’alluvione, per dare anche in questo modo un contributo alla ripartenza”. Dopo il taglio del nastro Bonaccini e Mammi hanno incontrato il presidente Coldiretti, Ettore Prandini e l’amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia.

Quest’anno sono 13 i Consorzi di tutela presenti con i loro prodotti e una trentina le aziende agroalimentari del territorio che hanno scelto questo importante appuntamento. Nel 2022, ha sfiorato i 10,5 miliardi di euro il valore delle esportazioni emiliano-romagnole verso gli Usa, con un peso del 12,4% sul totale dell’export nazionale, in crescita del 31,2% sul 2021 e del 60,4% sul 2019. L’agroalimentare allargato (comprese le macchine per l’agricoltura) vale 932 milioni di euro, +20,8% sul 2021 e + 50,7% sul 2019. Un dato quello dell’agroalimentare che conferma un buon andamento anche nel primo trimestre 2023 con 243 milioni di euro, in aumento rispetto ai primi tre mesi del 2022 del 16,6%.

Coldiretti: falso made in Italy vale 12 mld, 1/3 in USA

Coldiretti: falso made in Italy vale 12 mld, 1/3 in USARoma, 26 giu. (askanews) – Sale a 120 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo, con gli Stati Uniti che si classificano come il Paese dove le produzioni tricolore taroccate registrano i più elevati fatturati. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti e Filiera Italia in occasione del più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari, il Summer Fancy Food 2023, in corso a New York.

Proprio gli Stati Uniti sono il Paese che detiene la leadership produttiva del falso Made in Italy, con il fenomeno delle imitazioni di cibo tricolore che è arrivato a rappresentare oltre 40 miliardi di euro. In pratica solo un prodotto agroalimentare che richiama l’Italia su sette venduti negli States arriva realmente dal Belpaese. “Basti pensare che il 90% dei formaggi di tipo italiano in Usa – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – sono in realtà realizzati in Wisconsin, California e New York, dal Parmesan al Romano senza latte di pecora, dall’Asiago al Gorgonzola, dalla mozzarella fino al Provolone”. La produzione di imitazioni dei formaggi italiani nel 2022 ha raggiunto negli Usa il quantitativo record di oltre 2,7 miliardi di chili, con una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, tanto da aver superato addirittura la stessa produzione di formaggi americani.

Il problema, ricordano le associazioni, riguarda però tutte le categorie merceologiche. “Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy a denominazione di origine alle esportazioni e alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale – commenta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – ponendo un freno al dilagare dell’agropirateria a tavola si potrebbero creare ben 300mila posti di lavoro in Italia”.

E’ umbro il migliore ristorante italiano dell’olio 2023

E’ umbro il migliore ristorante italiano dell’olio 2023Roma, 26 giu. (askanews) – È umbro il miglior ristorante italiano dell’olio 2023: è il ristorante il Frantoio di Assisi, classificatosi primo al concorso nazionale Turismo dell’Olio, l’iniziativa promossa dall’associazione nazionale Città dell’Olio che premia le migliori esperienze italiane di oleoturismo. Guidato dallo chef Lorenzo Cantoni, il ristorante ha vinto ì con l’esperienza “Evoluzione delle consistenze dell’olio”: un food concept che attinge alla tradizione, per offrire piatti innovativi, gustosi e soprattutto salutari.

“Siamo orgogliosi di aver ricevuto questo premio – affermano Elena Angeletti, direttore della struttura, e lo chef Lorenzo Cantoni – perché conferma come la scelta intrapresa per il Frantoio, in questi ultimi anni, sia stata lungimirante. Incentrare tutta la cucina sull’extravergine, abolendo il burro animale al 100%, fa sì che i nostri ospiti possano fare esperienze gastronomiche di qualità, mangiare piatti studiati per il loro benessere, privi di soffritti”. Proprio grazie alla qualità e alle varietà degli oli utilizzati (oltre sessanta quelli selezionati in cucina), il Frantoio è nella Guida Michelin. Da oggi, per l’Associazione Città dell’Olio si riconferma anche il Miglior ristorante d’Italia 2023, un riconoscimento del quale si era fregiato anche nel 2022.

In primo quadrimestre 2023 export agroalimentare +11%

In primo quadrimestre 2023 export agroalimentare +11%Roma, 26 giu. (askanews) – Con un balzo del 11% è record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy nel 2023 che crescono quasi il doppio dell’export complessivo tricolore. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti e Filiera Italia sui dati Istat sul commercio estero relativi al primo quadrimestre del 2023, diffusa in occasione del Summer Fancy Food 2023, il più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari a New York City.

Tra i principali Paesi, ad essere cresciute di più nel 2023 sono le esportazioni alimentari in Francia, con un balzo del 19% davanti alla Germania (+12%), alla Gran Bretagna (+12%) e agli Stati Uniti (+3%). A livello complessivo la Germania resta comunque nel primo quadrimestre il principale mercato di sbocco dell’alimentare italiano, con un valore di 2,6 miliardi davanti agli Stati Uniti con 2,1 miliardi che superano di misura la Francia, che si piazza al terzo posto con 2 miliardi. Risultati positivi anche nel Regno Unito, con 1,3 miliardi che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Dato negativo in Cina con un calo del 2%, mentre cresce in Russia con un +13% nonostante la guerra e le sanzioni.

Barilla: nel 2022 9mila aziende coinvolte in agricoltura sostenibile

Barilla: nel 2022 9mila aziende coinvolte in agricoltura sostenibileMilano, 26 giu. (askanews) – Nel 2022 Barilla ha continuato il suo percorso sulla strada della sostenibilità, nonostante le difficoltà generate dalla congiuntura economica. Lo ha fatto migliorando i propri prodotti, riducendo l’impatto dei processi produttivi in termini di emissioni di CO2 equivalente, energia e consumi idrici, promuovendo filiere sostenibili e progettando imballi riciclabili. E ancora, ha effettuato donazioni pari a 3,2 milioni di euro e oltre 3.200 tonnellate di prodotti. E’ quanto emerge dal nuovo Rapporto di sostenibilità dell’azienda alimentare di Parma.

Con i suoi 29 siti produttivi (15 in Italia e 14 all’estero), nel 2022 Barilla ha prodotto oltre 2,1 milioni di tonnellate di cibo e ha immesso sul mercato 40 nuovi prodotti, caratterizzati dall’assenza di zuccheri aggiunti, ricchi di fibra, integrali, con legumi o frutta secca o monoporzionati. Queste novità di prodotto, si sommano alle quasi 500 riformulazioni nutrizionali che Barilla ha realizzato dal 2010 a oggi. Il totale delle materie prime strategiche (grano duro, grano tenero, segale, pomodoro, basilico, cacao e olii vegetali) acquistate responsabilmente è stato pari al 67% lo scorso anno (nel 2021 era stato del 70%). Superano le 9mila, invece, le aziende coinvolte in progetti di agricoltura sostenibile (un anno fa il rapporto di sostenibilità parlava di circa 10.000), che garantiscono la qualità delle materie prime acquistate e agli agricoltori di pianificare il lavoro con maggior sicurezza, attraverso anche i quattro disciplinari per la coltivazione sostenibile di grano duro, grano tenero e basilico. Come il basilico, anche il pomodoro viene coltivato, laddove possibile, vicino agli stabilimenti di produzione, per ridurre al minimo il tempo tra raccolta e lavorazione. Entrambi questi due ingredienti dei sughi Barilla venduti in Italia e in Europa sono 100% italiani. Il sostegno all’agricoltura locale tocca anche la pasta. Il 93% del grano duro viene acquistato dal mercato locale e il 47% mediante contratti di coltivazione. In questo caso per la pasta venduta nel nostro Paese, precisa Barilla, si utilizza grano duro 100% italiano.

Rispetto al 2010 calano del 32% le emissioni di gas a effetto serra e del 24% (con un miglioramento di sei punti percentuali rispetto all’anno scorso) i consumi idrici per tonnellata prodotto finito. Immaginando di realizzare la produzione di cibo del 2022 negli impianti del 2010, la differenza in termini di efficienza energetica sarebbe di 132 milioni di chili di CO2 equivalente e 740mila metri cubi di acqua. Vale a dire emissioni equivalenti a quattro viaggi in auto tra la Terra e il Sole e un quantitativo di acqua sufficiente a riempire quasi 300 piscine olimpiche. Per quanto riguarda i prodotti a marchio Mulino Bianco, essi vengono realizzati solo con energia da fonti rinnovabili, mentre gli impianti di trigenerazione nei pastifici permettono l’autoproduzione di energia elettrica, termica e frigorifera, e sono già in funzione negli stabilimenti di Parma, Marcianise (CE) e Muggia (TS).

Sul fronte del packaging, anche in un anno difficile per l’approvvigionamento di materie prime per gli imballaggi, si è proseguito sulla strada della sostenibilità. In Italia e nel mondo il 100% delle confezioni di pasta, sughi, pesti, pani, biscotti e merende è disegnato per il riciclo, che utilizza carta e cartone provenienti da foreste gestite in modo responsabile. “Agricoltura, sistemi di coltivazione, trasformazione della materia prima in prodotto finito, confezionamento, distribuzione e consumo hanno avuto nel tempo un’evoluzione per rispondere alla nostra richiesta, sempre più pressante, di avere dei prodotti che soddisfacessero l’emozione del gusto, della nutrizione, della salute, integrati con la capacità di rigenerare le risorse del pianeta – afferma Paolo Barilla, vicepresidente del gruppo – È dal 1877 che il nostro lavoro viene alimentato dalla voglia di superarsi arrivando ai giorni nostri con lo stesso spirito dei fondatori. Questa è l’unica certezza che abbiamo davanti: tanta passione e ancora tanto lavoro”. “Questo report racconta di noi, dei nostri prodotti, delle nostre persone e del nostro modo di fare impresa – aggiunge Gianluca Di Tondo, amministratore delegato – Se vogliamo dare un futuro al nostro Pianeta e a tutti noi dobbiamo fare la nostra parte. La nostra azienda ha intrapreso questa strada tanti anni fa, per piccoli passi che però nel tempo ci hanno aiutato a ottenere grandi risultati”.

Quanto alla sostenibilità sociale, il gruppo ha ha attivato iniziative solidali nei diversi Paesi in cui opera, per un totale di 2,2 milioni di euro, a cui si aggiunge il milione donato all’Emilia-Romagna nel 2023, e circa 3.200 tonnellate di prodotti donati. Nel 2023 inoltre ha devoluto un milione di euro alla Protezione Civile per finanziare opere di ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna.

Tonitto 1939 ottiene la certificazione Kosher e investe nel bio

Tonitto 1939 ottiene la certificazione Kosher e investe nel bioRoma, 22 giu. (askanews) – Tonitto 1939 ha ottenuto la certificazione Star-D Kosher (gestita da STAR-K), valida sia per l’Italia che per l’estero, che indica la designazione di prodotto lattiero-caseario conforme ai dettami kosher. Alcune linee di gelati e sorbetti saranno realizzati secondo le regole alimentari della religione ebraica e con un severo e controllato metodo di lavorazione e utilizzo delle materie prime utilizzate.

I consumatori di prodotti Kosher comprendono ebrei, musulmani e membri di altre confessioni religiose per un valore di mercato mondiale superiore ai 150 miliardi di dollari, con maggiore attenzione agli Stati Uniti a Israele e alla Francia, quest’ultima con un terzo di ristoranti Kosher. Tonitto 1939 ha dunque avviato un processo particolare per la realizzazione dei prodotti Kosher che prevede anche l’utilizzo di materie prime certificate Kosher (zucchero, latte, estratti, frutta) una caratteristiche che è sufficiente per certificare i prodotti Kosher Dairy. Per i cosiddetti prodotti Parve (ovvero non contenenti latte e/o carne) si effettuerà una “kosherizzazione” della linea di produzione attraverso la presenza di un rabbino e ulteriori step tra cui il fermo linea per almeno 24 ore.

Inoltre, l’azienda ha scelto di investire anche nel mondo del gelato Bio, un mercato ancora poco sviluppato in Italia ma che sta riscuotendo una grande richiesta all’estero ed è in costante crescita. Da quest’anno è infatti cominciata la produzione di sorbetti e gelati biologici che in Italia rappresentano ancora una nicchia di mercato, ma che all’estero, specialmente nel Nord Europa, Germania, Svizzera, Austria e Stati Uniti, sono particolarmente apprezzati e muovono un giro d’affari di oltre 1000 milioni di dollari.