Blinken ha incontrato alto diplomatico cinese Wang Yi a GiacartaRoma, 13 lug. (askanews) – Il capo della politica estera del Partito comunista cinese Wang Yi ha incontrato oggi il segretario di Stato americano Antony Blinken e si è trattato del il secondo incontro tra i massimi diplomatici delle due potenze in meno di un mese, un segno incoraggiante sulla via del disgelo dei rapporti cruciali trai due paesi rivali.
L’incontro – secondo quanto ha riferito il South China Morning Post – ha avuto luogo a margine della riunione annuale dei ministri degli Esteri dell’Asean, l’Associazione delle nazioni del Sudesta asiatico, a nella Giacarta, dove Wang rappresentava la Cina al posto del ministro degli Esteri Qin Gang, il quale da un po’ di tempo non appare in pubblico per “motivi di salute”. In precedenza Wang e Blinken si sono visti a Pechino durante una visita di due giorni del cap della diplomazia americana.
Solo poche ore prima, a Washington, l’ambasciatore cinese Xie Feng aveva incontrato la sottosgretaria alla difesa Usa con delega all’Indo-Pacifico Ely Ratner e i due avevano concordato di mantenere aperte le linne di comunicazione militar, interrotte di fatto da un anno, dopo la visita dell’allora speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi a Taiwan. La scorsa settimana, inoltre, la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen ha visitato Pechino e ha affermato di aver tenuto discussioni “dirette, sostanziali e produttive” con il nuovo team economico cinese. Ha anche affermato che il suo viaggio ha contribuito a mettere le relazioni Usa-Cina su una “base più sicura”.
Macron conferma il no a espandere geograficamente la Nato all’AsiaRoma, 12 lug. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato oggi di essersi opposto ai piani per aprire un ufficio di collegamento della Nato per l’Asia a Tokyo per evitare di dare l’impressione, in particolare alla Cina, che l’Alleanza stia espandendo il suo campo d’azione.
“Deve rimanere l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico e, qualunque cosa si dica, la geografia è solida: l’Indo-Pacifico non è il Nord Atlantico”, ha detto Macron nella sua conferenza stampa finale al vertice Nato di Vilnius. “Non vogliamo – ha aggiunto – che sembri che la Nato stia creando la legittimità per essere presente geograficamente in altre regioni”. La Nato dovrebbe piuttosto stabilire “affinità strategica” con il Giappone, ha aggiunto il leader francese. La proposta dell’ufficio di rappresentanza a Tokyo era stata molto discussa prima del summit e Pechino aveva già presentato tutto il suo disappunto. Ma alla fine non è entrata nel comunicato congiunto finale di Vilnius, dove pure in un primo momento pare fosse stata inserita, anche se il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha sostenuto che è “ancora sul tavolo”.
Il primo ministro giapponese Fumio Kishida aveva dichiarato a maggio che il suo paese era in trattative per aprire un ufficio di collegamento della Nato a Tokyo per facilitare le consultazioni con l’alleanza.
Pechino si attende visita di Putin a ottobreRoma, 12 lug. (askanews) – La Cina avrebbe invitato il presidente russo Vladimir Putin per una visita in ottobre. Lo scrive oggi l’agenzia di stampa russa Tass, citando come fonte l’ex ambasciatore di Mosca a Pechino Andrey Denisov.
Il presidente cinese Xi Jinping ne avrebbe parlato lunedì durante un suo incontro a Pechino con Valentina Matviyenko, presidente del Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento russo, afferma la Tass. “Durante l’incontro con Valentina Ivanovna Matviyenko, il presidente Xi Jinping ha detto che la parte cinese si sta preparando per una visita del presidente russo in ottobre per partecipare al terzo forum Belt and Road”, ha detto Denisov.
Il ministero degli Esteri cinese non ha né confermato né smentito la notizia. “Il terzo Belt and Road Summit per la cooperazione internazionale si terrà entro la fine dell’anno. La Cina sta mantenendo la comunicazione con i nostri partner della cintura e della strada su questioni rilevanti “, ha detto oggi nella quotidiana conferenza stampa il portavoce del ministero Wang Wenbin.
Putin ha partecipato a entrambe le precedenti edizioni del forum, ospitato da Pechino nel 2017 e nel 2019. L’ultima visita del presidente russo in Cina è stata nel febbraio dello scorso anno, quando ha partecipato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino, poco prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
Durante quel viaggio, Cina e Russia dichiararono che la loro è una “partnership senza limiti”. Contro Putin è stato spiccato un mandato di cattura a marzo da parte della Coprte penale internazionale. Se Putin dovesse visitare la Ciunain ottobre, sarebbe il suo terzo incontro con Xi quest’anno, poiché entrambi dovrebbero partecipare al vertice del gruppo BRICS a Johannesburg in Sudafrica dal 22 al 24 agosto. Inoltre Xi e Putin si sono visti a marzo a Mosca, in occasione della visita del presidente cinese.
Nato e Giappone ridefiniscono la loro cooperazioneRoma, 12 lug. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg hanno concordato sulla nuova piattaforma di cooperazione denominata “Programma di partenariato su base individuale tra la Nato e il Giappone per il 2023-2026” (ITPP), che copre 16 aree che vanno dalla sicurezza alla gestione delle catastrofi.
Il documento – secondo quanto riporta il Nikkei Asia – include la difesa informatica, la comunicazione strategica, le tecnologie emergenti , la sicurezza spaziale, il cambiamento climatico, la sicurezza marittima e il controllo degli armamenti. Nell’area di cooperazione per la gestione delle emergenze, recentemente ampliata, il Giappone è partito in particolare da quanto avvenuto in Afghanistan nel momento in cui i talebani hanno ripresdo il potere, ha spiegato il Nikkei Asia: quando il Giappone riuscì a mandare un aereo per l’evacuazione dei suoi cittadini a Kabul, era talmente in ritardo che l’aereo delle Forze di autodifesa riuscì a riportare in Giappone un solo concittadino.
Il Giappone, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, ha pubblicato a dicembre 2022 tre nuovi documenti di difesa, approfondendo la portata di azione delle sue Forze di autodifesa e rafforzando la spinta verso l’armamento di Tokyo. Alcune delle altre aree di cooperazione recentemente ampliate includono l’innovazione della difesa e la standardizzazione delle attrezzature di difesa.
La Nato ha concluso o sta finalizzando ITPP con i suoi altri tre partner indo-pacifici: Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. “Nessun altro partner è più vicino alla Nato del Giappone”, ha detto Stoltenberg ai giornalisti, in occasione dell’incontro odierno con Kishida.
Stoltenberg e Kishida hanno sottolineato come la “sicurezza non è regionale ma globale”. Non è invece andato, per il momento, in porto il progetto di aprire un ufficio di collegamento della Nato a Tokyo, che è stato eliminato dal comunicato congiunto del summit anche per l’opposizione del presidente francese Emmanuel Macron.
Yoon chiede presenza esperti Sudcorea a Fukushima per rilascio acquaRoma, 12 lug. (askanews) – Il leader sudcoreano Yoon Suk-yeol, ha chiesto oggi al primo ministro giapponese Fumio Kishida, incontrandolo a margine del summit Nato di Vilnius, di includere esperti sudcoreani nel monitoraggio del rilascio di acqua trattata dalla centrale nucleare di Fukushima. L’ha annunciato oggi l’ufficio presidenziale sudcoreano.
“Il presidente Yoon ha chiesto che le informazioni di monitoraggio relative all’attuazione dell’intero processo di scarico siano condivise con la nostra parte in tempo reale e che i nostri esperti possano partecipare al processo di monitoraggio per il discarico”, si legge in un comunicato ripreso dall’agenzia di stato Yonhap. Yoon ha anche chiesto che lo scarico venga interrotto immediatamente qualora la presenza di radioattività nell’acqua supeia i livelli standard e che il Giappone informi prontamente Seoul.
Kishida ha risposto che farà tutto il possibile per garantire la sicurezza del rilascio dell’acqua dalla centrale e non scaricare acqua che potrebbe danneggiare la salute del popolo giapponese, sudcoreano o l’ambiente, afferma il comunicato stampa. Ha inoltre promesso di annunciare in modo rapido e trasparente i risultati del monitoraggio del Giappone dello scarico dell’acqua effettuato, sotto la supervisione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), e nel caso in cui i livelli di concentrazione di radiazioni superino il limite, di interrompere immediatamente il rilascio e prendere altri misure adeguate.
L’incontro Yoon-Kishida viene pochi giorni dopo che l’Aiea ha approvato il rilascio dell’acqua previsto a partire dal mese prossimo. Il rapporto dell’Aiea ha innescato la protesta della Cina e anche proteste in Corea del Sud, il cui governo ha però preso una posizione più aperta, dicendo di rispettare l’expertise dell’Aiea.
I due leader hanno anche discusso dell’odierno lancio di un missile balistico da parte della Corea del Nord, condannanolo fermamente come una grave violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e una grave provocazione che ha aumentato le tensioni nella penisola coreana e nella regione. I due leader asiatici hanno anche accolto con favore l’offerta del presidente Usa Joe Biden di tenere un vertice a tre che, secondo loro, sarà una “pietra miliare rivoluzionaria” nella cooperazione trilaterale in materia di sicurezza.
Sudcorea stabilisce nuovo accordo di partenariato con la NatoRoma, 11 lug. (askanews) – Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg hanno stabilito un nuovo partenariato bilaterale per la cooperazione in 11 aree che vanno dall’antiterrorismo, alla non proliferazione, alle tecnologie emergenti e alla difesa informatica. L’ha affermato oggi l’ufficio presidenziale di Seoul.
Yoon e Stoltenberg hanno adottato l’”Individually Tailored Partnership Program (ITPP)” durante un incontro a margine del summit Nato a Vilnius, in Lituania, elevando la relazione bilaterale dall’Individual Partnership Cooperation Programme (IPCP) istituito nel 2012. L’IPCP ha posto le basi la cooperazione in sette aree – tra le quali la connettività politico-militare, la difesa informatica, la non proliferazione e l’antiterrorismo – mentre il nuovo ITPP aumenta il numero di aree a 11 per includere il dialogo e le consultazioni per promuovere la comprensione reciproca sulle minacce alla sicurezza comune, tra le altre cose.
“Sono venuto per istituzionalizzare un quadro per la cooperazione, istituendo l’ITPP e per svolgere consultazioni sulla cooperazione con la NATO nell’informazione militare e nelle sfere informatiche”, ha detto Yoon all’inizio dell’incontro. “In un momento in cui la sicurezza nell’Atlantico e la sicurezza nella regione indo-pacifica non possono essere separate, è più importante che mai avere una stretta cooperazione tra le nazioni indo-pacifiche, come la Repubblica di Corea, il Giappone, l’Australia e la Nuova Zelanda , e la NATO”, ha detto ancora il leader sudcoreano, riferendosi ai quattro paesi della regione invitati al vertice come nazioni partner della NATO.
Stoltenberg ha fatto eco alle osservazioni di Yoon, affermando che la Corea del Sud è un partner molto apprezzato della Nato. “Apprezziamo la partnership con voi perché la sicurezza non è regionale, la sicurezza è globale”, ha affermato. “Ciò che accade nell’Indo-Pacifico è importante per l’Europa e ciò che accade in Europa è importante per l’Indo-Pacifico”. Nell’ambito dell’ITPP, le due parti hanno concordato di tenere regolari colloqui a livello di lavoro e di alto livello su questioni politiche e militari, spingendo al contempo per la partecipazione della Corea del Sud alle discussioni della Nato sulle tecnologie emergenti e la difesa informatica.
Il partenariato richiede inoltre l’istituzione di un organismo di consultazione per rafforzare le capacità antiterrorismo tra la Corea del Sud e la Nato, spingendo per la partecipazione della Corea del Sud alle esercitazioni e ai gruppi di lavoro antiterrorismo della Nato. Le altre aree di cooperazione rientrano nei temi della cooperazione pratica per l’interoperabilità tra le esercitazioni militari della Corea del Sud e della NATO, la cooperazione scientifica e tecnologica, la risposta al cambiamento climatico nel campo della sicurezza, la partecipazione delle donne per la pace e la stabilità internazionale e la pubblica diplomazia per accrescere la consapevolezza del partenariato Corea del Sud-Nato. Yoon ha ribadito il fermo sostegno della Corea del Sud all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia, e il capo della Nato ha ringraziato il governo sudcoreano per la sua assistenza al popolo ucraino. I due hanno anche discusso dei programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord. “Il presidente Yoon ha sottolineato che la comunità internazionale deve inviare un messaggio fermo in risposta alle provocazioni nucleari e missilistiche illegali della Corea del Nord e ha chiesto il continuo sostegno della Nato”, ha affermato il leader di Seoul. “Il segretario generale Stoltenberg – secondo quanto ha riferito l’ufficio presidenizale sudcoreano – ha ribadito la sua posizione di sostenere gli sforzi del governo sudcoreano per la completa denuclearizzazione della Corea del Nord e una pace sostenibile nella penisola coreana”.
Kishida: con la Nato nuovo documento di cooperazioneRoma, 11 lug. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha dichiarato oggi che il Giappone e la Nato rilasceranno un nuovo documento di cooperazione per la sicurezza, a fronte delle crescenti preoccupazioni geopolitiche che investono anche l’Asia-Pacifico. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.
Prima di lasciare Tokyo per partecipare al summit Nato di Vilnius, Kishida ha detto ai giornalisti che è ansioso di utilizzare il vertice come un’opportunità per “ribadire la cooperazione con paesi che la pensano allo stesso modo nel sostenere l’ordine internazionale libero e aperto basato su regole”. Kishida e il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg dovrebbero rilasciare il nuovo documento per sancire il rafforzamento della cooperazione tra il Giappone e l’Alleanza atlandica in settori come la sicurezza marittima, la risposta alla disinformazione e lo spazio, hanno affermato fonti del governo di Tokyo.
Kishida ha dichiarato che incontrerà, a margine del summit, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a cui dirà che intende rafforzare l’aiuto all’Ucraina per la ricostruzione. Il Giappone non può fornire armi a Kiev per motivi costituzionali, ma fornisce materiali non letali. Durante i suoi colloqui con Yoon, Kishida spiegherà il piano del Giappone per il rilascio in mare di acqua trattata dalla centrale nucleare di Fukushima, dopo che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha dato il via libera al progetto.
Giovedì Kishida incontrerà il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Bruxelles, secondo le fonti del governo di Tokyo. Durante il suo tour europeo di quattro giorni fino a venerdì, Kishida dovrebbe tenere colloqui bilaterali ancge con leader di diversi altri paesi, ha affermato il ministero degli Esteri giapponese.
Sorella di Kim Jong Un: aerei-spia Usa se la vedranno bruttaRoma, 11 lug. (askanews) – La potente sorella minore del leader nordcoreano Kim Jong Un, Kim Yo Jong, ha di nuovo avvertito oggi che Pyongyang è pronta a buttar giù i jet spia statunitensi che si troveranno ad affrontare “situazioni molto critiche” una volta in cui dovessero fare intrusioni nei cieli nordcoreani.
“Ho già notificato in anticipo che le nostre forze aeree sono autorizzate al contrasto. In caso di ripetute intrusioni illegali, le forze statunitensi si troveranno ad affrontare situazioni di volo molto critiche”, ha detto Kim, secondo0 quanto riferito dall’agenzia di stampa ufficiale KCNA. Kim Yo Jong è ufficialmente vicedirettrice del Comitato centrale del Partito dei lavoratori coreani, il partito unico incentrato sulla figura del leader supremo. Ieri è stata la stessa sorella del numero uno ad aver informato che un aereo spia americano era entrato all’interno della zona di identificazione di difesa aerea nordcoreana.
Minacciando che la Corea del Nord intraprenderà “azioni chiare e risolute” contro i voli di sorveglianza statunitensi che entrano oltre la linea di demarcazione militare nelle acque marittime, Kim ha affermato ieri che potrebbe verificarsi un incidente “scioccante”. Nell’ultima dichiarazione, Kim ha affermato che gli aerei da ricognizione statunitensi si sono introdotti nella “zona economica marittima” per commettere quello che ha definito un “atto di spionaggio aereo”.
“L’aereo da ricognizione strategica dell’aeronautica americana si è introdotto illegalmente nella zona economica marittima dal lato della Repubblica democratica popolare di Corea nel Mare orientale otto volte”, ha detto la sorella di Kim Jong Un. La sorella del leader ha anche criticato la Corea del Sud per essere intervenuta, sostenendo che si tratta di una questione “tra l’esercito popolare coreano e le forze statunitensi”, e ha invitato il Sud a “smettere di agire in modo sfacciato e stare zitto immediatamente”.
In una conferenza stampa il colonnello Lee Sung-jun, portavoce dello Stato maggiore congiunto di Seoul, ha definito le ultime osservazioni di Kim “non degne di considerazione” e ha sottolineato che la Corea del Sud e gli Stati Uniti stanno mantenendo una posizione di preparazione militare necessaria. “Come sapete, la zona economica esclusiva è dove c’è libertà di navigazione e sorvolo, e anche se ci fosse un volo sopra di essa, non usiamo un’espressione del genere come intrusione”, ha detto. “E’ evidente che con questo pretesto sta facendo una sorta di rivendicazione, si può vedere che hanno un obiettivo interno o costruiscono la logica per una provocazione”.
Cina attacca Tokyo: su acqua Fukushima bluffa, è pericolosaRoma, 7 lug. (askanews) – Cina e Giappone hanno innescato tra loro una dura polemica sul progetto nipponico di rilasciare acqua trattata dalla centrale Fukushima Daiichi, teatro del peggiore incidente atomico dopo Chernobyl. Ieri il portavoce del governo giapponese Hirokazu Matsuno ha segnalato che anche le centrali nucleari cinesi scaricano in mare acqua con la presenza dell’isotopo radioattivo dell’idrogeno, il trizio, che sarà presente nell’acqua rilasciata da Fukushima. Oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha risposto molto duramente che Tokyo vuol confondere l’acqua proveniente da un incidente nucleare con quella del normale funzionamento delle centrali cinesi.
Presso la centrale di Fukushima sono presenti circa 1.000 serbatoi di acqua utilizzata per raffreddare i reattori nucleari che hanno subito il meltdown nell’incidente innescato dal terremoto-tsunami dell’11 marzo 2011. Le autorità nipponiche sostengono di non avere più spazio per stoccare questa acqua, che viene trattata presso un impianto definito ALPS per rimuovere i radionuclidi e portarla entro limiti che li renderebbe a loro dire innocui per la salute. Tuttavia questo sistema non è in grado di rimuovere il trizio. Secondo le autorità giapponesi, forti anche di una valutazione dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea), questo isotopo radioattivo sarebbe dannoso solo in grandi quantità e quello che verrebbe rilasciato nel Pacifico sarebbe a livelli di diluizione del tutto rassicuranti. Ma la Cina non è affatto d’accordo su questo punto e ha definito per bocca di Wang che l’Aiea è stata “frettolosa” nel diffondere il suo rapporto. Matsuno ha detto ieri – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Kyodo – che “su base scientifica” i 22mila miliardi di becquerel che verranno scaricati in mare sono ben al di sotto della quantità rilasciata dalle centrali della Cina o della Corea del Sud. E nel 2021 la sola centrale cinese di Yangjiang ha scaricato in mare 112mila miliardi di becquerel in trizio.
“Il Giappone confonde l’acqua inquinata dall’incidente nucleare di Fukushima con il normale funzionamento delle centrali nucleari in tutto il mondo: questo è un subdolo cambiamento di concetto e fuorvia l’opinione pubblica. Anche se non sono esperte, non è difficile per le persone comuni immaginare che l’acqua contaminata dal nucleare direttamente a contatto con il nocciolo fuso del reattore nell’incidente nucleare di Fukushima sia fondamentalmente diversa dal normale drenaggio operativo di una centrale nucleare che non non entra direttamente in contatto col nocciolo del reattore”, gli ha risposto Wang Wenbin. Si tratta – ha detto ancora il portavoce cinese – “di due fonti diverse, con diversi tipi di radionuclidi e con diverse criticità nel decadimento, quindi non confrontabili”. In particolare, ha proseguito Wang, “l’Agenzia internazionale per l’energia atomica non ha valutato l’efficacia e l’affidabilità a lungo termine delle apparecchiature giapponesi per la purificazione dell’acqua contaminata dal nucleare e non può garantire che tutta l’acqua contaminata dal nucleare sarà trattata secondo gli standard nei prossimi 30 anni”.
Inoltre, per il rappresentante cinese, il Giappone sta cercando in tutti i modi di “fare il maquillage” al trizio, facendolo apparire come “innocuo” e inventando “termini pseudo-scientifici come ‘acqua trattata’”. Nei suoi documenti, Tokyo fa una specifica differenza tra l’acqua “contaminata”, che contiene alte quantità di radionuclidi, e quella “trattata” che, post-purificazione, presenta pochi isotopi radioattivi al suo interno. “L’acqua contaminata dal nucleare è acqua contaminata dal nucleare, indipendentemente da ciò che dice la parte giapponese: non si può trasformare l’acqua inquinata in acqua normale e non ci si può sottrarre alle conseguenze e alle responsabilità derivanti dallo scarico di acqua inquinata nel mare”.
Xi Jinping nel Jiangsu fa una chiamata alle armi tecnologicaRoma, 7 lug. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha lanciato una vera e propria chiamata alle armi tecnologica, in una ispezione fatta nei giorni scorsi presso le aziende produttrici di semiconduttori e hi-tech nella provincia di Jiangsu. Lo raccontano oggi i media di Pechino.
Xi ha chiesto che le aziende cinesi segueno un “pratico e solido percorso d’innovazione” per raggiungere un “alto livello di autosufficienza nella scienza e nella tecnologia”. Il tema dell’autosufficienza è diventato centrale nella retorica del leader cinese, in seguito alle crescenti restrizioni nell’interscambio hi-tech con gli Stati uniti, che da Pechino sono percepite come episodi di una vera e propria guerra tecnologica condotta da Washington nei confronti dell’ascesa economica e geopolitica cinese.
Xi è stato tra mercoledì e giovedì a Suzhou, uno dei poli tecnologici del paese, con l’obiettivo di “comprendere la costruzione e lo sviluppo dei parchi industriali ad alta tecnologia”. Non a caso la visita è stata accoppiata all’ispezione a Nanchino del Comando di teatro orientale dell’Esercito di liberazione popolare, che ha il compito di occuparsi dello Stretto di Taiwan. La Cina è un grande produttore di tecnologia e recenti studi la vedono in avanguardia su una gran parte delle produzioni tech. Tuttavia ha un ritardo tecnologico sui chip, che invece sono dominati da Taiwan, dalla Corea del Sud e dagli Stati uniti, che a ottobre hanno vietato l’export di chip di fascia alta in Cina citando problemi di sicurezza nazionale.
L’ispezione di Xi è arrivata a ridosso della visita in Cina della segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen, giunta ieri a Pechino. Il presidente ha visitato diverse aziende, tra le quali ha HYC di Suzhou, uno dei principali produttori cinesi di semiconduttori. Altrettanto hanno recentemente fatto Giappone e Olanda, che hanno firmato un accordo tra loro in questo senso.