Al via Cibus Connect, per Fiere di Parma “inizia una nuova era”
Al via Cibus Connect, per Fiere di Parma “inizia una nuova era”
Milano, 29 mar. (askanews) – “Oggi non è soltanto l’inaugurazione di Cibus Connect ma l’inizio di una nuova era per Fiera di Parma”. Le parole di Gino Gandolfi, presidente dell’ente fieristico parmense, raccontano lo spirito con cui si è aperta a Parma la manifestazione Cibus Connecting Italy, in programma fino al 30 marzo nel quartiere fieristico della città dove ai circa 20mila operatori attesi, si proporranno 1.000 brand dell’agroalimentare italiano e 500 prodotti nuovi pronti per il mercato.
La recente operazione tra Fiere di Parma e Fiera Milano, che ha visto un aumento di capitale riservato a quest’ultima in cambio della cessione della manifestazione TuttoFood, ha dominato i discorsi istituzionali della cerimonia inaugurale, tesi a sottolineare la bontà del progetto, atteso da tempo: “Crediamo che da qui parta un progetto di rivalutazione forte di queste fiere all’interno di un contesto globale sempre più complicato, ma con l’obiettivo centrale di difendere il made in Italy e i nostri prodotti”, ha detto Michele Guerra Sindaco di Parma. “Direi che sia un appuntamento fondamentale sia per l’Italia che per i mercati esteri – ha sottolineato Maria Tripodi, Sottosegretaria agli Affari esteri – Cibus è un’eccellenza internazionale che racconta al meglio il nostro made in Italy e le nostre eccellenze del settore agroalimentare”. Al messaggio della sottosegretaria Tripodi, unica rappresentante del governo in presenza, si sono uniti quelli inviati dai ministri Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso. “Cibus è un evento di grande importanza per la promozione della qualità che contraddistingue i prodotti alimentari italiani – ha affermato Lollobrigida – La nozione di qualità va sottolineata perché l’Italia non è un Paese che punta sulla quantità dei prodotti alimentari, anche nell’export. Anche per questo abbiamo stabilito l’obbligo di dichiarazione dell’eventuale utilizzo di farine da insetti e proibito la produzione e la importazione di carni sintetiche”. “Nel 2022, l’export di prodotti agroalimentari italiani si è attestato al record di 60,7 miliardi di euro, in crescita del 15% rispetto ai 52,9 miliardi del 2021 – ha sottolineato Adolfo Urso – Nel 2021 erano 315 i riconoscimenti tra Denominazione di origine protetta e nel 2022 il nostro primato europeo si è arricchito di quattro ulteriori denominazioni di prodotti”.
Lo scenario evolutivo delle fiere del food, è stato sottolineato anche da Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma: “Con Cibus 2023 si conclude un ciclo straordinario per il nostro export agroalimentare e inizia un nuovo percorso, anche fieristico, che ci vedrà impegnati nel raggiungere nuovi traguardi a livello internazionale. La gestione coordinata e congiunta di Cibus e TuttoFood, che si alterneranno sotto la regia di Fiere Parma e Federalimentare, sarà una nuova opportunità di supporto e visibilità per il made in Italy alimentare, ma anche una reale alternativa per tutti gli operatori internazionali nella scelta delle fiere di riferimento a livello globale”. A tal proposito è intervenuto anche Ariberto Fassati, presidente di Credit Agricole Italia, che è primo socio col 26,44% di Fiere di Parma: “Siamo particolarmente orgogliosi di questa operazione che permette di fare una fiera che diventa a livello internazionale – ha commentato Fassati- Il fatto che Milano e Parma si siano messi insieme e che facciano insieme gli sforzi per promuovere l’agroalimentare italiano è una grande notizia”. A livello di calendario fiere l’operazione diverrà operativa nel 2026. “Nel 2024 ci sarà Cibus seguirà Tuttofood nel 2025 a maggio e quell’anno non ci sarà Cibus connect, poi nel 2026 ci saranno Cibus a marzo e Tuttofood a ottobre – ha spiegato Cellie – a regime negli anni pari avremo Cibus connect e negli anni dispari Cibus nella versione tradizionale e Tuttofood sarà biennale a ottobre negli anni pari. Questo perchè per fare una fiera internazionale come Tuttofood non mi basta un anno mi servono tre anni di preparazione”.
A livello di governance “Non cambia nulla – ha precisato Cellie – perchè aumentano i consiglieri da otto a nove: tre di Credit Agricole, due di Fiera Milano (Carlo Bonomi e un altro che deve ancora essere nominato) e uno dell’Unione industriali invece gli altri saranno nominati dai soci pubblici che indicano anche il presidente”, che dovrebbe restare l’attuale Gino Gandolfi. “Non ci sarà alcuna discontinuità – ha concluso – perchè siamo noi che abbiamo comprato TuttoFood”.