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La guerra per il nome “Zoom”: controversia sul copyright in Giappone

La guerra per il nome “Zoom”: controversia sul copyright in GiapponeRoma, 16 giu. (askanews) – Chi non conosce “Zoom”, la piattaforma per le videoconferenze che ha avuto un’ampia diffusione soprattutto nel periodo pandemico? Bene, la compagnia con base negli Usa, ha un problema, neanche piccolo: è coinvolta in un’intricatissima battaglia legale sul suo efficacissimo nome con una compagnia giapponese.

Il contenzioso – racconta Nikkei Asia – è iniziato presso il tribunale distrettuale di Tokyo nell’autunno del 2021 e ora la controversia si estende a 29 paesi. La questione si è ulteriormente complicata dall’inaspettato coinvolgimento di un’altra parte, il produttore di materiali da cancelleria nipponico Tombow Pencil. “Noi speriamo che alla fine cambino il nome del servizio”, ha dichiarato Masahiro Iijima, amministratore delegato del gruppo di Zoom Corp., produttore giapponese di apparecchiature audio elettroniche, secondo Nikkei Asia.

Nell’autunno del 2021, la società giapponese ha intentato una causa presso il tribunale distrettuale di Tokyo contro Zoom Video Communications (ZVC), società statunitense che sviluppa e gestisce sistemi di videoconferenza, chiedendo un’ingiunzione per violazione del marchio “Zoom” e danni a 10 milioni di yen (71.700 dollari). Secondo i documenti del tribunale, la società tech sembra sostenere che “non vi è alcun timore di errata identificazione o confusione” tra le due compagnie. Con le due parti ancora in disaccordo, la Zoom giapponese ha intentato una causa simile in Germania nel 2022. In risposta, Zoom Video ha chiesto alle autorità IP negli Stati Uniti, in Cina e in altri paesi di cancellare i marchi Zoom già registrati lì. La rissa legale si è estesa a 29 paesi.

Zoom Corp., con sede in Giappone, è stata fondata nel 1983. L’azienda produce e vende dispositivi musicali elettronici, inclusi registratori audio di livello professionale. Circa l’80% del fatturato dell’azienda, superiore a 13 miliardi di yen, proviene dall’estero. Ha acquisito il marchio “ZOOM” non solo in Giappone ma anche in Europa, negli Stati Uniti nel 2008 e in Cina nel 2021. Zoom Video è stata fondata in California nel 2011, iniziando il funzionamento su vasta scala del suo sistema di videoconferenza basato sul Web “Zoom” nel 2013.

“Intorno al 2018 la nostra assistenza clienti ha iniziato a ricevere richieste che ci confondevano con il sistema di web conferencing”, ha affermato Iijima di Zoom giapponese. Zoom Corp. ha chiesto a Zoom Video di affrontare la questione, ma la società statunitense non ha dato risposte. Zoom Video ha cercato di ottenere un marchio in Giappone nel 2020, ma l’Ufficio brevetti non ha permesso di registrarsi nella stessa categoria di Zoom Corp. e le trattative tra le due società sono iniziate nel gennaio 2021. Durante quelle trattative, Zoom Video ha proposto di risolvere la questione con un pagamento in denaro. Tuttavia, Zoom Corp. era profondamente diffidente e Iijima ha affermato che la sua azienda “ha continuato a essere trattata in modo insincero”. La società giapponese ha continuato a chiedere che il servizio di web conferencing cambiasse nome e le trattative si sono interrotte. In particolare, la questione s’incentra sulla somiglianza dei marchi tra le due aziende. In Giappone, poi, il quadro è ancora più complicato. Nella controversia una terza società, la Tombow Pencil, con sede a Tokyo. Nel suo deposito al tribunale distrettuale di Tokyo, Zoom Video ha osservato che Tombow Pencil aveva acquisito un marchio per il logo “ZOOM” nel 2000, prima della registrazione di Zoom Corp. nel 2006. Tombow Pencil ha venduto a lungo una serie di penne a sfera e matite meccaniche con questo marchio. Se Tombow Pencil avesse posseduto un marchio esclusivamente per la cancelleria, non sarebbe rilevante per la controversia Zoom Video-Zoom Corp. Ma il suo marchio ha avuto un impatto inaspettato perché è stato registrato in una categoria che comprende i programmi per computer. Si pensa che Tombow Pencil abbia registrato il nome in questa categoria perché all’epoca stava pensando di sviluppare una stilografica elettronica. Di conseguenza, i marchi Zoom Corp e Tombow Pencil coesistono nella stessa categoria di marchi in Giappone. E questo, per Zoom Video è una legittimazione, alla luce anche della differenziazione dei design del logo. Inoltre, secondo i documenti depositati da Zoom Video presso il Japan Patent Office nell’ottobre 2021, la compagnia ha chiesto a Tombow Pencil di trasferire i diritti del marchio e le trattative sono in corso. Il nome “Zoom” è ormai così noto da essere quasi sinonimo di sistema di videoconferenza, ma non è chiaro come si svilupperà la disputa legale. Alcuni esperti affermano che la complessità della battaglia deriva dal fatto che le categorie di marchi giapponesi non hanno tenuto il passo con il cambiamento tecnologico.

Giappone, promulgata controversa legge anti-discriminazioni LGBTQ+

Giappone, promulgata controversa legge anti-discriminazioni LGBTQ+Roma, 16 giu. (askanews) – Il Giappone ha promulgato oggi la nuova, controversa legge contro la discriminazione della comunità LGBTQ+ che, secondo i critici, non fornisce una concreta garanzia del rispetto dei diritti umani da un lato, mentre i settori politici più conservatori l’hanno definita fin troppo permissiva.

Il Giappone è l’unico paese del G7 che non garantisce alcun tipo di riconoscimento legale per le unioni omosessuali e si era impegnato ad approvare una norma in questo senso prima del summit di Hiroshima. Tuttavia, i tempi si sono allungati anche per la mancanza di un ampio consenso su un testo. In particolare fa discutere un cambiamento rispetto alla formulazione iniziale della norma, nella quale si statuiva che la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere “non deve essere tollerata”. Il nuovo testo afferma che “non dovrebbe esserci discriminazione ingiusta”. Questo potrebbe aprire la strada – secondo i critici – all’implicito riconoscimento di alcune forme di discriminazione.

Nonostante il disegno di legge sia stato annacquato, alcuni membri del Partito Liberaldemocratico del premier Fumio Kishida hanno votato “no” in dissenso con le indicazioni di scuderia o hanno boicottato o abbandonato il voto martedì alla lettura finale in camera bassa e camera alta. Il pubblico giapponese, secondo i sondaggi, è ampiamente aperto alla possibilità del riconoscimento del matrimonio gay e diversi enti locali ormai consentono accordi di coppia tra persone dello stesso sesso.

“Circa il 70% dei cittadini è a favore delle unioni tra persone dello stesso sesso e i sondaggi hanno rilevato che oltre il 70% delle persone è a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso”, ha dichiarato il gruppo di attivisti Marriage for All Japan in un tweet dopo l’approvazione del disegno di legge. “Anche gli imprenditori sono dalla nostra parte. Ora parlamento e governo devono muoversi”. Kishida a febbraio ha licenziato un aiutante che aveva suscitato indignazione dicendo che le persone sarebbero fuggite dal Giappone se fosse stato consentito il matrimonio tra persone dello stesso sesso e che non voleva vivere accanto a coppie LGBT. Il premier, tuttavia, non si è impegnato sul matrimonio omosex, affermando che le circostanze in ogni nazione sono diverse e che la discussione deve procedere “con cautela”.

In diversi procedimenti intentati dalla campagna per il riconoscimento del matrimonio gay, negli ultimi anni, i tribunali hanno sentenziato in maniera difforme. Quattro corti hanno detto che non consentirlo è incostituzionale, una che è in linea con la carta fondamentale.

Pechino: Ue la smetta di discriminare aziende cinesi come Huawei

Pechino: Ue la smetta di discriminare aziende cinesi come HuaweiRoma, 16 giu. (askanews) – L’Unione europea rispetti le regole del commercio e non attacchi le compagnie cinesi come Huawei e ZTE con la scusa della sicurezza. L’ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin nella quotidiana conferenza stampa a Pechino.

“La Commissione europea continua a sostenere che Huawei, ZTE e altre società di tlc cinesi presentano rischi per la sicurezza, ma non possono produrre alcuna prova. Questa è una tipica presunzione di colpevolezza e la Cina vi si oppone fermamente”, ha affermato Wang Wenbin. Wang Wenbin ha anche affermato che Huawei e ZTE operano in Europa da molti anni “e, non solo non hanno mai messo in pericolo la sicurezza europea, ma hanno anche promosso con forza lo sviluppo del settore delle telecomunicazioni europeo e creato notevoli benefici economici e sociali”.

La Commissione europea – ha sostenuto ancora Wang – ha designato pubblicamente i fornitore cinesi come compagnie “ad alto rischio senza basi legali e prove fattuali, il che viola lo spirito della legge ed è anche una flagrante violazione dei principi dell’economia di mercato, del libero scambio e della concorrenza leale che l’Unione europea ha sempre sbandierato”. Wang ha esortato quindi l’Ue “a rispettare le regole economiche e commerciali internazionali, per evitare la politicizzazione, e ad astenersi dal sopprimere le società di altri paesi in nome della sicurezza”.

Xi riceve Bill Gates: è un amico della Cina

Xi riceve Bill Gates: è un amico della CinaRoma, 16 giu. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha ricevuto oggi a Pechino il fondatore di Microsoft Bill Gates, in Cina per le sue attività filantropiche. Lo ha riferito la portavoce del ministeo degli Esteri Hua Chunying.

“Il presidente Xi ha affermato che il signor Gates è il primo amico americano che ha incontrato a Pechino quest’anno. Le persone sono il fondamento di relazioni Cina-Usa. Contiamo sul popolo americano e speriamo in un’amicizia duratura tra i due popoli”, ha scritto Hua. La fondazione di Gates ha promesso 50 milioni di dollari per aiutare gli sforzi cinesi per combattere la malaria e la tubercolosi. E’ la prima volta che l’ex numero uno di Microsoft si reca in Cina negli ultimi quattro anni.

L’incontro anticipa la prevista visita in Cina del segretario di Stato americano Antony Blinken a partire da domenica. La fondazione Bill and Melida Gates ha annunciato anche che rinnoverà una collaborazione con il Global Health Drug Discovery Institute (GHDDI), un gruppo con sede a Pechino istituito da Gates, dal governo municipale di Pechino e dalla prestigiosa Università Tsinghua.

“La Cina ha ottenuto risultati significativi riducendo la povertà e migliorando i risultati sanitari in Cina”, ha affermato Gates ieri, parlando al GHDDI. “Spero che la Cina possa svolgere un ruolo ancora più importante nell’affrontare le sfide attuali, in particolare quelle che devono affrontare i paesi africani”. Gates aveva visitato l’ultima volta la Cina nel 2019. Allora fu ricevuto dalla first lady Peng Liyuan per discutere del lavoro della sua fondazione nella prevenzione dell’HIV/AIDS.

Una serie di grandi imprenditori americani ha già visitato la Cina quest’anno, esprimendo il proprio ottimismo sul suo vasto mercato e sui legami commerciali tra le due potenze economiche. Il CEO di JPMorgan Chase Jamie Dimon ha visitato la Cina nelle ultime settimane, così come il numero uno di Tesla Elon Musk, nella sua prima visita in più di tre anni. A marzo,l’amministratore delegato di Apple Tim Cook ha visitato Pechino.

Imperatore Giappone va in Indonesia, prima visita da ascesa trono

Imperatore Giappone va in Indonesia, prima visita da ascesa tronoRoma, 16 giu. (askanews) – L’imperatore del Giappone Naruhito parte domani per l’Indonesia, nella prima visita ufficiale all’estero dopo la sua ascesa al Trono del Crisantemo nel 2019.

Stabilire relazioni internazionali serene “è uno dei pilastri più importanti del ruolo della famiglia imperiale”, ha detto l’imperatore in una conferenza stampa, nella quale ha aggiunto di sperare che la visita “aiuterà a stimolare lo scambio tra le giovani generazioni e ad approfondire lo scambio bilaterale e la buona volontà”. “C’è stato un periodo difficile nelle relazioni tra i due paesi”, ha detto Naruhito, parlando dell’occupazione giapponese dell’Indonesia durante la seconda guerra mondiale.

Prima di abdicare al trono, i genitori di Naruhito – l’imperatore emerito Akihito e l’imperatrice emerita Michiko – hanno visitato i paesi asiatici nella speranza di alleviare le lamentele storiche della guerra. “Intendo onorare e sostenere il valore che poniamo nella pace”, ha dettoancora Naruhito. L’imperatore ha confermato che Masako, l’imperatrice consorte che ha lottato a lungo con problemi di salute causati dallo stress, sarà con lui nel viaggio. “Non vedo l’ora di avere l’opportunità di approfondirela nostra comprensione dell’Indonesia”, ha detto.

La coppia imperiale è stata invitata dal presidente indonesiano Joko Widodo in occasione della sua visita, assieme alla first lady indonesiana, al Palazzo imperiale di Tokyo a luglio 2022. Quest’anno ricorre il 50mo anniversario dell’Accordo di amicizia e cooperazione tra il Giappone e l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), presieduta nel 2023 prioprio dall’Indonesia.

L’ultima uscita all’estero della coppia imperiale nipponica è avvenuta nel settembre dello scorso anno, quando hanno partecipato alle esequie solenni della regina Elisabetta II. Ma questa è la prima visita ufficiale dall’intronazione di Naruhito nel 2019. Anche i genitori dell’imperatore Naruhito, l’ex imperatore Akihito e l’ex imperatrice Michiko, avevano visitato l’Indonesia nel 1991 come parte del loro primo tour all’estero dopo la sua intronizzazione alcuni anni prima. Naruhito è il primo imperatore giapponese ad avere nel suo curriculum degli studi all’estero, essendo stato per due anni all’Università di Oxford. Masako, dal canto suo, oltre a essere stata anche lei oxfordiana, ha lavorato in diplomazia prima del matrimonio con l’allora principe.

La Corea del Nord ha lanciato due missili balistici a corto raggio

La Corea del Nord ha lanciato due missili balistici a corto raggioRoma, 15 giu. (askanews) – Sono stati due i lanci di missili effettuati oggi dalla Corea del Nord e si tratta di missili a corto raggio sparati in apparente risposta alle esercitazioni a fuoco vivo senza precedenti effettuate al confine da Sudcorea e Stati uniti.

Il doppio lancio è avvenuto dopo che un portavoce del ministero della Difesa del Nord ha definito “provocatorie e irresponsabili” le esercitazioni militari effettuate dai due alleati in un poligono di tiro a soli 25 km dal confine intercoreano. Lo Stato maggiore congiunto sudcoreano ha chiarito che i due missili a corto raggio sono stati lanciati nella serata dall’area di Sunan, a ridosso di Pyongyang. “Stiamo rafforzando il monitoraggio e la vigilanza rispetto a ulteriori provocazioni, le nostre forze armate mantengono una protenza operativa in stretta cooperaziomne con gli Stati uniti”, ha affermato il comando sudcoreano.

Uno dei missili, dopo aver volato circa 66 minuti, è caduto in mare all’interno della Zona economica esclusiva del Giappone. Il primo ministro nipponico Fumio Kishida ha convocato con urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale presso il Kantei, l’ufficio del premier. Il lancio nordcoreano era in qualche modo prevedibile. Usa e Corea del Sud hanno effettuato oggi il quinto e ultimo ciclo delle più grandi esercitazioni a fuoco vivo dalla fine della Guerra di Corea. La “Combined Joint Live-Fire Exercise”, la prima del suo genere in sei anni, si è tenuta presso il poligono di tiro Seungjin Fire Training Field di Pocheon, a soli 25 chilometri a sud del confine intercoreano, per celebrare il 70mo anniversario dell’alleanza tra Seoul e Washington e il 75mo anniversario della fondazione delle forze armate della Corea del Sud.

Per queste esercitazioni sono stati mobilitati più di 610 asset militari, tra i quali caccia F-35A e obici semoventi K9 da parte sudcoreana; caccia F-16 e droni Grey Eagle da parte statunitense. Sono state inoltre coinvolte oltre 2.500 truppe sudcoreane e americane. “Il nostro esercito denuncia con forza le mosse provocatorie e irresponsabili delle autorità militari fantoccio che stanno creando un’escalation della tensione nella regione nonostante i ripetuti avvertimenti. Li avvertiamo ancora una volta solennemente”, ha affermato un portavoce delle forze nordcoreane, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ufficiale di Pyongyang KCNA. “Le nostre forze armate – ha continuato – rispenderanno pienamente a ogni forma di mossa dimostrativa e di provocazione da parte dei nemici”.

Quelli odierni rappresentano l’11mo lancio di missili balistici da parte della Corea del Nord. L’ultimo lancio è stato quello fallito del 31 maggio di un missile che avrebbe dovuto mettere in orbita un satellite-spia militare.

Missile nordcoreano caduto in Zona economica esclusiva Giappone

Missile nordcoreano caduto in Zona economica esclusiva GiapponeRoma, 15 giu. (askanews) – Il missile balistico lanciato oggi dalla Corea del Nord è caduto all’interno della Zona economica esclusiva giapponese. L’ha riferito oggi il ministero della Difesa di Tokyo.

Il proiettile ha volato circa 66 minuti, cadendo in mare a 200 km dalla costa dell’isola settentrionale giapponese di Hokkaido. Non ci sono stati danni alle navi che si trovavano al largo. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale.

Kishida smentisce di voler sciogiere parlamento in questa sessione

Kishida smentisce di voler sciogiere parlamento in questa sessioneRoma, 15 giu. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha negato oggi, parlando coi giornalisti, di avere intenzione di sciogliere la Camera dei rappresentanti durante l’attuale sessione della Dieta, che si conclude questa settimana, per andare a elezioni anticipate.

Kishida ha rivelato di aver chiesto ai parlamentari del suo partito di respingere una mozione di sfiducia se presentata dal partito di opposizione. “La missione dell’amministrazione Kishida è fornire risposte a questioni che non possono essere rinviate. Risponderemo sulla base di questa posizione di base”, ha sottolineato Kishida, precisando che non sta “prendendo in considerazione la possibilità di sciogliere la Dieta nell’attuale sessione”.

“Dobbiamo rispondere alla situazione internazionale sempre più complessa, ottenere aumenti salariali sostenibili, investire in nuove aree come le risorse umane, la decarbonizzazione e le tecnologie digitali e andare avanti con la strategia per l’assistenza all’infanzia”, ha aggiunto.

Nordcorea lancia un nuovo missile balistico

Nordcorea lancia un nuovo missile balisticoRoma, 15 giu. (askanews) – La Corea del Nord ha lanciato oggi un missile balistico. L’hanno annunciato oggi lo Stato maggiore congiunto sudcoreano e il ministero della Difesa giapponese.

Il missile, la cui gittata non è stata ancora oggetto di vlautazione. è stato sparato verso il Mare orientale, secondo quanto hanno riferito i militari sudcoreani. Il lancio è avvenuto mentre Sudcorea e Stati uniti stavano svolgendo le più grandi esercitazioni a fuoco vivo del dopoguerra in Corea in un poligono di tiro a soli 25 km dal confine intercoreano.

“Stiamo facendo le nostre valutazioni, faremo un’analisi minuziosa”, ha commentato il primo ministro giapponese Fumio Kishida interpellato dai giornalisti dopo l’annuncio del lancio. Quello odierno è l’11mo lancio di un missile balistico nordcoreano. L’ultimo lancio che era stato effettuato dalla Corea del Nord era quello del 31 maggio, fallito, di un missile con un satellite spia da mettere in orbita.

Usa trattano per dislocare in Giappone task-force multidominio

Usa trattano per dislocare in Giappone task-force multidominioRoma, 15 giu. (askanews) – Gli Stati Uniti hanno avviato discussioni con il Giappone dislocare nel paese asiatico una nuova task-force multidominio. L’ha affermato la segretario all’Esercito Usa Christine Wormuth, secondo quanto riporta oggi Nikkei Asia.

Le task-force multidominio gestiscono capacità ad ampio spettro come l’attacco a lungo raggio, la difesa aerea, l’intelligence, la guerra informatica, la guerra elettronica e il supporto logistico. “Le nazioni ospitanti devono decidere cosa sono disposte a ospitare e voglioni farlo su base permanente oa rotazione”, ha detto martedì Wormuth a un gruppo di giornalisti. “Penso che conversazioni siano in corso con i giapponesi, per esempio”, ha detto Wormuth. “Abbiamo un ottimo rapporto con le Forze di autodifesa nipponiche”.

La dislocazione di questa unità in Giappone si collocherebbe nell’attività Usa per la riconfigurazione della sua presenza nel Pacifico alla luce della crescente potenza cinese che Washington punta a contenere compattando le sue alleanze nella regione. L’unità dovrebbe operare missili terrestri con una portata di oltre 1.000 chilometri.

L’esercito Usa ha al momento task-force multidominio negli stati americani di Washington e Hawaii. All’estero per ora ce n’è una solo in Germania.