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Autonomia, Todde: Lep tornino al centro dell’agenda politica nazionale

Autonomia, Todde: Lep tornino al centro dell’agenda politica nazionaleRoma, 7 ott. (askanews) – “Vogliamo che i Lep tornino al centro dell’agenda politica nazionale”. Lo ha detto la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, nel corso della riunione con la Commissione parlamentare per le questioni regionali, convocata a Cagliari nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sulla determinazione e sull’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali.


“I Lep sono l’unica vera misura dell’efficienza dello Stato nel garantire i diritti civili e sociali. Non possiamo accettare che, dopo oltre 20 anni dalla loro introduzione, siano ancora solo parole sulla carta”, ha proseguito. “La Sardegna, purtroppo, è una regione che continua a essere fortemente penalizzata sull’istruzione, sulle infrastrutture, sulla occupazione. Ma non é stato tanto importante condividere il cahier de doleance che tutti noi ben conosciamo quanto far capire alla Commissione che senza le risorse necessarie siamo fermi alla teoria”, ha sottolineato.


“La realtà che viviamo è aggravata da un modello di finanziamento basato su una ‘spesa storica’ che non risponde alle esigenze attuali dei territori. Questo sistema non fa altro che cristallizzare le disuguaglianze, lasciando regioni come la nostra sempre più indietro. Vogliamo che i Lep tornino al centro dell’agenda politica nazionale. La loro definizione deve essere basata su reali fabbisogni standard, non su vecchi criteri che hanno già dimostrato di essere inadeguati. La determinazione dei LEP è fondamentale per assicurare che i cittadini della Sardegna abbiano gli stessi diritti di quelli di regioni più ricche. Diritti come l’accesso al lavoro, all’istruzione, alla salute e alla mobilità devono essere garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale”, ha continuato Todde. “Non si può più accettare che la definizione dei LEP venga utilizzata solo come uno strumento per favorire l’autonomia differenziata di alcune regioni a discapito di altre. Un milione e 300 mila cittadini hanno già firmato contro questo progetto, e 4 Regioni hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale. Dobbiamo ascoltare queste voci. Bisogna creare un sistema in cui ogni Regione, anche quelle più periferiche e meno sviluppate, abbia pari dignità. È urgente istituire un tavolo permanente in cui tutte le Regioni siano coinvolte nella definizione dei LEP, per garantire una vera equità territoriale. Il nostro futuro non può dipendere dai giochi politici. Deve essere basato sul rispetto dei diritti di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione”, ha concluso.

Ambiente, M5s: in Sardegna modello virtuoso di transizione

Ambiente, M5s: in Sardegna modello virtuoso di transizioneRoma, 24 set. (askanews) – “Come più volte ribadito al ministro Fratin, la Regione Sardegna gestirà la propria transizione ecologica e rispetterà gli impegni presi dal punto di vista energetico e sulla decarbonizzazione. La legge voluta dalla giunta Todde sulle aree idonee ha come obiettivo quello di fermare la speculazione e bloccare il consumo selvaggio di suolo, finanziando l’autoproduzione, le comunità energetiche, l’autoconsumo e tagliando le bollette dei sardi con uno stanziamento di circa 700 milioni fino al 2030. Siamo orgogliosi di aver presentato un modello virtuoso di transizione ecologica basato sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela dell’ambiente, sul rispetto del suolo, del paesaggio, dei territori e dei cittadini sardi”. Così in una nota congiunta i parlametari sardi del M5s, Ettore Licheri, Sabrina Licheri ed Emiliano Fenu.


“Sarebbe apprezzabile se il ministro, prima di giudicare un testo di legge, si impegnasse a leggerlo e a comprenderlo integralmente evitando di rilasciare dichiarazioni stonate che denotano scarsa conoscenza della materia. È chiaro quanto Fratin sia in evidente imbarazzo perché il suo partito in Sardegna continua a ripetere che non ci sono aree idonee nonostante abbia governato per 5 anni. La Sardegna non si farà più calpestare ma gestirà la propria transizione ecologica”, concludono.

Licheri (M5s): Sardegna capofila nella transizione sostenibile

Licheri (M5s): Sardegna capofila nella transizione sostenibileRoma, 20 set. (askanews) – “La Sardegna, grazie alla tenacia della Presidente Alessandra Todde, è la prima regione italiana a proporre una legge sulle aree idonee per l’installazione di fonti rinnovabili, in netto anticipo rispetto alla scadenza prevista dal Governo”, è quanto afferma in una nota la senatrice M5s, Sabrina Licheri.


“La delibera approvata ieri in Giunta è un ottimo segnale sia per l’isola sia per le imprese. In questo modo, si potrà perseguire una transizione energetica sostenibile rispettosa dell’ambiente e delle attività produttive della Sardegna”, aggiunge. “E’ finita l’epoca della speculazione selvaggia. Grazie a questa legge, infatti, cittadine e imprese potranno produrre la propria energia grazie anche all’investimento di 700 milioni di euro da qui fino al 2030. Comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per l’autoconsumo sono solo alcuni degli interventi con i quali la Sardegna potrà essere presto autonoma dal punto di vista energetico. Una sfida che consentirà di arrivare gradualmente, e in maniera sostenibile verso una vera transizione che tenga conto del benessere di tutti”, conclude.

Autonomia, Todde: il governo alimenta lo scontro con le Regioni

Autonomia, Todde: il governo alimenta lo scontro con le RegioniRoma, 18 set. (askanews) – “La Sardegna, come anche Toscana, Puglia e Campania, continueranno la loro battaglia contro l’autonomia differenziata nonostante il governo decida di costituirsi direttamente nel giudizio. Una scelta che conferma la volontà da parte dell’esecutivo di alimentare lo scontro con le Regioni. La Sardegna ha presentato il ricorso nel solo interesse dei cittadini e restiamo in prima fila contro chi vuole spaccare l’Italia e indebolire la Sardegna. Non lo permetteremo”. Così la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, replica alla decisione del governo.

Autonomia, Todde: fronte del no si allarga, su Lep presa in giro

Autonomia, Todde: fronte del no si allarga, su Lep presa in giroRoma, 5 set. (askanews) – “La battaglia contro l’autonomia leghista è appena iniziata e abbiamo già ottenuto importanti risultati. Non solo siamo riusciti a mobilitare oltre un milione di persone ma il fronte del no si allarga. La Cei ha mosso delle critiche più che condivisibili. Confindustria sta dando voce ai tanti imprenditori spaventati, moltissimi del Nord”. Così la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde (M5s), in un’intervista al Quotidiano di Puglia.


“Faccio una provocazione da ex imprenditrice: mentre il governo si muove alla cieca cercando miliardi necessari per garantire i Lep, nella manovra finanziaria non ci saranno risorse per le imprese, il Sud e le isole non saranno tutelati e verranno nuovamente dimenticati i giovani. Meloni si tiene lontana dal dibattito ma sa perfettamente quanto Salvini sia in grado di destabilizzare il governo in caso di sconfitta”, aggiunge. “Arriverà il momento in cui emergeranno le contraddizioni interne a Fratelli d’Italia, un partito che storicamente non ha mai avallato riforme di questo genere ma che oggi, sotto ricatto pur di approvare il premierato, si presta a spaccare il Paese. Vergognoso”, sottolinea.


“Siamo ancora in attesa di capire quante risorse servono affinché i Lep siano garantiti. Per i Lep che richiedono copertura e finanziamento si possono impegnare risorse nei limiti permessi dai vincoli di bilancio e ciò deve essere assicurato a tutte le Regioni. Senza questa copertura le funzioni rimangono prerogativa statale non regionale. Ecco perché è una presa in giro nonostante Zaia, Fontana e Calderoli dichiarino il contrario”, afferma Todde.

Sardegna, Todde: Salvini vuole trasformarci in discarica nucleare

Sardegna, Todde: Salvini vuole trasformarci in discarica nucleareRoma, 21 ago. (askanews) – “Mentre il governo Meloni impugna la nostra legge, indispensabile per tutelare e salvaguardare l’ambiente e il paesaggio della Sardegna, leggo con estremo imbarazzo le dichiarazioni del ministro Salvini che vorrebbe trasformare la Sardegna nella discarica nucleare d’Italia”. Lo ha scritto su Facebook la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.


“La maggioranza uscente – quella composta da Lega e FdI – negli ultimi 5 anni di governo – è l’accusa lanciata dalla governatrice sarda – non ha fatto nulla per fermare la speculazione energetica. Tutt’altro. Ha dato l’ok definitivo per quasi tutti quegli impianti che oggi diversi esponenti del centrodestra criticano a testa bassa perché ‘non necessari e dannosi per il territorio sardo’”. (segue)

Dl materie prime, Todde: lo impugneremo davanti alla Consulta

Dl materie prime, Todde: lo impugneremo davanti alla ConsultaRoma, 6 ago. (askanews) – “Impugneremo presso la Corte Costituzionale” il decreto legge sulle materie prime critiche di interesse strategico. Lo ha detto la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in un’intervista a Il manifesto. “La Sardegna ha combattuto in solitudine la battaglia per contrastare le intenzioni del Governo che, utilizzando impropriamente un decreto-legge, dispone una disciplina lesiva non solo del nostro Statuto ma anche delle nostre competenze esclusive in materia di sfruttamento di cave e miniere. In questo modo si vorrebbe minare la possibilità per i sardi di tutelare ambiente e paesaggio. Non lo permetteremo”, ha aggiunto.

Dl materie prime, Todde: la Sardegna si rivolgerà alla Consulta

Dl materie prime, Todde: la Sardegna si rivolgerà alla ConsultaRoma, 2 ago. (askanews) – Martedì 30 luglio la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge sulle materie prime critiche di interesse strategico. La Regione Sardegna, attraverso il suo assessore dell’Ambiente, Rosanna Laconi e di comune accordo con me e l’assessore all’Industria, Emanuele Cani, ha espresso un parere fortemente contrario – nel suo ruolo di coordinatrice della Commissione Ambiente, Energia e Sostenibilità (CAES) – all’impostazione del nuovo impianto normativo in sede di Conferenza Stato-Regioni Il motivo del dissenso nasce dal mancato accoglimento di una serie di nostri emendamenti che miravano a rendere vincolante il parere delle Regioni nel procedimento autorizzativo, e a rendere obbligatoria l’intesa delle Regioni per l’approvazione del Piano Nazionale delle Materie prime critiche. Nonostante l’opposizione della Regione Sardegna, il decreto ha ottenuto il parere favorevole della maggioranza delle altre Regioni e successivamente l’approvazione definitiva dalla Camera dei Deputati. La nostra Regione ha combattuto in solitudine la battaglia nel tentativo di far convergere le altre Regioni sulla necessità di emendare il testo del DL, purtroppo senza successo.


“Il governo, utilizzando impropriamente un decreto-legge, dispone una disciplina lesiva non solo del nostro Statuto e delle nostre competenze esclusive in materia di sfruttamento di cave e miniere, ma mina soprattutto la possibilità per noi sardi di tutelare ambiente e paesaggio. Infatti, il governo vuole escludere tali interventi dalla valutazione di impatto ambientale che la nostra Regione dovrebbe poter effettuare quando si tratta del proprio territorio. Un atteggiamento ricorrente in questi ultimi tempi, pericoloso e incurante degli impatti che tali disposizioni avrebbero sulla Sardegna. Pertanto, non appena il decreto verrà ufficialmente convertito in legge, la Sardegna impugnerà il Dl materie prime critiche alla Corte costituzionale”, ha affermato la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.

Sanità, Consulta: Sardegna può aumentare spesa oltre limiti

Sanità, Consulta: Sardegna può aumentare spesa oltre limitiRoma, 22 lug. (askanews) – La Regione Autonoma Sardegna può incrementare la spesa per prestazioni sanitarie anche oltre i limiti imposti dalle leggi nazionali.


La Corte costituzionale con la sentenza n.141 depositata in data odierna ha dichiarato la non fondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell’art. 56 della legge reg. Sardegna n. 9 del 2023 e dell’art. 5, comma 1, della legge reg. Sardegna n. 21 del 2023. Con tali disposizioni la Regione autonoma Sardegna, al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza e ridurre i tempi di attesa, ha autorizzato l’incremento della spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie eccedendo i limiti previsti dalla normativa nazionale.


Le disposizioni sono state ritenute costituzionalmente legittime. Difatti, con riguardo ai vincoli di finanza pubblica recati dalla legislazione statale, seppure la Corte sia costante nel ritenere che essi si applicano, di regola, anche ai soggetti ad autonomia speciale e che i tetti di spesa costituiscono principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica, nel caso di specie, non si utilizzano per la Regione autonoma Sardegna che provvede integralmente al finanziamento del proprio servizio sanitario regionale. Il finanziamento integrale degli oneri del servizio sanitario regionale a carico del bilancio sardo e l’assenza di condizioni che possano far ritenere di non poter applicare il predetto principio (ossia la sottoposizione a un piano di rientro dal disavanzo finanziario in materia sanitaria o la compromissione dei livelli essenziali delle prestazioni) comporta che lo Stato non possa intervenire con norme di coordinamento finanziario che incidano sulla competenza regionale nella allocazione della spesa sanitaria.

Autonomia, Zaia: solo la Sardegna si è dichiarata contraria

Autonomia, Zaia: solo la Sardegna si è dichiarata contrariaRoma, 14 lug. (askanews) – “Sfatiamo una leggenda metropolitana. C’è solo la Sardegna che si è dichiarata contraria” all’autonomia differenziata. Lo afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un’intervista a la Repubblica.


La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde “ha posizione molto ideologica, rappresenta un partito che è contro l’autonomia. Niente di nuovo. Ma io non accuso nessuno. I primi giorni sono sempre difficili per chiunque. Ricordo soltanto che in Veneto ogni cittadino lascia al Fisco circa 4 mila euro l’anno e che più di 600 milioni vanno alla Sardegna. Però voglio tendere una mano, non spariamoci addosso tra noi”.