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Confagri a Madrid per Fruit Attraction fa il punto su ortofrutta

Confagri a Madrid per Fruit Attraction fa il punto su ortofruttaRoma, 2 ott. (askanews) – La dinamica dei costi, la carenza di manodopera, l’incremento dei tassi d’interesse e una generale diminuzione del potere d’acquisto pesano sull’andamento del settore ortofrutticolo. A fare il punto sul presente e sul futuro comparto sarà Confagricoltura che, il 5 ottobre, in occasione di Fruit Attraction, appuntamento internazionale di riferimento per i professionisti del settore ortofrutticolo a Madrid che apre le porte domani, partecipa alla tavola rotonda “Le tendenze attuali del mercato ortofrutticolo”, organizzata dall’ambasciata italiana in Spagna.

“L’alternarsi di avversità climatiche con temperature eccezionalmente alte sono un binomio deleterio, che ha portato a pesanti diminuzioni di quantità e riduzioni di calibro. La dinamica dei costi, la carenza di manodopera, a cui si aggiunge l’incremento dei tassi d’interesse e una generale diminuzione del potere d’acquisto, frenano gli investimenti e riducono ulteriormente i consumi delle famiglie”, spiega Rosario Rago, componente della giunta Confagricoltura con delega al settore ortofrutticolo, relatore alla tavola rotonda in ambasciata. Inevitabilmente, a pagare le spese di questa crisi sono le imprese del primario. Eppure, l’Italia arriva a Madrid con un asset ortofrutticolo di tutto rispetto: prima voce dell’export agroalimentare, frutta e ortaggi italiani rappresentano un valore della produzione superiore a 14 miliardi di euro, pari al 25% in valore dell’intero settore agricolo nazionale.

“Serve farsi guidare da logica e buon senso. Le misure tampone, pur importanti, non sono sufficienti – sottolinea Rago – Completare l’iter d’approvazione per le TEA porterebbe significativi risultati sulla sostenibilità delle produzioni, riducendo la pressione sulle risorse naturali come l’acqua, l’uso di agrofarmaci e fertilizzanti e fornendo strumenti per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Con l’ innovazione possiamo aumentare la produttività e ridurre i costi di produzione delle imprese per renderle più competitive sui mercati esteri, ma occorre anche superare il deficit logistico e infrastrutturale nazionale”. “La IV gamma in particolare sta subendo il suo primo vero momento di crisi, colpita dall’aumento dei costi di produzione. È diventato indispensabile – conclude il componente di giunta di Confagricoltura – partire dall’apprezzamento dei consumatori per i prodotti impacchettati in materia d’igiene e sicurezza. Abbiamo proposto un tavolo di confronto italiano e un gruppo di contatto europeo per ragionare sulle strategie più opportune da mettere in atto per far comprendere i vantaggi e il valore di questi prodotti”.

Rigotti (Alleanza Coop): ideologici health warnings in etichetta

Rigotti (Alleanza Coop): ideologici health warnings in etichettaRoma, 2 ott. (askanews) – Lavorare perché non si ripeta un “caso Irlanda”, trovare una “politica di prevenzione condivisa, basata sul consumo moderato” e “andare avanti sul fronte dello standard unico di sostenibilità” con la predisposizione di un marchio “per potere distinguere il vino italiano sui mercati internazionali”. E’ il percorso individuato da Luca Rigotti, coordinatore del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative, a margine della riunione dell’Alleanza in corso a Roma per fare il punto sulle principali questioni del comparto.

“Dobbiamo lavorare per fare in modo che non si ripeta un caso Irlanda, che ha messo in discussione i principi del mercato unico e dell’Organizzazione Comune di mercato”, ha detto riferendosi alla decisione del Governo irlandese di applicare degli alert sanitari sulle etichette del vino. “L’approccio ideologico e mistificatorio degli health warnings in etichetta – sottolinea Rigotti – scarica la responsabilità sui consumatori e non risolve il problema, mentre noi dobbiamo invece lavorare per definire una politica di prevenzione condivisa, basata sul consumo moderato, campagne di educazione e di adeguata e corretta informazione a favore dei consumatori, facendo le dovute distinzioni in relazione alle modalità di consumo ed alle quantità, ribadendo che c’è differenza tra abuso e consumo responsabile”.

In relazione al tema sostenibilità, Rigotti sostiene la necessità di andare avanti sul fronte dello standard unico di sostenibilità, atteso da tempo dalla filiera vitivinicola ma rimasto incompiuto per quanto riguarda le regole di armonizzazione degli schemi volontari esistenti e la predisposizione di un marchio. “Abbiamo bisogno di un marchio distintivo dello standard unico di sostenibilità per poter distinguere il vino italiano sui mercati internazionali – spiega – il marchio dovrà comunicare ai consumatori che il vino italiano, oltre alla qualità, rispetta più rigorosi standard ambientali e sociali”. Sempre sul fronte estero, Rigotti chiede un passo avanti rispetto al sistema alternativo di tracciabilità dei vini Doc e Igt, “in grado di assicurare un più puntuale monitoraggio e riscontro tra la base produttiva ed i volumi posti in commercio, in particolare sui mercati esteri”.

Consorzio Mozzarella Dop: troppi prodotti fake nella ristorazione

Consorzio Mozzarella Dop: troppi prodotti fake nella ristorazioneRoma, 2 ott. (askanews) – E’ il formaggio a Dop più presente nei ristoranti italiani e più correttamente citato con la denominazione “Dop” nei menu, ma è anche quello più spesso citato in modo fraudolento, ovvero per prodotti che Dop in realtà non sono. E’ la Mozzarella di Bufala Campana, che secondo una ricerca promossa da Afidop (l’associazione dei formaggi Dop e Igp italiani) e realizzata dalla società Griffeshield sulle modalità con cui formaggi Dop sono riportati nei menu dei ristoranti, è presente nel 90% dei menu esaminati e l’acronimo “DOP” è riportato nel 46,5% dei casi, come elemento distintivo rispetto a una mozzarella generica.

Il Consorzio di Tutela si dice soddisfatto per i risultati della ricerca, ma allo stesso tempo lancia un allarme: “troppo spesso, purtroppo, la citazione del nostro prodotto nei menu dei ristoranti è solo uno specchietto per le allodole, con l’obiettivo di attirare soprattutto turisti, senza che in realtà venga servita una vera mozzarella Dop”, sottolinea il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani. E la cosa è testimoniata anche dall’esito dell’operazione “E…state senza pensieri 2023”, condotta nei principali luoghi delle vacanze durante la stagione estiva. Dal lavoro svolto dal settore Vigilanza del Consorzio emerge che l’evocazione della mozzarella di bufala campana Dop è stata una costante, soprattutto nei menu dei locali.

“I risultati della ricerca e dei nostri controlli – sottolinea Saccani – testimoniano che i consumatori richiedono sempre di più i prodotti Dop, ma la risposta, purtroppo, in numerosi casi è solo scriverlo nei menu dei ristoranti. Ci sono le sigle, insomma, ma spesso non c’è il prodotto vero. Proporre prodotti fake danneggia l’immagine non solo della Bufala Campana, ma più in generale del comparto agroalimentare che punta tutto sulla qualità”. Nel corso dei controlli si è scoperto infatti che i turisti venivano ingannati anche a Capri, dove un ristoratore indicava nei menu pizze con mozzarella di bufala campana Dop, ma in realtà le preparava con mozzarella vaccina pugliese. Identico raggiro in un locale vicino al Duomo di Amalfi. Invece, in un ristorante sul mare a Ischia Porto, la tipica “caprese” era realizzata con mozzarella mista, a prezzi esorbitanti e inspiegabili. Al termine dell’operazione sono stati controllati 14 punti vendita e segnalate 13 violazioni più una diffida: in pratica il 100% delle verifiche ha riscontrato irregolarità. Sono stati sequestrati 150 chili di prodotti non a norma ed elevate sanzioni amministrative per 45mila euro.

Patto inflazione, Giansanti: imprese e consumatori anello debole

Patto inflazione, Giansanti: imprese e consumatori anello deboleRoma, 2 ott. (askanews) – “Agricoltori e consumatori siano gli anelli piu’ deboli della catena”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a ‘Mattina 24’, su Rainews24, commentando la partenza da ieri primo ottobre del “trimestre anti-inflazione”, il patto tra governo, produttori e distributori aderenti all’iniziativa, che punta a contenere i prezzi e tutelare il potere di acquisto dei consumatori. Giansanti ha ricordato anche l’esempio della Francia, dove il governo ha raggiunto un accordo con la grande distribuzione già nella scorsa primavera.

“Vedremo gli sviluppi in Italia – ha dichiarato – le imprese agricole stanno vivendo una stagione difficile legata all’andamento climatico, alla guerra in Ucraina, ai costi della produzione: coniugare il complesso mercato delle imprese (che devono chiudere un bilancio), con le necessità dei consumatori sarà la sfida, lavoreremo con il governo anche per la ripresa dei consumi insieme a tutti gli attori della filiera”.

Coldiretti: patto, inflazione. Rilanciare consumi in calo del 5%

Coldiretti: patto, inflazione. Rilanciare consumi in calo del 5%Roma, 2 ott. (askanews) – “È importante rilanciare i consumi alimentari in una situazione in cui a causa dell’aumento dei prezzi le famiglie hanno tagliato di quasi il 5% le quantità di cibo e bevande acquistate nel 2023”. Così in una nota la Coldiretti in occasione dell’entrata in vigore del patto sul trimestre anti-inflazione.

“La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che in controtendenza – sottolinea la Coldiretti – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo di quasi il 10% nei primi sette mesi nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio”. Le famiglie infatti, sottolinea la Coldiretti, tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi. Ma con la diminuzione delle quantità acquistate a causa del caro prezzi si cerca anche di fare più attenzione agli sprechi, razionalizzando i consumi a partire dalla gestione degli avanzi. “Il paniere anti-inflazione – conclude Coldiretti – deve garantire il rispetto della normativa vigente in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali di cui al D.Lgs 198/2021 ed in particolare quella relativa al divieto di vendita sottocosto ed assicurare che non si producano distorsioni nella ripartizione del valore e di una equa remunerazione, a pregiudizio soprattutto delle fasi contrattualmente più deboli, posizionate a monte della filiera agroalimentare.

Giacomo Ponti nuovo presidente della Ponti Spa

Giacomo Ponti nuovo presidente della Ponti SpaRoma, 2 ott. (askanews) – E’ Giacomo Ponti il nuovo presidente del gruppo Ponti. Già amministratore delegato della Ponti S.p.A., riceve il testimone da Cesare Ponti, entrato in azienda nel 1965 e presidente dal 2011. Il CdA di Ponti, azienda familiare attiva dal 1787 e guidata oggi dalla nona generazione, ha nominato anche Cesare Ponti e Lara Ponti vicepresidenti del Gruppo.

“Il mio sentito ringraziamento va a mio papà Franco e a mio zio Cesare, che hanno guidato la società con passione e lungimiranza per tanti anni – commenta Giacomo Ponti in una nota – sono stati e sono un esempio a cui ispirarsi e rimangono un punto di riferimento per me e per tutti i nostri collaboratori. Inoltre, esprimo la mia riconoscenza nei confronti di mia cugina Lara e di tutti i membri del nostro CdA che mi hanno dato fiducia e hanno scelto di nominarmi al vertice della nostra meravigliosa comunità di lavoro”. “Dopo dodici anni trascorsi alla presidenza dell’azienda, ho ritenuto che fosse giunto il momento di lasciare il mio posto alla generazione che oggi la gestisce in prima persona – ha aggiunto il presidente uscente Cesare Ponti – Giacomo e Lara, ormai da anni, conducono Ponti al raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi, tenendo alta l’identità aziendale e i nostri valori. A loro vanno i miei auguri per le sfide di cui saranno protagonisti negli anni a venire”.

Pesca e acquacoltura, Masaf alla 24esima edizione Conxemar a Vigo

Pesca e acquacoltura, Masaf alla 24esima edizione Conxemar a VigoRoma, 2 ott. (askanews) – Il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) prenderà parte alla 24a edizione di Conxemar, una delle manifestazioni più rilevanti del panorama internazionale per i prodotti surgelati e conservati del settore ittico, in programma a Vigo, in Spagna, dal 3 al 5 ottobre 2023.

All’interno del suo spazio di 555 mq, il Masaf ospiterà 26 realtà del comparto pesca e acquacoltura provenienti da 12 Regioni, a rappresentare la ricchezza e la varietà della risorsa ittica italiana. Alla cerimonia di inaugurazione dello Stand Italia prevista per il 3 ottobre, prima giornata di manifestazione, parteciperà il ministro Francesco Lollobrigida che, a seguire, prenderà parte al dibattito incentrato sul Granchio Blu, la specie aliena che si sta diffondendo nel Mediterraneo, dal titolo “La lotta al Granchio Blu: salvaguardia della mitilicoltura e opportunità di commercializzazione”.

Il palinsesto degli eventi proseguirà fino a giovedì 5 ottobre con convegni e tavole rotonde, durante i quali verranno approfondite altre tematiche strettamente legate al futuro del settore, dove esperti e professionisti si confronteranno per discutere dei trend e dei consumi del prodotto ittico surgelato e trasformato, nonché delle sfide e delle opportunità della sostenibilità e della sicurezza alimentare per la pesca e l’acquacoltura moderne. La manifestazione sarà anche l’occasione per mettere in luce il patrimonio gastronomico italiano, grazie a momenti di degustazione di prodotti tipici e show cooking a cura di Enrico Derflingher, uno dei più grandi chef italiani al mondo, durante i quali verranno illustrate le proprietà nutrienti dei prodotti ittici utilizzati.

Confagri: bene emendamenti in Dl Asset su boschi, viticoltura

Confagri: bene emendamenti in Dl Asset su boschi, viticolturaRoma, 29 set. (askanews) – Bene l’approvazione al Senato in prima lettura del DL Asset, che ha convalidato “rilevanti modifiche per il settore primario italiano introdotte nel corso dell’iter dalle Commissioni incaricate”. Adesso si attende il voto nella Camera dei Deputati. E Confagricoltura auspica “che l’approvazione definitiva del provvedimento si concluda senza intoppi e in tempi celeri, così da fornire al settore primario importanti strumenti per fronteggiare la complessa fase economica in corso”.

Nel dettaglio, Confagricoltura accoglie con favore l’emendamento relativo ad interventi urgenti a sostegno delle attività economiche strategiche per il Made in Italy. La misura inserita nel DL introduce infatti la deroga all’autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive ordinarie sostenendo, così, il ruolo delle filiere italiane di trasformazione e di utilizzo dei sottoprodotti del legno. Confagricoltura accoglie con favore anche l’emendamento relativo all’incentivazione, come previsto dal Pnrr, di energia da fonti rinnovabili. L’intervento normativo, riguardante la produzione di biometano, introduce una misura anti-inflazione consistente in un’attività di aggiornamento mensile, da parte del Gse, delle tariffe e delle spese ammissibili.

Ulteriori risorse, ricorda l’associazione, sono poi in arrivo per il comparto vitivinicolo, duramente colpito dalla malattia della peronospora, che ne ha ridotto la produttività di 6 milioni di ettolitri. Al milione di euro già previsto nel Fondo di Solidarietà vengono aggiunti altri 6 milioni. Positivo l’emendamento a sostegno dei consorzi e delle imprese del comparto acquacoltura. Per loro è previsto un fondo da 500mila euro, messi a disposizione dal Masaf per fronteggiare la proliferazione della specie del granchio blu. La distribuzione delle risorse seguirà alla definizione delle aree geografiche interessate, dei beneficiari e delle modalità di presentazione delle domande, dei costi sostenuti dai consorzi e dalle imprese.

Importanti, commenta Confagricoltura, anche le modifiche inserite nel DL sulle specie cacciabili e i periodi di attività venatoria. A partire dall’emendamento che fornisce maggiori certezze agli operatori del settore sulle procedure, e le tempistiche di approvazione dei calendari. La Confederazione condivide anche la ratio dell’emendamento che interviene sulla determinazione delle specie cacciabili, riconoscendo alle Regioni la possibilità di intervenire con modifiche sempre nel rispetto dei periodi previsti dalla legge, e previo parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. Un ulteriore emendamento sulle attività venatorie, conclude Confagricoltura, interviene in merito all’esercizio dell’attività di tiro, introducendo alcuni chiarimenti in merito all’applicazione della normativa sull’uso delle munizioni contenenti piombo, soprattutto in fase di trasporto, in modo da evitare sanzioni non pertinenti.

Granchio blu, ambientalisti preoccupati per strascico sottocosta

Granchio blu, ambientalisti preoccupati per strascico sottocostaRoma, 29 set. (askanews) – “Una cura peggiore del male: conseguenze devastanti per l’ecosistema, con ricadute anche sulla pesca artigianale”. Così in una nota WWF, Greenpeace Italia, Legambiente, Marevivo e MedReAct esprimono forte preoccupazione rispetto alla richiesta di una deroga del governo italiano all’Unione europea, come risposta all’emergenza granchio blu, particolarmente sentita in Nord Adriatico, per aprire a una pesca a strascico “sperimentale” entro le 3 miglia.

Il divieto alla pesca a strascico entro le 3 miglia è stato introdotto dall’UE nel 2006, in tutte le sue acque, considerato il forte impatto di questa tecnica di pesca nelle zone costiere. Per le associzioni la situazione, “seppur di emergenza, non giustifica secondo le associazioni questo ritorno al passato”. Stessa preoccupazione è stata espressa anche dalla comunità scientifica nazionale, su iniziativa dei ricercatori del Nord Adriatico, in una lettera congiunta inviata alla Commissione europea. Le associazioni esprimono quindi “ferma contrarietà” riguardo la richiesta del Governo italiano alla Commissione europea e le conseguenze che provocherebbe l’utilizzo della pesca a strascico sull’ecosistema costiero, “tra cui, la cattura di novellame di specie ad alto valore commerciale, con impatti negativi a medio e lungo termine per tutto il settore della pesca. L’utilizzo dello strascico entro le tre miglia potrebbe inoltre causare conflitti con la pesca artigianale, operante nelle stesse zone”.

Copagri: mondo vino cambia, a rischio tenuta economica imprese

Copagri: mondo vino cambia, a rischio tenuta economica impreseRoma, 29 set. (askanews) – “Il mondo del vino sta attraversando una delicata situazione di mercato che, in particolare in alcune regioni del Paese, sta causando un rallentamento delle transazioni economiche e generando preoccupazioni rispetto alle prospettive commerciali; tale congiuntura, aggravata dai noti incrementi dei costi di produzione, dall’andamento dell’inflazione e, soprattutto, dalla ripercussioni della peronospora, sta mettendo a rischio la tenuta economica delle piccole e medie imprese del settore”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo oggi in Campidoglio agli Stati Generali del vino, promossi dalla rappresentanza italiana di Parlamento e Commissione Ue e svoltisi alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.

“A ciò si aggiunga – ha continuato Battista – che il ridimensionamento del mercato, legato a vari fattori fra i quali alcuni cambiamenti in atto sul fronte dei consumi, ha generato uno squilibrio tra la domanda e l’offerta, portando inoltre a un progressivo aumento delle giacenze di vino detenute in cantina”. “Per questo – ha osservato Battista – è fondamentale intervenire attraverso una pianificazione condivisa che passi da interventi e misure strutturali che concorrano alla graduale definizione di un nuovo scenario, coerente e in linea con le esigenze della domanda, con il fine ultimo di evitare, nel prossimo futuro, che nuove condizioni di squilibrio e difficoltà possano compromettere la competitività delle imprese vitivinicole italiane”.

Ecco perché diventa fondamentale investire al meglio le risorse comunitarie a disposizione del settore vitivinicolo, “a partire dalla misura OCM Promozione nei mercati dei paesi terzi, di fondamentale importanza per le imprese del settore, anche e soprattutto alla luce delle richiamate difficoltà connesse all’attuale congiuntura economica e geopolitica”, ha rimarcato il presidente della Copagri. Per Battista la chiave di volta del successo della misura OCM resta ancora una volta legata alla sempre più necessaria sburocratizzazione delle procedure; il rischio concreto è quello legato al fatto che una burocrazia eccessivamente stringente possa, in prospettiva futura, contribuire a frenare, se non addirittura disincentivare, il livello di adesione a questa importante misura di sostegno”.