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WWF: fotografata in alta risoluzione una delle ultime tigri Malesia

WWF: fotografata in alta risoluzione una delle ultime tigri MalesiaMilano, 9 nov. (askanews) – Il WWF e il fotografo naturalista Emmanuel Rondeau hanno scattato la foto in alta risoluzione di una delle ultime tigri della Malesia. Mentre negli Anni 50 si stimava che in Malesia vivessero circa 3.000 esemplari, oggi la perdita di habitat, la diminuzione delle prede e il bracconaggio per il commercio illegale di parti del loro corpo e per i conflitti con le comunità locali, hanno ridotto la popolazione a meno di 150 individui.

Questa foto – diffusa da WWF – di una delle ultime tigri della Malesia, però, fa sperare che gli sforzi di conservazione intensificati da parte del governo malese, delle comunità indigene e di organizzazioni come il WWF stiano portando a risultati positivi. Il fotografo Emmanuel Rondeau ha installato per cinque mesi 8 fototrappole ad alta definizione in una delle ultime roccaforti delle tigri in Malesia, la foresta di Belum-Temengor, nel nord della penisola. Il progetto è stato possibile grazie al sostegno delle squadre di pattugliamento della comunità indigena e del WWF-Malesia, che si è occupato dell’identificazione delle aree e delle attività di campo necessarie per montare e controllare le video-trappole. Una delle maggiori minacce per le tigri del Paese sono le trappole, utilizzate dai bracconieri per catturare non solo le tigri ma anche altri animali, come le prede delle tigri, da vendere poi nel mercato illegale di animali selvatici. Grazie al fondamentale lavoro delle squadre di pattugliamento indigene, avviate in collaborazione con il WWF-Malesia nel 2018 e passate da 3 a 22, si è raggiunto lo straordinario risultato di ridurre le trappole nell’area del 98%.

Questo in Malesia è solo uno dei tanti progetti di conservazione che il WWF porta avanti per proteggere le tigri e le altre specie in pericolo. Sul Pianeta circa 1 milione di specie è a rischio estinzione e i tassi di scomparsa sono tra le 100 e le 1.000 volte più rapidi di quelli naturali. Perdita di habitat, crisi climatica, conflitti con l’uomo, bracconaggio e commercio illegale sono solo alcune delle terribili minacce che specie iconiche come la tigre, l’elefante, il panda, la tartaruga marina e tante altre si trovano ad affrontare ogni giorno. I panda liberi in natura sono appena 2.000 e nonostante la IUCN abbia certificato che il loro status di conservazione è migliorato grazie ai progetti di conservazione degli ultimi decenni, la specie continua ad essere minacciata dalla distruzione delle foreste di bambù, sua fonte primaria di alimentazione. La perdita di habitat causata dall’espansione umana è la prima minaccia anche per le 3 specie di elefanti sul Pianeta, tutte a rischio estinzione. Non sono da meno le insidie che deve affrontare la tartaruga marina Caretta caretta: dall’erosione delle spiagge all’inquinamento luminoso fino alle catture accidentali e l’inquinamento da plastica.

Queste specie animali hanno bisogno di riacquistare gli spazi naturali necessari alla loro esistenza e il WWF le ha scelte come protagoniste di nuovi regali solidali, che fanno bene al pianeta e sono perfetti per il Natale. “Proteggerle. Lo stai facendo bene” è il claim della Campagna di Natale WWF 2023.

Guerra in Medio Oriente, Macron: subito una tregua umanitaria. Tutte le vite sono uguali

Guerra in Medio Oriente, Macron: subito una tregua umanitaria. Tutte le vite sono ugualiRoma, 9 nov. (askanews) – Aprendo la Conferenza internazionale a Parigi che riunisce i principali attori coinvolti nella risposta umanitaria a Gaza, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che “abbiamo bisogno di una pausa umanitaria al più presto e dobbiamo agire per un cessate il fuoco”.

“Oggi la situazione è grave e peggiora ogni giorno di più”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron aprendo la Conferenza sul coordinamento della risposta umanitaria per la situazione a Gaza, chiedendo il rilascio “immediato e senza condizioni” degli ostaggi, perché “oggi sono i civili di Gaza a soffrire”, ma “tutte le vite sono uguali”, “non esiste un doppio standard”. Nel corso del suo discorso il presidente francese ha chiesto per la prima volta un cessate il fuoco e poi ha ribadito il sostegno a una una soluzione a due Stati: “Dimostriamo soprattutto che la creazione di uno Stato palestinese serve alla sicurezza di Israele”.

Guerra in Medio Oriente, il Papa: siamo testimoni di una tragedia. Tanti innocenti morti

Guerra in Medio Oriente, il Papa: siamo testimoni di una tragedia. Tanti innocenti mortiCittà del Vaticano, 9 nov. (askanews) – La Terra Santa è oggi un luogo di sofferenza e morte. A rivolgere nuovamente un pensiero alla tragedia che si sta consumando in Medio Oriente è stato Papa Francesco che ha ricevuto in Vaticano i partecipanti alla Consulta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

“Desidero rivolgere insieme a voi il pensiero alla Terra Santa. – ha detto parlando nel corso dell’udienza – Siamo purtroppo testimoni di una tragedia che si consuma proprio nei luoghi in cui il Signore è vissuto, in cui ci ha insegnato attraverso la sua umanità ad amare, a perdonare e a fare del bene a tutti. E invece li vediamo dilaniati da sofferenze tremende che colpiscono soprattutto tanti innocenti morti”. “Per questo sono spiritualmente unito a voi”, ha concluso il Papa ricordando “il grande dolore della Chiesa Madre di Gerusalemme” e tornando ad “implorare il dono della pace”.

L’esercito israeliano: conquistata una roccaforte di Hamas a Jabalia

L’esercito israeliano: conquistata una roccaforte di Hamas a JabaliaRoma, 9 nov. (askanews) – Le forze di difesa israeliane affermano che le truppe della brigata di fanteria Nahal hanno conquistato una roccaforte di Hamas, nota come avamposto 17, a Jabalia occidentale dopo 10 ore di combattimento. Lo scrive il Times of Israel.

L’Idf (Israel Defense Forces) afferma che i soldati hanno combattuto contro i miliziani di Hamas e della Jihad islamica nella roccaforte sia “in superficie” sia “in un percorso sotterraneo nell’area”. Decine di combattenti sono stati uccisi e sono localizzate molte armi, pozzi e tunnel, anche uno vicino a un asilo che conduceva a un “ampio percorso sotterraneo”. Le truppe israeliane hanno anche trovato “significativi” piani di battaglia di Hamas nell’avamposto 17. Nella notte l’aeronautica militare israeliana ha condotto centinaia di attacchi contro obiettivi nemici nella Striscia di Gaza, aggiunge l’Idf.

Terrorismo, arrestato a Milano 37enne ricercato in Algeria. Era in metro e urlava “Allah Akbar”

Terrorismo, arrestato a Milano 37enne ricercato in Algeria. Era in metro e urlava “Allah Akbar”Milano, 9 nov. (askanews) – Un algerino di 37 anni, destinatario di un mandato di cattura internazionale per partecipazione ad associazione terroristica, è stato arrestato nei giorni scorsi a Milano. L’uomo è stato fermato in metropolitana dagli agenti della Polmetro per un controllo, mostrandosi particolarmente aggressivo e gridando ripetutamente “Allah Akbar” mentre tentava di afferrare dal proprio zaino un coltello con lama di oltre 12 cm. di lunghezza.

Dalle comparazioni foto-dattiloscopiche, condotte dalla Digos, è emerso che l’uomo, finora sconosciuto alle forze di polizia italiane, era ricercato dalle autorità algerine con l’accusa di far parte, fin dal 2015, delle milizie dello Stato Islamico ed impiegato nel teatro bellico siro-iracheno. L’uomo è stato portato a San Vittore in attesa del completamento delle procedure di estradizione che hanno già incassato il via libera da parte del Ministero della Giustizia.

M.O., Tajani a Parigi per Conferenza sulla crisi umanitaria a Gaza

M.O., Tajani a Parigi per Conferenza sulla crisi umanitaria a GazaParigi, 9 nov. (askanews) – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è arrivato questa mattina a Parigi per partecipare a una Conferenza internazionale che riunisce i principali attori coinvolti nella risposta umanitaria a Gaza. L’evento è stato organizzato su iniziativa del presidente francese Emmanuel Macron nell’ambito della sesta edizione del Forum della Pace, che si terrà venerdì 10 e sabato 11 novembre.

La Conferenza umanitaria, che avrà luogo all’Eliseo, mira a fornire una risposta da parte della comunità internazionale ai bisogni e alla protezione della popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza e a riunire il sostegno internazionale sulla base delle necessità identificate dalle Nazioni Unite e in particolare dall’Unrwa. Secondo un programma fornito dalla presidenza francese, sono previsti, tra gli altri, gli interventi della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, del presidente del Consiglio europeo Charles Michel e del primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese Mohammad Shtayyeh.

Nella giornata di domani, Tajani parteciperà invece alla sessione iniziale del Forum della Pace, dedicata al Patto di Parigi per i Popoli e il Pianeta, alla presenza del presidente Macron, prima di fare ritorno in Italia.

Le truppe israeliane entrano a Jenin in Cisgiordania con bulldozer

Le truppe israeliane entrano a Jenin in Cisgiordania con bulldozerRoma, 9 nov. (askanews) – Le forze armate israeliane hanno attaccato la città di Jenin nella Cisgiordania occupata usando i bulldozer per distruggere le strade. Secondo Al Jazeera che cita l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese Wafa.

Soldati israeliani in un convoglio di circa 70 veicoli militari con quattro bulldozer hanno preso d’assalto Jenin nelle prime ore del mattino da diverse direzioni, supportati da elicotteri e aerei da ricognizione. Secondo Wafa, i cecchini israeliani si sono schierati sui tetti dei grattacieli. Intanto, 12 persone affiliate a gruppi sostenuti dall’Iran in Siria sono state uccise giovedì in due raid separati, un attacco americano e uno israeliano. Il primo è avvenuto sulla città orientale di Deir Ezzor: “Nove persone che lavoravano per gruppi sostenuti da Teheran sono state uccise negli attacchi statunitensi su siti utilizzati da gruppi filo-iraniani”, ha detto all’AFP Rami Abdel Rahman, che dirige l’Osservatorio siriano per i diritti umani.

In un raid aereo separato su siti legati a Hezbollah, sono stati uccisi tre combattenti filo-iraniani vicino alla capitale siriana Damasco ad Akraba e Sayyida Zeinab, secondo la stessa fonte. Israele ha anche colpito i siti di difesa aerea siriani nella provincia meridionale di Sweida.

M.O., Tajani: sosteniamo Israele ma si impegni a difendere i civili

M.O., Tajani: sosteniamo Israele ma si impegni a difendere i civiliRoma, 9 nov. (askanews) – L’Italia arriva a Parigi, che ospita la conferenza internazionale per affrontare la situazione umanitaria a Gaza, con “grandissimo senso di responsabilità, con equilibrio, con impegno totale. Non siamo sonnambuli, non vo- gliamo precipitare ancora più in fondo nella guerra”, dice il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al Corriere della Sera di ritorno dal G7 in Giappone.

“Ci siamo confrontati con i nostri alleati internazionali, Usa, Canada e Giappone. Abbiamo discusso con un incredibile senso di responsabilità e realismo. Noi europei, uniti. Il nostro messaggio è chiaro: condanniamo l’attacco terrorista del 7 ottobre, sosteniamo che Israele ha il pieno diritto a difendersi, ma chiediamo a tutti e quindi allo stesso Israele di difendere i civili, di permettere pause umanitarie nei combattimenti per aiutare la popolazione di Gaza. Chiediamo anche al governo di Israele di mettere un freno alle violenze di coloni estremisti nei territori palestinesi di Cisgiordania”. “Vogliamo che questa guerra finisca al più presto. Ma vogliamo anche che Israele elimini i gruppi terroristi di Hamas. Se Israele dovrà continuare le operazioni militari dovrà farlo rispettando la legge internazionale, proteggendo le popolazioni civili e organizzando tregue che possano servire al rilascio degli ostaggi e alla protezione di cittadini di Gaza – dice ancora Tajani – Speriamo di interpretare le aspirazioni, le posizioni, persino le ansie di questi due popoli. Per questo, per quanto oggi appaia impossibile, vogliamo lavorare alla formula ‘due popoli due Stati’. Non abbiamo alternativa”.

M.O., ministra spagnola Belarra: Israele fermi genocidio

M.O., ministra spagnola Belarra: Israele fermi genocidioRoma, 9 nov. (askanews) – “Lo Stato israeliano deve porre fine a questo genocidio pianificato contro il popolo palestinese”: lo ha dichiarato la ministra spagnola per i diritti sociali e l’Agenda 2030 Ione Belarra, leader di Podemos, in un a intervista ad al Jazeera.

“Perché – ha affermato, secondo la trascrizione del colloquio riportata sul sito dell’emittente satellitare qatarina – possiamo dare lezioni sui diritti umani in altri conflitti e non qui, mentre il mondo guarda con orrore? La morte di migliaia di bambini, le madri che gridano disperatamente perché assistono all’uccisione dei loro figli. C’è un silenzio assordante di tanti paesi e di tanti leader politici che potrebbero fare qualcosa. Parlo di ciò che conosco bene, ovvero l’Unione Europea. Sembra che l’ipocrisia dimostrata dalla Commissione europea sia inaccettabile”. “Chiedo al mio Paese e ad altri Paesi – ha detto ancora la leder di Podemos parlando del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – di interrompere le relazioni diplomatiche con Israele. Penso che questo manderebbe il giusto messaggio politico, ovvero che non vogliamo avere nulla a che fare con questo criminale di guerra come questo leader”.

“Dobbiamo agire ed essere più fermi nonostante il fatto che Israele sia molto potente e abbia amici potenti”, ha aggiunto Belarra.

M.O., Pentagono: abbiamo colpito strutture iraniane in Siria

M.O., Pentagono: abbiamo colpito strutture iraniane in SiriaRoma, 9 nov. (askanews) – Gli Stati Uniti hanno condotto un attacco aereo contro una struttura in uso alle forze iraniane e a “gruppi affiliati”. A rivendicare l’azione, in una dichiarazione ufficiale pubblicata sul sito del Pentagono, è stato il segretario alla Difesa Lloyd J. Austin. “Oggi, su ordine del presidente Biden, le forze militari statunitensi – ha annunciato – hanno condotto un attacco di autodifesa contro una struttura nella Siria orientale utilizzata dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (IRGC) e da gruppi affiliati. Questo attacco è stato condotto da due F-15 statunitensi contro un deposito di armi”.

“Questo attacco di autodifesa di precisione – ha proseguito Austin – è una risposta a una serie di attacchi contro il personale statunitense in Iraq e Siria da parte degli affiliati della Forza IRGC-Quds. Il presidente non ha priorità più alta della sicurezza del personale statunitense e ha diretto l’azione di oggi per chiarire che gli Stati Uniti difenderanno se stessi, il proprio personale e i propri interessi. Gli Stati Uniti sono pienamente pronti ad adottare ulteriori misure necessarie per proteggere la nostra popolazione e le nostre strutture”. “Esortiamo a evitare qualsiasi escalation. Il personale americano continuerà a condurre missioni anti-Isis in Iraq e Siria”, ha concluso.