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Barilla: luci spente nella sede di Parma per iniziativa M’illumino di meno

Barilla: luci spente nella sede di Parma per iniziativa M’illumino di menoMilano, 16 feb. (askanews) – Barilla aderisce, anche quest’anno, all’iniziativa M’illumino di meno, in occasione della XXI Giornata nazionale del risparmio energetico. Il gruppo alimentare spegnerà, nella giornata di mercoledì 19 febbraio, le luci dei propri locali della sede di Parma. Un gesto simbolico per sottolineare l’importanza della sensibilizzazione su temi fondamentali come l’efficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale.


Presente in oltre 100 Paesi con 30 comprensori produttivi dislocati a livello globale, Barilla persegue una visione volta a garantire un’alimentazione di qualità e attenzione alla responsabilità ambientale. Per garantire la trasparenza nelle proprie performance ambientali, aderisce alle iniziative promosse dal Carbon disclosure project (CDP), organizzazione internazionale per misurare e rendicontare il proprio impatto ambientale. Gran parte dell’energia elettrica acquistata dal gruppo, ad oggi, arriva da fonti rinnovabili certificate GO (Garanzia d’Origine). L’azienda produce 411.241 kWh di energia elettrica tramite cogenerazione, migliorando l’efficienza e riducendo le emissioni, oltre ad aver investito nel solare, generando 9.990 kWh da impianti fotovoltaici. I consumi indiretti, invece, ammontano a 1.167.792 kWh di energia elettrica rinnovabile utilizzata. Parallelamente, è impegnata nella diminuzione delle emissioni di gas serra, con un calo dell’8% per le emissioni dirette e del 4% per quelle indirette rispetto al 2022. Anche la gestione dei rifiuti segue un approccio sostenibile, con il 92% dei materiali avviato al riciclo o al recupero energetico.


A ulteriore conferma dell’impegno verso le energie rinnovabili, all’inizio del 2024 è stato inaugurato un nuovo impianto fotovoltaico presso il plant di Rubbiano, il più grande e sostenibile sughificio d’Europa, per cui il gruppo ha investito 1,65 milioni di euro. Complessivamente, nel 2023, Barilla ha ridotto il consumo di energia di circa il 6% rispetto al 2022 con una diminuzione del 9% dei consumi diretti e del 3% di quelli indiretti.

A Parma anche 32esima edizione Campionato mondiale della pizza

A Parma anche 32esima edizione Campionato mondiale della pizzaRoma, 14 feb. (askanews) – Un amore che dura 32 anni quello tra Parma e il Campionato Mondiale della Pizza, che sceglie anche per il 2025 la città capitale della Food Valley emiliana, trasformandola per tre giorni in un melting pot di pizzaioli provenienti da ogni parte del globo.


Dall’8 al 10 aprile 2025 al polo fieristico Palaverdi di Parma accenderà decine di forni per dare prova ancora una volta di essere un luogo di riferimento per i food lover di tutto il mondo. La città, nominata City of Gastronomy dall’Unesco, non rinuncia a trasformarsi City of Pizza per ospitare l’ evento più atteso tra professionisti della pizza. La grande novità per il 2025 sarà la competizione per i pizzaioli amatoriali che avranno la possibilità di partecipare al “World’s Best Homemade Pizza”, una competizione dedicata esclusivamente a chi si diletta a preparare la propria pizza in casa.


Del presente e del futuro del mondo della pizza si parlerà al Pizza World Forum, momento di confronto tra i migliori professionisti del settore durante i tre giorni del Campionato Mondiale della Pizza, che dal 2024 ha introdotto anche il Premio speciale dedicato alla Sostenibilità. Infine, il premio realizzato in collaborazione con la farina “Le 5 Stagioni” di Agugiaro & Figna Molini, sarà assegnato al concorrente che riuscirà a creare pizze utilizzando materie prime provenienti da agricoltura sostenibile e a basso impatto, prodotti tipici DOP e IGP, e applicando logiche che contrastino il food waste.

Webinar Coldiretti, Filiera Italia e Cdp su competitività imprese

Webinar Coldiretti, Filiera Italia e Cdp su competitività impreseRoma, 14 feb. (askanews) – Strumenti per il sostegno diretto alle imprese, iniziative per agevolare il credito e soluzioni di finanza alternativa: sono questi i temi principali approfonditi nel corso del primo webinar organizzato da Coldiretti e Filiera Italia, in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti.


Un’iniziativa di confronto per promuovere l’innovazione e la crescita del comparto che si inserisce nell’ambito della più ampia collaborazione annunciata nei mesi scorsi con il Protocollo d’intesa siglato tra Coldiretti, Filiera Italia e CDP in occasione del Villaggio Coldiretti 2024 a Venezia. Durante il webinar sono state illustrate soluzioni e strumenti per favorire lo sviluppo di filiere agroalimentari e attività di matchmaking tra le imprese italiane. Un dialogo che ha messo infine in luce la necessità di modelli di finanziamento flessibili e mirati in grado di accompagnare le aziende nel percorso di crescita e rafforzamento sui mercati nazionali e internazionali.


“L’accesso a strumenti finanziari adeguati – spiega in una nota Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti – rappresenta un fattore strategico per la competitività e la crescita delle nostre imprese agroalimentari, che oggi si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse. Il lavoro congiunto con Cdp e Filiera Italia mira proprio a colmare il gap di liquidità e a offrire soluzioni concrete per sostenere gli investimenti delle aziende agricole e alimentari, in un’ottica di sviluppo sostenibile e valorizzazione del Made in Italy”. Per Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, “l”obiettivo di iniziative specifiche ed interattive come quella del Webinar in collaborazione con CDP, è fornire strumenti concreti e specializzati di valorizzazione della competitività delle imprese agroalimentari, con un approccio di integrazione tra agricoltura e trasformazione alimentare, puntando a favorire al contempo investimenti strategici e sostenibili delle nostre aziende agroalimentari a prescindere dalle loro dimensioni. In questo il ruolo di Cdp riveste un’importanza fondamentale”.


“Momenti di confronto come quello di oggi rappresentano un’importante opportunità sia per consolidare il rapporto di collaborazione con Coldiretti e Filiera Italia sia per offrire alle aziende di un settore strategico e fondamentale per il Made in Italy, quale l’agroalimentare, soluzioni sempre più efficienti e in linea con le loro esigenze – spiega Andrea Nuzzi, Responsabile Imprese e Istituzioni Finanziarie di CDP – Questa iniziativa conferma l’impegno di CDP a sviluppare un dialogo costante e proattivo con le realtà del comparto in piena coerenza con la propria missione di supportare iniziative di sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano”.

Workshop sul Prosciutto San Daniele: filiera in evoluzione

Workshop sul Prosciutto San Daniele: filiera in evoluzioneRoma, 14 feb. (askanews) – Una filiera in evoluzione dove ogni euro di fatturato generato attiva 2,2 euro aggiuntivi nell’economia nazionale, contribuendo a un giro d’affari complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro. La filiera è quella del Prosciutto di San Daniele Dop, che è stata al centro di un importante confronto tra produttori e distributori, promosso con il supporto di The European House – Ambrosetti (TEHA).


Il Prosciutto di San Daniele, con un valore della produzione di oltre 320 milioni di euro e 2,5 milioni di cosce prodotte annue, si conferma una delle eccellenze del Made in Italy, generando un impatto economico significativo. Lo studio strategico realizzato da TEHA ha evidenziato il ruolo chiave della filiera agroalimentare italiana, che nel 2024 ha sfiorato i 70 miliardi di euro di export, confermando il Paese tra i principali attori del settore a livello globale. Il comparto della carne e dei salumi ha generato un valore aggiunto superiore agli 8 miliardi di euro, rappresentando l’11% del totale agrifood nazionale. Il Prosciutto di San Daniele, settimo prodotto certificato italiano per valore della produzione, ha registrato una crescita significativa, con effetti moltiplicativi rilevanti per i territori coinvolti. Il mercato della Dop San Daniele ha registrato, nel 2024, un aumento del 6,4% del volume venduto e una crescita sul valore dell’8,2%.


Nicola Martelli, presidente del Consorzio, ha spiegato: “recentemente abbiamo potenziato e ripreso il dialogo con la grande distribuzione organizzata, partner strategico in grado di valorizzare e comunicare il San Daniele Dop. Un dialogo costruttivo tra gli attori della filiera estesa, quindi coinvolgendo distributori e ristoratori, è necessario per potenziare la presenza del prodotto”. L’obiettivo primario del Consorzio è quindi preservare il prodotto, valorizzarlo e continuare a lavorare per migliorarne la qualità. In questa direzione “si inserisce anche un nuovo progetto di segmentazione che definisce tre categorie di classificazione del Prosciutto di San Daniele Dop e regolamenta le stagionature più estese. Non si tratta di un’azione promozionale bensì di una regolamentazione che parte proprio dalle caratteristiche della materia prima”, ha aggiunto.


Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha poi delineato le principali azioni strategiche per il futuro, con un focus sulla segmentazione del prodotto DOP per regolamentare le lunghe stagionature, il rafforzamento delle relazioni con la Distribuzione Moderna e la definizione di un sistema di quotazioni più stabile per contrastare la volatilità del mercato. Inoltre, il Consorzio ha avviato un Osservatorio periodico sui costi di produzione per monitorare le dinamiche del settore e garantire una maggiore tutela della filiera.

Confagri Mantova: contro Tea un atto vandalico oscurantista

Confagri Mantova: contro Tea un atto vandalico oscurantistaRoma, 14 feb. (askanews) – “Questo ulteriore atto di vile oscurantismo nei confronti della scienza ci lascia sgomenti e senza parole. Condanniamo fermamente quanto successo, e siamo al fianco della comunità scientifica, convinti che il progresso, come sempre, avrà la meglio”. Con queste parole il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi, commenta i fatti avvenuti la notte tra il 12 e il 13 febbraio a San Floriano in Valpolicella, dove due giovani si sono introdotti illegalmente nel primo vigneto sperimentale impiantato con tecnologia TEA e hanno brutalmente sradicato le viti gestite dall’Università di Verona.


Un gesto, questo, che emula tristemente quello del giugno 2024 a Mezzana Bigli, in provincia di Pavia, quando a essere gravemente danneggiato fu il primo impianto sperimentale di riso, coltivato sempre con le nuove tecniche di evoluzione assistita: “la ricerca genetica – prosegue Cortesi – è una via sicura e sostenibile per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, ridurre le fitopatie e diminuire l’utilizzo di fitofarmaci; per potenziare insomma la produttività dell’agricoltura tutelando l’ambiente e l’uomo. Proviamo rabbia e amarezza perché abbiamo a che fare con soggetti che ignorano totalmente cosa significhi fare ricerca e che, cosa ancor più grave, non accettano nessun tipo di confronto e non sono disposti ad aprirsi verso nuove tecnologie dettate unicamente dalla scienza”. Il vigneto sperimentale della Valpolicella era stato piantumato lo scorso 30 settembre grazie al lavoro del gruppo di genetica agraria coordinato da Mario Pezzotti e Sara Zenoni, del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona. “Di fronte a questo nuovo e gravissimo episodio – conclude Cortesi – invitiamo il ministero dell’Ambiente a valutare d’ora in poi se rendere pubbliche le località dove queste sperimentazioni in campo vengono fatte partire. Una cosa è certa, questi barbari non ci fermeranno mai”.

Cisint scrive a Copa Cogeca: 3 proposte su pesca e acquacoltura

Cisint scrive a Copa Cogeca: 3 proposte su pesca e acquacolturaRoma, 14 feb. (askanews) – Tre proposte che toccano direttamente il mondo della pesca e dell’acquacoltura europea ma anche il mantenimento degli habitat, la tutela della biodiversità e degli equilibri ecologici, in linea con alcuni degli indirizzi europei già approvati dalla Commissione e inseriti nei punti chiave di strategie europee come la Biodiversity Strategy. Le tre proposte sono state sottoposte al gruppo di lavoro Acquacolture and Fisheries del Copa-Cogeca di Bruxelles “così da poter consentire l’avvio di un iter condiviso per la risoluzione di alcune delle principali problematiche che oggi gravano pesantemente sul settore della pesca e dell’acquacoltura, sia italiana che europea”. A presentarle è l’eurodeputato Anna Cisint (Lega).


I tre punti riguardano la modifica dello status di protezione della specie cormorano (Phalacrocorax carbo sinensis) declassando la specie all’interno della Direttiva Uccelli 409/79/CEE a seguito dell’esplosione demografica che le popolazioni europee di cormorano maggiore hanno avuto negli ultimi decenni, agendo in maniera analoga a quanto fatto per il lupo. Ancora, la previsione di un contributo annuale per l’attività di acquacoltura estensiva, calcolato in base alla superficie, tramite la creazione di un pilastro di finanziamento dedicato, in maniera analoga a quanto stabilito dalla PAC per gli agricoltori.


Infine, la redazione di un Regolamento Ue per la lotta alle specie alloctone invasive, affinché gli Stati membri si impegnino coerentemente ed in maniera efficace, per la tutela della propria biodiversità e delle specie autoctone, comprese quelle di interesse economico-commerciale, come le innumerevoli specie ittiche che popolano le acque dolci e salate dei nostri bacini. “È urgente e quanto mai necessario che le nuove disposizioni individuino le specie alloctone come emergenza prioritaria, rendendo ogni cittadino o portatore di interessi partecipe, al fine di far prevalere il parametro di urgenza rispetto a quello di tutela, ascrivibile alle specie selvatiche, tutelate da norme nazionali o regionali che precludono le possibilità di agire in tempi celeri ed efficaci”, conclude Cisint.

Nasce Oh-Fine, progetto condivisione per agricoltura biologica Ue

Nasce Oh-Fine, progetto condivisione per agricoltura biologica UeRoma, 14 feb. (askanews) – Nasce OH-FINE un progetto per l’agricoltura biologica che punta a creare e condividere conoscenze tra ricercatori e produttori europei. OH-FINE individuerà alternative efficienti, sane, biologiche e praticabili per la produzione alimentare delle piccole aziende agricole e tutte queste informazioni verranno poi diffuse e condivise a un livello più ampio. Il progetto, che prevede anche lo sviluppo di uno strumento ICT che funga da sistema di supporto alle decisioni per agricoltori, consumatori e decisori politici, ha una durata di 48 mesi ed è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del bando HORIZON-CL6-2024-GOVERNANCE-01 e dalla SEFRI, la segreteria svizzera per la formazione, la ricerca e l’innovazione.


Il progetto è coordinato dall’Istituto di Risorse Naturali e Agrobiologia di Salamanca e Cittadinanzattiva è l’unica realtà italiana coinvolta. Punto qualificante è la valorizzazione le capacità esistenti degli agricoltori mediante la progettazione e l’avvio di una comunità di apprendimento paneuropea sull’agricoltura biologica, in cui si terrà conto anche delle esigenze dei consumatori e dei cambiamenti nel mercato alimentare. La metodologia e gli strumenti sviluppati dal progetto OH-FINE saranno testati e convalidati in 5 aree di studio di casi in tutta Europa: Spagna, Lituania, Irlanda, Bulgaria e Polonia. In ognuno di questi paesi saranno presenti 20 aziende agricole pilota. Inoltre, verrà creata una comunità virtuale tra agricoltori e consulenti di ogni Paese, che a loro volta faranno parte della comunità di apprendimento europea. Tutto il materiale formativo e informativo sarà redatto in tutte le lingue dei partner del progetto.

Università Verona: la ricerca non si ferma distruggendo piante

Università Verona: la ricerca non si ferma distruggendo pianteRoma, 14 feb. (askanews) – “La ricerca non si ferma distruggendo le piante”: così il magnifico rettore dell’ateneo di Verona, Pier Francesco Nocini, commenta l’atto vandalico compiuto nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 febbraio, quando ignoti hanno distrutto la prova sperimentale delle viti di Chardonnay messe a dimora, nel vigneto sperimentale dell’università di Verona con sede a San Floriano in Valpolicella, lo scorso ottobre.


Si trattava della prima messa a dimora in campo di viti Tea, ottenute tramite tecnologie di evoluzione assistita, in Europa a confermare l’avanguardia internazionale della ricerca in campo vitivinicolo svolta dal gruppo di genetica agraria dell’ateneo scaligero. Le viti Tea erano rese resistenti alla peronospora grazie alle tecnologie di evoluzione assistita, uno degli strumenti più avanzati del miglioramento genetico. Il campo, allestito dallo spin off di ateneo EdiVite, all’interno del vigneto, era stato regolarmente autorizzato dall’autorità competente nel rispetto delle normative vigenti. Per i genetisti agrari, spiega l’università di Verona, questo campo rappresentava un laboratorio a cielo aperto, essenziale per valutare il valore fenotipico dei risultati ottenuti dopo anni, talvolta decenni, di ricerca nei laboratori di genetica e biologia molecolare.


“L’atto vandalico è stato grave e al momento non sappiamo se e quando la sperimentazione potrà ripartire”, sottolinea David Bolzonella, direttore del dipartimento di Biotecnologie dell’università di Verona. Le viti Tea oggetto della sperimentazione sono infatti frutto di “una lunga attività scientifica del gruppo di genetica agraria del dipartimento di Biotecnologie che applica moderni approcci di miglioramento genetico. Le piante Tea sono ottenute modificando in modo preciso una specifica sequenza di Dna, senza alterare l’assetto genetico o inserire sequenze esogene – conclude Bolzonella – È attualmente in corso di definizione la nuova proposta europea che le differenzia dall’attuale definizione di Ogm. Le viti oggetto della sperimentazione, più resistenti alle malattie, come da prove condotte nei laboratori, devono essere valutate in pieno campo per stabile la loro reale resistenza per ridurre l’impiego di fitofarmaci, a beneficio, quindi, della salute umana e della sostenibilità ambientale”.

Comm. Ue apre candidature per premiare attori filiera biologica

Comm. Ue apre candidature per premiare attori filiera biologicaRoma, 14 feb. (askanews) – La Commissione Europea ha aperto le candidature agli ‘EU Organic Awards’ per premiare gli attori della filiera biologica che sviluppano progetti per migliorare la produzione e il consumo di alimenti biologici.


Dall’11 febbraio al 27 aprile 2025, qualsiasi attore o istituzione dell’UE con un progetto leader che contribuisca a una maggiore accessibilità e a una migliore convenienza dei prodotti biologici nell’UE può candidarsi in sei categorie: miglior agricoltore biologico, migliore regione biologica/biodistretto, migliore città biologica, migliore piccola o media azienda di trasformazione alimentare biologica, miglior rivenditore di alimenti biologici, miglior ristorante/servizio di catering biologico. Il Commissario per l’agricoltura e l’alimentazione Christophe Hansen, ha spiegato che “l’agricoltura biologica è una parte fondamentale della produzione alimentare sostenibile e resiliente. Gli EU Organic Awards celebrano il lavoro e l’innovazione di coloro che stanno guidando questa trasformazione. Invito – ha detto – gli appassionati del biologico a candidarsi e condividere i loro progetti. I risultati che premieremo quest’anno ispireranno senza dubbio le persone a continuare a plasmare il futuro dell’agricoltura biologica nell’Unione europea”.

A Roma 400 esperti per la conferenza internazionale sulle Ig

A Roma 400 esperti per la conferenza internazionale sulle IgRoma, 14 feb. (askanews) – Quattrocento esperti da 47 Paesi e la presentazione di 160 ricerche scientifiche tutte focalizzate sulle Indicazioni Geografiche. Dal 18 al 20 febbraio Roma diventerà la Capitale delle Ig e ospiterà la seconda edizione della conferenza “Prospettive mondiali sulle Indicazioni Geografiche”, un evento di rilievo internazionale organizzato dalla Fao e dal Masaf, in collaborazione con OriGIn, Origin Italia e Fondazione Qualivita. La prima edizione si è svolta nel 2022 a Montpellier, in Francia.


L’obiettivo della conferenza, voluta fortemente dal ministro Lollobrigida in Italia, è favorire il dialogo e la collaborazione tra i principali attori del settore, tra cui decisori politici, centri di ricerca, produttori e Consorzi di tutela. L’evento, spiega Fondazione Qualivita, rappresenta un’opportunità per consolidare le sinergie internazionali e discutere strategie innovative per la sostenibilità, la governance e la promozione delle IG su scala globale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove l’Italia ha già avviato il Piano Mattei anche nel settore agricolo. Nel 2025, il numero delle IG registrate nel mondo ha superato le 16.500, in forte crescita rispetto al 1994, quando erano circa 4.000. La distribuzione globale vede 4.051 IG in Europa, 7.000 in Cina, 4.050 in Asia, 497 in Sud America, 429 in Oceania e 210 in Africa. L’Italia si conferma leader nel settore grazie ad oltre 890 filiere a Indicazione Geografica.


Tra i temi centrali dell’evento, focus su innovazione e sostenibilità delle IG, la governance e le strategie di marketing e l’evoluzione del quadro normativo. Al termine della Conferenza, Origin Italia accompagnerà gli esperti internazionali in alcune visite sul campo che coinvolgeranno tre importanti realtà consortili: il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP a Caserta, il Consorzio Tutela Pecorino Toscano DOP in Maremma e il Consorzio di Tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP nel Lazio.