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Partite esercitazioni Sudcorea-Usa, Nordcorea: provocazione

Partite esercitazioni Sudcorea-Usa, Nordcorea: provocazioneRoma, 19 ago. (askanews) – La Corea del Sud e gli Stati uniti hanno oggi dato il via a un’importante esercitazione militare combinata di 11 giorni, con lo scopo di rafforzare la loro capacità militare congiunta rispetto alle crescenti minacce militari della Corea del Nord, che ha definito le manovre “provocatorie”.


L’esercitazione annuale Ulchi Freedom Shield (UFS), che si svolgerà fino al 29 agosto, è iniziata in un contesto di crescenti preoccupazioni per lo sviluppo di armi da parte di Pyongyang e per la sempre più stretta collaborazione tra il regime di Kim Jong Un e la Russia di Vladimir Putin. Solo quest’anno, la Corea del Nord ha effettuato 37 lanci di missili balistici. Inoltre, l’Ucraina ha denunciato l’utilizzo di armi di fabbricazione nordcoreana da parte delle truppe russe.


Basata su uno scenario di guerra totale, l’UFS include un’esercitazione principale basata su simulazioni al computer, esercitazioni sul campo simultanee e prove di difesa civile, secondo quanto dichiarato dal Comando delle Forze Congiunte della Corea del Sud (JCS). Anche se l’esercitazione sarà simile per scala a quella dell’anno precedente, coinvolgendo circa 19mila soldati sudcoreani, comprenderà 48 eventi di addestramento sul campo, come sbarchi anfibi e esercitazioni a fuoco vivo, rispetto ai 38 eventi sul campo dell’anno scorso, riferisce l’agenzia di stampa Yonhap. Il numero di esercitazioni a livello di brigata aumenterà a 17 quest’anno, rispetto alle quattro dell’anno precedente.


Il JCS ha dichiarato che l’esercitazione rafforzerà ulteriormente la capacità e la prontezza degli alleati di rispondere a qualsiasi provocazione e di difendersi dalle armi di distruzione di massa della Corea del Nord, conducendo esercitazioni multidominio che utilizzano una varietà di risorse, tra cui terra, mare, aria, cyber e spazio. Durante il periodo dell’esercitazione, la prova di difesa civile Ulchi, guidata dal governo, includerà per la prima volta uno scenario che simula un attacco nucleare nordcoreano, secondo una fonte, mentre l’esercitazione militare congiunta non incorporerà tale scenario.


La Corea del Nord da sempre denuncia le esercitazioni congiunte degli alleati come una prova generale di invasione ed è solita effettuare test di armi in risposta alle manovre congiunte. Anche in questo caso i media nordcoreani hanno ospitato una stizzita reazione di Pyongyang. “Le attuali esercitazioni, che comprendono la simuzione di conflitto nucleare con la Repubblica popolare democratica di Corea (nome ufficiale della Corea del Nord, ndr.), mettono in luce in modo più chiaro la natura provocatoria di Ulji Freedom Shield come preludio a una guerra nucleare” recita un comunicato diffuso dai media di Pyongyang a firma di un Istituto per gli studi americani. “Tutti i fatti – continuano – dimostrano che Ulji Freedom Shield non è né difensivo né trasparente, ma è la più offensiva e provocatoria esercitazione di guerra per l’aggressione al mondo”. Durante la sua visita a un’unità di prima linea occidentale la scorsa settimana, il presidente del JCS, l’ammiraglio sudcoreano Kim Myung-soo, ha ordinato alle truppe di reagire immediatamente in caso di provocazioni, affermando che il Nord probabilmente userà l’esercitazione degli alleati come pretesto per metterle in atto.

Neo leader Vietnam vede Xi Jinping: Cina nostra priorità

Neo leader Vietnam vede Xi Jinping: Cina nostra prioritàRoma, 19 ago. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha ricevuto oggi a Pechino il nuovo leader del Vietnam, To Lam, che ha iniziato ieri la sua prima visita all’estero partendo proprio dalla Cina in un segnale di apertura rispetto a un paese “fratello” con cui tuttavia le relazioni non sono mai state troppo rosee.


Secondo l’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua, Xi “ha accolto con favore la visita di Stato di Lam in Cina e si ènuovamente congratulato per la sua elezione a Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito comunista vietnamita”. La Cina “è la destinazione della prima visita all’estero di Lam dopo aver assunto la carica”, ha continuato il presidente cinese, e “ciò riflette pienamente la grande importanza che Lam attribuisce alle relazioni tra i due partiti e i due paesi, nonché l’alto livello e la natura strategica delle relazioni tra Cina e Vietnam”. Il leader di Pechino, secondo Xinhua, “ha espresso la volontà di stabilire buoni rapporti di lavoro e un’amicizia personale con Lam per guidare congiuntamente lo sviluppo sostanziale nella costruzione di una comunità Cina-Vietnam con un futuro condiviso”.


To Lam, a sua volta, ha mantenuto la formale cordialità dovuta a un incontro del genere e ha detto, secondo la Xinhua, che “la Cina è sempre la massima priorità nella politica estera del Vietnam”, che “si impegnerà a portare avanti la tradizione di amicizia bilaterale creata dalle generazioni precedenti di leader dei due partiti e paesi. La visita del leader vietnamita neo-eletto è iniziata ieri da Guangzhou e continuerà fino a domani.


Lam è diventato segretario generale due settimane dopo la morte del suo predecessore di 80 anni, Nguyen Phu Trong. Ricopre inoltre la carica di presidente dal maggio scorso. I due paesi vicini, che hanno combattuto una breve ma sanguinosa guerra di confine nel 1979, hanno normalizzato le relazioni nel 1991. Nel 2008, il Vietnam ha elevato la loro relazione a una “partnership strategica comprensiva”, il più alto livello di cooperazione.


Parlando in vista della visita di Lam, il ministro degli Esteri vietnamita Bui Thanh Son ha sottolineato i benefici economici della relazione tra i due paesi. “Siamo rimasti impressionati dai numeri come il commercio bilaterale nella prima metà del 2024, che è aumentato del 24,1% su base annua a 94,5 miliardi di dollari; il numero di progetti di investimento diretto estero nel semestre è rimasto in cima con 447 nuovi progetti per un valore di quasi 1,3 miliardi di dollari,” ha dichiarato in un’intervista ai media vietnamiti, riferendosi agli investimenti diretti esteri. Son ha anche evidenziato quella che ha definito una positiva ripresa del turismo, aggiungendo: “Il Vietnam ha ospitato 2,1 milioni di turisti cinesi tra gennaio e luglio, un numero superiore a quello dell’intero 2023.” Le due parti sono tuttavia in contrasto per le concorrenti rivendicazioni territoriali concorrenti nel Mar cinese meridionale, che hanno provocato ripercussioni diplomatiche da parte di Hanoi e manifestazioni pubbliche diffuse in Vietnam. Son ha affermato du attendersi che Lam e Xi avrebbero avuto “franche, sincere e sostanziali” su questioni territoriali, pur affermando che la situazione è “fondamentalmente ben controllata; e i meccanismi di scambio e negoziazione tra le due parti sulle questioni marittime sono regolarmente mantenuti”. Il Vietnam ha adottato un approccio flessibile alla politica estera, noto come “diplomazia del bambù”, attraverso il quale ha stabilito altre sei partnership strategiche comprensive con Russia, India, Corea del Sud, Stati uniti, Giappone e Australia. Come presidente, Lam ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin durante una visita in Vietnam a giugno e ha parlato con lui per telefono dopo essere stato nominato segretario generale. Gli Stati uniti, dal canto loro, sono diventati un partner strategici durante una visita a Hanoi del presidente Joe Biden nel settembre 2023. Quell’anno il commercio bilaterale con Washington ha raggiunto 111 miliardi di dollari, mentre quest’anno ha già superato i 66 miliardi.

Collisioni e polemiche tra navi cinesi e Filippine

Collisioni e polemiche tra navi cinesi e FilippineRoma, 19 ago. (askanews) – Un nuovo incidente ha innescato una polemica tra Cina e Filippine rispetto alla sovranità su vaste aree contese del Mar cinese meridionale. Navi della Guardia costiera cinese e imbarcazioni filippine sono entrate in collisione e Pechino che Manila si sono oggi reciprocamente accusate della responsabilità dell’incidente.


Pechino ha sostenuto che due navi della Guardia costiera filippina sono entrate “illegalmente” nelle acque vicine alla scogliera di Xianbin, cioè le isole Spratly, senza autorizzazione delle autorità cinesi. Sono, in realtà, acque che la Cina rivendica come proprie, ma altri paesi comprese le Filippine negano questa autorità,. “Alle 3.24 a.m. (20.24 del 18 agosto in Italia), la nave filippina numero 4410 ha ignorato ripetuti e severi avvertimenti da parte cinese e ha deliberatamente speronato la nave cinese numero 21551, che stava svolgendo attività di routine per l’applicazione della legge, in modo non professionale e pericoloso”, si legge nella dichiarazione rilasciata dalla Guardia costiera cinese.


Pechino rivendica qualcosa come l’80% del Mari cinese meridionale, a dispetto delle opposizioni di diversi paesi della regione e degli Stati uniti. Le Filippine, in particolare, hanno fatto ricorso a un tribunale internazionale, ottenendo nel 2016 una sentenza che respinge le pretese cinesi. Ma la Repubblica popolare non ha riconosciuto tale verdetto. Da parte sua, l’ente filippino responsabile della questione – secondo quanto ripoera l’agenzia di stampa France Presse – ha dichiarato che due navi della loro guardia costiera sono state danneggiate dopo essere entrate in collisione con navi cinesi che effettuavano “manovre illegali e aggressive” vicino all’atollo Sabina. Queste manovre hanno “provocato collisioni che hanno causato danni strutturali a entrambe le navi della guardia costiera filippina”.


La televisione pubblica cinese CCTV, dal canto suo, ha trasmesso delle immagini che a dire di Pechino dimostrerebbero l’effettuazione di una manovra “non professionale” da parte di una nave filippina. (La foto è tratta dalle immagini della CGTN cinese)

Tv pubblica Sudcorea nei guai (anche per colpa di Puccini)

Tv pubblica Sudcorea nei guai (anche per colpa di Puccini)Roma, 18 ago. (askanews) – La televisione pubblica sudcoreana KBS è finita nei guai per aver mandato in onda l’inno nazionale giapponese – “Kimigayo” – e la Madama Butterfly di Giacomo Puccini il 15 agosto, che in Corea del Sud è il Giorno della Liberazione dalla dominazione coloniale nipponica.


La commissione di vigilanza ha chiarito oggi che intende mettere in cantiere misure punitive nei confronti dei responsabili, secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa Yonhap. In maniera piuttosto maldestra, KBS ha messo in onda proprio il 15 agosto la “Madama Butterfly”, l’opera di Puccini che è notoriamente ambientata in Giappone e quindi presenta splendidi costumi di tema giapponese. E, ancor peggio, all’interno della performance trasmessa è anche inclusa un’esecuzione del “Kimigayo”, l’inno nazionale nipponico, che era tale anche durante il periodo coloniale (1910-1945) e che è dedicato all’Imperatore del Giappone.


La Commissione per gli Standard delle Comunicazioni della Corea, il corrispettivo della nostra Commissione di vigilanza, ha dichiarato di aver ricevuto 28 reclami da parte degli spettatori infuriati e prevede di inserire la questione come punto all’ordine del giorno per una decisione accelerata durante la riunione plenaria prevista per lunedì. Questo vuol dire che le misure punitive dovrebbero arrivare nello spazio di due settimane. La versione dell’opera mandata in onda il 15 agosto è una registrazione filmata al Seoul Arts Center alla fine di giugno.


Nel 2014, la commissione aveva emesso un avvertimento contro un’altra emittente, JTBC, per aver trasmesso l’inno giapponese durante la presentazione di un panelista giapponese.

Softbank ha provato a creare con Intel concorrente chip IA di Nvidia

Softbank ha provato a creare con Intel concorrente chip IA di NvidiaRoma, 18 ago. (askanews) – Il gruppo giapponese SoftBank di Masayoshi Son ha tenuto colloqui con Intel sulla produzione di un chip per l’ intelligenza artificiale che possa competere col dominatore del settore, Nvidia, ma il piano è caduto. Lo scrive oggi il Financial Times.


Le trattative per collaborare con Intel avrebbero accelerato gli sforzi di SoftBank per combinare i progetti di chip della sua controllata Arm con l’esperienza produttiva della sua ultima acquisizione, Graphcore. L’amministratore delegato di SoftBank Masayoshi Son prevede di investire miliardi di dollari nel tentativo di mettere il gruppo giapponese al centro del boom dell’IA creando un rivale dei chip di Nvidia.


Il suo ambizioso schema, che ha presentato alle grandi aziende tecnologiche, comprende la produzione di chip e il software fino alla fornitura di energia per i data center che ospiterebbero i suoi processori. I colloqui con Intel sono falliti negli ultimi mesi, prima dell’annuncio del produttore di chip statunitense di drastici piani di taglio dei costi, tra cui migliaia di licenziamenti, all’inizio di agosto, hanno detto queste persone.


SoftBank si sta ora concentrando sulle discussioni con Taiwan Semiconductor Manufacturing Co, il più grande produttore di chip a contratto al mondo. L’utilizzo della fonderia statunitense di Intel per produrre chip AI avrebbe potuto consentire a SoftBank di attingere ai finanziamenti del Chips Act dell’amministrazione Biden per aumentare la produzione nazionale di semiconduttori.

Leader Usa-Giappone-Sudcorea: rafforziamo collaborazione sicurezza

Leader Usa-Giappone-Sudcorea: rafforziamo collaborazione sicurezzaRoma, 18 ago. (askanews) – I leader di Stati uniti, Corea del Sud e Giappone hanno posto l’enfasi, in una dichiarazione congiunta emessa oggi, sui risultati della loro cooperazione trilaterale in materia di sicurezza, raggiunti dopo il loro storico vertice a Camp David di un anno fa, e hanno promesso di rafforzare i loro legami.


Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, il presidente degli Stati uniti Joe Biden e il primo ministro giapponese Fumio Kishida – questi ultimi due entrambi a fine mandato e senza prospettive di rielezione – hanno celebrato i progressi nella cooperazione trilaterale: “Lavoriamo insieme per raggiungere i nostri obiettivi comuni di promuovere la sicurezza e la prosperità per la regione e per il mondo”, si legge nella dichiarazione. “Ribadiamo – hanno continuato – il nostro impegno a consultare le sfide regionali, le provocazioni e le minacce che riguardano i nostri interessi e la nostra sicurezza collettiva”. I tre leader hanno evidenziato importanti successi nel campo della sicurezza, tra cui il lancio dell’esercitazione multidominio trilaterale “Freedom Edge” a giugno e la firma di un nuovo “Quadro di Cooperazione per la sicurezza trilaterale” il mese scorso. Hanno inoltre riconosciuto gli sforzi di un gruppo di lavoro trilaterale nel contrastare il finanziamento dei programmi di armi di distruzione di massa della Corea del Nord attraverso il cybercrimine e altri mezzi illeciti.


“Siamo determinati a mantenere la pace e la stabilità nell’Indo-Pacifico, rimaniamo allineati nella nostra visione condivisa e siamo pronti ad affrontare le sfide più grandi del mondo”, si legge nella dichiarazione. “Abbiamo una convinzione incrollabile che la cooperazione tra Giappone, Repubblica di Corea e Stati Uniti sia indispensabile per affrontare le sfide di oggi e gettare le basi per un futuro prospero”. I tre partner, anche superando una serie di contrasti in particolare tra Seoul e Tokyo, hanno intensificato la loro cooperazione di sicurezza a fronte dell’accresciuta assertività della Cina nello scacchiere pacifico, della minaccia nucleare nordcoreana e del rafforzarsi dei legami tra Mosca e Pechino, anche con il contributo di Pyongyang. Tra l’altro, Corea del Nord e Russia hanno firmato a giugno un patto di mutua difesa e i paesi occidentali accusato il regime di Kim Jong Un di fornire armi a Mosca per la guerra in Ucraina.


Martedì scorso i media statali di Pyongyang hanno avvertito che il rafforzamento dei legami tra Corea del Sud, Giappone e Stati uniti rischia di trasformare i loro popoli in “carne da cannone” in caso di attacco nucleare. La dichiarazione congiunta trilaterale è stata rilasciata in vista dell’esercitazione annuale “Ulchi Freedom Shield” tra Corea del Sud e Stati Uniti, che inizierà domani e proseguirà fino al 29 agosto, comprendendo un’esercitazione principale basata su simulazioni al computer, addestramenti sul campo e prove di difesa civile.


L’esercitazione arriva in un contesto di crescenti preoccupazioni per il continuo sviluppo di armi da parte di Pyongyang, evidenziato dai suoi 37 lanci di missili balistici solo quest’anno, e dalle crescenti tensioni transfrontaliere a seguito della recente campagna di palloni di propaganda del Nord. Gli alleati hanno dichiarato che l’esercitazione di quest’anno rifletterà le minacce provenienti da tutti i domini, inclusi i missili nordcoreani, le interferenze GPS e gli attacchi informatici, nonché le lezioni apprese dai recenti conflitti armati. L’esercitazione sarà simile per dimensioni a quella dell’anno scorso, coinvolgendo circa 19.000 soldati sudcoreani. Includerà 48 eventi di addestramento sul campo, come sbarchi anfibi e esercitazioni a fuoco vivo, rispetto ai 38 eventi sul campo dell’anno scorso. Il numero di esercitazioni a livello di brigata aumenterà inoltre a 17 quest’anno, rispetto ai quattro dell’anno precedente.

Meloni ponte tra Cina e Ue? Scetticismo del SCMP

Meloni ponte tra Cina e Ue? Scetticismo del SCMPRoma, 17 ago. (askanews) – Giorgia Meloni vuol davvero fare da ponte tra la Cina e l’Unione europea? Se lo chiede oggi in un articolo di apertura del sito internet il South China Morning Post (SCMP), una testata importante in Asia con sede a Hong Kong e di proprietà di Alibaba, poco più di due settimane dopo la visita della presidente del Consiglio a Pechino.


Il viaggio dello scorso mese aveva l’obiettivo di rilanciare le relazioni con la Cina dopo l’uscita dell’Italia dall’iniziativa “Belt and Road” di Xi Jinping un anno fa, segnala il SCMP, precisando che il principale risultato di questo viaggio è stato la firma di un piano d’azione triennale per aumentare la cooperazione in vari settori, dal commercio allo sviluppo sostenibile. Inoltre, Pechino ha chiesto a Meloni di aiutare a promuovere le sue relazioni con l’Unione europea, che in questo momento sono ai minimi storici. Proprio su questo, il SCMP però mostra un certo scetticismo, citando tra gli osservatori interpellati per il suo articolo anche Michele Geraci, ex sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico del governo giallo-verde che nel 2019 spinse per l’accesso dell’Italia – allora unico paese G7 ad averlo fatto – in Belt and Road. Alla fine, Meloni ha portato fuori l’Italia dall’accordo, affermando che sono mancati i benefici economici.


Secondo il giornale di Hong Kong, la decisione di non rinnovare l’intesa è legata alla strategia di “de-risking” adottata dall’Ue nei confronti della Cina, rispetto alla quale ha un deficit commerciale di 300 miliardi di euro e che minaccerebbe il mercato europeo con un’invasione di veicoli elettrici. Inoltre, Pechino è vista da Bruxelles come sostenitrice della Russia. Durante il viaggio a Pechino, Meloni auspicato relazioni commerciali più “eque” e un deficit commerciale più ridotto con la Cina. Il piano d’azione triennale punta proprio a espandere gli investimenti bilaterali. Tuttavia Michele Geraci vede questa firma più come un modo per “salvare la faccia” dopo l’uscita dall’iniziativa Belt and Road, che nell’idea originaria era concepito per durare almeno dieci anni. Geraci inoltre ricorda che Meloni ha adottato posizioni critiche nei confronti della Cina.”Voleva boicottare le Olimpiadi di Pechino, uscire dalla Belt and Road… è un rischio per la relazione Ue-Cina” ha detto Geraci al SCMP.


Il giornale di Hong Kong, ancora, segnala che le critiche di Meloni alla Cina “risalgono almeno al 2008, quando era ministra della Gioventù e chiese agli atleti italiani di boicottare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino a causa delle presunte violazioni dei diritti umani in Tibet”. Inoltre, dopo essere diventata capo del governo, “ha permesso a Taiwan di aprire un ufficio di rappresentanza a Milano e ha esortato l’Ue a dare sostegno all’isola”. Secondo Francesca Ghiretti, assistente di ricerca specializzata nelle relazioni Ue-Cina presso il King’s College di Londra, sempre interpellata dal SCMP, rispetto alla Cina l’Italia sta avendo un approccio simile a quello delle altre grandi economie europee. “La differenza con altri paesi europei, come la Germania e la Francia, è che l’Italia tende a cercare vittorie di marketing che, tuttavia, spesso sono vuote di contenuto. Questo è stato il caso con la Belt and Road ed è presto per dirlo, ma è probabile che sia il caso anche per il contenuto della recente visita”.


Non tutti gli analisti citati dal giornale, però, esprimono scetticismo su un impegno di Meloni per il miglioramento dei legami economici con la Cina. Long Jing, vice direttore del Centro per gli Studi Europei presso il Shanghai Institutes for International Studies, ritiene che Meloni abbia dovuto confermare la sua fedeltà agli Usa non rinnovando l’accordo Belt and Road. Ma, dal momento che non è riuscita a ottenere posizioni di rilievo nell’esecutivo europeo dopo le elezioni di giugno, potrebbe assumere alcune scelte in discontinuità rispetto a Bruxelles “in modo da massimizzare gli interessi del proprio paese”. E’ tuttavia una voce isolata tra quelle interpellate dal giornale di Alibaba. Wang Yiwei, specialista dell’Europa presso la Renmin University, è invece molto più tranchant: “La relazione tra Cina e Occidente deve ancora affrontare grandi problemi. Se ci sono alcuni nuovi segni con l’Italia, la Cina sarà sicuramente felice. Ma non possiamo fare affidamento su questo. Gli italiani sono piuttosto volubili”.

Giappone, finito allarme per il tifone, torna quello per il caldo

Giappone, finito allarme per il tifone, torna quello per il caldoRoma, 17 ago. (askanews) – In Giappone è passata la bufera, o meglio il tifone. Ampil – un importante tifone che si era pericolosamente avvicinato all’area di Tokyo – ha lasciato l’Arcipelago senza aver lasciato troppi danni per dirigersi verso l’Oceano Pacifico al largo.


Il traffico dei treni ad alta velocità, per quanto ritardato, è ripreso, mentre sono state molte le cancellazioni di voli nazionali e internazionali. Ma ormai l’allarme che l’Agenzia meteorologica nazionale rilancia non è più per gli effetti del tifone, bensì per il caldo estremo che è tornato su larga parte del paese, in un anno che ha già battuto tutti i record in questo senso. Ampil in realtà non è arrivato alle coste, ha girato al largo, attenuando ulteriormente il rischio. Venti a oltre 160 km all’ora hanno battuto l’area di Tokyo, secondo la valutazione del Kishocho (l’agenzia meteorologica giapponese).


Ma i danni veri non si sono visti, tranne il disagio per alcune migliaia di case rimaste senza energia elettrica per un po’ di ore e i ritardi per la tanta gente che doveva cominciare il contro-esodo. Sì, perché in queste ore si chiude la festività del Bon, una delle principali per i giapponesi, i quali approfittano di questa ricorrenza per tornare alle loro città di origine e visitare le tombe di famiglia. (Immagine tratta dal sito internet dell’Agenzia meteorologica nazionale del Giappone)

Seoul a Nordcorea: apriamo una piattaforma di dialogo

Seoul a Nordcorea: apriamo una piattaforma di dialogoRoma, 16 ago. (askanews) – Il ministro dell’Unificazione della Corea del Sud, Kim Yung-ho, ha esortato venerdì la Corea del Nord a rispondere all’offerta della Corea del Sud di creare una piattaforma di dialogo ufficiale e a riprendere i canali di comunicazione intercoreani sospesi. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


L’appello di Kim è arrivato il giorno dopo che il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha proposto alla Corea del Nord l’istituzione di un canale di dialogo a livello operativo che possa “affrontare qualsiasi questione” durante un discorso in occasione della Giornata della Liberazione. Yoon ha presentato una visione per l’unificazione basata sulla libertà con la Corea del Nord e ha promesso di espandere l’afflusso di informazioni esterne nel Nord.


“Poiché il presidente ha proposto l’istituzione di un canale di dialogo tra le due Coree, esorto la Corea del Nord ad accettarlo”, ha dichiarato Kim durante una conferenza stampa. Il ministro ha affermato che la Corea del Sud è disposta a discutere qualsiasi argomento, inclusa la denuclearizzazione della Corea del Nord, le questioni umanitarie e gli scambi intercoreani. “A tal fine, la linea di comunicazione di collegamento intercoreano e le linee dirette militari che la Corea del Nord ha unilateralmente sospeso dovrebbero essere riattivate”, ha aggiunto.


La visione di unificazione di Yoon è stata presentata come un aggiornamento alla formula di unificazione del governo svelata nel 1994, che prevede la ricerca della riconciliazione e della cooperazione, la creazione di una confederazione coreana e il completamento di un paese unificato.

Cina rafforza controlli doganali contro vaiolo delle scimmie

Cina rafforza controlli doganali contro vaiolo delle scimmieRoma, 16 ago. (askanews) – Le autorità cinesi hanno annunciato un rafforzamento delle misure di controllo e nei porti di ingresso per prevenire l’importazione del virus del vaiolo delle scimmie (mpox), in seguito all’aumento dei casi a livello globale. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.


Le persone provenienti da paesi e regioni in cui sono stati confermati casi di mpox e che presentano sintomi devono dichiarare le proprie condizioni alle dogane al momento dell’ingresso, ha intimato l’Amministrazione Generale delle Dogane della Cina (GAC). Gli ufficiali doganali applicheranno misure mediche e condurranno campionamenti e test in conformità con le procedure prescritte. Veicoli, container e merci provenienti da paesi e regioni in cui sono stati segnalati casi di mpox saranno sottoposti a sanificazione. Queste misure saranno valide per sei mesi, ha specificato la GAC.


L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato mercoledì l’mpox un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale, lanciando l’allarme per il suo potenziale di ulteriore trasmissione internazionale.