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Migranti, Viminale ricorrerà contro decisione Tribunale Catania

Migranti, Viminale ricorrerà contro decisione Tribunale CataniaMilano, 30 set. (askanews) – Il ministero dell’Interno impugnerà il provvedimento del Tribunale di Catania che ha negato la convalida del trattenimento di alcuni migranti. Da quanto si apprende, la cosiddetta procedura accelerata di frontiera è ritenuto “uno degli aspetti, gia contenuto nella direttiva europea 2013, che trova oggi l’unanime consenso dei Paesi europei nell’ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo e che il Governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro”.

Il 29 settembre, presso la Sezione specializzata del Tribunale di Catania, si erano tenute le prime udienze di convalida di richiedenti asilo trattenuti nel nuovo “Centro per il trattenimento dei richiedenti asilo” di Pozzallo alla luce delle disposizioni del DM 14 settembre 2023, che prevedono il trattenimento dei cittadini stranieri provenienti da Paesi cosiddetti sicuri che chiedono protezione internazionale se non presentano personalmente una garanzia finanziaria di 4.938 euro. Il Tribunale ha ritenuto che trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione è illegittimo alla luce della giurisprudenza e della normativa nazionale e dell’art. 10 della Costituzione italiana. L’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) ha spiegato che “si tratta di una delle prime applicazioni delle norme introdotte in Italia nei giorni scorsi, di cui viene confermata la mancata coerenza ai principi statuiti dalla nostra Costituzione e dalla Direttiva Ue 2013, come già denunciato da diverse associazioni ed esponenti della società civile”.

L’Asgi ha precisato che nel caso di un cittadino tunisino, la giudice ha ricordato che “la normativa interna in vigore da una settimana, sulla garanzia finanziaria per evitare il trattenimento, è incompatibile con quella dell’Ue e va disapplicata dal giudice nazionale, perché non prevede una valutazione su base individuale della situazione di chi chiede protezione internazionale in Italia e proviene da un Paese cosiddetto sicuro, come chiarito dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea”.

”Le nuove regole sul trattenimento dei richiedenti asilo violano le norme UE e la Costituzione”

”Le nuove regole sul trattenimento dei richiedenti asilo violano le norme UE e la Costituzione”Milano, 30 set. (askanews) – Trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione è illegittimo. Lo afferma il Tribunale di Catania alla luce della giurisprudenza e della normativa nazionale e dell’art. 10 della Costituzione italiana. Lo scrive in una nota l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), spiegando che il 29 settembre presso la Sezione specializzata del Tribunale di Catania si sono tenute le prime udienze di convalida di richiedenti asilo trattenuti nel nuovo “Centro per il trattenimento dei richiedenti asilo” di Pozzallo alla luce delle disposizioni del DM 14 settembre 2023, che prevedono il trattenimento dei cittadini stranieri provenienti da Paesi cosiddetti sicuri che chiedono protezione internazionale se non presentano personalmente una garanzia finanziaria di 4.938 euro. “In tale sede la giudice non ha convalidato il trattenimento di un cittadino tunisino, ritenendolo illegittimo alla luce del diritto comunitario e della Costituzione italiana” precisa l’Asgi, sottolineando che “si tratta di una delle prime applicazioni delle norme introdotte in Italia nei giorni scorsi, di cui viene confermata la mancata coerenza ai principi statuiti dalla nostra Costituzione e dalla Direttiva UE 2013, come già denunciato da diverse associazioni ed esponenti della società civile”.

In primo luogo la giudice ha ricordato che “la normativa interna in vigore da una settimana, sulla garanzia finanziaria per evitare il trattenimento, è incompatibile con quella dell’Ue e va disapplicata dal giudice nazionale, perché non prevede una valutazione su base individuale della situazione di chi chiede protezione internazionale in Italia e proviene da un Paese cosiddetto sicuro, come chiarito dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea”. “Il provvedimento di trattenimento del questore – precisa la giudice – deve essere corredato da idonea motivazione ed è necessario valutare le esigenze di protezione manifestate, in base anche alla necessità e proporzionalità della misura in relazione alla possibilità di applicare misure meno coercitive”. Al contrario, la garanzia finanziaria “non può essere considerata misura alternativa al trattenimento, ma un requisito amministrativo imposto per il solo fatto che chiede protezione internazionale, violando le norme sull’accoglienza previste all’art. 6 – bis del D. Lgs 142/2015 prima di riconoscere i diritti conferiti dalla direttiva 2013/33/UE”. Infine, secondo il Tribunale di Catania le norme sulla detenzione dei richiedenti asilo provenienti da Paesi cosiddetti sicuri sono in contrasto con l’art. 10 comma 3 della Costituzione italiana che garantisce comunque il diritto d’ingresso del richiedente asilo (come chiarito anche dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza 26 maggio 1997, n. 4674). Nell’ordinanza del Tribunale di Catania si afferma, dunque, che “alla luce del principio costituzionale fissato da tale articolo, deve infatti escludersi che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale”.

“Si tratta di una decisione che, in maniera chiara e giuridicamente ineccepibile, conferma la prevalenza della Costituzione e della normativa europea sui tentativi di strumentalizzare l’arrivo di persone in cerca di protezione in Italia” commenta l’Asgi, sottolineando che “l’attuale governo, in un solo anno, è intervenuto con nove atti normativi sul diritto dell’immigrazione e dell’asilo, trasponendo all’interno dell’ordinamento giuridico la confusione politica, l’incapacità amministrativa di affrontare il fenomeno migratorio e pulsioni autoritarie degne delle più buie epoche storiche”.

”Norme su detenzione richiedenti asilo violano norme UE e Costiuzione”

”Norme su detenzione richiedenti asilo violano norme UE e Costiuzione”Milano, 30 set. (askanews) – Trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione è illegittimo. Lo afferma il Tribunale di Catania alla luce della giurisprudenza e della normativa nazionale e dell’art. 10 della Costituzione italiana. Lo scrive in una nota l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), spiegando che il 29 settembre presso la Sezione specializzata del Tribunale di Catania si sono tenute le prime udienze di convalida di richiedenti asilo trattenuti nel nuovo “Centro per il trattenimento dei richiedenti asilo” di Pozzallo alla luce delle disposizioni del DM 14 settembre 2023, che prevedono il trattenimento dei cittadini stranieri provenienti da Paesi cosiddetti sicuri che chiedono protezione internazionale se non presentano personalmente una garanzia finanziaria di 4.938 euro. “In tale sede la giudice non ha convalidato il trattenimento di un cittadino tunisino, ritenendolo illegittimo alla luce del diritto comunitario e della Costituzione italiana” precisa l’Asgi, sottolineando che “si tratta di una delle prime applicazioni delle norme introdotte in Italia nei giorni scorsi, di cui viene confermata la mancata coerenza ai principi statuiti dalla nostra Costituzione e dalla Direttiva UE 2013, come già denunciato da diverse associazioni ed esponenti della società civile”.

In primo luogo la giudice ha ricordato che “la normativa interna in vigore da una settimana, sulla garanzia finanziaria per evitare il trattenimento, è incompatibile con quella dell’Ue e va disapplicata dal giudice nazionale, perché non prevede una valutazione su base individuale della situazione di chi chiede protezione internazionale in Italia e proviene da un Paese cosiddetto sicuro, come chiarito dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea”. “Il provvedimento di trattenimento del questore – precisa la giudice – deve essere corredato da idonea motivazione ed è necessario valutare le esigenze di protezione manifestate, in base anche alla necessità e proporzionalità della misura in relazione alla possibilità di applicare misure meno coercitive”. Al contrario, la garanzia finanziaria “non può essere considerata misura alternativa al trattenimento, ma un requisito amministrativo imposto per il solo fatto che chiede protezione internazionale, violando le norme sull’accoglienza previste all’art. 6 – bis del D. Lgs 142/2015 prima di riconoscere i diritti conferiti dalla direttiva 2013/33/UE”. Infine, secondo il Tribunale di Catania le norme sulla detenzione dei richiedenti asilo provenienti da Paesi cosiddetti sicuri sono in contrasto con l’art. 10 comma 3 della Costituzione italiana che garantisce comunque il diritto d’ingresso del richiedente asilo (come chiarito anche dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza 26 maggio 1997, n. 4674). Nell’ordinanza del Tribunale di Catania si afferma, dunque, che “alla luce del principio costituzionale fissato da tale articolo, deve infatti escludersi che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale”.

“Si tratta di una decisione che, in maniera chiara e giuridicamente ineccepibile, conferma la prevalenza della Costituzione e della normativa europea sui tentativi di strumentalizzare l’arrivo di persone in cerca di protezione in Italia” commenta l’Asgi, sottolineando che “l’attuale governo, in un solo anno, è intervenuto con nove atti normativi sul diritto dell’immigrazione e dell’asilo, trasponendo all’interno dell’ordinamento giuridico la confusione politica, l’incapacità amministrativa di affrontare il fenomeno migratorio e pulsioni autoritarie degne delle più buie epoche storiche”.

Il Papa crea 21 nuovi cardinali: la Chiesa sia sempre sinfonica e sinodale

Il Papa crea 21 nuovi cardinali: la Chiesa sia sempre sinfonica e sinodaleCittà del Vaticano, 30 set. (askanews) – La Chiesa, “e ogni suo membro”, “non vive di rendita, e tanto meno di un patrimonio archeologico, per quanto prezioso e nobile. La Chiesa, e ogni battezzato, vive dell’oggi di Dio, per l’azione dello Spirito Santo”, in uno stile di comunione “sinfonica”, fatta di “sinodalità”. Ad affermarlo è stato Papa Francesco, rivolgendosi a tutta la Chiesa ed in particolare al collegio cardinalizio che da oggi si è arricchito di ventuno nuovi porporati, creati da Papa Francesco stamane nel corso del Concistoro Ordinario Pubblico, sul Sagrato della Basilica di San Pietro. “Anche l’atto che stiamo compiendo qui adesso, ha senso se lo viviamo in questa prospettiva di fede. E oggi, alla luce della Parola, possiamo cogliere questa realtà: voi neoCardinali siete venuti da diverse parti del mondo e lo stesso Spirito che fecondò l’evangelizzazione dei vostri popoli, ora rinnova in voi la vostra vocazione e missione nella Chiesa e per la Chiesa”, ha detto Francesco durante la funzione religiosa da lui presieduta e citando il brano degli Atti degli Apostoli, che racconta la Pentecoste a Gerusalemme.

Il Papa ha parlato di “sorpresa feconda”, che Dio ci dà sempre attraverso il suo Spirito. Una “sorpresa”, dalla quale, ha detto Francesco, “vorrei trarre semplicemente una conseguenza per voi, fratelli Cardinali, e per il vostro Collegio. E vorrei esprimerla con un’immagine, quella dell’orchestra: il Collegio Cardinalizio – ha sottolineato – è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa. Dico anche la ‘sinodalità’, non solo perché siamo alla vigilia della prima Assemblea del Sinodo che ha proprio questo tema, ma perché mi pare che la metafora dell’orchestra possa illuminare bene il carattere sinodale della Chiesa”. “Una sinfonia vive della sapiente composizione dei timbri dei diversi strumenti: ognuno – ha proseguito la sua riflessione il Papa – dà il suo apporto, a volte da solo, a volte unito a qualcun altro, a volte con tutto l’insieme”. E se “la diversità è necessaria ed è indispensabile”, ogni suono “deve concorrere al disegno comune. E per questo è fondamentale l’ascolto reciproco: ogni musicista deve ascoltare gli altri. Se uno ascoltasse solo sé stesso, per quanto sublime possa essere il suo suono, non gioverà alla sinfonia; e lo stesso avverrebbe se una sezione dell’orchestra non ascoltasse le altre, ma suonasse come se fosse da sola, come se fosse il tutto”. Facendo poi riferimento alla stessa funzione petrina, Francesco ha aggiunto che lo stesso “direttore dell’orchestra è al servizio di questa specie di miracolo che ogni volta è l’esecuzione di una sinfonia. Egli deve ascoltare più di tutti gli altri, e nello stesso tempo il suo compito è aiutare ciascuno e tutta l’orchestra a sviluppare al massimo la fedeltà creativa, fedeltà all’opera che si sta eseguendo, ma creativa, capace di dare un’anima a quello spartito, di farlo risuonare nel qui e ora in maniera unica”.

“Cari fratelli e sorelle, – ha concluso il Papa – ci fa bene rispecchiarci nell’immagine dell’orchestra, per imparare sempre meglio ad essere Chiesa sinfonica e sinodale. La propongo in particolare a voi, membri del Collegio Cardinalizio, nella consolante fiducia che abbiamo come maestro lo Spirito Santo: maestro interiore di ognuno e maestro del camminare insieme. Lui cerca la varietà e l’unità, Lui è la stessa armonia. Alla sua guida dolce e forte ci affidiamo, e alla custodia premurosa della Vergine Maria”.

Vajont, Salvini: con i geologi forte intesa sulla messa in sicurezza del Paese

Vajont, Salvini: con i geologi forte intesa sulla messa in sicurezza del PaeseRoma, 29 set. (askanews) – “Con il Consiglio Nazionale dei Geologi abbiamo sin da subito avviato un importante lavoro di cooperazione sulla sostenibilità tecnica, ambientale, economica e sociale delle grandi opere, ciò, innanzitutto, lavorando in sinergia nuovo Codice dei contratti pubblici al fine di porre la compatibilità geologica, geomorfologica e idrogeologica tra gli obiettivi della progettazione di tali opere”. Lo ha dichiarato il Ministro alle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, intervenuto al convegno nazionale “Vajont 60 anni dopo il disastro” promosso dal Consiglio Nazionale Geologi.

Granchio blu, per le associazioni c’è una cura peggiore del male

Granchio blu, per le associazioni c’è una cura peggiore del maleRoma, 29 set. (askanews) – “Una cura peggiore del male: conseguenze devastanti per l’ecosistema, con ricadute anche sulla pesca artigianale” Il WWF, Greenpeace Italia, Legambiente, Marevivo e MedReAct esprimono forte preoccupazione rispetto alla richiesta di una deroga del governo italiano all’Unione europea, come risposta all’emergenza granchio blu, particolarmente sentita in Nord Adriatico, per aprire a una pesca a strascico “sperimentale” entro le 3 miglia. Il divieto alla pesca a strascico entro le 3 miglia è stato introdotto dall’UE nel 2006, in tutte le sue acque, considerato il forte impatto di questa tecnica di pesca nelle zone costiere. La situazione, seppur di emergenza, non giustifica secondo le associazioni questo ritorno al passato. Stessa preoccupazione è stata espressa anche dalla comunità scientifica nazionale, su iniziativa dei ricercatori del Nord Adriatico, in una lettera congiunta inviata alla Commissione europea.

Le associazioni – si legge in una nota congiunta – sono ben consapevoli dell’impatto socioeconomico dell’aumento del granchio blu lungo le coste italiane e stanno lavorando a livelli diversi durante questa fase di emergenza, ma vogliono esprimere congiuntamente la propria ferma contrarietà riguardo alla richiesta del Governo italiano alla Commissione europea e alle conseguenze che provocherebbe l’utilizzo della pesca a strascico sull’ecosistema costiero, tra cui, la cattura di novellame di specie ad alto valore commerciale, con impatti negativi a medio e lungo termine per tutto il settore della pesca. L’utilizzo dello strascico entro le tre miglia potrebbe inoltre causare conflitti con la pesca artigianale, operante nelle stesse zone. La complessità della situazione richiede che qualsiasi misura proposta atta a gestire questa emergenza deve essere condivisa con tutti gli stakeholders e valutata dalla comunità scientifica, al fine di evitare ulteriori danni a livello di ecosistema. L’emergenza granchio blu è già stata affrontata in altri paesi del Mediterraneo come Tunisia, Spagna, Grecia, e anche in Italia (caso della laguna di Lesina) senza ricorrere allo strascico, bensì adattandosi alla pesca con nasse, strumenti efficaci e più selettivi, e aprendo con successo nuove filiere e linee di commercializzazione.

È fondamentale che l’Italia eviti di compiere errori gestionali, come l’utilizzo di questi sistemi non selettivi, imparando a gestire questa nuova risorsa alieutica che può fornire una fonte di guadagno alternativa a pescatori e agli operatori di tutta la filiera, trasformando così l’emergenza in opportunità. Questa situazione si sarebbe potuta prevedere, ma risulta ora indispensabile gestirla in maniera appropriata senza arrecare ulteriori danni ad un ecosistema già fragile e compromesso, ed avendo una visione a lungo termine che non può prescindere dagli altri fattori che contribuiscono alla perdita di biodiversità, in particolare il tema del cambiamento climatico che amplifica gli effetti della presenza di specie aliene. Specie originaria delle coste atlantiche del continente americano, dalla Nuova Scozia all’Argentina, il granchio blu (Callinectes sapidus) è stato introdotto in Europa, presumibilmente tramite le acque di zavorra delle navi, sin dagli inizi del XX secolo e si è progressivamente diffuso lungo le coste orientali dell’oceano Atlantico e del Mar Mediterraneo.

Dopo una prima segnalazione in Laguna di Venezia nel 1949, questa specie si è diffusa lungo le coste italiane già dagli inizi degli anni duemila, manifestando in questi ultimi anni un aumento esponenziale delle popolazioni, principalmente negli estuari e lungo le coste dell’Adriatico nord-occidentale. Ciò sta causando crescenti problemi socioeconomici al settore della pesca, a causa della predazione del granchio blu sui molluschi bivalvi, derivanti dalle attività di acquacoltura estensiva negli estuari e nelle lagune delle zone. Allo stesso tempo questa specie rappresenta una potenziale minaccia per gli ecosistemi marini delle aree interessate, già duramente impoveriti e danneggiati dalle attività umane e dal cambiamento climatico.

Covid, 38.775 nuovi casi positivi in una settimana (+7,4%)

Covid, 38.775 nuovi casi positivi in una settimana (+7,4%)Roma, 29 set. (askanews) – Nella settimana 21-27 settembre 2023 registriamo 38.775 nuovi casi positivi con una variazione di +7,4% rispetto alla settimana precedente (n: 36.102). Lo rende noto il bollettino settimanale Iss-Ministero della Salute.

129 i deceduti con una variazione di +10,3% rispetto alla settimana precedente (n: 117). 251.160 i tamponi effettuati con una variazione di +7,9% rispetto alla settimana precedente (n: 232.664). Il tasso di positività è al 15,4% con una variazione di -0,1% rispetto alla settimana precedente (15,5%)

Secondo il monitoraggio, il tasso di occupazione in area medica è al 4,4% (2.734 ricoverati), rispetto a 4,1% al 20/09/2023. Inm terapia intensiva il tasso di occupazione è 0,9% (82 ricoverati), rispetto all’1,0% al 20/09/2023.

Migranti, Piantedosi: importante collaborazione con la Francia

Migranti, Piantedosi: importante collaborazione con la FranciaPalermo , 29 set. (askanews) – “L’Italia ha un’importante collaborazione in atto con i colleghi francesi, con cui abbiamo assunto la leadership di uno dei più rilevanti programmi della Commissione europea, per il contrasto alle reti di trafficanti in Nord Africa. Un progetto che consentirà di sviluppare direttamente nei Paesi interessati azioni specifiche per il rafforzamento della cooperazione di polizia e giudiziaria, in prima battuta con la Tunisia e a seguire con Marocco, Egitto, Algeria e Libia”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi oggi a Palermo in occasione della conferenza internazionale “La Convenzione di Palermo e i suoi protocolli sulla tratta di persone e sul traffico di migranti: strumenti giuridici e operativi per affrontare le attività criminose nel contesto del Mediterraneo” in corso nell’aula bunker del carcere Ucciardone.

“Riteniamo fondamentale il potenziamento della collaborazione con le Agenzie dell’Onu per ampliare i programmi di rimpatrio volontario assistito dai Paesi di transito verso i Paesi di origine – sostiene Piantedosi – Intensificare le attività di indagine sulle rotte del Mediterraneo anche attraverso scambi di investigatori; ampliare la rete degli esperti nazionali per l’immigrazione e la sicurezza in tutti i Continenti; potenziare la cooperazione tecnica sotto il profilo dell’attività formativa con progetti didattici mirati alla prevenzione e al contrasto del crimine organizzato; attivare degli appositi strumenti per finanziare le squadre investigative comuni”.

Sanità, firmato il contratto nazionale per 135mila dirigenti medici e sanitari

Sanità, firmato il contratto nazionale per 135mila dirigenti medici e sanitariRoma, 28 set. (askanews) – Grande soddisfazione per la firma dell’ipotesi di contratto per l’area dei dirigenti della Sanità, dopo 7 mesi di trattative serrate”, lo sottolinea il presidente Aran, Antonio Naddeo, al termine della riunione di oggi nella sede dell’Agenzia. “Si aggiunge così un fondamentale tassello alla conclusione della tornata contrattuale del triennio 2019-21. Un contratto che riguarda circa 135mila dirigenti medici, veterinari e sanitari. Sul piano del trattamento economico, il contratto riconosce aumenti complessivi medi mensili pari a 289 euro per 13 mensilità e arretrati compresi tra i 6mila e oltre 10mila euro pro capite, che saranno erogati alla firma definitiva al termine dell’iter di controllo. Oltre al fondamentale aspetto degli incrementi economici, l’accordo prevede importantissimi miglioramenti riguardo al trattamento normativo del personale in tema di orario di lavoro, pronte disponibilità e guardie mediche. Ringrazio le sigle sindacali con cui c’è sempre stata una leale collaborazione, pur nella vivace dialettica”, conclude. Prevista alle ore 16.30 una conferenza stampa congiunta Aran-sindacati, è possibile seguire in streaming.

Trovata morta l’orsa F36, il WWF: denunceremo alla Procura

Trovata morta l’orsa F36, il WWF: denunceremo alla ProcuraRoma, 28 set. (askanews) – “La notizia della morte dell’orsa F36, la cui carcassa è stata rinvenuta nella serata di ieri, 27 settembre, nel comune di Sella Giudicarie in provincia di Trento, addolora tutti coloro che hanno a cuore la natura italiana e una specie prioritaria come l’orso bruno”. Il WWF Italia in una nota sottolinea di aver fatto “tutto il possibile per salvare quest’orsa dalla condanna a morte pronunciata contro di lei da parte del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, ricorrendo al TAR Trento e ottenendo la sospensione del decreto della Provincia. Ma non è bastato. Ora chiediamo che siano svolte analisi accurate per accertare le cause del decesso e che, nel caso si attesti che la morte sia stata provocata da atti illegali, si svolgano indagini accurate e si accertino eventuali responsabilità. Il WWF Italia presenterà un esposto, richiederà l’immediato accesso ai referti delle analisi necroscopiche e la nomina di un consulente di parte affinché sia garantita la trasparenza. Quel che è certo è che il clima di allarme e odio che parte del mondo politico e di quello venatorio (che in molti casi ormai coincidono totalmente) stanno creando, non aiuta a raggiungere una pacifica coesistenza tra fauna e uomo e a migliorare il livello di accettazione sociale dei grandi carnivori da parte delle comunità locali”.

“Alle autorità competenti chiediamo ora un impegno straordinario per tutelare il cucciolo di F36 che, come i cuccioli di Amarena rimasti orfani per un atto di bracconaggio che ha causato la morte della loro madre in Abruzzo, si trova ad affrontare i delicati mesi che precedono l’ibernazione senza la fondamentale protezione della madre”, conclude la nota.