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IIT: al via IV-Lab, dispositivo multisentore impiantabile nelle vene

IIT: al via IV-Lab, dispositivo multisentore impiantabile nelle veneMilano, 16 mag. (askanews) – Un innovativo dispositivo multisensore impiantabile nei vasi sanguigni, come vene o arterie periferiche, per monitorare i parametri corporei e, quindi, lo stato di salute di una persona: è il progetto il progetto IV-Lab, coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia, entrato ora nella fase di sviluppo grazie anche al finanziamento di oltre 4 milioni di euro ricevuto dall’European Innovation Council (EIC) nell’ambito del programma quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe. Una volta impiantato in pazienti in cui sono presenti malattie cardiovascolari, il IV-Lab (il cui nome completo è “In-vessel implantable smart sensing device for personalised medicine”) potrà costituire una piattaforma in grado di rilevare un numero elevato di parametri emodinamici e biochimici utili al personale medico.


Il progetto è coordinato da Virgilio Mattoli, ricercatore dell’IIT di Pontedera, e coinvolge diversi gruppi di ricerca dell’Istituto: il gruppo di Soft Micro-Electronic Materials del Center for Materials Interfaces (CMI), con sede a Pontedera, il Printed Molecular Electronics Lab dell’IIT a Milano e il Laboratorio Electronic Design all’IIT di Genova. In Italia, inoltre, è coinvolto nel progetto anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche con l’Istituto di fisiologia clinica e l’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo; mentre sono coinvolti anche altri istituti europei con sede in Francia, Germania e Irlanda. In dettaglio il gruppo di ricerca multidisciplinare mira a progettare e realizzare il prototipo di un dispositivo di dimensioni pari a 1 o 2 cm di lunghezza e 4 mm di diametro, che incorporerà più sensori. Il monitoraggio dei diversi parametri fisiologici avverrà in parallelo, fornendo così informazioni complete sui vasi sanguigni, quali per esempio deformazione dei vasi, pressione sanguigna, ossimetria ed ematocrito, concentrazione di glucosio e altri specifici biomarcatori cardiovascolari che possano fornire informazioni sull’eventualità di uno scompenso cardiaco (quali la troponina e Peptide Natriuretico di tipo B). La possibilità di poter monitorare diversi parametri contemporaneamente renderà tale dispositivo del tutto innovativo rispetto a quanto attualmente in commercio.


“Il dispositivo che vogliamo sviluppare troverà importanti applicazioni nel campo delle malattie cardiovascolari – spiega Virgilio Mattoli, ricercatore dell’IIT e coordinatore di IV-LAB – Il suo uso sarà rilevante, per esempio, in quei pazienti dove la rilevazione del comportamento emodinamico e di specifici biomarcatori, potrebbe essere un elemento chiave per evitare la loro ospedalizzazione e ridurre la mortalità, come nel caso dello scompenso cardiaco o della restenosi coronarica a seguito dell’impianto di stent”. L’integrazione dei diversi sensori sarà possibile grazie ad avanzate tecniche di fabbricazione che consentono, in primo luogo, la fabbricazione di sensori su microscala e, in secondo luogo, facilitano il loro trasferimento, l’assemblaggio e il collegamento al supporto. L’obiettivo primario – e la visione a lungo termine del progetto – è quindi quello di fornire ai terapeuti un elevato numero di informazioni cruciali per intervenire precocemente contro le insufficienze cardiache.


Le dimensioni ridotte della piattaforma sono pensate per permetterne l’impianto tramite un semplice catetere all’interno di una vena periferica. Il dispositivo, una volta impiantato nel corpo, sarà connesso e alimentato da un sistema esterno di raccolta dati e comunicazione, accoppiato tramite tecnologia wireless, o anche tramite un semplice smartphone, in caso di monitoraggio asincrono on-demand. Nella visione dei ricercatori, infatti, il sistema di microsensori impiantati sarebbe completamente connesso in cloud, e i segnali dei sensori dovrebbero essere tracciati e analizzati da un software di intelligenza artificiale, in modo da avvisare in caso di valori anomali, attuando così un protocollo di prevenzione per molte patologie. Oltre all’IIT, il consorzio IV-Lab comprende il Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR (Italia), il Trinity College di Dublino (Irlanda), l’Istituto di Bioingegneria della Catalogna – IBEC (Spagna) e l’Università di Stoccarda – USTUTT (Germania).

Innovazione, al contatore d’acqua Ai il premio Smart&Hack Veneto

Innovazione, al contatore d’acqua Ai il premio Smart&Hack Veneto

Milano, 5 mag. (askanews) – Il contatore d’acqua per la casa del futuro vince l’hackathon Smart&Hack Veneto, promossa da Risorse, agenzia milanese per il lavoro che opera nel settore della ricerca, selezione e somministrazione di personale. Grazie all’utilizzo di un sistema di misurazione elettromagnetico e all’impiego dell’intelligenza artificiale sarà possibile bloccare l’erogazione dell’acqua da remoto e monitorare i consumi domestici.


Sono Luca De Gregorio, Salvatore Manfredi D’Angelo e Dilnaz Temirkulova, studenti di artificial intelligence and robotics, fisica teorica e development and international cooperation sciences alla Sapienza Università di Roma, sono i tre vincitori della competizione nazionale Smart&Hack Veneto, promossa da Risorse, agenzia per il lavoro, in collaborazione con il dipartimento di ingegneria industriale dell’Università degli Studi di Padova e di SMACT Competence Center di Padova con il patrocinio del Comune di Padova e della Città di Vicenza. Il progetto dei 3 studenti, sviluppato a partire dalla sfida lanciata da Xylem Water Solutions Italia, ha conquistato la giuria presieduta dal professor Fabrizio Dughiero e che ha visto, tra gli altri, la presenza del CEO di Risorse Marco Pagano. Il team vincitore avrà la possibilità di lavorare al fianco dello staff tecnico di Xylem Water Solutions Italia. A loro andranno anche buoni Amazon del valore di 1.500 euro. A vincere lo Smart&Hack Innovation Award, il premio speciale dedicato all’innovazione, è stato il progetto dedicato alla digitalizzazione della documentazione per l’assemblaggio dei climatizzatori sviluppato da Jacopo Lin e Matteo Billato, studenti di ingegneria dell’energia e di economia dell’università di Padova su sfida proposta da Mitsubishi Electric Hydronics & IT Cooling Systems. Il loro team avrà la possibilità di partecipare, sabato 25 maggio 2024, al TEDx Padova in programma nella sala Giotto del centro congressi.


“L’acqua è un bene molto prezioso che non va sprecato: dagli inizi del Novecento, in Italia l’acqua disponibile si è ridotta del 40 per cento – spiegano i vincitori Luca De Gregorio, Salvatore Manfredi D’Angelo e Dilnaz Temirkulova, ex studenti del campus romano Dotcampus, che a febbraio ha stretto una collaborazione con Smart&Hack Veneto -. Abbiamo immaginato per Xylem il contatore d’acqua della casa del futuro, basato su un sistema elettromagnetico, collegato a una scheda di Arduino che, comunicando in cloud, garantisca la raccolta dei dati relativi al flusso d’acqua nel corso del tempo: in caso di rilevazione di flussi anomali, un’elettrovalvola sarà in grado di bloccare l’erogazione dell’acqua. Un’app permetterà di monitorare i consumi domestici e, grazie all’intelligenza artificiale, anche di predire i consumi e ricevere dei suggerimenti su come comportarsi”. “Questo progetto rappresenta il nostro purpose aziendale focalizzato sulla sostenibilità e sull’evoluzione per il controllo della gestione dell’acqua – commenta Stefano Andretta, sales engineer di Xylem -. L’entusiasmo di questi 3 ragazzi è stato contagioso: hanno saputo cogliere a pieno la sfida che abbiamo lanciato. Li aspettiamo in azienda per coinvolgerli nella realizzazione di questo progetto”.


Sei in totale le aziende che hanno lanciato le sfide ai ragazzi: AFV Beltrame Group, AWMS Gruppo Zucchetti, EXOR International – Corvina, Mitsubishi Electric Hydronics & IT Cooling Systems, HWG Sababa, Xylem. “Il successo dell’adesione a Smart&Hack Veneto – dice il CEO Marco Pagano – corrisponde alla necessità dei ragazzi di avere occasioni di confronto con le aziende. L’adesione dei talenti dimostra anche il fatto che le imprese venete hanno saputo sottoporre delle sfide interessanti. Risorse è presente in Veneto a Padova, Vicenza e Verona e questa occasione valorizza il nostro ruolo di partner delle aziende nella ricerca dei talenti e nel confronto con le istituzioni al fine di agire come facilitatori dello sviluppo del territorio”.

Natasha Artuso vince il Premio “Ecodesign the future: EEE edition”

Natasha Artuso vince il Premio “Ecodesign the future: EEE edition”Roma, 3 mag. (askanews) – Natasha Artuso di Roma ha vinto il primo premio di “Ecodesign The Future: EEE Edition”, il workshop organizzato da EconomiaCircolare.com in collaborazione con Erion WEEE, arrivato alla sua terza edizione e dedicato quest’anno alle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (dopo quelle dedicate agli imballaggi e alle batterie).


MyNd prevede la sostituzione graduale del materiale plastico usato nelle componenti elettroniche facilmente usurabili – come le cuffie audio senza filo – con il micelio (l’apparato vegetativo dei funghi formato da un intreccio di filamenti). Il progetto si è aggiudicato il podio per aver integrato nel processo un materiale innovativo anche se già ampiamente sperimentato in altre applicazioni “anomale” con risultati promettenti in termini di performance tecnica ed ecologica. MyNd è stato ideato e realizzato insieme a Pierluigi Sessa, laureato in ecologia industriale all’Università di Perugia e Annalisa Abdel Azim, ricercatrice del Politecnico di Torino, conosciuti proprio in occasione del workshop. Il nome è la sintesi delle due parole Mycelium Sound, ma richiama anche la sigla Nd simbolo del neodimio, un elemento che fa parte delle terre rare e che costituisce il magnete che si trova all’interno della driver unit. “Abbiamo pensato di lavorare su un prodotto che spesso viene gettato via quando non più funzionante come le cuffie over ear. Per questo, abbiamo scelto il micelio per dargli una seconda vita, un elemento “vivo”, le cui radici possono espandersi anche per diversi chilometri, proprio a significare il legame con la terra, che è la forma più pura di economia circolare” – racconta Natasha. “La scelta di questo materiale organico è dovuta anche alle sue proprietà altamente isolanti, ignifughe, idrorepellenti e compostabili”.


“Aver realizzato questo corso di alta formazione ancora una volta testimonia l’impegno del Consorzio nel promuovere un approccio più circolare, fornendo ai giovani professionisti gli strumenti giusti. I ragazzi e le ragazze hanno preso questo programma molto seriamente e hanno sviluppato idee innovative”, afferma Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE. “Per questo è stato molto difficile scegliere tra i 10 progetti realizzati dai partecipanti: tra questi abbiamo privilegiato i due che maggiormente hanno risposto alla necessità di progettare prodotti e servizi in modo coerente con le tematiche della circolarità e della sostenibilità ambientale e sociale”. Il percorso di formazione, iniziato il 13 novembre 2023 e patrocinato da Isia Roma Design – Istituto universitario di design italiano – e Adi – Associazione per il Disegno Industriale – ha visto il coinvolgimento di 22 ragazzi e ragazze provenienti da istituti e università di tutta Italia. A guidare i gruppi di lavoro e a giudicarne i progetti, esperti ed esperte del settore e docenti in prima linea nella transizione verso un modello di economia circolare e provenienti dai principali enti di formazione pubblici e privati, tra cui: Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, Alessandra De Santis, Presidente di Editrice Circolare Società Cooperativa; Raffaele Lupoli, Direttore Responsabile di EconomiaCircolare.com; Alessandro Maghella, Project Operations Expert di Erion; Carlo Proserpio, LCA expert e docente del Dipartimento di Design del PoliMi; Nicola Saldutti, Caporedattore Economia del Corriere della Sera; Maria Lucia Protopapa, Prima Ricercatrice dell’ ENEA di Brindisi, Dipartimento sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali.


“Per la nostra realtà la formazione è un pilastro fondamentale del cambiamento culturale necessario a ridefinire l’approccio con cui si concepiscono e si realizzano prodotti e servizi. Lo scopo di Ecodesign the Future è coinvolgere menti e competenze trasversali nell’esplorazione di nuove frontiere del design per la sostenibilità” – sottolinea Alessandra De Santis, Presidente di Editrice Circolare, società editrice di EconomiaCircolare.com. “Anche quest’anno giovani talenti hanno accolto la sfida con entusiasmo, dando vita a concept innovativi e funzionali grazie a una visione sistemica della progettazione”.

Fondo per la Repubblica Digitale: al via bando “Digitale sociale”

Fondo per la Repubblica Digitale: al via bando “Digitale sociale”Roma, 24 apr. (askanews) – La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Il digitale, infatti, può sostenere e agevolare il lavoro delle organizzazioni non profit. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni è in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali.


Con l’obiettivo di sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale, il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale ha pubblicato il bando “Digitale sociale”. “Il Fondo nel continuare ad affrontare le sfide che la rivoluzione digitale pone alle nostre società, ha ritenuto opportuno dedicare risorse anche alla formazione e all’aggiornamento delle competenze degli operatori del mondo non profit. Con il Comitato di indirizzo strategico abbiamo scelto di supportare questo target consapevoli del ruolo da loro svolto nella nostra economia sociale e al fine di accrescerne le occasioni e gli strumenti di sviluppo anche al fine di raggiungere un numero maggiore di persone”, così Daria Perrotta, presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale.


Una ricerca condotta da Fondazione Italia Sociale, Deloitte Private e TechSoup Italia ha evidenziato come una delle cause della “resistenza all’investimento in innovazione” da parte delle organizzazioni non profit è l’insufficienza di competenze di dipendenti e collaboratori. Pertanto, un driver su cui puntare per favorire l’adozione di pratiche innovative in ambito non profit consiste nel rafforzare i percorsi di professionalizzazione ed investimento in risorse umane. “Il Fondo mette a disposizione 15 milioni di euro per sostenere progetti che mirano a rafforzare le competenze e conoscenze digitali delle persone che operano nel non profit attraverso la realizzazione di percorsi formativi e l’eventuale implementazione di una soluzione digitale per migliorare i processi interni o i servizi offerti alla collettività. Puntare sull’empowerment di coloro che aiutano le persone più fragili vuol dire per noi sostenere tutto il sistema Paese” spiega Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale. Le proposte progettuali possono essere presentate da partenariati di almeno due soggetti. All’interno del partenariato dovranno essere presenti una rete formale o un gruppo di enti privati non profit che presentano un bisogno comune di empowerment delle competenze digitali dei propri dipendenti e/o collaboratori stabili, inclusi i volontari; un soggetto pubblico o privato non profit con comprovata esperienza nella realizzazione di progetti in ambito digitale, che contribuisca a costruire il percorso formativo più adatto alle esigenze manifestate e sia eventualmente in grado di sviluppare una soluzione digitale funzionale alle necessità degli enti.


Il bando mette a disposizione 15 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 500 mila euro e un massimo di 1 milione. Qualora si preveda lo sviluppo di una soluzione digitale è richiesta una quota di cofinanziamento pari ad almeno il 20%. Gli enti for profit possono essere coinvolti come fornitori per l’erogazione della formazione e/o l’implementazione della soluzione digitale per una quota massima del 25% del contributo di progetto. C’è tempo fino al 19 luglio per partecipare attraverso il portale Re@dy (www.portaleready.it). Per tutti i dettagli relativi alla partecipazione al bando “Digitale sociale” si può consultare il sito fondorepubblicadigitale.it.

Valentini (Mimit): Ministero lavora su un collegato spazio

Valentini (Mimit): Ministero lavora su un collegato spazioRoma, 18 apr. (askanews) – “Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è al lavoro sul disegno di legge collegato alla legge di bilancio in materia di spazio il quale andrà alle Camere per l’esame” e “l’incontro odierno in Esa è stato molto utile per sviluppare la riflessione su come promuovere al meglio la Space economy nel contesto nazionale. La collaborazione tra Italia ed Agenzia spaziale europea (Esa), dalla gestione del Pnrr assieme ad Asi a tanti altri dossier, mette in evidenza la sinergia di quello che facciamo in Italia e il più vasto contesto internazionale”. Lo ha annunciato il vice ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, oggi a Parigi alla sede dell’Esa. Valentini, insieme al direttore generale del Mimit Paolo Casalino, ha incontrato Marco Ferrazzani, direttore Servizi interni dell’Agenzia, e una ampia rappresentanza di funzionari.


“Abbiamo ripercorso le principali attività dell’Esa e l’importante ruolo che l’Italia svolge nell’ambito dell’agenzia, sia in Italia che nel contesto europeo – spiega Valentini -. Abbiamo messo in evidenza la valorizzazione del comparto ampio della politica industriale dello spazio: l’Italia quest’anno ha dato forte impulso all’attività, stanziando più di 3 miliardi. Soprattutto è stata data una serie di indicazioni che riguardano il ritorno al volo rapido dei lanciatori europei Ariane e Vega C, quest’ultimo costruito dalla nostra Avio”. “Abbiamo anche esaminato l’impatto dei programmi satellitari Galileo e Copernico e si è messo in evidenza non solo la tradizione italiana ma il fatto che all’interno dell’Esa è stata assunta una quantità importante di personale altamente qualificato del nostro Paese”, conclude Valentini.

”Ecodesign the Future: EEE edition”, premiati giovani innovativi designer

”Ecodesign the Future: EEE edition”, premiati giovani innovativi designerRoma, 12 apr. (askanews) – La creazione di una banca dati di pezzi di ricambio provenienti da lavatrici, lavastoviglie e forni (Raggruppamento R2) del progetto Rigeneraee e la sostituzione graduale del materiale plastico usato nelle componenti elettroniche facilmente usurabili con il micelio (l’apparato vegetativo dei funghi formato da un intreccio di filamenti) del progetto MyNd. Queste le due idee innovative che hanno vinto a pari merito l’edizione dedicata alle apparecchiature elettriche ed elettroniche – la terza dopo quelle sugli Imballaggi e sulle Batterie – di “Ecodesign the Future: EEE edition”, il workshop realizzato da EconomiaCircolare.com in collaborazione con Erion WEEE. Innovazione, coerenza progettuale rispetto ai criteri di circolarità e sostenibilità (riusabilità, attenzione alla prevenzione del rifiuto, sostenibilità dei materiali, riciclabilità), applicabilità dell’idea nel settore e contesto di riferimento, capacità di individuare network e stakeholder (circolarità di sistema), qualità estetica e comunicazione degli elaborati: questi gli elementi che accomunano i due progetti sul podio. Rigeneraee ha vinto per aver ideato un sistema accurato di recupero, archiviazione e catalogazione delle componenti dei RAEE R2, paragonabile a quello usato per i reperti archeologici, con lo scopo di valorizzarle e promuoverne il riuso nei processi produttivi e di remanufacturing. MyNd, invece, si è aggiudicato il podio per aver usato un materiale innovativo come il micelio, già ampiamente sperimentato in altre applicazioni “anomale” con risultati promettenti in termini di performance tecnica ed ecologica.


“Aver realizzato questo corso di alta formazione ancora una volta testimonia l’impegno del Consorzio nel promuovere un approccio più circolare, fornendo ai giovani professionisti gli strumenti giusti. I ragazzi e le ragazze hanno preso questo programma molto seriamente e hanno sviluppato idee innovative” afferma Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE. “Per questo è stato molto difficile scegliere tra i 10 progetti realizzati dai partecipanti: tra questi abbiamo privilegiato i due che maggiormente hanno risposto alla necessità di progettare prodotti e servizi in modo coerente con le tematiche della circolarità e della sostenibilità ambientale e sociale”. Il percorso di formazione, iniziato il 13 novembre 2023 e patrocinato da Isia Roma Design – Istituto universitario di design italiano – e Adi – Associazione per il Disegno Industriale – ha visto il coinvolgimento di 22 ragazzi e ragazze provenienti da istituti e università di tutta Italia. A guidare i gruppi di lavoro e a giudicarne i progetti, esperti ed esperte del settore e docenti in prima linea nella transizione verso un modello di economia circolare e provenienti dai principali enti di formazione pubblici e privati, tra cui: Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, Alessandra De Santis, Presidente di Editrice Circolare Società Cooperativa, Raffaele Lupoli, Direttore Responsabile di EconomiaCircolare.com, Alessandro Maghella, Project Operations Expert di Erion, Carlo Proserpio – LCA expert e docente del Dipartimento di Design del PoliMi, Nicola Saldutti – Caporedattore Economia del Corriere della Sera, Maria Lucia Protopapa – Prima Ricercatrice dell’ ENEA di Brindisi, Dipartimento sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali. “Per la nostra realtà la formazione è un pilastro fondamentale del cambiamento culturale necessario a ridefinire l’approccio con cui si concepiscono e si realizzano prodotti e servizi. Lo scopo di Ecodesign the Future è coinvolgere menti e competenze trasversali nell’esplorazione di nuove frontiere del design per la sostenibilità” sottolinea Alessandra De Santis, Presidente di Editrice Circolare, società editrice di EconomiaCircolare.com. “Anche quest’anno giovani talenti hanno accolto la sfida con entusiasmo, dando vita a concept innovativi e funzionali grazie a una visione sistemica della progettazione”.

A Milano un forum sulla AI: l’impatto economico sarà enorme

A Milano un forum sulla AI: l’impatto economico sarà enormeMilano, 4 apr. (askanews) – Entro il 2025 gli investimenti in Intelligenza Artificiale arriveranno ad un valore stimato di circa 200 miliardi di dollari, con un impatto sul Pil anche maggiore rispetto a quello che hanno avuto le innovazioni nel campo dell’elettricità e dei computer (fonte: Goldman Sachs Economics Research). La spesa in Intelligenza Artificiale, secondo uno degli ultimi rapporti IDC, inoltre, dovrebbe aumentare a livello delle principali industrie nazionali del +20%, con un tasso di crescita medio annuo del +26%, che porterà gli Stati Uniti a rappresentare il 50% di tutti gli investimenti in AI nel mondo.


L’Intelligenza Artificiale sta entrando, dunque, in modo sempre più pervasivo all’interno della quotidianità e delle dinamiche sociali, rivoluzionando l’industria e i mercati internazionali. Le ultime frontiere di questo fenomeno sono state al centro della sesta edizione dell’AI Forum, il più importante appuntamento italiano in ambito AI per il mondo delle imprese, organizzato da AIxIA – Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, in collaborazione con TIG – The Innovation Group. Ad aprire i lavori sono stati i principali protagonisti del mondo istituzionale e regolatorio: Brando Benifei, co-Relatore del Regolamento sull’Intelligenza Artificiale, Parlamento Europeo; Mario Nobile, Direttore Generale dell’AgID – Agenzia per l’Italia Digitale; Guido Scorza, Componente del Garante per la protezione dei dati personali. In particolare, durante il confronto Gianluigi Greco, Presidente di AIxIA, ha illustrato le opportunità per le imprese italiane di accelerare il proprio business grazie all’incremento di competitività permesso all’adozione dell’AI e dell’AI Generativa, analizzando le linee emerse nel recente evento su “L’Intelligenza Artificiale per l’Italia” promosso dalla Presidenza del Consiglio e a cui lo stesso Greco ha partecipato quale coordinatore del comitato per l’aggiornamento della strategia italiana sull’IA, istituito dal Sottosegretario Alessio Butti. Si è discusso poi del potenziale degli investimenti già decisi per le imprese, a partire dal miliardo di euro stanziato dal Governo attraverso CDP Venture Capital e dagli 800 milioni di euro in cinque anni destinati alla crescita delle startup. “Sia all’interno della business community che nel più ampio contesto sociale l’Intelligenza Artificiale generativa sta diventando un punto di non ritorno con il quale tutti siamo chiamati a confrontarci – ha commentato Gianluigi Greco, Presidente di AIxIA. Se la “prima generazione” di tale tecnologia si è concentrata su capacità ben definite, come la scrittura di testi o la creazione di immagini, a breve e medio termine assisteremo all’avvento di sistemi di Intelligenza Artificiale generativa multimodali, caratterizzati dalla capacità di integrare diversi tipi di linguaggio, come testo, immagini e audio. Lo scorso 13 marzo, a livello Ue, è stato approvato l’AI Act, per assicurare che i sistemi AI utilizzati all’interno dell’Unione Europea siano completamente in linea con i diritti e i valori dell’UE. Crediamo, dunque, che il tema dell’Intelligenza Artificiale debba essere affrontato superando i tradizionali steccati professionali e settoriali, perché si colloca come occasione per stabilire ponti tra soggetti e istituzioni che finora hanno perseguito i propri obiettivi senza imbastire forme di dialogo ad ampio respiro. L’AI Forum si pone come benchmark di un dibattito che strutturalmente varca i confini nazionali per abbracciare istanze etico-sociali condivise su scala europea e globale”.


Pietro Cerretani, CEO di TIG Events ha aggiunto: “L’AI Forum si colloca come occasione di confronto e di dibattito per consolidare la consapevolezza della centralità che l’AI sta già assumendo in linea trasversale rispetto ai particolari contesti operativi, siano essi sociali che economici. Secondo la ricerca sulle tecnologie del Web 3.0, realizzata da TIG – The Innovation Group per Web3 Alliance, la Virtual Reality si colloca (all’89%) come la tecnologia più conosciuta rispetto alle altre soluzioni associate al Web 3.0, tra cui l’Intelligenza Artificiale Generativa (84%), l’Augmented Reality (88%), la Mixed Reality (69%), la Blockchain (77%) e il Metaverso (87%). A differenza delle altre tecnologie Web 3.0, la GenAI è caratterizzata sia da una rapida adozione che da una maggiore diffusione. Le aziende dicono di utilizzare l’Intelligenza Artificiale Generativa principalmente per gestire il servizio clienti (56%). Questi dati mettono in evidenza che il tema dell’AI non può non essere al centro di ogni approccio sistematico alle diverse aree di business. La collaborazione tra AI Forum e TIG va in questa direzione e intende operare per colmare il gap ancora rilevabile nel nostro Paese tra conoscenza e propensione all’utilizzo delle nuove tecnologie. Abbattere i preconcetti rispetto alle soluzioni più innovative diventa un fattore imprescindibile della nostra mission nel contesto sociale considerato nella sua accezione più estesa”.

I.A., Seeweb: accesso esclusivo a dati allenamento causa disuguaglianze

I.A., Seeweb: accesso esclusivo a dati allenamento causa disuguaglianzeRoma, 19 mar. (askanews) – Una forte barriera all’ingresso che ostacola la crescita dell’I.A. in Italia è la scarsa disponibilità di grandi set di dati su cui si allenano i sistemi di intelligenza artificiale. Questi archivi rappresentano delle “barriere artificiali” costruite negli ultimi 20 anni dai grandi fornitori di servizi online, grazie soprattutto allo scraping online, una raccolta a strascico di dati dal Web. Lo afferma Seeweb – azienda italiana con Data Center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale – in un documento depositato alla X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, nel corso dell’Indagine Conoscitiva sugli impatti dell’Intelligenza Artificiale nel settore produttivo.


Limitare l’accesso ai dataset raccolti dagli operatori globali sta portando come conseguenza diretta – ad un numero chiuso di operatori che li possono sfruttare pienamente e questo spiega bene perché l’Intelligenza Artificiale si sta concentrando maggiormente negli Usa e molto meno in Europa dove c’è molta regolamentazione e poca innovazione. E del resto valore di mercato delle aziende più preziose del mondo si basa proprio sui dati che sono il fattore economico più importante dei nostri tempi. Il mancato accesso ai dati sta creando disuguaglianze industriali tra Paesi. Per questo motivo – spiega Seeweb – le aziende globali leader dell’AI non intendono condividere gli enormi set di dati che hanno accumulato, proprio perché quello è il loro asset principale e più redditizio, e quindi da proteggere. Seeweb ha anche espresso preoccupazione che la rivoluzione innescata dalla IA tenda a configurare il nostro Paese più come un mercato passivo che subirà l’innovazione, invece che un attore principe che la possa produrre. Questo aspetto è rilevante per capire se l’attività di formazione sarà mirata più a formare dei fruitori della tecnologia, o se bisogna mirare altresì, come auspicato, a formare dei “costruttori” del nuovo mondo dell’IA.


È necessario a tal fine fare in modo che le imprese italiane siano in grado di competere con quelle straniere. Il primo rimedio, è di introdurre misure selettive per garantire alle PMI dell’innovazione attive nel AI di poter ricevere adeguate porzioni di incentivi per continuare a crescere grazie all’importante volano costituito dalla commessa pubblica. “È oggi più che mai necessario – spiega Seeweb, – che il nostro programma di public procurement di beni e servizi indirizzati per il settore pubblico, vada a sostenere le imprese italiane ad alta tecnologia in modo da accelerare la produzione locale delle diverse soluzioni innovative per l’erogazione dei nostri servizi pubblici”.

Record delle domande di brevetto dall’Italia all’Ufficio Ue (+3,8%)

Record delle domande di brevetto dall’Italia all’Ufficio Ue (+3,8%)Roma, 19 mar. (askanews) – Per la prima volta gli inventori italiani hanno depositato più di 5.000 domande all’Ufficio Europeo dei brevetti (Epo), con un aumento del 3,8% nel 2023. L’Italia si posiziona al 5° posto tra i paesi Ue e all’11esimo posto assoluto. Macchinari elettrici e per l’energia, Handling-packaging e trasporti sono i settori tecnologici che hanno registrato la crescita più forte di domande; mentre Coesia, Ferrari e Iveco Group sono le aziende che hanno presentato più richieste. Pirelli è risultata tra le prime sulle richieste di Brevetto Unitario.


La Lombardia è la prima regione italiana per numero di domande di brevetto e salgono a 3 le regioni italiane tra le prime 20 più innovative dell’Unione. E’ la fotografia scattata dallo stesso Ufficio europeo brevetti, che con un comunicato riporta come in totale lo scorso anno ha ricevuto 199.275 domande di registrazione, in crescita del 2,9% rispetto al 2022. Nel 2023 le aziende e gli inventori italiani hanno depositato un totale di 5.053 domande di brevetto presso l’Epo, il numero più alto mai segnato. Secondo il “Patent Index 2023”, pubblicato dallo stesso Ufficio Ue, il +3,8% delle domande italiane ha superato di oltre il doppio la crescita media europea, pari all’1,4%. Un trend di crescita positivo, che trova conferma nel lungo periodo; infatti, le domande di brevetto dall’Italia sono cresciute del 38% rispetto a 10 anni fa e del 15% rispetto a 5 anni fa.


“L’ultimo indice dei brevetti pubblicato mostra che nel 2023 l’innovazione è in costante fermento nel mondo”, ha commentato il presidente dell’Epo António Campinos. “L’Epo è stato incaricato di esaminare un numero di domande mai visto prima, a riprova dell’attrattiva del mercato tecnologico europeo e dell’elevata qualità dei nostri prodotti e servizi. Le piccole e medie imprese europee fanno sempre più ricorso ai brevetti: lo scorso anno la quota di domande presentate dalle Pmi ha raggiunto il livello più alto di sempre. Anche queste imprese possono ora beneficiare del nuovo Brevetto Unitario, che migliora significativamente l’ecosistema dell’innovazione in Europa, fornendo un’opzione più semplice ed economica agli innovatori per proteggere le loro invenzioni e portarle sul vasto mercato dell’Ue”.

IA, Seeweb: misure sistemiche per arginare la fuga dei cervelli

IA, Seeweb: misure sistemiche per arginare la fuga dei cervelliRoma, 5 mar. (askanews) – L’Italia vanta già una serie di aziende di alto valore tecnologico nella filiera dell’Intelligenza Artificiale, e può contare su una diversi Atenei che formano i talenti necessari alla crescita del settore. Eppure in assenza di misure sistemiche che facciano crescere competenze italiane nel settore, si assiste al fenomeno di “brain drain” perché i nostri migliori talenti trovano occasioni di lavoro all’estero. Occorre ridurre la dipendenza tecnologica da altri Paesi per cogliere le occasioni di vantaggio fornite dall’IA anche nel settore produttivo. È il quadro che ha tracciato Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb – azienda italiana con Data Center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale – che questa mattina è intervenuta in audizione alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati nel corso dell’Indagine Conoscitiva sull’Intelligenza Artificiale.


“Siamo portati a vedere solamente le esternalità negative dell’IA – ha detto Baldassarra – che pur ci sono e sono rilevanti, come ad esempio le infrazioni della privacy, i rischi per la cybersecurity, le implicazioni in materia di antitrust, la tutela del consumatore e non da ultimo la concorrenza fiscale. Invece, dovremmo anche dare maggiore valore alle nostre aziende che sono impegnate nella filiera dell’intelligenza artificiale, come i fornitori italiani di servizi cloud. Le Istituzioni, la Pubblica Amministrazione già sfruttano questa tecnologia, e in futuro ne faranno un utilizzo sempre maggiore. Per questo la transizione digitale accompagnata dall’IA rappresenta un’opportunità enorme se sapientemente governata, anche per la nostra economia”. “Attualmente – ha ricordato Baldassarra – la forza lavoro specializzata nell’Intelligenza Artificiale e nelle materie STEM viene formata nelle nostre Università, ma poi finisce inesorabilmente per essere attratta dalle aziende tecnologiche più note a livello globale. Dobbiamo invertire questa tendenza facendo crescere le industrie locali anche con il supporto della commessa pubblica di servizi digitali – ha detto ancora il Ceo di Seeweb. In questo modo, si amplieranno le competenze e l’Italia in generale diventerà un Paese attrattivo per investitori e per i lavoratori della conoscenza italiani ed esteri”. L’effetto positivo poi si estenderà anche ad altri settori: “riguarderà prima quelli contigui, poi si espanderà a macchia d’olio. Le ricadute positive sull’occupazione saranno generali, visto che la fuga di cervelli, purtroppo, non interessa solamente gli sviluppatori”.


In questo processo, le Università rivestono un ruolo fondamentale, ma è necessario che cambino approccio. “I nostri talenti – ha sottolineato Baldassarra – spesso vengono forgiati per lavorare unicamente sui sistemi proprietari oggi dominanti, quelli sviluppati dalle Bigtech internazionali. E questo di fatto esclude una conoscenza di tecniche ulteriori e diverse”. Secondo Seeweb, quindi, è fondamentale sostenere la crescita delle imprese italiane. “Il nostro programma di public procurement di beni e servizi indirizzati per il settore pubblico – ha detto Baldassarra – deve sostenere le imprese italiane ad alta tecnologia in modo da accelerare la produzione locale delle diverse soluzioni innovative per l’erogazione dei nostri servizi pubblici”. Come hanno già fatto altri Stati europei, “anche l’Italia può introdurre misure selettive per garantire alle PMI dell’innovazione attive nell’IA di poter ricevere adeguate porzioni di incentivi per continuare a crescere grazie all’importante volano costituito dalla commessa pubblica. Occorre di conseguenza, anche superare il peso della burocrazia che penalizza in misura non proporzionale le aziende più piccole, rispetto ai grandi player globali” ha concluso.