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Vinitaly, Fontana: è una fiera eccezionale per il comparto del vino italiano

Vinitaly, Fontana: è una fiera eccezionale per il comparto del vino italianoVerona, 14 apr. (askanews) – Vinitaly “è una manifestazione eccezionale che rende davvero la caratura del vino e dà grande lustro a Verona. Quello del vino è un comparto importante, incredibile dal punto di vista identitario perché ogni vino ha la sua tradizione, la sua storia e la sua identità ma è anche un elemento universale. Ogni tanto c’è qualcuno che se la prende un po con il vino ma questo non ha assolutamente senso”. Lo ha affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel corso dell’inaugurazione della 56esima edizione di Vinitaly a Veronafiere.


“Devo ritenermi fortunato, perché io sono da parte di mamma trevigiano, della zona di Pederobba al confine di Valdobbiadene dove c’è il Prosecco, e da parte di papà sono originario della Valpolicella dove c’è l’Amarone, quindi sono una sintesi fra i migliori vini veneti che ci sono e per me è un grande orgoglio” ha proseguito Fontana, ringraziando poi chi lavora a tutti i livelli per Vinitaly, i buyer intarnazionali e “la città e la provincia di Verona, che hanno avuto la capacità di far crescere questa fiera, di farla diventare un fiore all’occhiello di tutta la produzione italiana e di far parlare di sé in tutto il mondo: credo che questo sia un onore per tutti i veronesi e per tutti gli italiani”.

Appello del Papa perchè “si fermi la spirale di violenza” in Medio oriente

Appello del Papa perchè “si fermi la spirale di violenza” in Medio orienteCittà del Vaticano, 14 apr. (askanews) – Accorato appello perchè “si fermi la spirale di violenza” in Medio Oriente “con il rischo di trascinare il conflitto bellico” in una spirale “ancora più pericolosa” . Un conflitto che il Papa segue “con preoccupazione e dolore”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso del Regina Caeli in piazza San Pietro riferendosi alla drammatica evoluzione del conflitto in Medio Oriente con l’attacco ad Israele di questa notte da parte dell’Iran.

Il Papa dice che siamo bombardati da notizie che fanno male

Il Papa dice che siamo bombardati da notizie che fanno maleCittà del Vaticano, 14 apr. (askanews) – Papa Francesco torna a sottolineare “l’importanza di condividere la fede” soprattutto nel tempo attuale dove, invece, “ogni giorno siamo bombardati da mille messaggi. Parecchi sono superficiali e inutili, altri rivelano una curiosità indiscreta o, peggio ancora, nascono da pettegolezzi e malignità. Sono notizie che non servono a nulla, anzi fanno male”. Una riflessione proposta ai fedeli nel corso del Regina Caeli in piazza San Pietro. Commentando l’episodio evangelico proposto dalla liturgia odierna sull’esperienza del Cristo risorto fatto dai discepoli di Emmaus, Francesco ha notato come “ci sono anche notizie belle, positive e costruttive, e tutti sappiamo quanto fa bene sentirsi dire cose buone, e come stiamo meglio quando ciò accade. Ed è bello pure condividere le realtà che, nel bene e nel male, hanno toccato la nostra vita, così da aiutare gli altri”.


“Eppure – ha subito notato – c’è una cosa di cui spesso facciamo fatica a parlare. Si tratta, paradossalmente, della più bella che abbiamo da raccontare: il nostro incontro con Gesù. Ciascuno di noi potrebbe dire tanto in proposito: non facendo da maestro agli altri, ma condividendo i momenti unici in cui ha percepito il Signore vivo e vicino, che accendeva nel cuore la gioia o asciugava le lacrime, che trasmetteva fiducia e consolazione, forza ed entusiasmo, oppure perdono, tenerezza, pace”. Difficoltà di condivisione che si incontrano in tanti ambiti anche “in famiglia, nella comunità, con gli amici”. Eppure, ha sottolineato rivolgendosi ai tanti fedeli raccolti in pizza, “come fa bene parlare delle ispirazioni buone che ci hanno orientato nella vita, dei pensieri e dei sentimenti scaturiti quando ci siamo messi alla presenza di Dio, e anche degli sforzi e delle fatiche che facciamo per capire e per progredire nella via della fede, magari pure per pentirci e tornare sui nostri passi”. 

Papa: appello perchè si fermi spirale di violenza

Papa: appello perchè si fermi spirale di violenzaCittà del Vaticano, 14 apr. (askanews) – Accorato appello perchè “si fermi la spirale di violenza” in Medio Oriente “con il rischo di trascinare il conflitto bellico” in una spirale “ancora più pericolosa” . Un conflitto che il Papa segue “con preoccupazione e dolore”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso del Regina Caeli in piazza San Pietro riferendosi alla drammatica evoluzione del conflitto in Medio Oriente con l’attacco ad Israele di questa notte da parte dell’Iran.

Il Papa: viviamo in un tempo di drammatica denatalità

Il Papa: viviamo in un tempo di drammatica denatalitàRoma, 13 apr. (askanews) – “Viviamo in un tempo di drammatica denatalità, in cui l’uomo sembra aver smarrito il gusto del generare e del prendersi cura dell’altro, e forse anche il gusto di vivere”. Papa Francesco lo ha messo in rilievo oggi incontrando in Vaticano i Membri del Consiglio Nazionale del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI), in occasione del 70.mo anniversario dalla loro fondazione.


Il papa, che ha più volte denunciato quello che considera un problema sempre più pressante soprattutto per le opulente società occidentali, ha fatto notare che “una culla simboleggia invece la gioia per un bimbo che viene alla luce, l’impegno perché possa crescere bene, l’attesa e la speranza per ciò che potrà diventare”. “La culla ci parla della famiglia, nido accogliente e sicuro per i piccoli, comunità fondata sulla gratuità dell’amore; ma anche, di riflesso, – ha aggiunto – ci parla di attenzione per la vita in ogni sua fase, specialmente quando il passare degli anni o le asperità del cammino rendono la persona più vulnerabile e bisognosa”. Franceco ha, quindi, sottolineato ancora “che l’amore per la vita è sempre aperto e universale, desideroso del bene di tutti, al di là della provenienza o di qualsiasi altra condizione”.

La prossima settimana passeremo da quasi estate a condizioni meteo quasi invernali

La prossima settimana passeremo da quasi estate a condizioni meteo quasi invernaliRoma, 13 apr. (askanews) – In pochi giorni le condizioni meteo-climatiche cambieranno considerevolmente sull’Italia, passando da un weekend dal sapore estivo a condizioni quasi invernali per diverse regioni nella prossima settimana. E’ quanto confermano gli esperti di 3bmeteo.com che avvertono che “termicamente potremmo fare marcia indietro di due mesi”. La causa sarà l’affondo deciso di una saccatura colma d’aria artica questa volta non solo sull’Europa centro-settentrionalema con molta probabilità anche sul Mediterraneo, dove l’anticiclone subtropicale verrà smantellato. In particolare proprio sull’Italia convergeranno il fronte freddo in discesa da Nord e un insidioso vortice attualmente attivo tra Tunisia e Algeria in risalita verso il Sud Italia. In questa circostanza dunque il tempo diventerà decisamente più instabile e freddo, specie al Centrosud, con temperature probabilmente sotto la media in modo diffuso entro il 17-18 aprile”. Lunedì 15 sarà ancora una giornata di attesa con sole prevalente e clima piuttosto caldo su gran parte della Penisola”, prosegue 3bmeteo.com.


I primi segnali di cambiamento dovrebbero tuttavia iniziare a manifestarsi al Nord, con l’avvicinamento del fronte freddo, associati a qualche pioggia o rovescio segnatamente sulle Alpi. Tra martedì 16 e mercoledì 17 si entrerà nel vivo, concretizzandosi la ‘fusione’ tra la depressione in risalita dal Nord Africa e il fronte freddo che nel frattempo valicherà le Alpi: mentre preziose piogge dovrebbero bagnare il Sud a partire dall’assetata Sicilia, il tempo tenderà a peggiorare anche al Centronord con rovesci e temporali sparsi (spesso accompagnati anche da grandine) maggiormente incisivi su Nordest e versante adriatico (Nordovest con molta probabilità in larga parte asciutto). Il tutto contestualmente ad un calo termico talora sensibile sotto venti burrascosi di tramontana e maestrale, fatto che potrebbe favorire il ritorno della neve sull’Appennino anche sotto i 1200-1300m su quello centrale. Anche sulle Alpi tornerà un po di neve, specie su quelle di confine e orientali dove fiocchi bianchi potrebbero spingersi fin sotto i 1000m.

Secondo un sondaggio SWG in caso di referendum sul nucleare il 51% degli italiani voterebbe “Sì”

Secondo un sondaggio SWG in caso di referendum sul nucleare il 51% degli italiani voterebbe “Sì”Roma, 13 apr. (askanews) – Il 51% degli italiani voterebbe a favore della costruzione di centrali nucleari di nuova generazione se oggi fosse indetto un referendum consultivo, dove i soggetti più favorevoli si registrano tra la popolazione di sesso maschile (62%), tra gli under 34 (58%) e tra i residenti del Nord Ovest del Paese. Quasi sei cittadini su dieci, inoltre, sono a favore dell’implementazione delle nuove tecnologie nucleari in Italia. E il 65% considera un rimpianto che l’Italia potrà avere oggi e in futuro l’aver rinunciato negli anni scorsi allo sviluppo delle tecnologie per l’energia nucleare. Questo il risultato dell’indagine “Nucleare italiano per i cittadini, le imprese e il territorio” realizzata da SWG su un campione rappresentativo di italiani maggiorenni che offre un’analisi delle percezioni e delle aspettative degli italiani sulla reintroduzione del nucleare. Il sondaggio verrà presentato nel dettaglio lunedì 15 aprile da Riccardo Grassi, Direttore di Ricerca di SWG, nel contesto dell’edizione tecnico scientifica della Intelligence Week “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico”, promossa da iWeek, joint venture di V&A – Vento & Associati e Dune Tech Companies, presso il Polo didattico del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia. L’indagine ha evidenziato, tra l’altro, il bisogno di maggiore informazione sul nucleare: la consapevolezza della complessità del tema porta 3 italiani su 4, in una percentuale che oscilla tra il 74% e il 77% in base alle domande poste, a chiedere di saperne di più e a riaprire un dibattito da non ritenersi chiuso in virtù di referendum svolti in contesti storici e culturali assai diversi dall’attuale. Solo il 34% degli intervistati ha detto di essere infatti a conoscenza dell’evoluzione delle nuove tecnologie per la progettazione di centrali nucleari e della sicurezza connessa ai reattori di nuova generazione, mentre il 31% si ritiene informato su come vengano gestiti i rifiuti radioattivi. In particolare, il 57% del campione ritiene che il dibattito sulle nuove centrali nucleari sia complesso e sarebbe necessario aiutare meglio i cittadini a comprendere quali siano le conseguenze di una scelta a favore o contro le nuove centrali. Scarsa anche la conoscenza delle tecnologie di reattori nucleari attualmente disponibili, evidenziando quanto sia ampio il margine informativo sul quale è necessario lavorare per dare agli italiani la possibilità di una scelta matura e consapevole.Di contro, sia i grandi reattori di terza e quarta generazione, gli Small Modular Reactors, gli Advanced Modular Reactors che i Micro Modular Reactors sono considerati sicuri e green da oltre il 70% degli italiani, capaci quindi di assicurare la produzione di energia a emissioni zero senza sostanziali rischi per la popolazione, al punto che sono sempre di più coloro che accettano l’ipotesi che le centrali siano collocate vicino alla propria abitazione: ciò è vero in particolare per i reattori di taglia più piccola, come gli SMR e gli MMR. Ampio anche il consenso, variabile tra il 61% e il 65%, verso l’utilizzo del nucleare sia come fonte energetica complementare alle rinnovabili, sia come sostegno alle industrie energivore e alle comunità isolate. Le nuove tecnologie nucleari sono viste poi come un vantaggio in termini ambientali, di sviluppo e di opportunità lavorative da oltre il 70% del campione. Forte anche il ruolo dei benefici che derivano dalla costruzione delle centrali nel proprio territorio: oltre la metà di chi si dice contrario potrebbe cambiare la propria opinione a fronte delle possibili compensazioni, dalla realizzazione di nuove infrastrutture agli sconti in bolletta. L’indagine restituisce un quadro in cui nei confronti del nucleare la popolazione è sempre più attenta e pragmatica, lontana da approcci ideologici e bisognosa piuttosto di maggior conoscenza, ben disposta a considerare il rapporto costi-benefici per famiglie e aziende. “I risultati di questo sondaggio testimoniano quanto, a soli sei mesi dalla scorsa edizione di iWeek, sia cambiata la percezione degli italiani riguardo il nucleare, sempre più accettato dalla popolazione come fonte di energia sicura, affidabile e carbon free. La giornata di Pavia di lunedì prossimo risponde all’esigenza di promuovere un confronto costruttivo tra imprese, università e istituzioni sulle esperienze e le conoscenze dei protagonisti della tecnologia nucleare italiana, in vista di una sua possibile reintroduzione nel nostro Paese, sia perché capace di assicurare gli ambiziosi traguardi del Green Deal europeo, sia come risposta efficace ai fabbisogni energetici dei territori. Se a ciò si aggiunge la difficile situazione geopolitica dei tempi che stiamo vivendo, il nucleare risulta essenziale per la sicurezza energetica nazionale: l’approvvigionamento delle fonti fossili è infatti sempre più a rischio”, dichiara Andrea Vento, CEO di V&A – Vento & Associati.

Caso Lucano, i giudici: nessuna logica predatoria delle risorse pubbliche, voleva aiutare gli ultimi

Caso Lucano, i giudici: nessuna logica predatoria delle risorse pubbliche, voleva aiutare gli ultimiRoma, 12 apr. (askanews) – Sono state depositate le motivazioni della sentenza dell’ottobre scorso che di fatto riabilitano Mimmo Lucano e il sistema ‘Riace’ di gestione dei progetti di accoglienza e integrazione per migranti messo in campo dall’ex sindaco. I giudici di appello lo hanno considerato colpevole solamente di un capo di imputazione, assolvendolo per tutti gli altri.


“L’ampia istruttoria – scrivono i giudici secondo quanto riporta il Quotidiano del Sud – non ha offerto elementi per ritenere provati nessuno degli elementi che, nella pratica giudiziaria, vengono valorizzati per dimostrare l’esistenza di una struttura associativa”. Inoltre “i dialoghi intercettati in linea con gli accertamenti patrimoniali compiuti su Lucano Domenico suggeriscono di escludere che abbia orchestrato un vero e proprio ‘arrembaggio’ alle risorse pubbliche”. Nelle motivazioni della sentenza, i giudici di secondo grado precisano di non aver ritenuto utilizzabili le intercettazioni telefoniche e ambientali, ma ciò “non impedisce di individuare elementi di prova favorevoli agli imputati”.


La Corte d’Appello reggina ha accolto le ragioni degli avvocati della difesa Andrea Daqua e Giuliano Pisapia in relazione al reato di associazione a delinquere: “L’esistenza di uno stabile accordo di natura delittuosa – è scritto – nemmeno può essere desunta”. Per la truffa aggravata, invece, “manca la prova degli elementi costitutivi il reato” mentre le determine per le quali Lucano era accusato di falso ideologico in realtà “non erano funzionali a ottenere le somme del ministero”. Analoga considerazione vale l’ipotesi di peculato, reato, per i giudici, “non configurabile per la gestione e destinazione di somme di provenienza pubblica, anche dopo la loro corresponsione, quale corrispettivo del servizio, pattuito a seguito di apposito contratto e prestato”. Ma, prosegue il Quotidiano del Sud, cade anche il presupposto accusatorio della sussistenza di possibili vantaggi patrimoniali collegati ai migranti lungopermanenti che rimanevano a Riace anche dopo il periodo di collocazione nei progetti Cas e Sprar. In particolare, per i giudici c’era “la piena consapevolezza, – si legge nella motivazione – da parte del Servizio centrale e della Prefettura, della presenza dei cosiddetti lungopermanenti”, e per quanto li riguarda, se ci fossero stati “i presupposti di legge andavano al limite espulsi con provvedimento di competenza prefettizia e non certo del sindaco”.


Infine, per la Corte d’Appello è da ritenere assolutamente insussistente la “logica predatoria delle risorse pubbliche” ipotizzata dal tribunale di Locri che ha emesso al sentenza di primo grado. Al contrario, “i dialoghi captati – aggiungono i giudici di Appello – mettono in luce lo spirito di fondo che ha mosso l’imputato, certo di poter alimentare una economia della speranza, funzionale a quella che più volte Lucano ha definito essere la sua mission, ovvero poter aiutare gli ultimi”.

La Procura di Milano ha inviato l’avviso di conclusione indagini sull’inchiesta Visibilia

La Procura di Milano ha inviato l’avviso di conclusione indagini sull’inchiesta VisibiliaMilano, 12 apr. (askanews) – La Procura di Milano ha chiuso l’inchiesta sui conti di Visibilia che vede la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, indagata per falso in bilancio. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, l’avviso di fine indagini (atto che di norma prelude alla richiesta di rinvio a giudizio) è stato notificato alla ministra e agli altri iscritti nel registro degli indagati.


E’ la seconda grana giudiziaria per Santanchè, già sotto accusa per truffa all’Inps per presunte irregolarità nella gestione della cassa integrazione durante il periodo del Covid in un altro troncone di indagine su Visibilia già chiuso dai magistrati milanesi nelle scorse settimane.

Zaia: a Suviana un bilancio terribile anche per noi veneti

Zaia: a Suviana un bilancio terribile anche per noi venetiPadova, 12 apr. (askanews) – “E’ una tragedia, questa di Suviana. Un bilancio terribile, anche per noi veneti: un morto e due feriti. La nostra vicinanza va alle loro famiglie. Dopo di che bisogna capire la dinamica della tragedia. Si rincorrono notizie discordanti. Avremo una versione ufficiale dai periti, ma sarà fondamentale anche avere anche la versione dei superstiti”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, stamani a margine di un convegno a Padova.


Per quando riguarda le dighe e le centrali idroelettriche in Veneto, Zaia ricorda che la Regione non ha competenze al riguardo. “E, in ogni caso, non ho ricordi di incidenti simili”, ha precisato. Commentando le proteste dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sulle problematiche della sicurezza nei luoghi di lavoro, Zaia ha aggiunto: “Condivido che bisogna tenere alta l’attenzione sugli infortuni sul lavoro, sul non rispetto delle regole relative alla sicurezza, in tanti casi, ma in altri c’è la tragica fatalità, la disattenzione, la troppa padronanza del mezzo. Condivido le manifestazioni perché insistono sulla necessità di una maggiore cultura della sicurezza che deve coinvolgere datori di lavoro, lavoratori, ma anche tutta la cittadinanza, perché ognuno di noi, se vede che qualcosa non funziona, passando davanti ad un cantiere, deve denunciarlo”.