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Trump vuol dividere Cina e Russia? Pechino: non ci riuscirà

Trump vuol dividere Cina e Russia? Pechino: non ci riusciràRoma, 27 feb. (askanews) – Uno degli evidenti obiettivi strategici dell’amministrazione Trump nella competizione globale tra potenze, cioè infilare un cuneo nel rapporto tra Russia e Cina che si è stretto durante l’amministrazione Biden, è diventato oggi un elemento aperto di polemica, dopo che il segretario di Stato Marco Rubio ha candidamente fatto capire che Washington non vuole che Pechino e Mosca siano allineate. Gli ha immediatamente risposto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jiang, che ha detto che i tentativi di seminare zizzania tra i due paesi sono “destinati a fallire”.


La questione si è posta dopo che, martedì, Rubio ha parlato in un’intervista al network populista di destra Breitbart News, chiarendo che la struttura di relazioni che vede oggi la Russia come “partner minore” della Cina sarebbe un problema per gli Stati uniti, che si troverebbero “due potenze nucleare allineate” sul fronte opposto al suo. “Non so se riusciremo mai a separarli completamente”, ha detto ancora Rubio, che vede i russi “sempre più dipendenti dai cinesi”. Questa visione per quale il presidente Donald Trump avrebbe come obiettivo quello di dividere Russia e Cina è molto diffusa tra gli analisti di politica internazionale ed è corroborata anche dall’approccio che Trump ha avuto con il presidente russo Vladimir Putin e il suo sforzo per porre termine alla guerra in Ucraina. Un’operazione, quella di inserirsi tra Mosca e Pechino, che ebbe successo nel 1972, quando Richard Nixon mise in campo un disgelo che minò le relazioni tra la Repubblica popolare cinese e l’Unione sovietica.


Rubio, in realtà, ha anche detto che non sarebbe positivo avere “Cina e Russia in contrasto” tra loro, visto che si tratta di due potenze nucleari. In effetti la geografia dei due imperi ha messo storicamente spesso in contrasto Russia e Cina, in competizione per il controllo dell’Asia centrale e del vago e lungo confine che che le divide. L’ultimo conflitto armato tra i due giganti è avvenuto nel 1969, quando Unione sovietica e Cina combatterono una guerra (non formalmente dichiarata) per questioni di confine, con circa un migliaio di morti tra tutte e due le parti. Il conflitto fu per il controllo, in particolare, di una piccola isola nel fiume Ussuri, che divide Russia e Cina. L’isola Zhenbao, Damansky per i russi, alla fine – in base all’accordo territoriale del 1991, restò ai cinesi.


Anche oggi, per quanto sotto la cenere della sintonia geopolitica di questi ultimi anni tra Pechino e Mosca, in realtà cova la brace di una competizione per il controllo dell’Asia centrale, fondamentale per i progetti di riapertura delle Vie della Seta per i cinesi, con la possibilità di un collegamento per i ricchi mercati europei, ma anche per le importanti risorse energetiche dell’area. Negli ultimi anni, Pechino ha fortemente aumentato la sua influenza nella regione – per esempio, diventando il primo mercato di export per il gas del Turkmenistan – nonostante il tradizionale grip della Russia su questi paesi che facevano parte integrante dell’Unione sovietica durante la Guerra fredda. Elementi, insomma, su cui far leva per spezzare la relazione sino-russa, volendo, ce ne sarebbero. Questo spiega, in parte, anche l’irritazione con cui Pechino ha risposto alle osservazioni di Rubio. Lin Jian, nella quotidiana conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulle affermazioni del capo della diplomazia Usa, ha detto che “le strategie di sviluppo e le politiche estere di Cina e Russia sono molto lungimiranti e le relazioni sino-russe progrediranno serenamente, indipendentemente dai cambiamenti globali”. Pertanto, ha continuato, “è del tutto inutile per gli Stati uniti cercare di seminare discordia nelle relazioni sino-russe”.


La Cina, su questo fronte, è certamente molto attenta a tutto ciò che si muove negli scenari internazionali. In particolare, il disgelo promosso da Trump tra Usa e Russia è stato osservato con una certa attenzione. Non a caso, Putin ha sentito il bisogno di chiedere un appuntamento telefonico col presidente cinese Xi Jinping per rassicurarlo che – a quanto ha scritto l’agenzia di stampa statale Xinhua – Russia e CIna sono “buoni vicini” e “veri amici”.

Ia, su Amazon falsi romanzi di Banana Yoshimoto e Yoko Ogawa

Ia, su Amazon falsi romanzi di Banana Yoshimoto e Yoko OgawaRoma, 26 feb. (askanews) – Nel nuovo mondo dell’Intelligenza artificiale generativa può capitare a scrittori di successo di ritrovarsi attribuite opere che non hanno mai scritto. E’ capitato a due autrici giapponesi molto vendute all’estero – Banana Yoshimoto e Yoko Ogawa – che hanno individuato sul servizio di Kindle, Amazon, ebook che non sono mai stati scritti da loro. Dopo la segnalazione, i contenuti sono stati rimossi.


Secondo quanto riferisce la televisione pubblica giapponese NHK, esperti hanno analizzato la copertina e le peculiarità del testo del libro attribuito a Yoshimoto, concludendo che le opere sono state creato utilizzando l’intelligenza artificiale generativa. Gli esperti, analizzando la copertina e le peculiarità del testo, hanno ipotizzato che tali opere potrebbero essere state create utilizzando un’intelligenza artificiale generativa.


In particolare, Yoshimoto ha scoperto il problema la sera del 25, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte dei lettori. Successivamente, ha invitato i lettori tramite i social network a non acquistare tali presunte sue opere e ha contattato Amazon, che ha provveduto alla rimozione del contenuto. “La libera creazione di opere derivate dovrebbe essere accettata, ma ritengo problematico che tali opere vengano consigliate dagli algoritmi di Amazon o appaiano nelle pagine degli autori. Non sono affatto contraria all’uso dell’Ia, ma ritengo che sia necessario rispettare i diritti degli autori noti. Invito i lettori di eBook a verificare sempre attraverso i canali ufficiali del editore o i profili social degli autori”, ha commentato alla NHK Yoshimoto.


Più irritata è apparsa Ogawa. “Il testo, scritto in un giapponese incomprensibile e corredato da una copertina che sembra autentica, non mi appartiene. Non ho mai visto queste opere prima d’ora e non so come comportarmi in questa situazione. Intendo consultarmi con il mio editore per decidere come procedere e spero che si possa creare un sistema in cui i lettori ricevano sempre il libro corretto”, ha segnalato la scrittrice. Secondo gli esperti, sarà sempre più difficile, con lo sviluppo dell’Ia e dei modelli linguistici di ampie dimensioni, distinguere le opere originali e quelle “fake”. Ma questo potrebbe diventare anche un problema per le stesse piattaforme, perché i lettori potrebbero essere indotti a disertare le piattaforme per affidarsi a canali di vendita più affidabili come le case editrici e le “vecchie” librerie.

Nordcorea, Kim Jong Un: abituare i soldati a guerra moderna

Nordcorea, Kim Jong Un: abituare i soldati a guerra modernaRoma, 26 feb. (askanews) – Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha visitato un’accademia militare a Pyongyang, sottolineando la necessità di educare i soldati alle “esperienze reali della guerra moderna” e di padroneggiare armi e equipaggiamenti tecnologicamente avanzati. Lo ha riferito oggi l’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana KCNA.


Kim ha ispezionato ieri l’Accademia militare Kang Kon, il centro di formazione degli ufficiali più prestigioso del paese, segnando così il suo secondo giorno consecutivo di visita a un’istituzione dedicata all’educazione militare. Lunedì, Kim aveva visitato l’Università politica Kim Il Sung, sottolineando il principio del “primato dell’ideologia” e l’importanza della lealtà nella costruzione di un esercito potente.


Durante l’ispezione di iierii, Kim ha fatto riferimento all’attuale situazione internazionale, affermando che “la natura aggressiva e bellicosa degli imperialisti si manifesta in modo sempre più palese”, mentre “guerra e spargimento di sangue stanno diventando all’ordine del giorno”. In questo contesto, “le forze armate della Repubblica democratica popolare di Corea (DPRK) devono essere in grado di fronteggiare perfettamente una guerra”, ha detto il capo nordcoreano.


Kim ha invitato a “intensificare l’educazione incentrata sulla pratica militare” e ad assicurarsi che tutti gli studenti “apprendano le reali esperienze della guerra moderna”, “padroneggino le armi, i mezzi di combattimento e le attrezzature tecniche rapidamente avanzate e acquisiscano le capacità di comando corrispondenti alla guerra moderna”. La Corea del Nord ha inviato in Russia, a supporto della guerra di Mosca contro l’Ucraina, qualcosa come 11mila soldati – secondo quanto affermano Corea del Sud e Stati uniti – ma questi hanno dato la percezione di arretratezza in termini di addestramento alla guerra moderna.


Kim ha sottolineato che agli studenti deve essere instillata una “ferma coscienza rivoluzionaria”, prima di trasferire loro il sapere militare, e ha ribadito la necessità di prepararli a “diventare combattenti dotati di eccellente precisione di tiro, abili metodi d’ingaggio e una forte capacità fisica”. Secondo la KCNA, Kim ha osservato docenti e studenti mentre eseguivano una dimostrazione dell’arte marziale coreana Kyoksul, di tiro a fuoco vivo ed esercitazioni con apparecchiature polivalenti.

Xi agli alti quadri del Partito: avviare azioni innovative

Xi agli alti quadri del Partito: avviare azioni innovativeRoma, 26 feb. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha esortato i funzionari anziani del Partito comunista a farsi carico di nuove responsabilità e ad avviare azioni innovative per promuovere la modernizzazione cinese. Lo riferiscono i media di stato di Pechino.


Le osservazioni sono state fatte dopo che Xi ha esaminato i rapporti annuali di lavoro recentemente presentati al Comitato Centrale del CPC e al segretario generale da parte dei funzionari anziani, in vista dell’inizio della Doppia Sessione, l’annuale riunione dell’Assemblea del Popolo e del Comitato politico consultivo del popolo cinese, principale appuntamento dell’agenda politica interna annuale cinese. Xi ha incontrato i membri del Politburo, il sancta sanctorum del Partito comunista cinese e del potere nella Repubblica popolare, oltre ai membri anziani di una serie di gruppi di riferimento all’interno della nomenklatura di partito e ai componenti della Segreteria, del Consiglio di Stato (l’esecutivo) e dei comitati permanenti dell’Assemblea nazionale del Popolo, del Comitato politico consultivo. Ancora, erano presenti i rappresentanti di partito all’interno della Corte suprema del Popolo e della Procura suprema del Popolo.


Xi ha sottolineato l’importanza di affrontare “i compiti ardui legati al progresso delle riforme e dello sviluppo, pur mantenendo la stabilità, in questo che è l’ultimo anno di applicazione XIV Piano Quinquennale (2021-2025) ed è altresì un anno cruciale per il consolidamento delle riforme in senso più complessivo”. Il leader ha parlato nella sua funzione di segretario generale del Pcc, che svolge unitamente a quella di Presidente della Repubblica popolare cinese e presidente del Comitato militare centrale.


Xi ha esortato all’implementazione decisa delle principali politiche e decisioni adottate dal Comitato Centrale del Partito, e al raggiungimento degli obiettivi fissati nel XIV Piano Quinquennale, al fine di gettare basi solide per un buon inizio del prossimo periodo del XV Piano Quinquennale (2026-2030). Ha anche invitato a rispondere “con calma a eventuali sfide derivanti dalle dinamiche in evoluzione sia sul fronte interno che internazionale, ad accelerare la creazione di un nuovo modello di sviluppo, a rafforzare ulteriormente le riforme in maniera globale, ad ampliare l’apertura economica a standard elevati e a promuovere una ripresa e una crescita economica sostenuta”.

Sudcorea, sorpresa demografica: nel 2024 aumentano nascite

Sudcorea, sorpresa demografica: nel 2024 aumentano nasciteRoma, 26 feb. (askanews) – Sorpresa in Corea del Sud: per la prima volta in nove anni, nel 2024 è stato registrato un incremento delle nascite di bambini. Si tratta di un dato in controtendenza che, tuttavia, appare piuttosto incidentale, perché risente di un incremento dei matrimoni post-pandemia. Lo ha comunicato oggi l’agenzia statistica nazionale della Corea del Sud.


Nel corso dell’anno scorso sono nati complessivamente 238.300 bambini, con un aumento del 3,6% rispetto al record minimo di 230.000 del 2023, secondo i dati di Statistics Korea. La cifra era in calo dal 2015, anno in cui si attestava a 438.400. Anche il tasso di fertilità totale, ovvero il numero medio di figli che una donna è destinata ad avere nel corso della sua vita, ha registrato una ripresa per la prima volta in nove anni, raggiungendo 0,75 nel 2024, in aumento rispetto a 0,72 registrati l’anno precedente. Questo dato ha superato le precedenti previsioni del governo, che si attendevano un tasso di 0,74.


In ogni caso, il tasso di fertilità sudcoreano rimane tra i più bassi al mondo ed è circa la metà della media dei paesi membri dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse). Dal 2018, la Corea del Sud è l’unico paese Ocse con un tasso inferiore a 1. Resta inoltre ben al di sotto del livello di sostituzione di 2,1 nascite per donna, necessario per mantenere una popolazione stabile senza ricorrere all’immigrazione. “La tendenza al rialzo nei matrimoni, iniziata dopo la pandemia di COVID-19, è continuata”, ha dichiarato Park Hyun-jeong, un funzionario della Statistics Korea, durante una conferenza stampa.


Il numero di matrimoni nel 2024 è stato il più alto dal 1996. Nel corso dell’anno scorso, 222.422 coppie si sono unite in matrimonio, con un aumento del 14,9% rispetto all’anno precedente, segnando il più marcato incremento annuale da quando l’agenzia ha iniziato a raccogliere dati nel 1981. L’agenzia ha spiegato che un maggior numero di coppie ha deciso di sposarsi a partire dalla seconda metà del 2022 fino alla prima metà del 2023, dopo aver posticipato i matrimoni durante le fasi iniziali della pandemia.


Gli esperti hanno valutato la ripresa come un segnale positivo dopo quasi un decennio di calo, ma hanno avvertito di non considerare automaticamente il trend come definitivo.

Tensione Taiwan-Cina: Pechino ordina esercitazioni a fuoco vivo

Tensione Taiwan-Cina: Pechino ordina esercitazioni a fuoco vivoRoma, 26 feb. (askanews) – Alta tensione nello stretto di Taiwan. La Cina ha annunciato esercitazioni a fuoco vivo al largo della costa meridionale dell’isola, che Pechino considera parte integrante del suo territorio.


Secondo l’agenzia di stampa CNA, sono stati rilevati 32 velivoli cinesi, compresi caccia Shenyang J-11, aerei Shaanxi KJ-500, oltre che droni, nei cieli vicini all’isola. Almeno 22 aerei cinesi sono entrati nella Zona d’identificazione della Difesa aerea (ADIZ) di Taiwan, nella parte sud-est dell’isola.


I velivoli sarebbero stati impegnati in “pattugliamenti congiunti di prontezza al combattimento” in coordinamento con navi dell’Esercito di liberazione popolare cinese. Inoltre, a quanto ha riferito l’esercito cinese, i mezzi navali sono stati impegnati in un “addestramento a fuoco vivo”. Il ministero della Difesa di Taiwan, dal canto suo, ha condannato le azioni cinesi e ha dispiegato navi, aerei e guardia costiera per monitorare la situazione, rimanendo vigile per adttare le contromisure necesarie.


Ha inoltre condannato l’improvviso annuncio di Pechino, secondo il quale avrebbe condotto esercitazioni a fuoco vivo, cosa che rappresenta, secondo Taipei, una grave minaccia per la sicurezza della navigazione aerea e marittima e “una provocazione manifesta alla sicurezza e stabilità regionale”. Taipei ha inoltre affermato che “le provocazioni del Partito comunista cinese al largo delle coste di Vietnam e Australia”, la sua intimidazione alle Filippine e altre azioni che minano lo status quo sono prove “sufficienti a dimostrare che la Cina eè l’unica e la più grande minaccia alla pace e alla stabilità nello Stretto di Taiwan e nella regione Indo-Pacifico”.

L’Ia di Trump e la scommessa di Masayoshi Son sullo Stargate

L’Ia di Trump e la scommessa di Masayoshi Son sullo StargateRoma, 21 feb. (askanews) – Se per Elon Musk la frontiera ultima è Marte, per Masayoshi Son si chiama ASI, cioè Superintellingenza artificiale generale. Il magnate giapponese, quasi un intruso nell’affare di Stargate, il progetto di sviluppo dell’Ia generativa da 500 miliardi di dollari, benedetto dal presidente americano Donald Trump (e, contestualmente, scomunicato da Musk), si è inserito con la sua SoftBank in una posizione chiave, promettendo 100 miliardi di dollari da aggiungere a quello che metteranno sul tavolo gli altri partner, a partire da OpenAI. Per lui è una scommessa, anche con margini di rischio, ma del tutto nello stile e nella strategia del personaggio.


Da questo affare, per come la vede ‘Masa’, c’è molto da guadagnare in termini economici, certo, ma nella scelta di spingere con forza sull’acceleratore ci sono anche altre motivazioni, più filosofiche. D’altronde, Son è un investitore di frontiera, non uno che ami le scommesse facili e la storia di SoftBank è fatta di diverse scelte azzeccate, ma anche di qualche sonora batosta. Masa nell’ASI pare crederci davvero e lo ripete da tempo; per lui non è un matrimonio solo opportunistico, quello che l’ha portato a sedersi al tavolo dei cavalieri dell’apocalisse tecnologica. Così, questo mese, è salito su un palco a Tokyo e ha detto che Stargate ‘influirà sul corso futuro dell’umanità’. Un’affermazione in cui c’è un che di fideistico. D’altronde, a giugno scorso, nell’esporre all’Assemblea degli azionisti di SoftBank la filosofia che avrebbe orientato il gruppo tecnologico e finanziario nipponico, era stato chiaro che l’obiettivo è quello di sviluppare l’ASI. ‘Ho deciso di realizzare l’ASI un anno fa e mi sono concentrato ogni giorno solo su questo punto, chiedendomi se fosse veramente possibile e se noi fossimo in grado di farlo”, ha detto Son. “Voglio contribuire – ha continuato – alla straordinaria evoluzione futura dell’umanità, realizzando l’ASI”. Nella teoria, a cui ha dato un importante contributo il filosofo Nick Bostrom, sono individuate tre tipologie di Intelligenza artificiale: l’ANI (Intelligenza artificiale stretta), che è quella a cui siamo fermi ora e che comprende il parlato ed elabora il linguaggio naturale al fine di compiere attività in interazione con l’uomo senza andare oltre i compiti assegnati; l’AGI (Intelligenza artificiale generale), che è la nuova frontiera e che si pone l’obiettivo di replicare l’intelligenza umana, in modo da avere una coscienza e di imparare dalle proprie azioni evolvendosi; l’ASI (la Superintelligenza artificiale), un’intelligenza che superi l’uomo, in grado di risolvere qualsiasi problema in maniera rapidissima. Quest’ultima è quella che, nelle visioni distopiche, preoccupa di più. Lo stesso Musk ha espresso forte preoccupazione per un ‘futuro da Terminator’, che potrebbe essere conseguenza dello sviluppo dell’ASI e che lui ha previsto addirittura già per la fine di quest’anno.


Questa visione distopica, invece, non appartiene a Son il quale, nella stessa assemblea degli azionisti, spiegò che ‘il core-business (di SoftBank) è rendere le persone felici attraverso la rivoluzione dell’informazione, facendo evolvere i mezzi per raggiungere questo obiettivo”. Ma chi è questo imprenditore visionario (e non a caso il fondo d’investimento da lui creato si chiama Vision Fund)? Son è nato nel 1957 in un piccolo centro del Giappone meridionale rurale da una famiglia di retaggio coreano. Il suo nome coreano è Son Jeong-hui e ha preso la cittadinanza giapponese solo nel 1990. Non si tratta d’un fatto secondario nella sua formazione e la sua esperienza ricorda quelli di altri protagonisti della rivoluzione Ia, come per esempio Jensen Huang, il fondatore sino-statunitense di Nvidia, che ha inventato le GPU, cuore della macchina hardware che fa girare l’Ia.


La famiglia di Masa fece di tutto per farlo studiare, nonostante situazione economica e giuridica difficile e con tutti gli ostacoli che uno zainichi (il modo in cui sono definiti i nippo-coreani) si trova ad affrontare in Giappone. Il giovane trovò un mentore nel manager Den Fujita, capo della McDonald’s in Giappone e poté studiare inglese e informatica, per poi trasferirsi negli Usa a 16 anni, a San Francisco. A Berkeley studiò economia, ma con un forte addentellato informatico e, ancora da studente, creò un traduttore elettronico che poi vendette alla giapponese Sharp: qualunque studente straniero che abbia praticato la lingua giapponese negli anni ’90, appena sbarcato nel Sol levante si è precipitato a comprare quella macchinetta dei sogni. Sempre da studente, fece soldi con la compravendita di videogiochi. Dopo la laurea nel 1980, fondò un’azienda di videogioco (Unison) a Oakland, che poi andò a finire al gigante elettronico giapponese Kyocera. Nel 1981 fondò la SoftBank, compagnia tecnologica, con cui si lanciò nel business dei telefoni cellulari. Poi, a metà anni ’90, investì in Yahoo! Japan e nel 1999 scommise in Jack Ma e la sua Alibaba, investendo 20 miliardi di dollari. Due anni fa, però, ha venduto quasi tutte le quote del gigante dell’e-commerce cinese (che, per inciso, ha investito molto nell’Ia negli ultimi anni).


Nel 2017, poi, Son mise molti soldi in Vision Fund, il fondo da lui creato, con una strategia di investimenti sempre al rilancio e con diversi inciampi. La crisi delle azioni tecnologiche della fase Covid, per esempio, portò perdite che superarono i 20 miliardi di dollari al tasso attuale. Ora la scommessa di Son è però decisamente sull’Ia. ‘Pensate ai prossimi 10 anni. Sarà una Superintelligenza artificiale incredibile, che le persone non riescono a immaginare perché tendono a pensare in modo lineare, ma quando arriva la crescita esponenziale, va oltre ogni immaginazione’, ha dichiarato Son, secondo Nikkei Asia. ‘Questo mi ricorda l’inizio di Internet… la gente diceva: ‘Perché abbiamo bisogno di tanta capacità e banda?’… Ora tutte quelle critiche sembrano prive di senso’. Però, accanto alla parte visionaria, c’è anche un calcolo economico. Masa sta stringendo rapporti sempre più forti con OpenAI di Sam Altman. Secondo quanto riportato da Nikkei a gennaio, SoftBank sta valutando un investimento fino a 25 miliardi di dollari nella società americana, il che la renderebbe probabilmente il più grande investitore in termini di valore, anche se Microsoft – investitore precedente di OpenAI – manterrebbe una quota maggiore nella società. OpenAI potrebbe fornire a SoftBank ChatGPT, il chatbot più utilizzato al mondo, oltre a preziose informazioni sul settore e sulle tecnologie emergenti. SoftBank dal canto suo ha in pancia un’importante presenza nel settore dei chip. Infatti, dapprima ha comprato il produttore Arm Holdings. Poi, nel 2020, ha venduto un braccio, Arm Limited, al gigante Nvidia per 66 miliardi di dollari, ma l’affare è sfumato per il no dei regolatori Usa e Ue. Quindi SoftBank è ancora proprietario del produttore britannico di chip, che potrebbe fare concorrenza in futuro a Nvidia, anche se per il momento le CPU prodotte da Arm non sono all’altezza delle performance delle GPU di Nvidia. Il capo della compagnia britannica, Jason Child, non ha escluso recentemente che Arm inizi a produrre GPU. Ma ci sono anche altri asset nel portafoglio di SoftBank che potrebbero essere preziosi per Stargate. Ad esempio, SB Intuitions, che sviluppa modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), tecnologia alla base dei chatbot, basati sulla lingua giapponese. I chatbot popolari, come ChatGPT, sono solitamente basati sull’inglese, il che li rende spesso fallaci per gli utenti giapponesi. Soprattutto, SoftBank – spiega Nikkei Asia – prevede inoltre di costruire due grandi data center per l’Ia in Giappone, che potranno beneficiare del programma Stargate trasferendo il know-how operativo accumulato insieme a partner come Oracle. Inoltre, SB Energy dovrebbe fornire elettricità rinnovabile per il progetto Stargate. Fondata nel 2019, SB Energy gestisce centrali solari negli Stati americani del Texas e della California, secondo il sito ufficiale. I data center, necessari per l’Ia, sono enormemente energivori. Il chip per l’Ia di Nvidia richiede grandi quantità di energia e sistemi di raffreddamento complessi, comportando un enorme consumo energetico per l’addestramento dei modelli di IA.

Cina: due aerei filippini espulsi da isole Spratly

Cina: due aerei filippini espulsi da isole SpratlyRoma, 21 feb. (askanews) – L’esercito cinese ha dichiarato oggi di aver espulso tre velivoli filippini dai cieli sopra le isole Spratly, nelle aree contese del Mar cinese meridionale, nell’ennesimo di questi episodi di tensione tra Pechino e Manila in relazione alle confliggenti rivendicazioni territoriali. Lo riferisce il South China Morning Post.


“Il 20 febbraio, due aerei C-208 filippini e un aereo N-22 sono entrati illegalmente nello spazio aereo nei pressi delle Isole Nansha”, ha affermato il colonnello Tian Junli, portavoce del Comando del teatro meridionale dell’Esercito popolare di liberazione, in un comunicato rilasciato oggi. Tian ha aggiunto che i velivoli cinesi hanno “mantenuto il pieno controllo della situazione, emesso degli avvertimenti e fatto allontanare i velivoli”. Il C-208 è un velivolo modificato, dotato di sistemi per operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), mentre l’N-22 è un aereo leggero ad alta ala a doppio turboelica, destinato a compiti di utilità generale.

Cina: due aerei filippini espulsi da isole Spratly

Cina: due aerei filippini espulsi da isole SpratlyRoma, 21 feb. (askanews) – L’esercito cinese ha dichiarato oggi di aver espulso tre velivoli filippini dai cieli sopra le isole Spratly, nelle aree contese del Mar cinese meridionale, nell’ennesimo di questi episodi di tensione tra Pechino e Manila in relazione alle confliggenti rivendicazioni territoriali. Lo riferisce il South China Morning Post.


“Il 20 febbraio, due aerei C-208 filippini e un aereo N-22 sono entrati illegalmente nello spazio aereo nei pressi delle Isole Nansha”, ha affermato il colonnello Tian Junli, portavoce del Comando del teatro meridionale dell’Esercito popolare di liberazione, in un comunicato rilasciato oggi. Tian ha aggiunto che i velivoli cinesi hanno “mantenuto il pieno controllo della situazione, emesso degli avvertimenti e fatto allontanare i velivoli”. Il C-208 è un velivolo modificato, dotato di sistemi per operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), mentre l’N-22 è un aereo leggero ad alta ala a doppio turboelica, destinato a compiti di utilità generale.

Cina usa l’Ia per il reclutamento dei piloti militari

Cina usa l’Ia per il reclutamento dei piloti militariRoma, 20 feb. (askanews) – La Forza aerea dell’Esercito di liberazione popolare cinese ha iniziato a utilizzare test biometrici potenziati dall’intelligenza artificiale per esaminare i potenziali piloti. Lo ha riferito oggi la televisione statale cinese CCTV.


L’intelligenza artificiale è usata per analizzare i segnali biologici dei candidati, al fine di identificare rischi per la salute a lungo termine e valutare l’adattabilità uomo-macchina. Il sistema gioca un ruolo fondamentale nell’interpretare questi segnali, rivelando rischi che potrebbero non essere evidenti agli esaminatori umani e permettendo così di prevedere potenziali problematiche future. La fase finale della selezione include valutazioni mediche e psicologiche, con oltre 100 test che esaminano le prospettive di salute e la capacità dei candidati di adattarsi alle tecnologie avanzate. Zhang Yishuang, esperto del reclutamento della Forza Aerea della PLA, ha spiegato a CCTV che il sistema Ia è ormai integrato nel processo, consentendo agli esperti umani di concentrarsi sulle caratteristiche personali, mentre la tecnologia interpreta i dati fisici.


L’uso dell’Ia nel reclutamento militare – spiega il South China Morning Post – non è un fenomeno isolato: anche l’esercito britannico ha recentemente adottato tecnologie simili per analizzare rapidamente le cartelle cliniche dei candidati, riducendo significativamente i tempi di valutazione. Negli Stati Uniti, strumenti come “Recruit 360” sono stati lanciati per analizzare milioni di file dei candidati, sebbene importanti figure militari sottolineino sempre la necessità di una supervisione umana per garantire un uso responsabile dell’Ia.