Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Quinto record per Barone: meno di 3 minuti per le curve di Meteora

Quinto record per Barone: meno di 3 minuti per le curve di MeteoraRoma, 26 apr. (askanews) – Centosettantatrè secondi, cinque in meno rispetto al precedente record stabilito da un pilota greco. Meno di tre minuti per percorrere quattro chilometri di curve domando un asfalto insidioso e viscido sui cavalli della Ferrari F8 Tributo. Un nuovo record, il quinto, che il pilota Fabio Barone ha raggiunto nella cornice greca dei Santuari di Meteora.

Il recordman romano ha ottenuto, così il suo il quinto record da Guinness dei Primati, dopo aver battuto Google nel lunghissimo tragitto da Roma a Capo Nord, l’anno scorso, aver fatto meglio del cronometro alla Transfagarasan in Transilvania, nel 2015, sulla Tianmen Mountain Road in Cina, nel 2016 e al Canyon della Valle del Dades in Marocco, nel 2018. “È stata durissima – ha detto appena sceso dal bolide rosso – molto più di quello che si può pensare. Un percorso davvero incredibile, ricco di difficoltà e pericoli, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. E oltre alla mia Ferrari F8 Tributo devo ringraziare tutti i miei uomini. Sono stati speciali, come sempre. Senza di loro, non avrei fatto nulla di tutto questo. Nè oggi, né prima”.

“La preparazione è stata lunga e decisamente complicata, probabilmente per le 50 primavere che ho accumulato, ma la passione e la volontà sono rimaste immutate nel tempo, altrimenti non potrei pensare di realizzare imprese del genere. Ma quello che mi dà la forza, lo ripeto, è il team, un gruppo di persone, oltrechè professionisti, legati da una grande amicizia”, ha aggiunto Barone sottolineando che “probabilmente dopo Roma-Capo Nord, questa è stata la più complessa, sia per quanto riguarda le varie autorizzazioni, sia per il percorso in generale”. Il record è stato tentato e raggiunto nonostante “i test che avevamo effettuato su queste curve lo scorso ottobre erano andati decisamente male, al punto che istintivamente avevamo tentennato, c’era venuto qualche dubbio sull’effettiva possibilità di tentare e centrare il record”. In particolare a preoccupare team e pilota era “il poco grip dell’asfalto”, ma “alla fine abbiamo trovato l’escamotage per superare il problema con le gomme giuste”.

Sudan, Tajani: orgoglioso di accogliere italiani a Ciampino

Sudan, Tajani: orgoglioso di accogliere italiani a CiampinoRoma, 24 apr. (askanews) – “Felice e orgoglioso di accogliere i connazionali di rientro dal Sudan. Operatori umanitari, diplomatici e militari che con impegno e dedizione ancora una volta hanno fatto onore all’Italia. Grazie all’Unità di Crisi, al ministero della Difesa e a Palazzo Chigi”, ha scritto su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani postando le foto dell’accoglienza del primo gruppo di italiani e stranieri atterrato a Ciampino nell’ambito dell’operazione di evacuazione dal Sudan.

I primi connazionali evacuati dal Sudan sono atterrati poco dopo le ore 20.25 all’aeroporto militare di Ciampino a bordo di un velivolo KC-767 dell’Aeronautica Militare. Sul volo anche il personale dell’ambasciata italiana a Khartoum, e l’ambasciatore Michele Tommasi che ha parlato di “momenti delicati” e di un’operazione condotta “perfettamente” e seguita “passo dopo passo” dall’Unità di crisi. Insieme a loro anche i militari della Joint Evacuation Task Force (JETF), il team militare della Difesa composto anche da Forze speciali che ha gestito sul campo le operazioni di evacuazione dal Sudan.

In nottata è previsto l’arrivo di un secondo velivolo: un C-130 con a bordo altri civili evacuati. Due velivoli distinti per un totale di 83 connazionali rimpatriati e 13 stranieri.

Sudan, ringraziamenti di Tajani per successo evacuazione italiani

Sudan, ringraziamenti di Tajani per successo evacuazione italianiBruxelles, 24 apr. (askanews) – Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con la stampa a margine del Consiglio Esteri dell’Ue oggi a Lussemburgo, ha rivendicato il successo dell’operazione di evacuazione degli italiani in Sudan, che ha coinvolto anche altri cittadini stranieri, e che ha dimostrato un alto grado di collaborazione fra diverse amministrazioni dello Stato.

“Voglio ringraziare l’ambasciatore d’Italia” in Sudan “perché ha fatto un lavoro straordinario: durante tutte le giornate più complicate, tutti gli italiani sono stati sempre e comunque informati di ciò che stava accadendo, e l’Ambasciata d’Italia è stato un punto di riferimento anche per tanti altri cittadini stranieri”, ha riferito il ministro. “Sono tanti – ha continuato Tajani – quelli che hanno trovato rifugio nell’Ambasciata d’Italia, e questo ci fa onore, dimostra che nei momenti di difficoltà siamo sempre pronti ad aiutare altre persone, e non soltanto i nostri connazionali”.

“Ringrazio di cuore – ha ribadito il ministro – le nostre Forze armate che hanno compiuto l’operazione, e ringrazio di cuore l’intelligence e ovviamente tutti i funzionari del Ministero degli Esteri, a cominciare da quelli dell’Unità di crisi, che giorno e notte hanno lavorato per rintracciare e contattare uno per uno i cittadini italiani”, tenendoli “informati e aggiornati sull’evolversi della situazione. Giorno e notte hanno lavorato i nostri funzionari, in contatto con la nostra Ambasciata a Khartoum”. “E’ importante che l’operazione si sia conclusa in maniera seria ed efficace, che i nostri connazionali siano tutti quanti salvi e possono rivedere le loro famiglie godendo di buona salute. Io li andrò a salutare all’aeroporto di Ciampino”, ha annunciato.

“Devo sottolineare – ha aggiunto Tajani – l’eccellente collaborazione tra le diverse organizzazioni dello Stato; coordinare le azioni di tutte le diverse amministrazioni non è una cosa semplice. Invece, c’è stata una perfetta armonia tra Ministero degli Esteri, il Ministero della difesa, l’intelligence. E naturalmente il presidente del Consiglio è stato costantemente informato, e sono sempre stato in contatto con il ministro della Difesa. Questo a dimostrazione del fatto che si può lavorare insieme anche quando si fa parte di diverse amministrazioni: l’importante è dare risposte concrete ai nostri concittadini”, ha concluso.

Sudan, Masini (Emergency): “Io resto, non abbandono i pazienti”

Sudan, Masini (Emergency): “Io resto, non abbandono i pazienti”Roma, 24 apr. (askanews) – Franco Masini, il coordinatore medico per Emergency del Centro Salam di Khartoum, il più grande ospedale di cardiochirurgia di tutta l’Africa, ha deciso di restare in Sudan, nonostante i combattimenti in corso, e con lui sono rimasti “altri 38 italiani, medici e infermieri”.

“Non c’erano alternative – ha spiegato Masini al Corriere della Sera – che fine farebbero gli 81 pazienti che abbiamo in questo momento? Li lasciamo in mezzo alla battaglia? Dobbiamo restare”. Il coordinatore di Emergency ha spiegato che “sono partiti per l’Italia solo in sette, tre erano a fine missione, gli altri quattro sono amministrativi, perciò il loro contributo non era più essenziale, qui le banche ormai sono tutte chiuse”. Masini era grande amico di Gino Strada: “Oggi vi dico che qui a Khartoum Gino ci sarebbe servito moltissimo, lui aveva una capacità unica di rapportarsi con le diverse fazioni. Anche pensando a lui, ho deciso di restare”. Dall’inizio delle ostilità, il 15 aprile scorso, il personale vive accampato in ospedale: “Nessuno torna a casa, ogni tanto sentiamo gli spari qui vicino che arrivano dal ponte sul Nilo”.

“Viveri ne abbiamo perché i nostri fornitori sudanesi malgrado i rischi sono venuti giorni fa con un carico. Ma se continuano i combattimenti, tra un mese i farmaci cominceranno a scarseggiare”, ha denunciato.

Sudan, Crosetto: avviata l’operazione di evacuazione degli italiani

Sudan, Crosetto: avviata l’operazione di evacuazione degli italianiRoma, 23 apr. (askanews) – “La Difesa è in costante contatto con la Presidenza del Consiglio, la Farnesina e l’Autorità delegata, rendendo disponibile ogni assetto utile a mettere in sicurezza, e poi portare in salvo, tutti i nostri connazionali presenti in Sudan”.

Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che segue costantemente tutte le operazioni, e che ha aggiunto: “La Difesa monitora, in costante coordinamento con gli altri organi dello Stato e i partner internazionali, la preoccupante situazione in essere a Khartum che cambia in continuazione. Le attività di evacuazione dei nostri connazionali sono coordinate dal comando operativo di vertice interforze”. “Sono già decollati due C130 dell’Aeronautica militare alle 13,55 ora italiana da Gibuti alla volta di Khartum con a bordo personale delle forze speciali dell’Esercito Italiano e dei Carabinieri – annuncia – La sicurezza degli aeroporti è assicurata dai fucilieri dell’aria dell’aeronautica militare”.

Sono in totale “circa 200 le persone che dovranno essere evacuate dai nostri militari” dal Sudan, ha precisato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Si tratta di “140 italliani, civili, che devono essere evacuati. Il punto di incontro è l’ambasciata italiana che è pienamente operativa. Più ci sono dei cittadini svizzzeri, la Nunziatura apostolica, e un’altra ventina di cittadini europei”. L’operazione, ha aggiunto, si concluderà “mi auguro nelle prossime ore”.

Giordania, è il torinese Andrea Sferrazza il turista morto a Petra

Giordania, è il torinese Andrea Sferrazza il turista morto a PetraRoma, 22 apr. (askanews) – Si chiama Andrea Sferrazza il turista italiano morto ieri dopo essere caduto da 25 metri di altezza mentre percorreva un sentiero nel sito archeologico di Petra, in Giordania.

Sferrazza, torinese d’origine, viveva a Londra da due anni, secondo il quotidiano La Stampa e il Giornale d’Italia. In base alla ricostruzione del sito Roya News, il 30enne stava visitando un’aerea del sito archeologico quando è caduto riportando gravi ferite e fratture che ne hanno causato il decesso. La Farnesina ha confermato la morte del turista italiano e l’Ambasciata italiana in Giordania è in contatto con la famiglia del connazionale per fornire l’assistenza necessaria.

Sudan, Tajani: messi in sicurezza 19 italiani in crociera

Sudan, Tajani: messi in sicurezza 19 italiani in crocieraRoma, 22 apr. (askanews) – Sono “in sicurezza” 19 italiani che si trovavano in crociera nelle acque di Port Sudan. L’ha comunicato oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani via Twitter.

“Sono stati messi in sicurezza 19 italiani che si trovavano in crociera nelle acque di Port Sudan”, ha scritto il ministro. “Li abbiamo assistiti – ha aggiunto – fin dall’inizio degli scontri, ora sono sbarcati ad Hurghada. Grazie al lavoro delle nostre Ambasciate a Khartoum e al Cairo e dell’UdC Farnesina”.

Difesa, firmato accordo per ufficiale italiano al Comando Spazio Usa

Difesa, firmato accordo per ufficiale italiano al Comando Spazio UsaRoma, 20 apr. (askanews) – Italia e Stati uniti hanno siglato ieri un Memorandum of Agreement (MoA) per l’assegnazione di un Ufficiale di collegamento italiano presso l’United States Space Command (USSPACECOM). Il generale di brigata aerea Davide Cipelletti, capo ufficio generale Spazio dello Stato Maggiore della Difesa (SMD), e il generale James Dickinson, comandante dello USSPACECOM hanno firmato l’accordo a latere del 38° Space Symposium, che si sta svolgendo in questi giorni (dal 17 al 20 aprile) a Colorado Springs (USA) e al quale partecipa una delegazione dello SMD guidata dallo stesso capo ufficio generale Spazio.

L’attivazione della posizione in parola, si legge in una nota, rappresenta un essenziale catalizzatore della cooperazione con il partner americano, soprattutto nell’ottica di migliorare il coordinamento delle attività nel dominio spaziale, nonché una preziosa occasione per sviluppare sinergie con gli altri Paesi già presenti presso lo USSPACECOM con un proprio Ufficiale di collegamento. Una lunga e fruttuosa storia di collaborazione lega la Difesa italiana e quella americana nel settore dello spazio, precisa la nota. Sono attivi dei Memorandum of Understanding (MoU) per l’accesso al servizio cifrato del GPS (Global Positioning System), per lo scambio di risorse di comunicazione satellitare (SATCOM), e per lo scambio di dati e informazioni di Space Situational Awareness (SSA), indispensabile per effettuare manovre orbitali in sicurezza evitando il rischio di collisioni con altri satelliti operativi e debris spaziali.

L’Ufficio generale Spazio dello SMD accentra le funzioni connesse con elaborazione della dottrina, l’avvio di nuovi programmi, lo sviluppo di partnership nazionali ed internazionali e l’evoluzione delle capacità spaziali.

Birla, Pezzo, Caputo, storie di successo per sogni studentesse afgane

Birla, Pezzo, Caputo, storie di successo per sogni studentesse afganeRoma, 20 apr. (askanews) – Restituire i sogni e la scuola alle regazze afgane e a tutti gli studenti del Paese. E’ questo l’obiettivo del progetto “School of Enlightenment, Online school for Afghan girls”. Un’idea nata da un gruppo di imprenditori, docenti, volontari e professionisti nel 2021 con l’obiettivo di dare la possibilità alle giovani studentesse di tornare ad avere un futuro, attraverso l’istruzione e progetti di imprenditoria femminile. E per non lasciare che i sogni restino soltanto idee chiuse nella testa, poco focalizzate e idealizzate, è stato lanciato un forum online, giunto già alla sua quarta puntata, in cui professionisti di successo raccontano la propria vita, di come hanno raggiunto i loro obiettivi, anche lottando con le prove dell’esistenza.

Ad inaugurare il format, che poi sarà diffuso in diversi istituti del Paese, è stata la regista romena, che vive in Italia da quasi 20 anni, Violeta Birla, che nei suoi corti parla del sociale e che ha potuto trasmettere alle studentesse che hanno ascoltato dalla sua voce la storia di abbandono e riscatto, che “i sogni non hanno confini”. Fabio Diamante, tra i promotori dell’iniziativa, che insieme a collaboratori italiani, esteri e afgani porta avanti il progetto, ha spiegato come è nata l’idea: “Abbiamo iniziato nel 2021, con l’obiettivo di riaprire la scuola in Afghanistan e in questo momento siamo in un gruppo stabile che gestisce una scuola di ragazze in una città che non possiamo nominare per ragioni di sicurezza con 25 studentesse, tra cui 10 che partecipano anche al progetto imprenditoriale collegato”.

“Le ragazze fabbricano borse di seta, cotone, pelle e materiali naturali che vengono spedite a Lecce dove il professore Manni, ex imprenditore che da più di 15 anni insegna le soft skills ai suoi studenti, fa in modo che le start up dei suoi studenti si occupino della vendita dei prodotti valorizzando la storia della loro creazione”. “Quello che facciamo – racconta ancora Diamante – è tenere alta la concentrazione sui loro sogni e su cosa fare per raggiungerli. Per questo abbiamo realizzato una ‘Classe dei sogni’ con un libro dei sogni fatto di testi, foto e disegni, e poi abbiamo deciso di far conoscere le storie di successo dalla vera voce dei protagonisti, persone che da situazioni non semplici hanno tirato fuori il carattere e hanno raggiunto risultati”. Per questo per il primo episodio è stata scelta Violeta Birla. Il secondo episodio è stato dedicato alla pilota Alessandra Pezzo, il terzo a Loris Caputo che a 13 ha creato una piattaforma musicale di successo e il quarto al professor Manni che ha raccontato le storie delle sue start up legate “ai sogni delle ragazze”.

Birla, nota per i suoi lavori dedicati ai più piccoli e ai più deboli, tra cui “Cuore Blu” con Maia Morgenstern e “Sui tuoi passi”, ha vissuto sulla sua pelle il dramma dell’abbandono e la necessità di puntare sui suoi sogni per sopravvivere. “Penso di essere stata scelta per questo forum per la mia storia che in parallelo è molto simile a quella delle ragazze afgane. La loro vita è molto più tragica perché sono rimaste orfane a causa della guerra mentre i miei genitori hanno scelto di abbandonarmi. Ma abbiamo gli stessi sentimenti e le stesse emozioni: tristezza, solitudine, paura di non farcela, di non avere il diritto di sognare. Io avevo paura dei pregiudzi loro hanno i limiti oggettivi dai dall’occupazione talebana e non hanno il diritto di sognare”, spiega la regista. “Io ho sconfitto la mia paura attraverso il mio sogno, ho scelto di vivere il mio sogno, puntare sempre più in alto, andare contro nonostante avessi una società contro. La mia forza e determinazione mi hanno portato a parlare a queste studentesse in modo speciale di una storia di successo e di fede. Una cenerentola che è riuscita ad arrivare ai suoi traguardi – Poter raccontare la mia storia di abbandono e riscatto mi fa sentire utile alla società”.

“I sogni – prosegue Violeta – non hanno confini. Quando ero in orfanotrofio ero una minorenne con un sogno, non potevo fare molto, la mia sorte era decisa dagli adulti, ma quando sono uscita a 18 anni la prima cosa che ho fatto è stato realizzare il mio sogno e venire in Italia. Così quando ci sarà di nuovo la libertà in Afghanistan queste ragazze, che hanno un sogno, potranno perseguirlo. E’ urgente sognare”. E per non lasciare che la luce sull’Afghanistan si spenga, la regista ha già in mente un progetto ambizioso: “Ho conosciuto questo nobile popolo e la loro cultura, ho incontrato la principessa India di Afganistan, che da anni vive in Italia, e con lei vorrei realizzare un corto dedicato al popolo afgano che non parli delle brutture di adesso, ma che parli di ciò che era prima dei talebani”.

Caso D’Attanasio, Tajani scrive all’omologo di Papua Nuova Guinea

Caso D’Attanasio, Tajani scrive all’omologo di Papua Nuova GuineaRoma, 19 apr. (askanews) – Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha indirizzato una lettera all’omologo di Papua Nuova Guinea, Justin Tkatchenko, per chiedere l’urgente rimpatrio per motivi sanitari del connazionale Carlo D’Attanasio, arrestato nel paese del Pacifico nell’agosto 2020 con l’accusa di traffico di droga e ancora in attesa di processo.

Il connazionale, che in raccordo con la Farnesina è stato costantemente assistito, sin dal momento del fermo, dall’ambasciata d’Italia a Canberra e dal Consolato onorario a Port Moresby, si trova attualmente ricoverato presso il Paradise Private Hospital di Port Moresby.