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Lollobrigida: su olio stanziati oltre 165 mln, andiamo avanti così

Lollobrigida: su olio stanziati oltre 165 mln, andiamo avanti cosìRoma, 3 mar. (askanews) – “Sull’olio abbiamo stanziato più di 165 milioni per promozione, frantoi e contrasto alla Xylella. Andiamo avanti su questa strada, con un’azione forte a sostegno del comparto”. Così il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sul proprio profilo Facebook.


“Ne ha parlato recentemente anche il Commissario Ue Christophe Hansen, ribadendo come mentre il settore vive momenti complessi in tutta Europa, in Italia la tendenza è opposta – scrive Lollobrigida – Il primo merito è degli imprenditori agricoli, della grande qualità dell’olio italiano, della capacità di promozione, ma anche degli investimenti massicci che il Governo Meloni sta immettendo nell’agricoltura”.

Cia: aggiornare normativa su steroli che penalizza olio italiano

Cia: aggiornare normativa su steroli che penalizza olio italianoRoma, 3 mar. (askanews) – Aggiornare al più presto l’obsoleta normativa internazionale sugli steroli che penalizza l’olio italiano, abbassandone il limite rispetto agli attuali 1000 mg/kg. Questo, oggi, a Sol2Expo 2025 l’appello del presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al Masaf, affinché possa portare le istanze dei nostri olivicoltori al COI (Consiglio oleicolo internazionale) e alla Commissione europea. Quello degli steroli era un parametro chimico introdotto 30 anni fa come sinonimo di purezza dell’olio d’oliva, ma ora il 50% dell’extravergine italiano non riesce più a mantenere quei livelli per effetto dei cambiamenti climatici e delle nuove tecniche produttive.


La problematica riguarda, in particolare, alcune varietà tradizionali di oliva che vengono valorizzate attraverso una strategia di marketing mirata alla commercializzazione di extravergini in purezza varietale. Cia ricorda che la chimica negli ultimi anni ha messo in campo altre e nuove armi per contrastare le frodi, che sono molto più efficaci dell’analisi rispetto agli steroli totali. Bisogna, dunque, prevedere regole coerenti con la realtà e tali da non condizionare inopinatamente le attività delle imprese della filiera olivicola-olearia che operano in modo corretto, come nel caso degli oli mono-varietali, e che valorizzano le caratteristiche organolettiche di varietà legate al territorio, rispettando tutte le disposizioni vigenti in materia di purezza e qualità.

Nomisma: il 37% degli italiani vorrebbe la carta dell’olio al ristorante

Nomisma: il 37% degli italiani vorrebbe la carta dell’olio al ristoranteMilano, 2 mar. (askanews) – Con un posizionamento sempre più ancorato a qualità, salute e “territorialità”, l’olio extravergine di oliva dimostra una crescente voglia di protagonismo, soprattutto sul versante del “gusto”. È quanto emerge dalla consumer survey realizzata dall’Osservatorio Sol2Expo-Nomisma e presentata nella giornata inaugurale della prima edizione da solista del Salone di Veronafiere dedicato alla filiera dell’olivo e dell’olio, in programma fino a martedì 4 marzo nel quartiere fieristico veronese. Secondo l’indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo di mille consumatori, gli italiani considerano l’olio evo superiore rispetto ad altri tipi di oli per qualità (89%), rapporto qualità-prezzo (85%), gusto (85%) e benefici sulla salute (79%).


“Registriamo grande attenzione alla qualità e alle proprietà organolettiche – ha spiegato Evita Gandini, responsabile market insight di Nomisma – Nel fuori casa, il 46% degli italiani fa sempre attenzione all’olio in tavola, il 37% vorrebbe poter scegliere l’olio dal menu, e quattro su 10 sarebbero interessati ad approfondire le caratteristiche dell’olio evo partecipando a corsi di food o wine pairing. Si tratta di un interesse che si riflette anche sui canali di acquisto specializzati, con un 31% di consumatori già abituati all’acquisto in oleoteca o specialty store, e un 16% che effettua acquisti online su siti dedicati”. Il consumatore più assiduo (che lo acquista almeno una volta al mese) è un adulto over 45 con figli, risiede al Sud e ha uno stile di vita che combina attenzione alla sostenibilità, ricerca edonistica del piacere e una dimensione urbana e di legame con il territorio. La scelta del prodotto è infatti particolarmente influenzata dall’origine dell’olio che, insieme alla presenza di un marchio Dop/Igp, rappresenta il driver d’acquisto per oltre la metà degli acquirenti (54%). Sono poi quasi otto su 10 gli italiani che hanno acquistato almeno una volta nell’ultimo anno un olio con indicazione geografica.


Nonostante sia un bene irrinunciabile per il 96% degli italiani, rileva l’Osservatorio Sol2Expo-Nomisma, i consumatori dimostrano avere ampi margini di miglioramento sul fronte della conoscenza. Appena due italiani su dieci sanno che la produzione di olio d’oliva rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare, nozione che aumenterebbe la propensione all’acquisto nell’81% dei casi. Solo il 37% degli italiani è poi consapevole del valore di “superalimento naturale” che l’olio evo incorpora, grazie alla sua ricchezza di antiossidanti, polifenoli, vitamine e minerali e circa un italiano su due si dichiara interessato ad approfondire.

Chiacchiere a peso d’oro, Codacons: pesa prezzo del burro, +20% in un anno

Chiacchiere a peso d’oro, Codacons: pesa prezzo del burro, +20% in un annoMilano, 2 mar. (askanews) – I rincari non risparmiano i dolci tipici del Carnevale. Secondo il Codacons il caro-burro spinge al rialzo i prezzi di chiacchiere&co., ma è tutto il settore dolciario a risentire della crisi delle materie prime, con sensibili rincari che investono anche cacao e cioccolato.


A febbraio il burro prosegue la sua corsa al rialzo e, sulla base dell’ultimo dato Istat, registra prezzi in crescita di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – segnala il Codacons. Andamento analogo per il cacao, i cui listini al dettaglio aumentano del 15,4% su base annua, con conseguenze sul cioccolato, che segna un rincaro medio del 9,9%. Più contenuto, ma sempre rilevante, l’incremento dei prezzi delle uova: +2,5% a febbraio. “L’intero settore dolciario viene così colpito dalla crisi delle materie prime, e a risentirne sono i dolci tipici del Carnevale – sottolinea il Codacons – frappe e castagnole registrano al dettaglio rincari medi tra il 6% e l’8%, con i prezzi che variano dai 7 euro al chilo ai 50 euro al chilo, a seconda se si acquisti al supermercato o in un esercizio specializzato, ma che possono arrivare, come nel caso di una nota pasticceria, anche a 100 euro al chilo”, alludendo alla recente polemica sul prezzo delle chiacchiere del pasticcere bresciano Iginio Massari.

Zoppas (Ice): olio strategico per agroalimentare, export +45% nel 2024

Zoppas (Ice): olio strategico per agroalimentare, export +45% nel 2024Milano, 2 mar. (askanews) – “L’olio è un elemento strategico della catena agroalimentare che negli ultimi anni ha conosciuto un trend di crescita importante: 3 miliardi di export nel 2024, +45% rispetto al 2023 (che già chiudeva a +15% sul 2022) e +57% rispetto al 2019, dando così un contributo significativo al comparto agroalimentare. Nel passaggio dai 64,5 miliardi del 2023 di export dell’agroalimentare ai 69 del 2024, sui 5 miliardi di differenza ben 1,5 miliardi è infatti dovuto all’incremento dell’olio. Per questo diventa opportuna una fiera internazionale dedicata, quale Sol2Expo che debutta quest’anno in questa sua versione solista, fuori dal Vinitaly, che abbiamo voluto insieme a VeronaFiere”. Lo ha detto il presidente di Ice Agenzia, Matteo Zoppas, intervenuto all’apertura di Sol2Expo, appuntamento di Veronafiere dedicato alla promozione degli oli extravergine, che riunisce produttori, esperti, buyer e innovatori da tutto il mondo.


“Dei buyer esteri presenti in fiera, circa la metà è stata portata da Ice che ha come compito quello di promuovere e sviluppare l’internazionalizzazione del made in Italy. Sono anche i prodotti come l’olio che ci aiutano a raccontare in maniera emblematica il patrimonio, la qualità, la cultura e, quindi il valore aggiunto dei prodotti italiani rispetto a quelli dei Paesi nostri diretti competitor. Ice lavora insieme al Sistema Paese (Sace, Simest e CdP) nel solco della diplomazia della crescita e a tutto il resto del Governo per stare vicino agli imprenditori offrendo loro strumenti e soluzioni per raggiungere entro la fine della legislatura l’obiettivo sfidante dei 700 miliardi di export del made in Italy”.

Carrello della spesa, prezzi in calo per fragole e finocchi

Carrello della spesa, prezzi in calo per fragole e finocchiRoma, 28 feb. (askanews) – Il clima caldo e l’assenza di gelate notturne degli ultimi giorni hanno aumentato la produzione di ortofrutta e mantenuto prezzi competitivi, con alcuni prodotti che registrano anche significativi ribassi, come le fragole e i finocchi. Secondo la Borsa della Spesa, il servizio settimanale di BMTI e Italmercati Rete di Imprese, questa settimana i mandarini siciliani sono un’ottima scelta: di alta qualità, abbondanti e con prezzi all’ingrosso convenienti, tra 1,20 e 1,40 euro/kg. Le arance rosse, invece, in particolare quelle di piccole dimensioni, continuano a mantenere prezzi stabili, intorno a 1,00 euro/kg.


Oltre a favorire le coltivazioni stagionali, il clima mite ha anticipato la produzione delle fragole, già di ottima qualità, molto profumate e pigmentate alla perfezione. La domanda ancora moderata, porta in calo i prezzi all’ingrosso partendo da 3,00 euro/kg per le fragole calabresi, campane e siciliane, fino a 4,50 euro/kg per quelle lucane, più pregiate. Con l’arrivo delle fragole, anche i limoni sono tornati a popolarsi nei mercati. Nello specifico, la varietà Primo Fiore siciliana si trova a circa 1,30 euro/kg. Avanza la stagione delle mele che vedono un lieve aumento di prezzo, arrivando a 1,80 euro/kg. Nonostante questo continuano ad essere di buona qualità e i prezzi si mantengono regolari per la media del periodo.


Per gli ortaggi, la qualità dei carciofi è eccellente, con il Violetto senza spine disponibile a 0,50-0,60 euro al pezzo e il Romanesco a circa 1,00 euro al pezzo. Sebbene siano favoriti dal buon clima, i prezzi restano stabili a causa di un livello della domanda ancora moderato. Stabili anche i prezzi dei cavolfiori (0,80-1,20 euro/kg) e dei cavoli cappucci, che scendono sotto i 1,00 euro/kg mentre i cavoli broccolo si aggirano intorno a 1,30 euro/kg. Sono crollati, invece, i prezzi all’ingrosso dei finocchi, grazie al buon andamento della produzione che, favorita dal clima, è nettamente aumentata in quantità e qualità. Nonostante le piogge degli ultimi giorni abbiano rallentato le attività di pesca, questa settimana le pannocchie abbondano nei mercati, con prezzi che variano tra 5,00 e 6,00 euro/kg, fino a 10,00 euro/kg per quelle più fresche, vendute vive. Convenienti anche i prezzi dei cefali, sempre più apprezzati anche al sud, Tra le differenti varietà, il Bosega si trova mediamente sui 6,50 euro/kg, all’ingrosso. Il suro, un pesce povero ma saporito, continua a mantenere il suo prezzo conveniente di 2,00 euro/kg mentre la musdea, a seconda della dimensione, varia tra 2,00 e 3,00 euro/kg. Buone notizie anche per le vongole lupino di grandi dimensioni che hanno visto una riduzione del prezzo, scendendo da 8,00 euro/kg a 7,00 euro/kg mentre le più piccole restano stabili intorno ai 4,00 euro/kg.


Infine, nel comparto delle carni, l’equilibrio tra domanda e offerta ha mantenuto stabili i prezzi del pollo e del tacchino. Il petto di pollo si trova all’ingrosso tra 6,50 e 6,80 euro/kg, mentre la fesa di tacchino oscilla tra 7,90 e 8,10 euro/kg.

Cia a Bruxelles per riunione gruppo Fiori e Piante Copa Cogeca

Cia a Bruxelles per riunione gruppo Fiori e Piante Copa CogecaRoma, 28 feb. (askanews) – Cia-Agricoltori Italiani a Bruxelles per la riunione del Gruppo di lavoro Fiori e Piante del Copa-Cogeca con al centro il punto sulle urgenze per il comparto e il rinnovo della presidenza, andata all’olandese Jesse Schevel. In rappresentanza della confederazione la sua Associazione Florovivaisti Italiani, con il passaggio di consegne, all’interno del Gruppo, da Aldo Alberto a Emanuela Milone, giovane vivaista calabrese ed esperta di micropropagazione.


Tra i focus della due giorni, il 26 e 27 febbraio, in particolare affrontati nell’incontro con la Dg Envi, Florika Fink-Hooijer: l’attuazione del Regolamento imballaggi, l’uso dei prodotti fitosanitari, l’attuale situazione di mercato, ma anche la visione Hansen sul futuro dell’agricoltura Ue, recentemente presentata, e i dossier sul tavolo, questa settimana, come il Clean Industrial Deal e il piano d’azione per un’energia accessibile. L’incontro europeo è stato per l’associazione di Cia, momento di bilanci rispetto ai quattro anni di lavoro svolto all’interno del Gruppo nel Copa-Cogeca, per portare all’attenzione delle istituzioni Ue le urgenze del comparto e dargli vera voce attraverso il Manifesto del florovivaismo Ue, fortemente voluto dalla Confederazione, presentato lo scorso aprile al Parlamento europeo. Documento cruciale, soprattutto rispetto alla tutela dei prodotti di protezione per le piante e dei substrati, necessari alla loro propagazione, come nel caso della torba; ma anche per l’attenzione che dedica al principio di reciprocità e alle forme di vivaismo in tutte le sue dimensioni, non solo quelle ornamentali.


Di questo ultimo punto, si è occupata anche la bilaterale con l’associazione vivaista belga appartenente alla confederazione Boerenbond, per approfondire la riflessione su come poter agire, in questo mandato, per un maggior riconoscimento e per ottenere un concreto sostegno da parte delle istituzioni Ue. Prossima battaglia, quella per una corretta interpretazione della definizione di “imballaggio” per i vasi, partendo dalla premessa che questi ultimi sono, in realtà, mezzi di produzione necessari delle aziende florovivaistiche. A livello nazionale, Cia si sta impegnando attivamente per contrastare il contributo ambientale CONAI che viene indebitamente imposto sui vasi in plastica, considerato un aggravio ingiustificato per le aziende del settore. La prossima battaglia, quindi, sarà quella per una corretta interpretazione della definizione di “imballaggio” per i vasi, partendo dalla premessa che questi ultimi sono, in realtà, mezzi di produzione necessari delle aziende florovivaistiche.

Oggi trattori in piazza a Rovigo contro crisi agricoltura

Oggi trattori in piazza a Rovigo contro crisi agricolturaRoma, 28 feb. (askanews) – Trattori in piazza oggi a Rovigo, una manifestazione che, per Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo, rappresenta “l’ennesimo segnale, se ce ne fosse bisogno, di uno stato di sofferenza del settore agricolo. E quello polesano non fa eccezione, in particolare per quanto riguarda alcuni tipi di coltivazioni come cereali, soia e mais e frutticoltura”.


Da tempo Confagricoltura denuncia le difficoltà del mondo agricolo, dai costi di produzione elevati ai prezzi bassi pagati ai produttori. “Basti dire – spiega Ballani – che per ogni 100 euro che il consumatore spende nella grande distribuzione, meno del 20 per cento finisce agli agricoltori. A questo vanno aggiunte la burocrazia asfissiante e la politica agricola europea che ha fallito tutti gli obiettivi, portando a pesanti restrizioni e limitazioni che oggi ci mettono in crisi sui mercati mondiali. Basti ricordare che il Brasile in vent’anni ha quintuplicato le rese del mais, mentre da noi si sono dimezzate”. “Su questo abbiamo organizzato recentemente un convegno, con gli interventi del mondo politico, istituzionale, universitario e imprenditoriale, da cui sono emerse le possibili soluzioni per le aziende agricole polesane, sia per quanto riguarda la diversificazione della produzione, sia per la trasformazione dei prodotti. Auspichiamo – conclude Ballani – un’inversione di linea, a cominciare dall’Ue, sulla ricerca, sui fitofarmaci e su altri fronti, che devono metterci al passo con i competitor stranieri”.

Confagricoltura Donna e Fidapa: donne pilastro dell’agricoltura

Confagricoltura Donna e Fidapa: donne pilastro dell’agricolturaRoma, 28 feb. (askanews) – “Le donne sono una grande risorsa nell’impresa agricola. Conosco bene le attività di Fidapa e Confagricoltura Donna: il loro è un impegno meritorio ed è importante questa sinergia per la valorizzazione dell’agricoltura in chiave femminile e dell’agroalimentare, un settore centrale nell’economia nazionale. C’è una attenzione molto alta sull’agricoltura anche nelle attività parlamentari e da parte di tutto il Governo”. Lo ha detto Giuseppe Castiglione, componente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, intervenendo al convegno “AGRICOLTURA DEL FUTURO: tra innovazione e tradizione”, che si è svolto stamattina a Palazzo della Valle a Roma, organizzato da Fidapa, la Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari e da Confagricoltura Donna, con il contributo del Crea.


L’incontro si è svolto a un anno di distanza dall’accordo firmato tra Fidapa e Confagricoltura Donna nel 2024 con il quale le due associazioni avevano l’impegno di colmare il divario di genere nel settore primario attraverso iniziative congiunte di informazione, formazione e mentoring sul territorio nazionale. Davanti a una platea di imprenditrici, esperti e rappresentanti istituzionali oggi si è discusso delle sfide e delle opportunità offerte dal settore con un focus sulla sostenibilità, l’innovazione e la ricerca. Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna, ha ricordato il lungo percorso che Confagricoltura “fa da tempo un percorso con l’associazionismo femminile: non c’è futuro senza donne – ha detto – e in particolare le imprenditrici agricole lo costruiscono facendo network, declinando la parola produttività con le parole salute, sicurezza e tutela del suolo ma senza perdere di vista il mercato. Le donne oggi in agricoltura fanno innovazione – ha proseguito Oddi Baglioni – Negli ultimi anni sono amumentate le iscritte alle facoltà di Agraria ma ancora tanto si deve fare perchè il numero delle donne aumenti”.


“Per questo – ha proseguito – quest’anno ci dedicheremo a questo tema specifico, per creare una coscienza scientifica lavorando con università e scuole per creare ricercatrici valide per supportare le nostre aziende agricole”. “Siamo orgogliose di essere protagoniste attive nel promuovere le donne imprenditrici e chiediamo dunque aiuti specifici, sia a livello nazionale che a livello europeo”, ha concluso Oddi Baglioni. Secondo i dati Crea, in Italia il 31,5% delle aziende agricole è condotto da donne, che contribuiscono per il 17,5% alla produzione nazionale. E le imprese al femminile sono imprese multifunzionali, dislocate soprattutto al Sud, grandi mediamente la metà di quelle al maschile sia come dimensione sia come produzione. Sono presenti in misura maggiore in aree dove ci sono più problemi o contesti più difficili, e conducono attività più diversificate sia nella produzione sia sul territorio, come spiegato dalla ricercatrice del Crea Catia Zumpano, che ha sottolineato come “la forza delle donne stia nel fatto che, non solo sono più capaci rispetto agli uomini di mantenere vivi i territori rurali nelle aree interne, ma riescono a proiettarsi verso il futur anche lavorando in zone difficili, dimostrando grande resilienza”.


Castiglione ha sottolineato che “due grandi organizzazioni oggi vogliono offire il loro punto di vista e delle proposte che saranno ascoltate nelle sedi istituzionali” e ha avanzato la possibilità che si possa lavorare a “una legge che centri la sua attività sulla partecipazione del mondo femminile nelle imprese agricole, visto le donne imprenditrici hanno una qualità della classa dirigente che si alza semre di più, oltre il 25% sono laureate, hanno aziende che guardano al futuro, alla innovazione tencologica e ai grandi temi della ricerca che è al centro dell’attenzione del Governo”. E la presidente di Fidapa BPW Italy, Concetta Corallo, ha ricordato che “la Task Force Agricoltura istituita due anni fa sta lavorando sui territori con le istituzioni locali per far conoscere le eccellenze agroalimentari italiane, creare reti di supporto per le donne imprenditrici e promuovere il lavoro femminile in agricoltura”.

Giansanti: Ue trovi nuovi equilibrio per fare fronte a dazi Usa

Giansanti: Ue trovi nuovi equilibrio per fare fronte a dazi UsaRoma, 28 feb. (askanews) – “Avremo un aggravio di costi per ciò che importiamo dagli Stati Uniti, per poi vederci imporre nuovamente altri aggravi quando invece andiamo a riesportare”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in una intervista al quotidiano Il Foglio. L’aumento di costi, ha spiegato, avrà conseguenze sull’intera filiera agroalimentare, in particolare su quella agricola, “perché immagino che gli importatori americani proveranno a scaricare il costo del dazio direttamente e il più possibile sul produttore”.


Gli effetti sul Sistema Italia sarebbero pesanti vista anche l’importanza che gli scambi commerciali oltreoceano rivestono nell’economia nazionale. A preoccupare Giansanti non sono soltanto gli effetti diretti, ma anche gli equilibri commerciali internazionali. Ad esempio, i dazi nei confronti di Pechino spingerebbero i prodotti cinesi sul mercato europeo. “I dazi arrivano in un momento in cui i mercati sono già esposti a una complessa fase e rischiano di portare ulteriore instabilità quando già stiamo attraversando un momento di forte speculazione e di volatilità nei prezzi delle materie prime agricole”, aggiunge il presidente.


La realtà è che i Paesi europei dovranno trovare un nuovo equilibrio per fronteggiare le tariffe Usa. “In Europa operiamo come su un mercato domestico, ma le differenti velocità con cui vengono applicate, ad esempio, le politiche fiscali permettono di avere vantaggi competitivi di un Paese rispetto a un altro”, fa notare Giansanti. L’attuale contesto non sarà indolore neanche per i consumatori. A metà marzo Giansanti, nel ruolo di presidente del Copa, incontrerà il suo omologo statunitense. “Dobbiamo assolutamente continuare nel dialogo che ha garantito stabilità dal 1946”. Poi un passaggio sugli accordi commerciali sul tavolo in questo periodo. “Siamo favorevoli, e lo siamo sempre stati, all’attuazione dell’intesa commerciale con il Canada. Chiediamo invece più prudenza per quella con i Paesi Mercosur”.