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AI, Seeweb e Clastix lanciano “Serverless GPU”

AI, Seeweb e Clastix lanciano “Serverless GPU”Roma, 7 giu. (askanews) – Mettere a disposizione delle aziende che stanno sviluppando modelli di Intelligenza Artificiale delle GPU in cloud, per non fronteggiare i cali nelle forniture hardware, e allo stesso tempo ottimizzare gli investimenti, utilizzando solo la potenza di calcolo di cui si ha realmente bisogno e soprattutto integrandola in qualsiasi ambiente di calcolo già esistente attraverso la tecnologia Kubernetes. È l’innovativo servizio, 100% Made in Italy, Serverless GPU: a lanciarlo sono infatti Seeweb – azienda con Data Center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale – in collaborazione con Clastix, innovativa realtà lombarda pioniera nelle infrastrutture cloud di ultima generazione.


La novità è appunto non solo quella di un approvvigionamento veloce, senza limiti e “a consumo” di schede grafiche super potenti per le attività di training e inferenza, ma anche la possibilità di utilizzarle a estensione della propria architettura IT, senza migrare nulla. Vedere le GPU come “locali” al proprio ambiente – nonostante siano erogate in cloud da Seeweb – e beneficiare di risorse per l’intelligenza artificiale compliant, completamente erogate da Data Center italiani e con focus sulla sostenibilità grazie all’alta densità dell’infrastruttura e all’alimentazione delle server farm esclusivamente usando energia pulita. Solamente in Italia, ricorda Seeweb, oltre 6 grandi imprese su 10 hanno avviato almeno un progetto di intelligenza artificiale, e oltre il 30% del mercato IA italiano usa questa tecnologia per la pianificazione aziendale e la gestione degli investimenti. Il processo, tuttavia, rischia di subire un forte rallentamento a causa della competizione – che si è innescata tra aziende, data scientist, sviluppatori e ricercatori di tutto il mondo – per accaparrarsi i componenti hardware più avanzati.


Lo sviluppo che l’Intelligenza Artificiale ha subito negli ultimi anni ha infatti determinato un’impennata nella domanda di hardware, e ciclicamente i produttori non riescono a fare fronte agli ordini. I problemi maggiori si riscontrano nell’offerta di GPU, le schede grafiche necessarie per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. La carenza di hardware, oltretutto, spinge molte aziende in tutto il mondo ad acquistare componenti più avanzati di quelli di cui avrebbero realmente bisogno. Le GPU messe a disposizione dei team che sviluppano modelli di AI vengono infatti allocate secondo stime approssimative e non secondo le reali esigenze del momento. Il problema non è solamente lo spreco di risorse in sé: la potenza di calcolo delle schede grafiche infatti perde un pò la sua efficacia, se non affiancata da sistemi in grado di allocare e ottimizzare le risorse in modo dinamico, seguendo le reali necessità. “Attraverso il servizio Serverless GPU – spiega Adriano Pezzuto, Founder di Clastix – Clastix e Seeweb collaborano per rendere le risorse computazionali non solo più accessibili, ma anche più efficaci, supportando attivamente la rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Questo progetto è al centro del nostro impegno per un futuro in cui la tecnologia facilita e accelera l’innovazione, fornendo alle aziende gli strumenti necessari per esplorare e capitalizzare nuove opportunità”. “Seeweb è stata pioniera nel mondo dell’intelligenza artificiale – aggiunge Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb – per primi, nel 2021, abbiamo portato sul mercato le GPU come servizio GPU as a Service. Oggi, insieme a Clastix, tech startup italiana come noi, abbiamo potenziato ulteriormente le nostre soluzioni rendendole ancora più integrabili con qualsiasi infrastruttura esistente, garantendo una potenza di calcolo elevatissima ma anche fluida, flessibile e sostenibile”.

G7 Finanze, Donohoe elogia Giorgetti per attenzione su ricadute IA

G7 Finanze, Donohoe elogia Giorgetti per attenzione su ricadute IAStresa, 24 mag. (askanews) – Il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe ha elogiato la presidenza italiana del G7 per aver dedicato una quota così ampia di lavori, in occasione del G7 delle Finanze a Stresa, al tema delle ricadute economiche e occupazionali dell’intelligenza artificiale. “Voglio complimentarmi con il ministro Giancarlo Giorgetti per l’approfondita focalizzazione sull’intelligenza artificiale”, ha detto incontrando i giornalisti durante una pausa dei lavori.


“Mi ha colpito il fatto che di tanti G7 questo è il primo che abbia dedicato così tanto tempo, non solo nell’ambito del G7, ma anche con partner come altri Paesi invitati, a discutere cosa significhi l’intelligenza artificiale per il mercato del lavoro, per la crescita economica negli anni a venire – ha detto – e per tutte le componenti dell’economia. E’ stato veramente meritevole da parte della presidenza italiana”.

IA,Seeweb:Libro Bianco su sviluppo e per colmare gap con le Big Tech

IA,Seeweb:Libro Bianco su sviluppo e per colmare gap con le Big TechRoma, 21 mag. (askanews) – Seeweb avvia il confronto con tutti gli stakeholder interessati allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale pubblicando sul proprio sito – nella sezione blog – il Libro Bianco “L’economia dei dati nell’intelligenza artificiale – Una guida per combattere le diseguaglianze industriali contro ogni esternalità economica e sociale”. Il testo – presentato in anteprima nel corso dell’evento che l’azienda ha organizzato ad aprile a Roma – ha infatti l’obiettivo di fare il punto sull’evoluzione dell’industria italiana ed europea; di evidenziare le criticità che hanno determinato un forte ritardo rispetto alle Big Tech: e, soprattutto, di sollecitare l’adozione di una serie di misure, ora che l’Italia con la delega al governo, e l’Ue con l’AI Act, vogliono tracciare il perimetro del settore.


“L’intelligenza artificiale è l’innovazione del secolo – sottolinea Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb, azienda italiana con Data Center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale. – Avremo a che fare con IA e Machine Learning non solo nei prossimi mesi, ma per molto tempo ancora, e come Sistema Italia non possiamo lasciarci sfuggire l’occasione di creare un ecosistema in grado di renderla un’opportunità. L’Italia deve contribuire a creare sistemi che consentano di mantenere il controllo dei propri dati: dati sensibili e dati strategici che con una Private AI saranno tutelati e che rimarranno di proprietà dell’azienda e dell’organizzazione”. La delega al governo italiano e l’AI Act europeo possono rappresentare allo stesso tempo un volano o un freno per il settore. Secondo Baldassarra, tuttavia, il nodo fondamentale non è come i legislatori calibrano gli interventi, ma come reagiscono le aziende e gli altri soggetti che utilizzano l’AI. “Se la domanda si mostra attenta alle esigenze che Italia e Ue intendono tutelare, allora le imprese europee si troveranno in una posizione di vantaggio, dal momento che si saranno già adeguate a quelle norme. In caso contrario – sottolinea il Ceo di Seeweb – si troveranno a dover competere con player internazionali che non sono tenuti a rispettare quelle regole, e questo non farà che aumentare il ritardo”.


Tra le varie proposte contenute nel Libro Bianco, Seeweb chiede quindi di garantire l’accesso ai dati di input per allenare sistemi di Intelligenza Artificiale; dare maggiori poteri alle Autorità Antitrust per prevenire concentrazioni, acquisizioni di start-up AI e altri fenomeni che alterano la concorrenza; impedire che si creino posizioni dominanti sui mercati ancillari; favorire una commessa pubblica che consenta alle aziende italiane della filiera di crescere; introdurre nei programmi delle materie STEM anche lo studio dei sistemi dominanti italiani, in lingua italiana, di fornitori italiani. L’azienda sottolinea che lo sviluppo del settore contribuirebbe a arginare la fuga dei cervelli, un fattore che sta aumentando fortemente il gap con gli altri Paesi. “Solamente garantendo uno sviluppo industriale ed una adeguata formazione – si legge nel Libro Bianco – si potranno minimizzare le esternalità negative che portano anche fenomeni di ‘brain drain’, ovvero di fuga dei cervelli e minimizzare gli impatti sul mondo del lavoro”. Allo stesso tempo però è fondamentale che le facoltà STEM organizzino corsi anche sui sistemi sviluppati dalle imprese italiane, di modo che gli studenti non conoscano solamente quelli delle Big Tech. “La Commessa Pubblica – sottolinea però il Ceo di Seeweb – deve impegnarsi a sostenere le aziende italiane affinché abbiano un supporto adeguato in queste nuove sfide. Al momento, invece, in nome dell’ottimizzazione sta in qualche modo scavalcando la realtà industriale, soprattutto italiana, ma anche europea. E di conseguenza – conclude Baldassarra – abbiamo una commessa pubblica finanziata grazie ai soldi del contribuente, ma che non si riflette sulla crescita industriale del Paese. È decisamente un’anomalia”.

Pnrr, Formez lancia contest “Pa OK! Insieme per creare valore pubblico”

Pnrr, Formez lancia contest “Pa OK! Insieme per creare valore pubblico”Roma, 16 mag. (askanews) – Stimolare e premiare le Pubbliche amministrazioni sui progetti di miglioramento dell’efficienza, dell’efficacia e della qualità dei servizi, misurare le performance e i risultati tangibili per cittadini e imprese, diffondere la consapevolezza circa contenuti e modalità di realizzazione delle buone pratiche che conducono le Pa verso il futuro. Prende avvio oggi “Pa OK! Insieme per creare valore pubblico”, il Contest voluto dal Dipartimento della Funzione Pubblica e attuato dal Formez PA, con il contributo scientifico della SDA Bocconi School of Management.


L’iniziativa, che rientra nell’ambito dei progetti PNRR, promuove le best practice di rafforzamento esterno e interno della capacità amministrativa in sette differenti aree d’azione: efficientamento energetico; sostenibilità e transizione ecologica; digitalizzazione; innovazione sociale, inclusione, fragilità; lavoro e sviluppo economico; innovazione gestionale; semplificazione amministrativa. Con “Pa OK!” inizia un percorso che, seguendo le linee di azione del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, vedrà il Formez accompagnare gli enti centrali e locali per una macchina pubblica sempre più aperta alla cultura del risultato. Le candidature delle Pa centrali e locali potranno essere inviate a partire da oggi, ed entro il 2 settembre prossimo, attraverso la piattaforma www.paok.formez.it.


In questo lasso di tempo si terranno cinque incontri territoriali da Nord a Sud, a Roma, Palermo, Napoli, Milano e Cagliari, per promuovere capillarmente la partecipazione al Contest; il primo degli incontri si terrà il 23 maggio, alle ore 11, in un evento organizzato da Formez al Palazzo dei congressi di Roma, all’interno della kermesse di Forum PA. Per tutti i progetti candidati verrà restituito alle amministrazioni un feedback report ed un tool di strumenti di fortificazione delle abilità progettuali. Il progetto prevede, inoltre, cinque webinar tecnici sul tema del project management e sette seminari tematici di disseminazione, con l’obiettivo di favorire un’attività di bench-learning e di rafforzamento delle competenze degli enti in una logica di trasparenza e coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Ai vincitori sarà attribuita la menzione “Campione di innovazione Premio PA OK! 2024” e, tra le altre menzioni, va segnalata quella riservata ai progetti più votati dai cittadini: “Eccellenza per cittadini Premio Pa OK! 2024”.


“Grazie al PNRR avviciniamo sempre più la Pubblica Amministrazione alle persone. Il Progetto ‘Pa OK! Insieme per creare valore pubblico’, ha come obiettivo sia quello di far emergere i progetti migliori delle amministrazioni, che quello di mettere in connessione queste pratiche virtuose a vantaggio di altre PA, creando così un circolo virtuoso di buoni esempi”. E’ quanto afferma il Presidente Formez, Giovanni Anastasi, che aggiunge: “Pa OK! Non è solo un premio ma è un laboratorio messo a disposizione da Formez, rivolto a tutte le pubbliche amministrazioni, con un insieme di strumenti volti a rendere migliore la vita di cittadini e imprese, individuando prima i servizi più efficaci ed efficienti, per poi metterli a disposizione della collettività tramite un’ampia diffusione, facilitando così il networking fra le PA, in modo che le conoscenze acquisite siano condivise con più persone possibili”. “Per questo parliamo di valore pubblico e di un passaggio dalla cultura dell’adempimento a quella del risultato – sottolinea Anastasi – il progetto, quindi, è un catalizzatore delle migliori idee delle amministrazioni ed ha, fra gli obiettivi, quello di capitalizzare le esperienze di successo”. “Un’ulteriore novità consiste nel fatto che a tutte le Pubbliche amministrazioni che parteciperanno – spiega il Presidente Formez – sarà restituito un report strutturato, capace di far emergere quelli che sono gli elementi di forza dei loro progetti ma anche di fornire indicazioni di miglioramento metodologico, in modo da supportarle nel processo di autovalutazione con l’obiettivo di potenziare le loro capacità di progettazione, con una ricaduta positiva su tutti i fruitori dei servizi pubblici”.


“Tramite il Contest saranno, inoltre, individuate alcune amministrazioni che avranno l’opportunità di entrare a far parte di un gruppo di lavoro, coordinato dal Dipartimento della funzione pubblica – conclude – per definire un set di indicatori di performance organizzativa. Siccome puntiamo a far emergere la qualità dei servizi e la centralità dei destinatari ultimi delle prestazioni degli enti, anche i cittadini potranno votare i progetti candidati attraverso la piattaforma Pa OK!”. “Il settore pubblico è molto cambiato negli ultimi anni ed è un serbatoio inesauribile di progetti e innovazioni al servizio dei cittadini. Far emergere e dare evidenza alle migliori esperienze rappresenta un giusto riconoscimento per gli enti promotori e una modalità efficace per diffondere idee e soluzioni innovative”. È quanto afferma Giovanni Valotti, Professore Ordinario di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche del Dipartimento di Scienze sociali e politiche presso l’Università Bocconi.

IIT: al via IV-Lab, dispositivo multisentore impiantabile nelle vene

IIT: al via IV-Lab, dispositivo multisentore impiantabile nelle veneMilano, 16 mag. (askanews) – Un innovativo dispositivo multisensore impiantabile nei vasi sanguigni, come vene o arterie periferiche, per monitorare i parametri corporei e, quindi, lo stato di salute di una persona: è il progetto il progetto IV-Lab, coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia, entrato ora nella fase di sviluppo grazie anche al finanziamento di oltre 4 milioni di euro ricevuto dall’European Innovation Council (EIC) nell’ambito del programma quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe. Una volta impiantato in pazienti in cui sono presenti malattie cardiovascolari, il IV-Lab (il cui nome completo è “In-vessel implantable smart sensing device for personalised medicine”) potrà costituire una piattaforma in grado di rilevare un numero elevato di parametri emodinamici e biochimici utili al personale medico.


Il progetto è coordinato da Virgilio Mattoli, ricercatore dell’IIT di Pontedera, e coinvolge diversi gruppi di ricerca dell’Istituto: il gruppo di Soft Micro-Electronic Materials del Center for Materials Interfaces (CMI), con sede a Pontedera, il Printed Molecular Electronics Lab dell’IIT a Milano e il Laboratorio Electronic Design all’IIT di Genova. In Italia, inoltre, è coinvolto nel progetto anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche con l’Istituto di fisiologia clinica e l’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo; mentre sono coinvolti anche altri istituti europei con sede in Francia, Germania e Irlanda. In dettaglio il gruppo di ricerca multidisciplinare mira a progettare e realizzare il prototipo di un dispositivo di dimensioni pari a 1 o 2 cm di lunghezza e 4 mm di diametro, che incorporerà più sensori. Il monitoraggio dei diversi parametri fisiologici avverrà in parallelo, fornendo così informazioni complete sui vasi sanguigni, quali per esempio deformazione dei vasi, pressione sanguigna, ossimetria ed ematocrito, concentrazione di glucosio e altri specifici biomarcatori cardiovascolari che possano fornire informazioni sull’eventualità di uno scompenso cardiaco (quali la troponina e Peptide Natriuretico di tipo B). La possibilità di poter monitorare diversi parametri contemporaneamente renderà tale dispositivo del tutto innovativo rispetto a quanto attualmente in commercio.


“Il dispositivo che vogliamo sviluppare troverà importanti applicazioni nel campo delle malattie cardiovascolari – spiega Virgilio Mattoli, ricercatore dell’IIT e coordinatore di IV-LAB – Il suo uso sarà rilevante, per esempio, in quei pazienti dove la rilevazione del comportamento emodinamico e di specifici biomarcatori, potrebbe essere un elemento chiave per evitare la loro ospedalizzazione e ridurre la mortalità, come nel caso dello scompenso cardiaco o della restenosi coronarica a seguito dell’impianto di stent”. L’integrazione dei diversi sensori sarà possibile grazie ad avanzate tecniche di fabbricazione che consentono, in primo luogo, la fabbricazione di sensori su microscala e, in secondo luogo, facilitano il loro trasferimento, l’assemblaggio e il collegamento al supporto. L’obiettivo primario – e la visione a lungo termine del progetto – è quindi quello di fornire ai terapeuti un elevato numero di informazioni cruciali per intervenire precocemente contro le insufficienze cardiache.


Le dimensioni ridotte della piattaforma sono pensate per permetterne l’impianto tramite un semplice catetere all’interno di una vena periferica. Il dispositivo, una volta impiantato nel corpo, sarà connesso e alimentato da un sistema esterno di raccolta dati e comunicazione, accoppiato tramite tecnologia wireless, o anche tramite un semplice smartphone, in caso di monitoraggio asincrono on-demand. Nella visione dei ricercatori, infatti, il sistema di microsensori impiantati sarebbe completamente connesso in cloud, e i segnali dei sensori dovrebbero essere tracciati e analizzati da un software di intelligenza artificiale, in modo da avvisare in caso di valori anomali, attuando così un protocollo di prevenzione per molte patologie. Oltre all’IIT, il consorzio IV-Lab comprende il Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR (Italia), il Trinity College di Dublino (Irlanda), l’Istituto di Bioingegneria della Catalogna – IBEC (Spagna) e l’Università di Stoccarda – USTUTT (Germania).

Innovazione, al contatore d’acqua Ai il premio Smart&Hack Veneto

Innovazione, al contatore d’acqua Ai il premio Smart&Hack Veneto

Milano, 5 mag. (askanews) – Il contatore d’acqua per la casa del futuro vince l’hackathon Smart&Hack Veneto, promossa da Risorse, agenzia milanese per il lavoro che opera nel settore della ricerca, selezione e somministrazione di personale. Grazie all’utilizzo di un sistema di misurazione elettromagnetico e all’impiego dell’intelligenza artificiale sarà possibile bloccare l’erogazione dell’acqua da remoto e monitorare i consumi domestici.


Sono Luca De Gregorio, Salvatore Manfredi D’Angelo e Dilnaz Temirkulova, studenti di artificial intelligence and robotics, fisica teorica e development and international cooperation sciences alla Sapienza Università di Roma, sono i tre vincitori della competizione nazionale Smart&Hack Veneto, promossa da Risorse, agenzia per il lavoro, in collaborazione con il dipartimento di ingegneria industriale dell’Università degli Studi di Padova e di SMACT Competence Center di Padova con il patrocinio del Comune di Padova e della Città di Vicenza. Il progetto dei 3 studenti, sviluppato a partire dalla sfida lanciata da Xylem Water Solutions Italia, ha conquistato la giuria presieduta dal professor Fabrizio Dughiero e che ha visto, tra gli altri, la presenza del CEO di Risorse Marco Pagano. Il team vincitore avrà la possibilità di lavorare al fianco dello staff tecnico di Xylem Water Solutions Italia. A loro andranno anche buoni Amazon del valore di 1.500 euro. A vincere lo Smart&Hack Innovation Award, il premio speciale dedicato all’innovazione, è stato il progetto dedicato alla digitalizzazione della documentazione per l’assemblaggio dei climatizzatori sviluppato da Jacopo Lin e Matteo Billato, studenti di ingegneria dell’energia e di economia dell’università di Padova su sfida proposta da Mitsubishi Electric Hydronics & IT Cooling Systems. Il loro team avrà la possibilità di partecipare, sabato 25 maggio 2024, al TEDx Padova in programma nella sala Giotto del centro congressi.


“L’acqua è un bene molto prezioso che non va sprecato: dagli inizi del Novecento, in Italia l’acqua disponibile si è ridotta del 40 per cento – spiegano i vincitori Luca De Gregorio, Salvatore Manfredi D’Angelo e Dilnaz Temirkulova, ex studenti del campus romano Dotcampus, che a febbraio ha stretto una collaborazione con Smart&Hack Veneto -. Abbiamo immaginato per Xylem il contatore d’acqua della casa del futuro, basato su un sistema elettromagnetico, collegato a una scheda di Arduino che, comunicando in cloud, garantisca la raccolta dei dati relativi al flusso d’acqua nel corso del tempo: in caso di rilevazione di flussi anomali, un’elettrovalvola sarà in grado di bloccare l’erogazione dell’acqua. Un’app permetterà di monitorare i consumi domestici e, grazie all’intelligenza artificiale, anche di predire i consumi e ricevere dei suggerimenti su come comportarsi”. “Questo progetto rappresenta il nostro purpose aziendale focalizzato sulla sostenibilità e sull’evoluzione per il controllo della gestione dell’acqua – commenta Stefano Andretta, sales engineer di Xylem -. L’entusiasmo di questi 3 ragazzi è stato contagioso: hanno saputo cogliere a pieno la sfida che abbiamo lanciato. Li aspettiamo in azienda per coinvolgerli nella realizzazione di questo progetto”.


Sei in totale le aziende che hanno lanciato le sfide ai ragazzi: AFV Beltrame Group, AWMS Gruppo Zucchetti, EXOR International – Corvina, Mitsubishi Electric Hydronics & IT Cooling Systems, HWG Sababa, Xylem. “Il successo dell’adesione a Smart&Hack Veneto – dice il CEO Marco Pagano – corrisponde alla necessità dei ragazzi di avere occasioni di confronto con le aziende. L’adesione dei talenti dimostra anche il fatto che le imprese venete hanno saputo sottoporre delle sfide interessanti. Risorse è presente in Veneto a Padova, Vicenza e Verona e questa occasione valorizza il nostro ruolo di partner delle aziende nella ricerca dei talenti e nel confronto con le istituzioni al fine di agire come facilitatori dello sviluppo del territorio”.

Natasha Artuso vince il Premio “Ecodesign the future: EEE edition”

Natasha Artuso vince il Premio “Ecodesign the future: EEE edition”Roma, 3 mag. (askanews) – Natasha Artuso di Roma ha vinto il primo premio di “Ecodesign The Future: EEE Edition”, il workshop organizzato da EconomiaCircolare.com in collaborazione con Erion WEEE, arrivato alla sua terza edizione e dedicato quest’anno alle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (dopo quelle dedicate agli imballaggi e alle batterie).


MyNd prevede la sostituzione graduale del materiale plastico usato nelle componenti elettroniche facilmente usurabili – come le cuffie audio senza filo – con il micelio (l’apparato vegetativo dei funghi formato da un intreccio di filamenti). Il progetto si è aggiudicato il podio per aver integrato nel processo un materiale innovativo anche se già ampiamente sperimentato in altre applicazioni “anomale” con risultati promettenti in termini di performance tecnica ed ecologica. MyNd è stato ideato e realizzato insieme a Pierluigi Sessa, laureato in ecologia industriale all’Università di Perugia e Annalisa Abdel Azim, ricercatrice del Politecnico di Torino, conosciuti proprio in occasione del workshop. Il nome è la sintesi delle due parole Mycelium Sound, ma richiama anche la sigla Nd simbolo del neodimio, un elemento che fa parte delle terre rare e che costituisce il magnete che si trova all’interno della driver unit. “Abbiamo pensato di lavorare su un prodotto che spesso viene gettato via quando non più funzionante come le cuffie over ear. Per questo, abbiamo scelto il micelio per dargli una seconda vita, un elemento “vivo”, le cui radici possono espandersi anche per diversi chilometri, proprio a significare il legame con la terra, che è la forma più pura di economia circolare” – racconta Natasha. “La scelta di questo materiale organico è dovuta anche alle sue proprietà altamente isolanti, ignifughe, idrorepellenti e compostabili”.


“Aver realizzato questo corso di alta formazione ancora una volta testimonia l’impegno del Consorzio nel promuovere un approccio più circolare, fornendo ai giovani professionisti gli strumenti giusti. I ragazzi e le ragazze hanno preso questo programma molto seriamente e hanno sviluppato idee innovative”, afferma Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE. “Per questo è stato molto difficile scegliere tra i 10 progetti realizzati dai partecipanti: tra questi abbiamo privilegiato i due che maggiormente hanno risposto alla necessità di progettare prodotti e servizi in modo coerente con le tematiche della circolarità e della sostenibilità ambientale e sociale”. Il percorso di formazione, iniziato il 13 novembre 2023 e patrocinato da Isia Roma Design – Istituto universitario di design italiano – e Adi – Associazione per il Disegno Industriale – ha visto il coinvolgimento di 22 ragazzi e ragazze provenienti da istituti e università di tutta Italia. A guidare i gruppi di lavoro e a giudicarne i progetti, esperti ed esperte del settore e docenti in prima linea nella transizione verso un modello di economia circolare e provenienti dai principali enti di formazione pubblici e privati, tra cui: Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, Alessandra De Santis, Presidente di Editrice Circolare Società Cooperativa; Raffaele Lupoli, Direttore Responsabile di EconomiaCircolare.com; Alessandro Maghella, Project Operations Expert di Erion; Carlo Proserpio, LCA expert e docente del Dipartimento di Design del PoliMi; Nicola Saldutti, Caporedattore Economia del Corriere della Sera; Maria Lucia Protopapa, Prima Ricercatrice dell’ ENEA di Brindisi, Dipartimento sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali.


“Per la nostra realtà la formazione è un pilastro fondamentale del cambiamento culturale necessario a ridefinire l’approccio con cui si concepiscono e si realizzano prodotti e servizi. Lo scopo di Ecodesign the Future è coinvolgere menti e competenze trasversali nell’esplorazione di nuove frontiere del design per la sostenibilità” – sottolinea Alessandra De Santis, Presidente di Editrice Circolare, società editrice di EconomiaCircolare.com. “Anche quest’anno giovani talenti hanno accolto la sfida con entusiasmo, dando vita a concept innovativi e funzionali grazie a una visione sistemica della progettazione”.

Fondo per la Repubblica Digitale: al via bando “Digitale sociale”

Fondo per la Repubblica Digitale: al via bando “Digitale sociale”Roma, 24 apr. (askanews) – La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Il digitale, infatti, può sostenere e agevolare il lavoro delle organizzazioni non profit. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni è in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali.


Con l’obiettivo di sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale, il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale ha pubblicato il bando “Digitale sociale”. “Il Fondo nel continuare ad affrontare le sfide che la rivoluzione digitale pone alle nostre società, ha ritenuto opportuno dedicare risorse anche alla formazione e all’aggiornamento delle competenze degli operatori del mondo non profit. Con il Comitato di indirizzo strategico abbiamo scelto di supportare questo target consapevoli del ruolo da loro svolto nella nostra economia sociale e al fine di accrescerne le occasioni e gli strumenti di sviluppo anche al fine di raggiungere un numero maggiore di persone”, così Daria Perrotta, presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale.


Una ricerca condotta da Fondazione Italia Sociale, Deloitte Private e TechSoup Italia ha evidenziato come una delle cause della “resistenza all’investimento in innovazione” da parte delle organizzazioni non profit è l’insufficienza di competenze di dipendenti e collaboratori. Pertanto, un driver su cui puntare per favorire l’adozione di pratiche innovative in ambito non profit consiste nel rafforzare i percorsi di professionalizzazione ed investimento in risorse umane. “Il Fondo mette a disposizione 15 milioni di euro per sostenere progetti che mirano a rafforzare le competenze e conoscenze digitali delle persone che operano nel non profit attraverso la realizzazione di percorsi formativi e l’eventuale implementazione di una soluzione digitale per migliorare i processi interni o i servizi offerti alla collettività. Puntare sull’empowerment di coloro che aiutano le persone più fragili vuol dire per noi sostenere tutto il sistema Paese” spiega Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale. Le proposte progettuali possono essere presentate da partenariati di almeno due soggetti. All’interno del partenariato dovranno essere presenti una rete formale o un gruppo di enti privati non profit che presentano un bisogno comune di empowerment delle competenze digitali dei propri dipendenti e/o collaboratori stabili, inclusi i volontari; un soggetto pubblico o privato non profit con comprovata esperienza nella realizzazione di progetti in ambito digitale, che contribuisca a costruire il percorso formativo più adatto alle esigenze manifestate e sia eventualmente in grado di sviluppare una soluzione digitale funzionale alle necessità degli enti.


Il bando mette a disposizione 15 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 500 mila euro e un massimo di 1 milione. Qualora si preveda lo sviluppo di una soluzione digitale è richiesta una quota di cofinanziamento pari ad almeno il 20%. Gli enti for profit possono essere coinvolti come fornitori per l’erogazione della formazione e/o l’implementazione della soluzione digitale per una quota massima del 25% del contributo di progetto. C’è tempo fino al 19 luglio per partecipare attraverso il portale Re@dy (www.portaleready.it). Per tutti i dettagli relativi alla partecipazione al bando “Digitale sociale” si può consultare il sito fondorepubblicadigitale.it.

Valentini (Mimit): Ministero lavora su un collegato spazio

Valentini (Mimit): Ministero lavora su un collegato spazioRoma, 18 apr. (askanews) – “Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è al lavoro sul disegno di legge collegato alla legge di bilancio in materia di spazio il quale andrà alle Camere per l’esame” e “l’incontro odierno in Esa è stato molto utile per sviluppare la riflessione su come promuovere al meglio la Space economy nel contesto nazionale. La collaborazione tra Italia ed Agenzia spaziale europea (Esa), dalla gestione del Pnrr assieme ad Asi a tanti altri dossier, mette in evidenza la sinergia di quello che facciamo in Italia e il più vasto contesto internazionale”. Lo ha annunciato il vice ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, oggi a Parigi alla sede dell’Esa. Valentini, insieme al direttore generale del Mimit Paolo Casalino, ha incontrato Marco Ferrazzani, direttore Servizi interni dell’Agenzia, e una ampia rappresentanza di funzionari.


“Abbiamo ripercorso le principali attività dell’Esa e l’importante ruolo che l’Italia svolge nell’ambito dell’agenzia, sia in Italia che nel contesto europeo – spiega Valentini -. Abbiamo messo in evidenza la valorizzazione del comparto ampio della politica industriale dello spazio: l’Italia quest’anno ha dato forte impulso all’attività, stanziando più di 3 miliardi. Soprattutto è stata data una serie di indicazioni che riguardano il ritorno al volo rapido dei lanciatori europei Ariane e Vega C, quest’ultimo costruito dalla nostra Avio”. “Abbiamo anche esaminato l’impatto dei programmi satellitari Galileo e Copernico e si è messo in evidenza non solo la tradizione italiana ma il fatto che all’interno dell’Esa è stata assunta una quantità importante di personale altamente qualificato del nostro Paese”, conclude Valentini.

”Ecodesign the Future: EEE edition”, premiati giovani innovativi designer

”Ecodesign the Future: EEE edition”, premiati giovani innovativi designerRoma, 12 apr. (askanews) – La creazione di una banca dati di pezzi di ricambio provenienti da lavatrici, lavastoviglie e forni (Raggruppamento R2) del progetto Rigeneraee e la sostituzione graduale del materiale plastico usato nelle componenti elettroniche facilmente usurabili con il micelio (l’apparato vegetativo dei funghi formato da un intreccio di filamenti) del progetto MyNd. Queste le due idee innovative che hanno vinto a pari merito l’edizione dedicata alle apparecchiature elettriche ed elettroniche – la terza dopo quelle sugli Imballaggi e sulle Batterie – di “Ecodesign the Future: EEE edition”, il workshop realizzato da EconomiaCircolare.com in collaborazione con Erion WEEE. Innovazione, coerenza progettuale rispetto ai criteri di circolarità e sostenibilità (riusabilità, attenzione alla prevenzione del rifiuto, sostenibilità dei materiali, riciclabilità), applicabilità dell’idea nel settore e contesto di riferimento, capacità di individuare network e stakeholder (circolarità di sistema), qualità estetica e comunicazione degli elaborati: questi gli elementi che accomunano i due progetti sul podio. Rigeneraee ha vinto per aver ideato un sistema accurato di recupero, archiviazione e catalogazione delle componenti dei RAEE R2, paragonabile a quello usato per i reperti archeologici, con lo scopo di valorizzarle e promuoverne il riuso nei processi produttivi e di remanufacturing. MyNd, invece, si è aggiudicato il podio per aver usato un materiale innovativo come il micelio, già ampiamente sperimentato in altre applicazioni “anomale” con risultati promettenti in termini di performance tecnica ed ecologica.


“Aver realizzato questo corso di alta formazione ancora una volta testimonia l’impegno del Consorzio nel promuovere un approccio più circolare, fornendo ai giovani professionisti gli strumenti giusti. I ragazzi e le ragazze hanno preso questo programma molto seriamente e hanno sviluppato idee innovative” afferma Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE. “Per questo è stato molto difficile scegliere tra i 10 progetti realizzati dai partecipanti: tra questi abbiamo privilegiato i due che maggiormente hanno risposto alla necessità di progettare prodotti e servizi in modo coerente con le tematiche della circolarità e della sostenibilità ambientale e sociale”. Il percorso di formazione, iniziato il 13 novembre 2023 e patrocinato da Isia Roma Design – Istituto universitario di design italiano – e Adi – Associazione per il Disegno Industriale – ha visto il coinvolgimento di 22 ragazzi e ragazze provenienti da istituti e università di tutta Italia. A guidare i gruppi di lavoro e a giudicarne i progetti, esperti ed esperte del settore e docenti in prima linea nella transizione verso un modello di economia circolare e provenienti dai principali enti di formazione pubblici e privati, tra cui: Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, Alessandra De Santis, Presidente di Editrice Circolare Società Cooperativa, Raffaele Lupoli, Direttore Responsabile di EconomiaCircolare.com, Alessandro Maghella, Project Operations Expert di Erion, Carlo Proserpio – LCA expert e docente del Dipartimento di Design del PoliMi, Nicola Saldutti – Caporedattore Economia del Corriere della Sera, Maria Lucia Protopapa – Prima Ricercatrice dell’ ENEA di Brindisi, Dipartimento sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali. “Per la nostra realtà la formazione è un pilastro fondamentale del cambiamento culturale necessario a ridefinire l’approccio con cui si concepiscono e si realizzano prodotti e servizi. Lo scopo di Ecodesign the Future è coinvolgere menti e competenze trasversali nell’esplorazione di nuove frontiere del design per la sostenibilità” sottolinea Alessandra De Santis, Presidente di Editrice Circolare, società editrice di EconomiaCircolare.com. “Anche quest’anno giovani talenti hanno accolto la sfida con entusiasmo, dando vita a concept innovativi e funzionali grazie a una visione sistemica della progettazione”.