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”Icarus’ Dream”, esperienza sensoriale tra arte e nutrizione a Venezia

”Icarus’ Dream”, esperienza sensoriale tra arte e nutrizione a VeneziaRoma, 9 set. (askanews) – Si intitola “Icarus’ Dream”, il progetto espositivo di “1 Attimo in Forma”, azienda leader nel settore dell’healthy food e del benessere personale, specializzata nella produzione di alimenti ad alto contenuto proteico, in collaborazione con l’artista salernitano Angelo Accardi. L’esposizione, inaugurata il 4 settembre, proseguirà fino al 24 novembre 2024 presso Palazzo Donà dalle Rose a Venezia.


“Icarus’ Dream”, curato da Nino Florenzano, è un omaggio agli anni ’80, con una serie di sculture e tele che riflettono il decennio dell’edonismo e del materialismo. Accardi esplora la tensione tra libertà e controllo attraverso simbolismi come gli struzzi, icone ricorrenti nelle sue opere, rappresentando il desiderio umano di “volare alto”. Il progetto celebra un’epoca che ha lasciato un’impronta indelebile sulla cultura contemporanea, con opere che richiamano le tendenze e le icone di quel periodo. Arte e nutrizione: una sinergia innovativa Questo evento rappresenta un’inedita fusione tra arte e nutrizione, offrendo un’esperienza sensoriale che stimola corpo, mente e spirito. L’unione tra questi due mondi segna un passo importante per 1 Attimo in Forma, che da anni si impegna a offrire prodotti di alta qualità per uno stile di vita sano e consapevole. La sinergia con Angelo Accardi, conosciuto per il suo stile pop-surrealista e per le sue opere provocatorie, nasce dal desiderio di offrire al pubblico un’esperienza unica che coniughi arte, cultura e benessere.


“La collaborazione con Angelo Accardi è nata dal desiderio di creare qualcosa di veramente unico, unendo il mondo dell’arte con quello della nutrizione”, ha dichiarato Cristiana D’Alessio, CEO di 1 Attimo in Forma. “Abbiamo subito percepito un forte legame tra il suo approccio creativo e la nostra visione di innovazione, non solo nei prodotti che offriamo, ma anche nel modo in cui ci presentiamo al mondo”. Angelo Accardi, scelto tra gli otto artisti internazionali per la mostra “Nemo Propheta in Patria” con il progetto Icarus’ Dream, ha reinterpretato la celebre lattina di spinaci di Braccio di Ferro, trasformandola in un’opera d’arte che celebra le barrette proteiche di 1 Attimo in Forma. L’omaggio alla Pop Art di Andy Warhol e alla sua iconica lattina Campbell’s si mescola alla visione dell’artista, che affianca lo struzzo, simbolo ricorrente nelle sue opere, al noto personaggio dei fumetti.


Un connubio di creatività e benessere “Questo connubio tra tradizione e innovazione rappresenta perfettamente il nostro brand”, continua D’Alessio. “La lattina sarà realizzata in tiratura limitata, destinata a diventare un oggetto cult, unendo creativamente arte e nutrizione”. La collaborazione con Accardi non si limita alla realizzazione di un’opera d’arte, ma si pone l’obiettivo di trasmettere al pubblico un messaggio di originalità e creatività, elementi chiave per 1 Attimo in Forma. “Collaborare con un artista del calibro di Angelo Accardi ci permette di esprimere la nostra visione di innovazione e qualità, non solo attraverso i prodotti, ma anche attraverso il modo in cui ci presentiamo. Vogliamo che il nostro brand sia sinonimo di salute, benessere, sorpresa e ispirazione”, conclude D’Alessio. Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo avanti per 1 Attimo in Forma, un brand che si distingue per la capacità di sorprendere e offrire esperienze innovative ai propri clienti, fondendo mondi apparentemente lontani come quello dell’arte e della nutrizione.

Bologna, una clochard, le sue storie: esce “Basha”, romanzo di Valentina Sechi

Bologna, una clochard, le sue storie: esce “Basha”, romanzo di Valentina SechiRoma, 7 set. (askanews) – Una clochard, la Stazione di Bologna, l’intreccio tra personaggi reali e storie di fantasia, l’attenzione verso realtà sociali complesse, di certo scomode. Un mix di spunti reali come droga, alcol, immigrazione, carcere e omosessualità, per un romanzo che si pone una “mission” ben chiara: rendere omaggio a una città in cui l’autrice, sarda, ha trascorso un’importante parentesi della propria vita, e al complesso e drammatico mondo sommerso dei senzatetto. Tutto questo è “Basha”, opera prima di Valentina Sechi, libro edito da Scatole parlanti (136 pagine, 16 €, acquistabile anche nei principali store digitali).


La trama. Basha è una clochard che vive alla Stazione di Bologna e immagina l’esistenza delle persone che vede quotidianamente: attraverso i racconti delle loro storie narra anche le vicissitudini della sua vita. Tramite i vari personaggi vengono trattate importanti tematiche sociali come la violenza di genere, l’omosessualità, la strage di Bologna, la condizione dei clochard, l’amore incondizionato pur davanti alla malattia, l’alcolismo, l’uso delle droghe e il carcere. L’autrice. Valentina Sechi vive a Sassari. È laureata in Scienze politiche con indirizzo sociologico presso l’Università di Bologna, dove ha lavorato per diversi anni nel settore delle risorse umane. Attualmente lavora in banca come consulente ai privati. Ha pubblicato alcuni articoli inerenti la sociologia del lavoro nella rivista “Italia Oggi”. Basha è il suo primo romanzo.

”Damnatio memoriae”, il nuovo libro sui processi a Bettino Craxi

”Damnatio memoriae”, il nuovo libro sui processi a Bettino CraxiMilano, 7 set. (askanews) – Una svolta nella bibliografia che finora ha raccontato Mani Pulite e i processi a Bettino Craxi. Nel libro “Damnatio memoriae. Mani Pulite e i processi a Bettino Craxi” (libertatesLibri), il giornalista Fabio Florindi e l’avvocato Roger Locilento scandagliano migliaia di carte processuali e ricostruiscono l’atmosfera nella quale quelle inchieste maturarono.


Quando scattano i processi destinati a cambiare la storia d’Italia, Tonino è pubblico ministero da una decina di anni, ma la sua figura è controversa: all’interno della stessa magistratura c’è chi ritiene che utilizzi metodi “eccessivamente inquisitori”. Anche Craxi è divisivo: c’è chi lo apprezza per il suo “decisionismo”, ma c’è anche chi gli muove una guerra senza quartiere e lo ritiene il cardine del vecchio sistema da smantellare. La pressione della procura di Milano, e di molta della stampa, è enorme. Alla fine Bettino riceverà qualche decina di avvisi di garanzia e due condanne definitive. Ma il metodo di indagine del pool di Mani Pulite è nel mirino di molti: l’accusa è di usare la carcerazione preventiva per estorcere confessioni, di cui a quel punto è lecito dubitare. Dall’analisi che i due autori fanno delle carte processuali emerge un dato inconfutabile: non c’è un documento che inchiodi Bettino, le sentenze di colpevolezza arrivano sulla base di testimonianze, rese spesso da coimputati che avevano tutto l’interesse a sminuire le loro colpe e che nella stragrande maggioranza dei casi, sfruttando una legge dell’epoca, riferiranno quelle accuse solo ai pm, impedendo alla difesa di contro-interrogarli. Craxi era un politico del suo tempo, accettava il finanziamento illecito ai partiti come qualcosa di normale. Ha sempre ammesso di essere a conoscenza del meccanismo in generale, ma ha rigettato le accuse di corruzione o concussione su episodi specifici. Alcuni passaggi delle sentenze citate nel libro sembrano richiamare periodi bui della storia. “Si può anche dar atto a Craxi – scrive la Corte d’Appello di Milano che conferma la condanna nel processo della Metropolitana Milanese – che in questo processo non è risultato né che abbia sollecitato contributi al suo partito né che li abbia ricevuti a sue mani, ma questa circostanza – che forse potrebbe avere un qualche valore da un punto di vista per così dire estetico – nulla significa ai fini dell’accertamento della responsabilità penale”. E la Cassazione dirà che “la prova della attribuibilità di singoli fatti storici (in ipotesi costituenti reati) a un determinato soggetto può essere ricavata anche da argomentazioni logiche”.


Poco dopo che Craxi si è rifugiato a Hammamet, nel dicembre 1994, Di Pietro si dimette dalla magistratura. Dichiara di non voler fare politica, ma dopo un paio di anni entra nel governo Prodi come ministro dei Lavori pubblici e nel 1998 fonda il suo partito: l’Italia dei valori. I magistrati di Brescia, intanto, lo indagano per diverse ipotesi di reato. Finirà tutto in nulla. Nel 2000, Craxi muore a Hammamet con due condanne definitive e diversi processi ancora in corso. Qualche anno dopo la Corte europea dei diritti dell’uomo condannerà in due occasioni l’Italia: in una per non aver garantito i diritti della difesa nel caso Eni-Sai e nell’altra per non aver garantito la privacy dell’imputato nel processo sulla Metropolitana Milanese.

Arte, a Roma “Divina Bellezza”: mostra personale di Serena Ingham

Arte, a Roma “Divina Bellezza”: mostra personale di Serena InghamRoma, 5 set. (askanews) – Dal 12 al 19 settembre a Roma si svolgerà “Divina Bellezza, mostra personale dell’artista italo-inglese Serena Ingham presso la Galleria la Pigna a Palazzo Maffei Marescotti, (location naturale per questo tipo di esposizione in quanto Territorio Vaticano già Vicariato della Santa Sede). La mostra raccoglierà molte delle opere religiose realizzate dall’artista, suddivise per stili e tecniche utilizzate.


Si inizierà con una preziosa collezione di Icone realizzate in stile Greco-Bizantino, seguendo le antiche regole di scrittura. Saranno raffigurate alcune tra le immagini più significative di questa arte millenaria, realizzate con dorature a bolo o missione, tempera a uovo e pigmenti naturali su tavole in legno gessate. La mostra prevede una seconda sessione di opere di Arte Sacra, raffiguranti i principali passaggi della vita cristiana e saranno realizzati tramite dipinti a tempera ad uovo su tavola e finiture in oro puro sempre con le tecniche del bolo o della missione. Infine, chiuderà l’esposizione una collezione di disegni a tema sacro realizzati con diverse tecniche grafiche quali l’uso di matite bianche e inchiostro su carta avorio e colorata. Alcune saranno completate da finiture in oro per valorizzare l’opera. Il 12 alle ore 18 si terrà il vernissage. Gli orari di apertura saranno fino al 19 settembre dalle 15 alle 19 (escluso sabato e domenica).


Serena Ingham nasce come restauratrice di opere d’arte, nel corso degli anni si è specializza in decorazione ed iconografia sacra bizantina. E’ studiosa di tecniche artistiche antiche e tradizionali che utilizza nelle sue opere.

Festivaletteratura, Carrère: siamo circondati da realtà alternative

Festivaletteratura, Carrère: siamo circondati da realtà alternativeMantova, 4 set. (askanews) – Emmanuel Carrère è uno dei grandi nomi della letteratura contemporanea e il primo grande autore internazionale a salire sul palco di Festivaletteratura 2024 a Mantova. Con un ciuffo bianco che dà al suo volto, normalmente severo e piuttosto tormentato, una felice aria sbarazzine, lo scrittore francese è venuto a parlare di un suo vecchio saggio ripubblicato in Italia da Adelphi, che parla di “Ucronia”, ossia il genere letterario che immagina mondi alternativi, nei quali, il presente è stato profondamente modificato.


“Questo libro che ho scritto molto tempo fa – ha detto alla stampa – sta avendo una sorta di seconda vita con questa nuova edizione italiana. Credo anche che 35 anni dopo averlo scritto, l’argomento di questo libro resti molto attuale. Non ho cambiato nulla, non mi piace portare cambiamenti ai libri quando vengono ripubblicati, se devo cambiare cambio tutto, e quindi scrivo un altro libro, diverso”. Ma quanto è diverso il modo di scrivere del saggista, rispetto a quello del narratore, anche alla luce di un’opera che, negli anni, si è quasi sempre posta sul confine tra il resoconto reale e la fiction narrativa? “È vero che questa forma di saggio quasi accademico non l’ho più usata negli anni successivi – ci ha detto Carrère – ma mi piace pensare che anche la mia saggistica abbia sempre una qualche forma di pulsione narrativa”.


“Tutto ciò che esiste – ha aggiunto lo scrittore – è circondato da migliaia e migliaia di storie che l’opportunità di esistere non l’hanno avuta. Una cosa vera è che ciò che è iniziato molti anni fa come una specie di gioco intellettuale si è trovato ad avere una strana attualità, perché oggi siamo di fatto circondati da verità alternative, pensiamo a Donald Trump che di fatto ha negato la realtà dei fatti: l’ucronia è ancora con noi”. E poi ecco che arriva una domanda sui pochi centimetri per i quali lo stesso Trump è stato solo ferito di striscio dall’attentatore della Pennsylvania, Carrère ha risposto che è stato un evento potenzialmente epocale, ma ha aggiunto che “riusciremo a sbarazzarci di Trump senza dover ricorrere a una pallottola”. E se in una realtà alterativa tipica delle ucronie Emanuel Carrére non fosse uno scrittore, gli abbiamo chiesto, che personaggio sarebbe? “Ci penso spesso – ha risposto ad askanews – e credo che mi piacerebbe avere un vero lavoro, un lavoro con una utilità sociale, per esempio un medico… In Francia con il Covid si è fatta una chiara distinzione tra le professioni essenziali e quelle non essenziali e per esempio un netturbino è risultato molto più importante per la società di uno scrittore. Questa cosa mi ha fatto pensare”.


Carrère poi ha parlato anche di giornalismo, di quanto peso abbia avuto nella sua carriera e di quale valore può avere. “Credo che il giornalismo non sia inferiore o diverso dalla letteratura – ha concluso l’autore – è un genere letterario. Per me è stata una grande fortuna poter fare questo lavoro e non ho mia smesso di fare anche giornalismo. È un mezzo prezioso per andare verso l’esterno, fuori dalla mia zona di comfort, per andare a incontrare molte persone che altrimenti non avrei mai potuto conoscere”. (Leonardo Merlini)

Festivaletteratura, inaugurata ufficialmente 28esima edizione

Festivaletteratura, inaugurata ufficialmente 28esima edizioneMantova, 4 set. (askanews) – Si è aperta ufficialmente oggi a Mantova la 28esima edizione di Festivaletteratura, che ancora una volta porta nella città dei Gonzaga scrittori e storie, con grandissimi nomi internazionali come Emmanuel Carrère, David Quammen, Richard Sennett, ma anche voci italiane straordinarie come Chiara Valerio o Mariangela Gualtieri “Mi chiedo ogni anno quale sia il motivo del successo e della inalterata capacità attrattiva che il Festivaletteratura mantiene nel corso degli anni – ha detto Laura Baccaglioni, presidente del Comitato Festivaletteratura dal palco di Piazza Sordello, nel corso del tradizionale saluto di benvenuto che inaugura la manifestazione -. Non è soltanto la bellezza di questa città intrisa d’arte, ma il pubblico continua a seguirci numeroso grazie a un programma eccezionale per vastità, diversificazione dei temi, qualità, modalità di incontro, capacità di rinnovarsi restano profondamente riconoscibile. Perché tutto questo rende possibile assistere a eventi che sono speciali e che accadono solo qui”.


Accompagnata sul palco dal presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani, dall’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia Alessandro Beduschi e dal sindaco di Mantova Mattia Palazzi, la presidente ha ringraziato tutti coloro che con una organizzazione perfetta rendono possibile ogni anno la manifestazione, gli oltre 600 volontari e il pubblico anche quest’anno numeroso, e ha voluto elogiare la libertà assoluta di Festivaletteratura, che grazie a istituzioni, sponsor e pubblico illuminati e rispettosi delle sue scelte, a ogni edizione accoglie una pluralità di voci e opinioni mai scontate, affronta i temi più attuali, racconta in grandi e piccoli eventi “più mondo possibile”.

IIC Londra, “The Italian Library”: prosegue la serie di incontri

IIC Londra, “The Italian Library”: prosegue la serie di incontriRoma, 4 set. (askanews) – Con la scrittrice e giornalista Cristina Marconi con i suoi libri “A Londra con Virginia Woolf” e “Stelle Solitarie” è tornata all’Istituto italiano di Cultura di Londra la serie di incontri The Italian Library, organizzata da Ornella Tarantola presso la Biblioteca Eugenio Montale.


Marconi ha ripercorso davanti ad una sala gremita nell’Istututo diretto da Francesco Bongarrà un giro per la città, dove la giornalista stessa ha felicemente vissuto fino a pochi anni fa, seguendo le orme della grande Virginia Woolf, da Bloomsbury alla casa di Tavistock Square. Woolf amava la sua Londra e sempre vi tornava nonostante i medici glielo sconsigliassero, preoccupati dell’effetto di una città così animata su un’anima così sensibile e torturata. “Non mi sembra che Londra abbia dedicato molti spazi o memorie alla Woolf”, nota Marconi. “C’è, sì, una statua nel giardino di fronte alla casa di Tavistock Square, ma bisogna proprio andarla a cercare e non è nemmeno troppo somigliante, mentre in Italia la Woolf è assolutamente adorata”.


Un’altra città è al centro del libro “Stelle Solitarie”: Houston, in Texas. “Tutti conosciamo la frase del film Apollo 13: ‘c’è un problema , Houston’. A Houston io sono andata alla ricerca della soluzione dei problemi, in particolare la malattia dell’amica Vera, l’amica luminosa, scintillante, l’amica ‘zucchero’”, come Cristina chiama l’amica che accompagna a farsi curare in Texas, standole accanto, facendole un po’ da “moglie”, dopo aver a sua volta seguito il marito Luca nella sua malattia, ora superata. Prossimo appuntamento con Ornella il 24 settembre con L’estate sta finendo, con Piero Tarantola e Ugo Buizza, aiutati da Daniele Gozzetti e Paolo Cavagnini: la storia dei tormentoni estivi, una carrellata di canzoni che hanno segnato le nostre estati e che non abbiamo mai dimenticato.

Buchmesse 2024: il programma della partecipazione italiana

Buchmesse 2024: il programma della partecipazione italianaMilano, 3 set. (askanews) – Novantuno autrici e autori italiani a confronto con esponenti della cultura di lingua tedesca in più di 50 eventi del programma letterario, 19 “testimoni del tempo” impegnati in 11 dibattiti sull’attualità e i grandi temi della nostra epoca, 21 appuntamenti di un programma professionale che farà incontrare i protagonisti del mondo del libro italiano e internazionale e a cui se ne aggiungono altri 9 organizzati dalle Regioni.


L’Italia torna Ospite d’Onore dopo 36 anni a Francoforte e svela il suo programma per la Settantaseiesima edizione della Buchmesse, dal 16 al 20 ottobre. Da oggi, 3 settembre, il calendario degli appuntamenti è consultabile sul sito Italiafrancoforte2024.com, aie.it e, nei prossimi giorni, buchmesse.de. L’Associazione Italiana Editori (AIE) ha curato il programma letterario, che si svolgerà nel Padiglione di Italia Ospite d’Onore firmato dallo studio Stefano Boeri Interiors e collocato al Forum Level 1, con il coordinamento del Commissario straordinario del Governo Mauro Mazza. Due le sale degli incontri: Arena e Caffè Letterario. Il programma professionale è organizzato da AIE con il sostegno di Italia Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del Libro di Francoforte e di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e si svolgerà, parallelamente a quello letterario, negli spazi dello Stand collettivo italiano nel Padiglione 5.0. Lo Stand collettivo italiano sarà inaugurato il 16 ottobre, a partire dalle 11.00, in un evento che mette al centro il ruolo degli editori nella diffusione della cultura del libro in Italia e la sua proiezione all’estero.


L’incontro inaugurale di mercoledì 16 ottobre è un dialogo sul filo della narrativa e delle arti affidato alla scrittrice Susanna Tamaro e al filosofo Stefano Zecchi (Arena, ore 10, La bellezza delle parole, modera il giornalista Luigi Mascheroni), a cui seguirà una riflessione tra spiritualità e scienza con il teologo Luigi Maria Epicoco e il fisico Carlo Rovelli (Arena, ore 11, La vita ai tempi dell’apocalisse, modera il giornalista Nico Spuntoni). Sono i primi tasselli di un mosaico in cui il “tempo” avrà spesso un ruolo e un senso determinante, scandito da interventi solisti come quelli di Ieri, oggi e domani. Il tempo delle parole e le parole del nostro tempo, mini-ciclo affidato a tre maestri di lungo corso della letteratura italiana: Claudio Magris (giovedì 17, Arena, ore 15), Alessandro Baricco (venerdì 18, Arena, ore 15) e Dacia Maraini (sabato 19, Arena, ore 15). La macchina da scrivere del tempo è invece un incontro a più voci con tre autori che viaggiando a ritroso nel tempo e intrecciando magistralmente realtà e finzione hanno creato recenti fenomeni letterari: Viola Ardone, Donatella Di Pietrantonio e Gian Marco Griffi (giovedì 17, Caffè Letterario, ore 15.30, modera Shelly Kupferberg, Deutschlandfuk Kultur, RBB Kultur). Vincitrice del Premio Strega 2024, Di Pietrantonio tornerà venerdì 18 alle 16 in Arena per un approfondimento sul Premio, L’importanza di chiamarsi Strega, in dialogo con Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci moderati da Cristina Giordano, Cosmo/Westdeutscher Rundfunk. Infine due appuntamenti – in chiusura di Fiera – assumeranno quasi la forma di eccezionale parata finale di grandi figure del passato, in un valzer tra realtà e invenzione letteraria, arte e storia: Chopin, Caravaggio e Leonardo Da Vinci popoleranno Genio, passioni e misteri dell’arte e della musica (con Rita Charbonnier, Luigi De Pascalis e Carlo Vecce, ore 10.30, Caffè Letterario, modera Giulio Galoppo, Cosmo/Westdeutscher Rundfunk), mentre la dinastia siciliana dei Florio, il “Re Sole” Luigi XIV e Maria Antonietta si incontreranno in Il potere delle regine e dei leoni (con Stefania Auci e Alessandra Necci, ore 11, Arena, modera Anna Vollmer, Frankfurter Allgemeine Zeitung). In altre occasioni, il “tempo” lascerà il testimone e lo spunto di partenza allo “spazio”, o meglio ai tanti spazi della scrittura e al modo in cui vengono declinati dagli autori: dal confronto tra Paolo Cognetti e Nicola Lagioia, due tra le identità più forti della letteratura italiana contemporanea (Ogni storia è un luogo, sabato 19, Caffè Letterario, ore 15.30, modera Andreas Platthaus, Frankfurter Allgemeine Zeitung), alle riflessioni sul “confine” tra due scrittori che vi sono nati e cresciuti sopra (Mauro Covacich e Paolo Rumiz, entrambi triestini) e che lo hanno spesso varcato nei loro libri (Abitare su una linea, giovedì 17, ore 12.30, Caffè Letterario, Tilman Spreckelsen, Frankfurter Allgemeine Zeitung), fino alle Città di mare e borghi antichi in cui Vins Gallico e Sacha Naspini hanno ambientato molti romanzi (sabato 19, ore 10.30, Caffè Letterario, modera Giulio Galoppo).


A volte la porta attraverso cui si accederà al mondo della letteratura sarà laterale, permettendo di osservare e scoprire l’editoria italiana da scorci inediti, come accadrà mercoledì 16 ottobre con il confronto tra Antonio Franchini, Rosella Postorino e Chiara Valerio, che oltre ad aver scritto alcuni dei romanzi più importanti delle ultime stagioni letterarie conoscono il mondo editoriale da molte altre prospettive, come editor, curatori di collane, collaboratori di riviste letterarie e programmi radiofonici (Vivere i libri a 360 gradi, ore 16.30, Caffè Letterario, modera Karen Krüger, Frankfurter Allgemeine Zeitung). Sarà il primo di una serie di incontri che, non senza ambizione, vogliono esplorare il potere e le diverse facce della letteratura. Si andrà Alla ricerca del grande romanzo europeo (e italiano) del XXI secolo con Vincenzo Latronico e Gianluigi Simonetti (giovedì 17, ore 10.30, Caffè Letterario, modera Maike Albath, Deutschlandfuk Kultur, Süddeutsche Zeitung, Die Zeit), rifletteremo su alcuni dei poteri più “magici” della scrittura con Francesca Melandri e Fabio Stassi (La letteratura che cura e non dimentica, giovedì 17, ore 11.30, Caffè Letterario, modera Lothar Müller, Süddeutsche Zeitung) si cercherà il miracoloso equilibrio Tra etica e felicità con il romanziere Gianrico Carofiglio e il filosofo Emanuele Coccia (giovedì 17, ore 17.30, Caffè Letterario, modera Cinzia Sciuto, MicroMega e NewsMavens). Guarderà a un orizzonte vastissimo anche l’incontro di venerdì 18 tra Annalena Benini e Melania Mazzucco: entrambe scrittrici, la prima anche direttrice del Salone Internazionale del Libro di Torino (prima donna nella storia della manifestazione) e la seconda appassionata esperta d’arte, ci racconteranno Quello che le donne ci dicono. Il lato femminile nell’arte e nella letteratura (ore 11.30, Caffè Letterario, modera Karen Krüger). La sintonia tra il respiro del programma letterario e quello della società moderna non si fermerà nemmeno di fronte alle sue ombre. La violenza di genere e il modo in cui la scrittura affronta i lati oscuri della realtà saranno presenti negli incontri con Silvia Avallone e Giulia Caminito (Quel genere di violenza, giovedì 17, ore 16.30, Caffè Letterario, modera Karen Krüger) e con Ginevra Lamberti e Alice Urciuolo (In questo mondo di orchi, mercoledì 16, ore 17.30, Caffè Letterario, modera Maike Albath), mentre sentimenti e ossessioni, desideri e inquietudini della contemporaneità saranno tra gli ingredienti nei dialoghi tra Marco Missiroli e Valeria Parrella (Avere tutto e altri piccoli miracoli, venerdì 18, ore 14.30, Caffè Letterario) e tra Maddalena Fingerle e Anna Giurickovic Dato (La fame, il pudore e altri sentimenti senza confini, domenica 20, ore 11.30, Caffè Letterario, modera Andreas Pfeifer, ORF Berlino).

Bruxelles inaugura stagione festival: fumetto, food, birra e art nouveau

Bruxelles inaugura stagione festival: fumetto, food, birra e art nouveauRoma, 2 set. (askanews) – Un selfie con il Grande Puffo, le tentazioni del palato, l’immancabile birra belga e le suggestioni dell’arte performativa: settembre anima la città di Bruxelles con diversi festival, per tutti i gusti e le età. Ursula Jone Gandini, Direttore Italia Ufficio del Turismo di Bruxelles, dichiara: “Settembre è uno dei periodi migliori per visitare Bruxelles: il clima mite, il sole e i colori della fine dell’estate regalano un’atmosfera piacevole, perfetta per un intervallo di relax, prima di rituffarsi nella routine. Quest’anno, inoltre, sono previste numerose iniziative pronte ad arricchire il soggiorno con esperienze uniche e particolari: l’elenco completo è disponibile nella sezione “Agenda” del nostro sito, visit.brussels”.


Ad aprire il mese, come da tradizione, è il Festival del Fumetto, BD Comic Strip Festival, dal 6 all’8 settembre: l’edizione di quest’anno è dedicata a Jean Van Hamme, fumettista belga di fama internazionale, autore di grandi successi degli anni ’80 e ’90 come Thorgal, XIII, Largo Winch, da cui sono stati tratti anche videogiochi e serie tv. In programma mostre, presentazioni, conferenze e un’intera area dedicata ai Manga; da segnalare anche il tributo a Dino Attanasio, fumettista italiano tra i più famosi in Belgio, protagonista di un’esposizione che ne ripercorre la prolifica carriera, dai primi lavori in Italia ai successi dell’età matura, come Bob Morane, Modeste et Pompon e Signor Spaghetti. Spazio naturalmente anche ai bambini, con i giganteschi palloni che rappresentano i personaggi più famosi e la possibilità di incontrare “dal vivo” i Puffi, Spirou, Tintin e le altre mascotte, pronte a scattare divertentissimi selfie per un ricordo speciale. Per un weekend “delizioso”, nel vero senso del termine, l’appuntamento è con Eat Festival, in programma nei padiglioni della Gare Maritime dal 26 al 29 settembre. Un’opportunità privilegiata per scoprire quella che il New York Times ha recentemente descritto come una “destinazione culinaria giovane, dinamica e diversificata”. Eat Festival riunisce una schiera di Chef, produttori artigianali, mastri casari e pasticceri, che collaboreranno per creare ogni giorno esclusivi menù di 3 e 5 portate, serviti a pranzo e a cena. Una gustosa occasione per un pasto indimenticabile, arricchita, per chi lo desidera, da eventi e degustazioni collaterali, compresa l’elezione del miglior mastro casaro del Belgio.


In concomitanza con Eat Festival, sabato 28 e domenica 29 settembre il BXLBeerFest apre una parentesi sulla tradizione della birra belga, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. All’interno del Tour et Taxis, a due passi dagli stand dell’Eat Festival, si potranno degustare più di 240 etichette, prodotte da una sessantina di birrifici artigianali belgi, affiancati da una selezione di produttori internazionali indipendenti. Nel caleidoscopio di Bruxelles c’è spazio per tutti i 5 sensi … e anche per le emozioni: dopo le lusinghe del gusto, largo alle suggestioni, alle provocazioni e all’energia delle arti performative, protagoniste della decima edizione dell’Artonov Festival. Ispirato ai canoni estetici e filosofici del movimento art nouveau e, in parte, all’arte sensoriale giapponese, il Festival promuove il concetto di “arte totale”, così come lo intendeva Henry van de Velde: unificare musica, arti visive, architettura, danza, design, teatro e video per offrire al pubblico, specialmente ai più giovani, un’occasione che favorisca creatività, curiosità ed emancipazione professionale. Il Festival si svolgerà dal 26 settembre al 13 ottobre come sempre sotto la guida del direttore artistico Vincenzo Casale, clarinettista e direttore d’orchestra italiano: in programma una quindicina di performance, una mostra dedicata all’arte tribale oceanica e ai suoi legami con il Surrealismo e una serie di conferenze e presentazioni dedicate ad architettura, arte e interdisciplinarità. “DRAFTS: DA RUBENS A KHNOPFF” – ROYAL MUSEUMS OF FINE ARTS dall’11/10 al 16/2 Uno sguardo dietro le quinte delle opere d’arte più famose, alla ricerca della scintilla, dell’illuminazione, del gesto creativo primordiale da cui nasce un capolavoro: è la proposta di “Drafts: from Rubens to Khnopff” mostra evento in programma al Museo delle Belle Arti – Royal Museums of Fine Arts of Belgium – dall’11 ottobre al 16 febbraio. Il percorso di visita si snoda nel tempo, dal XV al XIX secolo, con un’incursione nel XX secolo e propone un viaggio affascinante tra idee, schizzi e bozzetti elaborati su fogli bianchi, pannelli di legno e pezzi di cartone: un’opportunità straordinaria per elaborare sotto una nuova prospettiva un centinaio di opere di artisti iconici, come Rembrandt, Rubens e Magritte.

Expo 2015: al Padiglione Italia di Osaka l’”Atlante Farnese”

Expo 2015: al Padiglione Italia di Osaka l’”Atlante Farnese”

Milano, 29 ago. (askanews) – Sarà l’Atlante Farnese, l’imponente scultura in marmo di quasi 20 quintali per circa 2 metri di altezza, appartenente alla collezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), a rappresentare il patrimonio culturale italiano nel nostro Padiglione a Expo 2025 Osaka. L’opera arriva in Giappone e in Asia per la prima volta, e sarà posizionata al centro della Piazza semicircolare del Padiglione Italia la cui architettura è ispirata alla Città Ideale del Rinascimento italiano, su progetto di Mario Cucinella – MCA Architects.


L’annuncio è stato dato dal Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Ambasciatore Mario Vattani, durante la conferenza stampa che si è tenuta al Villaggio Italia, il progetto itinerante di promozione delle eccellenze del patrimonio culturale, artistico, storico ed economico italiano realizzato in occasione dell’arrivo a Tokyo per la prima volta nella storia della Nave Scuola Amerigo Vespucci. Una cornice unica per un annuncio straordinario, fatto alla presenza di autorità italiane e giapponesi e rappresentanti istituzionali dell’Expo, personalità del mondo della cultura e dell’economia giapponese, italiano e internazionale, davanti a una platea di giornalisti locali e internazionali. “Mettere al centro del Padiglione Italia un capolavoro nonché icona di valore inestimabile come l’Atlante Farnese, nei giorni dell’Esposizione Universale di Osaka nel 2025, significa far conoscere a tutti un’opera che rappresenta l’eredità culturale della nostra Nazione – ha commentato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – La preziosa scultura, insieme ad altre opere della collezione, ha contribuito a fare del MANN uno dei musei archeologici più importanti al mondo, determinando un forte impulso alla diffusione della nostra cultura e al riconoscimento dell’Italia come custode di un patrimonio unico a livello globale”.


“Per la prima volta l’Atlante Farnese arriva in Giappone: si tratta di un’operazione logistica senza precedenti, resa possibile grazie alla fiducia del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a cui va tutta la nostra gratitudine – ha affermato il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Mario Vattani – Ringraziamo la Direzione Generale Musei e il Museo Archeologico di Napoli, e siamo certi del valore di questa scelta, perché l’Atlante Farnese, con la sua fortissima carica simbolica, racconta anche i valori che portiamo a Expo: la ricchezza del nostro patrimonio culturale e le responsabilità che ne derivano, e anche la scienza, la ricerca, la nostra alta tecnologia, lo spirito del viaggio e della scoperta di altre culture”. “È con orgoglio che la Direzione generale Musei e il Museo archeologico nazionale di Napoli hanno accolto l’invito del Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, a sostenere la presenza dell’Italia, durante la prossima Esposizione Universale, con il prestito di uno dei capolavori più rappresentativi del Museo – ha spiegato il Direttore generale Musei, Massimo Osanna – La scelta dell’Atlante Farnese, opera unica e iconica, non è stata affatto casuale. La scultura, potente non soltanto dal punto di vista storico-artistico ma anche per i molteplici significati ad essa sottesi, vola per la prima volta Oltreoceano per incarnare lo spirito di questo importante evento internazionale: il superamento delle frontiere della conoscenza attraverso la curiositas, il desiderio di scoperta e l’attrazione per l’ignoto, connaturati nell’animo umano e che da sempre hanno contribuito a creare ponti e stabilire relazioni tra mondi e popoli diversi, tra Occidente e Oriente”.