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Agenzia INC chiude il 2024 a +10% e celebra 50 anni di PR

Agenzia INC chiude il 2024 a +10% e celebra 50 anni di PRRoma, 14 apr. (askanews) – Con una crescita a doppia cifra nello scorso anno, selezionata tra le 50 migliori agenzie di RP in Europa, INC – si legge in una nota – apre il 2025 con un piano di sviluppo importante apprestandosi a celebrare il traguardo prestigioso dei 50 anni di attività e accogliendo nella compagine societaria Luca Cipriano come nuovo partner.


Prosegue la crescita: 2024 con revenue +10% e 5,6 milioni di fatturato. L’agenzia – una delle maggiori realtà indipendenti in Italia, con uno staff di 60 persone tra Roma e Milano, gestita da 9 partners e un Executive Leadership Team di 18 professionisti – chiude il 2024 con una crescita a doppia cifra delle revenue (+10%) e un fatturato di circa 5,6 milioni di euro.


La performance del 2024 è stata sostenuta dal consolidamento di partnership decennali con Barilla Group, Heineken, Emirates, Unione Italiana Food, UnaItalia, Findus, Fondazione Lega del Filo d’Oro, unitamente ad una intensa attività di new business. Ad inizio anno hanno scelto INC come Lead PR Agency Danone Italia e British American Tobacco e nel corso dell’anno l’agenzia ha vinto la gara PR per le celebrazioni dei 50 anni di Mulino Bianco e il pitch per le pr trade Lavazza nel mondo away from home e home e pr trade e lifestyle per i brand 1895 coffee designers by Lavazza ed Eraclea.


Una storia di successi: nel 2025 Inc celebra 50 anni di PR. Il 2025 – prosegue il comunicato – è un anno speciale per INC che compie 50 anni di attività. Più di 330 i clienti che nel tempo hanno scelto l’agenzia come partner in comunicazione, oltre 70 i premi vinti in Italia e nel mondo. Una storia d’impresa che è anche un po’ la storia delle PR in Italia, considerato che nessun’altra agenzia di PR italiana, che sia oggi attiva sul mercato con il suo marchio originario, ha una storia lunga 50 anni. Un compleanno speciale che INC ha in programma di festeggiare nei prossimi mesi con la pubblicazione di un libro ed un evento celebrativo. Una tappa importante, nel segno di un lungo passato e di uno stimolante futuro.


Luca Cipriano diventa partner. A inizio 2025 è stato formalizzato l’ingresso nella compagine societaria di Luca Cipriano, già membro del Leadership Team. Luca si unisce ai soci Pasquale De Palma (Presidente e CEO), Paolo Mattei (Vicepresidente), Paola Canali, Francesco Pippi, Rosanna Teta, Emily Szereda, Francesca Riccardi e Simone Silvi. L’ingresso di Luca Cipriano, in linea con le scelte degli ultimi anni volte ad ampliare e rafforzare il gruppo dirigente di INC, conferma la filosofia di un’azienda ispirata ad un modello di capitalismo inclusivo, aperta a nuovi partner, persone che condividono valori, entusiasmo, modo di essere e competenze professionali. “Siamo felici e orgogliosi di accogliere nella compagine sociale di INC un professionista di valore come Luca, che ha già fatto un bel pezzo di strada con noi e ha rappresentato una importante risorsa nel forte percorso di crescita che INC ha registrato in questi ultimi anni. Abbiamo sempre creduto nel valore di una compagine sociale ampia e diversificata; siamo convinti che questa sia la chiave per mantenere unite e motivate le nostre persone e assicurare ai nostri clienti la consulenza e i servizi di qualità che meritano. Aver aperto negli ultimi due anni a quattro nuovi partner (ndr Emily Szereda, Francesca Riccardi e Simone Silvi sono diventati partner a settembre 2023) è la naturale evoluzione di questa nostra visione d’impresa. Ed è anche il nostro modo di guardare al futuro”, dichiara Pasquale De Palma, Presidente e CEO di INC. Luca Cipriano, 49 anni, giornalista professionista, ha maturato esperienza in 30 anni di attività lavorando nella carta stampata, in Rai, nell’organizzazione di eventi, nella consulenza ad imprese e istituzioni. In INC dal 2020, Luca guida diversi team, coordina il Crisis Management Hub di INC insieme a Francesca Riccardi e le attività della Unit Media Relations insieme a Simone Silvi. Anche il 2025 inizia bene con nuovi incarichi e riconoscimenti internazionali. Pochi giorni fa – continua la nota – INC è stata selezionata da PRovoke Media tra le 50 migliori agenzie di RP in Europa, unica realtà indipendente italiana ad essere inclusa in questa lista di eccellenze. Il 2025 di INC è iniziato bene, con incarichi acquisiti nella design industry (PanariaGroup, Landscape Festival di Bergamo e Università Iuav di Venezia), nella food industry (Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, Oropan, Consorzio Affumicatori Maestri Italiani, Polenghi Food) e in comunicazione sociale (Fondazione Dynamo Camp, Salesiani per il Sociale, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai). Ultime acquisizioni, la start up spagnola Factorial e l’Assessorato Agricoltura, Cibo e Commercio della Regione Piemonte per il lancio del brand “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte” come marchio per la valorizzazione della filiera corta e dei prodotti agroalimentari locali. Una performance che permette già oggi di prevedere per il 2025 una crescita a doppia cifra, consolidata per il quinto anno consecutivo. Ad inizio anno l’agenzia ha inoltre ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere secondo lo standard internazionale UNI/PDR 125:2022, un riconoscimento importante che conferma una visione d’impresa che ha sempre messo le persone e il loro benessere al centro delle scelte aziendali.

Ventive spinge in alto startup e imprese innovative

Ventive spinge in alto startup e imprese innovativeRoma, 14 apr. (askanews) – Ventive spinge in alto startup ed imprese innovative e lancia la campagna pubblicitaria per supportare chi vuole fare impresa Il 2024 si conferma un anno dinamico per il settore del Venture Capital, un mercato che in Italia ha registrato 1,1 miliardi di euro investiti, 14.300 startup innovative e 140 fondi VC attivi. Tuttavia, il nostro Paese rimane ancora indietro rispetto a Germania, Francia e Spagna, senza contare il Regno Unito. In un momento di grande fermento per l’ecosistema delle startup italiane, Ventive, punto di riferimento nella consulenza strategica e negli investimenti per startup e PMI innovative, lancia una nuova campagna di branding per supportare nel concreto gli imprenditori del futuro.


Nonostante il momento positivo per le giovani imprese, tuttavia, esiste un ampio margine di miglioramento: il rapporto tra € investiti in Venture Capital e popolazione evidenzia infatti una debolezza strutturale dovuta principalmente a fattori culturali, a loro volta legati all’innovazione. Secondo Ventive, una delle criticità principali è il basso numero di attori qualificati che possano realmente stimolare questo ecosistema, fondamentale per il futuro sociale, culturale ed economico del Paese. Al centro della nuova campagna – partita da pochi giorni e già con ottimi riscontri – c’è un messaggio forte e diretto: “Ci sono due tipi di persone nel mondo: quelli che sognano e quelli che fanno accadere le cose. Tu chi vuoi essere?” Lo spot, girato tra le strade di Milano, è pensato per ispirare una nuova generazione di imprenditori, spingendoli a trasformare le proprie idee in realtà. La campagna sarà attiva nelle principali città italiane, tra cui Milano e Roma, con una strategia mirata ad intercettare startup e investitori nei poli dell’innovazione.


Un’azione strategica per rafforzare il brand e il settore “Non è il momento di restare fermi. Oggi più che mai servono visione, coraggio e capacità di esecuzione. Con questa campagna vogliamo aumentare la visibilità di Ventive, rafforzare il nostro posizionamento nel mondo dell’innovazione e generare un impatto concreto. Ci aspettiamo un incremento significativo di lead qualificati, nuove richieste di consulenza strategica e maggiore engagement da parte di investitori e partner. Inoltre, vogliamo sensibilizzare il mercato riguardo l’importanza del nostro approccio nel sostegno allo sviluppo delle startup. Il nostro messaggio è rivolto a chi è pronto a fare il primo passo”, afferma Roberto Sfoglietta, CEO di Ventive. Negli ultimi anni, Ventive ha lavorato con oltre 500 startup, investendo più di 30 milioni di euro tramite il proprio club Deal in progetti ad alto potenziale, portando a termine oltre 60 operazioni di successo. L’azienda offre consulenza strategica, IT, digital marketing ed HR, oltre ad investire direttamente nelle idee più promettenti, aiutando gli imprenditori a costruire basi solide per crescere ed espandersi.


Di recente, Ventive ha registrato un progressivo interesse nei settori della green economy, della digitalizzazione dei servizi e del fintech, settori accelerati dall’adozione dell’intelligenza artificiale. Sempre più startup in questi ambiti cercano supporto per scalare il proprio business e attrarre investitori. L’approccio di Ventive, “cucito” intorno al cliente, mira dunque ad affiancare le imprese sia nella crescita locale che nei percorsi di internazionalizzazione, contribuendo a costruire un ecosistema più forte e competitivo. Chi è Ventive Ventive è una società specializzata in venture capital, accelerazione e advisory per startup e PMI innovative. Con un track record consolidato, affianca gli imprenditori in ogni fase del loro percorso, offrendo competenze, capitale e visione per realizzare progetti di successo. Il suo obiettivo è favorire la crescita di un ecosistema in cui imprenditori e investitori possano crescere insieme.

Piloda Group svela la sua nuova identità visiva

Piloda Group svela la sua nuova identità visivaRoma, 9 apr. (askanews) – “Due punti distintivi sostituiscono la “i” di Piloda: un segno iconico che proietta il futuro e sintetizza perfettamente l’essenza del Gruppo Piloda. Un marchio rinnovato, pronto a rispondere alle sfide di oggi, mantenendo un forte legame con la tradizione e unendo un secolo di esperienza e leadership nei settori dell’edilizia, del restauro, dell’ingegneria, della nautica e della portualità. Un Gruppo poliedrico che si evolve e si espande senza mai dimenticare le proprie radici”. È cosi che Daniela Spinelli, Marketing and Communication Manager di Piloda Group. presenta il progetto di rebranding del gruppo.


Piloda Group, fondato dai Fratelli Di Palo, guarda con determinazione al futuro, rimanendo fedele ai propri valori di artigianalità, eccellenza e innovazione. “Il processo di rebranding, affidato allo studio di comunicazione Altieri Associati, ha l’obiettivo di raccontare in modo chiaro e diretto l’universo Piloda, con uno sguardo rivolto alle nuove sfide e opportunità”, aggiunge Spinelli. Un’identità visiva dal forte impatto.


Paolo Altieri, direttore creativo di Altieri Associati e autore del progetto di rebranding di Piloda Group, spiega: “Piloda Group è molte cose insieme: tradizione, innovazione, esperienza, volontà e determinazione. Questi valori si esprimono in diversi ambiti operativi: costruzioni, restauro, ingegneria, cantieristica navale e altro ancora. Il sistema d’identità di una realtà così complessa richiedeva un’idea forte e precisa, ma al contempo semplice ed espandibile. I due punti, che in un testo introducono una spiegazione, diventano parte integrante del logo, sostituendo la ‘i’ di Piloda. Nel sistema grafico ideato, questi due punti appaiono spesso come segno sintetico di un’energia vitale e in continua evoluzione. Valori e ambizioni vengono così racchiusi in un unico concetto e in un segno semplice e chiaro”.


Una palette cromatica distintiva per il rebranding di Piloda Group. Ogni divisione di Piloda Group è ora riconoscibile attraverso un colore distintivo, mentre il grigio svolge un ruolo unificante, creando un’immagine coesa e forte che comunica con chiarezza la visione integrata del gruppo. Questa nuova identità visiva, che verrà applicata su tutti i canali di comunicazione, incluso il nuovo sito istituzionale (www.pilodagroup.com), riflette la strategia di Piloda orientata a costruire il futuro tra terra e mare. Un progetto di rebranding ambizioso che punta a rafforzare la riconoscibilità del marchio e a consolidarne la posizione sul mercato, garantendo al contempo elevati standard di qualità, innovazione e professionalità.


Le tre divisioni di Piloda Group Piloda Building Divisione dedicata all’edilizia innovativa, offre soluzioni di eccellenza per progetti residenziali, commerciali ed industriali. Progetta e realizza strutture durature, unendo design innovativo, qualità e sostenibilità. “Grazie a tecnologie avanzate ed un team altamente qualificato, superiamo le aspettative dei clienti, assicurando puntualità efficienza nei costi e rispetto per l’ambiente”, afferma Emanuele Di Palo, CEO della divisione building. Piloda Shipyard Specializzata nella progettazione, nel refitting e nella manutenzione di navi, Piloda Shipyard risponde alle esigenze di clienti pubblici e privati, offrendo soluzioni su misura, caratterizzate da elevati standard di qualità ed efficienza. “Grazie all’esperienza maturata negli anni e a un team altamente qualificato, siamo in grado di realizzare lavori complessi, garantendo sempre la massima soddisfazione dei nostri clienti”, afferma Donato Di Palo, CEO della divisione Shipyard. Dedicata al mondo degli yacht, questa divisione si occupa della costruzione, del refitting e della manutenzione di imbarcazioni di lusso. Utilizzando tecnologie all’avanguardia, si distingue per la cura dei dettagli e l’equilibrio tra tradizione e innovazione. Piloda Yachting “Le nostre imbarcazioni si contraddistinguono per qualità e design, grazie all’esperienza del nostro team, sempre alla ricerca di soluzioni innovative”, spiega Walter Di Palo, CEO della divisione yachting. Piloda Group si presenta oggi con una nuova identità visiva che fonde la sua lunga tradizione con una visione orientata al futuro, pronta a affrontare nuove sfide e a costruire con passione e competenza, sia sulla terra che sul mare. Ignazio Di Palo, CFO del gruppo, conclude: “Il rebranding di Piloda Group rappresenta un passo fondamentale nella nostra evoluzione. Non si tratta solo di un cambiamento estetico, ma di una strategia mirata a rafforzare la nostra presenza nei mercati nazionali e internazionali. Con questa nuova identità, puntiamo a migliorare l’engagement con partner attuali e futuri, rispondendo alle esigenze di un pubblico sempre più attento all’innovazione e alla qualità. Questo cambiamento è perfettamente in linea con i nostri obiettivi di sviluppo: consolidare la nostra posizione di leader e affrontare il futuro con determinazione”

Deliveroo e Arcaplanet, prima partnership nel food delivery del mondo pet

Deliveroo e Arcaplanet, prima partnership nel food delivery del mondo petRoma, 9 apr. (askanews) – Al via la partnership strategica tra Deliveroo e Arcaplanet, attraverso la quale la piattaforma italiana leader nel food delivery inizia una collaborazione nel settore del pet food. Grazie all’accordo con Deliveroo, Arcaplanet – azienda leader nel Pet-care con oltre 2,6 milioni di clienti fidelizzati, una rete di oltre 580 Pet store su tutto il territorio nazionale, una crescita costante e un percorso sempre più Pet-centric – potrà offrire un’ulteriore modalità per raggiungere milioni di clienti con un servizio di consegna rapido dei propri prodotti.


Il servizio parte oggi a Milano e coinvolge tutto il capoluogo lombardo e i principali comuni della provincia e verrà successivamente esteso alle maggiori città italiane grazie alla presenza dei servizi di Deliveroo, che già raggiungono due terzi della popolazione – 40 milioni di cittadini – in oltre 1800 comuni d’Italia. “Deliveroo continua ad ampliare la propria offerta, dal cibo pronto dei migliori ristoranti, alla spesa dei supermercati, fino al pet food e lo fa con la più grande catena italiana del settore, Arcaplanet. Il cibo per gli animali è un segmento molto importante che va incontro alla domanda dei nostri consumatori. In Italia ci sono oltre 16 milioni di animali domestici registrati presso il Ministero della Salute. Questo mercato vale, da solo, oltre 3 miliardi di euro l’anno e cresce di oltre il 13%. Una grande opportunità da non perdere. Insieme ad Arcaplanet portiamo i migliori prodotti per gli animali domestici in casa e in ufficio in circa 30 minuti”, ha dichiarato Andrea Zocchi, Managing Director di Deliveroo Italy.


Questa partnership va incontro ai risultati di un’indagine condotta recentemente da SWG sulla base clienti di Deliveroo. Questa ricerca – si legge in una nota – mostra che il 30% dei consumatori intervistati vorrebbe vedere nella piattaforma proprio una maggiore offerta di cibo per animali. “La collaborazione con Deliveroo si inserisce perfettamente nella nostra strategia di offrire un servizio imbattibile a tutti clienti Arcaplanet, anche in termini di rapidità di consegna a domicilio. Già da mesi per moltissimi prodotti è possibile il ritiro entro un’ora in negozio, adesso, utilizzando la piattaforma Deliveroo si potranno ricevere i prodotti anche a casa casa propria in circa 30 minuti” ha dichiarato Nicolò Galante, Amministratore Delegato di Arcaplanet.


Sono attivi sulla piattaforma Deliveroo gli store di Milano siti in Viale Monza 162, Viale Certosa 36, Via San Michele del Carso 13, Via Marco Bruto 24-26, Piazza Frattini 4 e Monza Via Buonarroti, 85. I consumatori potranno comprare online scegliendo tra un’ampia gamma di prodotti dei principali brand, tra cui Virtus, Next, Hi, Royal Canin, Monge, Purina e Natural Trainer. Per celebrare questa importante partnership commerciale, Deliveroo e Arcaplanet – conclude il comunicato – hanno deciso di effettuare una donazione di mezza tonnellata di pet food all’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali).

Fotovoltaico, dal 1° maggio cambia tutto: addio allo scambio sul posto

Fotovoltaico, dal 1° maggio cambia tutto: addio allo scambio sul postoRoma, 5 apr. (askanews) – Lo scambio sul posto ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione del fotovoltaico in Italia. Ma oggi serve una nuova visione, in grado di valorizzare davvero l’energia rinnovabile prodotta dai cittadini. “Le comunità energetiche rappresentano quella visione. Il futuro non è tornare indietro, ma andare avanti insieme”. È il commento di Daniele Iudicone – esperto di energie rinnovabili, CEO di IMC Holding e founder della prima Grande Comunità Nazionale di Fotovoltaico Semplice – a seguito della conferma ufficiale della fine dello scambio sul posto (SSP) a partire da maggio 2025.


Cos’è lo scambio sul posto e perché viene abolito. Lo scambio sul posto è stato uno dei meccanismi incentivanti più conosciuti dagli utenti domestici: permetteva ai piccoli produttori di energia da fonti rinnovabili (in particolare impianti fino a 20 kW) di immettere in rete l’energia non consumata istantaneamente e ottenere un rimborso economico parziale per quella ceduta. Un sistema semplice e vantaggioso, che ha aiutato migliaia di famiglie italiane a investire nel fotovoltaico.


L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha però annunciato che dal 1° maggio 2025 non sarà più possibile attivare nuove convenzioni SSP. I contratti esistenti resteranno attivi fino alla scadenza naturale (max 20 anni), ma per tutti gli impianti nuovi si prospetta un cambio di paradigma. Con la fine dello scambio sul posto, gli utenti avranno due strade: Ritiro Dedicato (RID): in cui l’energia immessa in rete viene venduta al GSE a un prezzo variabile, ma con ritorni economici generalmente inferiori allo SSP; Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), nuovo modello incentivato dallo Stato che consente a più soggetti di produrre, condividere e consumare energia localmente, beneficiando di contributi economici e vantaggi fiscali.


“Il RID è una soluzione debole, che rischia di scoraggiare le famiglie. Le comunità energetiche, invece, sono la vera evoluzione: permettono di valorizzare ogni chilowattora prodotto, ridurre la dipendenza dalla rete nazionale e contribuire a un modello energetico realmente sostenibile e democratico”, spiega Daniele Iudicone. Perché serve una Grande Comunità Energetica Nazionale


Secondo Iudicone, il rischio è che l’abolizione del SSP venga percepita come un passo indietro. Ma in realtà è un’occasione per fare un salto in avanti: “Il vero limite dello scambio sul posto era la sua dimensione individuale. Ogni famiglia produceva energia per sé, e ciò che avanzava finiva disperso nella rete. Oggi, invece, possiamo pensare in modo collettivo: creare comunità energetiche, cooperative tra cittadini, reti intelligenti che ottimizzano la produzione e l’uso locale dell’energia”. Il progetto: Grande Comunità Nazionale di Fotovoltaico Semplice Per rispondere a questa nuova sfida, Daniele Iudicone ha lanciato il progetto della Grande Comunità Nazionale di Fotovoltaico Semplice, una rete già attiva che unisce cittadini, imprese, famiglie e amministrazioni locali con un obiettivo preciso: mettere in comune l’energia prodotta dai singoli impianti e restituirla in forma di benefici economici, ambientali e sociali. Si tratta di un modello snello che permette di avere assistenza tecnica e burocratica rispetto alle tradizionali CER, installazione e gestione di impianti fotovoltaici connessi a una rete intelligente, redistribuzione del valore generato all’interno della comunità, piattaforme digitali per monitorare produzione, autoconsumo e impatti. Ma soprattutto educazione energetica e trasparenza per tutti i partecipanti. “È una transizione non solo energetica, ma anche culturale: da consumatori passivi a protagonisti attivi di una rivoluzione condivisa. E per farla davvero servono visione, strumenti semplici e alleanze tra cittadini, imprese e istituzioni”, conclude Iudicone.

Successo per Krateo Platform2Platform a Londra

Successo per Krateo Platform2Platform a LondraRoma, 5 apr. (askanews) – Si è concluso con grande successo Platform2Platform, l’evento promosso da Krateo PlatformOps, orientato alla scoperta delle ultime tendenze nell’ambito del Cloud Native e nel Platform Engineering.


L’evento, svoltosi il 2 e 3 aprile presso il Good Hotel di Londra, si è tenuto in concomitanza con KubeCon 2025, la conferenza di punta della Cloud Native Computing Foundation, che ogni anno riunisce aziende, organizzazioni ed esperti del settore impegnati nello sviluppo di tecnologie cloud native. In questo scenario, Platform2Platform ha offerto due giornate di approfondimenti tecnici, dibattiti e dimostrazioni pratiche rivolte a ingegneri, architetti di sistema e professionisti del cloud native. Tra i momenti più attesi, la registrazione dal vivo di un podcast con ospiti di spicco del settore, che ha offerto spunti unici e conversazioni stimolanti. L’evento ha rappresentato anche un’importante occasione di networking, permettendo ai partecipanti di incontrare il team di Krateo e confrontarsi con esperti specializzati nelle tecnologie cloud native in un ambiente dinamico e collaborativo. L’evento Platform2Platform ha inoltre messo in evidenza l’interesse crescente da parte delle aziende per soluzioni innovative nella gestione e ottimizzazione delle proprie infrastrutture tecnologiche. Le organizzazioni che operano in ambienti cloud complessi si trovano spesso ad affrontare sfide nella gestione delle risorse, con costi elevati e inefficienze operative. In risposta a queste criticità, si distingue la piattaforma Krateo PlatformOps di Krateo, una soluzione open-source pensata per affrontare direttamente i problemi di gestione delle risorse, ottimizzando il processo di creazione, gestione e automazione su qualsiasi infrastruttura, sia essa in cloud o on-premise. In particolare, integrando i principi di FinOps e GreenOps, Krateo aiuta le aziende a ottimizzare i costi e ridurre l’impatto ambientale, garantendo un’allocazione efficiente delle risorse. Grazie al suo portale self-service, i team possono creare ambienti di test o distribuire nuove applicazioni con pochi click, accelerando i processi di sviluppo e innovazione.


“L’adozione di tecnologie cloud native nel 2025 sarà il catalizzatore per l’espansione dell’intelligenza artificiale, permettendo alle aziende di scalare rapidamente, innovare continuamente e trasformare i dati in valore concreto” – afferma Giulio Covassi, CEO di Krateo. “Krateo PlatformOps si prefigge il ruolo di direttore d’orchestra del vostro IT, orchestrando tecnologie passate, presenti e future”.

Telepass rende la mobilità integrata e accessibile a tutti

Telepass rende la mobilità integrata e accessibile a tuttiRoma, 4 apr. (askanews) – Telepass, società del gruppo Mundys, leader del telepedaggio e della mobilità integrata, in linea con il nuovo posizionamento sul mercato consumer volto a semplificare la propria offerta verso i clienti, annuncia il lancio di “Telepass Sempre”, che offre l’accesso più completo ai servizi di mobilità urbana ed extraurbana, senza costi aggiuntivi rispetto all’attuale offerta Base. Un’offerta che rende la mobilità urbana ed extraurbana accessibile a tutti tramite app, indipendentemente dalla proprietà di un mezzo privato o dalla localizzazione geografica.


Telepass Sempre risponde alla visione strategica dell’azienda volta a rendere accessibili i servizi di mobilità anche in ambito urbano, rendendone democratico l’accesso. Telepass, infatti, intende garantire a tutti i clienti la possibilità di usufruire dell’ecosistema più completo sul mercato di mobilità integrata, capace di rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione e agli spostamenti quotidiani, sia in ambito urbano che extraurbano. Con Telepass Sempre, i clienti possono accedere, tramite app e dispositivo, a oltre 20 servizi. Un vantaggio significativo riguarda il servizio di pagamento delle strisce blu presente in oltre 360 località italiane, che per chi aderisce a Sempre è senza costi aggiuntivi rispetto all’offerta Base (cd. “Family”). Questo significa che i clienti possono usufruire della sosta su strada in modo ancora più pratico e conveniente, senza preoccuparsi di spese extra, rendendo l’esperienza di mobilità ancora più fluida e vantaggiosa.


Oltre ai “servizi essenziali” come il pagamento di pedaggio autostradale, parcheggi convenzionati, strisce blu, Area C di Milano, traghetti per lo Stretto di Messina e vignette elettroniche, la nuova offerta include anche funzionalità avanzate per la mobilità del veicolo – come il pagamento di carburante, la ricarica elettrica, il bollo e la revisione – e per la mobilità personale, con skipass, treni, trasporto pubblico locale e sharing mobility. Telepass Sempre è disponibile allo stesso prezzo dell’offerta Base (cd. “Family”) a 3,90 € mensili per chi aderisce entro il 31 marzo 2026. Come attivare Telepass Sempre. – I clienti Base (cd. “Family”) possono sbloccare tutti i servizi di mobilità direttamente dall’app Telepass allo stesso prezzo; – nuovi clienti possono attivare Sempre in due modi: da canale fisico (Telepass Store, Centri servizi, Vodafone Store, Eni Live convenzionati, banche) e completarla tramite app Telepass, oppure in un unico passaggio tramite app Telepass.


Maggiori informazioni sui prodotti per ogni esigenza di utilizzo sono disponibili sul sito www.telepass.com. Negli ultimi anni, Telepass ha investito oltre 100 milioni di euro per lo sviluppo della propria “super app” della mobilità, che oggi è adottata da oltre il 40% della base clienti ed è la più completa sul mercato per capillarità e profondità dell’offerta. Sono 500 i milioni che Telepass investirà nei prossimi 5 anni per ampliare la propria offerta e rendere la mobilità più accessibile, capillare e integrata.

Porto di Brindisi faro cantieristica navale nel Mediterraneo

Porto di Brindisi faro cantieristica navale nel MediterraneoRoma, 2 apr. (askanews) – Trasformare il porto di Brindisi in un hub di eccellenza per la riparazione, il refitting e la demolizione di navi fino a 250 metri di lunghezza grazie ad un investimento complessivo di 140 milioni di euro e la creazione di 600 posti di lavoro diretti e indiretti. Realizzare un dry dock di dimensioni 230×48 metri con la costruzione di nuove infrastrutture. Essere pronti immediatamente alla cantierizzazione dell’area. Le autorizzazioni necessarie, infatti, sono state già concesse dalle autorità competenti nell’ambito del nuovo piano regolatore portuale.


Sono questi i punti cardine del progetto di Piloda Shipyard per la manifestazione di interesse indetta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la riconversione e la reindustrializzazione dell’area dell’ex centrale a carbone nel porto di Brindisi. Piloda Shipyard già presente nell’area brindisina collaborando con le principali compagnie di navigazione, enti governativi e istituzioni accademiche, impegnando 130 dipendenti per un fatturato di 25 milioni di euro. Il progetto mira a potenziare il Porto di Brindisi, trasformandolo in un hub di eccellenza per la riparazione, il refitting di imbarcazioni fino a 200 metri, mega yacht, e la demolizione navale, con un investimento complessivo di 140 milioni di euro. La realizzazione di un dry dock di dimensioni 230×48 metri e la costruzione di nuove infrastrutture garantiranno una competitività internazionale, generando 600 posti di lavoro tra diretti e indiretti. L’iniziativa risponde alla crescente domanda del settore, consolidando il ruolo dell’Italia nel mercato navale e riducendo la delocalizzazione delle attività all’estero. Secondo i dati elaborati dalla nuova edizione di Nautica in Cifre – Log, l’annuario statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in partnership con Fondazione Edison, il fatturato complessivo del settore refit, riparazione e rimessaggio per l’anno 2023 è di oltre 495 milioni di euro (+17,8% circa rispetto al 2022). L’obiettivo principale è quello di ampliare le attività di riparazione navale con un focus su navi commerciali e mega yacht, e creare un polo specializzato nella demolizione navale. Il mercato del refitting di mega yacht in Italia è in forte espansione, ma l’offerta di strutture adeguate ad imbarcazioni di grandi dimensioni (50-100 metri) è limitata. Il progetto prevede un incremento significativo delle unità lavorative, con 250 nuovi dipendenti diretti e un numero equivalente di posti di lavoro indiretti, generati dalle attività di outsourcing e dall’indotto correlato. L’Italia, leader nella produzione di mega yacht, beneficerà ulteriormente di questo sviluppo, con un impatto positivo sull’intera filiera navale. Grazie a questo progetto Brindisi diventerebbe un faro nella cantieristica di settore nel Mediterraneo al pari di bacini presenti solo a Malta, in Marocco, Gibilterra, Tunisia e nel Mare del nord in Spagna. La costruzione di un dry dock di grandi dimensioni (230×48 metri) consentirà di intercettare un mercato più ampio e di rispondere alla crescente domanda di servizi specializzati, attualmente spesso delocalizzati all’estero. Inoltre, il progetto prevede la creazione di un’area dedicata alla demolizione navale, autorizzata ai sensi del “Decreto Concordia”, per unità superiori a 500 tonnellate di stazza lorda. Questo settore è in crescita, anche grazie alle nuove normative sulle emissioni, che porteranno a un aumento delle navi da demolire nei prossimi anni.


“Il nostro progetto – spiega Donato Di Palo, Ceo di Piloda Shipyard che ha presentato la manifestazione di interesse – prevede di avere il nuovo bacino galleggiante a disposizione per l’attività di refitting e demolizione. Un bacino già autorizzato ai sensi del così detto “Decreto Concordia” per le demolizioni navali per unità superiori a 500T di stazza lorda. Il mercato è in crescita. Considerando le nuove normative legate alle emissioni che gradualmente entreranno in vigore nei prossimi anni, saranno sempre più le unità navali che andranno a demolizione. Attualmente il mercato è prevalentemente all’estero, basti pensare che anche la Marina Militare Italiana demolisce le proprie unità fuori dai nostri confini nazionali”. “La ricaduta occupazionale – continua Donato Di Palo – Sarebbe di grande importanza, sia guardando al breve termine, nel periodo interessato dal progetto, sia guardando a lungo termine. Brindisi diventerebbe così uno snodo fondamentale per tutto il basso Adriatico ed il Mediterraneo creando un indotto importante grazie anche alla sua capacità occupazionale data dall’esperienza e dalla vocazione marittima della città. In Italia ci sono pochissimi bacini adatti allo smantellamento di navi fino a 250 metri, come quello che è intervenuto sulla Concordia a Genova. Brindisi diventerebbe un faro per il settore”.


“Il progetto – aggiunge Di Palo – è immediatamente cantierabile in quanto sorge in aree inserite nel nuovo piano regolatore del porto approvato a gennaio e quindi già in presenza delle autorizzazioni necessarie. Calcoliamo 24 mesi dall’inizio dei lavori”.

Mulino Bianco compie 50 anni, la maxi MulinoSveglia arriva a Parma

Mulino Bianco compie 50 anni, la maxi MulinoSveglia arriva a ParmaRoma, 2 apr. (askanews) – Dopo il successo dell’evento di lancio tenutosi a Milano lo scorso febbraio, continuano le celebrazioni per i 50 anni di Mulino Bianco con la MulinoSveglia in formato gigante che arriva per 3 giorni a Parma, dove è stato fondato il Gruppo Barilla.


A partire da sabato 5 fino a lunedì 7 aprile, in Piazza Garibaldi compare l’installazione che riproduce fedelmente in formato maxi (5 x 8 x 5,5 metri) l’iconica Sveglia a forma di Mulino degli anni ’80, uno dei premi più rappresentativi del brand. Tre giorni per celebrare un marchio simbolo della storia italiana e vivere un’esperienza immersiva ed emozionale all’interno dell’installazione, ammirando da vicino gli oggetti iconici che hanno lasciato il segno, dalla gallina Rosita alla poltrona del famoso Mugnaio, fino alle prime Sorpresine, passando per il Coccio e i frame degli spot tv che ci hanno fatto emozionare. La MulinoSveglia sarà aperta al pubblico sabato 5 aprile dalle 10.30 alle 20, domenica 6 aprile dalle 9 alle 20 e lunedì 7 aprile dalle 14.30 alle 20, con accesso libero, senza necessità di prenotazione, e gratuito. Un’occasione unica per celebrare la storia e il gusto di Mulino Bianco in un’atmosfera speciale per un’esperienza coinvolgente.


Con l’occasione, anche Bottega Barilla, uno spazio che riprende in chiave moderna i codici dell’antico negozio da cui la storia Barilla ebbe inizio (situato a Parma in Strada della Repubblica 88), si unisce alle celebrazioni dei 50 anni di Mulino Bianco con orari di apertura eccezionali nei giorni 5 (dalle 10 alle 20), 6 e 7 aprile (dalle 9 alle 20). All’interno di Bottega, sarà possibile acquistare il famoso “Coccio” e “Le Cappuccine” con vassoio, personalizzabili in diretta con la calligrafia del proprio nome o delle proprie iniziali nei giorni di sabato 5 (dalle 14 alle 19), domenica 6 (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19) e lunedì 7 aprile (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19). All’esterno della MulinoSveglia in Piazza Garibaldi e di Bottega Barilla, invece, il pubblico potrà scansionare il QR code presente sui cartelli informativi per registrarsi o accedere al proprio account Mulino Bianco e ricevere una box omaggio ispirata alla MulinoSveglia (disponibile fino ad esaurimento scorte). Per i più piccoli, è stata organizzata una caccia al tesoro nel giardino di Bottega Barilla: trovando 3 talloncini raffiguranti i biscotti Mulino Bianco, i bambini potranno vincere gli esclusivi stickers del Piccolo Mugnaio.

NetConsulting cube presenta ‘AIMM: adozione dell’AI nelle aziende italiane’

NetConsulting cube presenta ‘AIMM: adozione dell’AI nelle aziende italiane’Roma, 31 mar. (askanews) – Più di un’azienda su due (56%) è ancora in fase esplorativa delle possibili applicazioni dell’AI e non ha ancora un piano strategico. Poco meno della metà delle organizzazioni dei comparti Telco&Media (44%) ed Energy&Utilities (46%) ha già predisposto una roadmap strategica e solo un esiguo 41% dichiara di avere previsto un budget per le soluzioni AI. A far ben sperare, però, sono le stime di crescita annua dell’investimento: il 27% degli intervistati stima, infatti, un aumento anno su anno del budget per l’AI compreso fra il 15 ed il 30%.


Sono solo alcuni dei dati emersi dal rapporto “AIMM: l’adozione dell’AI nelle aziende italiane. I risultati della survey e dell’AI Maturity Model”, l’indagine promossa e ideata da NetConsulting cube in collaborazione con Engineering, Fastweb, ServiceNow e TIM con il supporto di un Advisor Board rappresentativo delle aziende coinvolte. “Proseguiamo con convinzione le nostre analisi con l’approccio del Maturity Model, avviato dieci anni fa, per ragionare insieme ad aziende, utenti e player, su un uso del digitale che renda sempre più performanti i processi e che migliori realmente la competitività delle aziende”, spiega Annamaria Di Ruscio, Presidente e AD, NetConsulting cube.


“Questa survey delinea trend e ambiti di adozione dell’AI nel mondo d’impresa e una mappa dei principali casi d’uso, valutando anche il livello di maturità delle aziende nel percorso di adozione dell’intelligenza artificiale e nella sua effettiva integrazione nei processi. Il nostro Maturity Model si pone l’obiettivo di offrire alle aziende un benchmark di riferimento per poter comprendere come sfruttare al meglio l’Intelligenza artificiale”, prosegue Rossella Macinante (BU Leader di NetConsulting cube). L’indagine ha coinvolto 82 aziende di grandi dimensioni, con un fatturato superiore ai 500 milioni di euro e almeno 500 dipendenti, ed un panel composto in prevalenza da imprese appartenenti al comparto industriale (34%) – in particolare a quello manifatturiero – e ai settori bancario (7%), assicurativo (9%), Energy&Utilities (14%) e Telco & Media (10%).


Dall’Hype all’ implementazione: quanto è grande (ancora) il Gap? “L’adozione dell’AI rappresenta una leva strategica sulla quale le aziende costruiranno il proprio posizionamento con un impatto trasversale a tutti settori. Ma per integrare l’IA nei processi e conseguirne a pieno i benefici è necessario un approccio olistico che indirizzi sia i temi organizzativi e di governance, che tecnologici e infrastrutturali”, commenta la BU Leader.


“AI Maturity Model”: un benchmark per la crescita Il Maturity Model messo a punto da NetConsulting cube rappresenta una base di partenza per misurare lo stato dell’arte delle aziende italiane nel percorso di adozione dell’AI e individuare le azioni da intraprendere per un’implementazione consapevole e integrata nei processi e nelle strategie aziendali. Una sorta di benchmark multidimensionale, che in base ai dati raccolti e alla loro analisi qualitativa, esprime il livello di maturità di ciascuna azienda nel percorso di adozione dell’AI attraverso un indice complessivo (l’AI Maturity Index), risultato della valutazione di cinque macro-dimensioni: Strategia e Organizzazione; Tecnologie Dati e Architettura; Use Case & Business Model; Skill e Cultura; Compliance e governance. L’AI Maturity Index “premia” le aziende bancarie L’indice sintetico “AI Maturity Index” – che combina le due macro-dimensioni “Tecnologie e Competenze” e “Strategia e Vision” per tracciare un ranking dei settori rispetto al livello di maturità complessivo – vede al primo posto il settore Bancario (57,1 su 100). A seguire, i comparti Energy e Utilities (52,2 su 100), Assicurazioni (47,4 su 100), TLC&Media (40,9 su 100). Molto distaccati dagli altri settori sono Industria (27,1 su 100), Servizi&Trasporti (21,2) e GDO&Retail (19,2) sono i settori con l’indice medio più basso. L’approccio esplorativo all’AI trasversale ai diversi settori L’approccio esplorativo all’AI e alle sue possibili applicazioni in azienda (“Evaluation State”) accomuna trasversalmente diversi settori, risultando prevalente nei comparti Servizi&Trasporti (81,8%), GDO&Retail (78,6%), Industria (71,9%), TLC&Media (44,4%) e Assicurazioni (37,5%). Nel settore bancario prevalgono i Newbees L’AI Maturity Index evidenzia che il settore Bancario presenta la maggiore concentrazione di Newbees (71,4%), ovvero di aziende che hanno appena definito la strategia e che implementeranno i primi progetti nel corso del 2025. Energy & Utilities: la carica di Tactical Adopters (23,1%) ed AI Pioneers (30,8%) Fanno capolino, invece, nei settori Energy&Utilities (23,1%), TLC&Media (22.2%), Industria (18.8%), Servizi&trasporti (9,1%) i Tactical Adopters, aziende che hanno, anche solo parzialmente, implementato un’organizzazione orientata all’AI e stanno già producendo alcuni use case in modo tattico. Ultimi, ma non per importanza, gli AI Pioneers, aziende che hanno implementato un’organizzazione orientata all’AI per l’ottimizzazione delle operations, con una incidenza maggiore nell’Energy & Utilities (30,8%) e nelle Assicurazioni (25%), più contenuta in Banche (14,3%), TLC&Media (11,1%), e GDO&Retail (7,1%). Le grandi assenti: le aziende Business AI Driven Degna di nota, infine, l’assenza nel Panel dei Business AI Driven: aziende che hanno adottato una strategia nella quale l’AI è parte del modello di business e dello sviluppo dei prodotti e servizi, con un livello di maturità molto elevato e tutte le Business Units orientate a sfruttare l’AI come leva competitiva e integrata nei processi chiave dell’azienda. “AI Strategy”: solo per 1 azienda su 4 è una priorità La definizione di una strategia per l’adozione dell’AI rappresenta il primo passo per fare un cambio di paradigma reale, tuttavia, solo un risicato 25,8% del panel ha già integrato l’AI nel proprio piano industriale, considerandola una priorità, sebbene non si tratti di una situazione omogenea. Il rapporto rivela, inoltre, che fra le capofila dell’”Ai Strategy” ci sono le imprese dei settori Telco&Media (44%) ed Energy&Utilities (46%), che si distinguono per una presenza significativa di aziende, che hanno già predisposto un piano strategico con un budget dedicato. A seguire il settore bancario (43%), quello delle Assicurazioni (25%) e dei Trasporti&Servizi (27%). Nei settori Industria e GDO&Retail prevale invece una fase esplorativa, ancora orientata alla valutazione delle applicazioni dell’AI. E ancora: fra le principali azioni intraprese a supporto dell’implementazione dell’”AI Strategy”, la definizione da parte del 49% delle aziende di una roadmap con tempi e ambiti definiti per l’adozione di use case. Trasporti&Servizi, GDO&Retail e Industria fanalini di coda nell’uso dell’AI generativa L’analisi settoriale sull’AI generativa evidenzia una forte variabilità tra i diversi comparti merceologici. Il settore Energy & Utilities mostra il maggiore livello di adozione, con un utilizzo già consolidato in produzione e sperimentazione avanzata. Telco & Media, Banche e Assicurazioni si trovano principalmente in una fase di adozione o sperimentazione. Trasporti & Servizi sono caratterizzati da una leggera prevalenza delle fasi di valutazione, con una buona parte già in adozione e sperimentazione. Nel settore GDO & Retail emergono soprattutto le fasi di analisi e valutazione, accompagnate da un crescente interesse per il tema. Infine, l’Industria presenta una distribuzione equilibrata tra produzione, valutazione e assenza di applicabilità.