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Dl salva casa, tende, schermature solari e zanzariere diventano intervento edilizio

Dl salva casa, tende, schermature solari e zanzariere diventano intervento edilizioRoma, 28 giu. (askanews) – “Il settore ora ha la possibilità di affrontare al meglio il mercato e dialogare con più facilità con la Pubblica Amministrazione verso cui resta fondamentale coordinare i relativi regolamenti urbanistici. Il Decreto riconosce e valorizza il lavoro svolto dalle nostre aziende e dalla nostra associazione ‘Assotende’ per portare in evidenza i contenuti tecnici e normativi italiani ed europei che caratterizzano il mercato della protezione solare così che il nostro ordinamento urbanistico possa valutarne il suo adeguamento”, Questo il commento di Marco Marcantoni, consigliere di Assotende e Ceo di Sharknet, azienda che esporta il Made in Italy in oltre 50 nazioni nel mondo.


Con queste novità – si legge in una nota di Assotende – si possono effettuare interventi, in attività edilizia libera, nel rispetto dei diritti di terzi e di eventuali vincoli istituzionali. Regolamenti che dovranno certo tenere conto delle variazioni introdotte dal decreto seppur adattandole al contesto locale. Noi ora, come operatori di settore, abbiamo un dovere morale fondamentale, dobbiamo cioè continuare a valorizzare le nostre competenze nella protezione solare perché il risparmio energetico che le nostre soluzioni mettono a disposizione della nostra edilizia e della nostra architettura siano sempre più conosciute, apprezzate e usate”. In particolare, Assotende considera positivamente gli emendamenti all’articolo 6 comma 1, con l’aggiunta dei porticati alle installazioni di vetrate panoramiche e delle opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende, tende da sole, tende da esterno, tende a pergola con telo retrattile, anche impermeabile, tende a pergola con elementi mobili o regolabili. In questo elenco sono annesse anche le zanzariere che, nella normativa europea, vengono equiparate a una tenda e a una schermatura solare.


“Serve inoltre – ricorda Marcantoni – che la struttura sia addossata o annessa agli immobili o alle unità immobiliari, anche con strutture fisse necessarie al sostegno e all’estensione dell’opera. In ogni caso, le opere non possono determinare la creazione di uno spazio stabilmente chiuso, con conseguente variazione di volumi e di superfici, devono avere caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente e devono armonizzarsi alle preesistenti linee architettoniche”.

Finanza.Tech entra a far parte di Assofintech

Finanza.Tech entra a far parte di AssofintechRoma, 27 giu. (askanews) – Finanza.tech, fintech company quotata su Euronext Growth Milan e guidata dall’ad e founder Nicola Occhinegro e dal presidente Stefano Tana, annuncia l’ingresso in Assofintech, l’Associazione italiana degli operatori Fintech e Insurtech, con l’obiettivo, si legge in una nota, di contribuire all’evoluzione dell’ecosistema fintech in Italia e creare la nuova generazione di soluzioni digitali che facilitano la gestione finanziaria e l’accesso al mercato dei capitali da parte delle PMI.


Fin dalla sua nascita nel 2012, con l’obiettivo di aiutare le imprese ad accedere al mercato dei capitali grazie a dati e tecnologia, Finanza.tech è da sempre sulla frontiera dell’innovazione, grazie a una piattaforma frutto di 6 anni di progettazione e a un software interamente ideato, scritto e ingegnerizzato in Italia, per portare la gestione finanziaria delle aziende a un livello più evoluto ed efficiente. “A un contesto consumer molto avanzato tecnologicamente anche dal punto di vista finanziario, nel quale ormai tutti possono monitorare e gestire le loro finanze tramite una app sul cellulare – commenta Nicola Occhinegro, CEO & Founder di Finanza.tech – non corrisponde un grado egualmente avanzato della gestione finanziaria da parte delle imprese. Ancora oggi, nel 90% dei casi, se per esempio si vuole fare l’analisi sullo stato di un’azienda o sul suo futuro, si apre un foglio Excel e si inizia un lungo processo che spesso dura mesi. A danno soprattutto delle stesse imprese che faticano a reperire fondi e a fare quel salto dimensionale utile a consolidarsi sul mercato. Finanza.tech è da sempre impegnata a rivoluzionare la gestione finanziaria e le logiche di partecipazione al mercato dei capitali, rendendoli accessibili alle imprese in modo semplice, veloce, sicuro e digitale. La partnership con Assofintech ci permetterà di collaborare con numerose realtà leader del panorama fintech in Italia e di contribuire alla crescita dell’ecosistema”.


In qualità di membro dell’Advisory Board, Stefano Tana porterà in Assofintech la solida esperienza maturata in Finanza.tech e nel settore bancario, dove ha ricoperto, tra gli altri, il ruolo di Amministratore Delegato di Cabel Holding e Cabel Industry e rivestito posizioni manageriali in Credem Banca, Credemtel, Banca Agricola Mantovana e Banca Commerciale Italiana.

Carburanti, nuova joint venture tra Q8 e Fox Petroli, nasce Eco Fox

Carburanti, nuova joint venture tra Q8 e Fox Petroli, nasce Eco FoxRoma, 26 giu. (askanews) – Q8 Italia e Fox Petroli hanno sottoscritto oggi l’atto definitivo di acquisto da parte di Q8 del 50% di Eco Fox S.r.l., azienda totalmente controllata dalla stessa Fox Petroli. Lo rendono noto le aziende in un comunicato.


La Eco Fox opera nel mercato dei carburanti di origine biogenica in Italia sin dagli anni ’90, producendo una gamma di biodiesel avanzati e di sottoprodotti per uso industriale. Dispone di uno stabilimento sito a Vasto con una capacità produttiva di 200.000/tonnellate, di un deposito fiscale di 30.000mc di stoccaggio e di una logistica a supporto in grado di ricevere e spedire i prodotti via mare e via terra. L’acquisizione delle quote societarie da parte di Q8 è stata approvata dalla Direzione Generale della Concorrenza dell’Unione Europea, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e sottoposta alla disciplina del Golden Power (Legge 21/2012 e s.m.i.).


In data odierna si è tenuto, altresì, il primo Consiglio di Amministrazione della Eco Fox che risulta composto da due Amministratori Delegati, espressione dei due soci e cinque Consiglieri di Amministrazione, di cui 3 di nomina Ecofox e 2 Q8 Italia. “Un’acquisizione particolarmente importante – ha affermato Fadel Al Faraj, Executive Vice President Marketing di Kuwait Petroleum International – poiché rappresenta un punto di partenza per il gruppo Q8 nell’implementazione della propria visione di diventare un player di primo piano nella produzione di biocarburanti sostenibili in Europa. Quest’anno in cui il marchio Q8 festeggia 40 anni in Italia, la nostra storia si intreccia con l’evoluzione della nostra supply chain per garantire ai clienti una mobilità sostenibile, integrata nel nostro modello di business, che assicuri altresì il valore dell’azienda nel lungo periodo e consenta di facilitare una transizione energetica equa e sostenibile. Una sfida complessa – ha proseguito Al Faraj – ma realizzabile con il supporto del nostro prezioso ecosistema di stakeholder”.


“Siamo molto entusiasti per la nuova joint venture con un’azienda come Q8 Italia, parte di un prestigioso gruppo internazionale – ha dichiarato Marco De Simoni, Presidente di Fox Petroli -. Siamo certi che la rinnovata compagine sociale, oltre ad apportare importanti sinergie anche in campo logistico e distributivo, consentirà al gruppo FOX di rafforzare in chiave strategica i piani di sviluppo per il futuro, rendendolo sempre più competitivo nel mercato di riferimento attraverso il produttivo incontro di culture aziendali diverse ma con la stessa visione aziendale per contribuire concretamente alla transizione energetica del paese”.

Protezione sociale italiana: In 5 anni abbiamo cancellato un record di oltre 180 mln di euro di debiti

Protezione sociale italiana: In 5 anni abbiamo cancellato un record di oltre 180 mln di euro di debitiRoma, 25 giu. (askanews) – Tre storiche sentenze. Recentemente il Tribunale di Roma, grazie all’ausilio della Legge 3, ha azzerato oltre 10 milioni di euro di debiti che gravavano sull’ex proprietario di un noto gruppo capitolino di alberghi. A Bergamo, invece, due ex soci di una azienda metallurgica si sono visti azzerare 7,5 milioni di euro di debiti con banche, Agenzia Entrate Riscossione, fornitori e Comune, offrendo ai creditori il ricavato della vendita all’asta di alcuni immobili di proprietà per un valore stimato di 570.000 euro. A Lodi, infine, un ex titolare di una azienda produzione materiale plastico ha azzerato 1,3 milioni di euro di debiti con banche e Agenzia Entrate Riscossione. Il tutto grazie all’Organismo di composizione di Protezione sociale italiana che ha proposto di risolvere la situazione di indebitamento offrendo ai creditori la somma mensile di euro 650 per la durata di 36 mesi.


Tre sentenze che segnano un ulteriore passo in avanti per dare un futuro a chi pensa di non averne. Protezione sociale Italiana, da anni, si schiera al fianco degli imprenditori e delle famiglie italiane contro un fenomeno ormai diffusissimo come il sovraindebitamento. Il suo presidente è l’avvocato Letterio Stracuzzi che denuncia un aumento esponenziale delle richieste e parla della situazione italiana: “In 5 anni di attività abbiamo aiutato più di 750 famiglie e imprese e cancellato la cifra record di oltre 180 milioni di euro di debiti. Il che spiega come sia possibile cassare, con proposte adeguate, posizioni aperte verso chiunque, siano esse banche, finanziarie o l’Agenzia delle Entrate. Ma occorre fare ancora di più. Si tratta di una norma emanata con lo scopo di colmare una grave lacuna dell’ordinamento giuridico italiano che consente anche ai soggetti non fallibili di accedere, per risolvere il problema, a specifiche procedure concorsuali. Abbiamo fatto un calcolo: negli ultimi tre anni registriamo un aumento del 90 per cento di nuovi casi. Un numero spaventoso che dà il senso della situazione storica che stiamo vivendo. In tutto, abbiamo raggiunto quasi 5mila persone e abbiamo attivato 1.000 iter procedurali. Sono numeri importanti. E, dietro quelle cifre, ci sono storie di persone in sofferenza che vivono sulla propria pelle un disagio enorme”. Stracuzzi spiega quindi come è stata risolta la vicenda dell’albergatore romano: “Grazie all’Organismo di Composizione di Protezione Sociale Italiana, si è proposto di offrire ai creditori un sesto del ricavato della vendita dell’unico immobile all’asta per un valore stimato di 67mila euro. L’istituto della legge 3 che l’Organismo ha deciso di applicare in favore di Luigi è quello della liquidazione controllata. L’applicazione dell’istituto non richiede che la proposta del debitore ottenga il consenso dei creditori. Il Tribunale di Roma ha accolto la proposta e lo ha ammesso ad ottenere il beneficio dell’esdebitazione. Ma non parliamo di un caso isolato. Far conoscere le storie che vanno a buon fine, è fondamentale per due ragioni: la prima perché vogliamo lanciare un grido di allarme alle istituzioni. In Italia esiste il problema del sovraindebitamento ed è un problema che non può essere trascurato e deve esser risolto. In secondo luogo, perché vogliamo dare una speranza alle migliaia di famiglie e imprese che in questo momento si trovano in una situazione disperata e pensano di non avere futuro. Futuro che è invece ancora possibile, ricorrendo appunto ai benefici della legge 3. Considerando peraltro che l’indebitamento di famiglie e imprese sta diventando sempre più pressante”.


Un problema legato all’indebitamento, ricorda Stracuzzi, è quello dei suicidi. “Dal 2012 ad oggi sono oltre 3.000 i suicidi per motivi economici. Una cifra preoccupante che poteva essere decisamente più alta, forse anche del doppio, se non avessimo avuto la possibilità di ricorrere a questa normativa. E, dietro quelle cifre, ci sono storie di persone in sofferenza che vivono sulla propria pelle un disagio enorme: Angela da Palermo, ad esempio, aveva un sogno. Apre un piccolo centro estetico a ma l’attività va male e i suoi genitori chiedono dei prestiti per sanare i debiti contratti. Angela, in più, perde il lavoro come cassiera di un supermercato e iniziano i guai. Con il marito Lucio non riescono a pagare le rate del finanziamento e nemmeno quelle del mutuo. Un debito complessivo di 278mila euro che li inabissa senza soluzione. Si rivolgono così al nostro Organismo di composizione della crisi e propongono di onorare il debito vendendo casa, per un importo ricavabile di 95mila euro, aggiungendo anche il versamento di una rata mensile di 250 euro per quattro anni”. Altro tema delicato è quello del caro mutui: “Le famiglie – spiega Stracuzzi – sono sempre più in difficoltà, strozzate dalle rate del mutuo a tasso variabile, aumentate nel solo 2024, fino al 119%. Ma non solo, il 12% di queste sono addirittura finite all’asta. L’aumento, voluto dalla Banca centrale europea per contrastare l’inflazione galoppante, sta mettendo in ginocchio le famiglie italiane che, in media, sono costrette a pagare rate di mutuo con un aumento medio di circa il 50%. Il budget delle nostre famiglie è stato già eroso per mettere nel carrello della spesa pane, pasta, riso, verdura, carne e pesce. Ora si aggiunge anche l’impennata dei mutui che peraltro è difficile rinegoziare”.


Tra le vittime di violenza economica, fa notare ancora Stracuzzi, ci sono anche le donne: “37 su 100 ricorrono ai Centri antiviolenza proprio per questo tipo di pressione, psicologica e non. La Legge 3 corre in loro aiuto ma ancora in pochi ne parlano. Eppure il Codice della Crisi ha permesso di cancellare situazioni al limite e far ritrovare la serenità perduta. I numeri parlano chiaro: in Italia, ancora oggi, il 40% delle donne non dispone di un proprio conto corrente e il 37,8% di quelle che si rivolgono a un Centro antiviolenza lo fa anche per casi di violenza economica, un retaggio culturale e un tabù sociale alquanto duri da spezzare. Purtroppo le scarse conoscenze economico finanziaria espongono il gentil sesso a altro tipo di violenza, esercitata dai loro mariti, compagni o ex mariti. Capita molto spesso che le donne che hanno proprietà immobiliari o un rapporto di lavoro fisso, sono quasi costrette a prestare garanzie personali per le attività del marito, sia in attività artigiane, quindi piccoli imprenditori, sia in società commerciali. Poi, quando l’impresa del marito cessa o fallisce, il marito comunque scappa via, e la donna si trova a sopportare le spese”. Purtroppo, conclude Stracuzzi, non tutti possono accedere a questi benefici ma una soluzione ci sarebbe: “Noi di Protezione sociale italiana vogliamo rendere operativa, per tutti, questa legge salva suicidi. Come? Creando un fondo per pagare le spese della procedura. Il 30% delle famiglie rinunciano perché non riescono, per motivi economici, ad avviarla. Serve un fondo per permettere a tutti di accedere ai benefici previsti contro il sovraindebitamento. Una questione di giustizia sociale”.

Cnpr Forum: giovani e Terzo settore per lo sviluppo delle periferie

Cnpr Forum: giovani e Terzo settore per lo sviluppo delle periferieMilano, 17 giu. (askanews) – “Il tema delle periferie finalmente è arrivato al centro dell’agenda politica del nostro Paese. Ora c’è un’azione molto forte da parte dello Stato in stretta sinergia con le Amministrazioni locali, a stretto contatto con le parrocchie, le associazioni del Terzo settore e le istituzioni scolastiche per dare una risposta alla richiesta di attenzione da parte di quei cittadini che si sono sentiti per troppi anni di serie B”. Lo ha dichiarato Alessandro Battilocchio (FI), presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, nel corso del Cnpr forum “Futuro urbano: lo sviluppo sostenibile tra riqualificazione e inclusione” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.


“Anche l’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta che ho l’onore di presiedere – ha aggiunto Battilocchio – si inserisce in questa cornice. Stiamo lavorando ad una triplice azione: da un lato l’approfondimento e l’analisi della situazione attuale, dall’altro formulando proposte concrete sul tema vivibilità delle periferie, stato di degrado e sicurezza; e terzo aspetto, non meno importante, presenza sui territori che in maniera sempre più corposa richiedono la partecipazione dello Stato alle dinamiche delle comunità locali. Il decreto Caivano, che è stato approvato nei mesi scorsi che è nel pieno della sua attuazione, può e deve rappresentare un modello di azione che prevede progettualità specifiche e di qualità”. Sul ‘caso Caivano’ si è espresso Pasqualino Penza (M5s), segretario della Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati: “Se noi troviamo contesti, come ad esempio il Parco Verde di Caivano, con edilizia popolare fatiscente degli anni ’80 costituita prevalentemente di prefabbricati che avrebbero dovuto avere una durata limitata, con condizioni di vita poco dignitose per i residenti, è evidente il rischio di ghettizzazione e che questi luoghi diventino centri di reclutamento della criminalità. Solo con l’intervento repressivo il governo è riuscito a limitare i danni, ma evidentemente non basta. Dobbiamo guardare al futuro ma sono preoccupato per la mancanza di proposte di questo governo sul tema della riqualificazione. A Caivano – ha rimarcato – manca l’anima stessa della città, è un comune che sta morendo. Bisogna attrarre investimenti per incentivare l’occupazione giovanile; bisogna abbattere gli ecomostri e ricostruire n modo sostenibile, puntare sulla scuola per fare in modo che ritorni la voglia di ricostruire. E’ importante puntare sul Terzo settore e come Movimento 5 stelle abbiamo lanciato una proposta di riqualificazione del patrimonio artistico del comune fatto di chiese storiche e del castello medievale”.


Il ruolo del Terzo settore è stato sottolineato da Massimo Milani (FdI), segretario della Commissione Ambiente a Montecitorio: “Le periferie vivono una situazione di abbandono da molti anni. Con il decreto Caivano si è accesa finalmente l’attenzione non solo su quello specifico comune ma più in generale sul tema della sicurezza delle nostre periferie. Ci sono una serie di interventi previsti nel Pnrr per investimenti specifici, con nuovi capitoli di spesa, che puntano alla valorizzazione e riqualificazione delle aree periferiche. C’è una forte attenzione del governo per recuperare anche altre risorse per fare fronte anche alle altre emergenze. L’esempio Caivano va portato anche in altri contesti come modello virtuoso ma servono più fondi. Gli enti del Terzo settore hanno estrema importanza per questo lavoro di riqualificazione, dal mondo dello sport, alla cultura e a quello dell’associazionismo religioso. Abbiamo grande attenzione per il tema della sussidiarietà e per queste esperienze perché sono quelle che meglio di tutte incidono sul territorio. Esistono, ad esempio, finanziamenti specifici e piani d’intervento per portare l’aggregazione sportiva nelle periferie come principale elemento di contrasto al degrado”. I ritardi della politica su questi temi sono stati evidenziati da Devis Dori, parlamentare di AVS in Commissione Giustizia alla Camera: “Le nuove generazioni vivono una situazione di grande disagio. Le scuole testimoniano queste dinamiche, mentre la politica se ne accorge sempre troppo tardi quando queste situazioni, come ad esempio Caivano, si sono già trasformate in fenomeni criminali. Lo Stato non può abbandonare le scuole sempre più sole e in prima linea su questo fronte. Anche l’urbanizzazione e il modo di gestire le città deve aiutare a combattere questi fenomeni. Partendo da cose semplici come la pulizia e il decoro urbano dei luoghi pubblici. Fin dall’inizio della legislatura questo governo opera o con misure spot o con mere azioni repressive. Noi riteniamo che si debba agire in via preventiva. Abbiamo portato avanti il tema della prevenzione del contrasto al bullismo e cyberbullismo, spesso anticamera della criminalità delle baby gang. Abbiamo riformato con la legge 70/2024, entrata in vigore il 14 giugno, le misure amministrative per i minorenni per intercettare il disagio con progetti educativi e di recupero in collaborazione con scuole e servizi sociali. Agire a livello educativo è la priorità con il coinvolgimento del territorio e delle famiglie che, purtroppo, sempre più spesso risultano assenti”.


Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Sabatino Broccolini, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Teramo: “Fatti di cronaca come quello di Caivano hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione di degrado spesso estremo nel quale vivono i residenti delle periferie delle grandi città. Bisogna rendere le periferie più sicure, verdi e sostenibili, ma soprattutto occorre lavorare per garantire che i benefici delle future e auspicabili riqualificazioni siano accessibili e inclusivi per tutti. Un ruolo fondamentale nella riqualificazione urbanistica e sociale delle aree periferiche può essere giocato dalle giovani generazioni, nei confronti delle quali bisogna attuare politiche accurate per ‘trattenerle’ in Italia senza ascoltare le tante sirene provenienti dall’estero. Insieme al terzo settore, che attraverso la sua rete territoriale è in grado di giocare un ruolo altrettanto fondamentale per rendere incisive le misure nei tessuti sociali di riferimento”. Le conclusioni dei lavori sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Per fortuna in Italia non è all’ordine del giorno il processo di gentrificazione come negli Stati Uniti, dove le periferie degradate e dequalificate sono oggetto di interventi edilizi di riqualificazione che tendono a sostituire chi abita e chi commercia in quei luoghi con centri commerciali, di affari e palazzi di uffici. Finalmente torna all’ordine del giorno la sicurezza, tema fondamentale per i cittadini ma spesso trascurato dalla politica, che non significa stato di polizia o violenza da parte di chi esercita funzione di controllo, bensì attività di vigilanza e presenza sul territorio che negli ultimi anni è rimasto abbandonato. Gli ETS svolgono una funzione fondamentale contro il degrado urbano ma quello che risolverà il problema delle periferie è solamente il lavoro. Se non c’è è inevitabile lo scivolamento nelle zone grigie. Lavoro vero, non precario o sottopagato”.

Formazione, risultati record per i corsi di formazione FIMAA

Formazione, risultati record per i corsi di formazione FIMAARoma, 14 giu. (askanews) – Risultati record per Fimaa Forma, il programma di corsi di formazione che la FIMAA-Confcommercio organizza per gli agenti immobiliari e i mediatori merceologici. Nel 2023, i webinar e i corsi di aggiornamento diffusi su YouTube hanno attirato quasi 18mila partecipanti, e hanno messo a segno una crescita esponenziale rispetto alle 10.700 adesioni del 2022, e alle 7.250 del 2021.


“Questi dati – commenta Santino Taverna, presidente nazionale della Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari – confermano quanto sia importate la formazione continua. E spingono la FIMAA a portare avanti il proprio impegno per rendere le figure degli agenti d’affari e dei mediatori delle professioni sempre più specializzate”. L’impegno di FIMAA è iniziato nel 2009 con il FIMAA Camp, il Centro Addestramento Mediatori Professionali che si svolgeva in presenza e che, in undici edizioni, ha portato in aula quasi 5.000 agenti associati. Nel 2020 FIMAA Camp è entrato nel programma FIMAA Forma che dal 2021 assume l’attuale format dei webinar. Il passaggio ai corsi da remoto ha consentito di ampliare la platea di partecipanti con un riscontro immediato, ogni lezione infatti ha attirato migliaia di partecipanti.


“Nei primi webinar organizzati nel 2024 – spiega Maurizio Iori, Consigliere FIMAA Italia con delega alla formazione – abbiamo registrato una media di circa 1.000 partecipanti, e questo risultato induce a credere che il programma metterà a segno un’ulteriore crescita anche quest’anno. Nel 2023 infatti abbiamo avuto una media di 1.485 partecipanti a lezione, considerando sia i webinar in diretta, che il canale YouTube. Quest’ultimo però ha garantito circa i due terzi delle adesioni, visto che consente di assistere alle lezioni in qualunque momento della giornata e dell’anno. E di conseguenza, fa crescere il numero dei partecipanti anche a mesi di distanza”. La Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari ha intensificato i propri sforzi e a settembre scorso ha inaugurato insieme alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza – al termine di un percorso durato due anni – il corso di Laurea in Diritto ed economia della proprietà immobiliare. Il corso ha colmato una grave lacuna nel panorama universitario italiano, visto che finora, non era previsto alcun percorso per formare i professionisti di un settore fra i più importanti dell’economia del nostro paese.

Cessione quinto, Confael:esposto su traffico illecito dati pensionati

Cessione quinto, Confael:esposto su traffico illecito dati pensionatiRoma, 12 giu. (askanews) – Truffe ai pensionati sfruttando il meccanismo della cessione del quinto. È il traffico che ha spinto la Confael a chiedere l’intervento del Garante della Privacy: secondo il Sindacato potrebbero essere stati carpiti illecitamente i dati personali di centinaia di migliaia, se non addirittura milioni, di ignari pensionati. Che oltretutto adesso finire vittima di truffe. La Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori ha quindi presentato due esposti all’Authority – e con il sostegno dell’ANAAF, l’Associazione Nazionale Agenti in Attività Finanziaria – e alla Procura della Repubblica – che hanno aperto delle istruttorie.


La Confederazione ha ricevuto delle segnalazioni da parte di alcuni pensionati che avevano subito dei raggiri, o avevano notato che l’importo della pensione si era ridotto senza un motivo apparente. Gli addebiti sull’assegno venivano effettuati grazie alla cessione del quinto, nella maggior parte dei casi ai pensionati erano stati offerti dei contratti di finanziamento a condizioni estremamente vantaggiose, nella realtà però le clausole erano ben diverse. In alcuni casi però, i poveri malcapitati non avevano sottoscritto nessun contratto, e la cessione del quinto era stata attivata a loro totale insaputa. La Confael ha quindi attivato il proprio Comparto Credito che ha effettuato delle verifiche con una serie di operatori fidati del settore creditizio. È così risalito a alcuni soggetti che stanno cercando di vendere – pratica del tutto illecita, se l’interessato non ha prestato adeguato consenso al trattamento – i dati dei pensionati ai mediatori. Il fenomeno, da quanto emerge al momento, sembra avere dimensioni vastissime, potenzialmente i malintenzionati potrebbero aver già ceduto i dati di oltre un milione di pensionati. “Siamo entrati in possesso di un campione di questi dati – spiega Mauro Savi, Segretario Nazionale del Comparto Credito della Confael. – I tabulati purtroppo sono molto dettagliati, e questo elemento induce a credere che il fenomeno sia quantomai inquietante, perché i dati potrebbero essere stati sottratti in qualche modo alla Pubblica Amministrazione. Siamo certi che il Garante della Privacy e la Procura della Repubblica riusciranno a individuare i soggetti che stanno utilizzando questi dati in maniera illecita, e quindi anche a coloro che li hanno sottratti”.


“Il ruolo di un Sindacato è di essere accanto ai cittadini e purtroppo impone anche di vigilare su simili vicende – aggiunge Domenico Marrella, Segretario Generale della Confael. – Bisogna sottolineare però che il processo di digitalizzazione, che finora ha snellito notevolmente l’attività della Pubblica Amministrazione, in questo caso ha semplificato la vita ai truffatori. Per visualizzare i cedolini della pensione ormai è necessario utilizzare lo SPID, il che richiede delle competenze digitali che la maggior parte dei pensionati non ha. Di conseguenza – conclude Marrella, – in molti casi i pensionati si sono accorti della truffa solo a distanza di mesi”.

Verisure rafforza il welfare aziendale: +50% di investimento

Verisure rafforza il welfare aziendale: +50% di investimentoRoma, 12 giu. (askanews) – Verisure Italia, leader nella sicurezza di case e business con sistemi di allarme collegati a Centrale Operativa 24h/24, rinnova il piano welfare rivolto ai propri dipendenti, con un aumento degli investimenti complessivi da parte dell’azienda di oltre il 50%. Ogni dipendente avrà a disposizione un importo da spendere per formazione, salute, sport e benessere, assistenza familiare, trasporto, tempo libero e spese attraverso voucher, buoni acquisto e rimborsi spese.


Il supporto alla genitorialità e alla famiglia, informa una nota, resta al centro del programma, conforme all’impegno dell’azienda nel garantire un work-life balance positivo, con un piano dedicato che prevede un bonus supplementare per ogni figlio fino a 14 anni da spendere su tutti i servizi per l’infanzia (scuola, spese sportive, libri, centri estivi, babysitting), oltre a quelli una tantum erogati per il matrimonio e la nascita di nuovi bambini. Nel piano sono previsti anche permessi lavorativi aggiuntivi retribuiti dall’azienda per esigenze familiari, come la malattia bambino, l’inserimento in asilo nido, 5 giorni in più di congedo parentale per i padri, in aggiunta a quanto previsto dalla legge. Inoltre, in linea con la strategia ESG del Gruppo che dal 2021 aderisce al Global Compact delle Nazioni Unite (GCUN) per sostenere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, questa volta, il piano di welfare R- evolution PLUS di Verisure in Italia, inserisce tra i benefit anche l’approccio alla mobilità green, A questo proposito, sono state stipulate convenzioni con diversi provider per il trasporto a basso impatto ambientale, tra cui Italo, Enjoy, ShareNow e BePooler, un servizio di carpooling aziendale per condividere il viaggio verso il proprio luogo di lavoro, riducendo così il traffico, le spese, l’utilizzo di veicoli privati e l’inquinamento urbano.


Oltre ai piani di supporto economici, ogni dipendente ha accesso ad una Polizza Sanitaria Integrativa con Check-up annuale dedicato per uomini e donne e 4 Sessioni con un professionista del benessere tra Psicologo, Sport Coach, Consellour per CareGiver, Nutrizionista, Specialista Anti-fumo. In tema di salute sono stati anche previsti dei permessi lavorativi aggiuntivi, retribuiti dall’azienda, per effettuare visite mediche. “Verisure è un’azienda che fa dell’investimento nelle risorse umane uno dei driver chiave di crescita. Per questo abbiamo deciso di rinnovare il programma di welfare aziendale focalizzandoci su ciò che è più importante per i nostri dipendenti.” ha commentato Dalila Ferraioli, HR Director di Verisure Italia. “Lo abbiamo fatto sulla base dei feedback ricevuti proprio da loro attraverso una survey interna dedicata e ci impegniamo ad aggiornarlo periodicamente, così da rispondere a tutte le esigenze delle persone che fanno parte della nostra azienda”.

Cnpr forum: Italia over 65, pericoli per imprese e famiglie

Cnpr forum: Italia over 65, pericoli per imprese e famiglieMilano, 10 giu. (askanews) – “Nei prossimi 30 anni avremo un’ulteriore riduzione del numero di abitanti nel nostro Paese e in futuro dovremmo accogliere circa 250mila stranieri l’anno per far funzionare i servizi essenziali. La denatalità non colpisce solo l’Italia ma l’intera Europa che conterà circa 40 milioni di residenti in meno. Di fronte alla vastità di questo fenomeno a rischiare sono proprio i servizi e l’assistenza ai più deboli, agli anziani, alle famiglie con disabili, ai malati cronici. In un contesto del genere, sempre più egoistico e miope, è davvero difficile tornare a livelli di natalità accettabili con il paradosso che ci ostiniamo a rifiutarci di dialogare con Paesi come l’India a le nazioni africane che, al contrario, mantengono livelli sempre superiori di natalità”. Lo ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra in Commissione Finanze a Montecitorio, nel corso del Cnpr forum: “L’Italia over 65: impatti economici e sociali delle tendenze demografiche sul benessere delle famiglie e delle imprese” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.


“Ci sono enormi responsabilità nella visione dell’attuale governo che pensa che gli italiani non vogliano fare figli – ha proseguito Borrelli – Stanno lavorando per desertificare il Sud, riducono le risorse per i ceti più poveri, si investe più sulle guerre che nel welfare. Questo governo non investe in qualità della vita e spende male i fondi europei. Bisogna tornare a investire nel Mezzogiorno, costruire asili nido e favorire l’integrazione”. Sul fronte della maggioranza di governo nel corsodei lavori è intervenuta Patrizia Marrocco (FI), vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia: “Il futuro di un Paese si misura dalla capacità di dare risposte alle giovani generazioni – ha detto – Per questo l’esecutivo ha messo in campo iniziative concrete, rispetto alle poche risorse che si hanno a disposizione, proprio per dare un incentivo alla natalità. C’è stato un investimento pari a 2,5 miliardi e benefici per le famiglie per oltre 16 miliardi solo per il 2024. Sicuramente questo è un tema che deve essere portato in Europa come grande priorità. Vero anche che le misure vanno accompagnate da uno scardinamento culturale; non si può continuare a pensare che la nascita di un figlio possa ostacolare o addirittura bloccare il futuro della madre. Bisogna fermare la denatalità con risorse strutturali e ci auguriamo che molto presto riusciremo a fare questo grande investimento che riguarda il futuro del nostro Paese. La donna non deve essere costretta a scegliere tra lavoro e famiglia le donne sono in grado di coniugare la vita lavorativa con le esigenze familiari. Negli ultimi anni non sono state messe in campo politiche concrete per aiutare le giovani coppie ad avere figli è mettendo a rischio il futuro collettivo”.


Timori per la tenuta del sistema sanitario sono stati espressi da Elisa Pirro, senatrice del M5s in Commissione Bilancio a Palazzo Madama: “Il nostro sistema sanitario, nonostante i problemi che ha, finora ha garantito cure adeguate agli italiani e anche per questo tante persone raggiungono età più avanzate -ha argomentato Pirro – Siamo uno dei Paesi con l’aspettativa di vita più alta al mondo. Dobbiamo guardare a un complessivo miglioramento dello stato di salute dei nostri anziani per garantire loro un invecchiamento migliore. Questo può essere fatto puntando prima di tutto sulla prevenzione di alcune patologie. Penso ad esempio al diabete di tipo 2 che necessita di stili di vita adeguati. Dobbiamo guardare alla silver economy fatta di attività culturali e turistiche strutturate per la terza età; al cohousing con esperienze di socialità collettiva e ad alcune strategie per mantenerli più attivi dal punto di vista neurologico. A questo si devono accompagnare miglioramenti al nostro servizio sanitario nazionale per garantire il potenziamento delle attività territoriali e il supporto ai malati cronici. Bisogna poi intervenire in favore della famiglia con politiche di welfare e tutela dei diritti, a partire da quelli al lavoro e a salari dignitosi, per fermare la denatalità”. Secondo Calogero Pisano (Noi Moderati), segretario della Commissione Politiche dell’Unione Europea alla Camera dei Deputati: “negli ultimi decenni in Italia non si sono mai fatte politiche a favore della famiglia e in modo particolare per contrastare la denatalità”. “Per molti giovani è davvero difficile poter contare su un lavoro stabile e ben retribuito – ha sostenuto Pisano – In tanti scelgono di andare all’estero. E’ necessario investire sul lavoro, sulla casa, sulla famiglia per favorire le giovani coppie a progettare il futuro. Il governo Meloni ha messo in campo delle politiche importanti in favore della famiglia e anche dell’occupazione femminile. Inaccettabile che una donna in Italia sia obbligata a scegliere se lavorare o mettere su famiglia. Oltre agli incentivi sono stati aumentati i congedi parentali per entrambi i genitori ed è aumentato anche il numero degli asili nido con estensione dell’orario. L’Italia sta invecchiando e non ci dobbiamo affidare all’immigrazione per ringiovanire il Paese. Quello dell’immigrazione è un fenomeno che esiste e va governato. Gli immigrati regolari che lavorano e mettono su famiglia è giusto che abbiano gli stessi diritti di una famiglia italiana, ma bisogna mettere delle regole precise anche a loro tutela”.


Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari: “Secondo i dati Eurostat l’Italia è il Paese più vecchio dell’Unione europea; circa un italiano su quattro ha più di 65 anni – ha ricordato Borracci – Questo trend avrà pesanti conseguenze sul sistema di welfare del nostro Paese, in primis su sanità e care-giving, oltre che nell’ambito occupazionale. Servono strategie vincenti per affrontare la transizione demografica. Occorrono misure in favore della stabilità occupazionale che aiutino le famiglie a poter progettare un futuro sereno a garanzia di una genitorialità consapevole. Bisogna aiutare le donne a non essere costrette a dover scegliere tra carriera e famiglia con politiche adeguate in termini di assistenza e con la parità salariale e dei diritti. Invertire il trend di denatalità è possibile senza essere costretti a far leva solo sull’immigrazione dai Paesi in difficoltà economica/climatica o da quelli dove sono in corso sanguinosi conflitti bellici o guerre civili”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “L’inverno demografico italiano è abbastanza pesante – ha detto Longoni – L’Italia ha perso più di 2 milioni di abitanti negli ultimi dieci anni ed è avviata a perderne ancora. Non è solo la denatalità a provocare la riduzione della popolazione e l’invecchiamento medio ma la perdita dei giovani. I dati che abbiamo a disposizione ci dicono che quasi 1 milione di giovani sono espatriati per ragioni di lavoro e non rientrano. Quindi favorire le condizioni perché non ci sia invecchiamento della popolazione significa anche rivolgere lo sguardo al mondo del lavoro per i più giovani che vanno via perché all’estero si guadagna meglio e si sta in condizioni più agevoli”.

Fondazione Sodalitas: Alberto Pirelli confermato presidente

Fondazione Sodalitas: Alberto Pirelli confermato presidenteMilano, 5 giu. (askanews) – Il Consiglio di Fondazione Sodalitas ha confermato Alberto Pirelli alla presidenza della Fondazione per un secondo mandato triennale fino al 2027.


Il Consiglio, inoltre, ha nominato Giorgio Germani quale nuovo consigliere delegato. Dopo un percorso di carriera aziendale di alto livello, con una focalizzazione su Organizzazione e Risorse umane, Giorgio Germani è dal 2013 manager volontario di Fondazione Sodalitas, di cui è Consigliere dal 2018. Fondazione Sodalitas è l’organizzazione promossa da Assolombarda e partecipata da 100 aziende leader di mercato e manager volontari, impegnata dal 1995 come prima realtà in Italia a promuovere la Sostenibilità sociale d’impresa. La Fondazione realizza partnership che coinvolgono le imprese associate e gli stakeholder di riferimento, per promuovere lo sviluppo della comunità in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. E’, inoltre, partner delle Istituzioni europee e dei principali network internazionali, come CSR Europe, per la diffusione della sostenibilità d’impresa.


Il Consiglio della Fondazione, composto da 15 rappresentanti delle imprese e 10 manager volontari, ha il compito di definire e attuare le strategie della Fondazione e vede la partecipazione di alcuni tra i più noti business leader delle aziende italiane. Di seguito la composizione del board. Consiglieri espressione dei fondatori d’impresa: Alberto Pirelli, Presidente Fondazione Sodalitas, Business Advisor Pirelli Cristina Bombassei, Consigliere e Chief CSR Officer Brembo Diana Bracco, Presidente e Amministratore Delegato Gruppo Bracco Giulia Castoldi, Delegata per le Imprese Familiari Assolombarda Lucio Colombo, Direttore Generale STMicroelectronics Italia Paolo Gerardini, Presidente Piccola Industria e Vice Presidente Assolombarda Nicola Lanzetta, Direttore Italia Enel Luigi Lazzareschi, Amministratore Delegato Sofidel Mauro Macchi, Amministratore Delegato Accenture Italia Livia Pomodoro, Consigliere di Amministrazione Intesa Sanpaolo Pietro Sala, Direttore Settore Affari Istituzionali Assolombarda Andrea Sironi, Presidente Gruppo Generali Alessandro Spada, Presidente Assolombarda Veronica Squinzi, Amministratore Delegato Mapei Giuseppe Zafarana, Presidente Eni Consiglieri espressione dei fondatori volontari: Giorgio Germani, Consigliere Delegato Alessandro Beda Walter Bernasconi Francesco Falini Carla Franceschini Alessandro Guido Paola Mercante Enzo Motta Luca Maria Recalcati Maria Teresa Scherillo