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Primo sì Camera a Pdl sviluppo imprenditoria giovanile agricoltura

Primo sì Camera a Pdl sviluppo imprenditoria giovanile agricolturaRoma, 9 nov. (askanews) – Primo sì oggi alla Camera per la proposta di legge Carloni sulla promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel mondo agricolo. Oggi la Camera con 135 voti favorevoli, ha approvato la proposta di legge della Lega contenente disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. La riforma, spiega il presidente della commissione Agricoltura Mirco Carloni, prevede investimenti per 156 milioni di euro dal 2024 al 2029 e per 27,76 milioni annui dal 2030.

Ancora, nella proposta di legge c’è l’istituzione di un fondo per favorire il primo insediamento dei giovani in agricoltura, un regime fiscale agevolato, agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, l’ampliamento delle superfici coltivate e il trasferimento tecnologico al fine di favorire una maggiore imprenditorialità. Soddisfatti Luca Toccalini, coordinatore federale Lega Giovani, il deputato leghista Davide Bergamini e il deputato della Lega e componente della commissione Agricoltura Attilio Pierro, relatore della proposta. Pierro spiega che l’approvazione alla Camera della Pdl della Lega “è un passaggio significativo: favoriamo le nuove generazioni agevolando la loro iniziativa di impresa, intervenendo con semplificazioni fiscali, sostenendo gli investimenti tecnologici, la formazione, introducendo agevolazioni per la compravendita di fondi rustici”.

E Bergamini sottolinea l’importanza delle misure fiscali introdotte con la riforma, ovvero “semplificazioni fiscali, facilità di accesso al credito ed una serie di esenzioni sui trasferimenti e agevolazioni notarili per acquisti di terreni e primi insediamenti”.

Confcooperative Fedagripesca: bene indagine Antitrust su vetro

Confcooperative Fedagripesca: bene indagine Antitrust su vetroRoma, 9 nov. (askanews) – “Ben venga l’avvio dell’indagine avviata dall’Antitrust per far luce su un’eventuale intesa sui prezzi del vetro”. Così il presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini commenta la notizia resa nota oggi dall’Antitrust relativa all’istruttoria in corso su alcune aziende produttrici di vetro per il vino, per un presunto cartello nella vendita delle bottiglie.

“L’impennata dei prezzi del vetro è elemento di forte criticità che da anni grava sulle imprese agroalimentari e che impatta direttamente anche sull’aumento dei prezzi dei beni alimentari, dal vino alle conserve. Se il costo del vetro non subirà riduzioni, si rischia di compromettere seriamente la competitività di molte nostre imprese”, ha spiegato. “Il continuo aumento dei prezzi del vetro – prosegue Piccinini – assume una valenza ancora più impellente nell’attuale congiuntura che vede incombere sulle imprese le possibili ripercussioni del nuovo Regolamento sugli imballaggi attualmente in discussione in Europa”. Il nuovo impianto normativo obbligherà infatti le imprese che utilizzano contenitori non riutilizzabili, di passare al vetro, con un aggravio di costi difficilmente sopportabili.

“Sarebbe pertanto auspicabile – conclude il presidente di Confcooperative Fedagripesca – che l’impatto del costo del vetro sull’industria alimentare venga affrontato al più presto, facendone oggetto di un confronto allargato nell’ambito del tavolo istituito dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sul carrello anti-inflazione. Speriamo che si faccia presto chiarezza anche sul costo degli imballaggi di vetro utilizzati per altri prodotti alimentari, dalle conserve ai succhi”.

Alleanza Cooperative: bene sblocco 10 mln ristori per granchio blu

Alleanza Cooperative: bene sblocco 10 mln ristori per granchio bluRoma, 9 nov. (askanews) – “Ringraziamo il ministro Lollobrigida e gli Assessori regionali per l’intesa raggiunta sullo schema di provvedimento che metterà rapidamente a disposizione di imprese, cooperative e consorzi 10 milioni di euro per fronteggiare gli effetti dell’emergenza causata dal granchio blu”. Così in una nota l’Alleanza Cooperative Pesca e Acquacoltura commenta le notizie diramate dal ministro Francesco Lollobrigida dopo il via libera della Stato-Regioni.

La finalità del provvedimento è sostenere la ripresa delle attività per la semina, il ripopolamento e l’acquisto di strutture fisse per proteggere gli allevamenti di vongole e novellame di sogliola e cozze. Ad esso si aggiungono i 2,9 milioni già operativi per contribuire alle spese di raccolta e smaltimento del granchio, sostenute fra agosto e ottobre 2023. Interventi, questi, molto attesi dalle marinerie, sottolinea l’Alleanza, cui si aggiungerà a breve un ulteriore intervento per ridurre gli oneri previdenziali e assistenziali dagli operatori flagellati dal granchio blu. “Quella che viviamo da qualche mese a questa parte è una situazione di assoluta crisi che sta travolgendo gli equilibri di un’area che ha saputo trarre dalla venericoltura l’occasione per creare sviluppo e benessere per migliaia di lavoratori, imprese e nuclei famigliari”, prosegue l’associazione. “Oggi il prodotto nelle lagune di Goro, Gorino, Comacchio e Scardovari è stato quasi tutto distrutto dai granchi che, oltre a compromettere la biodiversità nelle sacche, nei canali e in mare, sta facendo saltare gli equilibri delle comunità colpite”, conclude l’Alleanza.

Copagri: bene manovra ma dare risposta a comparti produttivi

Copagri: bene manovra ma dare risposta a comparti produttiviRoma, 9 nov. (askanews) – “La Copagri esprime un generale apprezzamento per l’impianto della manovra, con particolare riferimento al tanto atteso e richiesto taglio del cuneo fiscale, grazie al quale si libera maggiore liquidità a disposizione delle imprese e delle filiere produttive agricole, fondamentale per intervenire sul versante dell’innovazione e per far fronte, almeno in parte, ai noti incrementi dei costi di produzione che gravano sul Primario”. Lo sottolinea in una nota la Copagri in occasione dell’audizione congiunta davanti alle Commissioni Bilanci di Senato e Camera nell’ambito dell’esame del ddl recante il bilancio di previsione dello Stato per il 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026.

“Nell’auspicare che una simile meritoria iniziativa inerente al cuneo fiscale venga resa strutturale, non possiamo mancare di ricordare che questa manovra nasce in un contesto economico delicato e complesso, influenzato negativamente dalla spinta dell’inflazione, dall’aumento dei costi energetici, dall’incertezza globale causata dal conflitto russo-ucraino e dalla recente crisi in medio-oriente”, aggiunge la Copagri, osservando che “le crisi internazionali in atto rischiano di innescare una pericolosa e sostenuta nuova ripresa dei prezzi dei prodotti energetici, con impatti negativi sugli investimenti e sulla crescita”. “Proprio gli investimenti, infatti, sono il principale orizzonte cui guardano gli imprenditori agricoli, i quali non chiedono soltanto soluzioni tampone, ma anche e soprattutto misure che possano garantire loro la possibilità di innovare i processi e, di conseguenza, le produzioni, a beneficio della redditività, della salubrità del prodotto e della tutela dei consumatori”, rimarca la Confederazione, secondo cui “sono positivi, in tal senso, gli interventi legati ai prestiti cambiari in favore delle PMI agricole dell’ortofrutta, così come l’istituzione di un fondo per le emergenze in agricoltura, la cui dotazione dovrà essere però ampliata”.

“Al netto di questi condivisibili interventi, è sempre più avvertita dai produttori agricoli l’esigenza di dare risposte alle numerose situazioni di criticità in cui versano diversi comparti, legate a doppio filo all’aumento dei costi di produzione, alla contrazione dei prezzi all’origine e alle sempre più evidenti ed innegabili ricadute del cambiamento climatico”, ricorda la Copagri, spiegando che “sul settore pesa anche la spada di Damocle della sugar tax e plastic tax, misure da abrogare in quanto indeboliscono la competitività delle imprese italiane rispetto a quelle di altri Paesi non interessati dalla medesima tassazione”. “A pesare sul Primario – conclude la Confederazione – è l’assenza nella manovra della proroga al 2024 dell’esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali under 40, intervento fondamentale per favorire il tanto decantato ricambio generazionale contribuendo a rendere il settore agricolo una scelta credibile per il futuro dei giovani, così come la mancata proroga per il prossimo anno dell’esenzione IRPEF per i redditi dominicali e agrari, che rappresenterebbe un concreto argine al graduale abbandono del comparto”.

Confagri a Bruxelles: con imballaggi a rischio intere filiere

Confagri a Bruxelles: con imballaggi a rischio intere filiereRoma, 9 nov. (askanews) – Il nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione Europea mette a rischio intere filiere economiche, tra cui quella dell’ortofrutta. E’ quanto ribadito oggi a Bruxelles da Rosario Rago, componente della Giunta nazionale di Confagricoltura, che ha partecipato ad un incontro al Parlamento europeo con la Rappresentanza Permanente del Governo presso l’Unione europea, gli eurodeputati italiani e i cofirmatari della lettera congiunta sul packaging (Confindustria, Confcooperative, Confcommercio, Confartigianato, Federdistribuzione) inviata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei giorni scorsi.

Nella missiva, le sigle confederali mettono in guardia il governo italiano sulle possibili conseguenze che il nuovo regolamento imballaggi potrebbe portare all’intera economia, all’occupazione e ai consumatori in termini di sicurezza, rischiando di colpire oltre il 30% del PIL nazionale. Durante l’incontro a Bruxelles, Rago ha ribadito la pericolosità della questione per il settore dell’ortofrutta, oltre a quanto contenuto ed indicato nel documento. “Il rischio concreto – ha sottolineato il componente di Giunta di Confagricoltura – è che vengano danneggiate intere filiere strategiche del made in Italy, con conseguenze incalcolabili sulla sicurezza degli approvvigionamenti e sulle catene di distribuzione nazionali, a loro volta fortemente integrate su scala europea”.

A subire i danni peggiori sarebbero le imprese della filiera alimentare, cuore dell’economia nazionale e settore trainante dell’export, poiché gli imballaggi alimentari in generale, inclusi quelli monouso, fra i più direttamente colpiti, sono strategici per la protezione e la conservazione degli alimenti, l’informazione sulla tracciabilità e l’igiene del prodotto. Senza contare il rischio della possibile perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro”. Il voto in plenaria è atteso per la settimana del 20 novembre. Confagricoltura auspica che l’Aula segua quanto già approvato dalle commissioni Industria e Agricoltura, e che vengano accolte le istanze del settore agroalimentare.

Al via oggi Fieracavalli a Verona: 700 aziende da 25 nazioni

Al via oggi Fieracavalli a Verona: 700 aziende da 25 nazioniRoma, 9 nov. (askanews) – “Fieracavalli è una rassegna in totale sintonia con la mission del ministero che coniuga l’interesse degli sportivi, di chi è appassionato di questo straordinario animale e delle attività connesse”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, inaugurando oggi la 125esima edizione di Fieracavalli, il salone internazionale dedicato al mondo equestre in programma alla Fiera di Verona dal 9 al 12 novembre 2023.

“Chiunque oggi entri in fiera – ha continuato il ministro – non può che entusiasmarsi davanti a un quadro che vede protagonista una passione profonda come quella per il mondo del cavallo. Siamo convinti che in Italia anche il settore equestre debba fare sistema: penso al comparto dell’ippica che rappresenta uno strumento importante che, integrato in un modello virtuoso di attenzione e promozione, è in grado di generare risorse economiche come già accade in Francia e Svezia”. A Fieracavalli sono oltre 700 le aziende espositrici provenienti da 25 paesi, 35 associazioni allevatoriali, 12 i padiglioni della fiera, con 2.500 cavalli di oltre 60 razze in mostra.

Sono più di 200 le iniziative in calendario, tra spettacoli, gala serali, convegni, concorsi e gare sportive, tra cui l’unica tappa italiana della Longines FEI Jumping World Cup™, le finali nazionali dell’Italian Champions Tour e il Gran Premio 125×125 targati Fieracavalli, le competizioni della Fise-Federazione italiana sport equestri e le sfide delle discipline western. Fieracavalli rappresenta un settore che in Italia vale quasi 3 miliardi di euro, occupa 35mila persone e coinvolge direttamente 100mila cavalli nella pratica sportiva. Il numero totale degli esemplari registrati nel Paese supera le 380mila unità, con 140mila allevamenti impegnati nella valorizzazione delle 32 razze equine italiane. Sono 1.400, infine, gli agriturismi impegnati in attività di equitazione.

“Ringrazio il ministero dell’Agricoltura che ci sostiene – ha commentato all’inaugurazione Federico Bricolo, presidente di Veronafiere – e un grazie particolare al ministro Lollobrigida per il contributo che riesce a dedicare allo sviluppo delle nostre manifestazioni. Fieracavalli è la dimostrazione di quando il sistema-Italia fa veramente squadra”.

Certified Origins acquisisce Seggiano Foods ed entra nel mercato inglese

Certified Origins acquisisce Seggiano Foods ed entra nel mercato ingleseMilano, 9 nov. (askanews) – Certified Origins Italia ha acquisito Seggiano Foods, realtà inglese specializzata nella distribuzione di alimenti italiani di qualità. Con l’acquisizione di Seggiano Foods, Certified Origins si posiziona in modo significativo nel mercato del Regno Unito, spiega l’azienda, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di business e sinergie in Europa.

“L’operazione rappresenta un importante passo in avanti nel percorso di espansione del polo oleario nato in Italia, che attraverso questo investimento consolida ulteriormente la propria presenza a livello globale e sottolinea l’impegno nel valorizzare l’agroalimentare made in Italy nei mercati internazionali”, si legge nella nota. Fondata nel 1995 da Peri Eagleton e David Harrison, Seggiano Foods ha raggiunto una posizione di rilievo nel panorama agroalimentare britannico e americano grazie al costante impegno nella ricerca e nella selezione di produttori artigianali di specialità italiane.

L’offerta di Seggiano, che comprende oli d’oliva Evo a marchio Lunaio, si è arricchita nel tempo con prodotti come aceto balsamico, salse, dolci e soluzioni per i consumatori con preferenze vegan e gluten-free e oggi comprende prodotti di altissima qualità selezionati da oltre 40 produttori italiani. Questa strategia ha permesso a Seggiano di consolidare la sua presenza non solo nel Regno Unito, ma anche negli Stati Uniti in importanti catene della grande distribuzione, come Whole Foods. “Accogliamo con entusiasmo il marchio Seggiano nel nostro Gruppo. Questa acquisizione rappresenta un passo fondamentale nella nostra strategia di crescita, in quanto ci permette di ampliare l’offerta, triplicare la presenza nel settore dei prodotti a marchio e consolidare il nostro impegno nella promozione dell’eccellenza italiana nel mondo – afferma Gerard Jara, consigliere delegato di Certified Origins – La tradizione e la passione che Seggiano ha sempre dimostrato si allineano perfettamente ai valori di Certified Origins e siamo certi che insieme lavoreremo per valorizzare al meglio le risorse e le potenzialità di entrambi”.

Lollobrigida a FieraCavalli: ippica e sport equestri sono centrali

Lollobrigida a FieraCavalli: ippica e sport equestri sono centraliRoma, 9 nov. (askanews) – “Fieracavalli è un evento fondamentale per il mondo e l’allevamento di cavalli che è la missione del Ministero dell’Agricoltura, che è quella di coniugare gli interessi degli sportivi, di chi è appassionato di questo straordinario animale e delle attività a lui connesse”: così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, all’inaugurazione della 125esima edizione di Fieracavalli, in corso a Verona.

“Riteniamo che l’ippica abbia un ruolo centrale insieme agli sport equestri che si caratterizzano da tempo in questa fiera. Crediamo nella sua valorizzazione”, ha sottolineato il ministro. “In altre Nazioni a noi vicine come la Francia, la Svezia, e la Gran Bretagna, l’ippica è il simbolo di una passione, ma anche di un’attività economica che dà allo Stato e non risulta una voce passiva come invece è diventata in Italia. L’ippica non lo merita. Non lo meritano i fantini, i driver, gli allevatori e gli appassionati del settore”, ha quindi aggiunto. Il ministro Lollobrigida, nel corso della mattinata, ha inaugurato anche il padiglione del Masaf, dedicato al miglioramento qualitativo e quantitativo del cavallo da sella italiano. Un’occasione che ha visto una eccellenza italiana, il settore equestre, accanto ad un’altra, quella della cultura e della bellezza, con la presenza nel padiglione di una statua equestre del primo secolo d.C.

“Quest’anno siamo riusciti anche a valorizzare la presenza del Ministero con attività importanti di carattere nazionale ed internazionale, e crediamo che con l’ippica qui a Fieracavalli si completi uno straordinario puzzle che mette in condizione questo mondo di essere centrale. Una grande attività per gli appassionati ma anche una grande attività economica, di cui abbiamo bisogno per riuscire ad implementare la ricchezza nella nostra Nazione”, ha evidenziato Lollobrigida. “Abbiamo anche una straordinaria opera di 2000 anni fa. Un cavallo che è esposto agli Uffizi e che oggi è presente qui perché abbiamo sempre cercato di coniugare nel Sistema Italia quello che ci rende unici: la possibilità di avere ambiente, monumenti, cultura, tradizione, passione, risultati sportivi, cibo e una enogastronomia straordinaria. Vogliamo far capire che noi puntiamo al futuro, all’innovazione, alle nuove sfide, ma siamo ancorati a tradizioni millenarie”.

Durante l’inaugurazione del padiglione Masaf il ministro Lollobrigida ha consegnato uno speciale premio “alla carriera” a Varenne, la leggenda del trotto, a Fieracavalli 2023 per la sua ultima apparizione pubblica.

Tartufo bianco, prezzi in discesa e atteso altro calo a novembre

Tartufo bianco, prezzi in discesa e atteso altro calo a novembreRoma, 9 nov. (askanews) – Prezzi in calo per il tartufo bianco rispetto allo scorso anno e, a novembre, potrebbero scendere ulteriormente. Al momento, “vanno dai 1.800, per i piccolissimi, fino ai 3.500 euro al chilo per le pezzature più grandi. Mi aspetto che dopo metà ottobre, con la luna nuova, il clima torni a essere quello propizio, così a metà novembre ci saranno più tartufi, se il clima torna normale, e i prezzi, di conseguenza, dovrebbero scendere ancora”. A fare il quadro dell’andamento dei prezzi del tartufo bianco pregiato è Paolo Valdambrini, presidente dell’associazione Tartufai Senesi, che raccoglie oltre 300 iscritti.

Nei week end 11-12 e 18-19 novembre si terrà la trentasettesima edizione della Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi a San Giovanni d’Asso (Montalcino), una delle mostre – mercato più tradizionali e antiche d’Italia fra quelle dedicate al tartufo. Si tiene nel cuore delle Crete Senesi, a San Giovanni d’Asso, che è stato fra i promotori della rete nazionale “Città del Tartufo” e quest’anno festeggia la trentasettesima edizione. Nei due fine settimana di novembre il salone del castello diventa location di cene di gala con chef stellati: La Parolina di Trevinano, il ristorante Romano di Viareggio e il Castello di Fighine di San Casciano dei Bagni. Mentre in piazza San Giovanni d’Asso offre una festa ricca di proposte, dallo “Square Food”, stand gastronomici delle eccellenze locali dove pranzare e cenare a km 0, alla “Cerca del tartufo” insieme ai tartufai senesi e i loro cani.

Insieme ai punti vendita, lungo il borgo ci sono degustazioni e vendita formaggi pecorini a latte crudo, insaccati, carni di Chianina e Cinta Senese, olio Evo di grande qualità, il vino della Doc Orcia e, dopo la fusione con Montalcino, anche sua maestà il Brunello. Non mancheranno visite ad aziende agricole, al Museo del Tartufo, cantine, frantoi e caseifici, trekking fra boschi e campagne, stand gastronomici e una rete di ristoranti specializzati che propongono piatti e menù dove protagonista è il Diamante Bianco accompagnato da tutti i prodotti tipici locali.

Olio d’oliva, Unaprol: controlli e norme chiare sui nuovi “condimenti”

Olio d’oliva, Unaprol: controlli e norme chiare sui nuovi “condimenti”Milano, 9 nov. (askanews) – E’ allarme tra i produttori d’olio di oliva per il calo delle vendite registrato nei primi sei mesi dell’anno. Una preoccupazione che gli associati di Unaprol, consorzio olivicolo italiano, ritengono sia in parte imputabile alla confusione generata nei consumatori dalla presenza a scaffale dei cosiddetti “condimenti”, prodotti a basso costo frutto della miscelazione tra olio d’oliva e olio di semi o altri oli vegetali. Per questo il presidente di Unaprol, David Granieri, ha inviato una lettera all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi e alla direzione generale della prevenzione e del contrasto alle frodi alimentari del Masaf.

A fronte di un -11% nel primo semestre per le vendite di olio extravergine d’oliva “urge una campagna di comunicazione che spieghi agli italiani il valore di un prodotto di qualità finalmente riconosciuto premium e allo stesso tempo occorre incrementare i controlli sui condimenti”, scrive nella lettera Granieri. In particolare, vengono chiesti chiarimenti sui metodi analitici previsti per l’analisi di congruità rispetto a quanto dichiarato in etichetta e l’indicazione precisa di quanto olio extravergine d’oliva è contenuto nei prodotti per dare la possibilità ai consumatori di scegliere consapevolmente. “L’olio extravergine d’oliva per tanti anni è stato ingiustamente oggetto di sottocosto o primo prezzo e adesso, finalmente, anche grazie alla congiuntura internazionale che si è creata, non può più essere così – spiega Granieri – Per questo motivo è stato sdoganato a scaffale questo blend composto da percentuali residuali di olio d’oliva con altri oli vegetali, il condimento, per cercare di trovare una commodity in grado di attirare l’attenzione dei consumatori ma questo tentativo, senza regolamentazione e controlli, rischia di risultare ingannevole che per chi acquista”.

“L’Icqrf ha già chiarito che questo prodotto deve essere posizionato su scaffali appositi ben distinti dall’extravergine ma è assolutamente necessario un intervento sulla norma per l’etichettatura per garantire trasparenza ai consumatori, oltre che la giusta competizione – continua Granieri – Ciò che non è verificabile, a nostro parere, non può essere dichiarato e, quindi, non può competere sul mercato alle condizioni attuali”. I dati sui consumi pro capite annui continuano a dare segnali negativi da anni, con l’Italia che si ferma a poco più di 7,1 chili di olio d’oliva per persona, molto distante dagli 11,4 pro capite della Spagna e dai 10,3 della Grecia, in netto ribasso rispetto ai consumi dei primi anni 2000 che viaggiavano intorno ai 12 kg pro capite.

“È finalmente finita l’epoca dell’olio di qualità sotto costo, ed è necessario sfruttare questo momento, attraverso opportune campagne di comunicazione e informazione, per far capire quanto sia importante consumare un olio extravergine d’oliva di qualità e quanto sia corretto pagarlo al giusto prezzo, che è quello attuale, per consentire a tutti i protagonisti della filiera di continuare a lavorare con efficacia e serenità per mantenere alta la bandiera della qualità italiana nel mondo”, conclude il presidente di Unaprol.