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Chef Express e Alice Pizza: 30 aperture in 5 anni in scali e autostrade

Chef Express e Alice Pizza: 30 aperture in 5 anni in scali e autostradeMilano, 26 lug. (askanews) – La pizza romana di Alice Pizza sbarca nel mondo travel. E’ stato infatti siglato un accordo quadro quinquennale tra Chef Express, azienda della ristorazione controllata dal gruppo Cremonini, e Alice Pizza per portare il format in ferrovie, aeroporti e autostrade.

La partnership, già avviata con la recente apertura all’interno della Stazione Porta Garibaldi di Milano e l’ormai prossima nell’aeroporto di Milano Malpensa T1, prevede un minimo di 30 nuove aperture nei prossimi cinque anni nei canali aeroportuali, autostradali e ferroviari. L’operazione rientra nella strategia già intrapresa da Chef Express, che conta attualmente 410 punti vendita, di ampliare il proprio portafoglio brand ed è coerente con il percorso di crescita iniziato quattro anni fa da Alice Pizza – 200 punti vendita in tutta la Penisola ad oggi – con l’ingresso del fondo di investimento italiano, IDeA Taste of Italy.

“Questa partnership con Alice Pizza è per noi un’opportunità importante per presidiare un segmento, quello della pizza romana, con un brand che rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale – ha commentato Cristian Biasoni, Ceo di Chef Express – In questo contesto l’accordo risulta in linea con la nostra strategia di ampliamento del portafoglio di brand che ci permette di selezionare i formati più indicati per soddisfare le esigenze dei viaggiatori nelle varie location”. “La collaborazione con Chef Express, consolidata con questo nuovo accordo – afferma Claudio Baitelli, Ceo di Alice Pizza – si inserisce all’interno di un progetto molto più ampio di sviluppo della rete Alice Pizza in Italia attraverso nuovi canali, come quello del travel. Chef Express ci aiuterà a portare avanti la tradizione della pizza in teglia di Alice per farla apprezzare a un pubblico sempre più ampio”.

Campari: nel I sem utile netto a 217 mln (+8,9%), vendite salgono del 16%

Campari: nel I sem utile netto a 217 mln (+8,9%), vendite salgono del 16%Milano, 26 lug. (askanews) – Il gruppo Campari nei primi sei mesi di quest’anno ha registrato un utile netto pari a 216,9 milioni, in crescita dell’8,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima mentre l’utile rettificato è stato di 233,9 milioni (+6,2%). Le vendite hanno toccato gli 1,46 miliardi, con una variazione totale pari al 16%. La crescita organica è stata del 14,2%, “con una dinamica sostenuta dei brand anche nel secondo trimestre (+10,1%) in particolare negli aperitivi, tequila e premium bourbon, rafforzata anche dall’effetto prezzo”. E’ quanto si legge nella nota sulla approvazione della semestrale al 30 giugno.

L’Ebit rettificato è stato di 359,7 milioni, pari al 24,7% delle vendite, con una variazione totale del +15,7%. L’indebitamento finanziario è pari a 1,8 miliardi al 30 giugno 2023, in aumento di 268 milioni rispetto al 31 dicembre 2022, “principalmente dovuto al forte assorbimento di cassa derivante dall’accumulo di magazzino”. Durante il primo semestre, inoltre, si è registrato un effetto cambio negativo (-1,9%), principalmente dovuto al deprezzamento del dollaro statunitense nel secondo trimestre 2023 e un effetto perimetro positivo (+2,5%). La performance nel secondo trimestre, si legge nella nota, riflette l’attesa inversione degli effetti temporanei del primo trimestre, oltre che le condizioni meteo molto avverse in tutta l’Europa centrale e meridionale, e dal delisting temporaneo da parte di alcuni rivenditori europei a seguito delle negoziazioni commerciali legate agli aumenti di prezzo, successivamente effettuati con successo.

“Guardando al resto del 2023, rimaniamo fiduciosi sullo slancio positivo del business nelle combinazioni chiave di brand e mercato rispecchiando la stagionalità e l’attesa normalizzazione della crescita dei volumi, grazie alla forza dei nostri marchi, e al buon andamento del canale on-premise – commenta il ceo Bob Kunze-Concewitz – Con riferimento alla marginalità, ci aspettiamo che l’andamento rifletta l’evoluzione del mix delle vendite e le diverse basi di confronto per gli aumenti di prezzo, nonché l’iniziale rallentamento dell’inflazione sul costo dei materiali oltre al phasing nelle spese di pubblicità e promozione e agli investimenti sostenuti per rafforzare gli assetti commerciali del gruppo”. A livello annuo “confermiamo la previsione di margine Ebit rettificato stabile in percentuale sulle vendite nette a livello organico nel 2023 nell’attuale contesto macroeconomico caratterizzato da continua volatilità. Inoltre, ci aspettiamo un’accelerazione dell’andamento negativo dell’effetto cambio per riflettere l’indebolimento del dollaro statunitense e di altre valute chiave del gruppo, mentre ci aspettiamo che l’effetto perimetro generi circa 10-15 milioni di Ebit rettificato su base annua”. “Riguardo al medio periodo, rimaniamo fiduciosi di continuare a realizzare un sostenuto sviluppo delle vendite e della marginalità a livello organico – conclude il ceo – facendo leva sul miglioramento del mix e sulla normalizzazione dell’inflazione sui costi di produzione”. A livello geografico le vendite nell’area Americhe (43% del totale) hanno registrato una crescita organica del 10,6%. Il mercato principale del gruppo, gli Stati Uniti, è cresciuto del +11,7%. nell’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa (30% del totale) la crescita è stata del 16,6%. Il mercato principale l’Italia, ha registrato un +13,4%, con un secondo trimestre molto sostenuto (+8,1%), trainato dagli aumenti prezzo, compreso quello più recente, nonostante l’inversione degli effetti temporanei del primo trimestre e le condizioni meteo molto avverse. Nell’area Nord, Centro ed Est Europa (19% del totale) invece la crescita organica è stata del 14,5% mentre le vendite in Asia Pacifico (7% del totale) sono cresciute organicamente del 26,2%.

La pasta, integratore di felicità: al via la campagna istituzionale

La pasta, integratore di felicità: al via la campagna istituzionaleMilano, 25 lug. (askanews) – Uno campagna per promuovere la pasta, prodotto simbolo della nostra cucina e della Dieta Mediterranea, attraverso i volti della nazionale di pallavolo. Il progetto, finanziato dal ministero dell’Agricoltura e realizzato da Ismea col supporto di Unione italiana food, punta alla valorizzazione della pasta, patrimonio culturale dell’Unesco, attraverso uno spot televisivo realizzato proprio in collaborazione con la Federazione italiana pallavolo che da settembre sarà on-air sulla tv nazionale.

Lo spot “La pasta, integratore di felicità” ha coinvolto la nazionale maschile di volley capitanata da Simone Giannelli, con i giocatori trasformati in cuochi sotto la guida del coach De Giorgi per trasmettere un messaggio in sintonia con l’importanza della pasta nella nostra dieta e nella nostra cultura. “Vogliamo esprimere la nostra soddisfazione per la preziosa collaborazione che si è instaurata tra Unione italiana food e il Masaf e il ruolo di quest’ultimo svolto a favore della nostra eccellenza, nel segno di un percorso di valorizzazione della pasta tracciato proprio con il ministero stesso. E’ proprio questo il tipo di sinergia e di sostegno che ci attendiamo dal Governo – ha dichiarato Margherita Mastromauro, presidente del gruppo pastai di Unione italiana food – Identico apprezzamento va nella direzione dei ministri dello Sport e della Salute, a conferma che il binomio sport e sana alimentazione è inscindibile e che la pasta sta nel primo come nella seconda in maniera del tutto naturale”.

La campagna è la continuazione di un primo progetto lanciato la scorsa estate dall’allora ministro Teresa Bellanova. La nuova edizione si propone di continuare a promuovere a livello nazionale la pasta come simbolo della nostra tradizione culinaria, nonché come alimento salutare e sostenibile. L’Italia è il primo Paese produttore di pasta (con circa 3,7 milioni di tonnellate precediamo Usa e Turchia) e vanta il maggiore consumo pro-capite (23 chili). Secondo un’elaborazione di Unione italiana food su dati Istat, nel 2022 sono state esportate nel mondo quasi 2,4 milioni di tonnellate di pasta italiana (+5,2% rispetto al 2021), per un valore di 3,7 miliardi di euro (+31,0% sul 2021).

Hyle capital investe in Berberè: 20 nuove prizzerie in 4 anni

Hyle capital investe in Berberè: 20 nuove prizzerie in 4 anniMilano, 25 lug. (askanews) – Hyle capital partners, sgr che investe nel capitale di piccole e medie imprese italiane, investe in Berberè, catena di pizzerie italiana, e lanciano un piano di crescita per i prossimi quattro anni.

I fratelli Aloe, fondatori della catena, assieme ad Hyle hanno rilevato la quota del 23,5% detenuta da MiScusi da maggio del 2022 in Berberè e pianificano cinque nuove aperture all’anno in Italia e Europa nel prossimo quadriennio. Ai 17 locali che il brand gestisce in sei città italiane (Milano, Bologna, Torino, Firenze, Roma, Verona) e a Londra, si aggiungeranno circa 20 nuove aperture. Si inizia con l’espansione del brand nella sua regione di nascita, l’Emilia Romagna, con le aperture di Modena e Rimini, previste per l’autunno.

Berberè è il quarto investimento del fondo “Finance for food one”, con cui Hyle punta sul made in Italy all’interno del macro settore del food. Hyle ha scelto di dare fiducia, attraverso un’importante iniezione di capitale, ai valori e al modello imprenditoriale dei fratelli Aloe, che rimarranno alla guida del brand con una quota di maggioranza, si legge in una nota. Archiviato il biennio 2020 e 2021, condizionato dai lockdown, Berberè registra oggi tassi di crescita a doppia cifra e, partendo dai 20 milioni di euro attesi per il 2023, ha come obiettivo il raggiungimento di un fatturato di almeno 50 milioni di euro in tre anni.

Oggi le 17 pizzerie della catena sono gestite tutte in forma diretta, con un management ad alta percentuale femminile.

Rinnovo ccnl alimentare, Assica-Unaitalia: riconoscere specificità settori

Rinnovo ccnl alimentare, Assica-Unaitalia: riconoscere specificità settoriMilano, 25 lug. (askanews) – L’associazione industriali delle carni e dei salumi (Assica) e quella delle imprese avicole (Unaitalia) in occasione dell’avvio delle trattative sindacali per il contratto nazionale dell’industria alimentare hanno sottolineato “l’importanza delle buone relazioni industriali nell’ottica di addivenire a soluzioni condivise e utili sia per le aziende che per i lavoratori”.

Anica e Unaitalia, che hanno partecipato all’incontro con Fai, Flai e Uila per la costituzione di uno specifico coordinamento in materia sindacale, hanno tuttavia voluto rimarcare che “i due settori stiano affrontando una situazione economica particolarmente difficile: le specificità dei comparti suinicolo e avicolo, come noto, contraddistinti da esigenze organizzative peculiari legate alle tipologie di lavorazione, dovranno essere riconosciute in un apposito protocollo”, si legge in una nota. “Abbiamo apprezzato il clima costruttivo – hanno affermato i direttori di Assica Davide Calderone e di Unaitalia Lara Sanfrancesco – e siamo certi che le nostre istanze verranno considerate con la dovuta attenzione”.

Coldiretti: 500mila persone al lavoro nei campi, bene protocollo caldo

Coldiretti: 500mila persone al lavoro nei campi, bene protocollo caldoMilano, 25 lug. (askanews) – “E’ apprezzabile l’impegno ad affrontare tempestivamente la necessità di garantire condizioni di lavoro compatibili con le alte temperature”. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al tavolo convocato dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone sull’emergenza caldo, nel corso del quale la ministra ha annunciato una norma ad hoc anche per l’utilizzo ad ore della Cisoa, la cigo per gli operai agricoli a tempo indeterminato e anche la deroga al contatore dei 90 giorni annui massimo di utilizzo.

Per le operazioni agronomiche in campagna in questo periodo si stiamo siano occupate quasi mezzo milione di persone dalla raccolta della frutta a quella della verdura mentre c’è la vendemmia alle porte. La Cisoa, secondo la Coldiretti, non è comunque lo strumento che risolve il problema perché non è sempre possibile fermare la produzione nelle campagne dove occorre garantire le forniture alimentari, salvare i raccolti di prodotti deperibili e tutelare la salute dei lavoratori. Per garantire la sicurezza dei lavoratori, secondo la Coldiretti, vanno sostenuti gli accordi tra le parti sociali per adottare strategie ad-hoc, dall’utilizzo dei dispositivi di protezione allo stop alla raccolta nelle ore più calde fino al lavoro notturno. Una esperienza adottata in molte realtà come Verona dove allo scopo di contenere il rischio del colpo di calore il datore di lavoro potrà prevedere, in deroga al contratto collettivo, una diversa distribuzione dell’orario di lavoro giornaliero anticipando (prima delle 6) e posticipando (dopo le 22) l’inizio e il termine della prestazione lavorativa considerando l’intero orario come ordinario.

Al via trattativa sindacale per rinnovo contratto industria alimentare

Al via trattativa sindacale per rinnovo contratto industria alimentareMilano, 25 lug. (askanews) – Si è aperta a Roma la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare, in scadenza il 30 novembre. A darne notizia sono i sindacati di categoria, che hanno espresso soddisfazione per una prima giornata di confronto generale con le parti datoriali nella quale sono state già concordate tre date per i prossimi incontri tecnici di approfondimento: 18 settembre, 25 settembre e 3 ottobre.

Nel presentare la piattaforma unitaria, i segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza hanno messo in evidenza la crescita del settore in termini di export, fatturato, produttività e occupazione: “Nonostante le difficoltà derivanti dal contesto internazionale, il settore ha dimostrato di essere in salute, con doti anticicliche e ulteriori potenzialità di crescita – affermano i sindacati – il nuovo contratto nazionale sarà fondamentale per dare risposte adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori, sia sul piano economico che normativo, con l’obiettivo di governare i cambiamenti in corso, soprattutto in termini di transizione ecologica e digitale, consolidando e innovando l’organizzazione del lavoro in chiave sempre più partecipativa e condivisa”. Ai lavori hanno partecipato in presenza tutte le associazioni di imprese dei diversi comparti che avevano sottoscritto l’ultimo rinnovo del 2020: Ancit, Anicav, Assica, Assitol, Assobibe, Assobirra, Assolatte, Federvini, Mineracqua, Unaitalia, Unione Italiana Food.

Assenti, invece, le tre associazioni non firmatarie, Assalzoo, Assocarni e Italmopa. “Non lasceremo mai soli i lavoratori e le lavoratrici delle imprese aderenti a queste associazioni – hanno dichiarato Rota, Mininni e Mantegazza – per cui confermiamo il blocco degli straordinari e delle flessibilità in corso nei siti produttivi interessati, dove non si applica il contratto nazionale di settore, e annunciamo che saranno intraprese nuove azioni di lotta per scongiurare che nel comparto esistano lavoratori di serie A e altri di serie B”.

Illycaffè: nel primo semestre ricavi +5% trainati da Usa (+16%)

Illycaffè: nel primo semestre ricavi +5% trainati da Usa (+16%)Milano, 25 lug. (askanews) – Illycaffè ha chiuso il primo semestre con ricavi consolidati in crescita del 5% rispetto al 2022. Risultato “particolarmente positivo” negli Stati Uniti dove l’incremento è stato del 16%, con tutti i principali canali distributivi in crescita, nonostante l’impatto del cambio sfavorevole. E’ quanto riporta nella nota l’azienda triestina del caffè, dopo l’approvazione da parte del cda del resoconto intermedio di gestione relativo al primo semestre del 2023.

In particolare negli Stati Uniti, identificati nel Piano strategico come mercato prioritario per la crescita, il canale dell’horeca ha registrato in incremento del 27% sostenuto da un tasso di acquisizione di nuovi clienti a doppia cifra e da un trend di costante incremento dei consumi medi per cliente. Il canale degli e-tailers ha registrato una crescita del 20% principalmente trainata da Amazon. La redditività del gruppo è risultata in aumento del 21% rispetto all’anno precedente, grazie ad una crescita organica in tutti i principali mercati e a una maggiore efficienza operativa.

“Siamo soddisfatti dei risultati del primo semestre 2023. La crescita in tutti i principali mercati, in particolare negli Stati Uniti e nei Paesi chiave della zona Euro, dimostra l’efficacia delle strategie declinate nel piano industriale – ha commentato Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – a livello di canale, si registra una forte spinta dell’out-of-home (+16%), confermando la nostra posizione di leadership nel segmento super-premium”.

Illycaffè: accordo di distribuzione in Cina con Hangzhou Onechance Tech

Illycaffè: accordo di distribuzione in Cina con Hangzhou Onechance TechMilano, 25 lug. (askanews) – Illycaffè ha stretto un accordo di distribuzione triennale in Cina con il gruppo locale Hangzhou Onechance Tech (Chancemate), fornitore di servizi di e-commerce fondato nel 2012 proprio ad Hangzhou. L’obiettivo è quello di accelerare lo sviluppo dei canali domestici, in particolare attraverso l’on-line, in un Paese che recentemente ad askanews l’ad Cristina Scocchia, aveva definito “ancora vergine per noi” dove “la stragrande maggioranza di cinesi beve il tè”.

“Abbiamo deciso di accelerare in Cina e sono felice di annunciare che abbiamo appena finalizzato un accordo di distribuzione esclusiva per tre anni con il gruppo Hangzhou Onechance Tech (Chancemate), quotato sulla borsa di Shenzen con una capitalizzazione di oltre 800 milioni di euro – spiega l’ad – Grazie a questa partnership rafforzeremo la nostra presenza nei canali home, in particolare nell’on-line, con l’obiettivo di triplicare il nostro business nell’arco di piano” che si chiude al 2026. Illycaffè, è già presente con una filiale in Cina che “per noi è la più grande opportunità inesplorata nel senso che mentre la Cina è per tantissimi comparti il mercato principale, per il caffè non è così perchè la stragrande maggioranza di cinesi beve il tè quindi è un mercato tutto da conquistare e da far crescere – aveva sottolineato Scocchia nell’intervista con askanews – Noi abbiamo messo un primo piede nella porta con una filiale: siamo cresciuti bene l’anno scorso e stiamo crescendo anche quest’anno seppur con più difficoltà quest’anno perchè l’economia cinese si sta riprendendo con più difficoltà, però quest’anno abbiamo deciso di investire su un potenziamento”.

Maria Bianca Farina nuovo presidente Consorzi agrari d’Italia

Maria Bianca Farina nuovo presidente Consorzi agrari d’ItaliaMilano, 24 lug. (askanews) – L’assemblea di Consorzi agrari d’Italia ha deliberato la nomina del nuovo consiglio di amministrazione e di Maria Bianca Farina nella carica di presidente. Confermati Gianluca Lelli e Federico Vecchioni rispettivamente amministratore delegato e consigliere delegato.

Farina dal 2017, è stata presidente di Poste Italiane. Nel luglio dello stesso anno diventa membro del cda dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Presidente dell’Ania dal 2015, nel 2022 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il titolo di “Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica”. Sentiti ringraziamenti sono andati al presidente uscente, Giuseppina Ivone, da tutto il board per l’attività profusa nello svolgimento del suo incarico, supportata dalla sua esperienza e professionalità.

L’assemblea ha, inoltre, nominato consiglieri Simone Simonazzi , Valentina Borghi, Bruno Tuccio, Mauro Pacifici, Andrea Ferrini, Giuseppe Scorrano, Carlo Salvan,, Alberto De Togni, Beniamino Valter Giacomelli, Fiorella Lenzi, Luigi Scordamaglia, Rossella Locatelli, Guido Bottaccini, Giuseppe Andreano, Alessandro Albano e Alberto Antolini.