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Creator denunciano: Cina recluta influencer taiwanesi per propaganda

Creator denunciano: Cina recluta influencer taiwanesi per propagandaRoma, 3 gen. (askanews) – Due creator digitali taiwanesi hanno realizzato un documentario online che sta facendo discutere molto l’infosfera in Asia, perché sostiene di raccontare come la Cina recluta influencer a fini di propaganda e manipolazione dell’opinione pubblica.


Il produttore video di nome Pa Chiung e il rapper Minnan Wolf si sono finti sostenitori taiwanesi del Partito comunista cinese per essere invitati al Taiwan Entrepreneurship Park nel Fujian, in Cina, secondo quanto riportato da Voice of America. Durante la loro permanenza, hanno registrato conversazioni con funzionari del Fronte unito. In queste conversazioni ci sono presunti funzionari cinesi che discutono di retribuzioni per veicolare contenuti filo-cinesi a Taiwan. Il documentario è in due parti ed è disponibile sul canale YouTube di Pa Chiung. La prima parte, caricata il 6 dicembre, ha superato i 2,8 milioni di visualizzazioni.


Il documentario esplora vari metodi utilizzati dagli agenti cinesi per fornire supporto finanziario e altri benefici materiali, tra cui tangenti e documenti di identificazione, per reclutare agenti nella guerra di informazione in corso contro Taiwan. Nella seconda parte, il documentario sostiene che il capo dell’Ufficio del Fronte Unito nel Fujian sia taiwanese e membro del Partito Prima il Popolo (PFP), che ha risposto respingendo le accuse e condannandole come false.


Minnan Wolf, in passato, aveva creato contenuti filo-cinesi con un certo successo in Cina, guadagnandosi il soprannome di “little pink”. Tuttavia, negli ultimi anni ha cambiato posizione politica, diventando apertamente anti-Pcc. Il documentario viene in un momento in cui nell’isola c’è un’alta attenzione al tema della disinformazione cinese. Oggi l’Ufficio per la sicurezza nazionale di Taiwan (NSB) ha pubblicato un rapporto che rivela un forte aumento della disinformazione cinese mirata agli utenti internet taiwanesi.


Il rapporto evidenzia un incremento sostanziale nel numero di messaggi di disinformazione, con 2,15 milioni identificati nel 2024 rispetto a 1,32 milioni nel 2023, secondo l’agenzia di stampa CNA. Le conclusioni del NSB suggeriscono che questi messaggi mirano a seminare sfiducia nel governo di Taiwan, in particolare nei confronti degli Stati Uniti, delle forze armate e del presidente Lai Ching-te. L’obiettivo è erodere la fiducia pubblica e aumentare le tensioni sociali. Il rapporto sottolinea inoltre che la disinformazione cinese si sta concentrando sempre più sui giovani, puntando su piattaforme come X e TikTok. NSB ha dichiarato che la Cina sta sfruttando l’ambiente democratico aperto di Taiwan e l’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa per condurre una “guerra cognitiva”.

Nordcorea, potente sorella di Kim Jong Un potrebbe avere due figli

Nordcorea, potente sorella di Kim Jong Un potrebbe avere due figliRoma, 3 gen. (askanews) – La potente sorella minore del leader supremo nordcoreano Kim Jong Un potrebbe avere due figli. LO ha affermato oggi l’agenzia di spionaggio sudcoreana, la quale ha affermato che sta effettuando accertamenti per verificare se due bambini recentemente avvistati accanto a Kim Yo Jong siano suoi figli.


Un video della performance artistica per il nuovo anno in Corea del Nord, trasmesso mercoledì dalla Korean Central Television, mostra Kim Yo Jong camminare all’esterno del luogo dell’evento, tenendo per mano un bambino, mentre una bambina le cammina accanto. L’immagine ha suscitato speculazioni sul fatto che potrebbero essere i suoi figli. Il Servizio nazionale d’intelligence della Corea del Sud (NIS) ha detto che è “aperta alla possibilità che i bambini possano essere figli di Kim Yo Jong”, data la loro età, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap.


Ieri un funzionario del ministero dell’Unificazione ha dichiarato che la performance artistica per il nuovo anno in Corea del Nord era un evento per le famiglie e lo stesso Kim Jong Un ha partecipato con la figlia, Kim Ju Ae, che spesso lo accompagna, anche in esercitazioni militari, tanto che qualcuno suggerisce che possa essere lei la possibile preferita per una successione. Ad aprile 2015, il NIS aveva riferito che si presumeva che Kim Yo Jong dovesse partorire il mese successivo. Successivamente, nel 2018, una fonte aveva dichiarato ai servizi sudcoreani che Kim era incinta durante la sua storica visita in Corea del Sud, nel febbraio di quell’anno, per le Olimpiadi invernali di Pyeongchang. Tuttavia quelle informazioni non sono mai state confermate.

Sudcorea, nel 2024 nati più bambini: prima volta in nove anni

Sudcorea, nel 2024 nati più bambini: prima volta in nove anniRoma, 3 gen. (askanews) – Sorpresa: per la prima volta in nove anni il numero di bambini nati in Corea del Sud è aumentato nel 2024. Lo mostrano i dati del governo pubblicati oggi.


La Corea del Sud è uno dei paesi con più basso tasso di fertilità al mondo. Ma lo scorso anno c’è stato un raro dato in controtendenza. Un totale di 242.334 bambini sono nati, con un incremento del 3,1% rispetto all’anno precedente, secondo i dati del registro della popolazione del Ministero dell’Interno. Questo aumento rappresenta il primo incremento annuale dopo otto anni consecutivi di calo.


Ciononostante, questo dato non ha segnato un aumento della popolazione. Il numero totale della popolazione registrata è stato di 51.217.221 lo scorso anno, continuando a diminuire per il quinto anno consecutivo dal 2020.

Sudcorea, fallito tentativo di arresto del presidente sospeso Yoon

Sudcorea, fallito tentativo di arresto del presidente sospeso YoonRoma, 3 gen. (askanews) – L’agenzia statale anticorruzione sudcoreano ha sospeso venerdì un tentativo di arrestare il presidente sospeso Yoon Suk-yeol per il suo fallito tentativo di instaurare la legge marziale, dopo un confronto duro durato ore tra gli investigatori e il personale di sicurezza presidenziale. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


L’Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto livello (CIO) ha dichiarato di aver interrotto l’esecuzione del mandato circa cinque ore dopo l’arrivo dei suoi investigatori presso la residenza presidenziale per arrestare Yoon. “Abbiamo determinato che l’esecuzione del mandato di arresto sarebbe stata praticamente impossibile a causa del confronto in corso e l’abbiamo sospesa per garantire la sicurezza del personale sul posto di fronte alla resistenza incontrata”, ha dichiarato il l’ufficio in un comunicato stampa. “Decideremo i prossimi passi dopo una revisione”, ha aggiunto esprimendo “profondo rammarico per il comportamento del sospettato che si è rifiutato di rispettare le procedure legali stabilite”.


L’ufficio ha tempo fino a lunedì per eseguire il mandato di arresto con le accuse d’insurrezione e abuso di potere legate al tentato colpo di mano di Yoon, che la notte del 3 dicembre impose la legge marziale per essere poi costretto a ritirarla sei ore dopo a causa del voto contrario dell’Assemblea nazionale, che poi ha deciso il suo impeachment che è in attesa di conferma da parte della Corte costituzionale. A rendere più tesa la situazione, anche le manifestazioni dei sostenitori di Yoon all’esterno della residenza presidenziale, che si è sommata al rischio di scontri con il Servizio di sicurezza presidenziale.


Stamani oltre mille manifestanti pro-Yoon si sono radunati vicino alla residenza. Circondati da circa 2.700 agenti di polizia schierati per mantenere l’ordine, hanno gridato slogan come: “Mandato illegale. Completamente invalido” e “Arrestate il CIO”. Gli investigatori hanno presentato i loro mandati emessi dal tribunale per arrestare Yoon e perquisire la residenza presidenziale, ma l’accesso è stato negato dal capo dell’Ufficio di sicurezza presidenziale, Park Chong-jun. Prima di confrontarsi con la sicurezza presidenziale, gli investigatori hanno affrontato anche la resistenza di un’unità militare di stanza nel complesso.


Due avvocati di Yoon – Yun Gap-geun e Kim Hong-il – sono stati visti entrare nella residenza durante lo stallo. Ci si aspettava che il CIO tentasse di arrestare Yoon oggi, poiché eseguire il mandato nel weekend avrebbe comportato il rischio di affrontare folle ancora più numerose, mentre farlo lunedì sarebbe stato troppo vicino alla scadenza. Il CIO ha collaborato con la polizia e l’unità investigativa del ministero della Difesa per condurre un’indagine congiunta sul fallito tentativo di imporre la legge marziale di Yoon. La squadra incaricata di eseguire il mandato comprendeva 30 persone del CIO e 120 agenti di polizia, di cui 70 inizialmente in attesa fuori dal complesso della residenza. Un numero di questi ultimi è stato successivamente inviato all’interno per assistere nell’operazione. Il CIO ha richiesto il mandato di arresto dopo che Yoon ha ignorato tutte e tre le convocazioni per presentarsi agli interrogatori. L’agenzia ha ottenuto anche un mandato per perquisire la residenza presidenziale. Il team legale di Yoon ha definito i mandati “illegali e invalidi” e ha presentato una richiesta di ingiunzione contro la loro esecuzione. La polizia aveva dichiarato che chiunque avesse cercato di impedire al CIO di eseguire il mandato di arresto sarebbe stato trattenuto con l’accusa di ostacolo alle funzioni ufficiali. Tuttavia, nessuno è stato arrestato con tali accuse venerdì, ha riferito un funzionario di polizia. Gli investigatori avevano pianificato di arrestare Yoon e portarlo alla sede centrale del CIO a Gwacheon, a sud di Seoul, per interrogarlo prima di trasferirlo nel Centro di Detenzione di Seoul, a Uiwang, nelle vicinanze. Una volta arrestato, il CIO avrebbe avuto 48 ore per richiedere un ulteriore mandato per la sua detenzione formale o rilasciarlo.

Nordcorea, Kim non va a capodanno al mausoleo del padre e del nonno

Nordcorea, Kim non va a capodanno al mausoleo del padre e del nonnoRoma, 2 gen. (askanews) – Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha apparentemente saltato per il secondo anno consecutivo la consueta visita di Capodanno al mausoleo Kumsusan, presso il quale sono conservati i corpi dei precedenti leader nordcoreani, il padre Kim Jong Il e il nonno Kim Il Sung.


La KCNA ha riferito che il primo gennaio alti funzionari del governo, del partito e comandanti militari hanno visitato il Palazzo del Sole di Kumsusan, ma Kim non figurava tra i partecipanti. I partecipanti hanno rinnovato il loro impegno a promuovere la prosperità del Paese sotto la guida di Kim Jong Un, ha dichiarato la KCNA.


Da quando ha assunto il potere alla fine del 2011, Kim ha visitato il mausoleo ogni primo giorno dell’anno, tranne nel 2018 e lo scorso anno. Negli ultimi anni, il leader nordcoreano sembra aver ridotto significativamente la frequenza delle sue visite al mausoleo, che in passato avvenivano in occasione di anniversari-chiave, come i compleanni e le ricorrenze della morte del padre e del nonno, oltre che per l’anniversario della fondazione del partito.


Dal 2022, non sono stati riportati resoconti nordcoreani di visite di Kim al mausoleo per il compleanno di Kim Jong Il, il 16 febbraio, o di Kim Il Sung, il 15 aprile.

Tensione a Seoul in vista di annunciato arresto presidente Yoon

Tensione a Seoul in vista di annunciato arresto presidente YoonRoma, 2 gen. (askanews) – C’è alta tensione in Corea del Sud, in vista del possibile arresto del presidente sudcoreano sottoposto a impeachment Yoon Suk-yeol. I sostenitori dell’ex leader si sono radunati davanti alla sua residenza, con l’obiettivo di impedire il suo annunciato fermo.


Yoon è stato sospeso dalle sue funzioni dopo che i legislatori dell’Assemblea nazionale hanno approvato l’impeachment il 14 dicembre, in seguito al tentato colpo di mano di Yoon, che impose per sei ore il 3 dicembre la legge marziale, salvo doverla ritirare in seguito a un voto del parlamento. La decisione deve essere confermata dalla Corte costituzionale per essere efficace. L’Ufficio investigativo per la corruzione dei funzionari di alto rango ha ottenuto il 31 dicembre un mandato d’arresto e afferma di volerlo eseguire entro la scadenza del 6 gennaio.


Folle di sostenitori di Yoon si sono riunite in una strada trafficata vicino alla sua residenza nel distretto di Yongsan, a Seoul, sventolando bandiere sudcoreane e cantando slogan come “Annullate l’impeachment” e “Presidente Yoon Suk-yeol, ti proteggeremo”. I manifestanti hanno anche preso di mira alcune auto, nel timore che fossero quelle della procura che va ad arrestare Yoon. Gli avvocati di Yoon hanno respinto la legittimità del mandato, sostenendo che l’Ufficio investigativo non ha l’autorità legale per indagarlo per il reato di insurrezione. Hanno inoltre dichiarato che il mandato non è applicabile, citando questioni di giurisdizione del tribunale.


In una lettera inviata ai suoi sostenitori mercoledì, Yoon ha promesso di non arrendersi. “La Repubblica di Corea è in pericolo ora,” ha detto Yoon, riferendosi al paese con il suo nome ufficiale. “Combatterò fino alla fine con voi per proteggere questo paese.” I sondaggi di opinione indicano che una forte maggioranza dell’opinione pubblica sudcoreana è favorevole alla rimozione di Yoon dall’incarico. Un sondaggio pubblicato oggi dall’emittente MBC ha rilevato che il 69% degli intervistati ritiene che la Corte costituzionale debba confermare il suo impeachment.


Yoon rimane presidente della Corea del Sud e continua a ricevere protezione dai servizi di sicurezza. Il suo personale di sicurezza ha in precedenza impedito agli investigatori di perquisire gli uffici presidenziali, citando la sicurezza nazionale, e ci sono dubbi sul fatto che possano rifiutarsi di rispettare il mandato. L’Ufficio investigativo ha dichiarato che qualsiasi tentativo di bloccare gli investigatori nell’arresto di Yoon sarebbe considerato un’ostruzione del pubblico ufficiale. Ha inviato una lettera al servizio di sicurezza affermando che le guardie di Yoon potrebbero essere perseguite se ostacolassero l’arresto. I legislatori dell’opposizione hanno votato il 27 dicembre per destituire anche il sostituto ad interim di Yoon, il primo ministro Han Duck-soo, a causa di un disaccordo sulla nomina dei membri della Corte Costituzionale. Il vice primo ministro Choi Sang-mok, che è anche ministro delle Finanze, ha quindi sostituito Han come presidente ad interim.

Colpo di mano Yoon, prevista anche provocazione contro Nordcorea?

Colpo di mano Yoon, prevista anche provocazione contro Nordcorea?Roma, 23 dic. (askanews) – Tra le manovre che sarebbero state in programma nell’ambito del tentato colpo di mano messo in atto con l’instaurazione della legge marziale il 3 dicembre da parte del presidente Yoon Suk-yeol, c’è anche una provocazione per spingere la Corea del Nord a un attacco. E’ quanto gli inquirenti evincono – secondo l’agenzia di stampa Yonhap – dalla consultazione di appunti sequestrati all’ex comandante dell’intelligence militare, generale Noh Sang-won, che era stato in passato uno dei principali collaboratori dell’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun.


Noh e Kim sono stati arrestati nell’ambito delle indagini seguite alle sei ore folli in cui, nella notte tra il 3 e il 4 dicembre, il presidente Yoon annunciò prima l’imposizione della legge marziale, poi la dové ritirare in seguito a un voto dell’Assemblea nazionale, che fu effettuato mentre militari cercavano di impedirlo. In un taccuino sequestrato a Noh durante una perquisizione della sua residenza, secondo quanto scrive Yonhap, è stato trovato un memorandum da 60-70 pagine che conteneva dettagli su piani per “provocare un attacco da parte della Corea del Nord” al confine marittimo de facto tra le due Coree, ha dichiarato oggi la polizia sudcoreana.


Il memo era intitolato: “Provocare l’attacco del Nord alla NLL”. La sigla è un chiaro riferimento alla Northern Limit Line, il confine marittimo occidentale con Pyongyang nel Mar Giallo. La polizia ha dichiarato di non aver ancora confermato se siano state effettivamente intraprese azioni per indurre un attacco da parte di Pyongyang.


Il documento confermerebbe le affermazioni dell’opposizione secondo cui Kim Yong-hyun avrebbe tentato di provocare un’azione militare dal Nord per giustificare la breve imposizione della legge marziale. Il principale partito di opposizione, il Partito democratico, ha accusato Kim di aver ordinato ai militari di colpire direttamente i palloni aerostatici che trasportano rifiuti inviati dal Nord e di aver schierato droni sudcoreani nello spazio aereo di Pyongyang. Nei mesi scorsi più volte il regime nordcoreano ha denunciato il dispiegamento di droni sudcoreani nello spazio aereo della Nordcorea, minacciando rappresaglie.


Il taccuino di Noh conteneva anche dettagli su come “sigillare l’Assemblea nazionale” e menzionava politici, giornalisti, figure religiose, sindacati e giudici come “obiettivi per la raccolta”. apparentemente evocando arresti. Il generale – che era stato già congedato con disonore nel 2018 per un caso di molestie sessuali e successivamente aveva aperto nella sua residenza un’attività di divinazione come sensitivo – è accusato di aver condiviso i piani per la legge marziale con i suoi subordinati in una catena di fast-food due giorni prima dell’esecuzione dei piani.

Corea del Nord potrebbe schierare altre truppe in Russia

Corea del Nord potrebbe schierare altre truppe in RussiaRoma, 23 dic. (askanews) – La Corea del Nord sarebbe intenzionata a schierare ulteriori truppe ed equipaggiamenti militari in Russia, possibilmente inclusi droni kamikaze, per sostenere Mosca nella guerra contro l’Ucraina. Lo ha comunicato oggi lo Stato maggiore sudcoreano, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap. I vertici militari di Seoul ritengono, inoltre, che il numero di soldati nordcoreani che hanno già perso la vita o sono rimasti feriti nel conflitto – secondo notizie d’intelligence – ammonti attorno a 1.100.


“Una valutazione complessiva di molteplici informazioni di intelligence mostra che la Corea del Nord si sta preparando a ruotare o aumentare il dispiegamento di truppe in Russia, fornendo attualmente lanciarazzi da 240 mm e artiglieria semovente da 170 mm” hanno dichiarato i Capi di stato maggiore riuniti (JCS). “Ci sono anche segnali di una possibile produzione e fornitura di droni kamikaze, mostrati per la prima volta durante l’ispezione in loco di Kim Jong Un a novembre” hanno aggiunto, attribuendo questa mossa agli sforzi della Corea del Nord per acquisire esperienza pratica di guerra e modernizzare il proprio sistema di armamenti convenzionali.


Lo scorso mese, i media statali nordcoreani hanno riportato che Kim aveva preso parte a un test sul campo di vari tipi di droni kamikaze, richiedendo una produzione su larga scala di queste armi, sempre più importanti nella guerra moderna per il loro rapporto costo-efficacia. I JCS hanno affermato di non aver rilevato segnali specifici di provocazioni dalla Corea del Nord, ma hanno sottolineato che il regime di Kim sta concentrando i suoi sforzi sull’espansione della cooperazione militare con la Russia e sulla gestione stabile dell’ambiente interno in vista di un’importante riunione plenaria del partito prevista per la fine dell’anno.


Tuttavia, l’esercito non esclude la possibilità che il Nord possa inscenare una provocazione militare a sorpresa durante questo evento politico importante, come il lancio di un missile balistico intermedio (IRBM) dotato di una testata ipersonica, come quello che ha dichiarato di aver testato in aprile.

Usa: Cina non centrerà obiettivi modernizzazione militare 2027

Usa: Cina non centrerà obiettivi modernizzazione militare 2027Roma, 18 dic. (askanews) – La dura campagna anticorruzione voluta dal presidente cinese Xi Jinping ha danneggiato la spinta verso la modernizzazione militare della Cina, tanto che Pechino non dovrebbe riuscire a centrare gli obiettivi che si è posta entro la deadline del 2027. Questo il dato principale emerso dal nuovo rapporto annuale realizzato dal Dipartimento alla Difesa russa sugli sviluppi delle capacità militari della Cina e diffuso oggi.


“Solo nella seconda metà del 2023, almeno 15 alti ufficiali militari e dirigenti dell’industria della difesa sono stati rimossi per corruzione. Diversi erano responsabili di progetti di sviluppo di equipaggiamenti legati alla modernizzazione dei missili nucleari e convenzionali terrestri della Cina”, ha affermato un alto ufficiale del Dipartimento alla Difesa in un briefing di presentazione del rapporto tenuto oggi. “Il caso più noto è stato quello dell’ex ministro della Difesa nazionale Li Shangfu, rimosso a fine ottobre 2023, ma altri casi hanno riguardato l’ex comandante della Forza missilistica, Li Yuchao, il commissario politico Xu Zhongbo e diversi vicecomandanti”, ha continuato, segnalando anche che “all’inizio di quest’anno, il PLA ha dissolto la sua Forza di supporto strategico (SSF), creata nel dicembre 2015 per consolidare le capacità di guerra spaziale, cibernetica, elettronica e psicologica”.


Secondo il rapporto, “questa ondata di indagini sulla corruzione e la rimozione di leader senior potrebbero aver ostacolato i progressi dell’Esercito di liberazione popolare verso gli obiettivi del 2027”. Comunque, Pechino continua a rafforzarsi, in particolare per quanto riguarda le capacità nucleari. Il Dipartimento della Difesa Usa stima che la Cina abbia superato le 600 testate nucleari operative a metà del 2024 e prevede che supererà le 1.000 testate operative entro il 2030. Si valuta inoltre che continuerà a far crescere la sua forza nucleare almeno fino al 2035.


Nel 2020, la Cina ha fissato il centenario dell’Esercito popolare di liberazione nel 2027 come anno fondamentale per la sua modernizzazione, considerato da osservatori esterni come mirato a raggiungere la parità con gli Stati uniti. Inoltre, le agenzie di intelligence americane ritengono che Xi abbia ordinato alle forze cinesi di essere pronte entro il 2027 per un’eventuale invasione di Taiwan. La spesa militare cinese è opaca, quindi il rapporto ha analizzato diversi modelli di stima del budget per arrivare a un intervallo tra 330 miliardi e 450 miliardi di dollari per il 2024. Per confronto, il budget per la difesa degli Stati Uniti per l’anno fiscale 2025 è di 895 miliardi di dollari.

Sudcorea, generali arrestati: discussero legge marziale in fast food

Sudcorea, generali arrestati: discussero legge marziale in fast foodRoma, 18 dic. (askanews) – Emergono gradualmente dettagli su ciò che ha preceduto la proclamazione della legge marziale in Corea del Sud il 3 dicembre, in un colpo di mano tentato dal presidente Yoon Suk-yeol, che ha dovuto far marcia indietro dopo sei ore. Secondo quanto scrive l’agenzia di stampa Yonhap, che cita fonti interne alla polizia incaricata delle indagini sugli eventi che hanno scioccato Seoul, diversi membri ed ex membri dell’intelligence militare avrebbero discusso dei piani per l’azione di forza mentre mangiavano hamburger in un fast food due giorni prima della scioccante proclamazione della legge marziale da parte del capo dello stato.


Secondo l’Ufficio Nazionale d’Investigazione (NOI), il primo dicembre, presso una filiale della catena di fast food giapponese “Lotteria” giapponese-sudcoreanoi ad Ansan, a sud-ovest di Seiul, l’ex maggior generale dell’Esercito Noh Sang-won, già comandante del Comando dell’Intelligence della Difesa (DIC), avrebbe condiviso i piani con il maggior generale Moon Sang-ho, attuale comandante del DIC, e con altri due colonnelli dello stesso comando. La polizia avrebbe acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza, che mostrano i quattro uomini parlare mentre mangiano hamburger.


Noh e Moon sono indagati per il presunto coinvolgimento nel tentativo fallito di imporre la legge marziale da parte del presidente Yoon. Oggi Noh e Moon sono stati arrestati. “E’ stato confermato che l’ex comandante Noh ha avuto discussioni relative alla legge marziale con l’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun e con individui collegati al Comando dell’Intelligence,” ha dichiarato il NOI in un comunicato.


Uno dei due colonnelli avrebbe ammesso, durante un interrogatorio di polizia, che Noh selezionò personalmente gli ufficiali da inviare alla Commissione elettorale nazionale per sequestrare i server di rete come prove del presunto broglio elettorale da parte dell’opposizione, una tesi sostenuta dal presidente Yoon. Moon è accusato di aver eseguito gli ordini di Noh. La polizia ritiene che Noh abbia avuto un ruolo chiave nel tentativo d’imporre la legge marziale, incluso il compito di redigere il decreto di legge marziale e discutere dei piani operativi con l’allora ministro della Difesa Kim Yong-hyun, anch’egli arrestato.