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Brambilla: da governo 3 mld in due anni per famiglia e natalità

Brambilla: da governo 3 mld in due anni per famiglia e natalitàMilano, 29 lug. (askanews) – “Le cifre dell’indagine Ipsos e Legacoop sulle famiglie italiane non sorprendono e certamente collimano con la constatazione fondata sui dati Istat in base ai quali le famiglie numerose sono tendenzialmente le più povere. Il governo, sostenuto dalla maggioranza di cui fa parte Noi Moderati, ha messo famiglia e denatalità al centro della propria azione. Abbiamo stanziato con la prima Legge di Bilancio 1 miliardo e mezzo di euro e un altro miliardo e mezzo con la seconda Legge di Bilancio che hanno generato per le famiglie circa 16 miliardi tra benefici diretti e indiretti”. Lo ha dichiarato Michela Vittoria Brambilla (Noi Moderati), presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, intervenuta nel corso del Cnpr forum “Genitori in crisi: prospettive e soluzioni per un bilancio familiare più sostenibile”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.


“Voglio precisare che abbiamo seguito tre linee prioritarie di intervento: l’assistenza diretta, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le donne e la realizzazione di asili nido anche con i fondi del Pnrr. Tutto questo non basta- ha aggiunto Brambilla – La prossima sfida è quella di utilizzare nel migliore dei modi i fondi della Garanzia europea per l’infanzia, che è stata istituita nel 2021, per superare la povertà minorile e prevenire il disagio. E’ determinante avere chiaro dove vogliamo andare e stabilire che questi temi sono tra le priorità del governo”. Ha puntato il dito sulle gravi carenze strutturali, invece, Elisa Pirro senatrice del M5s in Commissione Bilancio a Palazzo Madama: “Purtroppo mancano molti servizi nel nostro Paese che sono disponibili in alcune regioni in maniera più diffusa e in altre molto meno. Penso anche solo alla diffusione degli asili nido o delle scuole primarie che non dappertutto hanno il tempo pieno, non consentendo quindi alle famiglie di gestire al meglio i tempi di vita e di lavoro e la gestione dei propri figli -ha detto Pirro – Manca anche la flessibilità nel mondo del lavoro; abbiamo visto che si possono svolgere tante attività in smart working, il lavoro cosiddetto agile che può aiutare a conciliare la vita familiare con il lavoro. Eppure le misure che vengono messe in campo dal governo non facilitano queste nuove forme di occupazione. Per altri aspetti si tratta sicuramente di problemi di retribuzione. Abbiamo visto che il nostro Paese è al palo da circa 30 anni e non riusciamo a recuperare il potere di acquisto che perdiamo con l’inflazione tramite i rinnovi contrattuali. Non abbiamo il salario minimo, abbiamo posizioni lavorative saltuarie, lavoro frammentato c’è tanto da fare per migliorare la situazione delle famiglie”.


Patrizia Marrocco (Forza Italia), vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, ha parlato delle risorse economiche a disposizione delle famiglie: “Il costo dei figli ci deve far riflettere molto – ha detto – La fotografia del Paese ci dice che quasi la metà dei figli sono conviventi con i genitori i quali devono fare tante rinunce per sè stessi. Ma naturalmente le difficoltà coinvolgono anche i figli stessi. Il tema della famiglia per questo governo è un punto sensibile. Se vogliamo trovare delle soluzioni ai molteplici problemi che portano a tutto questo dobbiamo realizzare politiche per le famiglie e soprattutto cercare di renderle strutturali. Mi riferisco al costo del welfare, l’inclusione delle donne nei processi economici, le diseguaglianze sociali e territoriali. Il governo ha già introdotto delle misure come il taglio dei contributi a carico dei lavoratori, ha azzerato i contributi per le mamme lavoratrici, ha ridotto l’Irpef ha inserito la ‘Carta dedicata a te’ che permette alle famiglie con redditi più bassi di avere un plafond a disposizione, c’è il bonus di 100 euro per chi ha un reddito familiare unico. Insomma si sta cercando di agire in modo concreto in difesa della famiglia”. Preoccupazione è stata espressa da Devis Dori, deputato di AVS in Commissione Giustizia a Montecitorio: “Le famiglie italiane vivono difficoltà enormi ad impostare una programmazione familiare. Quando una coppia decideva di avere un figlio si interrogava sulla sostenibilità di questo progetto. Oggi, purtroppo, si sa per certo che avere un figlio significa dover operare tagli e fare sacrifici nell’economia familiare – ha argomentato Dori – Oltre all’ambito scolastico pesano i costi connessi alla formazione delle giovani generazioni come le spese per le gite, i libri, attività culturali, sportive, ricreative, musicali. Hanno costi così elevati che rischiano di essere limitate in base al censo. Lo Stato e gli enti pubblici devono fare la loro parte. Oltre alla gratuità delle gite e dei libri scolastici dobbiamo prevedere risorse finanziarie per sostenere le attività formative, culturali e ricreative. L’inflazione ha una responsabilità notevole per questa situazione e noi continuiamo a sostenere la necessità di tassare gli extra profitti delle grandi compagnie energetiche che hanno registrato super guadagni sulle spalle delle famiglie”.


Nel corso dei lavori, moderati da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari: “Una recente indagine Ipsos e Lega Coop ha evidenziato che in Italia i figli assorbano mediamente un terzo della spesa mensile con punte che arrivano fino al 70 per cento per alcune famiglie – ha detto Borracci – Di fronte a questi numeri è del tutto evidente l’estrema difficoltà per le famiglie di riuscire a programmare il futuro con serenità. Di fronte a questa situazione urgono iniziative concrete in tema di politiche familiari che possano essere attivate in tempi brevissimi per ridurre questo impatto”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “L’Italia è un paese che continua a faticare nel fare i conti con le proprie risorse. Risorse non ce ne sono – ha sottolineato – Non si riesce a destinare la spesa per i servizi sociali a sostegno delle famiglie. Negli ultimi decenni il tenore di spesa delle famiglie è molto cresciuto, consumi che erano di lusso sono diventati consumi indispensabili e tutto questo non fa che elevare la soglia delle necessità per mantenere i propri figli. Tornare indietro è difficile, ripensare a un comportamento austero e a una limitazione delle spese della propria famiglia è assai complicato, ma d’altra parte c’è anche la necessità che ci sia un intervento mirato proprio su quel tipo di attività su quel tipo di consumi che si fatica a comprimere. Assistenze e servizi resi a favore delle famiglie e in favore a chi deve avviare i figli al lavoro dopo il percorso di studi nel nostro Paese sono abbastanza carenti. L’assegno unico universale per una certa misura, da alcuni anni contrabbandato come strumento esteso a tutti come possibilità di avere un sussidio, in realtà ha comportato l’abolizione delle detrazioni di imposta per i figli a carico”.

Tetra Pak: Emissioni gas serra -20% in tutta catena del valore dal 2019

Tetra Pak: Emissioni gas serra -20% in tutta catena del valore dal 2019Roma, 24 lug. (askanews) – Tetra Pak, azienda leader nelle soluzioni per il trattamento e il confezionamento alimentare, ha rilasciato il 25° Report di Sostenibilità , che traccia i progressi compiuti dall’azienda nell’ambito del suo programma di sostenibilità. Il report si concentra su cinque aree interdipendenti: sistemi alimentari, circolarità, clima, ambiente e sostenibilità sociale ed evidenzia una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra nella catena del valore e del 47% nelle proprie attività dal 2019.


Questi risultati, spiega una nota, mostrano come Tetra Pak sia sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero per le proprie attività entro il 2030 e conferma l’ambizione, a lungo termine, di collaborare con fornitori, clienti e stakeholder per giungere al medesimo traguardo lungo tutta la catena del valore entro il 2050. In questo contesto, un altro importante traguardo è stato il lancio di un cartone asettico per bevande con una barriera a base carta, che riduce la propria impronta ambientale di un terzo (33%) e permette all’azienda di fare un passo avanti nella realizzazione di un packaging alimentare ancora più sostenibile . Si tratta di un risultato importante, reso possibile da un investimento di 100 milioni di euro su scala globale nella ricerca e sviluppo in ambito packaging nel 2023, un investimento previsto su base annua anche per i prossimi 5-10 anni. Il Rapporto di sostenibilità di Tetra Pak per l’anno fiscale 2023 evidenzia anche ulteriori successi dell’azienda nell’ultimo anno. In particolare, Tetra Pak ha ottenuto un riconoscimento per la sua leadership in materia di trasparenza aziendale e di performance per l’ottavo anno consecutivo, guadagnandosi l’inserimento all’interno della A List di CDP per la categoria Forests e ricevendo una A anche in termini di Water Security, nonostante fosse il primo anno di rendicontazione in quest’area. L’impegno dell’azienda si è tradotto, inoltre, in diverse iniziative per la tutela degli alimenti, delle persone e del pianeta. Più in dettaglio, puntando sull’espansione dei programmi di alimentazione nelle scuole, Tetra Pak ha contribuito a far sì che 64 milioni di bambini in 49 Paesi avessero accesso al latte e ad altre bevande nutrienti; allo stesso tempo, si è adoperata per implementare attivamente i Principi Guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, ma anche nel favorire il processo di riciclo dei cartoni per bevande. A questo riguardo, i numeri sono particolarmente positivi: la quantità di confezioni di cartone raccolte e inviate al riciclo in tutto il mondo è aumentata del 7% rispetto al 2022, mentre il volume di PolyAl inviato al riciclo è aumentato del 14%.


Per accelerare i progressi in questo campo, Tetra Pak investe circa 40 milioni di euro all’anno in programmi di riciclo su scala globale, costruendo anche collaborazioni strategiche con numerosi partner industriali e non solo, in un’ottica di economia circolare. In Italia, degne di nota sono quelle avviate con Lucart, Cartiere Saci, Ecoplasteam ed Ecorevive, che puntano a dare una seconda vita ai materiali che compongono i cartoni per bevande, trasformandoli sempre più spesso in una materia prima seconda di grande valore per la produzione di nuovi prodotti. Ne sono un esempio i pallet a base di PolyAl progettati da CPR System per la Grande Distribuzione, ma anche la nuova piastrella per outdoor lanciata in collaborazione con Leroy Merlin e realizzata da Artemisia in TwoECO, un materiale riciclato a partire da PolyAl, insieme a una quota di segatura di legno. Di recente è stata, infine, presentata insieme a Felli una nuova soluzione per esterni, che incorpora a sua volta una percentuale di queste componenti, garantendo elevate prestazioni e versatilità.


Adolfo Orive, Presidente e CEO di Tetra Pak, commenta così: “La collaborazione nell’industria alimentare è sempre più importante per alimentare in modo sostenibile una popolazione in crescita. La nostra presenza a livello mondiale e le nostre soluzioni end-to-end ci offrono ogni giorno l’opportunità di cooperare con tutti i soggetti interessati dell’intera catena del valore, dagli agricoltori e produttori di alimenti, ai fornitori, ai decisori politici, ai consumatori e ad altri attori. Siamo consapevoli della responsabilità che deriva da questo ruolo. Continuiamo a impegnarci a fare la nostra parte per trasformare i sistemi alimentari mondiali e per garantire che siano più sicuri, resilienti e sostenibili”. “L’industria delle tecnologie e del packaging alimentare svolge un ruolo chiave nella creazione di sistemi alimentari più efficienti, resilienti e sostenibili. Grazie alla nostra posizione nel settore agroalimentare possiamo offrire un importante contributo, che si realizza in azioni concrete trasversali alle nostre operazioni e alla più ampia catena del valore. Per favorire un cambiamento efficace, riteniamo, infatti, che sia fondamentale avviare anche sforzi collaborativi a livello di sistema, coinvolgendo tutti gli stakeholder per creare sinergie strategiche. Le numerose partnership in corso e i risultati conseguiti testimoniamo il valore aggiunto di questo approccio e ci spronano a fare ancora di più per realizzare soluzioni sempre più sostenibili, supportando la transizione verso un’economia circolare”, dichiara Paolo Maggi, Presidente e Managing Director Tetra Pak South Europe.

Rottamazione cartelle: Confedercontribuenti, sì a rinvio e limite importo rate

Rottamazione cartelle: Confedercontribuenti, sì a rinvio e limite importo rateRoma, 24 lug. (askanews) – Il rinvio della scadenza del 31 luglio della rottamazione delle cartelle esattoriali è indispensabile, ma occorre anche riscrivere le regole della procedura, per fare in modo che la singola rata che non ecceda il quinto del reddito del contribuente o dell’impresa. È la richiesta che avanza Confedercontribuenti, sottolineando che il rinvio a metà settembre – a cui il governo starebbe lavorando – servirà a dare una boccata d’ossigeno, ma il vero problema resta il carico fiscale insostenibile a cui vengono sottoposti la maggior parte dei contribuenti. “Queste persone e queste imprese – commenta Carmelo Finocchiaro, presidente della Confederazione, – vivono con l’incubo costante di subire un pignoramento o di vedersi ipotecare la casa. Perché, anche se riescono a fatica a pagare una rata, non sanno cosa succederà con la successiva”.


Confedercontribuenti ricorda oltretutto che si è creata una situazione paradossale per le aziende che hanno eseguito i lavori del Superbonus. “Queste imprese – prosegue Finocchiaro, – hanno in pancia crediti per milioni di euro. Con le restrizioni alla circolazione dei crediti, però, hanno difficoltà a convertire i crediti, oppure sono costrette a accettare condizioni a dir poco vessatorie. In altre parole, in teoria queste aziende sarebbero perfettamente capienti, ma di fatto rischiano di fallire”. “Siamo stanchi di sentire gli esponenti del governo che ribadiscono che le tasse vengono abbassate – sottolinea ancora il Presidente di Confedercontribuenti. – Non solo perché è una beffa, visto che l’imposizione fiscale è aumentata. Ma anche perché nessun governo che alimenti uno stillicidio simile di ipoteche e pignoramenti può sostenere di essere vicino ai cittadini” conclude Finocchiaro.

Mars Italia ottiene certificazione per equità di genere e intersezionale

Mars Italia ottiene certificazione per equità di genere e intersezionaleMilano, 24 lug. (askanews) – Mars Italia ha ottenuto la certificazione Edgeplus, che attesta l’equità di genere e al tempo stesso l’impegno verso l’equità intersezionale, andando oltre il concetto di genere.


La certificazione Edge è il principale standard globale per la diversità, l’equità e l’inclusione, in tema di equità di genere e intersezionale sul posto di lavoro. Il processo di certificazione prevede l’analisi e la revisione, da parte di un ente terzo, di un rigoroso insieme di requisiti e specifiche interni all’organizzazione, tra cui la rappresentanza di genere in termini di assunzioni e nelle promozioni, l’equità retributiva e l’efficacia delle politiche, delle pratiche e l’inclusività della cultura aziendale. In Mars Italia la popolazione femminile è pari al 60%, con un equilibrio di genere a tutti i livelli aziendali.


“Come leader, abbiamo il dovere di creare le condizioni per dare forma a contesti che siano davvero equi e paritari, in cui ciascuno possa esprimersi al meglio e apportare il proprio valore senza condizionamenti – ha dichiarato Yesim Ucelli, amministratrice delegata di Mars Italia e general manager della regione Mars Sud Europa – Siamo quindi estremamente orgogliosi di aver ottenuto la certificazione internazionale Edge, che ci distingue per il nostro impegno verso una società sempre più inclusiva, riconoscendone risultati e valore”.

Conad sostiene l’associazione Donne del retail

Conad sostiene l’associazione Donne del retailMilano, 24 lug. (askanews) – Conad ha deciso di affiancare con una sponsorizzazione l’associazione Donne del retail, per sostenere la diffusione di una visione che ha le sue fondamenta nell’inclusione e nelle pari opportunità.


“Si tratta di una collaborazione che, a mio avviso, potrà generare valore per la nostra azienda e per l’intero comparto – ha dichiarato Mauro Lusetti, presidente Conad – Abbiamo deciso di unirci alla associazione Donne del retail nella convinzione che sia importante portare il nostro settore ad avere una maggiore consapevolezza del valore del contributo che ogni persona può far arrivare nei processi di innovazione e miglioramento che tutte le aziende stanno vivendo. Gli ideali e i principi dell’associazione, infine, sono coerenti con i valori e i principi del mondo Conad e siamo anche per questo felici di aver dato un sostegno a questa giovane organizzazione”. “Ringrazio Conad per aver aderito all’associazione Donne del retail. Mi piace sottolineare che è la prima insegna a farlo e mi auguro che questa scelta venga condivisa e attuata anche da altri brand della grande distribuzione – commenta Eleonora Graffione, presidente dell’associazione – Sono certa che in un momento storico, politico ed economico come quello stiamo vivendo, vada perseguita la strada della collaborazione fattiva, della condivisione di intenti e della presa di coscienza che ogni risorsa può avere competenze e know-how significativi da mettere in campo. Nessun escluso”.

Dalla carta un nuovo materiale per prodotti di design sostenibili

Dalla carta un nuovo materiale per prodotti di design sostenibiliMilano, 23 lug. (askanews) – Alkivio – la start-up lanciatadall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e da Novacart SpA- ed Alessi, esponente di punta tra le fabbriche del design italiano, annunciano una collaborazione che condurrà alla realizzazione di oggetti di uso quotidiano pensati per essere maggiormente sostenibili.


I prodotti, che saranno immessi sul mercato a partire dall’autunno 2024, – informa una nota – rientreranno nella gamma di iconici articoli di Alessi che vedranno le componenti plastiche sostituite dal nuovo materiale realizzato dalla startup, AlkiPaper«, una famiglia di biocompositi brevettati che, pur avendo caratteristiche di lavorabilità simili alla plastica, sono formulati per decomporsi in condizioni controllate a fine vita e rappresentano un’alternativa più sostenibile alle plastiche tradizionali per la loro origine, per il processo produttivo e per le loro caratteristiche. La collaborazione tra Alkivio e Alessi – presegue la nota – si pone l’obiettivo di valorizzare la filiera della carta minimizzando l’utilizzo della plastica tradizionale. AlkiPaper« è infatti un materiale che nasce dalla carta ed è caratterizzato da proprietà meccaniche, quali resistenza e rigidità, che lo rendono un’alternativa alle plastiche tradizionali.


La startup è nata nel 2022 dalla collaborazione tra il team Smart Materials di IIT e Novacart SpA, azienda leader nella produzione delle forme di cottura in carta per il settore alimentare, e ha stabilito il suo impianto produttivo proprio all’interno della sede centrale di Novacart a Garbagnate Monastero (Lecco). Il gruppo cartotecnico, ha investito circa 2 milioni di euro per il lancio della startup, partendo dall’idea di poter utilizzare la carta, inclusi i propri residui di produzione “forme di cottura in carta”, per sviluppare diverse formulazioni di AlkiPaper« che può essere lavorato mediante le principali tecnologie di trasformazione della plastica quali la termoformatura, l’estrusione, la stampa a iniezione, il soffiaggio e la stampa 3D ed è inoltre personalizzabile per poter rispondere agli specifici requisiti di processo e di applicazione. “Per noi questo progetto significa aver raggiunto un obiettivo: condurre il nostro materiale, ‘l’AlkiPaper’ nei negozi e quindi nelle case dei consumatori in Italia e nel mondo con un player di prestigio, Alessi – afferma Fulvio Puzone, AD Alkivio-Società Benefit – Riuscire ad arrivare ‘sul mercato’ con queste tempistiche rappresenta un traguardo per una startup-up manifatturiera. Siamo molto riconoscenti al Gruppo Novacart ed alla Famiglia Anghileri che in Alkivio ha sempre una presenza concreta. Il know-how IIT sui materiali è stato altrettanto determinante. Continueremo a lavorare e creare partnership commerciali con chi crede nella sostenibilità per sviluppare e lanciare nuovi prodotti anche in altri settori”.


“Alkivio durante la collaborazione con Alessi ha portato avanti uno studio sulle caratteristiche tecniche dei prodotti dell’azienda in modo da individuare la formulazione adatta per le esigenze specifiche con prove di laboratorio, prove industriali e produzioni di prototipi Alessi in AlkiPaper – dichiara Carlo Gasparini, Alessi Design director – Nei prossimi mesi verranno realizzati i prodotti che saranno lanciati sul mercato a partire dal prossimo autunno”. (nella foto: Fulvio Puzone, AD Alkivio-Società Benefit)

Cappelli Identity Design firma nuova Brand Identity Nobile Italia

Cappelli Identity Design firma nuova Brand Identity Nobile ItaliaRoma, 18 lug. (askanews) – Nobile Italia Spa, azienda leader nelle soluzioni d’illuminazione professionale da oltre 60 anni, rinnova la sua identità aziendale dopo essere entrata a far parte del Gruppo internazionale CLG – Collingwood Lighting Group.


Il 2024 segna un punto di svolta per Nobile Italia, che lancia una brand identity dinamica e innovativa, basata sul concept materia, sviluppata con Cappelli Identity Design, studio specializzato in brand design, comunicazione e strategie digitali con sedi a Roma, Milano e Torino. Il nuovo posizionamento internazionale, si basa sul concetto che la luce è materia, elemento etereo e impalpabile, ma al contempo sostanziale ed essenziale. La luce rivela la forma, la definisce ed esalta percezioni ed emozioni. Seguendo la metodologia Dynamic brand, Cappelli Identity Design ha progettato un’identità visiva che, attraverso una modularità meccanica degli elementi, valorizza la competenza tecnica di Nobile Italia. La tipografia è variabile e si adatta alla larghezza del modulo di base mutando la forma, ma non la sostanza. In questo modo la tipografia diventa visual, pattern e sistema identitario.


Il General Manager di Nobile Italia, Davide Jurisic, ha dichiarato “siamo soddisfatti della nuova identità realizzata da Cappelli Identity Design perché riflette i nostri valori di qualità, innovazione e sostenibilità e ci permette di proiettare la nostra visione: portare comfort nella vita delle persone attraverso soluzioni di illuminazione. Con questo progetto, abbiamo contribuito a rafforzare la posizione di Nobile Italia come leader nel settore dell’illuminazione nel mercato internazionale.” Emanuele Cappelli, fondatore e direttore creativo di Cappelli Identity Design, ha aggiunto “applicando la metodologia del Dynamic brand abbiamo progettato un’identità visiva che valorizzi la competenza dell’azienda nelle soluzioni di luce attraverso un sistema tipografico variabile che si adatti allo spazio proprio come la luce si adatta alle forme.”

UNGCN lancia il nuovo position paper sulla governance trasformativa

UNGCN lancia il nuovo position paper sulla governance trasformativaRoma, 18 lug. (askanews) – In occasione dell’High-Level Political Forum di New York, l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) ha presentato il suo Position Paper sul tema della Governance Trasformativa. Il documento, realizzato con il supporto allargato di 54 aziende aderenti a UNGCN Italia, evidenzia le strategie innovative implementate dalle imprese per integrare la sostenibilità nelle proprie operation.


Le aziende italiane guardano sempre di più alla sostenibilità come a una priorità e ne riconoscono il ruolo cruciale al livello di competitività e di guida verso un cambiamento sociale, economico e ambientale, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il Position Paper, intitolato “La Governance Trasformativa come driver di condotta responsabile per un business più etico, prospero e sostenibile”, delinea diverse strategie chiave adottate da queste aziende. Il Position Paper presenta 20 case history che dimostrano il forte potenziale trasformativo di una governance sostenibile. Tra le azioni più innovative messe in campo dalle imprese italiane, sono da evidenziare la creazione di Comitati interni ed esterni per supportare il Consiglio di amministrazione nell’elaborazione di strategie di sostenibilità, in particolare nelle azioni per il clima; l’implementazione di programmi di formazione rivolti a dipendenti, fornitori e generazioni future, anche attraverso la collaborazione con le scuole; il coinvolgimento degli stakeholder con la creazione di meccanismi di ascolto, consultazione e attivazione anche al livello locale; l’avvio di progetti di partnership con il Terzo Settore, orientati a favorire l’azione di contrasto al cambiamento climatico, l’ampliamento dell’accessibilità e qualità dei servizi primari per la popolazione e la costruzione della cultura dello sviluppo sostenibile dentro e fuori le organizzazioni. Il documento è stato lanciato ieri nel corso di un evento promosso in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, sottolineando l’impegno dell’Italia nel promuovere pratiche aziendali sostenibili sulla scena globale. Il Position Paper è stato presentato al pubblico da Marco Frey e Daniela Bernacchi, rispettivamente Presidente e Executive Director dell’UN Global Compact Network Italia. Marco Frey, Presidente di UNGCN Italia, ha dichiarato: “Le imprese stanno sempre più riconoscendo la sostenibilità come elemento centrale di competitività, integrandola all’interno della propria governance per orientare il business”. Frey ha, inoltre, sottolineato che l’UN Global Compact propone un approccio denominato “Governance Trasformativa”, secondo il quale la sostenibilità agisce da fattore di accelerazione, orientando la pianificazione strategica e l’allineamento dei processi aziendali, nonché aprendo a un approccio sinergico e collaborativo con attori chiave, quali ad esempio fornitori, mondo della finanza, consumatori e clienti, ma anche Istituzioni e Terzo settore.


L’incontro si è focalizzato sull’impatto che l’approccio di “Governance Trasformativa” può avere nel contrasto all’emergenza climatica. Ne hanno parlato, tra gli altri, Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Sanda Ojiambo, Assistant Secretary-General e CEO del Global Compact delle Nazioni Unite, e Alexandra Bolton, Direttrice di Climate Governance Initiative. “Le imprese italiane aderenti alla rete UN Global Compact hanno presentato un importante documento di posizionamento, focalizzato su questo tema e sui modelli di impresa trasformativi, con l’obiettivo di consentire un più efficace dialogo tra loro, le istituzioni e gli altri stakeholder chiave, al fine di ripensare il contratto sociale per affrontare in modo più efficace e coerente le sfide globali più urgenti.” ha affermato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro, in occasione della presentazione del Paper. “Nel contesto attuale in cui siamo chiamati a trovare soluzioni urgenti all’emergenza climatica, i Governi e le imprese hanno la responsabilità di accelerare la transizione verso modelli economici più sostenibili che limitino il riscaldamento globale a 1,5°C. Il cambiamento climatico porta con sé rischi ma anche opportunità per le imprese, in uno scenario che vede i loro stakeholder sempre più esigenti rispetto ad approcci strategici ed integrati ai temi della sostenibilità, da parte del settore privato. Il concetto di “Governance Trasformativa”, promosso da UN Global Compact, integra la sostenibilità nel sistema di governance aziendale, generando così un impatto sia sulla dimensione interna (purpose aziendale, struttura del Board, policy interne) che su quella esterna (coinvolgimento degli stakeholder, partnership, azioni collettive). Il mio plauso va al Country Network italiano e alle oltre 50 aziende aderenti che hanno preso parte alla redazione di un Position Paper sul tema, che evidenzia alcuni preziosi business case, oltreché il lavoro del Think Lab di UN Global Compact.” ha dichiarato Sanda Ojiambo, Assistant Secretary-General e CEO, UN Global Compact. “Per affrontare quella che è la sfida decisiva per la nostra generazione, ogni azienda è chiamata a fissare obiettivi per il Clima e a delineare un piano per raggiungerli. Nell’ambito di tale percorso, tre requisiti sono fondamentali: il giusto mix di competenze ed esperienza al livello di Board; il riconoscimento, da parte dei massimi vertici aziendali, del carattere di priorità all’impegno per il Clima; infine, un mindset che riconosca le opportunità di business connesse all’approccio sostenibile.” ha dichiarato Alexandra Bolton, Direttrice della Climate Governance Initiative.


“Il cambiamento climatico è una sfida urgente per le imprese e i Consigli di amministrazione sono chiamati a integrare la governance climatica nelle strategie aziendali attraverso un approccio olistico” ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia. “È fondamentale coinvolgere tutti i livelli interni, ma anche la dimensione esterna. Le aziende che lavorano con una logica trasformativa sono in grado di coinvolgere gli stakeholder tradizionali, come le catene di fornitura, le istituzioni e i consumatori, e di dare vita a nuove partnership con il terzo settore per aumentare l’impatto sul territorio o alleanze strategiche con associazioni di categoria per condividere le best practice”. Il Position Paper è stato realizzato da un gruppo di lavoro composto da 54 aziende aderenti a UN Global Compact, di seguito citate in ordine alfabetico: A2A; ACEA; Aeroporti di Roma; Andriani; Automobili Lamborghini; Benetton; CAP Holding; Carbonsink; Cassa Depositi e Prestiti; Edison; Enav; Enel; Eni; Erg; Esselunga; Feralpi Siderurgica; Ferrovie dello Stato Italiane, Ferrari; Fincantieri; FNM Group; Gruppo De Cecco; Gruppo Hera; Gruppo Sofidel; Gruppo Unipol; ICAM Cioccolato; illycaffè; INWIT; Iren; Italmobiliare; Italyum; Legance – Avvocati Associati; Leonardo; Leroy Merlin Italia; Lundbeck Italia; Maire; Marcegaglia Steel; Mindoor (Boyden Italy); Moncler; Nestlé Italy; Pirelli & C; Poste Italiane; Prada; Prometeon Tyre; Prysmian, RCS Mediagroup; RINA; Saipem; Save The Duck; SEA – Società Esercizi Aeroportuali; SNAM; Terna; Tod’s; TPER; Volvo Trucks Italia.

Immobiliare, FIMAA incontra Bitonci su riforma accesso professione

Immobiliare, FIMAA incontra Bitonci su riforma accesso professioneRoma, 18 lug. (askanews) – “È necessario prevedere una prova valutativa finale al termine dei percorsi che consentono di accedere alla professione di agente immobiliare”. È una delle proposte che FIMAA-Confcommercio, tramite il proprio Vicepresidente Vicario Maurizio Pezzetta, ha esposto a Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel corso di un incontro in cui si è discusso del decreto a cui il MIMIT sta lavorando per riformare le modalità di accesso alla professione di agente immobiliare.


FIMAA Italia, con la completa condivisione del Sottosegretario Bitonci, ha riferito tramite il Vicario che “è indispensabile introdurre disposizioni che consentano un praticantato efficace, limitando il numero di praticanti che possono effettuare il praticantato contemporaneamente presso una medesima agenzia”. Il Vicepresidente Vicario, informa una nota, ha quindi sostenuto sia necessario che anche per gli agenti immobiliari, come per qualsiasi altra professione, debba essere previsto “un aggiornamento programmato continuo con crediti formativi. Il lifelong learning continuo è fondamentale per svolgere adeguatamente questa professione e per garantire la necessaria tutela del mercato, a vantaggio soprattutto del consumatore oltre che della categoria stessa”.


Quello dell’adeguata formazione è un tema su cui la Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari si batte da tempo. Anche per questo “la FIMAA – ha spiegato Pezzetta al sottosegretario Bitonci – ha creato con l’Università La Sapienza di Roma un corso di laurea, primo e unico in Italia, in Diritto ed Economia della Proprietà Immobiliare. L’obiettivo non è solo di garantire una formazione puntuale ai giovani che vogliono avvicinarsi alla professione di agente immobiliare, ma anche di consentire a chi già opera di acquisire una preparazione ancor più approfondita”. Al termine dell’incontro, il Sottosegretario Bitonci ha annunciato che nei prossimi mesi il Ministero organizzerà un nuovo tavolo di confronto per discutere del decreto ministeriale che riforma l’accesso alla professione.

Sodexo Italia ottiene la certificazione per la parità di genere

Sodexo Italia ottiene la certificazione per la parità di genereMilano, 17 lug. (askanews) – Sodexo Italia ha ottenuto la Certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere, rilasciata da Dnv, ente di terza parte accreditato per la verifica delle linee guida per il sistema di gestione per la parità di genere.


Per l’azienda questo riconoscimento testimonia come il percorso attuato e intrapreso da molto tempo abbia creato un ambiente inclusivo e una cultura del lavoro funzionale alla valorizzazione delle diversità e all’accoglienza. “Crediamo nella concretezza – dice Nadia Bertaggia direttrice, risorse umane Sodexo Italia – la cultura è stata coltivata negli anni con l’esempio, la formazione e lo scambio di buone pratiche. Si tratta innanzitutto di far evolvere la cultura, questo richiede tempo e il coinvolgimento di tutti, dal management ai collaboratori dell’organizzazione”. La percentuale femminile sul totale dei manager in quattro anni dal 2020 al 2023 è passata dal 36 al 43. Un altro dato importante è la percentuale di donne che fanno parte del comitato direttivo italiano, sempre dal 2020 al 2023 è passata dal 20% al 40%. L’accoglienza e il rispetto per la diversità sono testimoniati anche dal fatto che in Sodexo Italia i collaboratori appartengono a 86 nazionalità differenti, collaborando nel pieno rispetto reciproco e i lavoratori non cittadini italiani dal 2020 al 2023 sono aumentati del 48%.


Cinque sono le direzioni di azione – Genere, Generazioni, Disabilità, Orientamento sessuale, Culture e origini – che Sodexo ha individuato come aree su cui progredire costantemente per migliorare gli impatti sulle persone e sulle performance, favorendo ambienti sicuri ed inclusivi. Il percorso in Sodexo Italia è iniziato da più di dieci anni e permette oggi di sviluppare iniziative di formazione e di coinvolgimento – dal mentoring, agli appuntamenti ricorrenti in cui tutta l’azienda si ferma per fare formazione insieme – fino a decidere, quest’anno, di formalizzare le evoluzioni raggiunte attraverso le verifiche dei certificatori dell’ente Dnv e il riconoscimento della stessa certificazione per la parità di genere. “La cultura della diversità, equità ed inclusione fa parte della storia di Sodexo ed è insita nei nostri valori aziendali. Siamo contenti che la diversità e l’inclusione siano diventati anche un requisito che il business, finalmente, richiede”, conclude Nadia Bertaggia.