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Puratos: spesa degli italiani sempre più attenta a sostenibilità

Puratos: spesa degli italiani sempre più attenta a sostenibilitàBologna, 4 ott. (askanews) – Gli italiani nel fare la spesa si dimostrano sempre più consapevoli e informati nell’acquisto dei prodotti alimentari. E confermano un’attenzione alla sostenibilità. Lo rileva l’ultima edizione di “Taste Tomorrow”, la ricerca sviluppata da Puratos – multinazionale belga, la cui sede italiana si trova a Parma – in collaborazione con Ipsos sull’evoluzione delle scelte dei consumatori nel settore alimentare, in particolare rispetto ai prodotti per la panificazione, la pasticceria e il cioccolato.

La ricerca deriva daáun monitoraggio costante dei trend online, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale semantica, una serie di interviste realizzate a livello nazionale e internazionale (20mila consumatori in 50 Paesi) e il coinvolgimento di una community di influencer e opinion leader di settore. L’attenzione degli italiani – se raffrontata alla tendenza a livello europeo – si concentra prima di tutto sull’utilizzo di imballaggi riciclabili (33% Italia, 28% Europa), sulla riduzione dei rifiuti e dell’inquinamento (27% Italia, 27% Europa) sull’importanza dell’equità del prezzo pagato al produttore (20%, mentre a livello europeo la media sale al 31%). Il tema della sostenibilità determina anche crescente interesse rispetto a “come il prodotto è fatto”. Il 77% in Italia risulta interessato a prodotti alimentari coltivati con metodi sostenibili (67% Europa), e pensa, nel 73% dei casi (Europa 66%) che metodi di coltivazione sostenibile offrano prodotti migliori e vantaggiosi per la propria salute.

In generale è in aumento la consapevolezza dell’impatto climatico che i vari tipi di produzione di alimenti hanno sull’ambiente e questo orienta le scelte verso l’opzione vegetale di alcuni prodotti, in particolare nell’ambito dei dolci. La conferma di questo trend arriva dai numeri: il 65% degli italiani concorda sul fatto che i prodotti a base vegetale hanno un impatto positivo sull’ambiente (58% in Europa), il 64% considera più sana l’alimentazione a base vegetale (54% Europa).

Puratos, gli italiani e il pane: prima di tutto deve essere fresco

Puratos, gli italiani e il pane: prima di tutto deve essere frescoBologna, 4 ott. (askanews) – Gli italiani quando acquistano il pane mettono al primo posto per importanza la freschezza, al secondo il gusto e al terzo il prezzo. Lo scorso anno al posto di quest’ultimo c’era l’igiene, cambiamento conseguente alla riduzione dei timori legati al Covid e all’aumento della pressione inflativa. E’ quanto emerge nell’ultima edizione di “Taste Tomorrow” presentata all’interno del Bci Forum, l’appuntamento annuale che dal 2003 l’azienda multinazionale Puratos – che ha la sede italiana a Parma – dedica allo studio del futuro dell’industria della panificazione, pasticceria e cioccolateria.

Anche per i prodotti di pasticceria si conferma la tendenza rilevata per l’acquisto del pane: il consumatore mette al primo posto la freschezza, poi il gusto e il prezzo. Per il cioccolato “Taste Tomorrow” ha rilevato che il primo criterio è il gusto, il secondo è il prezzo e il terzo la percentuale di cacao. Dalla ricerca di Puratos, sviluppata in collaborazione con Ipsos, emerge che le motivazioni che rendono l’acquirente italiano disponibile a spendere qualcosa in più al momento dell’acquisto sono la freschezza (41%), l’assenza di ingredienti di origine non naturale (28%), l’uso di ingredienti locali (28%), l’artigianalità (26%), l’impiego di materie prime che si ritiene apportino benefici alla salute (22%), prodotti che arrivano da agricoltori il cui trattamento è considerato equo (21%). Quasi un consumatore su tre dedica attenzione alla lettura dell’etichetta: ci si aspetta sia corta, cioè con pochi ingredienti, e pulita, priva cioè di additivi. Solo il 7% assegna un valore particolare alla possibilità di scegliere la tipologia di consegna. Si conferma infine l’interesse per il lievito madre e per i prodotti che lo utilizzano nella loro preparazione. L’84% considera il pane a lievitazione naturale più salutare e ritiene che il lievito madre sia un ingrediente essenziale per ottenere artigianalità, gusto, salubrità e anche bellezza estetica, tanto che si tende a chiederne l’estensione a sempre più prodotti dei settori bakery e pasticceria.

Biologico, Alleanza Coop incontra sottosegretario Masaf D’Eramo

Biologico, Alleanza Coop incontra sottosegretario Masaf D’EramoRoma, 4 ott. (askanews) – Alla vigilia del via libera definitiva al Piano d’azione nazionale per la produzione biologica previsto per dare attuazione alla legge nazionale sul bio (L.23 del 2022), l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentare ha incontrato il sottosegretario al Masaf Luigi D’Eramo per fare il punto sulle azioni e sugli strumenti che sono stati inclusi nel piano, ribadendo la necessità “che sia data la priorità a misure che contribuiscano ad aumentare la domanda di prodotti biologici e che rafforzino le filiere”.

“Abbiamo ribadito – ha dichiarato il coordinatore del settore Biologico Francesco Torriani – la nostra valutazione positiva sul documento, che è stato ben concepito e dettagliato, sottolineando tuttavia l’importanza di individuare delle priorità stabilendo un ordine con diversi tempi di attuazione per le varie attività previste”. Nel corso dell’incontro, nel quale Torriani è stato accompagnato da una delegazione di imprese cooperative biologiche operanti in diverse filiere produttive, è stata anche evidenziata l’importanza che si lavori affinché le aziende che usufruiscono dei contributi comunitari a superficie, finalizzati a raggiungere l’obiettivo del 25% di superficie biologica entro il 2027 fissato dalla nuova Pac, non escano dal sistema di certificazione del biologico una volta finiti i 5 anni previsti per la conversione.

Per scongiurare questo rischio, occorre secondo Torriani, “supportare filiere forti e strutturate, basate sulla capacità di progettazione e innovazione che, in una situazione di crisi economica come quella attuale, garantiscano una maggiore resilienza rispetto alle distorsioni del mercato. Servono quindi organizzazioni efficienti, capaci di redistribuire il valore lungo tutta la filiera per resistere alle distorsioni ed alle speculazioni”. Tra i temi affrontati anche la questione delle contaminazioni da fosfiti, che vede l’Italia in una condizione di svantaggio rispetto agli altri Paesi europei. Solo in Italia esistono infatti soglie di contaminazione massima al di sopra delle quali i prodotti bio vengono decertificati. L’Alleanza delle cooperative agroalimentari ha sollecitato un’ulteriore riflessione in merito alla possibilità che tale materia non venga più normata a livello nazionale e che la discussione si riporti a livello comunitario, per poter discutere sul tema alla pari con gli altri Paesi europei.

Ferrero: con Save the children in aiuto di 2.200 bambini ivoriani nel 2022

Ferrero: con Save the children in aiuto di 2.200 bambini ivoriani nel 2022Milano, 4 ott. (askanews) – Oltre 11.000 beneficiari diretti di cui oltre 2.200 bambini, 61 scuole costruite o rinnovate che hanno consentito l’iscrizione di circa 2mila bambini non scolarizzati tra i 9 e i 14 anni. E ancora oltre 10.000 persone formate per la tutela dei diritti dei minori e 65 comitati istituiti per la loro protezione. Dietro questi numeri ci sono gli obiettivi raggiunti nel secondo anno della partnership tra Ferrero e Save the Children, rinnovata ed estesa nel 2021 per cinque anni. Il gruppo alimentare di Alba ne ha parlato in occasione della sua partecipazione al Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso a Milano presso l’Università Bocconi, insieme al suo partner strategico Save the Children. L’11esima edizione del Salone, è stata l’occasione, infatti, per presentare il Cocoa charter progress report annuale, il documento che rappresenta i progressi e gli sforzi volti a un approvvigionamento sostenibile nella filiera del cacao.

La Carta del cacao – di cui il progress report registra l’avanzamento – è strutturata attorno a quattro pilastri chiave: sostenibilità dei mezzi di sussistenza, diritti umani e pratiche sociali, protezione dell’ambiente e trasparenza dei fornitori. Al suo interno è contenuta anche la partnership strategica con Save the Children, proiettata sull’arco temporale di cinque anni, che ha l’obiettivo di agire lungo quattro direttrici: la protezione dei bambini, lo sviluppo delle comunità, l’accesso alla scolarizzazione e l’empowerment di ragazzi e adolescenti. In base a essi la collaborazione prevede di raggiungere 65 comunità nella regione ivoriana di Haut-Sassandra e coinvolgere direttamente 37.000 beneficiari diretti, di cui 15.000 bambini, e 90.000 beneficiari indiretti, di cui oltre il 50% bambini e che contribuirà al piano d’azione nazionale contro il lavoro minorile della Costa d’Avorio. In base ai dati riportati nel progress report della Carta del cacao, invece, nell’ultimo anno (2021/2022) sono state acquistate 224.000 tonnellate di cacao. Il 100% del cacao Ferrero è acquistato tramite riconosciuti schemi di certificazione e standard di sostenibilità indipendenti come Rainforest alliance, Cocoa horizon, Fairtrade o altri. Il 96% del cacao è tracciabile a livello di azienda agricola tramite Gps (88% tramite mappatura poligonale). Ferrero ha monitorato con mappatura poligonale oltre 182.000 coltivatori di cacao e ha anche coperto 470.000 ettari di terreni agricoli con valutazione del rischio di deforestazione per garantire che il cacao non provenisse da aree protette. Inoltre il 99% dei gruppi di coltivatori è coperto dal Child labour monitoring and remediation system, uno strumento per avere visibilità e agire sui potenziali problemi che riguardano i bambini nella filiera di approvvigionamento. Ha inoltre contribuito a costruire o rinnovare 24 scuole solo nell’ultimo anno (103 in totale) e a istituire 1.536 gruppi di Village saving and loans associations per lo più guidati da donne.

Sul fronte della lotta alla deforestazione, 143.000 ettari sono stati dedicati all’agroforestazione e solo nell’ultimo anno sono state distribuite 1,7 milioni di piantine di cacao (7,3 milioni in totale). A circa 64.000 coltivatori di cacao è stato poi fornito un coaching individuale relativamente alle tecniche di pianificazione agricola e di business, con 40.000 coltivatori supportati con Piani di sviluppo agricolo individuali a lungo termine. In totale 198.000 coltivatori hanno preso parte al programma di sostenibilità Ferrero Farming Values. “Dal 2010 Ferrero ha deciso di sostenere i progetti di Save the children, in particolare quelli a supporto dei bambini che vivono nelle comunità all’interno delle filiere agricole in Ghana e Costa d’Avorio, dove il gruppo si approvvigiona di cacao – ha commentato Giancarla Pancione, direttrice marketing e fundraising di Save the Children – Solo essendo consapevoli di quanto sia fondamentale aumentare gli sforzi per affrontare le cause alle radici del lavoro minorile, proteggere i bambini, assicurare l’accesso all’istruzione e garantire loro un futuro, si potrà realizzare un cambiamento reale e duraturo nelle loro vite. È in questa direzione che va il progetto sviluppato con Ferrero, nel quale lavoriamo con un approccio integrato e olistico, volto a realizzare un’azione su più dimensioni, e che auspichiamo possa essere un esempio da replicare”.

Pesca, oggi a Conxemar due workshop organizzati dal Masaf

Pesca, oggi a Conxemar due workshop organizzati dal MasafRoma, 4 ott. (askanews) – Mediare con le politiche europee per creare dei piani di gestione della pesca che riescano a conciliare l’aspetto economico, quello sociale e quello ambientale, anche grazie al confronto diretto con le Organizzazioni di Produttori e alla loro cooperazione. E’ quanto emerso nel corso della seconda giornata di incontri organizzati a Conxemar 2023 dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste all’interno dello Stand Italia. Il primo workshop si è focalizzato sulle sfide e le opportunità per la pesca e l’acquacoltura moderne, dalla trasformazione alla commercializzazione, passando per la sostenibilità e la sicurezza alimentare.

All’incontro hanno partecipato Paolo Tiozzo, presidente O.P. I Fasolari, Fernando Gallo, presidente dell’Associazione dei Produttori Tonnieri del Tirreno, Barbara Zambuchini per l’O.P. Abruzzo Pesca e Piergiorgio Vasi per la Regione Emilia-Romagna. Tra gli obiettivi comuni c’è la volontà di promuovere l’informazione e la conoscenza del prodotto ittico, delle sue proprietà e della sua stagionalità, e formare delle figure professionali che abbiano le competenze adeguate per affrontare il mercato. Se infatti con la pandemia sono nate delle filiere dirette, a chilometro zero, che sono state in grado di valorizzare la risorsa ittica locale, come nel caso del pesce azzurro, altre, come quella del tonno rosso, devono ancora essere costruite, risolvendo le problematiche legate alla sua trasformazione in Italia.

Nel pomeriggio è previsto l’incontro “Prodotto ittico surgelato e trasformato: trend e consumi”, durante il quale si parlerà delle nuove sfide che le imprese si trovano ad affrontare dovendo soddisfare le richieste dei consumatori con produzioni competitive ed in grado di fronteggiare la globalizzazione dei mercati. L’evento è finanziato dal FEAMP 2014-2020 – Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e della Pesca.

Lollobrigida: importante promuovere sistema Italia nel mondo

Lollobrigida: importante promuovere sistema Italia nel mondoRoma, 4 ott. (askanews) – “Grazie agli imprenditori che, anche qui, rappresentano l’Italia migliore, quella che noi intendiamo difendere”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida durante l’inaugurazione dello stand ICE presso la fiera “Fruit Attraction” di Madrid, dove ha incontrato anche gli espositori giunti dall’Italia.

“Insieme ad Ice promuoviamo la nostra Nazione in maniera strategica, non tralasciando l’analisi dei mercati e l’attenzione verso la valorizzazione, anche grazie a questi padiglioni che danno visibilità ai prodotti italiani e che sono grado di rappresentare al meglio ogni singolo territorio. Siamo consapevoli che il marchio Italia, fuori dai nostri confini, è abbinato subito alla qualità”, ha aggiunto il ministro. “È importante far conoscere a chi acquista nel mondo l’autenticità dei nostri prodotti e sottolineare come sia fondamentale non confonderli con quelli slegati dalla nostra catena produttiva e spacciati per qualcosa che richiama all’italianità”, ha concluso il ministro Lollobrigida.

Dal 6 all’8 ottobre EurHop a Roma, salone birra artigianale

Dal 6 all’8 ottobre EurHop a Roma, salone birra artigianaleRoma, 4 ott. (askanews) – Al via EurHop, il Salone Internazionale della birra artigianale, di scena a Roma dal 6 all’8 ottobre al Salone delle Fontane dell’Eur: 800 le birre artigianali provenienti da tutta Italia perché quest’anno ‘EurHop – Roma Beer Festival’ ha deciso di fare un viaggio attraverso la produzione brassicola tricolore.

Due banconi da 45 metri ciascuno, con oltre 400 spine, vedranno alternarsi le migliori proposte brassicole nazionali selezionate da Manuele Colonna, uno tra i maggiori esperti del settore birrario italiano e internazionale. Vasta anche la gamma di stili e lavorazioni birrarie: dopo diverse stagioni scandite dalle Ipa e delle Apa, le chiare di stile americano, le produzioni più recenti stanno segnando un ritorno a birre meno amare, più beverine e a gradazione alcolica medio-bassa come le Pale Ale, le Bitter, le Mild, le Session Ipa di stile inglese o le Keller e le Helles di stile tedesco. Il comparto della birra artigianale italiano ha una produzione che negli ultimi vent’anni è cresciuta in maniera esponenziale e ha superato la soglia dei 500 mila ettolitri l’anno, con una quota di mercato pari al 3,3% del mercato complessivo della birra. Ad oggi il settore conta oltre 1200 microbirrifici e impiega oltre 93mila lavoratori, tra diretti e indiretti. I birrifici artigianali hanno sofferto le ripercussioni dell’aumento dei costi energetici (+180%) e delle materie per l’imballaggio (+30%), con l’aggravante della scadenza, il prossimo 31 dicembre, della riduzione delle accise per i microbirrifici (dati Consorzio Birra Italiana).

Il 16 ottobre la Giornata mondiale dell’alimentazione alla Fao

Il 16 ottobre la Giornata mondiale dell’alimentazione alla FaoRoma, 4 ott. (askanews) – “L’acqua è vita, l’acqua è cibo. Non lasciare nessuno indietro”: è il tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2023 che si terrà a Roma, alla Fao, il 16 ottobre alla presenza di QU Dongyu, direttore generale della FAO, e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci saranno anche messaggi speciali di Papa Francesco e del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.

La Giornata porrà l’accento sull’importanza di una gestione consapevole dell’acqua e di un suo utilizzo più parsimonioso nella produzione di cibo, garantendo al contempo che l’acqua sia distribuita equamente, che i sistemi alimentari acquatici siano preservati e che nessuno venga lasciato indietro. Il 19 Ottobre alle 14, sempre presso la sede della FAO, si terrà la Giornata Mondiale dell’Alimentazione per i Giovani. Molti gli ospiti che si confronteranno con i giovani su azioni concrete per preservare l’acqua.

E dal 16 al 20 ottobre alla Fao si terrà il Forum Mondiale dell’Alimentazione, che comprendo il Global Youth Forum, il Science and Innovation Forum e l’ Hand-in-Hand Investment Forum, nati con lo scopo di supportare un dialogo intergenerazionale tra i leader e gli operatori del settore agroalimentare. I tre forum rifletteranno sulle sfide e le crisi in corso, evidenziando l’importanza della collaborazione tra la generazione attuale e quella futura per aumentare le competenze in materia di scienza, tecnologia e innovazione e gli investimenti nei settori chiave dell’alimentazione e dell’agricoltura.

Coldiretti: Pil agricolo in flessione a causa danni da clima

Coldiretti: Pil agricolo in flessione a causa danni da climaRoma, 4 ott. (askanews) – Pil agricolo in flessione dell’1,4% a livello congiunturale e dell’1,3% a livello tendenziale nel secondo trimestre dell’anno a causa degli anomali andamenti climatici. Sono le elaboraziondi Coldiretti sulla base dei dati Eswd (European Severe Weather Database) in riferimento ai conti economici trimestrali dell’Istat per il secondo trimestre 2023.

Nelle campagne, spiega in una nota l’associazione agricola, si registra un taglio del 10% della produzione di grano, mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno. In difficoltà anche i frutteti, con la perdita del 60% del raccolto di pere e le ciliegie in calo del 60% per l’alluvione che ha colpito la Romagna, la fruit valley italiana, ma anche per le piogge intense in Puglia e Campania. “I cambiamenti climatici – sottolinea la Coldiretti – impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Un obiettivo che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0”. “E’ fondamentale – conclude Coldiretti – aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr”.

Citterio: nel 2022 fatturato a 570 mln di euro (+11%)

Citterio: nel 2022 fatturato a 570 mln di euro (+11%)Milano, 4 ott. (askanews) – Citterio, storica azienda di salumi con sede a Rho, nel Milanese, nel 2022 ha realizzato un fatturato di 570 milioni di euro, i due terzi del quale provengono dall’estero, con un incremento a valore dell’11% rispetto all’anno precedente, che ha beneficiato tuttavia anche di una crescita dei volumi.

Per questa azienda in mano alla stessa famiglia da sei generazioni si tratta di “una crescita a doppia cifra, ottenuta nonostante le difficoltà riscontrate a causa degli aumenti dei prezzi delle materie prime e del costo dell’energia, per lo più causati dalla guerra russo-ucraina”, spiega una nota. Presente in più di 50 Paesi al mondo, Citterio si conferma tra le aziende leader di mercato negli affettati confezionati a peso fisso, con 1.200 dipendenti presenti all’interno dei nove stabilimenti dislocati in cinque regioni d’Italia, oltre ai due presenti negli Stati Uniti, a Freeland in Pennsylvania.

Attenta all’innovazione e all’evoluzione del mercato dei salumi, Citterio nel 2022 ha sostenuto un investimento di 35 milioni di euro, pari circa il 6,5% dell’intero fatturato. Una parte significativa di questi investimenti è stata destinata agli Stati Uniti, in particolare all’ampliamento della capacità produttiva degli stabilimenti, rendendo più efficienti e flessibili i processi di produzione per rispondere al meglio alle esigenze del consumatore americano. Nel corso del 2022, Citterio, ha anche investito In Italia in particolare nei propri prosciuttifici, principalmente di produzione Dop e nei propri salumifici dove si crea il salame storico per l’azienda. Uno sforzo destinato ad aumentare la capacità produttiva degli stabilimenti “L’investimento di importanti risorse permette di creare soluzioni sostenibili e prodotti di qualità per poter offrire una proposta di valore ancora più ampia ai nostri consumatori italiani ed esteri – sottolinea Alessandro Riva, direttore marketing Citterio – La nostra attenzione verso tutto ciò che è innovazione è massima fin dalla nascita dell’azienda, per questo Citterio investe nell’analisi del mercato monitorando i nuovi bisogni del consumatore e nella ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, sia di prodotto che di packaging. Innovazione produttiva e sviluppo tecnologico restano dunque un punto strategico per far sì che Citterio sia uno dei leader nel settore dei salumi pre-affettati”.

Il laboratorio dell’azienda, la cui sede è attualmente all’interno del sito produttivo di Santo Stefano Ticino, in provincia di Milano, prevede sia analisi chimiche sia microbiologiche, che, affiancate ai metodi classici, permettono un elevato numero di controlli in tempi brevi. Il laboratorio Citterio analizza inoltre circa 2.500 campioni/settimana, effettuando più di 7.000 analisi/settimana. “L’aumento dei consumi di snack, dei pasti on the go, delle mono porzioni, insieme all’avvento dello smartworking e alla ricerca di uno stile di vita sempre più sano ed equilibrato han fatto sì che anche il salume abbia subito una trasformazione – spiega Riva – La volontà di Citterio è comunque sempre quella di proseguire con lo sviluppo di nuove tecniche di realizzazione di prodotti buoni, più salutari e sempre più in linea con i bisogni dei consumatori”. La continua evoluzione dell’azienda è proseguita negli anni anche per quanto riguarda il packaging dei prodotti. Dal 2011 l’azienda ha portato avanti un percorso verso la riduzione del 25% della plastica delle vaschette, mentre nel 2015 anche il pack della linea Bio ha avuto una riduzione di oltre il 60% di plastica, grazie a un vassoio riciclabile nella carta. E nel 2022 Citterio ha scelto di diminuire ulteriormente del 20% l’utilizzo di plastica nel packaging della linea taglio fresco.