IIC Monaco presenta “Questo giorno che incombe” di Antonella LattanziRoma, 3 mag. (askanews) – L’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera presenta “Questo giorno che incombe” di Antonella Lattanzi, edito in Italia da Harper Collins e in via di pubblicazione in Germania per Penguin Randomhouse.
Il 25 maggio presso la sede dell’Istituto si svolgerà un incontro con l’autrice in lingua italiana e tedesca. Pubblicato in Italia nel 2021 e vincitore, nello stesso anno, del Premio Scerbanenco, Questo giorno che incombe è liberamente ispirato a un evento di cronaca realmente accaduto: la sparizione di una bambina, a Bari, nel palazzo dove l’autrice è cresciuta.
Con una lingua appassionata e incalzante, e un ritmo avvincente che lascia il lettore senza fiato, Questo giorno che incombe racconta di Francesca che, da Milano, si trasferisce in un quartiere residenziale alle porte di Roma con suo marito e le due bambine. Una famiglia felice ed una vita radiosa, perfetta, nella quale si schiude d’improvviso una crepa, uno strappo, che a poco a poco si apre fino a spalancarsi svelando, in un crescendo continuo, gli abissi dell’animo umano.
Antonella Lattanzi vive e lavora a Roma. È scrittrice e sceneggiatrice. Ha pubblicato i romanzi Devozione, Prima che tu mi tradisca, Una storia nera e Questo giorno che incombe. Tra le sue sceneggiature: Fiore di Claudio Giovannesi e Il campione di Leonardo D’Agostini. Il film tratto da Una storia nera, di cui è autrice anche della sceneggiatura, diretto da Leonardo D’Agostini, è in post-produzione.
Nel marzo 2023 è uscito il suo nuovo romanzo per Einaudi, Cose che non si raccontano. Scrive per La Lettura del Corriere della Sera. È tradotta in oltre dieci Paesi.
Ambasciata e IIC Belgrado presentano l’Italian Fashion in BelgradeRoma, 3 mag. (askanews) – L’Ambasciata d’Italia a Belgrado presenta, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado, la prima edizione di “IFIB – Italian Fashion in Belgrade”, rassegna dedicata alla promozione della moda italiana in Serbia.
L’obiettivo di IFIB è presentare al pubblico serbo la produzione dell’industria italiana del fashion, declinata secondo diverse chiavi di lettura: teatro e musica; workshop; tradizione e artigianalità; sostenibilità e innovazione; sfilate; women empowerment; design; cinema. La manifestazione, realizzata con il supporto dell’agenzia Fabrika, è stata aperta il 26 aprile dal concerto di gala presso il Teatro Nazionale dedicato allo stilista Renato Balestra, con i costumi originali da questi realizzati per l’Opera di Belgrado.
Si proseguirà il 5 maggio con l’inaugurazione della mostra a cura di Stefano Dominella “L’Italia è di moda” presso il Museo Etnografico, dove verranno esposti 50 abiti iconici della moda italiana. Gli stessi abiti verranno celebrati anche dal 6 al 9 maggio, presso la Cineteca Jugoslava, dove verranno proiettati alcuni film in cui sono stati indossati entrando così nell’immaginario collettivo e nella storia della moda e del cinema.
Alla moda sarà dedicata anche la settima edizione dell’Italian Design Day che si svolgerà l’8 maggio presso il Museo di Arti Applicate con un seminario di Eugenia Morpurgo e Tamara Jaric. IFIB – Italian Fashion in Belgrade prevede inoltre sfilate di “Patrizia Pepe” e “Dress for Success” e workshop dedicati alla tradizione e all’artigianalità italiana. Tra questi il 18 maggio un “Salone d’eccellenza” della sartoria italiana a cura di Aleksandar Ðordevic; e il 6 giugno, un incontro dedicato al ruolo delle famiglie Versace e Donà dalle Rose nella moda e nell’arte.
“Il pubblico serbo è innamorato della moda italiana. Il lancio della prima IFIB – Italian Fashion in Belgrade permetterà di fargli conoscere ancora meglio la creatività, la qualità e le tante declinazioni della moda Made in Italy, un settore in continua crescita nel mondo con un export che nel 2022 ha superato gli 80 miliardi di euro”, ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori.
IIC Los Angeles: Paola Minaccioni e “Dal vivo sono molto meglio”Roma, 3 mag. (askanews) – Tutti personaggi di Paola Minaccioni nati in tv, al cinema o alla Radio, arrivano sul palco per offrire uno spaccato dei nostri tempi, una surreale sequenza di caratteri che incarnano i dubbi, le paure e le nevrosi del momento.
Dal Vivo Sono Molto Meglio è uno spettacolo fuori dagli schemi che ci invita a riflettere su noi stessi e a interpretare l’assurdità della società in cui viviamo. L’Istituto italiano di cultura annuncia che Minaccioni sarà in scena all’The Hudson Theaters di Los Angeles il 9 maggio.
Paola Minaccioni si nasconde e allo stesso tempo si rivela dietro le sue incredibili maschere, guidata dalle note di Lady Coco, melodico contrappunto a un’esperienza teatrale unica. Ma raccontare uno spettacolo che cambia di sera in sera è impossibile, si può capire solo dal vivo. Dal vivo infatti è molto meglio!
Dopo aver studiato recitazione presso la prestigiosa scuola di cinema Centro Sperimentale di Cinematografia, ha iniziato a recitare in teatro con la Compagnia Attori e Tecnici di Roma, recitando in pièce da Chechov a Comencini e Ozpetek. Attualmente è protagonista nello spettacolo teatrale “L’attesa” con Anna Foglietta e diretto da Michela Cescon. Paola Minaccioni ha scritto e recita nel suo one woman show “I am so much better live” (Dal Vivo Sono Molto Meglio) che sta girando l’Italia e gli Stati Uniti.
È conduttrice radiofonica e televisiva, attrice e imitatrice (610; Il ruggito del Coniglio -RaiRadio2, Parla con lei; Mai Dire Martedì; The Show Must Go Off). In TV è anche membro ricorrente del cast di diverse serie di successo. Debutta sul grande schermo nel 1993 con il lungometraggio “Le donne non vogliono più”. Negli anni ’90 divide il suo tempo tra teatro e cabaret, partecipando a numerosi progetti importanti, collaborando con attori italiani come Federica Cifola e Lillo & Greg, tra gli altri.
È tornata al cinema nel 2003 con il lungometraggio “Sacred Heart” diretto dal pluripremiato regista italo-turco Ferzan Ozpetek, tra cui “Hamam”, “Le fate ignoranti” e “Mine vaganti”. È poi apparsa in film tra cui “Fascisti su Marte” (2006), “Notte prima degli esami – oggi” (2006), “Cemento armato” (2007), “Un’estate al mare” (2008), “Ex” ( 2009), “Mine vaganti” (2010), “Faccio un salto all’Avana” (2011).
La sua interpretazione in “Magnifica presenza” (2012) di Ozpeteck le è valsa un Globo d’Oro e una nomination ai Nastri d’Argento degli Oscar italiani. In seguito ha vinto il Nastro d’Argento nel 2014 come migliore attrice non protagonista per un altro film di Ozpeteck, “Allacciate le cinture di sicurezza”.
Il Kairos Italy Theatre di New York City insieme all’italiana KIT Italia e alla Casa Italiana Zerilli-Marimò alla NYU presentano la decima stagione di “In Scena! Italian Theatre Festival NY”, il festival del teatro italiano che si svolge in tutti e cinque i distretti di New York.
Quest’anno il festival torna a Boston, mentre si sposta per la prima volta a Los Angeles, Detroit e San Diego. L’ingresso a tutti gli spettacoli e gli eventi del festival è gratuito.
IIC Monaco presenta mostra di Senatore: We Rise by Lifting OthersRoma, 3 mag. (askanews) – Il Museo Villa Stuck, in collaborazione con il Museum der Moderne di Salisburgo e Generali Foundation, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura Monaco di Baviera, allestisce la più grande mostra personale dell’artista Marinella Senatore, realizzata sino ad oggi, come progetto in due capitoli, esposti contemporaneamente in entrambe le città: WE RISE BY LIFTING OTHERS.
Le due presentazioni si completano a vicenda e offrono una panoramica dell’opera di Senatore. Vengono affrontate tematiche relative alla tensione tra individuo e collettività, la nostalgia e l’appartenenza, l’inclusione socio-politica e forme alternative di organizzazione, nonché al potenziale trasformativo dell’arte. Oltre a numerosi disegni, collages, striscioni e installazioni luminose, a Monaco di Baviera sarà allestito uno spazio progettuale aperto che potrà essere utilizzato sia individualmente sia nell’ambito dei seminari proposti.
Inoltre, vecchi progetti saranno riattivati attraverso installazioni partecipative nel museo, come la biblioteca aperta “The Word Community Feels Good” e lo studio cinematografico “Rosas Movie Set”. Una mostra in due capitoli
Accanto ai progetti processuali, concepiti come installazioni partecipative o come azioni nello spazio pubblico, il suo lavoro comprende disegni, collages, fotografie, tessuti, composizioni sonore, film, dipinti, piccole sculture e installazioni luminose, le cosiddette luminarie, alcune delle quali create in collaborazione. Le opere individuali sono collegate ai grandi progetti partecipativi. Spesso l’artista utilizza materiali vari portati dai partecipanti. I disegni testimoniano anche le sue esperienze di attivista internazionale, anche se a volte utilizza ritagli di giornale o fotografie iconiche come modelli. Molte delle opere riportano slogan letterari, filosofici e politici.
Viste e lette insieme, si completano a vicenda e ampliano il loro potenziale significato attraverso un nuovo contesto: We Rise by Lifting Others è diventata una dichiarazione di intenti. Marinella Senatore (nata nel 1977) è una protagonista nell’ambito dell’arte contemporanea. Con i suoi progetti crea luoghi in cui le persone possono sviluppare qualcosa insieme, dispiegando la loro creatività.
Secondo la tradizione dell’agorà greca, del foro romano o della piazza principale locale, l’artista crea i presupposti per rendere possibili e accompagnare questi incontri. La sua arte crea una dimensione pubblica. Incanala l’energia interpersonale per creare una comunità e rendere il progetto artistico una base per la costruzione di un’identità.
Insieme si girano filmati, si scrivono radiocronache o si progettano spettacoli di danza. Quando l’artista parla del suo lavoro, non elenca le opere create, bensì le persone che hanno preso parte al progetto: nel frattempo, in tutto il mondo, sono oltre sette milioni.
La scuola di danza narrativa
The School of Narrative Dance è stato rappresentato in tutto il mondo per oltre dieci anni: il progetto è anche una componente centrale della mostra di Marinella Senatore a Monaco di Baviera. L’artista cerca persone di ogni età e provenienza e invita specificamente gruppi che sono raramente presenti nelle istituzioni culturali o che devono lottare per il riconoscimento sociale.
La sfilata avrà luogo il 23 luglio a Monaco di Baviera, a Salisburgo il 24 giugno.
Joe Biden ha scelto Jack Markell come nuovo ambasciatore a RomaRoma, 3 mag. (askanews) – Jack Alan Markell, consigliere e amico personale del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, è stato scelto dal presidente Usa come prossimo ambasciatore americano in Italia. Dell’imminente nomina si vociferava da giorni al Senato americano, anche perchè apre un giro di poltrone tra cui quella di ambasciatore presso l’Osce a Parigi, e il Corriere della Sera ha ottenuto la conferma, anche se i tempi precisi dell’arrivo del nuovo rappresentante Usa a Roma non sono ancora precisati.
Sessantatré anni, membro del Partito democratico, Markell è l’attuale ambasciatore degli Stati Uniti presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, incarico che andrà all’ex senatore Sean Patrick Maloney, capo della campagna dei democratici per le elezioni dell’anno scorso. Markell è stato governatore del Delaware, lo stato di Biden, dal 2009 al 2017 ed ha anche lavorato come coordinatore della Casa Bianca per l’operazione Allies Refuge, con la quale il governo degli Stati Uniti ha portato a casa alcuni civili afgani a rischio, come interpreti e impiegati dell’ambasciata americana, dopo il ritiro militare dall’Afghanistan.
Sposato con due figli, un Master in business administration all’Università di Chicago, Markell ha iniziato la sua carriera dirigenziale lavorando come banchiere alla First Chicago Corporation. Poi è diventato consulente alla McKinsey & Company, e quindi ha assunto la carica di vicepresidente senior della Fleet Call – poi Nextel Communications. Infine è stato manager a Comcast. Da governatore del Delaware, ricorda la stampa americana, ha poruto contare sul sostegno di Beau Biden, il figlio maggiore del presidente, fino alla sua morte nel 2015. Beau Biden era il procuratore generale dello Stato e aveva espresso la sua intenzione di candidarsi alla carica di governatore nel 2016, proprio per prendere il posto di Markell.
Se la scelta di Markell sarà confermata dal Congresos Usa, la sede diplomatica di Roma avrà di nuovo un ambasciatore dopo oltre due anni di assenza. Un vuoto che ha fatto sollevare interrogativi anche dall’altra parte dell’Atlantico, visto che la sede italiana è ambita, l’Italia è uno stretto alleato degli Usa e la congiuntura internazionale particolarmente tesa in Europa aumenta la necessità di diretti confronti nelle capitali, che certo possono essere svolti da un incaricato d’affari, ma con altro rilievo nei rapporti con il dipartimento di Stato e la stessa presidenza. A metà marzo, commentando la conferma di Eric Garcetti come ambasciatore in India, il sito di notizie Axios, scriveva di “un certo mistero dell’era Biden: l’ambasciata in Italia vacante” dopo oltre due anni dall’insediamento di Biden, malgrado la sede roma sia “tra le più ambite al Dipartimento di Stato”. Tuttavia la prassi statunitense nelle nomine degli ambasciatori è di pescare ampiamente fuori dai diplomatici di carriera, assegnando le ambasciate chiave a figure vicine ai presidenti o a donatori di peso.
Crosetto a italiani NMI: grazie per prezioso operato stabilità IraqRoma, 2 mag. (askanews) – “Grazie per il prezioso operato a favore della stabilità dell’Iraq. Un onore per il nostro Paese ma anche una grande responsabilità”, è quanto ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, incontrando in personale italiano della missione NATO in Iraq (NMI).
Accolto dal Comandante della NMI, Gen. C.A. Giovanni Maria Iannucci, il ministro ha rivolto il suo saluto e il ringraziamento dell’Italia a tutto il personale presente per l’importante ruolo svolto a favore della stabilità dell’Iraq. Prima di recarsi della sede della NMI, il ministro ha visitato l’Ambasciata d’Italia a Baghdad dove ha reso omaggio al momento ai Caduti dell’attentato del 12 novembre 2003: “La Difesa è una grande famiglia in cui il ricordo dei propri caduti ne perpetua l’eroismo ed il senso del dovere”.
Il ministro ha quindi salutato l’ambasciatore d’Italia a Baghdad, Maurizio Greganti, e tutto il personale presente, al quale ha rivolto il suo apprezzamento per l’importante lavoro svolto nel Paese. Questa mattina il ministro ha avuto anche un serie di incontri istituzionali. Con il presidente della Repubblica d’Iraq, Abdul Latif Rashid, il ministro ha avuto un lungo e cordiale colloquio incentrato sulla comune volontà di intensificare i rapporti bilaterali: “Italia e Iraq sono legati da storici rapporti basati su grande collaborazione. L’auspicio è che tali legami possano intensificarsi ulteriormente attraverso nuove forme di cooperazione”.
A Baghdad ha incontrato anche il primo Ministro, Mohammed Shia Al-Sudani, dal quale è giunto il sincero apprezzamento per il contributo italiano alla NATO Training Mission Iraq e per il supporto che il nostro paese fornisce nell’ambito della Coalizione anti Daesh, oltre che nel settore sicurezza e infrastrutture. “L’Iraq” ha detto Crosetto “è cruciale per la stabilità regionale”. Ad accompagnare il ministro Crosetto durante gli incontri, il suo omologo Thabet Muhammad Saeed Al-Abbasi con il quale c’era stato precedentemente un incontro incentrato su rafforzamento della collaborazione tra le Forze armate di Italia e Iraq, lotta al terrorismo e cooperazione ambito economico e commerciale.
Francia, arrestati due italiani: due anni di carcere per riciclaggioRoma, 28 apr. (askanews) – Due cittadini italiani sono stati condannati ieri con rito immediato a due anni di reclusione dal tribunale di Thonon-les-Bains (Alta Savoia), dopo essere stati arrestati in possesso di valigie piene di banconote grossolanamente contraffatte nascoste sotto tagli veri.
Lunedì pomeriggio i due uomini, di 62 e 63 anni, in arrivo dalla Svizzera, sono stati intercettati alla frontiera, alla dogana di Thônex-Vallard. I doganieri hanno scoperto numerose mazzette di banconote da 200 euro nel bagagliaio del loro veicolo, ha detto oggi l’ufficio del procuratore di Thonon-les-Bains all’AFP, confermando le informazioni del Dauphiné Libéré. Le banconote erano conservate in mazzette ricoperte di plastica con tagli veri visibili sulla parte superiore delle pile, un tipo di imballaggio utilizzato per le truffe nelle operazioni di cambio o nell’acquisto di beni, secondo lo stesso fonte.
Un conteggio ha permesso di stabilire che solo 150 banconote erano autentiche, per un valore di 30.000 euro. Gli altri tagli, per un totale di 19.252 banconote da 200 euro contraffatte, erano grossolanamente falsi – riportavano addirittura la menzione “facsimile” – per un presunto importo totale di 3,8 milioni di euro. I due uomini, processati ieri, hanno dichiarato in udienza che intendevano disfarsi di “denaro sporco”, senza precisare ulteriormente la provenienza dei fondi. “Sono stati condannati per riciclaggio di denaro (30.000 euro) a 2 anni di carcere e all’interdizione permanente dal territorio francese. Il tribunale ha ordinato la confisca della somma sequestrata e ha ordinato l’immediata carcerazione dei due imputati”, ha detto all’AFP Bruno Badré, procuratore di Thonon-les-Bains.
Sudan, Tajani: in salvo oltre 140 persone, lavoriamo a treguaRoma, 27 apr. (askanews) – L’evacuazione degli italiani dal Sudan è stata “complessa” e condotta dall’Unità di crisi con mezzi del Ministero della Difesa e con il sostegno dell’intellignece “ha messo in sicurezza oltre 140 persone, compresi cittadini di altri Paesi europei”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto al question time della Camera.
“I colloqui che ho avuto con i generali sudanesi hanno permesso di tenere i convogli italiani al riparo degli attacchi”, ha ricordato Tajani ripercorrendo le varie fasi dell’operazione e sottolineando come il governo contineurà a sostenere gi italiani rimasti nel Paese, in massima parte religiosi e appartenenti alle ong. Il governo italiano “sta lavorando per favorire un cessate il fuoco e una tregua, unico modo per stabilizzare la regione e contenere l flussi irregolari”, ha proseguito Tajani.
“Ci adopereremo per favorire la pacificazione del Sudan: la situazione è grave e l’Europa deve evitare un vuoto politico che potrebbe favorire altri attori”, ha concluso.
A Dubai nasce Hub per Made in Italy: ponte d’internazionalizzazioneDubai, 27 apr. (askanews) – Un partenariato strategico che fa da base a relazioni solide, un interscambio commerciale tra Italia ed Emirati in significativa e continua crescita, che ha fatto segnare un aumento delle esportazioni italiane del 25,2% nel 2022, l’inaugurazione del primo Hub per il Made in Italy negli Emirati arabi uniti, avvenuto oggi a Dubai, costituisce un altro tassello e strumento per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, sia negli Emirati arabi sia nell’intera area del Golfo, del Medio Oriente, del Nord Africa e del Sud-Est asiatico.
“L’Italiacamp Dubai Hub for Made in Italy è la prova del dinamismo delle relazioni fra Emirati Arabi Uniti e Italia”, ha dichiarato in un messaggio video il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso dell’inagurazione, sottolineando che l’hub “è anche un’opportunità per rafforzare i rapporti tra i due Paesi unendo il saper fare italiano alla formazione di eccellenza”. Tajani ha ricordato che “due mesi fa con la visita del presidente del Consiglio abbiamo riattivato a 360 gradi il partneriato politico e strategico con gli Emirati arabi”, è stato “un cambiamento di passo importante che ho fortememnte voluto come ministro degli Esteri” perché il rafforzamento dei rapporti tra Roma e Dubai “può creare nuove opportunità in settori chiave per le aziende italiane” a cui il governo non farà mancare il suo sostegno. L’Italia è, infatti, il principale partner commerciale degli Emirati arabi uniti tra i Paesi dell’Ue e gli Emirati sono oggi per l’Italia il primo fornitore e il primo mercato di sbocco del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena). Per questo l’Hub, gestito da Italiacamp, organizzazione nata nel 2010 con l’obiettivo di creare valore per il Paese, missione che si è evoluta nel tempo e che ora punta a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati in espansione, assume un ruolo sempre più centrale come ricordato dagli speaker e dai rappresentanti delle istituzioni.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel suo messaggio ha voluto, appunto, ricordare come il governo stia “profondendo un grande impegno nel sostegno al Made in italy” e “tra pochi giorni presenterò in Consiglio dei ministri un disegno di legge organico per valorizzare il Made in Italy e nel contempo stiamo portando avanti la riforma degli incentivi per semplificare, rendere omogeneo e indirizzare l’intervento pubblico a sostegno delle imprese e delle filiere del Made in Italy, è importante soprattutto in questo momento perché le imprese hanno bisogno del supporto delle nostre istituzioni”. “Mi auguro che l’Italiacamp Dubai Hub for Made in Italy possa rappresentare un luogo dove mettere a frutto le nuove opportunità che saranno a disposizione di tutte le imprese italiane grazie all’impegno del ministero delle Imprese e del Made in Italy e del governo. Spero che questo possa essere esempio di modello di collaborazione fra l’Italia e le comunità italiane all’estero, che sono un orgoglio del nostro Paese, perché è sempre più necessario far valere il nostro modello produttivo apprezzato nel mondo”, ha aggiunto Urso.
Segnali di apprezzamento e di sostegno anche dalle autorità emiratine. Secondo Helal Saeed Al Marri, direttore del Dipartimento dell’Economia degli Emirati arabi e membro del Consiglio Esecutivo di Dubai, che ha partecipato al taglio del nastro del Dubai Hub for Made in Italy, è “soltanto l’inizio del viaggio” che vedrà “grandi opportunità per molte aziende” italiane che potranno avere “accesso a una regione più ampia, per espandersi a Est e a Ovest” partendo proprio da Dubai. “E’ molto importante avere Italiacamp a Dubai perché è un modo per sostenere il Sistema Italia – ha spiegato dal canto suo l’ambasciatore d’Italia negli Emirati Lorenzo Fanara – abbiamo insieme la formazione, l’alta università, ma abbiamo anche le imprese, Confindustria con il pieno sostegno del governo italiano e dell’ambasciata italiana. E’ un modo per proiettare al meglio la nostra immagine e le nostre potenzialità e competenze” all’estero.
La vicepresidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello, ha voluto sottolineare nel suo intervento che “questa apertura è il segno importante della continuità e dell’attenzione che il nostro Paese dedica a un partner strategico come gli Emirati Arabi Uniti. L’anno scorso abbiamo avuto molte opportunità di promuovere il nostro know-how con Expo. Oggi l’opera di internazionalizzazione può contare su un altro elemento di forza a Dubai”. L’Italia ha registrato “sei miliardi di euro di export nel 2022 negli Emirati arabi e il trend è positivo e in crescita anche nel 2023”, ha aggiunto spiegando che “la forte presenza imprenditoriale italiana operante sul mercato è alla base delle eccellenti relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi. Il nuovo Hub sarà un ulteriore strumento per consolidarle e aumentarle promuovendo le nostre eccellenze”. A spiegare come è nata e come si è sviluppata l’idea dell’Hub, che ha visto la luce oggi, è stato Fabrizio Sammarco, AD Italiacamp e Board member Dubai Hub for Made in Italy: “La missione di Italiacamp si è evoluta nel tempo per poter dare risposta ai cambiamenti di mercato e società e adesso punta anche a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati in espansione, nei quali il Made in Italy ha ancora grandi opportunità da cogliere”. “Affiancare le imprese italiane e sostenere le istituzioni universitarie nel cogliere queste opportunità significa creare valore e sviluppo per il Paese per stringere ancor di più le relazioni culturali, sociali ed economiche tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti”, ha sottolineato Sammarco.
Presente e cruciale anche l’elemento della formazione di alto livello. “Per la Luiss è una grande opportunità per costruire con Italiacamp un’iniziativa che possa consentirci di essere al centro di un Hub in cui le imprese italiane potranno portare stabilmente il Made in Italy e in cui noi potremo proporre dei percorsi formativi che punteranno soprattutto su fashion, turismo, sport e che protranno contribuire a internazionalizzare ancora di più le iniziative della nostra università”, ha detto il direttore generale Luiss, Giovanni Lo Storto. “L’inaugurazione dell’Hub per il Made in Italy è un ulteriore passo avanti nel rapporto privilegiato tra Italia ed Emirati Arabi Uniti che ha coinvolto anche Luiss, con il lancio di un Luiss Alumni Chapter a Dubai l’anno scorso, la partecipazione a Expo 2020 e il Memorandum of Understanding con l’Università di Dubai lo scorso dicembre”, ha ricordato Lo Storto.
L’Italiacamp Dubai Hub for Made in Italy offre servizi di sviluppo commerciale e si candida a essere una vetrina non solo per le imprese italiane, ma anche per le università e istituzioni formative che guardano al Golfo per estendere la propria offerta ed esportare competenze e know-how del Made in Italy. Inoltre, l’Hub for Made in Italy si trova al Dubai World Trade Center (DWTC), free zone dedicata al commercio internazionale e offre ai propri membri servizi di consulenza per il setup del business internazionale, attività di networking e business matching con uno spazio di 2.000 metri quadrati all’interno della Convention Tower. L’obiettivo è estendere il valore del saper fare italiano: della qualità di manifattura, moda e arredo, gastronomia, tradizione sportiva e delle competenze italiane nella meccanica e nell’ingegneria, che sono apprezzate in tutto il mondo. Ma l opportunità di crescita in questi mercati non riguardano solo il business: la diffusione delle competenze e del know-how del Made in Italy aprono un ponte in entrambi i sensi. Da un lato per sviluppare l’interscambio commerciale con l’Italia, dall’altro per consolidarsi negli Emirati, le imprese italiane hanno necessità di personale locale altamente specializzato.
Liceo linguistico internazionale Aldo Moro di Bucarest si presentaRoma, 27 apr. (askanews) – Mercoledì, 26 aprile, presso la Galleria Artmark di Bucarest è stata presentata l’attività del Liceo Linguistico Internazionale Aldo Moro. L’evento di presentazione si è svolto sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest e del patronato Confindustria Romania e tra i tanti ospiti ha visto la presenza di Alfredo Maria Durante Mangoni, ambasciatore d’Italia in Romania, Giulio Bertola, presidente di Confindustria Romania, Maria Monica Annibaldis, rappresentante dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, Micaela Soldini, direttore ITA Italian Trade Agency ed Eliza Lesanu, Brand Director Galleria Artmark ecc.
La conoscenza della lingua italiana non rappresenta una condizione per l’iscrizione al liceo Aldo Moro che è aperto a tutti gli studenti, di qualsiasi nazionalità. Grazie ai laboratori intensivi di lingua italiana svolti dai docenti interni, l’acquisizione della lingua italiana avviene naturalmente secondo un percorso personalizzato durante il normale iter formativo dello studente. Aldo Moro è un liceo accreditato dal ministero italiano dell’istruzione e riconosciuto come scuola italiana paritaria, tra le pochissime nel mondo, aspetto che garantisce nella programmazione didattica e nella selezione dei docenti il rispetto dei più alti standard internazionali. Studiare al Liceo Internazionale Aldo Moro vuol dire studiare in un contesto multietnico ed internazionale incentrato sui principi dell inclusione e della diversità.
Ad Aldo Moro si studiano arte, filosofia, scienze esatte e quattro lingue straniere (oltre alla lingua italiana e alla lingua romena). L’insegnamento avviene in lingua italiana ed inglese ma anche in francese, spagnolo e romeno. I docenti hanno esperienza nei sistemi nazionali e internazionali, i materiali didattici sono moderni e performanti e le dotazioni sono a standard internazionali. Annualmente gli studenti del Liceo Aldo Moro di Bucarest possono beneficiare di una settimana per approfondire la lingua inglese presso la Scuola Aldo Moro di Londra. L’esame di maturità include una prova di lingua italiana, una prova di lingua straniera ed un colloquio orale, mentre il diploma di maturità è riconosciuto in tutti i Paesi del mondo. La Scuola Aldo Moro, fondata a Bucarest nel 1902 dal giornalista romeno di origine italiana, Luigi Cazzavilan, fa parte oggi del gruppo “Liberi di educare”, storico gruppo italiano nel campo dell’istruzione scolastica con oltre 60 scuole in tutta Italia ma anche con campus a Londra ed Arizona, perciò già dal primo anno di liceo gli studenti partecipano a continui scambi di esperienze presso le diversi sedi del gruppo in particolare in Italia ed in Inghilterra. L’esame di maturità a conclusione del 4 anno di studi, include una prova di lingua italiana, una prova di lingua straniera ed un colloquio orale, mentre il diploma di maturità è riconosciuto in tutti i Paesi del mondo. Il liceo offre la possibilità di seguire una serie di corsi opzionali: arte, teatro, architettura, musica, filosofia etc., finalizzati a completare la formazione umana dello studente, la sua crescita personale nonché esplorare passioni ed inclinazioni dell individuo prima della scelta della carriera accademica o del mondo del lavoro.
Gli studenti sono incoraggiati a cercare l’eccellenza durante il percorso di formazione, a sviluppare le loro qualità personali nel miglior modo possibile e a scoprire il potenziale di cui sono stati dotati. “La nostra scuola non condiziona le scelte dello studente ma al contrario vuole aprirgli le porte dell’esperienza, favorendo gli scambi culturali, le esperienze estere, l’apprendimento delle lingue e delle tradizioni straniere. Trasformiamo la sua paura dell’incognito in opportunità da cogliere, permettendogli d’individuare il percorso formativo a lui più idoneo”, ha dichiarato Mario Antico, l’amministratore della Scuola e del Liceo Aldo Moro.
La Scuola Internazionale Italiana Aldo Moro, dal 2021, ha la propria sede presso il prestigioso palazzo di Calea Dorobanti, n.39, storica dimora della Principessa Martha Bibescu. Il Patrocinio concesso, alla presentazione del Liceo linguistico Aldo Moro, da parte di Confindustria Romania, rientra nella visione del Patronato di sostenere in maniera concreta l’istruzione in lingua italiana, in Romania, e l’interazione tra l’ambiente scolastico e quello imprenditoriale, considerando anche la recente inaugurazione del Centro Italiano di Eccellenza Leonardo da Vinci presso l’Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca.