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In settimana arrivano due perturbazioni “guasta Primavera”

In settimana arrivano due perturbazioni “guasta Primavera”Roma, 29 apr. (askanews) – La settimana appena iniziata non sarà tranquilla dal punto di vista meteo: questa fase della Primavera sarà infatti guastata da nuove perturbazioni destinate a portare tanta pioggia su buona parte dell’Italia. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, ci dice che nel corso della giornata odierna un campo di alta pressione di origine sub-tropicale riuscirà a garantire il sole un po ovunque e soprattutto temperature ben oltre le medie: a titolo di esempio, su Sicilia e Sardegna si potranno sfiorare i 28-30°C durante le ore pomeridiane, così come in Toscana.


Si tratterà però di una tregua dal maltempo: infatti, un profondo ciclone atlantico posizionato tra Isole Britanniche e Penisola Iberica invierà un primo fronte temporalesco che farà peggiorare il tempo già dal pomeriggio/sera di martedì 30 aprile a partire dal Nord Ovest e dalle due Isole Maggiori. La fase più intensa è prevista in concomitanza con il primo maggio: la Festa dei Lavoratori vedrà dunque un elevato rischio temporalesco, soprattutto al Centro-Nord e, a causa dei forti contrasti tra masse d’aria diverse, i fenomeni potrebbero risultare localmente intensi e grandinigeni. Tra giovedì 2 e venerdì 3 maggio un secondo impulso instabile darà il via ad una nuova fase fortemente perturbata con frequenti occasioni per temporali; secondo gli ultimi aggiornamenti saranno ancora una volta a maggiore rischio le regioni del Centro-Nord e parte del versante tirrenico meridionale.


Prosegue dunque il trend meteo climatico di questa primavera in cui si stanno susseguendo ondate di caldo fuori stagione a fasi invece marcatamente instabili e temporalesche; al momento, infatti, manca una figura atmosferica stabile, in grado di dominare sul bacino del Mediterraneo.

Il Papa a Venezia nel carcere all’Isola della Giudecca: non isolare la dignità, può essere occasione di rinascita

Il Papa a Venezia nel carcere all’Isola della Giudecca: non isolare la dignità, può essere occasione di rinascitaCittà del Vaticano, 28 apr. (askanews) – Papa Francesco a Venezia in visita al carcere femminile alla Giudecca. Il pontefice è giunto in elicottero da Roma ed è atterrato nel piazzale antistante alla casa circondariale.


Al suo arrivo, il pontefice è stato accolto dal Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, dal Provveditore Rosella Santoro, dalla Direttrice della struttura, Mariagrazia Felicita Bregoli e dal Comandante della Polizia Penitenziaria, Lara Boco. Nel Cortile interno della Casa di Reclusione, ha incontrato le detenute alla presenza di alcuni volontari. E qui Francesco ha tenuto il suo primo discorso in terra veneziana. Le carceri sono realtà difficili spesso aggravate da problematiche come sovraffollamento, violenze e carenze di strutture ma sia sempre un luogo di rinascita per chi ha sbagliato. A chiederlo è stato oggi Papa Francesco da Venezia durante la visita nel carcere femminile della Giudecca.


Prendendo la parola e incontrando nel cortile del penitenziario alcune detenute, Francesco ha denunciato come attualmente “il carcere è una realtà dura, e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza”. Però, ha subito aggiunto, “può anche diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità di donne e uomini non è ‘messa in isolamento’, ma promossa attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità, magari rimaste sopite o imprigionate dalle vicende della vita, ma che possono riemergere per il bene di tutti e che meritano attenzione e fiducia”. “Per questo – ha ricordato il Pontefice nel suo discorso – è fondamentale che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale, creando le premesse per un loro sano reinserimento. Non ‘isolare la dignità’, ma dare nuove possibilità! Non dimentichiamo che tutti abbiamo errori di cui farci perdonare e ferite da curare, e che tutti possiamo diventare guariti che portano guarigione, perdonati che portano perdono, rinati che portano rinascita”, ha concluso Papa Francesco.

Il caso, il Centro antiviolenza di Aosta denuncia: donne costrette a sentire il battito del feto prima di abortire

Il caso, il Centro antiviolenza di Aosta denuncia: donne costrette a sentire il battito del feto prima di abortireRoma, 27 apr. (askanews) – “Sono pervenute al Centro donne contro la violenza di Aosta segnalazioni di donne che, giunte in presidi sanitari pubblici del territorio regionale per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, sono state negli stessi luoghi sottoposte a indebite interferenze e pressioni da parte di volontari, consistenti nell’imporre l’ascolto del battito fetale o nella promessa di sostegni economici o beni di consumo, con il preciso intento di dissuaderle dalla scelta di abortire, personalissima e spesso sofferta”. E’ quanto denuncia il Centro donne contro la violenza di Aosta che “in sinergia con i Centri antiviolenza aderenti alla rete nazionale Di.Re – Donne in rete contro la violenza, avvierà pertanto azioni di monitoraggio della corretta applicazione della legge 194/1978 nel territorio regionale, e azioni di sensibilizzazione e resistenza, sostenendo le donne e valutando con esse, qualora ne ricorrano le condizioni e nel rispetto della loro volontà, ogni iniziativa utile a tutela delle stesse”.


“Il Centro donne – si legge in una nota – condivide, infatti, le preoccupazioni da più parti espresse per la scelta del Governo di prevedere, con un emendamento alla legge 194, la possibilità per i consultori, presidi pubblici di accoglienza e tutela della salute della donna, di concordare la presenza delle c.d. associazioni pro-vita, non solo a supporto dei percorsi di maternità difficile dopo la nascita, ma anche nella delicatissima fase di maturazione della decisione di interrompere, o meno, la gravidanza. La scelta legislativa di autorizzare il ricorso, in questa fase, alla presenza di enti del terzo settore che ideologicamente si battono per l’abolizione della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, porta con sé il rischio concreto di vittimizzazioni dovute all’esercizio di pressioni psicologiche sulle donne, come dimostrano i casi verificatisi anche in Valle d’Aosta. L’aborto non è una concessione ma un diritto della donna e deve essere garantito dalla possibilità di rivolgersi ai consultori, alla presenza di figure professionali qualificate, senza il pericolo di essere sottoposte a giudizi morali o a manipolazioni”.

Scossa di terremoto magnitudo 3,9 nella zona dei Campi Flegrei, avvertita anche a Napoli

Scossa di terremoto magnitudo 3,9 nella zona dei Campi Flegrei, avvertita anche a NapoliNapoli, 27 apr. (askanews) – Questa mattina alle 5.44 nella zona dei Campi Flegrei (Napoli), si è verificata una scossa di terremoto di magnitudo 3,9 con epicentro in mare vicino alle coste di Bacoli. Ne dà notizia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.


Il sisma è stato avvertito anche in molte zone di Napoli. “Non registriamo danni a cose e persone. Abbiamo ben percepito una nuova scossa legata al bradisismo dei Campi Flegrei. Tra le più forti da quando stiamo rivivendo la recrudescenza del fenomeno sismico. Sono in contatto con l’Osservatorio Vesuviano e la Protezione Civile Nazionale”. Ad affermarlo in un post su Facebook è il sindaco del comune di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione. “Ho convocato il Centro Operativo Comunale e stiamo operando in sinergia con la Prefettura di Napoli. La situazione – continua il sindaco – è sotto monitoraggio costante. Mi rendo conto delle preoccupazioni. Ma vi invito a mantenere la calma. Vi terrò costantemente informati. Io sono a vostra completa disposizione, come sempre, insieme a tutta la struttura municipale”.


Appello anche dal sindaco di Pozzuoli Gigi Manzoni: “La scossa di questa mattina è stata forte, 3.9 la magnitudo registrata dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano. Come accade in queste occasioni ci siamo attivati subito con i volontari della Protezione Civile e la Polizia Municipale. Al momento non si segnalano danni, per eventuali segnalazioni potete utilizzare i numeri della Centrale Operativa della Polizia Municipale: 081/8551891 e quelli della Protezione Civile: 081/18894400”, conclude Manzoni.

Terremoti, scossa nei Campi Flegrei di magnitudo 3,9 all’alba

Terremoti, scossa nei Campi Flegrei di magnitudo 3,9 all’albaNapoli, 27 apr. (askanews) – Questa mattina alle 5.44 nella zona dei Campi Flegrei (Napoli), si è verificata una scossa di terremoto di magnitudo 3,9 con epicentro in mare vicino alle coste di Bacoli. Ne dà notizia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.


Il sisma è stato avvertito anche in molte zone di Napoli. “Non registriamo danni a cose e persone. Abbiamo ben percepito una nuova scossa legata al bradisismo dei Campi Flegrei. Tra le più forti da quando stiamo rivivendo la recrudescenza del fenomeno sismico. Sono in contatto con l’Osservatorio Vesuviano e la Protezione Civile Nazionale”. Ad affermarlo in un post su Facebook è il sindaco del comune di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione. “Ho convocato il Centro Operativo Comunale e stiamo operando in sinergia con la Prefettura di Napoli. La situazione – continua il sindaco – è sotto monitoraggio costante. Mi rendo conto delle preoccupazioni. Ma vi invito a mantenere la calma. Vi terrò constamente informati. Io sono a vostra completa disposizione, come sempre, insieme a tutta la struttura municipale”.


Appello anche dal sindaco di Pozzuoli Gigi Manzoni: “La scossa di questa mattina è stata forte, 3.9 la magnitudo registrata dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano. Come accade in queste occasioni ci siamo attivati subito con i volontari della Protezione Civile e la Polizia Municipale. Al momento non si segnalano danni, per eventuali segnalazioni potete utilizzare i numeri della Centrale Operativa della Polizia Municipale: 081/8551891 e quelli della Protezione Civile: 081/18894400”, conclude Manzoni.

Omicidio Cerciello Rega, assolto il Cc che bendò Hjorth

Omicidio Cerciello Rega, assolto il Cc che bendò HjorthRoma, 26 apr. (askanews) – Assolto “perché il fatto non costituisce reato” Fabio Manganaro, il carabiniere finito a processo per aver bendato dopo il fermo Gabriel Natale Hjorth, il ventenne americano arrestato con l’amico Finnegan Lee Elder per l’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. La sentenza è stata decisa dai giudici della I sezione della corte d’appello della Capitale. In primo grado Manganaro aveva avuto due mesi di pena, con pena sospesa. Accolta, in sostanza, la richiesta del pg. Il reato contestato era quello di ‘misura di rigore non consentita dalla legge’.


“Questa sentenza deve essere letta e quando ci saranno le motivazioni dovrà essere approfondita dall’ex presidente del consiglio, Giuseppe Conte e dall’ex comandante dei carabinieri, il generale Giovanni Nistri che per primi ebbero a condannare, senza nemmeno approfondire e attendere gli esiti processuali, l’operato di un militare che in 25 anni di servizio ha onorato l’Arma”. Lo ha detto l’avvocato Roberto De Vita, difensore del carabiniere Fabio Manganaro assolto oggi in appello, a Roma, rispetto al caso del bendaggio del giovane statunitense Gabriel Natale Hjorth. “Questa sentenza ristabilisce quella fiducia verso la giustizia che le conclusioni del pm in primo grado e con la sentenza del giudice monocratico avevano fatto smarrire”, ha aggiunto il penalista.

Fiumicino, Fassino è stato denunciato per il furto di un profumo. Acquisito il video del Duty Free

Fiumicino, Fassino è stato denunciato per il furto di un profumo. Acquisito il video del Duty FreeRoma, 26 apr. (askanews) – Sarà trasmessa nei prossimi giorni l’informativa della Polaria in relazione al presunto furto di un profumo commesso alcuni giorni addietro da Piero Fassino in un Duty Free dell’aeroporto di Fiumicino. Il documento – secondo quanto si è appreso – sarà messo a disposizione degli inquirenti della Procura di Civitavecchia. Chi indaga sull’episodio che chiama in causa il parlamentare, ha acquisito il video delle telecamere di sicurezza presenti nello scalo aeroportuale; inoltre gli investigatori hanno ascoltato gli addetti alla vendita ed i dipendenti dell’esercizio commerciale presenti al momento del fatto, nel pomeriggio del 15 aprile.


 

25 Aprile, gli organizzatori del corteo a Milano: siamo oltre 100mila. Scurati legge il monologo tra gli applausi

25 Aprile, gli organizzatori del corteo a Milano: siamo oltre 100mila. Scurati legge il monologo tra gli applausiMilano, 25 apr. (askanews) – “Oltre centomila” persone secondo gli organizzatori in piazza oggi a Milano per partecipare al corteo della Liberazione e celebrare il 25 aprile. Mentre piazza Duomo è gremita, con una sola zona cuscinetto larga una ventina di metri per separare il palco dal presidio pro-Palestina in corso dalle 13, la coda del corteo non è ancora partita da via Palestro, dove la marcia si è originata.


E c’è stata anche un’ovazione per Antonio Scurati in piazza Duomo al termine della sua lettura dal palco del monologo preparato per la trasmissione di Rai3 di Serena Bortone ma mai andato in onda. Una sola l’aggiunta da parte dello scrittore al testo ben noto: la sottolineatura che “anche questo 25 aprile non hanno pronunciato la parola antifascismo…”. “Io temo che finché la parola antifascismo non sarà pronunciata da chi ci governa lo spettro del fascismo continuerà ad infestare la casa della democrazia italiana”, ha detto lo scrittore. Sceso dal palco, a favor di fotografi un caldo abbraccio fra lo scrittore e la segretaria del Pd Elly Schlein.

25 aprile, tensioni a Roma tra i pro Palestina e la Brigata ebraica. Sassi contro i cronisti

25 aprile, tensioni a Roma tra i pro Palestina e la Brigata ebraica. Sassi contro i cronistiRoma, 25 apr. (askanews) – Insulti, grida, e petardi tra i manifestanti, in occasione del 25 aprile, del corteo Pro Palestina e quello della Brigata ebraica a Roma, in viale Ostiense, a pochi metri da piazza di Porta San Paolo. Presente un nutrito schieramento di forze dell’ordine, con una decina di blindati della polizia e diverse decine di agenti in assetto antisommossa a dividere.


La tensione si è subito registrata appena i due gruppi, di alcune centinaia di persone ciascuno, hanno iniziato a insultarsi appoggiati alle transenne che contornano il monumento della Piramide Cestia. “Sono quelli che hanno buttato le bombe”, hanno accusato gli uni, “Free, Free Palestine”, mentre dall’altro si è gridato all’antisemitismo. “Ora e sempre resistenza” lo slogan di alcune centinaia attivisti Pro Palestina, e ancora “Fuori i genocidi dalla storia con la resistenza sempre”. Circa 300 i partecipanti al presidio ai giardini di fronte alla stazione metropolitana di Piramide e del collegamento con Ostia, attorniati da una folta presenza delle forze dell’ordine. Dall’altro lato di viale Ostiense, davanti alle lapidi dei partigiani, alcune centinaia di rappresentanti della comunità ebraica e della “Brigata ebraica”.


Le forze dell’ordine hanno tenuto il centro dell’area e mantenuti divisi e distanti i pro Palestina da manifestanti della “Brigata ebraica” che hanno cantato l’inno d’Italia e urlato a braccia alzate “Israel, Israel”. Sono stati lanciati anche alcuni sassi verso il gruppo di cronisti, fotografi e cameramen che riprendevano la mobilitazione della Brigata ebraica. Nello stesso momento un militante della comunità ebraica ha provato a forzare il cordone della polizia per raggiungere il presidio della manifestazione Pro Palestina. Subito è stato bloccato da alcuni agenti e da altri suoi amici che lo hanno riportato indietro. L’operatore tv che è stato colpito da un sasso lanciato dallo schieramento della Brigata ebraica ha un grosso bernoccolo sulla fronte. “Continua a lavorare”, ha commentato un collega. “Forse più tardi si farà refertare”. Anche il cronista di un sito d’informazione on line colpito al naso da un sasso di “piccole dimensioni”, ha detto: “Vado avanti a lavorare”.

Europee, Roberto Salis: Ilaria è determinata, contenta della candidatura

Europee, Roberto Salis: Ilaria è determinata, contenta della candidaturaStrasburgo, 24 apr. (askanews) – “Mia figlia è determinata, motivata e abbastanza contenta, per aver preso la giusta decisione di candidarsi” alle elezioni europee. Se sarà eletta, questo le consentirà di avere l’immunità parlamentare, e di avere finalmente un giusto processo e il rispetto della sua dignità, anche in Ungheria”. In ogni caso “lei non scappa” dal processo. Lo ha affermato a Strasburgo Roberto Salis, padre di Ilaria, la cittadina italiana in carcere in Ungheria dall’11 febbraio 2023 e in attesa di giudizio con l’imputazione di aggressione violenta contro manifestanti neonazisti a Budapest.


Roberto Salis ha partecipato a una conferenza stampa insieme a esponenti dei due gruppi politici (i Verdi e la Sinistra) di cui sua figlia potrebbe decidere di far parte se verrà eletta in Italia nell’alleanza Verdi e Sinistra che l’ha candidata per le elezioni europee di giugno, presente anche l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino. Ilaria, ha raccontato il padre, “ha sempre fatto politica da quando aveva 15 anni; se avrà questa opportunità, farà quello che riterrà più giusto” riguardo alla sua collocazione politica nel Parlamento europeo. In ogni caso, saranno “scelte dettate dalla coerenza del suo percorso politico”.


Inoltre, viste le condizioni di detenzione, Ilaria Salis non è in grado di prendere oggi la decisione. “Mia figlia è in condizioni di carcere duro da 14 mesi: può parlare al telefono solo con tre numeri abilitati per 70 minuti a settimana; è difficoltoso parlare con lei, e decidere la candidatura alle elezioni europee è stata una missione quasi impossibile. Lei non ha contezza di ciò che succede in Italia. Per il momento erano altre le priorità, e non abbiamo ancora deciso in quale gruppo andrebbe se fosse eletta”. “In questo momento – ha continuato Roberto Salis – io non mi considero in campagna elettorale: sono il papà di Ilaria Salis, e sono qui per difendere i diritti di mia figlia. Mia figlia si candida per aver diritto a un processo giusto”. E certo non potrà fare campagna Ilaria, che “è chiusa in una cella per 23 ore al giorno , con un’ora d’aria, e 70 minuti di telefonate alla settimana”.


Ilaria “è una ragazza molto forte, molto determinata. All’inizio della sua detenzione (dall’11 febbraio 2023, ndr) per molti tempo non ha potuto parlare con noi”, con la famiglia, “e mi aspettavo seri problemi psicologici. Il 7 settembre, quando abbiamo finalmente potuto parlarle, l’abbiamo trovata molto forte, motivata, era lei a essere preoccupata per noi”.