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Meeting Rimini, le lezioni e i progetti incompiuti di De Gasperi

Meeting Rimini, le lezioni e i progetti incompiuti di De GasperiRimini, 21 ago. (askanews) – La “sistemazione dell’assetto politico istituzionale dell’Italia, cioè la debolezza del governo”, e “il progetto di difesa europea, che è tornato di grande attualità”. Sono queste “operazioni politiche rimaste incompiute” le prime due lezioni che possiamo apprendere da Alcide De Gasperi secondo Antonio Polito, editorialista del Corriere della sera e autore del libro “Il costruttore” dedicato allo statista trentino.


De Gasperi, di cui ricorre il settantesimo anniversario della morte, al Meeting di Rimini è protagonista di una mostra a cura dalla Fondazione De Gasperi.  Intervenendo all’incontro “Servus inutilis. Alcide De Gasperi e la politica come servizio”, Polito ha ricordato il tentativo di De Gasperi di risolvere il problema della debolezza del governo con una riforma elettorale in senso maggioritario, “ma non gli riuscì, e siamo ancora a quel punto, dopo tante leggi elettorali e riforme istituzionali”. Mentre la difesa europea era per De Gasperi “un sistema per accelerare anche bruscamente l’integrazione politica europea”, ma si fermò alla morte del politico, “e ora se ne riparla, con le vicende internazionali che viviamo”.

Lavoro, Calderone: nostra attenzione ai giovani è multidimensionale

Lavoro, Calderone: nostra attenzione ai giovani è multidimensionaleRimini, 21 ago. (askanews) – Oggi in Italia il mercato del lavoro sta vedendo un costante aumento dell’occupazione degli over 50, mentre quella giovanile “La nostra attenzione ai giovani è multidimensionale, perché guarda ben oltre il rapporto di lavoro di oggi e considera il mutato approccio dei ragazzi verso l’attività lavorativa. Per questo la previsione di incentivi specifici per contratti a tempo indeterminato per gli under 35, inseriti nel decreto Coesione, sono stati accompagnati da bonus per l’autoimpiego, anche sotto forma di tutoraggio per l’avvio delle idee imprenditoriali”. Lo afferma il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, in una intervista a IlSussidiario.net.


Per il ministro, che oggi interverrà al Meeting di Rimini all’incontro dal titolo “Politiche e strategie per un lavoro che cambia”, occorre “analizzare, progettare, agire sapendo che gli investimenti in orientamento, formazione e sostegno all’occupazione daranno i risultati migliori sul medio periodo. La crescita record degli occupati a cui abbiamo assistito – sottolinea – ci ha portato a sfiorare la soglia simbolica di 24 milioni di lavoratori attivi, secondo l’Istat. Tra gli altri indicatori positivi, il bollettino Excelsior che in agosto prevedeva 315mila assunzioni, il 34% per chi ha meno di 29 anni”. “Così come è per noi essenziale agire sulle competenze, vero nodo per ridurre la distanza tra domanda e offerta di lavoro, velocizzare i tempi di ingresso in azienda e puntare a migliori retribuzioni. Su questi aspetti – aggiunge Calderone – abbiamo appena rivisto il sistema nazionale per la certificazione delle competenze e per inizio autunno prevediamo di poter avviare la terza edizione del Fondo Nuove Competenze”.


Le competenze saranno al centro anche della prossima riunione dei ministri del Lavoro e dell’Occupazione di Cagliari: la loro mancanza è un problema comune tra i Paesi del G7? “Assolutamente sì – spiega la ministra del Lavoro -. La capacità di competere delle economie avanzate in un mondo del lavoro che cambia velocemente sotto la spinta delle transizioni digitale, ecologica e demografica ruota attorno alla forza di attrazione delle migliori competenze. Alla luce della curva demografica, risulterà fondamentale l’investimento sulla formazione agganciata alla domanda che viene dal mondo del lavoro lungo tutto l’arco della vita lavorativa delle persone. Con i ministri di Lavoro e Occupazione dei Paesi del G7 ne parleremo dall’11 al 13 settembre a Cagliari, così come ci confronteremo sullo sviluppo umano-centrico dell’uso dell’intelligenza artificiale, sul suo impatto sul lavoro e sullo sviluppo di mercati del lavoro resilienti in società che invecchiano”.

Manovra, Dellabianca (Cdo): da governo azioni mirate per aziende

Manovra, Dellabianca (Cdo): da governo azioni mirate per aziendeRimini, 20 ago. (askanews) – “Noi ci aspettiamo da questo Governo, per le idee che ha di sviluppo e di visione positiva del lavoro e delle aziende” che “possa fare delle azioni mirate alla capitalizzazione dell’impresa, al sostegno del lavoro, quindi alla defiscalizzazione del lavoro e alla formazione agli investimenti per gestire il grande cambiamento che è dato, principalmente dall’intelligenza artificiale”. Lo ha detto il presidente della Compagnia delle Opere, Andre Dellabianca, a margine di un incontro al Meeting di Rimini.


“Quello che noi chiediamo” nella prossima Legge di bilancio “è quello che emerge dal confronto e dal lavoro quotidiano delle imprese e delle opere sociali – ha spiegato Dellabianca -. Oggi il tema del lavoro come possibilità di attrarre persone, di trattenerle necessita di un supporto economico che sia utile a favorire il più possibile che il guadagno arrivi ai lavoratori, che le condizioni di lavoro possano essere valorizzate”. Infatti “alle aziende serve un contributo, una riforma economica che possa defiscalizzare il lavoro, soprattutto per quanto riguarda gli aumenti salariali che possa favorire nuove assunzioni e trasferimenti da part-time a full time e serve anche incentivare tutti quei cambiamenti che oggi sono in atto a partire anche dagli investimenti sull’intelligenza artificiale. Oggi occorre scommettere sulle aziende, pensare che siano un fattore positivo”.

Meeting Rimini, cure palliative pediatriche: sconfiggere la paura

Meeting Rimini, cure palliative pediatriche: sconfiggere la pauraRimini, 20 ago. (askanews) – Il dolore, la malattia, la morte. Ma anche come superare la paura, la solitudine. Grazie al sostegno e all’aiuto. Di questo si è parlato al convegno “La cura della vita”, nella giornata di apertura del Meeting di Rimini.


Racconta Franca Benini, responsabile Centro regionale Veneto di Terapia del dolore, prendendo spunto dalla storia di Sara, una ragazzina affetta da una malattia incurabile. “Si è costruito il team delle cure palliative pediatriche, con l’obiettivo di seguire prima, durante e dopo la malattia, focalizzandoci sui bambini. Sappiamo che c’è una malattia che non guarirà – dice – ma la vita inizia quando finisce la paura, quando non hai più paura di essere solo”. “La cura – spiega ancora Benini – è l’essenziale, è lavorare per togliere la paura, e gli strumenti ci sono. Bisogna ritirarli fuori dal profondo del nostro modo di essere persona. E’ un lavoro difficile -ammette – perché sono malattie in continuo divenire. Una mamma una volta mi ha detto: sai, ogni tanto mi manca il fiato. Perché fai le scale, sei arrivata in cima e poi ruzzoli alla base di quelle scale. E quindi ricominci. Ma è importante capire e mettere in tasca questa possibilità, dicendogli ‘noi ci siamo’. E’ un lavoro difficile perché a volte si fa fatica a farci capire. Ma è un lavoro fondamentale”.

Meeting Rimini, Vittadini: urgente governi abbattano disuguaglianze

Meeting Rimini, Vittadini: urgente governi abbattano disuguaglianzeRimini, 20 ago. (askanews) – “Le disuguaglianze di ricchezza e reddito sono uno dei temi più urgenti che i governi dovranno affrontare. Infatti, se a livello globale disuguaglianza e povertà sono diminuite, non si può dire lo stesso a livello di singolo paese: la convergenza tra Stati è cresciuta, ma al contempo si è ampliato il divario economico tra le fasce più povere e ricche della popolazione. Nel nostro paese aumentano ogni anno le famiglie in povertà assoluta e le richieste di supporto da parte di cittadini e famiglie in difficoltà economica”. Lo ha dichiarato Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, a margine dell’incontro organizzato dalla Fondazione con l’economista Branko Milanovic e l’ex presidente della Commissione Europea José Manuel Durão Barroso.


“Questa disparità di reddito non ha solo un impatto sul fronte dell’economia ma innesta un circolo vizioso generando disuguaglianza di opportunità – ha proseguito Vittadini -. Vivere in condizioni di povertà da piccoli, infatti, ha effetti a catena fortemente negativi che pesano sulla crescita dell’intera società. Come ci ha ricordato Branko Milanovic in una recente intervista rilasciata a Nuova Atlantide, la mancanza di uguali opportunità ‘è dannosa perché rallenta i miglioramenti materiali per la società, ma anche per una ragione antropologica: nega l’uguaglianza fondamentale degli esseri umani, principio stabilito dalla carta universale dei diritti dell’uomo’. In questa partita – ha concluso Vittadini – un grande apporto arriva già dai corpi intermedi non profit; serve partire da qui per rilanciare una visione di reale partenariato tra amministrazione pubblica e realtà non profit generata dai cittadini così da ridare forza a un sistema di welfare che sia davvero universalistico”.

Meeting, come il Covid-19 ha trasformato il lavoro

Meeting, come il Covid-19 ha trasformato il lavoroRoma, 20 ago. (askanews) – Smart working, flessibilità, grandi dimissioni, riduzione del numero: la pandemia di COVID-19 ha profondamente trasformato il nostro modo di vivere e lavorare, portando alla ribalta nuove domande sul senso e sul valore del lavoro nella nostra esistenza quotidiana. Se ne è parlato all’incontro “Il valore del lavoro: una ricerca urgente”, organizzato al Meeting di Rimini dove hanno portato la propria testimonianza imprenditori e cooperatori.


“Negli ultimi anni anche prima della pandemia c’è stato un cambiamento del peso che il lavoro nella vita di ciascuno di noi e del peso che il lavoro ha nel definire chi siamo e qual è il nostro ruolo, qual è la nostra identità sociale – ha spiegato l’amministratore delegato Illycaffè, Cristina Scocchia -. Certamente la pandemia, con lo smart working, ha permesso a tanti di sperimentare cosa volesse dire conciliare meglio la vita professionale e quella personale” e ora “non solo i giovani ma anche tutte le generazioni hanno iniziato a chiedere una maggiore flessibilità, di poter conciliare meglio il mondo lavorativo e il mondo e personale”. Dal 2023, ha ricordato l’executive director Institutional Affairs Intesa Sanpaolo, Jacques Moscianese, listino ha “stabilito 120 giorni di smartworking in un anno, una flessibilità di ingresso in azienda dalle 7 alle 10 e la ‘settimana corta’, che consente di lavorare quattro giorni su sette. Quando abbiamo annunciato queste novità abbiamo ricevuto una grande quantità di curricula”.


Rispetto a prima “non è cambiata la quantità di lavoro: prima la giornata era di 7,5 ore adesso è diventata di 9 ore su quattro giorni anziché cinque. Posso dire che dopo due anni dall’avvio di questa rivoluzione e a quattro anni dall’inizio della pandemia i risultati sono gli stessi di quelli che avevamo di quando il lavoro si faceva in maniera normale quando si andava in ufficio”. Il presidente e amministratore delegato di Teddy Group, Alessandro Bracci, ha ricordato ha proposta che l’azienda fa ai neo assunti, che si basa sul “sogno” del fondatore. Che è quello di “costruire una grande azienda globale che guadagni molto, per ingrandirla, per creare occupazione” e fare in modo che “una fetta degli utili venga destinata tutti gli anni a opere di carità in Italia e nel mondo”. Il sogno di “costruire un’azienda in cui giovani e meno giovani attraverso il lavoro possano trovare un senso alla loro vita”. Il sogno di “costruire un’azienda in cui ogni cinque persone cosiddette ‘normali’ lavora una persona che ha dei problemi e che le cinque persone cosiddette normali possono aiutare la persona che ha dei problemi a realizzarsi”. Infine il sogno di “creare una classe dirigente competente coraggiosa proiettata al futuro che possa trasmettere questi valori a tutti nel tempo”.


“Dall’Europa arriva un richiamo forte al senso dell’economia sociale come quello di un’economia che deve riconnettere i territori, aiutare a tenere insieme la coesione sociale – ha spiegato il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini -. In queste cose ci sta il senso più autentico di un lavoro a misura di donna e di uomo che genera valore vero di convivenza e di partecipazione”.

Autonomia, Ugolini: strumento di crescita ma dipende chi la usa

Autonomia, Ugolini: strumento di crescita ma dipende chi la usaRimini, 20 ago. (askanews) – Sull’autonomia differenziata “non penso che il Meeting abbia una posizione ufficiale”, però “dico che l’autonomia può essere uno strumento di crescita per le Regioni ma dipende molto da chi la userà come strumento, quindi da chi governerà le singole Regioni”. Lo ha detto la candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Elena Ugolini, in visita al Meeting di Rimini. .


“Occorre ovviamente un disegno nazionale – ha proseguito Ugolini -, perché occorre garantire su tutto il territorio nazionale la giustizia di servizi che siano veramente rispondenti alle persone, però penso sempre che l’autonomia rimanga uno strumento, che dipenda molto dallo scopo con cui chi governa una regione ha in mente il futuro dei cittadini”.

Ue, Barroso: economia Ue può aggravarsi con elezione presidente Usa

Ue, Barroso: economia Ue può aggravarsi con elezione presidente UsaRoma, 20 ago. (askanews) – Gli Stati Uniti “hanno un programma di protezione fortissimo, un modo per attrarre investimenti solo negli Usa. Bisogno adattarsi a un mondo che diventa sempre più difficile. In termini di sicurezza, l’Europa è con gli Stati Uniti e con la Nato, ma in termini economici abbiamo un problema vero e proprio che può aggravarsi con il nuovo presidente Usa a novembre”. lo ha detto Josè Manuel Barroso, già presidente Commissione Europea e presidente non esecutivo Goldman Sachs International, durante il panel “Disuguaglianza: il prezzo che tutti paghiamo”, al Meeting di Rimini.

Ue, Barroso al Meeting: “Europa sta perdendo in competitività”

Ue, Barroso al Meeting: “Europa sta perdendo in competitività”Rimini, 20 ago. (askanews) – “Sono preoccupato perché l’Europa sta perdendo in termini di competitività. Ad esempio in confronto con Usa e Cina, che sta investendo molto più di noi in nuove tecnologie. Bisogna trovare un equilibrio. Se vogliamo una società più equa dobbiamo generare più crescita”: lo ha detto Josè Manuel Barroso, già presidente Commissione Europea e presidente non esecutivo Goldman Sachs International, durante il panel “Disuguaglianza: il prezzo che tutti paghiamo”, al Meeting di Rimini.


“L’Europa non è solo un mercato – ha aggiunto Barroso – ma un mercato con obiettivi sociali e politici ed ecco perché nel Trattato di Lisbona si parla di prosperità condivisa ma anche di coesione socio-economica e territoriale”. “L’Europa in questo senso è un’economia di mercato – ha detto – ma con livelli diversi di welfare, non siamo come gli Usa e la loro economia”. “L’Europa è l’unione di tante culture ma occorre un approccio che cerca di generare consenso”. Barroso ha ricordato come “uno degli obiettivi dell’Ue è la prosperità condivisa. Quando fu creata, negli anni Cinquanta, l’obiettivo principale era quella della pace e questo obiettivo è stato raggiunto perché non c’è più stato un conflitto tra i membri della Comunità europea.

Meeting, card. Pizzaballa: giustizia senza perdono diventa vendetta

Meeting, card. Pizzaballa: giustizia senza perdono diventa vendettaRoma, 20 ago. (askanews) – “La fede cristiana non è e non può essere separata dall’idea di perdono”, ma “perdonare senza che ci sia dignità e uguaglianza non è un gesto che porta dignità e uguaglianza. Significa giustificare un male che si sta compiendo”. All’incontro inaugurale dell’edizione 2024 del Meeting di Rimini, il patriarca di Gerusalemme dei Latini, card. Pierbattista Pizzaballa, osserva le difficoltà che ci sono lungo il cammino verso una pace in Terra Santa.


Se “di fronte a Dio perdono e giustizia sono quasi sinonimi”, e se “Gesù sulla croce non ha atteso che si facesse giustizia per perdonare, ha perdonato”, a livello comunitario le dinamiche sono diverse: “perdonare oggi per un palestinese – osserva il card. Pizzaballa – significa giustificare quello che sta accadendo. Non può farlo, deve attendere”. Ma questa rimane l’unica strada: “Come pastore devo ricordare che la giustizia senza perdono diventa semplicemente recriminazione. Può diventare vendetta. La fede cristiana deve portare nel dibattito pubblico questa possibilità: a livello personale, a piccoli gruppi, arriverà il momento in cui si potrà fare, perché il perdono è l’unica via per superare questa impasse”. Cruciale dunque la “purificazione della memoria”, che “non significa cancellare tutto, essere rinunciatari o annullarsi, ma prendere coscienza che ho bisogno di rileggere continuamente la propria storia alla luce della coscienza attuale. Questo aiuta nella relazione con l’altro”. In Terra Santa, oggi, dove “le narrative sono esclusive, uno contro l’altro”; “abbiamo bisogno di purificare questa memoria” perché “ci aiuti a vivere in maniera diversa rispetto al passato”.