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A Roma torna Salum’è, mostra mercato dell’arte norcina italiana

A Roma torna Salum’è, mostra mercato dell’arte norcina italianaRoma, 16 ott. (askanews) – Dal 26 al 27 ottobre 2024, presso la Città dell’Altra Economia di Roma, arriva la terza edizione di Salum’È, la mostra mercato che promuove e valorizza i salumi rari e pregiati che rappresentano il meglio della norcineria italiana. Fautori di questa rassegna sono La Pecora Nera Editore e Vincenzo Mancino, cultore della specialità gastronomiche italiane ma anche promotore delle piccole realtà produttive con progetti tra i quali la bottega con cucina ProLoco DOL (Di Origine Laziale) e Taste’accio, la prima grotta urbana di affinamento di salumi e formaggi da poco inaugurata.


C’è anche una collaborazione con Campagna Amica, visto il suo impegno nel mettere in contatto diretto gli agricoltori con i consumatori in una logica di filiera corta e controllata. Nel corso dell’ultimo weekend di ottobre si potranno degustare salumi noti e prodotti di nicchia, lavorati con cura, secondo tecniche tramandate da generazione in generazione, specialità norcine legate a territori specifici che esprimono al meglio la grande ricchezza e varietà della tradizione italiana. Da Salum’È, con un biglietto di 6 euro, si accede a uno spazio che racchiude i tesori produttivi dell’Italia passando dal Trentino Alto Adige con i Fratelli Corrà che realizzano speck e i tagli magri di cervo, capriolo o camoscio, fino ad arrivare alla Calabria rappresentata dal Salumificio Tradizionale Mandarino che produce salsiccia, capocollo, pancetta, ‘nduja ma anche strutto e cicoli, bontà senza glutine.

Coldiretti: in case italiane si gettano 1,8 mld kg di cibo

Coldiretti: in case italiane si gettano 1,8 mld kg di ciboRoma, 16 ott. (askanews) – Nelle case degli italiani si gettano nella spazzatura quasi 1,8 miliardi di chili di cibo con pesanti riflessi sull’ambiente e sull’economia, oltre che dal punto di vista etico, considerate le difficoltà di molte famiglie a garantirsi una alimentazione adeguata. E’ quanto emerge da una elaborazione Coldiretti su dati Waste Watcher 2024, diffusa in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione promossa dalla Fao che si celebra il 16 ottobre ed è dedicata al diritto al cibo.


Il fenomeno dello spreco nelle case incide per oltre la metà sul totale del valore del cibo gettato, con le abitazioni che rappresentano la prima voce davanti alla grande distribuzione all’industria e alle campagne. Proprio per sensibilizzare i cittadini rispetto a un problema sempre più grave Coldiretti è impegnata con il progetto dei mercati di Campagna Amica, sostenendo le realtà locali, riducendo l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantendo alle famiglie prodotti più freschi che durano di più. Frutta e verdura sono, infatti, le due categorie di cibo che più frequentemente finiscono nella pattumiera, spesso perché provenienti da lunghe distanze, con il risultato di andare a male poco dopo essere state acquistate. Al contrario, le vendite dirette con gli acquisti a km zero tagliano del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali secondo l’Ispra.


Oltre alla spesa dal contadino, le strategie di risparmio a tavola possono essere diverse, secondo il decalogo elaborato dalla Coldiretti. Importante fare la lista della spesa, leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati. Meglio poi effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km 0 e di stagione che garantisce una maggiore freschezza e durata. Ma lo spreco si batte anche a tavola, riscoprendo le ricette degli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche chiedendo la doggy bag al ristorante.

Gorgonzola Dop, in terzo trimestre crescono produzione e export

Gorgonzola Dop, in terzo trimestre crescono produzione e exportRoma, 16 ott. (askanews) – Nel terzo trimestre di quest’anno la produzione di Gorgonzola DOP ha raggiunto 3.860.162 forme con un aumento dell’1,10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 3,53% rispetto al 2022. Nel solo mese di settembre 2024 sono state 462mila le forme prodotte, di cui 323.637 in Piemonte e 138.363 in Lombardia. Nello stesso mese la quota di Gorgonzola Piccante sul totale prodotto è stata del 13% circa (pari a 62mila forme) e ha fatto registrare una crescita del 53% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Sono i dati resi noti, alla vigilia della partecipazione alla 60esima edizione del Sial di Parigi, in programma dal 19 al 23 ottobre a Parigi, dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola DOP.


Ottima performance anche dell’export: nel primo semestre di quest’anno sono state 1.067.333 le forme destinate ai mercati internazionali, in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il consumo di Gorgonzola cresce non solo in Europa, da sempre principale mercato di riferimento, ma soprattutto nel resto del mondo. Le forme destinate all’interno dell’UE sono state 918.583 (+3,4%) mentre quelle volate oltre i confini UE hanno raggiunto la quota record di 1784 tonnellate (pari a 148.666 forme) con un aumento del 6,8% rispetto al primo semestre 2023. Il dettaglio per Paese vede la Francia in testa con oltre 248mila forme importate (+2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), seguita dalla Germania con oltre 231mila forme (+5,9%), dalla Spagna con oltre 81mila forme (+7,9%). Primo Paese extra-UE il Giappone con poco meno di 22mila forme importate nel primo semestre di quest’anno (-0,8%), seguito dagli Stati Uniti verso cui sono volate poco meno di 16mila forme (+0,4%). Da rilevare la crescita del 13% dell’export verso il Regno Unito con oltre 19mila forme (Dati Clal al 30-6-24).


Ora il Consorzio Gorgonzola DOP partecipare al Sial di Parigi, che vedrà quest’anno una presenza imponente dell’enogastronomia Made in Italy, prima nel comparto lattiero-caseario davanti alla stessa Francia. All’interno della collettiva AFIDOP insieme ai Consorzi di Tutela del Taleggio, Asiago, Grana Padano e Mozzarella di Bufala Campana, lo chef Danny Imbroisi proporrà 5 ricette per mettere in risalto i 5 formaggi italiani DOP protagonisti.

Mozzarella Bufala Dop a Sial Parigi: in Francia amata dalla donne

Mozzarella Bufala Dop a Sial Parigi: in Francia amata dalla donneRoma, 16 ott. (askanews) – Per il 57% dei francesi la presenza del logo del Consorzio di Tutela sulle confezioni di mozzarella di bufala campana è garanzia di qualità e nei prossimi tre anni il 40% dei giovani francesi under 30 dichiara che aumenterà i consumi di bufala campana. A scegliere questa eccellenza in Francia sono sempre più le donne tra i 30 e i 44 anni, che la amano perché è fresca e rappresenta un simbolo della cucina italiana. Lo rivela la survey di Nomisma dedicata al mercato francese della mozzarella Dop. La Francia si conferma il primo Paese mozzarella-lover, con una quota di export pari al 29 per cento nel 2023.


È con questi numeri che il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop si presenta al Sial 2024, il salone internazionale dell’agroalimentare, principale fiera del settore in Europa, in programma dal 19 al 23 ottobre. La Bufala Campana sarà in collettiva con Afidop, l’associazione dei formaggi Dop italiani, nella Hall 7 B 109. “Puntiamo a presidiare sempre più il mercato francese, non solo perché detiene il primato del nostro export, ma perché continua a testimoniare di saper valorizzare la qualità, nonostante le difficoltà della congiuntura internazionale”, commenta il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo.


A rafforzare la presenza della mozzarella di bufala campana Dop in Francia durante il Sial, infatti, arriva anche una campagna promozionale di affissioni nelle principali stazioni della metro/Rer B dirette alla fiera, come Gare du Nord o Les Halles, dove campeggeranno i manifesti con il claim “Le cuop de foudre” (Il colpo di fulmine) su una mozzarella trafitta da una freccia d’amore, quello scoccato tra la Francia e la Bufala Campana.

Coldiretti:sbloccato credito imposta Mezzogiorno investimenti 2023

Coldiretti:sbloccato credito imposta Mezzogiorno investimenti 2023Roma, 16 ott. (askanews) – Da domani, 17 ottobre, sarà possibile presentare le domande per il riconoscimento del credito d’imposta Mezzogiorno relativo agli investimenti realizzati nel corso dell’anno 2023.


Lo rende noto la Coldiretti che esprime “grande soddisfazione per lo sblocco della procedura per l’anno 2023 da tempo inibita alle imprese di produzione primaria del settore agricolo nonché dalle imprese del settore della pesca e acquacoltura”, titolari di reddito d’impresa, che hanno acquisito beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive localizzate nelle zone assistite delle regioni Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise. A seguito di una lunga interlocuzione con il ministero delle finanze, con il ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e con l’Agenzia delle entrate, Coldiretti ha ottenuto il riconoscimento del credito d’imposta Mezzogiorno anche per il 2023 in precedenza bloccato.


Potranno beneficiare dell’aiuto le imprese che abbiano conseguito risultati economici negativi in conseguenza della crisi di mercato scaturita dalla guerra in Ucraina.

I 60 anni del Gruppo Selex: nel 2025 punta a 22 mld di fatturato (+4,3%)

I 60 anni del Gruppo Selex: nel 2025 punta a 22 mld di fatturato (+4,3%)Milano, 16 ott. (askanews) – Selex, gruppo della distribuzione moderna organizzata, chiuderà il 2024 con un fatturato in linea con il budget a 21,1 miliardi, il 4,3% in più rispetto ai 20,2 miliardi di un anno prima. Un tasso di crescita che punta a confermare anche nel 2025: “Noi crediamo di poter continuare a crescere più del mercato – ci ha detto il presidente Alessandro Revello – di mantenere un delta punti importante rispetto alla crescita del mercato e di crescere anche il prossimo anno del 4,3%” raggiungendo i 22 miliardi di fatturato. L’occasione per anticipare la traiettoria di sviluppo del gruppo è stato l’evento per i 60 anni di attività organizzato al Superstudio di Via Tortona a Milano, una festa a cui hanno preso parte più di 700 persone tra rappresentanti del mondo economico, accademico e l’universo Selex al completo.


Oggi il gruppo detiene una quota di mercato del 15,4%, potendo contare su una rete di oltre 3.328 punti vendita distribuiti in tutta Italia. Una rete che grazie all’investimento di 490 milioni previsto nel corso di quest’anno vedrà la ristrutturazione di 109 negozi e 67 nuove aperture. “Selex in questi anni ha navigato interpretando bene e meglio del mercato situazioni non facili, lo dicono i numeri – ci ha detto Maniele Tasca, direttore generale del gruppo – dal 2019 al 2024 siamo cresciuti dal 13,1 al 15,4% di quota di mercato, una media dello 0,5% quasi che è straordinario per il nostro settore e questo evidenzia come gli imprenditori siano stati in grado di capire momenti in certi casi drammatici in altri solo richiedenti competitività e attenzione al potere d’acquisto ma comunque non normali in un mercato che, essendo molto maturo, negli anni precedenti aveva proposto andamenti molto più stabili”. Dietro questi numeri c’è un modello imprenditoriale costituito da 18 imprese socie di diverse dimensioni, dalle medie alle grandi realta’, molte delle quali superano il miliardo di euro di fatturato e talune sono prossime ai tre miliardi, note sul mercato con le insegne Famila, A&O, C+C accanto a brand regionali. Un modello che ha mostrato di saper affrontare diverse sfide congiunturali nell’ultimo anno. “Il 2024 è chiaramente un anno molto diverso dai precedenti – ha commentato Tasca – siamo entrati in una fase di non inflazione e quindi il nostro mercato si sta muovendo con i fondamentali che nel nostro caso sono la demografia e la propensione ai consumi e il potere d’acquisto. E in questo momento non c’è il vento in poppa su queste dimensioni, anzi, al limite, ci sono delle resistenze. Noi vediamo fondamentalmente dei consumi stabili con una quota rilevante dei nostri clienti che fa fatica ad arrivare a fine mese e quindi fa delle scelte in termini di mix al ribasso, ha aumentato la frequenza di visita per esercitare un maggior controllo della spesa e quindi è molto difficile stimolare i consumi in questo tipo di situazione”.


Una situazione in cui ha trovato terreno fertile la crescita della marca privata che “è andata particolarmente bene nel 2022 e nel 2023 e quest’anno prosegue il suo trend di crescita con tassi leggermente inferiori ma siamo comunque intorno alle 6,5 – 7% quindi sopra il mercato – ci ha detto il direttore generale – chiaramente la mdd ha dimostrato in questi anni di rispondere non solo alle esigenze di difesa del potere d’acquisto che molti clienti hanno manifestato ma anche di rispondere alle esigenze qualitative perché ha avuto una crescita non solo su prodotti economici ma anche su prodotti specialistici, funzionali, prodotti premium. Il lavoro fatto in questi anni, di completamento delle gamme e di arricchimento con linee specialistiche, che molti distributori e noi sicuramente abbiamo fatto, sta portando dei risultati molto importanti”. Quanto al futuro del gruppo, al di là di possibili operazioni locali che i vertici non escludono, occorre continuare a lavorare tra le imprese socie per accrescere l’efficienza: “La crescita organica in questi anni è stata alla base dei nostri risultati ed è molto molto sana – ha affermato Tasca – Chiaramente delle operazioni magari anche locali ci sono state e ci saranno anche in futuro. Ma penso sia altrettanto importante per il rafforzamento delle nostre imprese socie immaginare dei rapporti più stretti tra imprese per trovare delle ottimizzazioni e degli efficientamenti che consentano una maggiore scala dimensionale e una maggiore scala organizzativa, indispensabili per affrontare le sfide di oggi e di domani”.

Copagri: lavorare a piano medio-lungo periodo su mezzi agricoli

Copagri: lavorare a piano medio-lungo periodo su mezzi agricoliRoma, 15 ott. (askanews) – “Il supporto alle aziende nella realizzazione di investimenti legati alla meccanizzazione agricola e, in particolare, miranti allo svecchiamento del parco macchine è e continua a essere uno dei principali imperativi ai quali bisogna guardare per il futuro del Primario”. Lo ha ricordato il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo al convegno “Il ruolo delle macchine agricole nell’innovazione dell’agricoltura – Impatto e futuro delle misure per la meccanizzazione agricola”, organizzato da Federacma e svoltosi oggi al Masaf.


“Un parco macchine rinnovato, oltre a contribuire maggiormente al crescente fabbisogno di cibo, favorisce un migliore utilizzo delle risorse e del territorio, andando al contempo a ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni e rispondendo pienamente agli orientamenti comunitari in materia di transizione energetica; senza contare le evidenti e positive ricadute in termini di sicurezza”, ha osservato il presidente. “Proprio per tali ragioni, è fondamentale continuare a puntare sulle numerose agevolazioni esistenti, incrementando la dotazione economica di tutte quelle misure che hanno dimostrato la loro attrattività, prime fra tutte il Fondo innovazione dell’Ismea e la Nuova Sabatini”, ha suggerito Battista, ad avviso del quale “è arrivato il momento di mettere in campo un piano di medio-lungo periodo finalizzato a pianificare il futuro delle misure a sostegno dell’innovazione e della meccanizzazione in agricoltura”.


“In tale piano – ha precisato Battista – andranno sciolti i tanti nodi che pesano sulla meccanizzazione agricola, partendo da quelli burocratici, per superare i quali è necessario insistere sulle attività di semplificazione e snellimento delle procedure, e assicurativi, superando l’impasse legato al cosiddetto ‘rischio statico’, e passando per i nodi politici, lavorando, ad esempio, per evitare che ai periodi in cui ci sono diverse misure agevolative che si sovrappongono facciano seguito altri periodi senza interventi di sostegno”, ha concluso il presidente della Copagri.

Al via progetto Confagri Foggia sui mercati della Capitanata

Al via progetto Confagri Foggia sui mercati della CapitanataRoma, 15 ott. (askanews) – Valorizzare e promuovere i prodotti tipici del territorio, le imprese agricole, la tradizione rurale e la riscoperta della cultura, mediante la crescita di forme di filiera corta e vendita diretta è l’obiettivo del progetto “Accorciamo le distanze – Mercati di Capitanata” promosso da Confagricoltura Foggia e finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 misura 16 “Cooperazione”.


Il progetto nell’arco di 18 mesi prevede la realizzazione di tre mercati locali, sei workshop, convegni e visite aziendali nelle aziende partner. Il tutto per implementare un percorso che porti al consolidamento di un mercato di prodotti a filiera corta. Si parte con il primo evento in programma dal 19 al 21 ottobre a Castelluccio Valmaggiore. Sabato 19 ottobre alle 10.30 nella Sala Consiliare “Rocco Grilli” ci sarà il convegno “La filiera corta come strategia commerciale e la PAC – Politica Agricola Comune”. Le conclusioni saranno affidate all’Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, mentre a moderare l’incontro sarà il direttore di Confagricoltura Foggia Giuseppe Campanaro.


Alle 12.30 in piazza Libertà si inaugurerà il Mercato Locale che vedrà la partecipazione di diverse aziende del territorio. Il Mercato Locale sarà aperto anche nella giornata di domenica 20 (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20) e lunedì 21 ottobre (dalle 10 alle 13).

Assobibe: bene no Governo a nuove tasse in 2025, anche Sugar Tax

Assobibe: bene no Governo a nuove tasse in 2025, anche Sugar TaxRoma, 15 ott. (askanews) – “Riteniamo importanti le dichiarazioni rilasciate in questi giorni dai rappresentanti del Governo, a partire dalla Presidente del Consiglio, sulla decisione di non introdurre nuove tasse nel 2025. Per questo, siamo fiduciosi che il testo della bozza della Manovra di Bilancio contenga già un ulteriore rinvio dell’imposta sulle bibite con e senza zucchero (c.d. Sugar tax) fissata a luglio 2025”. Così in una nota Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia.


Sempre rinviata anche dai precedenti Governi, la Sugar Tax, ricorda Assobibe, a fronte di un gettito residuale, “provocherebbe un grave danno alla filiera agroalimentare, espressione del made in Italy, e alle imprese che garantiscono valore economico e sociale, senza raggiungere gli obiettivi di salute”. La misura è ritenuta inefficace, come testimonia un recente report della Commissione Europea, anche per ridurre sovrappeso e obesità, i cui tassi sono costantemente in crescita nei Paesi in cui è stata introdotta, al punto che alcuni di questi hanno iniziato ad eliminarla. Assobibe ricorda anche che in Italia questi prodotti sono assoggettati ad una aliquota IVA del 22% rispetto ad una media UE del 16.5%; in Francia, ad esempio, è al 5.5%.


“In Italia si assiste da anni ad un calo costante del mercato delle bibite zuccherate, con un impatto nutrizionale che è sceso ora allo 0.9% del totale delle calorie quotidiane – ricorda Assobibe – Dall’ultima rilevazione del Crea, l’86% degli italiani non beve bibite gassate zuccherate. Inoltre, nel nostro Paese i dati sul consumo pro-capite delle bevande analcoliche sono tra i più bassi d’Europa (54 litri/annui). Per questo Assobibe ha sempre sostenuto l’assenza di presupposti per un intervento fiscale volto a penalizzare le imprese che producono e vendono chinotti, cole, cedrate, aperitivi analcolici, aranciate, spume, e tutti gli altri prodotti analcolici”.

Pastificio Garofalo e Accademia Romito a Tokyo con Pasta meets you

Pastificio Garofalo e Accademia Romito a Tokyo con Pasta meets youRoma, 15 ott. (askanews) – Il Pastificio Garofalo, in collaborazione con l’Accademia Niko Romito, scuola di alta formazione e specializzazione professionale, sarà a Tokyo il 16 ottore per la nuova tappa del progetto “Pasta Meets You”, presso la Hattori Academy Educational Institution.


Pasta Meets You è il progetto internazionale per diffondere la cultura della pasta secca e le sue tecniche di cottura. Nato dall’unione di due eccellenze italiane ha l’obiettivo di educare chef di fama mondiale, futuri talenti e appassionati di cucina di tutto il mondo sul corretto utilizzo della pasta secca italiana. La tappa di Tokyo, dopo quella Madrid, rappresenta il quinto appuntamento del progetto, che ha già toccato Brasile, Costa Rica, Turchia e Spagna. La giornata, rivolta a chef professionisti, studenti dell’accademia Hattori e appassionati di gastronomia, sarà suddivisa in due momenti che prevedono masterclass, sessioni formative e degustazioni.


L’appuntamento nipponico prevede nella prima parte della giornata, una sessione sull’arte di cucinare la pasta, introdotta dallo chef Niko Romito, 3 stelle Michelin. La seconda parte della giornata sarà invece dedicata a cinquanta giovani studenti aspiranti chef, con l’obiettivo di approfondire le radici culturali della pasta e le sue tecniche di preparazione.