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L’Assemblea Sinodale boccia il testo. Tra i nodi il ruolo delle donne e le “situazioni affettive particolari”

L’Assemblea Sinodale boccia il testo. Tra i nodi il ruolo delle donne e le “situazioni affettive particolari”Città del Vaticano, 3 apr. (askanews) – “L’Assemblea di martedì mattina e le moltissime proposte di emendamento avanzate dai 28 gruppi richiedono un ripensamento globale del testo e non solo l’aggiustamento di alcune sue parti”. In questo passaggio dell’intervento di mons. Erio Castellucci, Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale è contenuto il risultato finale dei lavori del Sinodo delle Chiese italiane che si sta concludendo in Vaticano in queste ore.


Una assise di base, che ha coinvolto le strutture ecclesiali italiane sin dalle parrocchie e, quindi, dalle diverse diocesi, movimentata e certamente viva ma dall’esito non facilmente prevedibile, con una sostanziale bocciatura del testo finale. Lo stesso Castellucci ha ammesso che l’assise “è stata definita da alcuni un’Assemblea ‘ribelle’, ma è stata piuttosto un’Assemblea viva: critica, leale, appassionata per la Chiesa e la sua missione”. I gruppi in queste due mezze giornate di lavori sinodali, è stato ricordato, “hanno lavorato molto bene, intensamente e creativamente, ritrovando nel testo talvolta anche ricchezze che non emergevano ad una prima lettura, e hanno integrato e corretto il testo; che tuttavia non si presenta ancora maturo”.


Sempre mons. Castellucci, sintetizzando il senso dei lavori di questi giorni in Vaticano ha voluto sottolineare che “si è ribadito che la Chiesa non è composta da guide che ignorano il ‘sentire’ del popolo di Dio, tirando dritto come se avessero sempre ragione – cosa purtroppo molto diffusa oggi nelle tendenze sovraniste e dittatoriali – ma è composta da guide chiamate a discernere la presenza e l’azione dello Spirito nel Popolo di Dio, del quale fanno parte. Si cresce insieme, ciascuno secondo i propri doni e le proprie responsabilità. Il testo proposto di fatto è apparso inadeguato”. Tra i punti più dibattuti vi sono stati quelli sullo stile e le modalità di “accompagnamento delle persone in situazioni affettive particolari” e sulla “responsabilità ecclesiale e pastorale delle donne”. L’Assemblea, in una mozione finale, ha quindi fissato “un nuovo appuntamento per la votazione del Documento contenente le ‘Proposizioni’ per sabato 25 ottobre, in occasione del Giubileo delle équipe sinodali e degli Organismi di partecipazione”.

Blitz della polizia contro le gang a Milano, 50 arresti per furti e rapine in strada e metro

Blitz della polizia contro le gang a Milano, 50 arresti per furti e rapine in strada e metroMilano, 2 apr. (askanews) – Sono 50 i soggetti (32 maggiorenni e 18 minorenni), a cui vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio (9 soggetti di cui 7 maggiorenni e 2 minorenni), rapina (41 soggetti, di cui 25 maggiorenni e 16 minorenni) attraverso due diversi provvedimenti restrittivi eseguiti stamani dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano.


In particolare, si tratta di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale per i Minorenni, su conforme richiesta della Procura, e un Decreto di Fermo del P.M. disposto dai pubblici ministeri del VII Dipartimento – Criminalità organizzata comune della Procura della Repubblica di Milano. L’attività di indagine, condotta dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Milano, anche con l’ausilio delle sezioni investigative dei Commissariati cittadini, costituisce un approfondimento sistematico del fenomeno delle rapine e dei furti con strappo commessi in strada e in ambito metropolitano, da giovani stranieri, che prendono di mira oggetti in oro e in particolare collane indossate da giovani e in alcune circostanze anche da anziani.


La visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza dei luoghi dove sono state commesse le rapine, l’attività tecnica di intercettazione, l’analisi dei dispositivi telefonici sequestrati, ha permesso, quindi, non solo di individuare gli autori di 25 rapine, ma anche di svelare un sistematico e permanente canale di ricettazione dei monili in oro riconducibile a una famiglia di origine romena, i cui componenti (7 persone) sono stati tutti arrestati con la contestazione dei reati di associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio. La base logistica di tale organizzazione è stata individuata in una casa popolare abusivamente occupata, sita nel quartiere San Siro, ove gli autori delle rapine sapevano di potersi recare, per ricettare la refurtiva, senza alcun preavviso e a qualsiasi orario. Periodicamente, l’oro raccolto, veniva trasportato in Romania per essere riciclato.


Sebbene il canale di ricettazione non prevedesse particolari filtri, il gruppo romeno si è avvalso di una giovane ragazza italiana di seconda generazione di 17 anni e di un cittadino libico di 21 anni per gestire i contatti con alcuni dei rapinatori e per allargare, in questo modo, il giro di affari. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna. “L’operazione condotta oggi a Milano, con lo smantellamento di un’intera rete criminale, è l’ennesima dimostrazione dell’impegno che le Forze di Polizia stanno profondendo nel contrasto alla delinquenza e all’illegalità sulle nostre strade. Gli arrestati sono perlopiù giovani e giovanissimi, molti dei quali minorenni, di cosiddetta ‘seconda generazione’, spesso protagonisti di numerosi episodi di violenza”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.


“Un ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato e della Squadra Mobile di Milano per la determinazione e la professionalità con cui hanno portato a termine questa operazione – prosegue il titolare del Viminale -. La sicurezza non è un principio astratto, ma un impegno concreto che portiamo avanti ogni giorno”.

Studentessa scomparsa a Roma: trovato il corpo in una valigia

Studentessa scomparsa a Roma: trovato il corpo in una valigiaMilano, 2 apr. (askanews) – E’ stata trovata morta Ilaria Sula, la studentessa di 22 anni scomparsa lo scorso 25 marzo a Roma. Il corpo della giovane, secondo quanto si apprende, è stato rintracciato all’alba all’interno di un valigione abbandonato in un bosco in fondo a un dirupo nel territorio del Comune di Poli, nell’area metropolitana di Roma Capitale.


Le indagini della squadra mobile della polizia di Roma e degli investigatori del commissariato San Lorenzo si concentrano soprattutto su una storia che la 22enne avrebbe recentemente concluso con un ragazzo di origini filippine. Gli investigatori non escludono che la giovane abbia trascorso alcune ore in un appartamemento di via Homs, nel quartiere Africano della Capitale, dove è in corso un sopralluogo degli investigatori della Scientifica alla ricerca di elementi utili per lo sviluppo delle indagini. Gli investigatori della polizia hanno rintracciato l’ex fidanzato della vittima: il giovane, un 23enne di origini filippine, è stato portato in questura per essere interrogato dagli inquirenti che indagano per omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Conte:Meloni si fa male,fra Usa e Ue ha i piedi in troppe scarpe

Conte:Meloni si fa male,fra Usa e Ue ha i piedi in troppe scarpe

Roma, 1 apr. (askanews) – Meloni ha un buon rapporto con il presidente Usa Donald Trump? “C’è una follia in tutto questo, l’articolo 5 del trattato della Nato è ancora lì. Quando si tengono “i piedi in troppe scarpe” si “rischia, nella divaricazione, di farsi male”. Così il presidente M5S Giuseppe Conte a Di Martedì su La7.

“Sono due anni e mezzo che Meloni ci riempie di chiacchiere e fa delle ottime battute ma lei pensa davvero che essendosi assunta la responsabilità storica di sottoscrivere questo folle piano di riarmo garantirà i cittadini europei?”, aggunge Conte.

Papa, Sala stampa: situazione resta stazionaria. Migliora voce

Papa, Sala stampa: situazione resta stazionaria. Migliora voceCittà del Vaticano, 1 apr. (askanews) – La situazione clinica di Papa Francesco, che sta proseguendo la sua convalescenza a Casa Santa Marta in Vaticano, “resta stazionario ed è confermata anche dalle analisi del sangue al quale è stato sottoposto e che hanno evidenziato valori nella norma”. Questo mentre prosegue la fisioterapia, sia respiratoria che farmacologica per l’infezione, e che ha portato a “lievi miglioramenti” anche “nell’uso della voce”. E’ quanto si sottolinea dalla Sala stampa vaticana che ha aggiunto che il pontefice trascorre le sue giornate tra “fisioterapia e lavoro che fa anche, in parte, seduto alla sua scrivania”.

Il presunto killer della 22enne uccisa a Messina è un compagno di studi

Il presunto killer della 22enne uccisa a Messina è un compagno di studiMilano, 1 apr. (askanews) – “Al fermo si è arrivati sulla base di elementi univoci e oggettivi che ci consentono anche di ritenere l’esistenza di un compendio indiziario grave a carico del giovane, che è estato identificato, e frequentava lo stesso corso della vittima”. Lo ha confermato il procuratore capo di Messina, Antonio D’Amato, in una conferenza stampa dopo che nella notte i carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla Procura peloritana per l’omicidio di Sara Campanella, la giovane ventiduenne uccisa con un coltello ieri nella città siciliana. La vittima e il presunto killer frequentavano un corso di tecnico di laboratorio in biologia.


“Emerge che c’erano state delle attenzioni da parte di questo giovane, anche in maniera insistente e reiterata nel tempo, e che tuttavia allo stato delle indagini, non essendo mai queste attenzioni” diventate “né qualcosa di violento, né di minaccioso, né di particolarmente morboso, evidentemente non avevano destato una particolare attenzione da parte della vittima”. La ragazza, ha aggiunto D’Amato, “aveva sì condiviso con i compagni di corso questa attenzione, che le dava fastidio, da circa un paio d’anni, da quando era iniziato questo corso per tecnico di laboratorio in biologia, che ma non avevano superato quella soglia tale da determinare nella vittima una preoccupazione” ha ribaito il procuratore. La vittima e il presunto killer frequentavano lo stesso corso universitario.

22enne uccisa a Messina, fermato il presunto assassino

22enne uccisa a Messina, fermato il presunto assassinoRoma, 1 apr. (askanews) – Ha un nome il presunto autore dell’omicidio di Sara Campanella, la giovane ventiduenne uccisa con un coltello ieri a Messina. Nella notte i carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla Procura peloritana, a seguito delle serrate indagini avviate nell’immediatezza del fatto.


I particolari saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà al Palazzo di Giustizia di Messina alle ore 11:00.

Maltempo, oggi allerta arancione in Abruzzo e Sicilia

Maltempo, oggi allerta arancione in Abruzzo e SiciliaRoma, 1 apr. (askanews) – La discesa di correnti settentrionali attraverso l’Italia alimenterà una circolazione depressionaria in area ionica, determinando precipitazioni più estese lungo la fascia adriatica centrale e spiccata instabilità attorno alla Sicilia.


Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso ieri un avviso di condizioni meteorologiche avverse che estende il precedente e che prevede dalle prime ore di oggi, martedì 1° aprile, precipitazioni, da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sull’Abruzzo, specie versanti orientali, e sulla Sicilia, specie settori settentrionali e orientali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, attività elettrica e forti raffiche di vento. Previsti, inoltre, venti forti nord-orientali, con raffiche di burrasca, su Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Toscana, mareggiate lungo le coste esposte.

L’Istat: con 1,18 figli per donna la fecondità è al minimo storico

L’Istat: con 1,18 figli per donna la fecondità è al minimo storicoRoma, 31 mar. (askanews) – Nel 2024, secondo i dati provvisori, i nati residenti in Italia sono 370mila, in diminuzione di circa 10mila unità (-2,6%) rispetto all’anno precedente. Il tasso di natalità si attesta al 6,3 per mille, contro il 6,4 per mille del 2023. I nati di cittadinanza straniera, il 13,5% del totale, sono quasi 50mila, circa 1.500 in meno rispetto all’anno precedente. Lo rileva l’Istat nel rapporto “Indicatori demografici Anno 2024”, divulgato oggi.


La fecondità, nel 2024, è stimata in 1,18 figli per donna, sotto quindi il valore osservato nel 2023 (1,20) e inferiore al precedente minimo storico di 1,19 figli per donna registrato nel 1995. La contrazione della fecondità riguarda in particolar modo il Nord e il Mezzogiorno. Infatti, mentre nel Centro il numero medio di figli per donna si mantiene stabile (pari a 1,12), nel Nord scende a 1,19 (da 1,21 del 2023) e nel Mezzogiorno a 1,20 (da 1,24). Quest’ultima ripartizione geografica detiene una fecondità relativamente più elevata, ma sperimenta la flessione maggiore. Il calo delle nascite, oltre ad essere determinato dall’ulteriore calo della fecondità, è causato dalla riduzione nel numero dei potenziali genitori, a sua volta risultato del calo del numero medio di figli per donna registrato nei loro anni di nascita. La rilevanza dell’aspetto strutturale, spiega l’Istat, è ben evidente: considerando che la popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (15-49 anni) è passata da 14,3 milioni di unità al 1° gennaio 1995 a 11,4 milioni al 1° gennaio 2025. Gli uomini nella stessa fascia di età, pari a 14,5 milioni trenta anni fa, sono oggi circa 11,9 milioni. In tali condizioni, nel 1995, con una fecondità solo poco superiore a quella odierna di 1,18 figli per donna, le coppie misero comunque al mondo 526mila bambini, ossia 156mila in più di quelli nati nel 2024.


Accanto alla riduzione della fecondità, nel 2024 continua a crescere l’età media al parto, che si attesta a 32,6 anni (+0,1 in decimi di anno sul 2023). Il fenomeno della posticipazione delle nascite è di significativo impatto sulla riduzione generale della fecondità, poiché più si ritardano le scelte di maternità più si riduce l’arco temporale a disposizione delle potenziali madri per la realizzazione dei progetti familiari. L’aumento dell’età media al parto si registra in tutto il territorio nazionale, con il Nord e il Centro che continuano a registrare il valore più elevato: rispettivamente 32,7 e 33,0 anni, contro 32,3 anni del Mezzogiorno. Diminuiscono anche i matrimoni che, ormai da tempo, non rappresentano più un passaggio preliminare alla nascita di un figlio. Secondo i dati provvisori, nel 2024, i matrimoni sono 173mila, 11mila in meno sul 2023. Continua la forte riduzione di quelli celebrati con rito religioso (-9mila) e allo stesso tempo si osserva un calo di quelli celebrati con rito civile (-2mila). Complessivamente, nel 2024 il tasso di nuzialità continua lievemente a scendere, portandosi al 2,9 per mille dal 3,1 del 2023. Il Mezzogiorno continua a essere la ripartizione con il tasso più alto, 3,2 per mille contro 2,8 per mille di Nord e Centro, ma è allo stesso tempo l’area in cui risulta più forte la contrazione sul 2023.

L’Angelus di Papa Francesco: prego per il Myanmar. Preoccupazione per il Sud Sudan

L’Angelus di Papa Francesco: prego per il Myanmar. Preoccupazione per il Sud SudanRoma, 30 mar. (askanews) – “Confidando nella misericordia di Dio Padre, continuiamo a pregare per la pace: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Repubblica Democratica del Congo e Myanmar, che soffre tanto anche per il terremoto”, lo ha sottolineato Papa Francesco nel testo scritto per l’Angelus di oggi. Il Pontefice è ancora convalescente in Vaticano dopo il lungo periodo di ricovero al Gemelli.


Una preghiera particolare ha rivolto al Sud Sudan. “Seguo con preoccupazione la situazione in Sud Sudan. Rinnovo il mio appello accorato a tutti i Leader, perché pongano il massimo impegno per abbassare la tensione nel Paese. Occorre mettere da parte le divergenze e, con coraggio e responsabilità, sedersi attorno a un tavolo e avviare un dialogo costruttivo. Solo così sarà possibile alleviare le sofferenze dell’amata popolazione sud-sudanese e costruire un futuro di pace e stabilità”, ha evidenziato il Papa. “E in Sudan la guerra continua a mietere vittime innocenti. Esorto le parti in conflitto a mettere al primo posto la salvaguardia della vita dei loro fratelli civili; e auspico che siano avviati al più presto nuovi negoziati, capaci di assicurare una soluzione duratura alla crisi. La Comunità internazionale aumenti gli sforzi per far fronte alla spaventosa catastrofe umanitaria”, ha sottolineato il Pontefice.


“Grazie a Dio ci sono anche fatti positivi: cito ad esempio la ratifica dell’Accordo sulla delimitazione del confine tra il Tajikistan e il Kyrgyzstan, che rappresenta un ottimo risultato diplomatico. Incoraggio entrambi i Paesi a proseguire su questa strada”.