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Sudcoreana SK Hynix costruirà fabbrica semiconduttori negli Usa

Sudcoreana SK Hynix costruirà fabbrica semiconduttori negli UsaRoma, 4 apr. (askanews) – SK Hynix investirà 3,87 miliardi di dollari per costruire un impianto avanzato di packaging di chip nello stato Usa dell’Indiana. L’ha comunicato la stessa compagnia sudcoreana.


SK Hynix è il secondo più grande produttore al mondo di chip di memoria. Il piano è stato annunciato presso al Purdue University a West Lafayette, Indiana. SK Hynix ha dichiarato che prevede di produrre chip di memoria ad grande larghezza di banda (HBM), le memorie DRAM a più alte performance fondamentali per le unità di processo grafico (GPU) dei sistemi a Intelligenza artificiale (IA), nell’impianto che sarà costruito al Purdue Research Park a West Lafayette. La società ha dichiarato che la produzione inizierà nella seconda metà del 2028.


Inoltre, nella nuova struttura verranno anche sviluppati chip di futura generazione e linee avanzate di ricerca e sviluppo per il packaging. “Siamo entusiasti di diventare i primi nel settore a costruire un impianto di packaging all’avanguardia per prodotti IA negli Stati uniti, che aiuterà a rafforzare la resilienza della catena di approvvigionamento e a sviluppare un ecosistema di semiconduttori locale,” ha dichiarato il CEO di SK Hynix Kwak Noh-jung.


I produttori di chip asiatici stanno rafforzando gli investimenti negli Stati uniti sulla spinta delle politiche del presidente Joe Biden che punta, in una logica di concorrenza con la Cina, a far tornare nel paese la produzione di chip per garantire agli Usa catene di approvvigionamento solide. La sudcoreana Samsung sta costruendo una nuova fabbrica di chip in Texas con un investimento di 17 miliardi di dollari, mentre la taiwanese TSMC sta costruendo due impianti di chip a Pheonix, in Arizona, per un investimento totale di 40 miliardi di dollari. SK Hynicx ha detto di aver scelto l’Indiana a causa dell’infrastruttura manifatturiera resiliente dello stato e del bacino di talenti presso la Purdue, oltre che per il forte sostegno ottenuto dallo stato. Non ha tuttavia precisato se e quanto sostegno finanziario abbia ottenuto.


Gli Usa hanno adottato nel 2022 il “CHIPS and Science Act”, nel quale sono previsti quasi 53 miliardi di dollari alla ricostruzione della sua catena di approvvigionamento domestica di chip e all’investimento in ricerca e sviluppo. Di questi, 39 miliardi di dollari sono dedicati a iniziative che potenziano la produzione di semiconduttori. Intel, Samsung e TSMC dovrebbero essere tra i percettori di questi finanziamenti.

Usa-Giappone-Filippine collaboreranno su chip, nichel, supply-chain

Usa-Giappone-Filippine collaboreranno su chip, nichel, supply-chainRoma, 4 apr. (askanews) – Il Giappone, gli Stati uniti e le Filippine attiveranno una collaborazione in aree quali i semiconduttori, la digitalizzazione, le reti di comunicazione, l’energia pulita e i minerali critici. L’ha dichiarato il primo ministro giapponese Fumio Kishida al Nikkei, a ridosso del vertice a tre che si terrà col presidente Usa Joe Biden e col presidente filippino Ferdinando Marcos Jr. a Washington la prossima settimana.


Kishida ha affermato che il mondo sta entrando in una “nuova fase” e il Giappone deve mostrare una presenza più significativa e “assumere una maggiore responsabilità” per offrire opzioni a paesi del Sud-Est Asiatico, a partire dalle Filippine. “Abbiamo bisogno che gli Stati Uniti rimangano impegnati nella regione Asia-Pacifico,” ha detto Kishida a Nikkei. “Affrontiamo anche la realtà che la Cina sta aumentando la sua presenza nella regione. Gli altri paesi si aspettano che il Giappone aumenti la sua presenza e offra un’alternativa attraente per i paesi asiatici in aree in cui il Giappone è forte, in modo che possano fare una scelta che funzioni al meglio per loro.”


Il vertice trilaterale avrà luogo l’11 aprile. Si tratta del primo summit a tre tra Usa, Giappone e Filippine. I due paesi asiatici condividono l’alleanza di lunga data con Washington, il fatto di ospitare sul proprio territorio basi militari a stelle e strisce e una comune preoccupazione per la crescente assertività cinese. Kishida, dal canto suo, terrà colloqui separati con Biden il giorno precedente e, in questi, a suo dire non sarà all’ordine del giorno la proposta di acqusizione da parte del gigante dell’acciaio giapponese Nippon Steel della storica acciaieria americana US Steel, operazione avversata da gran parte della politica americana, compresi i democratici e lo stesso Biden. “E’ una questione che riguarda le aziende private,” ha sostenuto Kishida, aggiungendo: “Il Giappone è il maggior investitore negli Stati Uniti ed è responsabile di una parte significativa dell’occupazione statunitense.”


Nippon Steel ha proposto l’acquisto di US Steel per 14 miliardi di dollari a dicembre, scontrandosi però contro l’opposizione della politica e con un clima elettorale negli Usa: sia l’ex presidente Donald Trump, che punta a tornare alla Casa bianca, che lo stesso Biden hanno espresso pareri contrari. Giappone, Stati uniti e Filippine prevedono di considerare la collaborazione nello sviluppo di strutture produttive per i semiconduttori da parte di aziende statunitensi nelle Filippine, con il Giappone che dovrebbe aiutare a formare ingegneri filippini. È inoltre in considerazione la creazione di reti 5G nelle Filippine da parte di Giappone e Stati Uniti.


Tokyo e Washington puntano a legare Manila all’alleanza, senza che questa diventi dipendente dalle tecnologie e dall’economia cinesi. D’altronde, la precedente presidenza di Rodrigo Duterte, un uomo che ha ancora grande influenza nelle Filippine (la figlia, Sara, è vicepresidente), aveva mostrato una tendenza ad abbandonare la tradizionale locomotiva americana per acocdarsi a Pechino. La collaborazione in materia di cybersicurezza per affrontare le crescenti minacce dalla Cina, così come lo sviluppo delle catene di approvvigionamento per il nichel, un metallo chiave utilizzato nelle batterie per veicoli elettrici, sarà un altro tema di discussione tra i tre leader a Washington. Nello stesso giorno del vertice trilaterale, Kishida terrà poi un discorso davanti a una sessione congiunta del Congresso, il primo discorso di questo tipo di un leader giapponese dal discorso del primo ministro Shinzo Abe nel 2015. Il vertice Kishida-Biden arriva mentre l’economia del Giappone emerge da tre decenni di stagnazione, con l’indice azionario di riferimento che ha raggiunto un massimo storico, le imprese che promettono gli aumenti salariali più ampi in 33 anni e la Banca del Giappone che ha rovesciato l’approccio anti-deflazionistico, per aumentare i tassi di interesse per la prima volta in 17 anni. Kishida ha detto che il Giappone sta finalmente vedendo la luce in fondo al tunnel con le imprese che ora passano dal taglio dei costi a un circolo virtuoso di aumento degli investimenti e della crescita. “Abbiamo la più grande opportunità in 30 anni” per liberarci dalla crescita lenta e dall’inflazione, ha detto Kishida al Nikkei. Afferrare questa opportunità e sistemare l’economia è “una missione molto importante per il mio governo”.

Cina lancia sfida agli Usa sulla potenza di calcolo

Cina lancia sfida agli Usa sulla potenza di calcoloRoma, 3 apr. (askanews) – La Cina punta a rafforzare in maniera considerevole la sua potenza di calcolo, alla luce dello sviluppo dell’Intelligenza artificiale e nel contesto della competizione con gli Stati uniti, ottimizzando la sua infastruttura dei dati. L’ha affermato il capo dell’Amministrazione nazionale dei dati cinese, Liu Liehong, al termine della conferenza di lavoro sull’economia dei dati, secondo quanto riporta il South China Morning Post


“Stiamo lavorando per migliorare la distribuzione della potenza di calcolo generale, intelligente e supercomputing, per aumentare la sinergia delle regioni est-centro-ovest, supportare l’integrazione della potenza di calcolo e dell’elettricità verde, così come poer equilibrare il suo sviluppo e la sicurezza”, ha detto Liu, secondo un post dell’amministrazione sulla piattaforma di social media WeChat. L’Amministrazione nazionale dei dati cinese è stata aperta alla fine di ottobre, su sollecitazione del presidente Xi Jinping che ha lanciato una campagna per la promozione dello sviluppo digitale onde vincere la competizione con gli Usa per il dominio nel campo delle alte tecnologie.


La rete di potenza di calcolo su scala nazionale, che sarà operativa entro il prossimo anno, è progettata per unire i centri di calcolo di tutto il paese, affrontando gli squilibri digitali regionali tra le aree più prospere dell’Est della Cina e l’Occidente ricco di energia, ha detto la NDA. La Cina è seconda solo agli Stati uniti in potenza di calcolo aggregata, ma mira ad aumentare la sua capacità del 50% entro il 2025. La domanda di potenza di calcolo, in particolare la potenza GPU necessaria per l’apprendimento dei grandi modelli linguistici che dominano oggi l’intelligenza artificiale, è in forte aumento.


Tuttavia, il Dipartimento del Commercio degli Stati uniti ha inasprito le restrizioni all’esportazione di alta tecnologia verso la Cina da ottobre, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale. Le sanzioni oggi impediscono a Nvidia – che ha un quasi monopolio sulle GPU – di esportare i suoi chip avanzati in Cina. Secondo il post WeChat della NDA, Liu ha anche promesso durante la conferenza di questa settimana di fare buon uso degli investimenti governativi e facilitare la produzione di dati e la sua circolazione. Inoltre manterrà anche “un alto livello di allerta” sulla sicurezza dei dati e promuoverà la cooperazione internazionale ottimizzando i regolamenti per facilitare i flussi di dati transfrontalieri.

Banca mondiale: Asia del Sud regione a più forte crescita al mondo

Banca mondiale: Asia del Sud regione a più forte crescita al mondoRoma, 3 apr. (askanews) – Una forte crescita dell’economia indiana e la ripresa di quelle pachistana e srilankese garantiranno all’Asia meridionale una crescita robusta nel 2024, con un Pil attorno al +6%. Tuttavia persistenti sfide strutturali minacciano di minare la crescita sostenuta, ostacolando la capacità della regione di creare posti di lavoro e rispondere agli shock climatici. Lo afferma la Banca Mondiale nel suo rapporto semestrale sulla regione.


Secondo “Jobs for Resilience”, l’ultimo aggiornamento sullo sviluppo del Sud Asia, si prevede che il Sud Asia rimarrà la regione in più rapida crescita nel mondo per i prossimi due anni, con una crescita proiettata al 6,1% nel 2025. Tuttavia questa prospettiva positiva è ingannevole, dice il rapporto. Per la maggior parte dei paesi, la crescita è ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici ed è dipendente dalla spesa pubblica. Allo stesso tempo, l’aumento degli investimenti privati è rallentato bruscamente in tutti i paesi della regione, che non sta creando abbastanza posti di lavoro per tenere il passo con la sua popolazione in età lavorativa in rapido aumento.


“Le prospettive di crescita del Sud Asia rimangono luminose nel breve periodo, ma le fragili posizioni fiscali e l’aumento degli shock climatici sono nuvole oscure all’orizzonte,” ha detto Martin Raiser, vicepresidente della Banca mondiale per il Sud Asia. “Per rendere la crescita più resiliente, i paesi devono adottare politiche per stimolare gli investimenti privati e rafforzare la crescita dell’occupazione.” La crescita della popolazione in età lavorativa nel Sud Asia ha superato quella di altre regioni di paesi in via di sviluppo. E, sebbene anche la crescita dell’occupazione sia aumentata, è ben al di sotto della crescita della popolazione in età lavorativa. Di conseguenza, la quota della popolazione in età lavorativa impiegata è in declino dal 2000 ed è bassa. Nel 2023, il tasso di occupazione per il Sud Asia era del 59%, rispetto al 70% in altre regioni di economie di mercato emergenti e in via di sviluppo. E’ l’unica regione dove la quota di uomini in età lavorativa che sono impiegati è diminuita negli ultimi vent’anni, e la regione con la quota più bassa di donne in età lavorativa impiegate.


“Il Sud Asia non sta attualmente sfruttando pienamente il suo dividendo demografico. Questa è un’opportunità mancata,” ha detto Franziska Ohnsorge, economista capo della Banca Mondiale per il Sud Asia. “Se la regione impiegasse una quota di popolazione in età lavorativa grande quanto quella di altri mercati emergenti e economie in via di sviluppo, il suo output potrebbe essere del 16% più alto”. Queste fragili tendenze occupazionali sono concentrate nei settori non agricoli e riflettono in parte ambienti istituzionali ed economici difficili che hanno frenato la crescita delle imprese e delle attività commerciali. Imprese competitive e dinamiche sono la chiave per sbloccare la crescita dell’occupazione e robusti investimenti privati. Una più forte creazione di posti di lavoro aiuterebbe anche le famiglie, che hanno poche opzioni efficaci, ad adattarsi ai cambiamenti climatici.


Il rapporto raccomanda una serie di politiche per stimolare la crescita delle imprese e aumentare l’occupazione, tra cui aumentare l’apertura commerciale e l’accesso ai finanziamenti, migliorare i contesti aziendali e le istituzioni, rimuovere le restrizioni del settore finanziario, migliorare l’educazione e rimuovere le restrizioni sull’attività economica delle donne. E queste misure aiuterebbero anche a sollevare la crescita e la produttività e liberare spazio per investimenti pubblici nell’adattamento climatico. Per quanto riguarda le prospettive per singolo paese, a fare da locomotiva regionale è l’India che, per l’anno fiscale 2023-24 registrerà alla fine un +7,5% di Pil, prima di tornare al 6,6% nel medio termine, con attività nei servizi e nell’industria che dovrebbero rimanere robuste. Dopo la contrazione nell’anno fiscale 2022-23, si prevede che l’economia del Pakistan crescerà del 2,3% nel ’24-’25 poiché la fiducia delle imprese migliora. In Sri Lanka, si prevede che la crescita del prodotto interno lordo si rafforzerà al 2,5% nel 2025, con modeste riprese nelle riserve, nelle rimesse e nel turismo. In Bangladesh, si prevede che il prodotto interno lordo aumenterà del 5,7% nell’anno fiscale 2024-’25, con l’alta inflazione e le restrizioni sul commercio e sui cambi esteri che limitano l’attività economica. L’economia del Bhutan dovrebbe crescere del 5,7% nello stesso anno fiscale, supportata da una maggiore produzione di elettricità insieme alla crescita in minerario, manifatturiero e turismo. La crescita del prodotto interno lordo nelle Maldive è prevista essere del 4,7% nel 2024, un abbassamento di mezzo punto percentuale rispetto alle previsioni precedenti poiché i turisti si spostano dai resort di alta gamma verso pensioni a basso costo. In Nepal, si prevede che il prodotto interno lordo crescerà del 4,6% nell’anno fiscale 2024-’25, poiché si prevede che le esportazioni di energia idroelettrica riprenderanno ma la ripresa degli altri settori rimarrà lenta.

Taiwan, gli effetti del sisma sull’industria dei chip

Taiwan, gli effetti del sisma sull’industria dei chipRoma, 3 apr. (askanews) – Il devastante terremoto che ha colpito oggi Taiwan ha un effetto indiretto quasi immediato anche sulle economie mondiali: l’isola è infatti il più grande hub di produzione globale di semiconduttori.


Il sisma di magnitudo 7,3 è stato considerato il più potente che abbia colpito l’isola dal 1999 e ha avuto il suo epicentro al largo di Hualien. Sono segnalati crolli e si ha già notizia di almeno quattro vittime, secondo il ministero degli Interni di Taiwan. Il terremoto rischia di avere effetti immediati sulla catena di forniture di chip, che è già particolarmente sotto stress. I grandi produttori di semiconduttori hanno dovuto infatti interrompere la produzione.


Taiwan Semiconductor Manifacturing Company (TSMC), il più grande fornitore globale di chip a contratto, ha evacuato alcune delle sue fabbriche a scopo precauzionale, secondo una nota diffusa dalla stessa compagnia: “Sono state avviate misure preventive secondo la procedura e alcuni stabilimenti sono stati evacuati”. Il direttore finanziario di United Microelectronics, Liu Chitong, ha dichiarato a Nikkei Asia che anche il terzo produttore mondiale di chip a contratto ha evacuato gli impianti di produzione. “Alcune macchine per la produzione si sono fermate e ora il nostro team sta lavorando per riavviare le macchine di produzione il prima possibile”, ha affermato.


I produttori di display Innolux e AUO hanno entrambi evacuato le strutture. Un manager di un fornitore di apparecchiature TSMC ha detto a Nikkei Asia che la sua azienda stava discutendo se inviare più personale a fare gli straordinari durante le imminenti vacanze alla fine di questa settimana, per aiutare i produttori di chip a compensare l’interruzione.


A Tainan, sede di alcuni degli impianti di fabbricazione di chip più avanzati – tra cui le fabbriche a 5 e 3 nanometri di TSMC, che producono processori per gli iPhone di Apple e i chip di elaborazione IA di Nvidia – l’impatto appare essere più lieve, scrive ancora Nikkei Asia. (Foto tratta da X)

Usa-Giappone concodano regole sussidi su beni strategici

Usa-Giappone concodano regole sussidi su beni strategiciRoma, 2 apr. (askanews) – I governi degli Stati iuniti e del Giappone concorderanno nuove regole sui sussidi per beni strategici come semiconduttori e batterie di accumulo. Lo riferisce oggi il Nikkei.


Giappone e Stati Uniti intendono stabilire criteri comuni su quando i sussidi sono appropriati. Questi potrebbero includere obiettivi di decarbonizzazione e garantire un approvvigionamento stabile di componenti. Le regole internazionali saranno create attraverso il coordinamento delle politiche tra paesi con idee simili, compresi quelli europei, per rafforzare la sicurezza economica, a partire i catene di approvvigionamento per beni strategici.


Le regole mireranno anche ad evitare situazioni in cui Giappone, Stati uniti e paesi europei competano nell’adottare politiche protezionistiche sotto il pretesto di ridurre la loro dipendenza dalla Cina. Il primo ministro Fumio Kishida e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si incontreranno a Washington il 10 aprile ed emetteranno una dichiarazione congiunta che toccherà anche la partnership sui sussidi.

Korean Air acquista da Airbus 33 aerei A350

Korean Air acquista da Airbus 33 aerei A350Roma, 2 apr. (askanews) – Korean Air è diventata un nuovo cliente per la famiglia A350 di Airbus in seguito alla firma di un ordine per 33 aeromobili. L’ordine comprende 27 A350-1000 e sei A350-900. Lo ha comunicato oggi il produttore europeo di aerei commerciali.


L’A350 è in grado di operare su qualsiasi rotta intercontinentale attuale della compagnia aerea sudcoreana con una riduzione del 25% nei consumi di carburante e nelle emissioni di carbonio rispetto agli aeromobili di generazione precedente, ha affermato Airbus. L’ulteriore autonomia dell’A350 consentirà inoltre alla compagnia di valutare nuove destinazioni a lungo raggio. Le due compagnie non hanno fornito numeri rispetto al valore dell’affare.


“L’eccezionale autonomia, l’efficienza del carburante e il comfort dei passeggeri rendono l’A350 perfettamente adatto alla nostra rete globale,” ha detto Jason Yoo, Chief Safety and Operating Officer e EVP di Korean Air. “Siamo fiduciosi che l’introduzione dell’A350 nella nostra flotta porterà efficienze operative e migliorerà l’esperienza di viaggio complessiva per i nostri passeggeri”. Benoit de Saint Exupéry di Airbus, dal canto suo, ha detto: “Questo ordine da Korean Air è un’altra importante conferma per l’A350 come leader mondiale a lungo raggio. La compagnia aerea beneficerà di nuovi livelli di efficienza nelle sue operazioni, con una significativa riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni di carbonio. L’A350 sarà anche la piattaforma perfetta per la compagnia per portare il suo prodotto di bordo e il servizio di classe mondiale a nuove altezze. Ringraziamo Korean Air per la sua continua fiducia in Airbus e nei suoi prodotti, e non vediamo l’ora di vedere l’A350 volare con la livrea iconica del vettore.”


La famiglia A350 è la linea di prodotti widebody più moderna al mondo e si è fermamente affermata come leader mondiale a lungo raggio, con versioni passeggeri in grado di volare fino a 9.700 m / 18.000 km senza sosta. Alimentato dai motori Rolls-Royce di ultima generazione, il telaio utilizza il 70% di materiali avanzati come compositi, titanio e leghe di alluminio moderne per creare un aeromobile più leggero e più efficiente in termini di costi. Tutto ciò si traduce in una riduzione media dei consumi di carburante e delle emissioni di carbonio di circa il 25% rispetto agli aeromobili di dimensioni simili di generazione precedente. Alla fine di febbraio, la famiglia A350 aveva ottenuto 1.240 ordini da 59 clienti in tutto il mondo.


(Foto dal profilo X di Airbus)

Huawei torna alla crescita: nel 2023 vendite aumentate di quasi 10%

Huawei torna alla crescita: nel 2023 vendite aumentate di quasi 10%Roma, 29 mar. (askanews) – Huawei tornata sulla cresta dell’onda. Il produttore di smartphone cinese, sottoposto negli Usa a restrizioni, ha monetizzato il lancio della nuova serie mate 60, che contiene un chip prodotto a sorpresa in Cina e in grado quindi di aggirare le sanzioni usa, ha annunciato oggi i suoi risultati del 2023, con un aumento dei ricavi di quasi il 10%.


La compagnia tech ha registrato un aumento del 9,63% dei ricavi, raggiungendo 704,2 miliardi di yuan (90,1 miliardi di euro) nel 2023, secondo i dati diffusi dal grupppo oggi. Gli utili netti sono stati di 87 miliardi di yuan (11,1 miliardi di euro), in crescita del 144,5% su base annua, in gran parte derivante dall’unità smartphone. Inoltre – ha spiegato Huawei – nel corso dell’ultimo anno, il business delle infrastrutture ICT di Huawei è rimasto solido e il business consumer ha soddisfatto le aspettative. Sia il business del cloud computing che quello dell’energia digitale sono cresciuti costantemente e il business delle soluzioni automobilistiche intelligenti ha iniziato la distribuzione su larga scala.


Le vendite del business consumer di huawei, che comprende i suoi popolari smartphone 5G di punta e le auto elettriche co-sviluppate, ha registrato un aumento del 17,3% a 251,5 miliardi di yuan (32,14 miliardi di euro) nel 2023. E’ il primo anno in crescita per il settore consumer dal 2021, quando il governo americano ha inasprito le restrizioni nei confronti di Huawei per impediree che ottenesse semiconduttori avanzati sviluppati con tecnologia Usa. Per due anni, di fatto, le attività smartphone di Huawei sono rimaste bloccate, ma lo scorso agosto a sorpresa la compagnia cinese ha lanciato sul mercato il Mate 60 Pro, alimentato da un chip avanzato, Kirin900S, sviluppato internamente per la prima volta.


“Ne abbiamo passate tante negli ultimi anni. Ma attraverso una sfida dopo l’altra, siamo riusciti a crescere”, ha detto Ken Hu, presidente a rotazione di Huawei. “La fiducia e il supporto dei nostri clienti, partner e amici in tutto il mondo è ciò che ci ha aiutato ad andare avanti, continuare a sopravvivere e continuare a crescere”.

Giappone, lavori supertreno maglev fermati da no di un ente locale

Giappone, lavori supertreno maglev fermati da no di un ente localeRoma, 29 mar. (askanews) – La Central Japan Railway ha dichiarato oggi di aver rinunciato al suo piano di lanciare un nuovo supertreno a levitazione magnetica tra Tokyo e Nagoya nel 2027, a causa delle opposizioni ambientali emerse anche con enti locali. Lo segnala oggi l’agenzia di stampa Kyodo.


“Anche se al momento non possiamo prevedere la nuova data di apertura, continueremo a puntare a lanciarla il prima possibile”, ha affermato la società in un documento diffuso prima di una riunione di esperti presso il ministero dei Trasporti. Il progetto Linear Chuo Shinkansen è destinato a collegare Tokyo e Osaka con treni che viaggiano fino a 500 chilometri orari. Ma una piccola area nel tratto tra la capitale e Nagoya si è rivelata un ostacolo al progetto, soprattutto a causa dell’opposizione della prefettura centrale di Shizuoka.


Il governatore di Shizuoka, Heita Kawakatsu, si oppone al progetto, esprimendo preoccupazione per il suo impatto ambientale, e i lavori di scavo del tunnel non sono ancora iniziati nell’area.

Xiaomi lancia la sfida a Tesla con la sua auto elettrica SU7

Xiaomi lancia la sfida a Tesla con la sua auto elettrica SU7Roma, 28 mar. (askanews) – Il produttore cinese di smartphone Xiaomi ha lanciato oggi la sua prima, attesa auto elettrica, il SU7 (Speed Ultra 7), un veicolo premium che punta a concorrere con il Model 3 di Tesla nel più grande mercato di auto elettriche del mondo.


Xiaomi, tuttavia, ha sorpreso il mercato avviando le vendite a un prezzo inferiore al previsto nel mercato cinese: il SU7 modello base è stato posto in vendita a 215.900 yuan (27.585 euro), con un massimo di 299.900 yuan (38.318 euro) per il top della gamma. Questo in un momento in cui tutti i principali produttori di auto elettriche cinesi sono impegnati in una guerra dei prezzi al ribasso. Il fondatore e capo di Xiaomi, Lei Jun, ha avviato oggi le prevendite davanti a un pubblico a Pechino. “Abbiamo preso come punto di riferimento la Model 3 di Tesla”, ha detto, secondo quanto riporta il South China Morning Post. E ha aggiunto che il SU7 ha una durata della batteria di 700 km, un prezzo inferiore rispetto al Tesla Model 3 e il 90% delle specifiche superiori al concorrente americano.


All’evento erano presenti magnati cinesi dei veicoli elettrici tra cui He Xiaopeng di Xpeng Motors, William Li Bin di Nio e Li Xiang di Li Auto. Prima del lancio di giovedì, Lei ha dichiarato in un post sulla piattaforma di microblogging Weibo che la SU7 è “l’auto più bella e intelligente con la migliore esperienza di guida” nel segmento del mercato interno dei veicoli elettrici che costano meno di 500.000 yuan.


(Foto dal profilo X di Lei Jun, fondatore di Xiaomi)