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Granchio blu, un altro milione da Regione E.R. per spese raccolta

Granchio blu, un altro milione da Regione E.R. per spese raccoltaRoma, 10 gen. (askanews) – Un nuovo contributo regionale da un milione di euro per sostenere la raccolta del granchio blu e la richiesta di un incontro al Governo per tornare ad auspicare la concessione in tempi stretti dello stato di emergenza nazionale o di crisi del settore. È quanto ribadito dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ieri ha nuovamente incontrato a Goro, nel ferrarese, imprese e cooperative del comparto della pesca delle vongole. La sopravvivenza di attività e allevamento è a fortissimo rischio, dopo la devastazione dell’ecosistema dove si sviluppa la produzione di vongola verace e viene prodotto il 55% del pescato in Italia.

Il milione di euro di stanziamento prevederà un contributo da 1,5 euro al chilo per la raccolta del granchio blu. Inoltre, entro febbraio verranno erogati i ristori, anch’essi da un milione di euro di fondi regionali, previsti dal bando pubblicato a ottobre. All’incontro hanno partecipato anche gli assessori regionale Paolo Calvano (Bilancio) e Alessio Mammi (Agricoltura), oltre a Maura Tomasi, vicesindaco di Comacchio, Marica Bugnoli, sindaca di Goro, e il Prefetto di Ferrara, Massimo Marchesiello.

“Siamo venuti nuovamente qui di persona perché è necessario tenere i riflettori accesi su questa emergenza. A rischio c’è un comparto unico non solo in Emilia-Romagna ma nel Paese e in Europa, pezzi fondamentali di intere comunità – ha dichiarato Bonaccini – Per questo rinnoviamo al Governo la richiesta dello stato di emergenza nazionale, altrimenti non sarà possibile adottare le necessarie misure straordinarie. E chiediamo un incontro all’Esecutivo – ha chiuso -, perché questo silenzio alla nostra richiesta è inaccettabile”. La Regione ha inoltre confermato la volontà di sostenere investimenti su interventi strutturali alla Sacca di Goro e di sostegno alle cooperative e alle imprese. “Questa è una battaglia complessa e lunga, ma vogliamo continuare a portarla avanti con decisione, non molliamo di un centimetro – ha detto l’assessore Mammi – Il riconoscimento dello stato di crisi e di calamità è necessario per mettere in campo provvedimenti indispensabili come la sospensione dei mutui, la cassa integrazione per chi ne avrà bisogno, ristori e interventi economici, anche da parte del sistema del credito”.

Confagricoltura: vicini a Unione agricoltori tedeschi in sciopero

Confagricoltura: vicini a Unione agricoltori tedeschi in scioperoRoma, 10 gen. (askanews) – Vicinanza al Deutscher Bauernverband (DBV), il sindacato agricolo tedesco, che dal mese di dicembre sta organizzando manifestazioni di protesta contro i tagli alle agevolazioni al gasolio agricolo. A esprimerla è Confagricoltura che in una nota sottolinea che “le azioni del governo di Berlino, secondo quanto riportato dal DBV, ‘mettono a repentaglio la competitività e l’esistenza degli agricoltori e delle imprese di trasporto di medie dimensioni’: un rischio per il Paese e l’Europa”.

L’agricoltura, ricorda Palazzo della Valle, è una risorsa fondamentale per il mercato europeo; pertanto, è bene che sia messa nelle condizioni di produrre, garantendo approvvigionamenti e, quindi, sicurezza alimentare. L’aumento del costo dei carburanti “è un problema che mette a rischio la competitività delle imprese agricole europee che, a causa degli elevati standard di produzione, a tutela dei consumatori, hanno costi maggiori rispetto a chi produce fuori Europa. Inoltre, è uno degli elementi che incide maggiormente sul costo del prodotto finito e quindi sul cosiddetto carrello della spesa”, conclude Confagricoltura.

Vino, Ismea: 2023 sottotono ma tra i big export Italia tiene di più

Vino, Ismea: 2023 sottotono ma tra i big export Italia tiene di piùMilano, 9 gen. (askanews) – “Il 2023 del vino si è contraddistinto per una forte contrazione della produzione mondiale e un rallentamento degli scambi internazionali. In Italia con 39 milioni di ettolitri di vino stimati a fine anno, l’ultima vendemmia si posiziona tra le più scarse degli ultimi decenni. L’esito produttivo è tuttavia ampiamente controbilanciato dall’incremento delle giacenze, mai così elevate da inizio millennio, con 51 milioni di ettolitri censiti al 31 luglio 2023”. Lo sostiene l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) nel suo ultimo report dedicato al settore vitivinicolo italiano nell’anno appena concluso.

“L’accumulo degli stock in cantina accanto a una domanda nazionale ed estera non particolarmente dinamica hanno condizionato negativamente i listini all’origine per quasi tutto il 2023” prosegue Ismea, evidenziando che “solo a partire dall’estate, con le attese di una riduzione produttiva, le quotazioni, soprattutto nel segmento dei vini da tavola, hanno ripreso un minimo di slancio, non sufficiente tuttavia a ribaltare la tendenza negativa nella media d’anno (-2% la flessione dell’indice dei prezzi di Ismea sul 2022). Sul fronte delle esportazioni, i primi nove mesi del 2023 hanno fatto segnare “una sostanziale stabilità dei volumi inviati oltre frontiera a fronte di un lieve calo dei valori (-2%) dovuto al diverso mix di prodotti, con una crescita del peso degli sfusi a sfavore dell’imbottigliato”. Frenano anche gli spumanti con un -3% in volume e un +2,5% in valore. Tra i big, l’Italia è l’unico Paese a non aver subito riduzioni dei quantitativi spediti all’estero: la Spagna ha perso il 4% circa sia in volume che in valore, mentre la Francia ha ridotto i volumi dell’8%, perdendo in valore l’1%. Molto peggio hanno fatto i Paesi oltreoceano: Cile, Argentina e Stati Uniti hanno mostrato flessioni di quasi il 30% delle esportazioni in volume mentre l’Australia si è fermata a -8%.

Sempre secondo l’Ente pubblico, dai dati dei primi dieci mesi dell’anno emerge che la domanda interna destinata al consumo domestico “evidenzia un calo delle quantità acquistate del 3,1%, per un controvalore, sospinto dal caro prezzi, del +3,1%. I vini fermi risultano maggiormente penalizzati (-4%) rispetto alle bollicine, che si attestano sopra i volumi dello scorso anno (+1%)”. Permane, in ogni caso, un atteggiamento prudente dei consumatori tra gli scaffali, con acquisti “difensivi” che privilegiano i prodotti in promozione o alcune tipologie più convenienti a scapito di altre soprattutto nel segmento degli spumanti. Per l’Istituto, gli operatori italiani “sono ben consapevoli di alcune criticità del settore che non si limitano alla congiuntura ma che hanno assunto caratteri strutturali”. Dietro alla riduzione del giro d’affari all’estero “non ci sono solamente le ingenti scorte fatte durante il Covid per il timore di rotture di stock, ma anche un diverso orientamento della domanda verso vini più facili, meno strutturati ed economicamente più accessibili, dato il contesto fortemente inflattivo”. Dall’altro lato, l’impatto dei cambiamenti climatici e l’aumento dei costi industriali “stanno imponendo serie riflessioni sulla gestione dell’offerta per evitare annate di sovrapproduzione che potrebbero non essere sostenibili sul fronte dei prezzi e quindi della redditività”.

Un italiano su due favorevole a Ddl su Doggy bag al ristorante

Un italiano su due favorevole a Ddl su Doggy bag al ristoranteRoma, 9 gen. (askanews) – Quasi un italiano su 2 (il 49%) è favorevole al Ddl per favorire la possibilità di chiedere la “Doggy bag” al ristorante per recuperare il cibo non consumato ed evitare così che venga buttato. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Censis diffusa dopo la presentazione del Ddl n. 972 “Misure per sensibilizzare i consumatori all’adozione di condotte virtuose orientate alla riduzione dello spreco alimentare”, depositato lo scorso 19 dicembre, prima firmataria la senatrice leghista Mara Bizzotto.

“Per molti anni malvista, la pratica di chiedere gli avanzi al ristorante è tornata d’attualità – sottolinea l’analisi – spinta dalla nuova sensibilità green verso il contenimento degli sprechi a tavola ed anche dalle esigenze di risparmio. Non a caso i più aperti verso questo fenomeno sono i giovani, dove la percentuale di favorevoli alla doggy bag sale addirittura al 58%”. Chiedere di portare a casa il cibo avanzato è un comportamento molto diffuso in altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti dove la doggy bag è una prassi consolidata. Fino a Francia e Spagna dove è stata resa obbligatoria. In Italia attualmente è in vigore la legge 166/16 sugli sprechi alimentari che “promuove l’utilizzo, da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l’asporto degli avanzi di cibo”.

Da Regione Siciliana 25 mln per vitivinicoltura e 7 per agrumi

Da Regione Siciliana 25 mln per vitivinicoltura e 7 per agrumiRoma, 9 gen. (askanews) – Disco verde all’Assemblea regionale siciliana alle norme, inserite dal governo nella legge di Stabilità regionale, a sostegno del comparto agricolo. Stanziati 25 milioni in due anni di aiuti diretti in favore dei vitivinicoltori per i danni causati dalla peronospora e 7 milioni di euro per sostenere il comparto agrumicolo attraverso l’acquisto di arance da trasformare in succhi e conserve da distribuire per scopi umanitari e di solidarietà sociale.

Via libera anche a risorse per 6 milioni di euro destinate ai Consorzi di bonifica per consentire il rafforzamento dell’organico per i servizi irrigui e di manutenzione del territorio, mediante il turn-over e l’incremento delle giornate lavorative; 500 mila euro in più nelle casse dell’Irvo, unico ente pubblico certificatore d’Italia che amplia la sua gamma di azione alla promozione, alla ricerca e alla certificazione di qualità a tutte le produzioni agroalimentari siciliane. Disco verde anche alla norma che consentirà all’Esa di realizzare, anche in convenzione con Comuni, ex Province o altri enti, interventi sulla viabilità rurale e intercomunale. “Il governo Schifani – dichiara in una nota l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino – porta a casa un risultato importante approvando la Finanziaria nei tempi previsti dalla normativa. Una legge di Stabilità che libera risorse fondamentali per il comparto vitivinicolo e agroalimentare, per il recupero dei borghi marinari, per gli interventi di manutenzione sulle strade rurali, per le iniziative di promozione nazionale – prosegue – e internazionale delle nostre eccellenze enogastronomiche e per la tutela della dignità dei lavoratori dei Consorzi di bonifica e del comparto della forestazione che da troppi anni attendevano un segnale dalla Regione. L’aumento delle giornate lavorative è un primo passo propedeutico alle riforme sia dei Consorzi di bonifica sia del settore forestale, che mirano a dare stabilità agli operatori”, conclude l’assessore.

Agricoltura, nel 2023 catturate 52.000 nutrie solo nel mantovano

Agricoltura, nel 2023 catturate 52.000 nutrie solo nel mantovanoRoma, 9 gen. (askanews) – Nel 2023 nella sola provincia di Mantova sono state catturate in totale 52.318 nutrie. Un dato che conferma la tendenza al ribasso delle catture degli ultimi due anni. Si è passati infatti dal picco di circa 67.000 esemplari del 2021 ai 62.000 del 2022, con il 2023 dunque che si chiude con circa 10.000 nutrie catturate in meno. I dati sono stati pubblicati dalla Provincia di Mantova.

“È chiaro – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – che siamo decisamente lontani dall’obiettivo dell’eradicazione. Per poter iniziare a pensare di attuarla infatti, dovremmo eliminare almeno 100.000 nutrie ogni anno, cifra attualmente impossibile da raggiungere. Mi unisco all’appello lanciato dall’amministrazione provinciale ai comuni che effettuano pochissime, se non addirittura zero, catture: occorre l’aiuto di tutti”. Dando uno sguardo ai singoli comuni, a primeggiare è Roncoferraro (secondo nel 2022) con 3.183 catture. Al secondo posto Sabbioneta (quinta nel 2022) con 2.589 catture, mentre completa il podio Borgo Virgilio (in vetta nel 2022) con 2.534 nutrie eliminate. In top ten anche Bagnolo San Vito (2.258), Gonzaga (2.229), Villimpenta (2.101), San Giorgio Bigarello (2.065), Castel D’Ario (2.053), Asola (1.930) e Suzzara (1.848).

Dopo anni a quota “zero”, entra in classifica anche il comune di Mantova, che nel corso del 2023 ha smaltito 625 capi. Primi segnali anche da Borgocarbonara, che smaltisce 261 nutrie e si sblocca dopo diversi anni di fermo nelle catture. Assegnate anche le “maglie nere”, per i comuni fermi a zero nutrie eliminate. Passo indietro per Commessaggio e Medole, che avevano chiuso il 2022 con, rispettivamente, 279 e 260 catture. Si confermano in questa classifica negativa invece Cavriana, Magnacavallo, Monzambano, Poggio Rusco, Pomponesco, Ponti sul Mincio, Porto Mantovano, Rivarolo Mantovano, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Solferino e Sustinente.

Florovivaismo, produzione italiana oltre 3,1 mld euro (+11%)

Florovivaismo, produzione italiana oltre 3,1 mld euro (+11%)Roma, 9 gen. (askanews) – Vola il florovivaismo italiano, che nel 2022 ha superato i 3,1 miliardi di euro, pari al 4,5% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana. La produzione di fiori e piante in vaso nel 2022 ha superato quota 1,46 miliardi di euro (+11,4%). La produzione dei vivai sfiora il valore di 1,68 miliardi di euro (rispetto agli 1,48 miliardi del monitoraggio precedente). Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte guidano nell’ordine la classifica delle regioni italiane che registrano il più alto valore alla produzione del settore florovivaistico nazionale.

La fotografia del florovivaismo italiano è stata scattata a Myplant & Garden, la fiera internazionale leader del verde professionale (florovivaismo, garden, paesaggio), dove sono stati diffusi gli ultimi rilevamenti ufficiali della produzione florovivaistica italiana in vista del prossimo appuntamento nei padiglioni di Fiera Milano-Rho. Sono 17.000 le aziende e oltre 45.000 gli ettari di terreno dedicato al florovivaismo italiano. Le realtà produttive italiane sono concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

La Toscana mantiene saldamente il primato delle produzioni vivaistiche nazionali (con una quota del 55% del mercato), con un fatturato alla produzione vicina al miliardo: 921 milioni di euro (+11,6%). Una performance che, aggregando i valori produttivi del vivaismo e della floricoltura, porta la Toscana a guidare il mercato italiano con il 31% delle produzioni complessive. Le produzioni floricole, invece, vedono stabilmente la Liguria al vertice con 435,6 milioni di euro (+11,7%). Una performance che, aggregando i valori produttivi della floricoltura e del vivaismo, porta la Liguria a essere la seconda potenza produttiva del mercato italiano nel suo complesso, con una quota del 14%.

A seguire, le altre regioni. In un quadro generale di crescita diffusa, spicca la performance del FriuliVenezia Giulia, che nel 2021 ha scavalcato di misura il Piemonte e nel 2022 ha superato anche le produzioni vivaistiche pugliesi confermando un solido trend di crescita.

Just Eat e partner donano 500 pasti a sostegno Caritas

Just Eat e partner donano 500 pasti a sostegno CaritasRoma, 9 gen. (askanews) – E’ ripartito alla vigilia delle festività natalizie il progetto Ristorante Solidale di Just Eat che ha visto il coinvolgimento di 10 ristoranti partner a Milano, Firenze, Roma e Napoli, scesi in campo al fianco di Caritas per donare oltre 500 pasti alle famiglie in difficoltà attraverso il progetto Ristorante Solidale, ripartito alla vigilia delle festività natalizie.

Le consegne sono state effettuate in 12 comunità e, nello specifico, sono stati consegnati 75 pasti a Roma, 300 menù a Milano, 100 a Firenze e 50 a Napoli. Hamburger, burritos, panzerotti e pizze sono stati i piatti protagonisti sulle tavole degli ospiti delle comunità Caritas, tra cui 63 bambini. Il progetto, nato nel 2017, in collaborazione con Caritas Ambrosiana e alcuni dei suoi ristoranti partner, si pone l’obiettivo di mettere in comunicazione chi prepara il cibo con coloro che ne hanno più bisogno, per contribuire insieme a combattere la povertà alimentare. Grazie a questa iniziativa, infatti, a ridosso della settimana di Natale 10 ristoranti partner (tra cui Hamerica’s, Tram – Laboratorio Tramezzino Veneziano, Pizzeria 4 Stelle e Pizzeria Ebramo a Milano; Burrito Bar di Ktchn Lab a Firenze; Acquolina Prati, Acquolina Torrino e A tutto farro a Roma; La Bufalina 2 a Napoli) hanno preparato alcuni piatti dei loro menù distribuiti alle comunità locali più bisognose, aiutando più di 300 persone in difficoltà.

Lega presenta Ddl per uso Doggy bag in ristoranti contro spreco

Lega presenta Ddl per uso Doggy bag in ristoranti contro sprecoRoma, 9 gen. (askanews) – Un Disegno di legge per promuovere l’uso delle cosiddette “doggy bag” nei ristoranti e combattere spreco alimentare. Prima firmataria del Dddl n. 972 “Misure per sensibilizzare i consumatori all’adozione di condotte virtuose orientate alla riduzione dello spreco alimentare”, depositato lo scorso 19 dicembre, è la senatrice leghista Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del gruppo Lega a Palazzo Madama. La Doggy bag, ossia la pratica di portare a casa il cibo non consumato al ristorante, è una possibilità già prevista dalla legge in paesi come la Francia, la Spagna e l’Inghilterra.

Il Disegno di legge nasce dall’esigenza di “combattere lo spreco alimentare che in Italia, secondo i dati Eurostat, vede ogni anno 140 chilogrammi di cibo buttato pro capite e la conseguente produzione di elevate quantità di rifiuti – spiega la senatrice leghista – Un fenomeno, quello dello spreco di cibo, assolutamente inaccettabile e che va contrastato con l’educazione alle buone pratiche sia in casa che nella ristorazione”. “Con il nostro DDL vogliamo sensibilizzare i cittadini sulla riduzione dello spreco di cibo e sul consumo responsabile – spiega Bizzotto in una nota – Oggi la possibilità di portare a casa il cibo non consumato al ristorante rimane una pratica ancora poco esercitata da parte degli italiani che considerano questo comportamento, in realtà molto virtuoso, fonte di imbarazzo”.

Per questo, nel Ddl sono previste misure specifiche che promuovono l’uso della doggy bag, ad esempio attraverso un logo da esporre in maniera evidente all’interno di ristoranti e locali per incentivare la pratica dell’asporto del cibo non mangiato, e l’introduzione sistematica nel menù dell’opzione ‘mezza porzione’ e dei ‘menù baby’ destinati ai bambini. “L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile lo spreco di cibo a beneficio dei ristoratori, dei consumatori e della sostenibilità ambientale”.

Assessore sardo Agricoltura scrive a Masaf: serve rilancio Regione

Assessore sardo Agricoltura scrive a Masaf: serve rilancio RegioneRoma, 9 gen. (askanews) – Un intervento concreto del Masaf su diverse importanti questioni considerate strategiche per il rilancio dell’economia della Sardegna. A inviarla al ministero delle politiche agricole è stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Valeria Satta, la quale sollecita il Ministero a fare la sua parte per compensare concretamente le penalizzazioni, “vere e proprie ingiustizie”, subite dalla Sardegna all’interno della nuova PAC, la politica agricola comune.

Satta ricorda le battaglie che i pastori hanno fatto in questi anni “per rivendicare le ingiustizie che la Sardegna ha subito nella nuova PAC. Battaglie per l’esclusione dell’ovicaprino dall’ecoschema 1 livello 2, la mancata convergenza dei valori dei titoli al valore della media nazionale e la riduzione di 115 milioni paragonando un quinquennio tra vecchia e nuova programmazione sul totale della spesa pubblica del CSR”, si legge nella missiva. “Non ultimo la manifestazione che fecero il 20 ottobre 2022 in Consiglio Regionale per portare avanti quelle istanze”. “Dal momento del mio insediamento – sottolinea l’assessore -stante l’urgenza in cui il comparto agricolo versava, si è deciso di mettere in Finanziaria i 115 milioni mancanti direttamente dal Bilancio Regionale, ad integrazione della dotazione CSR 2023-2027 destinata al benessere animale, all’indennità compensativa e agli investimenti, pari a 23 milioni per ogni annualità 2023-2027. Comunico – aggiunge – che in data 21/11/2023 è stata trasmessa al Ministero dell’Agricoltura la proposta di ripartizione di queste risorse”.

Un intervento resosi necessario per garantire nella nuova programmazione le risorse utili all’indennità compensativa, al fine di evitare la riduzione prevista del 30%. Inoltre, con questa integrazione si garantisce il sostegno per la misura SRA30 “Benessere animale” per tutte e 5 annualità considerato che le risorse attualmente disponibili sarebbero state sufficienti a finanziarne solo 4. Infine è presente un’integrazione di risorse finanziarie sulla parte degli investimenti. “Continuerò a sollecitare il ministero dell’Agricoltura – rassicura l’assessore Satta – affinché possa riconoscere le giuste compensazioni alla nostra regione e ringrazio ancora i pastori per aver portato avanti le giuste battaglie contro le ingiustizie subite”.