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Al Macfrut convegno internazionale su biosolutions pesche qualità

Al Macfrut convegno internazionale su biosolutions pesche qualitàRoma, 13 feb. (askanews) – “Quali biosolutions per pesche di qualità?”: sarà il tema al centro del Congresso internazionale in programma nella prossima edizione di Macfrut, fiera internazionale della filiera dell’ortofrutta, in programma da martedì 6 a giovedì 8 maggio 2025. Il convegno è parte integrante del Biosolutions International Event (BIE), il Salone dedicato ai prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante, coordinato da Agri2000 Net insieme a Macfrut.


Due i punti nevralgici del convegno internazionale, in agenda nella seconda giornata della fiera: le necessità di mercato del pesco in Italia e nel mondo; le problematiche emergenti con le relative biosolutions innovative per una peschicoltura redditizia e sostenibile. “Abbiamo posto l’attenzione sul pesco perché rappresenta bene i mutamenti del settore nel corso degli ultimi anni, sia sul piano produttivo sia su quello fitosanitario – spiega Roberto Sciolino, di Agri2000 Net, coordinatore di BIE – Malgrado la progressiva erosione delle superfici, il nostro Paese rimane al secondo posto nella produzione in ambito europeo e al terzo nei quantitativi di pesche e nettarine in ambito mondiale, preceduto da Cina e Spagna. La sfida che il settore ha davanti è quella di un rinnovamento di prodotto nel segno della qualità, che sia nel contempo sostenibile e capace di rispondere alle problematiche fitosanitarie sempre più pressanti. Temi che saranno affrontati proprio in occasione del Congresso internazionale alla presenza dei massimi esperti mondiali sul tema”.

Attacco vandalico al vigneto sperimentale di Verona

Attacco vandalico al vigneto sperimentale di VeronaRoma, 13 feb. (askanews) – Atto vandalico contro il vigneto sperimentale dell’Università di Verona a San Floriano Valpolicella, dove sono state distrutte cinque piante di vite in fase di sperimentazione TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), fondamentali per ottenere varietà più forti e resistenti, in questo caso contro la peronospora, che minaccia molti viticoltori italiani.


“Un attacco che danneggia tutto il mondo agricolo – commenta il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – La nostra solidarietà ai ricercatori, certo che continueranno con passione e competenza il loro lavoro. Se qualcuno teme l’innovazione, noi proseguiremo su questa strada per dare alla nostra agricoltura sempre più forza e strumenti per affrontare ogni criticità”.

Copagri Puglia: su Xylella serve più chiarezza da Regione Puglia

Copagri Puglia: su Xylella serve più chiarezza da Regione PugliaRoma, 13 feb. (askanews) – “Prendiamo atto con soddisfazione dell’impegno del governo per continuare a investire sul recupero del potenziale produttivo delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa, sostenendo con lo stanziamento di ulteriori 30 milioni di euro le fondamentali attività di riconversione o reimpianto di varietà resistenti”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo a proposito dei contenuti del decreto interministeriale emanato in attuazione del cosiddetto “DL Agricoltura”.


“Ora diventa fondamentale puntare sulla rapidità di spesa, così da scongiurare il rischio che la burocrazia e la poca semplificazione facciano più danni della Xylella stessa; servono, inoltre, maggiore chiarezza e trasparenza, soprattutto da parte della Regione Puglia, per evitare che si ripeta quanto già accaduto con i 300 milioni di euro previsti dal Piano straordinario per la rigenerazione olivicola del 2020, dei quali non esistono dati certi in termini di spesa, se non per quanto concerne i 120 milioni di euro relativi alle indennità compensative per il quadriennio 2016-19”, prosegue il presidente della Copagri Puglia. “Ma anche con riferimento a quelle indennità – rimarca Palermo – non è dato sapere se le aziende che ne hanno beneficiato, quasi tutte ubicate nella provincia di Lecce, hanno ottemperato agli obblighi di reimpianto previsti dall’istanza per ottenere i fondi compensativi. Idem dicasi per i 40 milioni di euro previsti dal medesimo Piano ed espressamente destinati alle attività di reimpianto, cui vanno aggiunti gli ulteriori 35 milioni di euro stanziati dalla Regione e i 40 milioni della misura della misura 5.2 del precedente PSR”.


“Insomma, dopo le indennità compensative subordinate agli impegni di reimpianto e dopo i fondi governativi e regionali espressamente dedicati a tali attività, le cui domande sono state istruite dall’Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali-ARIF, sarebbe importante capire cosa evidentemente non ha funzionato e, soprattutto, quante siano state le aziende beneficiarie e i reimpianti effettuati”, aggiunge il presidente. “Senza contare il fatto che la Xylella – conclude Palermo – ha da tempo colpito anche le zone di Brindisi e Taranto, e che serve, quindi, analoga chiarezza e trasparenza anche in relazione ai fondi necessari a erogare le indennità compensative per il mancato reddito nel biennio 2020-21 delle aziende ubicate in queste zone, che hanno da tempo presentato le necessarie istanze e sono in attesa di risposte”.

A San Valentino 6 mln italiani al ristorante: spenderanno 330 mln

A San Valentino 6 mln italiani al ristorante: spenderanno 330 mlnRoma, 13 feb. (askanews) – Un esercito di 6 milioni di innamorati che spenderanno in uno dei 133mila ristoranti italiani il 14 febbraio, per San Valentino, circa 330 milioni di euro. A stimare presenze e incassi è la Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Un dato che “evidenzia come un’esperienza gastronomica ricercata e curata nei dettagli sia sempre di più una delle soluzioni preferite per questa giornata speciale, accanto ai tradizionali regali di fiori, cioccolatini e gioielli”, aggiunge Fipe ricordando che alla ricerca di convivialità e di condivisione di emozioni degli italiani i ristoratori rispondono “con creatività, proponendo menu esclusivi e ambientazioni speciali, rendendo questa serata un appuntamento imperdibile”.


Atmosfera intima, candele rosse e musica di sottofondo faranno da cornice a una serata che si distingue per l’attenzione ai dettagli e alla qualità. La formula più scelta dai ristoratori è il menu “tutto compreso”. Al centro dell’offerta saranno i piatti dagli ingredienti afrodisiaci, come il caviale e le ostriche per quanto riguarda le pietanze di pesce, e con la prevalenza di spezie quali l’anice, noce moscata, peperoncino e zafferano. A distinguere il menu di questo giorno speciale saranno inoltre i piatti dalle cromie rosse, che richiamano il sentimento protagonista di San Valentino: largo dunque ai dessert con fragole, lamponi e mirtilli, ma anche agli antipasti di tartare di tonno rosso, accompagnati da bollicine rosé.


Un ulteriore trend che si osserva per il 2025 è il desiderio di prolungare la celebrazione di San Valentino oltre la cena. Quest’anno la festività cade a ridosso del fine settimana, spingendo molte coppie a concedersi una breve fuga romantica, della durata di una o due notti, con destinazioni preferite che includono piccoli borghi e mete di montagna.

In G.U. proroga decreti etichetta di origine fino al 31 dicembre

In G.U. proroga decreti etichetta di origine fino al 31 dicembreRoma, 13 feb. (askanews) – Sono stati pubblicati oggi in Gazzetta Ufficiale i provvedimenti emanati dal ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, insieme ai ministri delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso e della Salute Orazio Schillaci, con la proroga fino al 31 dicembre 2025 per il regime sperimentale italiano sull’indicazione in etichetta della provenienza della materia prima per pasta, riso, pomodoro, carni suine trasformate, latte e prodotti lattiero-caseari.


La proroga, commenta in una nota Coldiretti, “risponde alle richieste del 91% degli italiani che chiedono trasparenza su quanto portano in tavola, ma ora occorre arrivare una volta per tutte ad estendere l’obbligo su tutti i prodotti alimentari in commercio nella Ue”. L’etichettatura di origine in etichetta è una battaglia storica della Coldiretti, che lo scorso anno ha lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare a livello europeo per rendere obbligatoria l’origine degli ingredienti su tutti gli alimenti in commercio nella Ue. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori.

Dibattito Mercosur in Pe, Sefcovic: meglio con accordo che senza

Dibattito Mercosur in Pe, Sefcovic: meglio con accordo che senzaRoma, 13 feb. (askanews) – L’accordo tra l’Unione Europea e i paesi dell’area Mercosur “darà un enorme contributo al nostro benessere e al welfare in Europa e creerà nuove occasioni per gli agricoltori in campo agroalimentare. Inoltre, sarà positivo per l’ambiente e la sostenibilità e voglio sottolineare che, sotto tutti gli aspetti, ci troviamo in una situazione molto migliore con l’accordo che senza l’accordo”. Lo detto Maroš Šefcovic, Commissario europeo per il commercio e la sicurezza economica e Commissario europeo per le relazioni interistituzionali e la trasparenza, intervenendo al dibattito all’assemblea plenaria del Parlamento Europeo sull’impatto dell’accordo di libero scambio UE-Mercosur.


L’accordo politico sul partenariato UE-Mercosur è stato raggiunto il 6 dicembre 2024 dalla Commissione e dai paesi fondatori del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) e ora richiede il via libera del Parlamento Ue per entrare in vigore. Al momento, l’accordo è in fase di revisione legale e, una volta tradotto in tutte le lingue ufficiali dell’UE, la Commissione lo presenterà al Parlamento e ai governi dell’UE per approvazione. Se ratificato, l’accordo raggiunto a dicembre eliminerebbe gradualmente i dazi sul 91% delle esportazioni dell’UE verso il Mercosur, e sul 92% delle esportazioni del Mercosur verso l’UE. Per il Commissario Šefcovic, intervenuto a conclusione dell’assemblea, l’accordo “vincola i paesi Mercosur a contrarre forti impegni nella lotta alla deforestazione e fornisce alla Ue una grande piattaforma di cooperazione per le sua ambizioni climatiche. Sono orgoglioso di questo accordo – ha detto rivolgendosi ai deputati che hanno espresso posizioni critiche – e sono convinto che presentando i fatti possiamo convicervi che è positivo e che la Commissione ha fatto un buon lavoro. Questo è il più grande accordo di libero scambio stipulato dall’Unione, 4 volte maggiore come entità di quello stipulato con il Giappone e inoltre stipulato in un perifdo difficile, in cui si tornano a imporre barriere commerciali”.


Visto che nel corso dell’assemblea è stata sottolineata l’importanza di una discussione strategica in ambito agricolo, il Commissario ha precisato che “la Commissione Europea è disposta a occuparsene: il Commissario Hansen sta elaborando una nuova progettualità strategica per l’agricoltura e faremo tutto ciò che è in nostro potere per abbattere gli oneri di rendicontazione e la burocrazia per i nostri agricoltori, in modo che l’agricoltore abbia una vita più agevole”. Poi, un appello a “non diffondere informazioni false: non ci saranno polli al cloro o carne di manzo con ormoni importati in Ue, questo tipo di carne non è mai entrata in Europa nè mai lo farà. Dovremo basarci – ha concluso – su dati reali e concreti in questo dibattito. La Commissione ha tutte le cifre, ha argomentazioni convincenti ed è pronta a dibattere sull’accordo basandosi sui fatti”.

Arborea investe 30 mln: +20% capacità produttiva e magazzino automatizzato

Arborea investe 30 mln: +20% capacità produttiva e magazzino automatizzatoMilano, 13 feb. (askanews) – La cooperativa sarda Latte Arborea investe 30 milioni di euro per il rafforzamento del reparto latteria e la creazione di un magazzino automatizzato nello stabilimento di Arborea (Oristano). L’investimento ha l’obiettivo di sostenere l’allargamento distributivo dei prodotti lattieri Arborea e Girau sul mercato nazionale, spiega l’azienda che, per il settore del latte, nel 2025 punta stabilizzare e consolidare la crescita dello scorso anno.


Nel settore del latte vaccino Arborea nel 2024 ha registrato una crescita del 10% nei litri di latte venduti ed è diventata leader nel centro Italia nell’Uht, la categoria lattiera più venduta nel Paese. Con oltre 50 punti di ponderata il marchio Girau è, inoltre, leader nel mercato nazionale del latte di capra (formati Esl e Uht). La 3A (Cooperativa assegnatari associati Arborea) nel 2023 ha registrato una produzione di 181 milioni di litri di latte bovino. Il rafforzamento del reparto latteria incrementerà la capacità produttiva complessiva del 20%. La cooperativa è intervenuta per razionalizzare e aumentare le linee produttive – in primis introducendo quella dedicata al latte Esl (extend shelf lives, che ha una durata in frigorifero è fino a 21 giorni) – diminuendo gli sfridi (residui di lavorazione), rendendo i processi più fluidi e aumentando al contempo la sicurezza generale dello stabilimento.


L’investimento per l’automazione del magazzino permetterà, invece, di migliorare la capacità di stoccaggio del 50% e l’intera supply chain preservando la catena del freddo dei prodotti. Il progetto prevede la creazione di un sistema di pallettizzazione automatizzato collegato al software gestionale di fabbrica che, sulla base di algoritmi di intelligenza artificiale, consentirà una gestione ottimizzata degli ordini e degli spazi, riducendo il numero dei viaggi in camion per il trasporto e lo stoccaggio della merce. “Come Cooperativa, ora anche Società Benefit, continuiamo a investire in innovazione e tecnologia per sostenere il piano di crescita su tutti i mercati con l’obiettivo ultimo di garantire in qualunque scenario la migliore remunerazione al socio, principale baluardo con cui difendere e rafforzare il primo distretto agroalimentare regionale che garantisce un indotto di circa 3mila unità e la salvaguardia di produzioni tipiche locali – ha commentato Remigio Sequi, presidente e amministratore Delegato della Cooperativa Latte Arborea – Siamo consapevoli che il percorso sia ancora lungo, ma perseguiremo nella nostra focalizzazione per una crescita sostenibile guidati dai valori che da sempre ci contraddistinguono”.


A giugno 2024 la Cooperativa ha registrato sia un aumento di fatturato (+2,1% rispetto al primo semestre del 2023, anno record per le vendite della Cooperativa) che una crescita dei conferimenti di latte da parte delle aziende agricole socie (97,2 milioni di litri conferiti nel primo semestre del 2024 a fronte dei 95,1 milioni di litri conferiti a giugno 2023). Il volume della vendite è poi cresciuto anche nei mesi a seguire, di pari passo con la crescita dei conferimenti dei soci che è proseguita per tutto il 2024.

Più miele sulle tavole italiane: nel 2024 vendute 16mila ton (+3,4) in gdo

Più miele sulle tavole italiane: nel 2024 vendute 16mila ton (+3,4) in gdoMilano, 13 feb. (askanews) – Il miele si fa spazio nelle dispense degli italiani. Lo scorso anno le vendite di quello confezionato nella distribuzione organizzata hanno sfiorato le 16mila tonnellate, il 3,4% in più rispetto ai 12 mesi precedenti per un valore di circa 169 milioni di euro. Un dato che riflette le abitudini dei nostri connazionali più della metà dei quali lo consuma almeno una volta a settimana. Anche se solo 4 su 10 lo conoscere abbastanza. A rivelarlo è la ricerca “Gli italiani e il miele” commissionata dal Gruppo Miele di Unione Italiana Food ad Astraricerche. “I consumi di miele in italia stanno andando bene rispetto agli anni passati – ha detto ad askanews Raffaele Terruzzi, presidente gruppo Miele Unione italiana food – non è un consumo da Nord Europa ma è un buon segno ed è un segnale importante che la gente si sta affezionando a questo prodotto e lo sa valorizzare e apprezzare sia per la sua bontà che per le sue caratteristiche intrinseche”.


Se la colazione si conferma l’occasione di consumo principale per 7 italiani su 10, la sorpresa arriva dallo spuntino soprattutto quello di metà pomeriggio o quello dopo l’attività sportiva, quando un cucchiaino di miele diventa un momento dolce per recuperare energia. Ma c’è anche chi – e sono più di uno su due – lo sceglie come “coccola” in un momento di relax a casa. “L’aspetto più interessante è che viene riconosciuto come qualcosa di molto sano, molto buono, il contributo antibatterico, il fatto di essere un prodotto non trasformato, quindi il consumatore si sente molto rassicurato – ha spiegato Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche – E ovviamente è un prodotto buono che piace come gusto. In più c’è una componente crescente dell’aspetto energizzante in particolare per lo sport, in particolare questo è vero per gli uomini”. Le sue proprietà benefiche infatti sono tra le ragioni principali del consumo: più di 5 su 10 (55%) ne apprezzano le qualità antibatteriche, e altrettanti ( il 51%) lo scelgono perché è naturale e privo di additivi, e poi c’è chi lo ama semplicemente perché è buono. Non solo. La presenza del miele tra gli ingredienti di un alimento è per l’80% degli italiani un valore aggiunto in fase di acquisto e addirittura per il 40% orienta la scelta. “La gente – ha sottolineato Terruzzi – compra negli ultimi anni anche tanti prodotti che contengono miele un biscotto se leggono nell’ingredientistica che contiene miele lo comprano prima di uno che non lo contiene, è un driver di acquisto assolutamente”.


Eppure c’è ancora tanto da scoprire sul miele. Basti pensare che le varietà più consumate sono millefiori (64,2%), acacia (51,9%) seguite da castagno (30,2%), agrumi (22,4%), ed eucalipto (18,1%), ma nei fatti le tipologie sono circa una 60ina, diverse per gusto e proprietà. Da qui l’interesse a scoprire di più: “Vogliono sapere molto di più sulle varietà sulle tipologie del miele, quindi non limitarsi a quelle che vedono magari più esposte negli scaffali, e vogliono sapere anche di più su tutto quello che c’è dietro al mondo del miele – ha spiegato Finzi – . Quanto e perché fa bene, come viene prodotto, da quali aree geografiche arriva. Uno degli aspetti interessantissimi è il desiderio di immaginare il miele non soltanto nei classici prodotti con cui lo consumiamo, ma anche in abbinamento alla carne e al pesce”. Nuove occasioni di consumo che Unione Italiana Food ha deciso di raccontare in un piccolo vademecum dove accanto a suggerimenti e ricette si scopre anche che il miele ad esempio non scade mai e che la cristallizzazione è un processo chimico del tutto naturale. O che per definirsi tale il miele non deve contenere altra sostanza o ingrediente. “Questa iniziativa è nata dal fatto che ci siamo accorti che tanti italiani avevano sete di sapere, tanti sapevano a metà tanti volevano assolutamente mangiare il miele ma conoscere molto di più ciò che mettevano in bocca – ha concluso Terruzzi – tutte queste cose stanno andando a dare fiducia al consumatore che ha già aumentato i consumi anche se siamo un po’ lontani ma noi vorremmo arrivare ai consumi del nord Europa”.

A San Valentino arrivano le prime fragole: prezzi regolari

A San Valentino arrivano le prime fragole: prezzi regolariRoma, 13 feb. (askanews) – Gli innamorati potranno festeggiare San Valentino con dolci a base delle prime fragole di stagione, che arrivano soprattutto da Sicilia e Calabria a prezzi regolari, 6 euro al chilo, mentre per la varietà lucana Sabrosa, , di qualità superiore, il prezzo è di 7 euro al chilo. E’ quanto emerge da una analisi di BMTI sull’andamento dei prezzi all’ingrosso dei prodotti più comunemente richiesti effettuata in occasione di San Valentino.


L’analisi di BMTI conferma un andamento dei prezzi regolare rispetto alla media del periodo. Il motivo è da attribuire ad un livello della domanda non ancora alto sebbene il prodotto sia già disponibile in quantità soddisfacenti. Tipicamente dopo San Valentino la richiesta, però, inizierà ad aumentare. Per i palati più raffinati, San Valentino è anche sinonimo di ostriche. Febbraio è un mese molto buono per consumarle poiché le temperature tipiche di questo mese, mantengono le ostriche fresche e gustose. I quantitativi disponibili sono in aumento, con le ostriche provenienti dal Delta del Po che continuano a conquistare i palati dei più appassionati. Per le ostriche si conferma una stabilità nei prezzi all’ingrosso, rispetto ai mesi precedenti, disponibili dai 5,00 euro/Kg fino a superare i 20,00 euro/Kg per le varietà selezionate e affinate acque salmastre, che sono quelle più pregiate.


Infine, anche le vongole sono un grande classico di San Valentino. Nonostante il prezzo all’ingrosso delle vongole veraci sia sempre alto a causa dei problemi sulla produzione legati all’invasione del granchio blu, rispetto a Natale, i prezzi sono passati da 18,00 euro/Kg a 16,50 euro/Kg. Tale flessione è da attribuire ad un calo della richiesta determinata proprio dall’eccessivo aumento del prezzo di questo mollusco. Al contrario, sono sempre convenienti i prezzi delle vongole lupino che, sebbene in leggero aumento a causa delle limitazioni causate dal cattivo tempo degli ultimi giorni, continuano ad avere prezzi convenienti, intorno a 5,50 euro/Kg.

Grana Padano, dal 17 al 21 febbraio protagonista a Gulfood 2025

Grana Padano, dal 17 al 21 febbraio protagonista a Gulfood 2025Roma, 13 feb. (askanews) – Dal 17 al 21 febbraio, il Consorzio Tutela Grana Padano sarà presente alla Gulfood Exhibition al World Trade Centre di Dubai. Arrivata alla sua 30esima edizione, la fiera si conferma come la più grande manifestazione annuale del settore alimentare e dell’ospitalità in Medio Oriente e Asia.


Quest’anno, a Dubai, sono attesi oltre 5.500 espositori provenienti da oltre 130 paesi, distribuiti su 24 padiglioni. Il Consorzio Tutela Grana Padano sarà presente nel Settore Italiano del Padiglione Lattiero-caseario, Stand A1-34. Il programma prevede degustazioni quotidiane di prodotto stagionato 16 mesi e Riserva 20-24 mesi e, a partire dalle 13, lo Chef Francesco Romano, con base a Dubai, condurrà dimostrazioni culinarie dedicate al Grana Padano. Stefano Berni, direttore generale del Consorzio, spiega: “la partecipazione a Gulfood 2025 rappresenta un ulteriore passo nell’ampliamento delle aree di focus all’estero, in linea con la nostra visione strategica: diventare il formaggio simbolo dell’italianità nel mondo”.