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Caramelle: le mangiano quasi tutti ma siciliani e lombardi i più golosi

Caramelle: le mangiano quasi tutti ma siciliani e lombardi i più golosiMilano, 28 ott. (askanews) – Le caramelle sono le protagoniste indiscusse di una festa entrata a far parte, ormai, delle nostre abitudini: parliamo di Halloween e del suo tradizionale appuntamento con “dolcetto o scherzetto”. Ma a prescindere dalla ricorrenza, sono un prodotto apprezzate da nord a sud, consumato dalla quasi totalità degli italiani (95%), con circa uno su tre (31%) che le mangia almeno 3-4 volte a settimana. Tra i più golosi, però, spiccano siciliani (37%), lombardi (35%), campani (33%) e pugliesi (33%). A scattare la fotografica su gusti e consumi di caramelle l’indagine “Gli italiani e i gusti delle caramelle”, commissionata da Unione italiana food ad AstraRicerche, dalla quale emerge anche come nella classifica dei gusti, gli agrumi (44%) conquistano l’oro, seguiti dalla menta forte o balsamica (39%) e dalla liquirizia (36%). Completano la “top five” il gruppo composto da “menta, eucalipto, anice” (34%) e dai frutti di bosco (27%).


Un italiano su due (52%) dichiara di preferire le caramelle alla frutta, un sapore particolarmente apprezzato in Veneto, Puglia e Liguria. Molto più indietro troviamo le erbe aromatiche, scelte dal 24% degli italiani, amate soprattutto in Emilia-Romagna (37%). Infine, chiudono la classifica i gusti provenienti da radici e piante che si attestano al 12%, le creme (8%) e le spezie (4%). Esiste anche uno stretto legame tra le caramelle e la tradizione gastronomica delle regioni. Tra i prodotti tipici del nostro territorio, da cui prendono spunto alcune caramelle, gli intervistati hanno indicato di preferire il limone della Campania (54,5%), seguito dalla liquirizia della Calabria, scelta da quattro italiani su 10 (40%), dalla fragola della Basilicata che ha riscosso il 30% delle preferenze, dal pistacchio della Sicilia con il 28% e, a seguire, dalla mela del Trentino con il 24%. Nel derby tra i gusti che richiamano il nostro Paese e quelli di ispirazione internazionale questi ultimi vincono di poco con un 51% contro il 49% dei primi. Da una parte, infatti, la preferenza dei consumatori italiani di caramelle va verso quei prodotti che rimandano alla nostra tradizione gastronomica (38%), o addirittura ai prodotti tipici della propria regione (11%). Ma c’è anche chi apprezza i gusti internazionali provenienti da ogni parte del mondo (27%) o, nello specifico, i gusti esotici e tropicali (24%).

Confagricoltura: corso Talenti 4.0 per nuova classe dirigente

Confagricoltura: corso Talenti 4.0 per nuova classe dirigenteRoma, 28 ott. (askanews) – Ha preso il via oggi a Roma il corso “Talenti 4.0: Formare la nuova classe dirigente di Confagricoltura”, organizzato dall’ente di formazione Enapra e finanziato da For.Agri con il contributo dell’ANPA-Associazione nazionale Pensionati agricoltori. Il programma, rivolto ai funzionari della struttura territoriale, vedrà gli interventi di alcuni direttori di sede, di esperti qualificati e testimonianze del mondo imprenditoriale.


Un ciclo di lezioni della durata di 140 ore che conferma l’impegno di Confagricoltura e Enapra nel valorizzare le competenze, formando figure all’altezza delle importanti sfide che riguardano il settore. L’obiettivo è accompagnare il passaggio generazionale nelle sedi territoriali della Confederazione puntando sul capitale umano per una gestione professionale che possa supportare le imprese agricole e le loro esigenze, con una preparazione tecnica e sindacale. Proprio sulla valorizzazione delle competenze si è focalizzato l’intervento del direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile: “preparazione e capacità di ascolto sono fattori chiave per guidare le nostre strutture provinciali e regionali – ha sottolineato – nessuno meglio di un direttore di sede può rappresentare le esigenze e gli interessi delle nostre imprese sui territori. Il socio è la nostra ragione di esistere”.


Nelle parole del segretario nazionale dell’ANPA, Angelo Santori, il ricordo di Libero Ferrari, imprenditore parmense, past president ANPA, al quale l’associazione ha voluto dedicare il corso. Produttore di Parmigiano Reggiano, Ferrari ha dedicato la sua vita all’agricoltura e all’associazionismo con impegno e passione. Manifestò sin da subito il suo forte senso di appartenenza a Confagricoltura, fondando nel 1945 l’Unione provinciale agricoltori di Parma, per poi percorrere una lunga carriera in ambito confederale. “Questa è l’eredita che Libero Ferrari ci ha lasciato. E che oggi ANPA vuole donare a tutti i futuri dirigenti di Confagricoltura – ha dichiarato Santori rivolgendosi in special modo al figlio, Giovanni Ferrari, che ha ampliato negli anni l’azienda di famiglia ed è consigliere delegato di Confagricoltura Parma -. Voi siete la nostra forza, una risorsa importante per migliorare sempre di più la qualità dei servizi che offriamo alle nostre imprese”.


All’incontro è intervenuto anche Luca Ginestrini, direttore di Enapra: “nel 1991 ero uno di voi. Ho avuto l’onore di conoscere Libero Ferrari, colonna portante di Confagricoltura che credeva nei valori del Sindacato”, ha concluso.

Agricoltura, Confeuro: Decreto contaminazioni miope, da rivedere

Agricoltura, Confeuro: Decreto contaminazioni miope, da rivedereRoma, 28 ott. (askanews) – In queste settimane il governo e il ministero dell’Agricoltura “sono al lavoro sul cosiddetto decreto contaminazioni per l’agricoltura biologica che, così come partorito, prevederebbe limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che certamente fa discutere e che rischia di marginalizzare e negativizzare il lavoro di migliaia di protagonisti del comparto primario”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, che auspica che governo e maggioranza tornino sui propri passi e rivedano il decreto Contaminazioni, “rendendolo meno contraddittorio e più complementare allo sviluppo della produzione biologica”.


A giudizio di Confeuro, sarebbe meglio “attenersi alle normative europee, che sulla disciplina sono molto chiare. Dunque, creare paletti legislativi ulteriormente stringenti rischia di essere ancora più limitativo e controproducente per i produttori biologici italiani”. “Non a caso – prosegue Tiso – il decreto risulta avere una visione contrastante, miope e necessita di essere rivisto e migliorato in sede di discussione parlamentare. Questo nello specifico della norma. Da un punto di vista più generale, invece, siamo d’accordo che l’agricoltura biologica vada assolutamente incentivata e valorizzata, e nonostante il nostro Paese sia tra i primi produttori al mondo in campo biologico, è improcrastinabile mettere in atto politiche più incisive e concrete in materia bio visto e considerato che potrebbe rappresentare una garanzia fondamentale per il reddito agricolo di piccoli e medi coltivatori del settore primario”.

Negli alberghieri italiani la cultura dei salumi grazie ad Assica

Negli alberghieri italiani la cultura dei salumi grazie ad AssicaRoma, 28 ott. (askanews) – Tre anni di progetto, 18 scuole in 18 città, oltre 700 gli studenti raggiunti. È partito all’Ipseo V. Gioberti di Roma un innovativo progetto di formazione che punta a portare nelle scuole alberghiere italiane la cultura dell’eccellenza agroalimentare europea. L’iniziativa è promossa da Assica, l’associazione industriali delle carni e dei salumi, in collaborazione con l’associazione italiana Ambasciatori del Gusto e Re.Na.I.A. (Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri), e coinvolgerà alcuni istituti alberghieri in tutta Italia.


Attraverso questo progetto, nel triennio dal 2024 al 2027, oltre 700 studenti avranno l’opportunità di scoprire, direttamente dai professionisti del settore, il mondo dei salumi e della carne suina, grazie ai contenuti della campagna europea “Trust Your Taste, Choose European Quality”. L’iniziativa punta a sensibilizzare le nuove generazioni di futuri chef e professionisti della ristorazione sull’eccellenza dei prodotti europei, con un’attenzione particolare alla tracciabilità, all’etichettatura, ai valori nutrizionali e alla sostenibilità. Ma non si tratterà solo di teoria: la formazione comprenderà anche una parte pratica, con show-cooking dedicati a valorizzare le diverse specialità e caratteristiche dei salumi italiani. Grazie agli chef dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, ogni incontro sarà una vera e propria masterclass che offrirà agli studenti la possibilità di vedere da vicino come un prodotto tradizionale come un salume, può trasformarsi in un piatto gourmet, imparando tecniche e segreti che potranno applicare nelle loro future carriere professionali.


La prima tappa di questo tour formativo all’Istituto Gioberti ha visto la partecipazione di Monica Malavasi, direttrice dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI), Massimo Malnerich, agente vigilatore dell’Istituto Salumi Italiani Tutelati, e lo chef Davide Del Duca.

Lollobrigida: lavoriamo per invertire tendenza produzione grano

Lollobrigida: lavoriamo per invertire tendenza produzione granoRoma, 28 ott. (askanews) – “Lavoriamo per invertire la tendenza sulla produzione di grano italiano, per valorizzare la produzione nazionale, investendo sulla ricerca per avere grani sempre migliori e resistenti anche a fenomeni come la siccità e per tornare ad avere quantitativi in aumento. Il prezzo per i produttori però deve essere un buon prezzo: la discesa dei prezzi degli ultimi mesi è un problema a livello mondiale e questo prevede da parte nostra delle compensazioni”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione di Filiera pasta, lo strumento organizzativo all’interno di Filiera Italia per tutelare e valorizzare il comparto della pasta made in Italy di qualità, riferendosi al calo produttivo di grano italiano registrato in questa campagna.


“Abbiamo investito sulla filiera del grano 32 milioni e vengono date premialità a chi aumenta la produzione. La siccità – ha ricordato il ministro – purtroppo quest’anno ha fatto molti danni in Sicilia, dove stiamo intervenendo con fondi eccezionali tramite sacrifici nel bilancio del Ministero e interventi chiesti alla Ue con oltre 120 milioni per compensare i danni. Poi c’è stato l’import in forte aumento di alcuni grani dalla Russia, che hanno invaso il mercato abbassando i prezzi, ma dal 21 marzo ci sono i dazi al grano russo e vi abbiamo posto un freno”. Come Governo, ha concluso il ministro, noi “difendiamo ancora una volta un valore aggiunto delle produzione made in Italy, la qualità. Anche sulla pasta va ribadito che è un prodotto che fa bene e costa relativamente poco, molto meno di un caffè al giorno. Consigliamo di comprare pasta di qualità e per farlo metteremo in condizione il consumatore di conoscere gli elementi constitutivi della pasta, dalla provenienza del grano, al sistema di trasformazione e alla qualità della produzione”, ha detto.

Lollobrigida: se cresce valore prodotto sale valore lungo filiera

Lollobrigida: se cresce valore prodotto sale valore lungo filieraRoma, 28 ott. (askanews) – “Il ruolo della filiera è importante perché, facendo crescere il valore del prodotto sul mercato, si riesce a pagare il produttore a un prezzo più alto quando si tratta, come in questo caso, di trasformazione”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione di Filiera pasta al Masaf.


“Questa operazione – ha aggiunto – vede impegnato il governo italiano a proteggere non il tipo di trasformazione vietandone altri, ma a valorizzare quello migliore per la qualità, per la salute e per il gusto. Dove si è riusciti a valorizzare le filiere – ha quindi ricordato Lollobrigida – le cose hanno funzionato, ci sono tanti esempi: alla crescita del valore del Parmigiano Reggiano corrisponde un aumento del prezzo del late all’interno della filiera. Sono casi inconfutabili ed è ovvio che va difeso il valore di quel prodotto”. Per questo motivo, ha sottolineato ancora il ministro “chiamarla pasta e dire che tutto è uguale da una connotazione al mercato che mette in discussione l’impegno molto oneroso che serve per dare un prodotto di qualità, che ovviamente si riverbera sul prezzo finale. Due pacchi di pasta possono assomigliarsi ma contengono cose estremamante diverse”.


Ovviamente, valorizzare la pasta di qualità, non vuol dire “cancellare la pasta con prezzi più bassi ma significa dare il giusto valore al prodotto di qualità nei mercati che si possono permettere quella qualità come elemento centrale, auspicando che in futuro questo possa farlo tutto il mondo seguendo il principio del buon cibo di qualità per tutti”. Per quanto riguarda la valorizzazione dell’ingrediente principale della pasta, ovvero il grano, il ministro ha detto: “oggi la produzione di grano italiano arriva fino a un certo punto, inutile raccontarci che in pochi giorni si possa produrre tutto con il grano italiano, questo porterebbe a una contrazione delle nostre esportazioni. Il rischio però è che ci sia anche da parte del mondo industriale una scelta di occupare spazi di mercato concorrendo sul prezzo e abbassando la qualità del prodotto: questa è una scelta non condivisibile, la chiave è informare correttamente il consumatore perchè la trasparenza non è mai un problema”.

Prandini: ridare attenzione al comparto pasta e grani

Prandini: ridare attenzione al comparto pasta e graniRoma, 28 ott. (askanews) – L’obiettivo di Filiera pasta è “ridare attenzione al comparto pasta e grani: la pasta in questi anni ha sempre più perso valore sul posizionameno nel punto vendita, è stata usata come prodotto di richiamo per la vendita di altri prodotti. Noi vogliamo avere una interlocuzione diretta con la Grande distribuzione: abbiamo rispetto dei marchi della Gdo, ma riteniamo che si debba riscoprire il marchio aziendale e industriale, che dietro ha una storia, una distintività e una qualità”. Lo ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, intervenendo al Masaf alla presentazione di Filiera pasta, o strumento organizzativo nato all’interno di Filiera Italia per tutelare l’intero settore italiano della pasta e valorizzare il Made in Italy di qualità.


“Da un lato abbiamo l’industria della pasta – ha proseguito Prandini – dall’altro il lavoro degli agricoltori e solo aumentando il valore riconosciuto al prodotto trasformato riusciremo con contratti di filiera a dare il giusto riconoscimento economico ai produttori”. Obiettivo dell’azione di Filiera pasta sarà quindi “fare in modno che agricoltura, industria e Gdo non siano nemici ma alleati nel porre al centro una strategia per l’intero comparto agroalimentare del paese. Per questo – ha annunciato Prandini – faremo anche la Filiera del pomodoro, le Filiere zootecniche etc. Siamo convinti che quando il consumatore è informato fa una scelta consapevole e premiante dei prodotti di qualità”.

Lollobrigida: Filiera pasta rafforza il nostro sistema alimentare

Lollobrigida: Filiera pasta rafforza il nostro sistema alimentareRoma, 28 ott. (askanews) – Filiera pasta, lo strumento organizzativo nato all’interno di Filiera Italia per tutelare l’intero settore italiano della pasta e valorizzare il Made in Italy di qualità, fa parte della “realizzazione di un processo di rafforzamento di un sistema legato alla produzione della pasta che è elemento caratterizzante del nostro sistema alimentare e del nostro export”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, nel corso della presentazione di Filiera pasta al Masaf, a cui hanno partecipato anche l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, e il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.


Sul rafforzamento del sistema di produzione della pasta, ha aggiunto il ministro, “abbiamo già dato segnali di investimento tali da dare un riscontro positivo a ciò che per noi garantisce il concetto di sovranità alimentare – ha aggiunto Lollobrigida – ovvero catene certe di approvvigionamento per il nostro sistema di consumo e per il nostro sistema di trasformazione, incentivando le produzioni nazionali di filiera per garantire la qualità percepita e il valore aggiunto. Questo non significa chiudersi ma privilegiare ciò che garantisce all’interno del sistema una equa remunerazione per tutti”. Il ministro ha poi ricordato la presenza italiana al Sial di Parigi e gli incontri avuti nei giorni scorsi “in Marocco, in Egitto, da cui emerge sempre grandissima attenzione a tutto ciò che sappiamo fare, siamo sempre pronti e disponibili ad aiutare gli altri e a fare crescere il valore delle loro produzioni ma chiediamo la garanzia di una protezione per le nostre Indicazioni geografiche e il nostro prodotto”.

Nasce “Filiera pasta” a interno Filiera Italia a tutela settore

Nasce “Filiera pasta” a interno Filiera Italia a tutela settoreRoma, 28 ott. (askanews) – Nasce, all’interno di Filiera Italia, “Filiera pasta”, un nuovo strumento organizzativo per tutelare l’intero settore italiano della pasta e valorizzare il Made in Italy di qualità. Lanciata stamattina al Masaf alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, dell’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, del presidente di Coldiretti Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo, Filiera Pasta ha l’obiettivo di difendere la tracciabilità lungo la filiera, la promozione delle tradizioni, la ricerca e l’innovazione della produzione per garantire la distintività del settore e contrastare il fenomeno dell’omologazione dei processi produttivi della pasta e della corsa a ribasso degli standard che avvantaggiano altri Paesi produttori.


“Rappresentare e tutelare gli interessi di intere filiere agroalimentari – ha detto Ettore Prandini, presidente Coldiretti – che fondano la loro attività produttiva sulla qualità e sul legame tra innovazione e tradizione – a partire dalla pasta per la quale il nostro Paese vanta la leadership mondiale con un fatturato complessivo che ha superato i 6,3 miliardi di euro – non è solo il primo obiettivo di Filiera Italia, bensì quello di tutte quelle aziende storiche italiane che per preservare l’arte della produzione della pasta italiana e promuovere il made in Italy di alta qualità in Italia e nei mercati esteri decidono di fare sistema”. “Con Filiera pasta – ha poi aggiunto Vincenzo Gesmundo segretario generale Coldiretti – l’associazione Filiera Italia realizza anche nel settore del grano e della pasta fondamentale per il nostro made in Italy, quella alleanza tra agricoltori e industrie di trasformazione già realizzata in altre filiere. Rilancio e valorizzazione del grano italiano, contratti di filiera che assicurino un’equa ripartizione del valore aggiunto, comunicazione e promozione per differenziare sul mercato internazionale questo prodotto distintivo da quello omologato ed Italian sounding”.


“In uno scenario dove la globalizzazione dei mercati porta con sé grandi opportunità, ma anche rischi di omologazione degli alimenti – ha spiegato Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia – le aziende del comparto che credono nelle proprie specificità intendono puntare sulla riconoscibilità e sul valore premium della pasta italiana nei mercati internazionali, anche per contrastare la concorrenza sempre più diffusa e agguerrita di prodotti a basso costo realizzati in Turchia, Spagna”. Questo nuovo strumento organizzativo mira a realizzare attività e iniziative di formazione, supporto tecnico verso i propri soci, sensibilizzazione, ricerca e sviluppo, tutela e valorizzazione della filiera. “E soprattutto rappresentanza, tramite Filiera Italia, ai tavoli istituzionali nazionali ed europei. Un impegno – ha concluso Scordamaglia – che ha portato diversi produttori a investire nella differenziazione dei propri prodotti, qualificando e rivitalizzando l’offerta verso i consumatori, tanto con riguardo ai metodi di lavorazione certificati, quanto alla selezione delle materie prime e fino alla etichettatura ‘residui zero’”.

Giusto prezzo e strategia nazionale a centro assemblea Federbio

Giusto prezzo e strategia nazionale a centro assemblea FederbioRoma, 28 ott. (askanews) – La definizione di un prezzo che ripaghi il lavoro nei campi, assicurando la sopravvivenza e lo sviluppo di un’attività strategica a livello nazionale che rispetti i diritti dei lavoratori e quelli della terra e renda accessibile ai cittadini alimenti di qualità. Saranno questi i temi al centro della seconda Assemblea dei produttori biologici organizzata da FederBio che si terrà mercoledì 30 ottobre a Roma e riunirà le 14 associazioni socie FederBio, ma è aperta a tutti gli operatori agricoli.


A più di un anno dalla presentazione del ‘Manifesto dei produttori’, che elencava le richieste del mondo del biologico, l’assemblea sarà l’occasione per fare il punto sulle politiche di sviluppo dell’agricoltura priva di sostanze chimiche di sintesi. E il tema del “giusto prezzo” dei prodotti biologici è sempre più rilevante per garantire la sostenibilità ambientale e socio-economica, ma anche per aumentare il consumo del biologico, cambiando l’attuale paradosso: l’Italia è il maggiore produttore del continente europeo e contemporaneamente agli ultimi posti nelle vendite. All’assemblea interverrà anche Luigi D’Eramo, sottosegretario al Mministero dell’Agricoltura. Tra i partecipanti della giornata, i rappresentanti delle principali associazioni del settore: Maria Grazia Mammuccini, Ppresidente FederBio, Cristiano Fini, presidente CIA, Maria Letizia Gardoni, coordinatrice della sezione soci produttori FederBio, Giuseppe De Noia, presidente di ANABIO CIA, Nicoletta Maffini, presidente AssoBio, Marco Paravicini, vicepresidente FederBio.