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Strategie ambientali al bivio: il Giro d’Italia della Csr arriva a Bologna

Strategie ambientali al bivio: il Giro d’Italia della Csr arriva a BolognaMilano, 13 mag. (askanews) – Il Giro d’Italia della CSR arriva a Bologna per parlare di transizione ecologica. La rassegna itinerante de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, giunta alla sua settima tappa, ha scelto il capoluogo emiliano per affrontare la tematica ambientale, senza alcun dubbio tra le più complesse e ricche di sfide. L’appuntamento è il 14 maggio 2024 alle 14.30, presso la biblioteca Salaborsa di piazza del Nettuno 3.


L’incontro, organizzato in collaborazione con Impronta Etica e SCS Consulting, punta a indagare come imprese, istituzioni e associazioni possano essere un motore di sviluppo e un attore chiave per il raggiungimento degli obiettivi identificati dall’Agenda 2030. Nel corso degli ultimi anni, infatti, la necessità di trovare soluzioni per contrastare la crisi climatica è diventata sempre più evidente, ma questo cambiamento non è privo di contraddizioni. Da qui il titolo della tappa, “Strategie ambientali al bivio”, che si aprirà con gli interventi di Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone; Giuseppina Gualtieri, presidente di Impronta Etica e Tper e Stefano Dall’Ara, presidente di SCS Consulting. “Le città oggi sono chiamate a progettare soluzioni in grado di garantire alle persone un buon livello di qualità della vita oltre a una mobilità sostenibile – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone, presentando la tappa -. Un traguardo non sempre facile da raggiungere che richiede il coinvolgimento dei diversi attori sociali e un confronto continuo finalizzato alla condivisione di risorse, competenze, conoscenze”.


Le città coprono circa il 3% del territorio terrestre ma producono oltre il 70% delle emissioni di CO2. Un dato centrale, soprattutto considerando che entro il 2050 quasi l’85% della popolazione vivrà in aree urbane. Affrontare l’emergenza climatica significa quindi agire nelle città, insieme a coloro che le abitano. Il Giro d’Italia della CSR, nella tappa bolognese, lavorerà nel solco della Missione dell’Unione Europea per le 100 città intelligenti e climaticamente neutrali entro il 2030, che ha individuato 100 città pilota per azzerare il proprio impatto climatico entro il 2030, cioè 20 anni prima delle altre città europee. Bologna, insieme ad altre 8 città italiane, è una di queste: il suo impegno per la neutralità climatica è al centro del progetto “Bologna Missione Clima”, che coinvolge tutti gli attori del territorio, come confermano le esperienze delle associazioni e delle imprese che partecipano alla tappa. “Il tema ambientale è oggi, senza dubbio, una delle sfide più urgenti e complesse per i territori e per le istituzioni, ma anche per le imprese sempre più coinvolte in obiettivi e impegni concreti alla luce del quadro regolatorio e delle stesse modalità di sviluppo del proprio business – sottolinea Giuseppina Gualtieri, presidente di Impronta Etica e Tper – È una vera sfida complessa, con percorsi che richiedono uno sforzo collaborativo e una visione di lungo periodo. In tale contesto di transizione, la tappa bolognese del Salone della CSR è un’importante occasione per la nostra associazione per riprendere esperienze e evidenze sul ruolo chiave delle imprese che toccano tutti i settori, dalla produzione di beni e servizi al mondo finanziario. Un’occasione anche per confermare quanto l’impegno in sostenibilità ambientale possa agire già da oggi in modo virtuoso e determinato sul cambiamento climatico. Il tutto senza mai rinunciare a richiamare l’importanza di un approccio strategico e integrato che l’associazione, insieme ai propri soci, porta avanti nella propria mission”.


Anche SCS Consulting conferma il proprio impegno per il clima. “La Tappa Bolognese 2024 che ha un focus su transizione climatica e ambientale è un’occasione per esplorare come le aziende stanno affrontando questa sfida, non solo per una questione di responsabilità, ma anche come concreta opportunità di innovazione – commenta Stefano Dall’Ara, presidente di SCS Consulting – Attraverso la collaborazione con una vasta gamma di stakeholder, inclusi istituzioni, imprese e organizzazioni non profit, promuoviamo un dialogo costruttivo e aperto. È fondamentale condividere esperienze e definire insieme soluzioni che abilitino il cambiamento, superando ostacoli e contraddizioni, per accelerare il nostro cammino verso un futuro sostenibile per tutti”. La tappa bolognese del Giro d’Italia della CSR sarà un confronto a più voci sulle tematiche ambientali, che coinvolgerà realtà diverse per indagare gli ambiti interessati dalla transizione ecologica. All’incontro interverranno Alessandro Asmundo, senior policy officer Forum Finanza Sostenibile; Sara Teglia, coordinatrice di Impronta Etica; Stanislao Fabbrino, presidente di Fruttagel; Duccio Caccioni, direttore Marketing & Qualità CAAB; Lorenzo Sartori, responsabile Area Innovazione & Sostenibilità Emil Banca; Daniela Longo, senior manager di SCS Consulting; Giovanna Zacchi, head of ESG Strategy di BPER Banca; Marco Checchi, amministratore delegato di Pelliconi & C.; Filippo Bocchi, direttore Valore Condiviso e Sostenibilità del Gruppo Hera; Tomaso Barilli, responsabile Sostenibilità dell’Aeroporto G. Marconi di Bologna e Pierluigi Stefanini, presidente di ASviS.


Il programma dettagliato della tappa è consultabile online sul sito del Salone. L’incontro si svolgerà sia dal vivo che in streaming sul canale YouTube del Salone. Dopo Bologna, il Giro d’Italia della CSR proseguirà con tappa che toccherà Bari il 21 maggio. Seguiranno Cagliari e Genova.

Seeweb: partnership con VSIX per servizi cloud nel Nord-Est

Seeweb: partnership con VSIX per servizi cloud nel Nord-EstRoma, 8 mag. (askanews) – Migliorare la connettività e i servizi cloud nelle Regioni del Nord-Est, per raggiungere i traguardi fissati dal Digital Compass 2030 adottato dalla Commissione Europea. È l’obiettivo della partnership che Seeweb – azienda italiana con Data Center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale – ha stretto con VSIX, il Centro di Ateneo per la Connettività e i Servizi al Territorio costituito dall’Università di Padova. L’azienda e VSIX, informa una nota, illustreranno i risultati che hanno già raggiunto e le potenzialità della collaborazione nel corso dell’evento “Insieme per potenziare la connettività Internet del Nord-Est – Innovazione, Cloud e connessioni” che si terrà mercoledì 15 maggio 2024, a partire dalle 16.00, presso lo SMACT Competence Center, Padiglione 7, della Fiera di Padova. Il Digital Compass conferma che la transizione digitale ha un ruolo primario per lo sviluppo dell’economia comunitaria, e prescrive che entro il 2030 il 90% delle imprese europee raggiungano un livello base di intensità digitale. Un target che l’Italia sta cercando di conquistare anche grazie agli investimenti stanziati con il Pnrr per creare reti ultraveloci e digitalizzare la PA. Le imprese italiane sono in linea con la media europea per quanto attiene l’adozione tecnologica: la maggior parte delle PMI italiane, infatti, ha almeno un livello base di intensità digitale. Evidenziano però fortissime differenze a seconda della tecnologie adottate. In particolare, infatti, le aziende italiane hanno investito molto più delle colleghe europee nel cloud computing, mentre sono fortemente al di sotto della media nell’utilizzo di tecnologie avanzate come l’AI o i big data.


“Il Veneto è una delle regioni italiane più produttive, insieme a Lombardia e Veneto – sottolinea Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb. – “Infatti, figura tra le prime 10 in Europa per livello di valore aggiunto industriale. In ragione di questo siamo molto contenti di una partnership che ci consente di stare al passo con tali ritmi di crescita attraverso il digitale e, oggi, attraverso nuove tecnologie come per esempio quelle di GPU Computing per IA e machine learning, che possono efficientare e velocizzare ancora di più la produttività. Grazie agli investimenti effettuati, possiamo dire che Seeweb è oggi l’unico punto di riferimento sul fronte italiano”. “VSIX è nata nel 2009 per migliorare la qualità della connettività Internet nel Nord-Est – spiega Eleonora Di Maria, Presidente di VSIX. – Consente agli operatori e ai principali enti del territorio di scambiare traffico e servizi in un nodo neutrale, ad alta efficienza, scalabilità e sicurezza, permettendo di ottimizzare le risorse di comunicazione a lunga distanza. Grazie alla qualità dei servizi offerti, VSIX ha un traffico medio su base annuale di circa 50Gbps, ed è il quarto nodo di interscambio italiano per volume di traffico pubblico e privato raggiunto, dopo Milano, Roma e Torino. La collaborazione con Seeweb consente a VSIX di poter ampliare la propria capacità di stimolo e accompagnamento del tessuto imprenditoriale del Nord-est verso una digitalizzazione evoluta – conclude Di Maria, – mettendo a fattor comune le reciproche specializzazioni e il potenziale di ricerca e innovazione dell’Ateneo di Padova”.

Fimaa, giovedì 9 a Parma il IV convegno dei Mediatori Merceologici

Fimaa, giovedì 9 a Parma il IV convegno dei Mediatori MerceologiciRoma, 7 mag. (askanews) – “Rispondere al cambiamento con competenza, velocità e visione geopolitica”. È l’obiettivo del IV convegno dei Mediatori Merceologici di FIMAA Italia dal titolo “Alimentare il futuro. Nuovi scenari per la mediazione merceologica” che si svolgerà giovedì 9 maggio a Parma nell’ambito del CIBUS, la manifestazione internazionale diventata un punto di riferimento per il settore agroalimentare Made in Italy.


“Negli ultimi 4 anni il mondo ha attraversato una serie di crisi – spiega in una nota Viviana Bardella, coordinatrice della Consulta dei mediatori merceologici FIMAA Italia – alcune sono state superate, altre sono tuttora in corso. Il mondo del commercio in particolare si è dovuto adattare e si è trasformato profondamente, perché sono mutate le condizioni geopolitiche, sono cambiati i Paesi che forniscono le merci, e si sfruttano rotte commerciali differenti. Lo stesso lavoro del mediatore si è evoluto in seguito alla digitalizzazione. Ma oggi possiamo anche dire che il mediatore ha avuto un ruolo fondamentale in questo processo, perché ha saputo reagire con elasticità ai cambiamenti. E si è adattato più rapidamente rispetto ad esempio all’industria che per forza di cose ha bisogno di tempi più lunghi”. Secondo Bardella, in sostanza, “la convinzione che la crisi sia superata è forse più apparente che reale. Abbiamo superato la pandemia, ma non abbiamo ancora superato le guerre e il problema del cambiamento climatico. È pur vero che l’uomo è in grado di adattarsi a ogni cambiamento, ma rispetto al futuro possiamo dire che siamo ancora lontani da una situazione di tranquillità”. Il ruolo dei Mediatori Merceologici della Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari per Bardella, quindi, è quello di “gestire al meglio la crisi, con la consapevolezza del fatto che il nostro ruolo può essere sempre più importante e fondamentale, in costante aggiornamento proprio per cercare di gestire al meglio il futuro”.


I lavori prenderanno il via alle ore 10. Dopo i saluti istituzionali di Vittorio Dall’Aglio, Presidente Confcommercio Parma e di Santino Taverna, Presidente Fimaa Italia, interverrà Linda Davighi, Presidente Fimaa Parma. Tra gli interventi, quello di Simone Ruffato, della Consulta mediatori merceologici Fimaa Italia; Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare Nomisma; Gabriele Natalizia, Professore di Sicurezza e Politica Internazionale della Sapienza di Roma; Emanuele Zampetti, Raw Materials Purchasing and Sales Bulk Director Costa d’Oro S.p.A. – Avril Group; e Alessandro Santi, Presidente Federazione Nazionale degli Agenti Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi. Modera i lavori la giornalista Ilaria Notari.

Engineering approva piano strategico di sostenibilità 2024-26

Engineering approva piano strategico di sostenibilità 2024-26Roma, 30 apr. (askanews) – Il Consiglio di Amministrazione di Engineering – azienda informatica leader in Italia – ha approvato il Piano Strategico di Sostenibilità per gli anni 2024-2026. Per la prima volta vengono definiti obiettivi e target misurabili per tutti i 14 Paesi in cui il Gruppo opera con 70 sedi, rafforzando la centralità delle politiche ESG nelle strategie aziendali, dopo il crescente impegno degli ultimi anni testimoniato dall’adesione a Open-Es, al Global Compact delle Nazioni Unite, dalla sottoscrizione del Manifesto Imprese per le Persone e la Società, dall’adesione a Valore D e alla Fondazione per la Sostenibilità Digitale.


Il Piano di Sostenibilità – informa una nota diffusa dall’azienda – è parte integrante del processo trasformativo che il Gruppo guidato da Maximo Ibarra sta portando avanti e che ha già generato importanti innovazioni sia nel modello organizzativo che nelle strategie di business. Engineering persegue l’ambizione di essere la più importante digital company in Italia e la più rilevante azienda italiana del settore a livello mondiale, per supportare tutti i settori di mercato sia attraverso le sue oltre 30 soluzioni proprietarie, sia in partnership con i principali Tech Player internazionali. Gli obiettivi stabiliti nel Piano riguardano tutti i principali aspetti organizzativi e operativi del Gruppo. Al riguardo va evidenziata l’accelerazione dell’offerta di soluzioni digitali in grado di abilitare il raggiungimento dei target ESG. Definito anche l’impegno verso una maggiore integrazione dei prìncipi di sostenibilità nelle attività di business, fino a comprendere l’adozione di criteri di green coding per lo sviluppo di software a minore impatto ambientale.


Il CEO di Engineering Maximo Ibarra dichiara: “Il Piano di sostenibilità approvato dal Consiglio di Amministrazione è un passo fondamentale per il Gruppo Engineering, che per la prima volta nella sua storia si dà obiettivi in ambito ESG e traccia un percorso di medio-lungo periodo per essere, insieme con i suoi partner, sempre più resiliente e competitivo sul piano della sostenibilità. Il Piano è parte integrante del nostro percorso trasformativo e non impatterà solo sui modelli organizzativi e di business, ma anche sul nostro modo di portare innovazione per i clienti generando benefici concreti e inclusivi per la società. In quest’ottica, abbiamo in programma il rafforzamento della nostra strategia di disegnare prodotti e soluzioni digitali, che nel supportare i partner al raggiungimento di target ESG, siano essi stessi green e sostenibili. Il Piano, definito in collaborazione con tutte le funzioni aziendali, ha coinvolto oltre 50 colleghi di diverse funzioni e business unit nel mondo ed è focalizzato su 16 impegni e 34 obiettivi in un arco temporale fino al 2026 per quanto riguarda la sostenibilità sociale e di governance, e fino al 2030 per gli obiettivi di decarbonizzazione.


Entrando nel dettaglio del Piano, si evidenzia che: • I target ambientali contribuiranno al perseguimento dei più ampi obiettivi fissati nel Decarbonization plan: tra questi la riduzione entro il 2030 del 42% delle emissioni di gas serra di scope 1 e 2 rispetto a quelle del 2022. Tale piano è in corso di valutazione da parte della Science-Based Target initiative (SBTi).


• Tra gli impegni assunti, entro il 2030 sedi e data center utilizzeranno il 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. • Inoltre, tra i punti qualificanti della nuova strategia rientra l’obiettivo di rendere più green la catena di fornitura del Gruppo. Al riguardo, Engineering si impegna ad accompagnare oltre il 60% dei 250 fornitori con emissioni in linea con la categoria «beni e servizi acquistati» nel fissare al 2029 obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 allineati alla più recente scienza climatica. • Nell’ambito dell’assessment del CDP (ex Carbon Disclosure Project), Engineering si impegna a migliorare la propria valutazione dello Score CDP Climate Change, al fine di superare la media del settore. • Engineering si impegna inoltre ad attuare un programma di interventi di sustainable mobility: entro il 2024 il 100% delle auto di servizio sarà costituito da auto elettriche ed entro l’anno successivo anche la car list aziendale sarà composta per intero da auto elettriche o ibride con emissioni minori di 60gr/CO2. Inoltre, sono previste nuove politiche per i viaggi aziendali e gli spostamenti dei dipendenti che promuovono l’utilizzo di mezzi a minore impatto ambientale: l’obiettivo è ridurre del 25% le emissioni di CO2 legate al pendolarismo e ai viaggi di lavoro dei colleghi. • Per quanto riguarda gli aspetti sociali, è stata approvata una strategia volta ad azzerare in Italia entro il 2026 la differenza di retribuzione tra donne e uomini, oggi all’1,8%. Relativamente agli obiettivi di Diversity & Inclusion, l’obiettivo è di aumentare al 22% la presenza di donne nei ruoli di leadership in Italia, attualmente al 17%. • Altri target in ambito HRO prevedono che il 50% dei manager del Gruppo svolga attività formative sulla leadership e di incrementare del 20% le circa 1.000 certificazioni professionali/tecnologiche conseguite annualmente dai dipendenti: questi ultimi 2 obiettivi saranno raggiunti con il supporto della IT & Management Academy interna. • Fondamentale per Engineering anche il miglioramento dell’employee engagement, con l’obiettivo di superare entro il 2026 i valori del benchmark di settore. • In merito agli aspetti di governance, nel 2024 Engineering continuerà a sottoporsi ai principali assessment internazionali di sostenibilità quali EcoVadis, uno dei più accreditati riconoscimenti nel rating di sostenibilità. • Ulteriori azioni riguardano l’incremento e la diffusione della cultura della sostenibilità verso i dipendenti e gli organi societari. Tra le azioni in programma, fare in modo che almeno il 20% delle riunioni del board prevedano temi ESG all’ordine del giorno; sensibilizzare attraverso i canali di comunicazione aziendali tutta la popolazione del Gruppo su argomenti relativi alla sostenibilità; aggiornare costantemente la sezione del sito istituzionale dedicata ai temi ESG e ai target raggiunti. • È stato altresì previsto un piano che dal 2025 prevederà l’inserimento tra gli obiettivi di sostenibilità di un sistema di incentivazione economica del proprio management collegato al raggiungimento di alcuni degli obiettivi ESG.

Le proposte di Banca Etica ai candidati al Parlamento Europeo

Le proposte di Banca Etica ai candidati al Parlamento EuropeoMilano, 29 apr. (askanews) – Pace, tutela dell’ambiente e crescita dell’economia sociale: su queste tre tematiche fondamentali per il futuro dell’Europa, il gruppo Banca Etica propone a tutte le persone che si candidano ad alle elezioni per il Parlamento Europeo un confronto e un impegno concreto partendo da una serie di proposte legislative che puntino a risultati concreti incidendo sul sistema finanziario.


Ecco le proposte avanzate dal Gruppo Banca Etica Finanza per la pace – Il Gruppo Banca Etica che gli investimenti in armi siano esclusi da qualsiasi definizione di finanza sostenibile, contrariamente a quanto affermato di recente dai ministri della difesa dell’Unione. Viene quindi chiesto al prossimo Parlamento Europeo di varare una norma comunitaria che imponga alle banche e alle istituzioni finanziarie trasparenza sui loro affari con il commercio di armamenti. I cittadini e i risparmiatori così come le istituzioni devono sapere se la propria banca utilizza il loro denaro per finanziare commerci di armi non sempre trasparenti. Anche una seria azione di contrasto ai paradisi fiscali andrebbe nella direzione di limitare le operazioni finanziarie meno chiare a supporto delle forniture di armi, oltre a reperire risorse per le politiche pubbliche più urgenti di cui l’Unione ha bisogno. A tal riguardo viene ricordato che nel frattempo, in Italia il governo “ha deciso di smantellare la legge 185 del 1990 che regolamenta l’export di armi italiane nel mondo: se le modifiche saranno approvate i cittadini e il Parlamento non avranno più accesso alle informazioni sulle esportazioni di armi e su quali banche finanziano con profitto tali operazioni”, denuncia Banca Etica Finanza per l’ambiente – Viene chiesto di rendicontare acnhe gli impatti avversi all’ambiente; e di prevedere percorsi vincolanti per chi si voglia dichiarare “net zero”. Molti studi – viene argomentato – hanno infatti messo in luce dilaganti fenomeni di greenwashing da parte di istituzioni finanziarie che a parole dichiarano impegni verso la sostenibilità, ma continuano a finanziare massicciamente le fonti fossili. Per esempio, i maggiori 60 gruppi bancari – spesso gli stessi in prima fila nel magnificare la propria “sostenibilità” – hanno fornito cinquemila cinquecento miliardi di dollari all’industria dei combustibili fossili negli ultimi sette anni,. In particolare si chiede che ogni prodotto finanziario fornisca anche informazioni sui propri impatti negativi (ggi i fondi che non si dichiarano sostenibili invece non devono rendicontare nulla). E ancora si chiede di definire criteri stringenti e trasparenti, con obiettivi e tappe verificabili, per chi voglia intraprendere un percorso verso le zero emissioni nette per contrastare le pratiche fittizie oggi possibili.


Finanza per l’economia sociale e la lotta alle diseguaglianze – Stop alla penalizzazione nell’accesso al credito per le imprese sociali. In particolare, il gruppo Banca Etica propone di cambiare i requisiti di assorbimento patrimoniale: molte realtà dell’economia sociale sono ingiustamente classificate in automatico come ad alto rischio e per questo sottoposte a un assorbimento di capitale del 100%. Il mondo dell’economia sociale ha dimostrato una solidità e resilienza pari se non superiore rispetto a quella degli altri settori economici “convenzionali”. Quindi non si riscontrano nei fatti ragioni tecniche che giustifichino tale penalizzazione. L’introduzione di un social supporting factor che riduca l’assorbimento di capitale per le realtà dell’economia sociale costituirebbe uno strumento fondamentale

Lavoro, AIS annuncia position paper su Sostenibilità e sicurezza

Lavoro, AIS annuncia position paper su Sostenibilità e sicurezzaRoma, 26 apr. (askanews) – AIS-Associazione Infrastrutture Sostenibili, in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro che verrà celebrata il 28 aprile, annuncia la pubblicazione del rapporto Sostenibilità e sicurezza sul lavoro, ottavo position paper avviato dal think tank che oggi conta circa cento soci che complessivamente esprimono oltre 150mila addetti e un fatturato corrispondente a oltre l’1,2% del PIL italiano.


Il rapporto, coordinato da Giuseppe Amaro di Gae – Engineering e che vede la collaborazione tra gli altri di Telt Lyon Turin, Promotore Pubblico responsabile della realizzazione e della gestione della sezione internazionale della futura linea, merci e passeggeri, Torino-Lione, e Fillea Cgil nell’ambito del Gruppo di Lavoro AIS “Responsabilità sociale e Sicurezza sul lavoro” si concentra su temi fondamentali come la comunicazione della sicurezza in cantiere, la promozione di comportamenti sicuri e responsabili, e l’ottimizzazione del quadro normativo, con l’obiettivo di promuovere la sicurezza sul lavoro e la responsabilità sociale nelle pratiche lavorative Il settore delle costruzioni contribuisce in modo significativo al prodotto interno lordo del Paese e ancora oggi é caratterizzato da un elevato rischio infortunistico. Il settore coinvolge il 7,8% degli addetti e l’11,3% delle aziende nazionali operanti nell’Industria e nei servizi e secondo i recenti dati Inail nel 2022 ha registrato circa 40mila infortuni sul lavoro denunciati, in aumento del 3,4% rispetto all’anno precedente ma in linea con il biennio ante pandemia 2018-2019.


Il Gruppo di Lavoro promosso da AIS si sviluppa intorno a due principali tematiche. Il primo focus è dedicato alla creazione di una policy condivisa di “Sicurezza Partecipata”, alla promozione di buone prassi di cantiere e alla diffusione di una cultura dell’equità e non discriminazione. Il secondo focus approfondisce l’analisi del quadro normativo, la sensibilizzazione al tema della digitalizzazione e all’utilizzo di tecnologie e metodologie di lavoro sostenibili che possano contribuire a ridurre drasticamente e tempestivamente il fenomeno infortunistico negli ambienti di lavoro, e soprattutto in cantiere. “Sostenibilità, digitalizzazione e sicurezza sul lavoro sono interconnesse e complementari. Le aziende che adottano un approccio olistico a questi temi possono ottenere benefici significativi in termini di efficienza operativa, reputazione aziendale e salute dei dipendenti – dichiara il presidente di AIS, Lorenzo Orsenigo -. La sicurezza sul lavoro non può essere considerata un semplice aspetto tra gli altri nel contesto della responsabilità sociale aziendale, ma deve essere prioritaria e un prerequisito fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi politica aziendale. Occorre andare oltre al semplice concetto di sicurezza passiva, ovvero il ‘contenimento’ degli effetti negativi degli incidenti, passando alla sicurezza attiva, tramite la digitalizzazione, l’implementazione delle tecnologie “intelligenti” e i sistemi di monitoraggio in tempo reale. Considerare la sostenibilità un aggravio di costi è un errore strategico e di prospettiva, doppiamente grave è non investire adeguatamente in politiche di sicurezza”.

Gruppo Banca Etica: utile consolidato a 31,6 mln (17,2 mln nel 2022)

Gruppo Banca Etica: utile consolidato a 31,6 mln (17,2 mln nel 2022)Milano, 11 apr. (askanews) – Utile netto consolidato 2023 in fortissima crescita – a 31,6 milioni di euro contro i 17,2 milioni del 2022 – con utili però utilizzati per rafforzare la capitalizzazione e il potenziale nuovo credito; in arrivo nuove misure a sostegno dei mutuatari e la proposta di un aumento del sovrapprezzo le azioni banca Etica. Sono alcune delle principali evidenze del progetto di bilancio consolidato 2023 del Gruppo Banca Etica approvato dal CdA della Banca lo scorso 28 marzo. Il bilancio sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea generale dei soci e delle socie convocata per il 18 maggio a Napoli, Valencia e online.


Per Banca Etica il risultato del 2023 vede un utile di 27,1 milioni di euro. Etica Sgr presenta utili per 8,4 milioni di euro; mentre Cresud ha chiuso con utili per 57mila euro. L’Area Spagna – dove Banca Etica ha uffici a Bilbao, Barcellona, Madrid e Siviglia – ha chiuso con un utile netto di 3,8 milioni di euro. “Banca Etica, come il resto del settore bancario, ha registrato un consistente aumento degli utili anche in virtù dei rialzi dei tassi di interesse stabiliti dalla BCE – spiega il direttore generale Nazzareno Gabrielli – Coerentemente con il nostro statuto e con la nostra mission di banca popolare ed etica, l’aumento degli utili non si traduce in aumenti dei dividendi a vantaggio di pochi azionisti e nemmeno in maxi-bonus per i manager, in Banca Etica vige tra l’altro un limite massimo allo stipendio più alto che non può superare 6 volte lo stipendio più basso pagato a un collaboratore. Come sempre gli utili saranno interamente destinati alla capitalizzazione della banca nell’interesse di tutti i soci e clienti, con la sola eccezione di 500 mila euro che saranno destinati come liberalità alle attività di Fondazione Finanza Etica. Già nel corso del 2023 abbiamo varato misure a sostegno della clientela con mutui a tasso variabile più colpita dagli aumenti dei tassi: in proporzione con l’ISEE dei clienti abbiamo temporaneamente ridotto il tasso finale del finanziamento in modo da alleviare l’aggravio soprattutto per le fasce di clientela meno abbienti, mettendo a disposizione un importo complessivo pari al 10% dell’utile dell’anno precedente. Anche per quest’anno stiamo studiando misure analoghe. Nel 2024 Banca Etica festeggia i suoi primi 25 anni di attività: in questa ricorrenza abbiamo valutato di riconoscere al nostro azionariato diffuso, composto da 48mila realtà socie tra persone e organizzazioni, un aumento del valore delle azioni in loro possesso proponendo una crescita del sovrapprezzo pari a 2,00 euro per azione che dovrà essere approvato dall’assemblea generale convocata per il 18 maggio”.


Una volta ricevuta l’approvazione dall’assemblea dei soci e delle socie il nuovo prezzo complessivo delle azioni di Banca Etica sarà di 63 euro ciascuna (52,50 di valore nominale + 10,50 di sovrapprezzo di emissione).Con il nuovo aumento del sovrapprezzo le azioni di Banca Etica registreranno complessivamente un +20% di incremento del valore rispetto al nominale determinato nel 2007. Dai dati rendicontati, inoltre emerge che gli impieghi lordi raggiungono i 1.243 milioni di euro a dicembre 2023 pari a -1,8% rispetto a fine 2022 (nello stesso periodo il settore bancario ha registrato un -3,3%). La raccolta diretta da clienti raggiunge i 2.526 milioni di euro a dicembre 2023, invariata rispetto al 2022 (nello stesso periodo il settore bancario ha registrato un -0,9%). Il valore della raccolta indiretta in fondi di Etica Sgr cresce del 6,7% rispetto all’anno precedente e raggiunge i 917 milioni di euro a dicembre 2023, pari a +57,9 milioni grazie all’effetto mercato.


Il capitale sociale raggiunge i 92,2 milioni di euro con un +3,6 milioni (+4,1%) rispetto a dicembre 2022; l’incremento del capitale sociale, insieme all’utile di esercizio porta a registrare ottimi indici di solidità patrimoniale con un CET1 e un Total capital ratio rispettivamente di 20,3% e 24,7% contro il 15,8% e 19,5% di fine 2022. Le sofferenze lorde ammontano a 10,8 milioni in diminuzione di 13,4 milioni rispetto a fine 2022 e pari allo 0,87% dei crediti con una copertura del 74,6%. Banca Etica è la prima e tuttora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica, opera da 25 anni su tutto il territorio nazionale attraverso una rete di filiali e consulenti e grazie ai servizi di home e mobile banking. Banca Etica raccoglie il risparmio di organizzazioni e cittadini responsabili e lo utilizza interamente per finanziare progetti finalizzati al benessere collettivo. Oggi Banca Etica conta 48 mila soci e 92 milioni di capitale sociale; una raccolta di risparmio di oltre 2,5 miliardi di euro e finanziamenti per oltre 1,2 miliardi di euro a favore di iniziative di organizzazioni, famiglie e imprese nei settori della cooperazione e innovazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e qualità della vita, tutela dell’ambiente, turismo responsabile, agricoltura biologica, diritto alla casa, legalità. (nella foto: Anna Fasano, presidente Banca Etica)

Visa Innovation Program:presentate le 5 fintech dell’edizione 2024

Visa Innovation Program:presentate le 5 fintech dell’edizione 2024Roma, 4 apr. (askanews) – Osense, Leasy, Unipiazza, Viceversa e Wallife sono le 5 fintech selezionate per partecipare al Visa Innovation Program Europe, la piattaforma nata per accelerare e scalare l’innovazione fintech, giunta quest’anno alla sua seconda edizione in Italia. Focalizzate su sfide all’avanguardia, tra cui il supporto alle aziende nella riduzione dell’impatto delle loro emissioni di CO2 o la protezione dai rischi derivanti dalle nuove tecnologie e innovazioni di frontiera come la genetica e il biohacking, informa una nota, le cinque fintech selezionate inizieranno ora il loro percorso di crescita.


In particolare, la piattaforma di collaborazione Visa Innovation Program offrirà a ciascuna delle Fintech l’opportunità di connessioni con i clienti e i partner di Visa interessati a esplorare le loro capacità, con l’obiettivo di promuovere collaborazioni oltre che testare e validare prodotti e servizi che contribuiranno a dare forma al futuro dei pagamenti e a fare crescere il mercato italiano e l’Ecosistema FinTech su scala internazionale. A ciò si aggiungeranno un programma di formazione mirato, mentoring e presentazioni agli investitori per coloro che sono interessati a raccogliere investimenti volti a sostenere la propria crescita. Al termine del programma, Visa fornirà ulteriore supporto attraverso l’accesso alla sua rete globale di clienti, partner e investitori.


Stefano Stoppani, Country Manager di Visa Italia ha commentato: “Siamo molto contenti di questa seconda edizione che ci ha fatto scoprire delle realtà imprenditoriali dinamiche e innovative. L’Italia ha un ecosistema fintech sano, con solidi unicorni e un grande potenziale di crescita grazie a player che stanno sviluppando modelli di business completamente nuovi, soprattutto in ambito B2B. In Visa, l’approccio “aperto” alla nostra rete e il nostro ecosistema permetteranno alle fintech selezionate di trarre vantaggio dalla scala globale, dalle tecnologie e dalle performance di sicurezza di Visa per accelerare il loro percorso di crescita a livello internazionale e plasmare insieme la prossima ondata di innovazione”. Clelia Tosi, Head of Fintech District, ha dichiarato: “Visa è nostro Corporate partner dal 2022, la nostra collaborazione ha preso il via durante la terza edizione del Milano Fintech Summit, il nostro evento di punta. Da allora abbiamo lavorato con passione a stretto contatto. Siamo molto orgogliosi di essere la scelta di Visa per l’edizione italiana del Visa Innovation Program nel 2024 insieme ad Hackquarters. Siamo sicuri che programmi come questo saranno cruciali per l’ecosistema italiano per renderlo più forte e più attraente per gli attori e i talenti internazionali e far prosperare l’open innovation nel mercato fintech italiano”.


Dal suo lancio nel 2018, Visa Innovation Program Europe ha raggiunto diversi traguardi, tra cui il completamento di cinque round, per un totale di quasi 100 fintech selezionate. Nel corso delle 5 edizioni del programma, sono stati realizzati 93 progetti pilota e accordi commerciali. Gli sforzi Visa di mentorship si sono concretizzati in un totale di 1.349 ore, fornendo ai partecipanti intuizioni preziose e rafforzando le loro competenze. Inoltre, i partecipanti al programma si sono impegnati collettivamente in oltre 100 round di investimento, assicurandosi un finanziamento totale per oltre 387 milioni di euro. Le aziende selezionate per partecipare alla seconda edizione di Visa Innovation Program Europe in Italia sono:


Osense (Italia): specializzata nella raccolta intelligente di dati per promuovere la sostenibilità in ecosistemi complessi. Nata dall’esperienza di professionisti e ricercatori per cercare di risolvere uno dei più grandi problemi del nostro secolo: le emissioni dei gas serra delle aziende, la sua piattaforma AI-Impact consente alle aziende di raccogliere dati affidabili e ridurre, sfruttando l’intelligenza artificiale, la CO2 prodotta lungo l’intera catena del valore. Leasy (Italia): una soluzione completa per semplificare e ottimizzare ogni aspetto finanziario e contabile della gestione immobiliare. La sua piattaforma consente di automatizzare la riscossione degli affitti, tenere traccia di tutti i pagamenti in entrata e in uscita, monitorare l’andamento del portafoglio personale e guadagnare cashback sui depositi cauzionali. Unipiazza (Italia): una piattaforma di fidelizzazione che aiuta le aziende locali ad aumentare le visite dei propri clienti attraverso dinamiche automatizzate di Gamification & Marketing. La piattaforma garantisce ai negozi a conduzione familiare l’accesso a strumenti digitali tipicamente utilizzati dalla grande distribuzione o dalle catene di vendita al dettaglio, democratizzando le tecnologie di marketing avanzate per le aziende di tutte le dimensioni. Viceversa (Italia): una piattaforma di Revenue Based Financing (finanziamento basato sul fatturato) che supporta la crescita delle PMI europee con attività legate all’e-commerce. Grazie ad un approccio data-driven, offre un accesso più flessibile e veloce al capitale anche attraverso soluzioni di embedded-finance. Wallife (Italia): start-up innovativa nel settore Insurtech, studia e sviluppa soluzioni assicurative che integrano una componente tecnologica di prevenzione, con l’obiettivo di proteggere gli individui dai rischi derivanti dalle nuove tecnologie e innovazioni. Opera in 3 ambiti particolari: Biometrics, Genetics, Biohacking.

La piattaforma crowdfunding immobiliare Urbanitae sbarca in Italia

La piattaforma crowdfunding immobiliare Urbanitae sbarca in ItaliaRoma, 27 mar. (askanews) – La piattaforma spagnola di crowdfunding immobiliare Urbanitae sbarca in Italia, con l’obiettivo di posizionarsi nel breve termine fra i principali player del settore. Dall’inizio della sua attività nel giugno 2019, informa una nota, la proptech ha finanziato più di 130 progetti in Spagna per un valore pari a oltre 240 milioni di euro. Una cifra che rappresenta più del 60% del volume transato dai finanziamenti partecipativi nel Paese, posizionandola come piattaforma leader del mercato.


Il modello di finanziamento partecipativo di Urbanitae riunisce piccoli e medi risparmiatori per investire in immobili (residenziali, commerciali e industriali) e beneficiare di alti rendimenti. Attraverso un processo completamente digitale e molto semplice, chiunque può investire a partire da 500 euro in operazioni normalmente accessibili solo agli investitori professionisti. Per gli sviluppatori, Urbanitae rappresenta un’alternativa di finanziamento agile e solvibile, che offre liquidità per i progetti non coperti dalle banche. In Italia, Urbanitae prevede di raggiungere un volume fino a 50 milioni di euro di progetti finanziati nel suo primo anno di attività. A tal fine, metterà in campo il proprio team guidato da Carlo Magnoni, un professionista con oltre 20 anni di esperienza nel settore degli investimenti e dello sviluppo immobiliare.


L’Head di Urbanitae nel Paese è stato legato a importanti fondi di investimento come Blackstone e Stoneweg, dove è stato responsabile delle acquisizioni per l’Italia e il Portogallo. Nel settore immobiliare, è stato Head of Capital Markets presso la proptech Casafari, ed è amministratore e membro del Consiglio di amministrazione delle società di investimento residenziale di Carlyle in Spagna, nonché di altre società immobiliari in Italia e Spagna. Dopo aver avviato il processo di internazionalizzazione lo scorso dicembre con il lancio delle attività in Francia e Portogallo, Urbanitae si concentra ora sull’Italia, un mercato con un elevato potenziale di crescita.


“Oltre a contare su un team di professionisti locali con una vasta esperienza nel settore, crediamo che l’esperienza acquisita in Spagna e i buoni risultati del modello che abbiamo consolidato ci permetteranno di raggiungere una posizione rilevante nel mercato italiano. Si tratta di un ulteriore passo avanti verso il nostro obiettivo di diventare la principale piattaforma europea di finanziamento partecipativo immobiliare entro due anni” ha commentato Diego Bestard, CEO e socio fondatore di Urbanitae. “Sebbene il fenomeno del crowdfunding immobiliare sia più recente in Italia rispetto ad altri Paesi europei, negli ultimi anni è in crescita. Noi di Urbanitae siamo impegnati a garantire che il crowdfunding continui a crescere come fonte di finanziamento per gli sviluppatori locali” ha aggiunto Carlo Magnoni.


Urbanitae, specializzata in progetti di crowdfunding immobiliare tra i 2 e i 5 milioni di euro, si basa principalmente su due formule di finanziamento. Il 65% delle operazioni si articola secondo il formato equity o capital gain, in cui gli investitori diventano azionisti della società veicolo responsabile dell’esecuzione del progetto. Questa categoria comprende anche i progetti di reddito, che, oltre alla plusvalenza finale, offrono all’investitore anche rendimenti periodici a basso rischio. Il restante 35% corrisponde a progetti di debito, con l’erogazione di una linea di credito per sviluppatori per il finanziamento di progetti immobiliari fino a 5 milioni di euro.

Back to Italy: come far rientrare i cervelli in fuga

Back to Italy: come far rientrare i cervelli in fugaRoma, 18 mar. (askanews) – Solo a gennaio 2024, secondo Unioncamere, sono 250mila i posti di lavoro vacanti senza copertura. Numeri importanti che evidenziano l’ormai annoso problema della mancanza di manodopera. Da qui, l’idea di un gruppo di imprenditori che lavora per far rientrare nel nostro Paese le competenze necessarie utili alle aziende. “Si tratta di un tema di vitale importanza per il nostro Paese -spiega in una nota Gerardo Sine, Ceo di Fenix – e, proprio per questo, stiamo per lanciare ‘Back to Italy’, una innovativa piattaforma tech che rivoluzionerà il mercato, attraendo i migliori talenti italiani che oggi risiedono all’estero. Si tratta, quindi, di far rientrare in Italia i ‘cervelli in fuga’”.


Chi infatti decidesse, avendone i requisiti, di fare questa scelta avrebbe la possibilità di veder tassare solo il 50% del reddito ivi prodotto per i primi cinque anni e, nel caso di figli a carico, il beneficio salirebbe al 60%. “Un’agevolazione -ricorda Gerardo Sine- valida per 5 anni più ulteriori 5 anni in presenza di un figlio. Si tratta di una misura molto favorevole che sta riscuotendo grande successo. Lavoriamo oltre 200 pratiche ogni anno e il nostro lavoro è, come si dice in questi casi, a 360 gradi. Curiamo non solo l’aspetto lavorativo ma ci occupiamo anche di tutte le necessità che sorgono dovendo spostarsi da un altro Paese, molto spesso da un altro continente. Parlo dunque degli aspetti fiscali e legali ma anche di aspetti più pratici come, ad esempio, la ricerca dell’abitazione dove andare a vivere”. L’obiettivo centrale del progetto “Back to Italy” è realizzare un’architettura informatica interattiva e multifunzionale che permetta il matching tra le aziende del territorio nazionale in cerca di determinate figure professionali mancanti e italiani residenti all’estero con intenzioni di risiedere in Italia, il tutto attraverso l’ausilio di sistemi e algoritmi complessi che superino i classici limiti di un semplice matching ontologico.


“Per fare ciò – prosegue Sine – non è solo necessario generare il collegamento tra azienda e utente, ma è necessario creare le condizioni utili al perseguimento dell’obiettivo, integrando i servizi per una corretta integrazione come: la certificazione delle competenze, i corsi di formazione, le soluzioni immobiliari, le pratiche legali, l’assicurazione e altro ancora”. Il risultato di questa architettura, rassicurano dall’azienda, sarà un sistema integrato formato da una piattaforma di frontend con funzioni di data mining e una di backend con funzioni gestionali. La piattaforma inoltre favorirà la diffusione del know-how e delle best practice al fine di capitalizzare e amplificare i risultati ed esperienze apprese da tutti i soggetti del network che si verrà a comporre. La creazione di sinergie con il mondo pubblico – privato e la valorizzazione economica del know-how e della rete, sono volti a generare valore e a garantire il proseguimento delle attività del progetto con una visibilità nazionale, europea ed internazionale.


Il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione, poi, rendono il progetto quanto mai attuale: “Si stima -afferma ancora Gerardo Sine- che nel 2050 le persone con più di 65 anni rappresenteranno, nel nostro Paese, un numero pari all’incirca al 35% del totale. Vogliamo contrastare il costante declino demografico del nostro Paese perché, ogni anno, si registrano più morti che nascite tanto è vero che le nascite nel 2021 sono scese sotto la soglia di 400 mila, una cifra record, in negativo, dall’Unità d’Italia”. “Back to Italy” avrà anche lo scopo di offrire servizi essenziali per favorire il rientro e di certificare le competenze degli utenti. “Il progetto -conclude Sine- vuole migliorare l’impatto della cosiddetta immigrazione di ritorno e, più in generale, lo sviluppo del tessuto produttivo nazionale. La nuova piattaforma, insomma, offrirà figure professionali qualificate alle grandi aziende, alle Pmi e, perché no, alle start up. Crescerà così il livello del sistema Italia e ci saranno ricadute significative anche sul piano sociale. E’ arrivato il momento di ripartire e invertire queste tendenze negative”.