Fedagripesca Toscana: olio solo per elite, situazione drammaticaRoma, 5 ott. (askanews) – “In Toscana la situazione relativa all’olio è drammatica. Almeno per quest’anno dobbiamo essere consapevoli di un fatto: l’olio diventa un prodotto di élite. La produzione è scarsissima e i prezzi alti: andiamo sopra i 9 euro al chilo”. A lanciare l’allarme è la vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana, Ritano Baragli a proposito dell’impennata dei prezzi dell’olio.
“Per la Toscana sulla costa un po’ di produzione c’è, come nel Grossetano, ma la situazione è molto difficile. Prima le grandi piogge e poi il freddo hanno rovinato una parte dei germogli, adesso questo clima: è stato un anno complicato. Vediamo cosa ci riserverà il futuro, purtroppo se analizzo quest’anno dico che le notizie non sono per niente positive”. In riferimento ai prezzi “anche in Puglia la situazione è la stessa. Si sfiorano i 10 euro al chilo. Basta pensare alla Spagna: l’anno scorso ha prodotto la metà di quello che produceva mediamente, 9 milioni di quintali di odio contro i 18 milioni di quintali del passato. Adesso la previsione è di 6 milioni, c’è un calo continuo”.
Doc delle Venezie, il 4 novembre il secondo forum a VeronaRoma, 5 ott. (askanews) – Appuntamento a Verona il 4 novembre per il secondo “delle Venezie DOC International Forum”, il convegno internazionale firmato DOC delle Venezie in cui operatori, opinion leader e stampa di settore si confronteranno sui valori del Pinot Grigio delle Venezie DOC, tra nuove tendenze e cambiamenti di mercato.
La prima edizione si è tenuta nel 2019. Nel corso delle varie sessioni, saranno analizzati i trend e le innovazioni del settore, dal sostenibile al low and no alcol, con un focus sulle politiche europee nel sistema vitivinicolo, per poi entrare nel merito dei valori della Denominazione d’Origine delle Venezie. Ad aprire i lavori sarà Luca Rigotti, consigliere del Consorzio delle Venezie e presidente del Gruppo Mezzacorona, coordinatore Settore Vitivinicolo di Alleanza delle Cooperative e presidente del Gruppo di Lavoro Vino del Copa Cogeca. Herbert Dorfmann, Europarlamentare Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, offrirà una panoramica sul tema del no alcol e sull’utilizzo delle avvertenze sanitarie in etichetta, facendo chiarezza sulle normative e prospettive del settore vitivinicolo a livello europeo.
Mentre Sandro Sartor, consigliere del Consorzio delle Venezie, presidente e amministratore delegato di Ruffino e presidente di Wine in Moderation, esaminerà le opportunità di mercato dei vini low and no alcol in relazione al cambiamento degli stili di vita e di una sempre maggiore ricerca di prodotti considerati salutari, oltre che di qualità, da parte del consumatore. La seconda parte del convegno sarà dedicata a mercati, consumi e prospettive del Pinot grigio delle Venezie DOC e alle strategie di valorizzazione e posizionamento nei mercati di riferimento e in Italia.
Lollobrigida: per fare fronte imprevisti svuotati cassetti MasafRoma, 5 ott. (askanews) – “Abbiamo cercato di svuotare i cassetti del Ministero per trovare risorse interne”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida rispondendo al question time al Senato sui provvedimenti del Governo per i danni da peronospora al settore vitivinicolo.
“Siamo riusciti a intervenire con 100 milioni immediatamente in sostegno della Regione Emilia-Romagna, con un fondo alluvionale, con fondi propri del ministero. Così come abbiamo trovato 13 milioni per affrontare la questione emergenziale del granchio blu che aggredisce le aziende di pesca italiane, in particolare dell’acquacoltura – ha ricordato il ministro – Così come abbiamo ritrovato nei fondi interni del ministero 7 milioni per la peronospora per ora”. “Questo – ha concluso Lollobrigida – è quello che abbiamo fatto con fondi diciamo imprevisti che abbiamo utilizzato e che non era previsto venissero usati per cose che non potevamo conoscere, perché il cambio climatico da un lato e anche una serie di altri fattori stanno facendo emergere una serie di emergenze”.
A Bruxelles il tempio della birra belga nell’ex Palazzo BorsaRoma, 5 ott. (askanews) – Un vero e proprio “tempio della birra”, realizzato nell’iconico Le Bourse, il Palazzo della Borsa di Bruxelles, riportato al suo antico splendore dopo 3 anni di lavori. Il palazzo ospita anche le spoglie di Jan Primus, duca del Brabante, che secondo la leggenda sarebbe il mitico re Gambrinus, ritenuto l’artefice delle famose birre belghe e, per alcuni, l’inventore della stessa birra.
Costruito alla fine del XIX secolo, il Palazzo della Borsa di Bruxelles è un edificio in stile neorinascimentale, impreziosito dalle decorazioni eseguite da un giovane Rodin: dopo aver ospitato per più di un secolo la sede del mercato azionario, è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione del valore di 100 milioni di euro, che lo ha trasformato in un hotspot culturale e artistico di 12.000 metri quadri. Il piano terra dell’edificio è ora aperto a turisti e visitatori, mentre il secondo e il terzo piano del palazzo sono interamente dedicati al Belgian Beer World, centro espositivo permanente sulla cultura della birra belga. Il fulcro è rappresentato dalle mostre che esplorano e descrivono l’origine della birra belga, risalente al Medioevo, e la sua evoluzione nel tempo, rivelando i segreti tramandati di generazione in generazione. Attraverso un percorso di visita interattivo si possono toccare con mano gli ingredienti, malto, lievito e luppolo, ammirando e gustando le differenze che diversi tipi di acqua possono determinare sul prodotto finito.
Il centro coinvolge un centinaio di produttori di birra provenienti da tutto il Belgio, tra cui si annoverano realtà emergenti e di nicchia, affiancate da marchi più affermati. La visita ideale del Belgian Beer World termina con la degustazione di una birra nella cornice del nuovo Skybar panoramico, ospitato su una terrazza di 350 metri quadrati ricavata sul tetto del Palazzo della Borsa.
Coldiretti: stop a rinaturazione Po salva Food Valley italianaRoma, 5 ott. (askanews) – La revisione del progetto del Pnrr sulla rinaturazione del fiume Po salvaguarda le attività agricole nella Food Valley italiana, dove nasce 1/3 dell’agroalimentare nazionale. La Coldiretti accoglie positivamente la decisione del Governo di rivedere profondamente gli interventi sul più grande fiume italiano previsti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Una misura che, di fatto, avrebbe letteralmente cancellato aree a forte vocazione agricola – sottolinea in una nota Coldiretti – con un effetto devastante sulla produzione di cibo oltre che su quella di legname garantita dalle attività di coltivazione del pioppo, facendo peraltro mancare l’acqua ai cittadini nei periodi di siccità”. “Dinanzi agli impatti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici occorre abbandonare una visione sbagliata che contrappone l’agricoltura alla tutela dell’ambiente poiché – ricorda Coldiretti – sono proprio le aziende agricole a garantire il presidio ambientale, economico e sociale. I fondi a disposizione vanno utilizzati dunque – conclude Coldiretti – per interventi di gestione dell’acqua”.
Vino: a Trapani 81 mln, a Agrigento 161 mln danni da peronosporaRoma, 5 ott. (askanews) – Quasi 81 milioni di euro di danni da peronospora a Trapani, mentre ad Agrigento 161,5 milioni di euro: un danno inestimabile in località in cui l’economia che ruota attorno alla vitivinicoltura”. A cristallizzare la situazione è la delibera di declaratoria di calamità naturale per la peronospora avanata dalla Giunta regionale siciliana.
A fare la quantificazione dei danni è Nicolò Catania, capogruppo vicario di Fratelli d’Italia all’Ars, che al termine di un confronto con Giuseppe Marinello, responsabile del dipartimento agricoltura di FdI in Sicilia, spiega in una nota: “non c’è solo la peronospora ad attanagliare gli agricoltori, ma anche l’incredibile vicenda dei Consorzi di bonifica che pretendono il pagamento di esose bollette da parte degli utenti, anche da chi, ad esempio, vanta crediti da parte dello stesso Consorzio che potrebbero andare a compensazione. Chi non paga rischia di non avere l’acqua per irrigare”. Catania e Marinello chiedono “un impegno da parte di tutte le forze politiche, sia a livello nazionale che regionale, perché bisognerà rimpinguare con altre somme i capitoli dedicati. Già col sottosegretario Patrizio La Pietra abbiamo anticipato i tempi di confronto col Governo nazionale, in quanto nella sua visita sul territorio ha avuto modo di ascoltare gli agricoltori e la loro richiesta di aiuto”.
Alleanza Coop: cachi e kiwi acerbi sul mercato, Masaf intervengaRoma, 5 ott. (askanews) – Frutta autunnale come kiwi e cachi raccolti acerbi e messi in commercio senza aver ancora raggiunto un idoneo grado Brix. Una pratica che sta contribuendo ad aggravare ulteriormente “la situazione di drammatico crollo dei consumi di frutta e verdura, che registrano contrazioni a doppia cifra in ogni parte d’Italia”. L’allarme viene da Alleanza Cooperative Agroalimentari, che ha inviato una lettera al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare per evidenziare l’intensificarsi di episodi di raccolta di prodotti ortofrutticoli che non hanno raggiunto un grado di maturazione e sviluppo sufficiente.
L’organizzazione di rappresentanza delle cooperative chiede quindi che il Masaf e gli enti competenti intervengano subito “in materia di controlli di conformità, affinché assumano le più opportune iniziative per prevenire indebite penalizzazioni a carico dell’intera produzione nazionale”. “La situazione a cui si assiste da giorni nei principali bacini regionali di produzione – spiega Davide Vernocchi, coordinatore settore ortofrutticolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari – sta pregiudicando il regolare svolgimento della campagna di commercializzazione del kiwi a livello nazionale e rischia soprattutto di sconfinare in fenomeni speculativi di immissione nel mercato a inizio stagione di prodotti di scarsa qualità”.
“È di tutta evidenza invece – sottolinea Vernocchi – quanto sia alto l’interesse della filiera ad ambire ad una giusta remunerazione delle imprese agricole, che non può prescindere da una stabilizzazione dei consumi”. Per questo è necessario “mantenere l’alto livello e la reputazione qualitativa in particolare di una produzione come quella del kiwi, un punto di forza del Made in Italy ortofrutticolo sui mercati europei ed extra-europei, attraverso la regolare immissione sul mercato di un prodotto adeguato in termini di maturazione, nel pieno rispetto delle specifiche disposizioni comunitarie relative alla qualità”.
Lollobrigida: allevamento è investimento imprescindibileRoma, 5 ott. (askanews) – L’allevamento delle carni rosse e delle mucche da latte per l’Italia è “un imprescindibile investimento, che spero verrà implementato da azioni sinergiche tra Governo e Parlamento per poter avere le risorse necessarie per migliorare ancor di più questo impegno”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo al question time al Senato in risposta a una interrogazione sugli interventi di sostegno delle razze bovine da carne autoctone italiane.
Il ministro ha ricordato il sostegno del Masaf al riconoscimento dell’IGP e del sistema della qualità nazionale di zootecnia, oltre allo stanziamento con decreto legge del 22 giugno di risorse per 3 milioni di euro nel 2023 e 5 milioni nel 2024, finalizzati a sviluppare l’operatività della banca dati unica zootecnica, “strumento imprescindibile per la mappatura chiara del patrimonio zootecnico nazionale, che serve evidentemente allo studio e al rafforzamento delle razze”. “Siamo consapevoli – ha detto – che le attività di miglioramento genetico rappresenta un investimento strategico di lungo periodo, con effetti lungo tutta la filiera produttiva. Per questa ragione il ministero eroga contributi all’Associazione nazionali di allevatori riconosciuti quali enti selezionatori. Negli ultimi anni, fino al 2024, il sostegno all’attività dei programmi genetica è stato attuato anche con il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, con l’obiettivo di promuovere il miglioramento genetico del patrimonio zootecnico e la biodiversità animale attraverso un sistema innovativo integrato di assistenza zootecnica”.
Lollobrigida ha infine ribadito che “l’allevamento, la pesca e l’agricoltura sono centrali nel nostro sistema di sovranità alimentare per garantire una produzione che prescinda da eventi contingenti”.
Lollobrigida: peronospora, auspico aumento risorse in L. StabilitàRoma, 5 ott. (askanews) – Le imprese vitivinicole italiane quest’anno si sono trovate davanti ad una aggressione della peronospora, “come non si è registrato da tempo”. Questo ha causato “una riduzione della produzione che l’Osservatorio vendemmiale Assenologi ISMEA e Unione Italiana vini stima drammatico per alcune regioni come l’Umbria, il Lazio, la Sicilia e parte della Toscana”. A fronte di tutto ciò, il Governo ha ritenuto però “di intervenire di più nel tempo più rapido possibile e con il decreto del 10 agosto 2023 ha previsto 7 milioni di intervento, che io spero di implementare in Parlamento durante la legge di stabilità”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo al question time al Senato e rispondendo a una interrogazione sui sostegni alle aziende del vino rispetto ai danni da peronospora.
“Noi lo proveremo a fare nell’ambito delle risorse disponibili, anche nella fase di redazione del provvedimento – ha aggiunto il ministro – La riduzione della produzione non sempre corrisponde a una riduzione del valore, ed evidentemente noi dobbiamo intervenire per ripagare le imprese della perdita di valore più che della perdita di produzione, anche in considerazione del fatto che c’era un problema interconnesso al sistema vino che lei ben conosce, che è lo stoccaggio di un quantitativo di vino eccessivo prodotto lo scorso anno”. Proprio sul tema dello stoccaggio “nel decreto abbiamo voluto prevedere anche un intervento normativo. C’è stato un emendamento, infatti, con parere favorevole del Governo che ha previsto la possibilità di utilizzare in deroga sul piano biennale le uve, aumentando la percentuale di quelle utilizzabili rispetto allo stoccaggio dell’anno precedente, in modo da ridurre le perdite per le aziende e mantenere sul mercato una quantità di vino italiano importante”. Certo, ora si dovranno aspettare l’imbottigliamento e la vendita, “per capire la perdita di valore sulla quale insieme avremo più occasioni di intervenire”.
Per quanto riguarda in particolare le imprese biologiche, “anche nel decreto che il Ministero provvederà a discutere con la Conferenza delle regioni e con le associazioni di settore valuteremo la tipicità e la tipologia delle diverse imprese e anche la possibilità di intervenire nella fase preventiva per cercare di limitare i danni, utilizzando le buone pratiche che la PAC prevede e che purtroppo sono limitate per le aziende biologiche al solo utilizzo del rame”. “Abbiamo provato a chiedere una deroga alla Commissione europea – ha poi ricordato Lollobrigida – che però ci ha dato parere negativo, e di questo parere non possiamo che tenere conto. Inoltre, ha ricordato il ministro, “abbiamo lavorato sugli OGM del vino che evidentemente tengono conto in maniera preferenziale del biologico”.
Lollobrigida: ok Dl Assett conferma agricolura comparto portanteRoma, 5 ott. (askanews) – “Il via libera al Dl Asset conferma come le attività rurali e della pesca siano considerate dal nostro governo un asset primario. Diamo risposte concrete e rafforziamo le filiere italiane, mettendo nuove risorse per sostenere i nostri agricoltori e i nostri pescatori. Abbiamo anche in questa occasione previsto interventi mirati”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida dopo l’approvazione del decreto in via definitiva alla Camera in cui sono previste misure a favore dell’acquacoltura, delle imprese vitivinicole colpite dalla peronospora e un intervento sui calendari venatori.
Misure per l’acquacoltura: Nel Dl viene istituito un apposito fondo da 500mila euro a sostegno dei consorzi e delle imprese del comparto acquacoltura per contrastare la diffusione del granchio blu, che vanno a sommarsi ai 2,9 milioni di euro stanziati ad inizio agosto. Queste cifre si aggiungeranno ai 10 milioni di euro che arriveranno con un apposito decreto del Masaf. In totale oltre 13 milioni di euro per fronteggiare questo fenomeno. Misure per il settore vitivinicolo: Per quanto riguarda le misure destinate al settore vitivinicolo, le risorse per le imprese colpite dalla peronospora passano da 1 a 7 milioni di euro. Un finanziamento che privilegia le imprese agricole che, in coerenza con le buone pratiche previste dalla PAC e con riguardo alla loro tipologia, dimostreranno di aver sostenuto costi finalizzati a trattamenti preventivi di contrasto agli attacchi di peronospora.
Ancora, per il prossimo biennio, vista anche la necessità di smaltire il vino prodotto lo scorso anno, viene permesso di utilizzare quello prodotto nell’anno precedente, purché almeno il 70% delle uve utilizzate siano state vendemmiate nell’annata 2023. L’obiettivo è quello di andare incontro ai produttori che affrontano il problema degli eccessi di stoccaggio. Misure per l’attività venatoria: Il decreto approvato oggi in via definitiva alla Camera interviene anche sui calendari venatori, riconoscendo alle Regioni la possibilità di modificare modi e tempi per la caccia di determinate specie, in seguito al parere del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale oltre che dell’ISPRA per il quale si introduce una tempistica certa.
“Approvate anche delle modifiche alle sanzioni relative alla normativa sull’utilizzo delle munizioni contenenti piombo nelle zone umide, in particolare nella fase di spostamento da un’area all’altra – ha aggiunto il ministro – Il calendario venatorio deve essere pubblicato dalle Regioni entro il 15 giugno di ogni anno e deve indicare, per ciascuna specie di fauna selvatica cacciabile, il numero massimo giornaliero di capi, di cui è consentito il prelievo”. “L’attività venatoria è legittima e regolata da leggi dello Stato. Cittadini che contribuiscono economicamente alle attività di ripopolamento e volontariamente a quelle di bio-regolamentazione. Dopo nove anni – ha commentato il ministro Lollobrigida – ho ricostituito il Comitato Faunistico Venatorio, che ho già convocato nel mese di settembre, come luogo naturale di confronto tra i soggetti interessati per elaborare proposte utili a regolare questa attività e il suo svolgimento. Con le modifiche al settore previste dal Dl Asset garantiamo il rispetto dell’ambiente e delle diverse attività che vi si possono svolgere”.