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Addio a Paolo Pillitteri, sindaco di Milano dal 1986 al 1992

Addio a Paolo Pillitteri, sindaco di Milano dal 1986 al 1992Milano, 5 dic. (askanews) – E’ morto Paolo Pillitteri, importante esponente del Partito Socialista Italiano tra gli anni Ottanta e nei primi anni Novanta e sindaco di Milano dal dicembre 1986 al gennaio del 1992. Ad annunciarlo, sui social, è il figlio Stefano: “Mio padre Paolo Pillitteri ha scelto il giorno del suo 84esimo compleanno per salutarci per sempre. Ha avuto un’esistenza assai ricca, nel bene e nel male. Ed è ciò che più conta nel nostro passaggio terreno (anche se poteva essergli risparmiato un decennio di persecuzione giudiziaria). Ma ciò che ancora più conta è che resta e resterà nel cuore di tante persone”.

Nel weekend attacco invernale: venti, piogge, neve a bassa quota

Nel weekend attacco invernale: venti, piogge, neve a bassa quotaRoma, 5 dic. (askanews) – E’ tutto pronto per il primo attacco a carattere invernale sull’Italia. Correnti di origine artica si tufferanno sul Mediterraneo dando vita a un ciclone carico di maltempo.


Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it avvisa però che prima di questa svolta radicale ci sarà occasione per piogge abbondanti al Sud; infatti in queste ore un centro depressionario si sta proprio approfondendo sulle regioni meridionali. La sua posizione, inoltre, sta richiamando intense correnti fredde settentrionali che provocheranno nevicate sui monti abruzzesi e molisani fin sopra i 900 metri. Ma le precipitazioni più abbondanti riguarderanno il Sud, segnatamente Sicilia settentrionale, Calabria e Puglia. Su queste regioni potrebbero cadere fino a 10cm di acqua in un’ora, creando quindi locali allagamenti. Dopo questa fase di maltempo avremo un venerdì tutto sommato tranquillo, anche se il sole farà sempre molta fatica a splendere generosamente sull’Italia. Nel weekend dell’Immacolata avverrà la svolta invernale. Correnti artiche tuffandosi sul Mediterraneo genereranno un vortice depressionario che, molto velocemente, dal Mar Ligure si porterà tra Sabato e Domenica sull’alto Adriatico. Sabato il tempo peggiorerà dal Nordovest verso il Nordest e poi dalla Toscana verso il Lazio con precipitazioni perlopiù moderate, ma nevose sulle Alpi a bassa quota, mediamente sopra i 6-700 metri. L’elemento che diventerà però il vero protagonista, sarà il vento. In serata si intensificheranno il Libeccio e il Maestrale.


Nella domenica dell’Immacolata l’inverno tirerà fuori le sue principali peculiarità; freddo, vento, pioggia e neve. I venti soffieranno con raffiche tempestose di Libeccio, Maestrale e Ponente provocando mareggiate sulle coste esposte con onde alte fino a 3-4 metri. Le precipitazioni interesseranno gran parte d’Italia (meno il Nordovest e la fascia adriatica centro meridionale), risultando a tratti intense. La neve invece, continuerà a scendere copiosa sulle Alpi del Triveneto (Dolomiti con quasi 1 metro di neve fresca oltre i 1400 metri), sarà diffusa anche sugli Appennini sopra i 900 metri su quelli centrali (a quote più basse su quelli emiliani). Le temperature si abbasseranno e la percezione di freddo sarà accentuata a causa dei venti forti che soffieranno (effetto windchill=più il vento è forte e più il corpo sente freddo).

Terrorismo, andava a combattere per l’Isis: polizia ferma 19enne

Terrorismo, andava a combattere per l’Isis: polizia ferma 19enneRoma, 5 dic. (askanews) – La Polizia di Stato ha eseguito il fermo – convalidato dal G.I.P presso il Tribunale di Milano – nei confronti di una cittadina kenyota di 19 anni indiziata di arruolamento con finalità di terrorismo.


Il fermo, si legge in una nota, è scaturito all’esito di un’articolata indagine condotta dalla D.I.G.O.S. di Milano – Sezione Antiterrorismo Internazionale e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, culminata, nel pomeriggio di sabato 30 novembre, quando la giovane è stata fermata presso l’Aeroporto di Orio al Serio (BG) mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Turchia, paese individuato quale luogo di transito per raggiungere i teatri bellici mediorientali. L’attività investigativa, avviata lo scorso mese di ottobre, è nata dal costante monitoraggio degli ambienti jihadisti radicali online, che ha consentito di individuare un profilo social aperto di video sharing nel quale venivano pubblicati, con crescente intensità, video di propaganda dal contenuto radicale in cui era ritratta una donna con indosso il niqab, successivamente identificata nella giovane keniota fermata.


Ulteriori approfondimenti svolti dalla DIGOS della Questura di Milano sulla cittadina straniera hanno evidenziato come la stessa, già ospite presso una Comunità di accoglienza e proveniente da un difficile contesto familiare, stesse maturando un rapido percorso di radicalizzazione ideologico-religiosa sfociato, nell’ultimo periodo, nell’intenzione di raggiungere la Turchia per poi stanziarsi in zone occupate da formazioni jihadiste. A tal proposito, le attività tecniche hanno restituito riscontri di diversi contatti della giovane con utenze telefoniche attestate in Medio Oriente, verosimilmente riconducibili a soggetti che ne avrebbero favorito l’arrivo.


La progettualità dell’arrestata, che già aveva ripetutamente tentato di contattare le rappresentanze diplomatiche turche in Italia, ha avuto un’ulteriore accelerazione nei giorni scorsi quando, dopo aver consultato più volte siti di voli per la Turchia, si è recata per due volte presso l’aeroporto di Malpensa (VA) per ottenere un biglietto di sola andata per Istanbul, riuscendoci nel tardo pomeriggio del 29 novembre quando ha acquistato un volo in partenza da Orio al Serio (BG). Alla luce di tale ultimo riscontro, l’autorità giudiziaria ha emesso il provvedimento di fermo nei confronti della giovane, eseguito subito dopo che la stessa era stata bloccata dai poliziotti milanesi presso lo scalo aereo orobico, appena effettuato il check-in e praticamente al momento dell’imbarco del bagaglio.


Nella circostanza, i primi spediti riscontri svolti dalla DIGOS sul dispositivo in uso alla ragazza hanno confermato che la stessa – dichiaratasi muhajirat, “la migrante” – oltre ad aver maturato interesse per l’utilizzo di armi da fuoco, era effettivamente in contatto con un uomo in Turchia che la attendeva all’arrivo.

Papa: la guerra è cattiva e non risolve i problemi

Papa: la guerra è cattiva e non risolve i problemiCittà del Vaticano, 4 dic. (askanews) – “Continuiamo a pregare per la pace. La guerra è una sconfitta umana, la guerra non risolve i problemi, la guerra è cattiva, la guerra distrugge”. Così Papa Francesco al termine dell’udienza generale di oggi in piazza San Pietro per il suo ennesimo appello alla pace nel mondo.


Francesco, in tempo di Avvento, ha inviatato tutti a pregare anche per i paesi in guerra. “Non dimentichiamoli. – ha detto – La martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar. Tanti bambini morti, tanti innocenti morti. Preghiamo perchè il Signore ci faccia arrivare alla pace. Preghiamo sempre per la pace”, ha ripetuto. Poco prima, salutando i pellegrini di lingua polacca e ricordando che domenica prossima in quel paese si celebrerà la XXV Giornata della preghiera e dell’aiuto materiale per la Chiesa dell’Est, aveva detto: “ringrazio tutti coloro che sostengono con la preghiera e le offerte la Chiesa in quei territori, specialmente in Ucraina, martoriata dalla guerra”.

Confermate le condanne per Rigopiano, il superstite Matrone soddisfatto

Confermate le condanne per Rigopiano, il superstite Matrone soddisfattoMilano, 3 dic. (askanews) – I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato otto condanne in appello per la strage di Rigopiano, località abruzzeze dove il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse un albergo. Soddisfazione è stata espressa da Giampaolo Matrone, il pasticciere di Monterotondo (Roma), oggi quarant’anni, superstite del più grave disastro sulle nevi mai accaduto in Italia, l’ultimo a essere estratto vivo, ma con pesanti menomazioni, soprattutto agli arti, dal resort nel comune di Farindola, nel Pescarese, spazzato via da una valanga che uccise, tra gli altri, sua moglie Valentina Cicioni.


“La Suprema Corte ha confermato otto condanne, tra cui quella dell’allora prefetto di Pescara Francesco Provolo, ma soprattutto è significativo il fatto che abbia richiesto un processo d’appello bis per sei dirigenti della Regione che erano stati mandati assolti, ravvisando quindi profili di responsabilità nella tragedia dell’organo regionale che sin qui ne era uscito incomprensibilmente indenne. Alla fine potrebbero essere condannati una buona metà degli imputati, anche se mi rode il fatto che le eventuali e auspicate condanne non arriveranno in tempo per evitare la prescrizione” ha commentato in una nota Matrone. Sulla stessa linea il suo avvocato Andrea Piccoli e Angelo Novelli, consulente di Matrone della società Studio3A-Valore S.p.A., specializzata nel risarcimento danni, che tengono anche a sottolineare come il lavoro e l’impianto accusatorio della Procura di Pescara non solo abbia tenuto per quanto riguarda le responsabilità ascritte al Prefetto, alla Provincia e in parte al sindaco di Farindola, ma sia stato anche completamente rivalutato per quanto concerne, appunto, la Regione.

Omicidio Giulia Cecchettin, il papà: abbiamo perso tutti

Omicidio Giulia Cecchettin, il papà: abbiamo perso tuttiVenezia, 3 dic. (askanews) – “Abbiamo perso tutti come società. Nessuno mi ridarà indietro Giulia, non sono né più sollevato né più triste rispetto a ieri. È chiaro che è stata fatta giustizia, ma dovremmo fare di più come esseri umani, la violenza di genere va combattuta con la prevenzione, non con le pene. Come essere umano mi sento sconfitto, come papà non è cambiato niente rispetto a ieri o a un anno fa”. Così ha detto Gino Cecchettin, il padre di Giulia, a commento della condanna all’ergastolo di Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio.

Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta condannato all’ergastolo

Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta condannato all’ergastoloRoma, 3 dic. (askanews) – La corte d’assise di Venezia, presiduta da Stefano Manduzio, ha condannato all’ergastolo Filippo Turetta per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre 2023 a Fossò. La Corte, che non ha riconosciuto attenuanti generiche all’imputato, ha escluso le aggravanti della crudeltà e dello stalking contestate dalla Procura, ma ha riconosciuto invece quella della premeditazione e lo ha anche condannato al pagamento di 100mila euro in favore di ciascuna delle parti civili costituite. I giudici di Venezia hanno inoltre disposto il dissequestro degli effetti personali di Giulia.

Stellantis, Salvini: dalla proprietà un comportamento arrogante

Stellantis, Salvini: dalla proprietà un comportamento arroganteRoma, 3 dic. (askanews) – Sulla vicenda Stellantis “l’intero Governo ci sta lavorando e la nostra preoccupazione sono i lavoratori. Detto questo il comportamento dell’azienda, della proprietà e dei massimi vertici è stato arrogante, spocchioso. Hanno incassato miliardi di euro di denaro pubblico nel corso degli anni per chiudere fabbriche, per mettere in cassa integrazione gli operai, per aprire fabbriche all’estero. Penso sia uno degli esempi peggiori che si possa dare a un giovane che pensa di fare l’imprenditore”.áCosì ha detto il ministro delle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, uscendo dal tribunale di Roma, dopo essere stato ascoltato come parte offesa in un processo per diffamazione dove lui è parte offesa.

Processo Regeni, il testimone Delta: ho sentito Giulio mentre veniva torturato

Processo Regeni, il testimone Delta: ho sentito Giulio mentre veniva torturatoRoma, 3 dic. (askanews) – “Ho sentito quando Giulio Regeni veniva torturato… Lui si lamentava e parlava in arabo. Ricordo che lo vidi per prima volta nel commissariato Dokki, eravamo stati arrestati entrambi il 25 gennaio del 2016. Lui chiedeva di potere parlare con un avvocato e con l’ambasciata”. Così ha raccontato il testimone ‘Delta’, un artigiano egiziano che venne arrestato lo stesso giorno del ricercatore friulano sequestrato, torturato ed ucciso al Cairo. Oggi la voce dell’uomo è stata ascoltata nell’aula magna del tribunale di Roma, in modalità protetta. Sotto processo – si ricorda – sono quattro 007 egiziani.


“In commissariato stava parlando con un ufficiale, (Giulio, ndr) era vestito con dei jeans e un pullover celeste. Poi ci hanno portato via, ci hanno fatto salire a bordo di un auto e ci hanno bendato gli occhi. Lui ha continuato a chiedere di un avvocato, parlava anche in italiano. Io, che conoscevo la lingua, l’ho spiegato a chi era in auto ma mi hanno dato un pugno dicendomi: ‘vuoi fare il traduttore, lui parla arabo meglio di te’”. Il testimone ‘Delta’, preso lo stesso giorno in piazza Tahrir, ha ricordato: “Siamo stati portati in un ufficio che era famoso come il cimitero dei vivi. Giulio è stato portato nella sezione per gli stranieri. Non l’ho più visto ma sentivo quando veniva picchiato perché eravamo in stanze vicine: quando si tratta di torturare le persone questi non fanno differenze, non sono razzisti”.


Quindi ha aggiunto, sempre rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco: “Io sono seduto qui e sono terrorizzato”. Poi ha spiegato: “Ci hanno picchiato. Io sono stato legato alle maniglie del letto e hanno usato la scossa elettrica”. Ed oggi? “Ci sono segni nel mio corpo, ho segni su un braccio, ho di tutto”. “Tante le cicatrici. Una da 5 o 6 centimetri sulla tempia sinistra. I segni sul braccio, invece, sono coperti da una serie di tatuaggi. I segni risalgono a quel luogo e a quei giorni”.

Affitti brevi, il Viminale ha stoppato le key box: gli ospiti vanno identificati

Affitti brevi, il Viminale ha stoppato le key box: gli ospiti vanno identificatiRoma, 2 dic. (askanews) – Con una circolare, protocollata lo scorso 18 novembre, dal Viminale è arrivato un semaforo rosso all’uso delle key box all’ingresso di palazzi e appartamenti destinati alla locazione turistica breve e più in generale il check-in da remoto. Lo stop arriva perché non vengono soddisfatti gli adempimenti, cui sono tenuti i gestori delle strutture, previsti dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Il documento prende il via dall’interrogativo riguardo la ricezione dei clienti con key box e/o codice di apertura automatizzata. Questa dotazione soddisfa la legge? La risposta è netta: “Appare con chiarezza che la gestione automatizzata del check-in e dell’ingresso nella struttura, senza identificazione de visu degli ospiti, si configuri quale procedura che rischia di disattendere la ratio della previsione normativa, non potendosi escludere che, dopo l’invio dei documenti in via informatica, la struttura possa essere occupata da uno o più soggetti le cui generalità restano ignote alla questura competente, comportando un potenziale pericolo per la sicurezza della collettività”.


“Apprezzo molto l’iniziativa del Viminale e sottolineo la piena e proficua collaborazione con il ministro Piantedosi. La nuova circolare del Ministero dell’Interno sull’identificazione degli ospiti nelle strutture ricettive, infatti, è un passaggio essenziale per prevenire rischi e garantire un’esperienza turistica serena e positiva, sia ai visitatori che agli operatori”, ha commentato il ministro del turismo, Daniela Santanchè. “La cooperazione tra i nostri dicasteri è fondamentale per creare un ambiente sicuro e accogliente per tutti, specie in vista di importantissimi eventi come il Giubileo del 2025”, ha continuato. La circolare, infatti, chiarisce che l’identificazione da remoto automatizzata degli ospiti delle strutture ricettive non soddisfa i requisiti previsti dalla legge, ribadendo l’obbligo dei gestori di dare alloggio esclusivamente a persone munite di documento d’identità e di comunicare le generalità degli ospiti alle Questure territorialmente competenti, entro le 24 ore successive.