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Presentato Minicifre della Cultura, prezioso il ruolo di raccolta dati

Presentato Minicifre della Cultura, prezioso il ruolo di raccolta datiRoma, 7 dic. (askanews) – Sono molti in Italia gli enti che, in maniera costante e continuativa, rilevano statistiche sul mondo culturale a livello nazionale e regionale. Manca però un luogo in cui reperire i dati dei diversi ambiti per compararli tra loro, anno per anno. Minicifre della cultura, una raccolta ragionata di dati statistici, indicatori e informazioni quantitative su politiche culturali e domanda e offerta in cultura, promosso dal Ministero della Cultura e realizzato dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, colma questa lacuna e concentra il lavoro di raccolta sistematica su otto raggruppamenti tematici: patrimonio culturale; biblioteche e archivi; arti visive e plastiche, architettura contemporanea e design; editoria e stampa; spettacolo; formazione e occupazione in cultura; risorse economiche per la cultura; benessere, salute e cultura.

Il progetto riprende l’omonima pubblicazione curata tra il 2009 e il 2014 dall’Ufficio Studi del Segretariato Generale del Ministero e la arricchisce di contenuti grazie al contributo delle Direzioni generali e degli Istituti del Ministero della Cultura ma anche di esperti, enti pubblici e privati di settore, enti di ricerca e testate giornalistiche. L’edizione 2023 è dedicata all’analisi del quinquennio 2018-2022, un orizzonte cronologico pensato per ricostruire le trasformazioni del settore in un momento storico – prima, durante e dopo la pandemia da Covid-19 – che ha profondamente inciso sull’offerta e sulla fruizione culturale. Attraverso indicatori, grafici e tabelle, il volume restituisce al lettore un percorso di osservazione dell’andamento di ciascun ambito di indagine, a livello nazionale e regionale. Il Direttore generale Educazione, ricerca e istituti culturali Andrea De Pasquale evidenzia che “la nuova edizione conferma il ruolo centrale ed essenziale del Ministero della Cultura nelle politiche pubbliche di settore e ne ribadisce l’impegno nel proseguire un complesso lavoro di raccolta, analisi e revisione critica dei propri ambiti di intervento, in un processo di costante aggiornamento di pratiche e di modalità di condivisione, in grado di stimolare riflessioni sulla situazione odierna, in vista del suo sviluppo futuro”.

“La misurazione quantitativa e l’utilizzo di dati affidabili si rivelano elementi sempre più strategici per il monitoraggio e l’analisi dell’offerta e della partecipazione cul­turale, per il supporto ai processi decisionali e l’attuazione di politiche pubbliche efficaci” commenta Alessandra Vittorini, Direttore della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, “ci auguriamo che Minicifre della cultura diventi un vero e proprio strumento di lavoro per interrogarsi sulle traiettorie da percorrere e da indagare, per operare scelte, per definire percorsi attuativi”.

Il Parco Archeologico Colosseo tra vincitori Smartphone d’Oro 2023

Il Parco Archeologico Colosseo tra vincitori Smartphone d’Oro 2023Roma, 7 dic. (askanews) – Il Parco archeologico del Colosseo si aggiudica lo Smartphone d’Oro – il primo premio italiano ideato e curato dall’Associazione PA Social e dedicato alle migliori esperienze di comunicazione e informazione digitale di enti e aziende pubbliche – nell’ambito della categoria “Turismo” grazie al chatbot “Nerone”, il software di intelligenza artificiale nelle vesti del celebre imperatore volto a migliorare l’esperienza dei visitatori del PArCo.

Un riconoscimento significativo assegnato da una giuria di esperti e da una giuria popolare al Parco archeologico del Colosseo, in ex aequo con il Mulino di Basaldella ed il Distretto del Novese, lo scorso 29 novembre nell’ambito di una cerimonia di premiazione che si è svolta nella sede di Binario F a Roma, all’interno del Super PA Day Social. “Siamo particolarmente onorati di aver conseguito questo importante riconoscimento – dichiara Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo – che premia le migliori esperienze di comunicazione e informazione pubblica digitale. Il nostro impegno è quello di lavorare ogni giorno per migliorare l’esperienza di visita degli utenti anche attraverso l’uso virtuoso delle potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica. L’apprezzamento riscontrato da parte del pubblico nei confronti del chatbot “Nerone”, in particolare dalle nuove generazioni, e la vittoria di questo premio ne sono concreta dimostrazione”.

“Un successo straordinario per il Super Day di PA Social – commenta il presidente di PA Social e Fondazione Italia Digitale Francesco Di Costanzo – tanta partecipazione, contenuti di qualità, un’altra dimostrazione della straordinaria vitalità del mondo della comunicazione e informazione pubblica digitale. Quando il mondo della cultura incontra l’innovazione e il digitale fa crescere la partecipazione, l’interesse, le fasce di popolazione incuriosite e interessate all’arte, alla bellezza, agli straordinari monumenti del nostro Paese. Anche per questo il lavoro portato avanti dal Parco archeologico del Colosseo sui canali digitali unisce in modo virtuoso passato, presente e futuro”. Il progetto, promosso dal Parco archeologico del Colosseo con l’ideazione, la cura e la gestione di Federica Rinaldi e Astrid D’Eredità, funzionarie archeologhe, responsabili del Servizio Comunicazione e relazioni con la stampa di tutto il Parco archeologico del Colosseo, è il risultato di una collaborazione internazionale con l’azienda italiana Machineria srl, attiva nella produzione di contenuti e automazioni per istituzioni culturali, e l’azienda francese Ask Mona, leader nella creazione di strumenti di conversazione, intelligenza artificiale e analisi dei dati.

Lanciato a gennaio 2023 e progettato per accompagnare il pubblico nella richiesta di informazioni sugli orari di apertura del PArCo e per approfondire le notizie storiche sui tanti monumenti e siti che di esso fanno parte, il chatbot “Nerone” – disponibile accedendo alla home page del sito internet www.colosseo.it – è in grado di offrire informazioni di servizio e gestire oltre cento possibili scenari, fornendo risposte in più lingue (inglese, italiano, francese e spagnolo). Uno strumento prezioso di interazione con il pubblico che consente di attivare un dialogo continuo e costante con il PArCo; dalla sua introduzione ad oggi, “Nerone” ha registrato un utilizzo da parte di ben 73000 utenti, attivi per una media di tre minuti e mezzo. Gli utenti italiani sono il 40% del totale e per oltre due terzi accedono al servizio da dispositivi mobili.

Il Festival Fotonica entra nel vivo a Roma dall’8 al 10

Il Festival Fotonica entra nel vivo a Roma dall’8 al 10Roma, 6 dic. (askanews) – Fotonica entra nel vivo: il Festival della Capitale che esplora le innovazioni nel capo delle arti digitali audio e video e indaga tutte le forme d’arte in cui è centrale l’elemento della luce, dopo l’anteprima all’Accademia d’Ungheria in Roma si concentra per 3 giorni, dall’8 al 10 dicembre nel suo head quarter, l’Acquario Romano.

Spettacolari videomapping, installazioni interattive dal forte impatto visivo e sensoriale, performance audio video e live a/v, talk e conferenze saranno il cuore di una programmazione che punta a radunare alcuni degli artisti più influenti del panorama internazionale e nazionale: dai nomi di punta dell’elettronica mondiale come il visionario artista messicano Murcof, o l’ungherese Gábor Lázár, ai pionieri del vjing in Italia Otolab, dalla canadese Sabrina Rattè, una delle più promettenti e geniali artiste digitali a livello internazionale, fino ad arrivare a talentuose musiciste nostrane affermate nel panorama internazionale come la fuoriclasse del contrabbasso Caterina Palazzi, o la compositrice, sound designer e polistrumentista italo-olandese Grand River. La facciata dell’Acquario Romano tutte le sere del festival sarà ridisegnata dai videomapping di Kanaka e Dániel Besnyo co-curati da Inota Festival, mentre al suo interno ogni sera sarà possibile assistere a tre diverse A/V performance altamente immersive, a cura di Live Cinema Festival che arriva quest’anno alla sua decima edizione, anticipate da incontri con gli stessi artisti protagonisti delle serate alle ore 20.

Gli spazi dell’Acquario Romano saranno inoltre animati dalle installazioni interattive di V3rbo, artista che ha introdotto nuove regole visive celebrando il writing e indagando le sue derive mediali, (le sue “videoincursioni” sono state persino scelte da Firefox per la sua campagna di promozione internazionale), di Sabrina Rattè che con Inflorescences esplora l’emergere di forme di vita in un futuro distopico privo di esseri umani dove piante, funghi e creature sconosciute hanno subito mutazioni per esistere in simbiosi con i rifiuti elettronici; nei giardini invece, l’artista Edohard racconta l’esperienza di chi vive nei quartieri popolari di Milano con AbitAZIONE, installazione immersiva di arte generativa che ha portato di recente al Fuorisalone 2023 nello Spazio di Mutuo Soccorso di San Siro. Un’esperienza audio-visiva coinvolgente creata dall’elaborazione di dati, immagini, voci e suoni raccolti tra le mura dello spazio occupato che rende lo spettatore partecipe della vita che quotidianamente lo anima. Sarà inoltre possibile visitare Fantomas – VR Arab Science Fiction, una mostra d’arte in realtà virtuale dove il pubblico può utilizzare visori VR per sperimentare i progetti immersivi creati dai 6 artisti partecipanti al laboratorio di 5 settimane che si è tenuto al Cairo, frutto della collaborazione tra Flyer, il centro egiziano d’arte contemporenea Medrar e il VAF Visual Art Forum di Ramallah, un’istituzione palestinese leader nel campo della cultura e delle arti visive. Imperdibili le performance audio video dell’8 dicembre: The Alias Sessions di Murcof e Sergi Palau, è incentrata sull’ultimo disco del produttore messicano, una raccolta di opere composte per i lavori coreografici della compagnia di danza Alias. Sergi Palau ne ha creato il contenuto visivo utilizzando principalmente filmati delle esibizioni dal vivo di Alias come materiale grezzo per un’ulteriore elaborazione e decostruzione, creando così una narrazione e una drammaturgia completamente nuove che si traducono in un’esperienza visiva surreale e onirica. Ad anticipare la serata una delle migliori venti bassiste italiane, la romana Caterina Palazzi, più di 700 concerti all’attivo in tutto il mondo, migliore compositrice italiana per la rivista Jazzit e tra i migliori nuovi talenti nel “Top Jazz” di Musica Jazz. Caterina arriva a Fotonica dopo essere stata scelta a luglio 2023 da Kim Gordon, storica bassista dei Sonic Youth per aprire le date del suo tour italiano. Insieme al visual designer Kanaka presenta Aneurysm, performance pensata come un viaggio surreale del sangue nei condotti del cervello, dove musica e le immagini, trasportano lo spettatore in un flusso sanguigno emotivo fatto di accelerazioni e frenate, ritmi scorrevoli e irregolari, vita e morte. E ancora la performance Alcune Opere Raccolte di Abul Mogard, alter-ego creato da Guido Zen, musicista, compositore e produttore italiano di base a Roma considerato tra i maggiori artefici di musica ambient nel panorama internazionale. Pensata inizialmente come rivisitazione live dell’album “In Immobile Air” si è evoluta al punto da spaziare sul repertorio del musicista degli ultimi dieci anni. Abul amalgama elementi dei suoi album ricreati utilizzando un sintetizzatore modulare e un computer mentre l’artista visiva italo brasiliana Marja de Sanctis interpreta questi suoni manipolando dal vivo immagini di dipinti open access, fotografie e video personali che riportano al suo immaginario e al suo vissuto tra terre tropicali e l’Europa.

Il 9 dicembre una nuova serata all’insegna di grandi nomi internazionali: Boundary Object di Gábor Lázár è una raccolta di otto tracce inedite registrate in tempo reale utilizzando un’interfaccia compositiva auto progettata. Secondo album di Lázár per l’etichetta di culto di musica elettronica Planet Mu, il titolo deriva dall’idea di oggetto di confine e di calcolo di come le collaborazioni possano avvenire tra gruppi di persone con diversi tipi di background. La musica prismatica, e funzionante su diversi livelli di interpretazione di Gábor fa sì che passaggi che iniziano come trance e familiari si intreccino e si trasformino in forme diverse capovolgendo le aspettative dell’ascoltatore. Con Tuning the Wind l’italo-olandese Grand River, pseudonimo della talentuosa compositrice e sound designer Aimée Portioli, in forte ascesa nel campo internazionale con partecipazioni nei più importanti club e festival di musica elettronica, rielabora e integra le frequenze e i timbri di diversi tipi di vento, facendolo diventare uno strumento preparato. Natura e musica diventano un tutt’uno, tra l’elemento naturale e lo strumento costruito dall’uomo, tra un’onda sonora e una folata di vento. Otolab, collettivo che riunisce musicisti, dj, vj, videoartisti, videomaker, web designer, grafici e architetti presenta infine Ot-e, che sul piano musicale persegue un’evoluzione di suoni e ritmi electro di Detroit in modo incandescente e stratificato, mentre sul piano visivo accompagna l’audio con pulsazioni stroboscopiche, immagini generative astratte e filmati, inducendo lo spettatore a sperimentare un’illusione pareidolitica. Da segnalare inoltre il Talk di PAC, il network di organizzazioni attive nelle performing arts contemporanee. Un approfondimento doveroso sulle tematiche della sostenibilità ambientale degli eventi culturali finalizzata alla pubblicazione di una ricerca sulle best-practices per gli eventi culturali per recepire le spinte più significative relative alla produzione artistica contemporanea in un’ottica green.

L’ultima giornata di festival, il 10 dicembre, si apre con il workshop di Andrea Sztojánovits sull’arte performativa audiovisiva progressiva, per proseguire con l’A/V performance Inferno 1911, del collettivo Metainferno, basata sulla reinterpretazione del film muto “L’inferno” del 1911, realizzato con una cinepresa regalata dai fratelli Lumière: un vero e proprio concerto audio-visivo dove il contrabbasso dialoga con le sonorizzazioni elettroniche dei sintetizzatori modulari per fondersi con le immagini generate in tempo reale dall’AI, che rappresentano il viaggio di Dante nell’Aldilà. La serata si chiude con White Balance di Schnitt, il progetto di Amelie Duchow, musicista sperimentale tedesca e del media artist italiano Marco Monfardini incentrato sull’interazione tra audio/video e il processo fotografico di bilanciamento del bianco. Attraversando l’arte minimale delle ‘immagini bianche’ di Robert Ryman il duo esamina i potenziali effetti di ricezione e percezione del “non” colore per eccellenza. Nelle tre serate sarà inoltre possibile vedere l’installazione A/V degli studenti della NABA, frutto del workshop “Creating Dynamic Visuals and Soundscapes with Digital Tools for AV installation” a cura di Elektro Moon Vision. Fino al 10 dicembre rimangono in mostra all’accademia di Ungheria in Roma le installazioni luminose co-curate dal Light Art Museum (LAM) di Budapest di due esponenti di assoluto rilievo dell’arte contemporanea, gli ungheresi Victor Vasarely e Péter Botos, e le installazioni A/V, Nest di Andrea Sztojánovits e Cosmosonic di Elektro Moon Vision che utilizzando i dati scientifici forniti dalla NASA, consente di immaginare i suoni nei dintorni della Terra, della Luna e del Sole e, a livello visivo, attraverso la tecnologia della Realtà Aumentata, permette di vedere il “lato oscuro della luna” o gli oggetti dell’orbita terrestre invisibili dalla Terra . Fotonica celebra il fotone, il più piccolo e brillante frammento luminoso dell’universo, una particella piccolissima dall’enorme e multiforme potenza creatrice in grado di dare origine a ogni forma di luce. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali, realizzato in collaborazione con SIAE e con il sostegno del Ministero della Cultura – FUS Progetti Speciali nel 2023 e per il 2024 della Comunità Europea – Creative Europe. Un ringraziamento speciale per il supporto va all’Accademia d’Ungheria in Roma, il Forum Austriaco di Cultura e alla Délégation du Québec à Rome. FOTONICA è prodotto da Flyer srl, che nel 2004 ha dato vita a LPM Live Performers Meeting, il più grande evento del settore. Giunto alla sua venticinquesima edizione, di cui 11 a Roma e le altre, anche grazie al supporto della Comunità Europea, a Xalapa, Minsk, Città del Messico, Cape Town, Münster, Eindhoven e Amsterdam. Dal 2004 LPM ha ospitato oltre 4600 artisti, 2625 performance, workshop e showcases, con 72 paesi partecipanti e più di 1.500.000 visitatori. FOTONICA fa parte del network AVnode, rete internazionale con oltre 60 membri che promuovono oltre 200 progetti tra festival, meeting e workshop.

Biennale Venezia: a New York per il Centro Internazionale Ricerca

Biennale Venezia: a New York per il Centro Internazionale RicercaMilano, 6 dic. (askanews) – La Biennale di Venezia presenterà martedì 12 dicembre alle ore 11.30 (UTC-5) il nuovo Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York.

Nell’occasione interverranno Roberto Cicutto, presidente della Biennale, che illustrerà il progetto Biennale College e, in particolare, i neonati College di Arte e Architettura; Andrea Del Mercato, Direttore generale dell’Istituzione, descriverà la struttura e l’organizzazione della Biennale; Debora Rossi, Responsabile dell’Archivio Storico, spiegherà come è nato il Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee; Cecilia Alemani, Curatrice della Biennale Arte 2022, racconterà cosa significa curare una Esposizione Internazionale d’Arte e ricorderà l’esperienza della prima mostra realizzata con materiali d’archivio scelti da tutti i 6 Direttori Artistici in carica nel 2020 dal titolo Le muse inquiete. La Biennale di fronte alla storia. Il Centro nasce dal potenziamento delle attività dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale (ASAC), impegnato nella ristrutturazione di una nuova sede all’interno dell’Arsenale, contigua agli spazi delle Mostre Internazionali e alla Biblioteca dei Giardini. Il bacino di partenza consiste nei materiali custoditi presso l’Archivio Storico, in continua espansione non solo per le attività proprie della Biennale ma anche per l’acquisizione di fondi terzi che affrontano e si misurano con i temi legati alle arti contemporanee.

Le recenti acquisizioni – Fondo Palazzo Grassi/Fiat, Fondo Luca Ronconi, Archivio Fondazione Luigi Nono, Archivio Luca Massimo Barbero, Fondo Tullio Kezich, Fondo Lorenzo Capellini, Archivio Premio Oderzo, Associazione Nuova Icona, Archivio Enzo Di Martino – confermano l’indirizzo e il programma dell’Archivio Storico e ampliano la sua missione e la caratteristica di luogo sempre più aperto, vitale e generativo, volto ad attivare nuove opportunità di ricerca e a valorizzare lasciti di artisti, conservandoli e mettendoli a disposizione di giovani studenti e appassionati ricercatori. La presentazione è anche l’occasione per ricordare l’avvio del progetto realizzato in collaborazione con Università e Istituti di alta formazione intitolato “Mappa Geopolitica degli artisti che hanno partecipato alle Biennali negli ultimi 20 anni (1999 – 2020)”. La ricerca vede al lavoro studenti e docenti di diverse università (IULM – Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano, Sapienza Università di Roma, Università IUAV di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Accademia di Belle Arti di Venezia e Conservatorio di Musica Benedetto Marcello Venezia) con l’obiettivo finale di una raccolta ordinata di dati condivisa, che consenta ai ricercatori di comunicare e di ampliare i confini dei loro studi.

Nell’ambito di questo nuovo progetto La Biennale di Venezia, produttrice di Esposizioni, Mostre e Festival Internazionali di Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica e Teatro, intende dilatare il dialogo fra i curatori dei diversi settori sui temi e i contenuti che hanno attraversato la storia della Biennale dalla sua fondazione ad oggi. In parallelo, La Biennale si pone l’obiettivo di sviluppare attività di studio su un duplice binario: quello della ricerca pura che parte dalla ricostruzione storica e quello che indaga l’influenza nel vivere civile che lo sviluppo delle arti può produrre. L’appuntamento del 12 dicembre sarà dedicato anche a far conoscere le azioni che La Biennale sta attuando concretamente nella sfida epocale del contrasto al cambiamento climatico e della transizione ecologica. Un primo risultato concreto in questo senso è stato il conseguimento della neutralità carbonica per la 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nel 2021: uno sforzo importante, che ha reso la Mostra del Cinema il primo evento cinematografico di questo calibro ad aver ottenuto la certificazione di azzeramento di una componente fondamentale del proprio impatto ambientale. A partire dal 2022, il percorso di “neutralità carbonica” è stato raggiunto da tutte le manifestazioni della Biennale ed è impostato per tutte le prossime edizioni delle sue attività e iniziative.

Museion Bolzano: programma 2024 di impegno sostenibile e sociale

Museion Bolzano: programma 2024 di impegno sostenibile e socialeMilano, 6 dic. (askanews) – Un programma, espositivo ma non solo, che vuole rappresentare un’idea di un impegno sostenibile verso la società. Il Museion di Bolzano, museo calato tanto nella contemporaneità progressiva quanto nella relazione con il proprio territorio, ha presentato il proprio 2024 nel corso di una conferenza stampa alla Casa degli Artisti di Milano. Anno che inizia, in continuità con i mesi precedenti, con le ultime settimane di “HOPE”, terzo capitolo del brillante progetto sulle Techno Humanities. “Nel 2023 – ha detto il direttore del Museion, Bart van der Heide – ci siamo posti l’obiettivo di creare spazi di speranza, comunità e appartenenza e di intendere il museo come un luogo attivo di immaginazione e di riscrittura della storia. ‘Da dove veniamo e dove vogliamo andare?’ rimane una domanda centrale anche nel 2024, per un confronto critico e proficuo con il patrimonio culturale e per attivare un dialogo tra giovani artiste e artisti visionari e figure storiche di riferimento. Al centro del programma, con un’attenzione sia regionale che internazionale, troviamo forme sostenibili di coproduzione, costruzione di comunità e solidarietà”.

Cosa segue la speranza, si chiede il Museion, il programma espositivo primaverile porta a una rinascita, sotto molti aspetti: le pratiche rigenerative sono al centro di RENAISSANCE_2024, una grande mostra di opere di giovani artiste e artisti legati a Milano e all’Alto Adige. Il loro lavoro, in bilico tra indipendenza e appartenenza, arte visiva e applicata, si può ritrovare anche nello spirito artistico di posizioni storiche italiane: contemporaneamente a questa mostra, infatti, viene riesaminata l’opera dell’artista ed editore Ezio Gribaudo in prospettiva contemporanea e internazionale, in collaborazione con il Kunstverein di Graz e l’Archivio Gribaudo di Torino. Altre figure storiche chiave italiane, il cui impegno socioculturale fa da modello per la pratica istituzionale di Museion, sono Alberto Garutti e Ugo Carrega: i loro progetti Cubo Garutti e Mercato del Sale sono al centro di due esposizioni legate alla collezione. Attraverso il loro lavoro su libri, nelle Accademie o nei centri culturali, i tre artisti sopracitati condividono un ruolo centrale di mediazione transdisciplinare, collegando realtà artistiche regionali e internazionali. Nel 2024 ricorre anche il centesimo compleanno dell’artista gardenese Adolf Valazza, al quale Museion dedica un omaggio partendo da opere della collezione. Infine, da settembre, la Collezione Enea Righi, una delle più importanti collezioni internazionali di arte contemporanea, occuperà per la seconda volta dal 2010 l’intero edificio, approfondendo la sua lunga collaborazione con Museion. Con il titolo Among the Invisible Joins, ripreso da uno scritto di Virginia Woolf, la mostra riunisce opere impegnate dal punto di vista sociopolitico e poeticamente toccanti, con posizioni emergenti e affermate a livello internazionale, tra arte, architettura e design.

Altri esempi chiave che delineano la sinergia tra pubblico e privato del 2024 sono due collaborazioni con fondazioni internazionali e le relative borse di studio, a sostegno dell’arte contemporanea emergente: la prima attivata in occasione di RENAISSANCE_2024, dove verrà assegnato a una o un artista parte della mostra il VG Award dalla Vordemberge-Gildewart Foundation, premio del valore di 60.000 franchi svizzeri; seconda occasione è una borsa di produzione per artiste e artisti del Sud-Est asiatico impegnati con i media, assegnata da Museion insieme alla Han Nefkens Foundation, che finanzia ogni anno un’opera video del valore di 15.000 dollari USA. Quest’anno è stato sostenuto l’artista Truong Cong Tung, il cui nuovo film sarà proiettato nel 2024 in varie istituzioni in Asia e a Bolzano, per poi diventare parte della collezione di Museion. Nello spirito del progetto di ricerca TECHNO HUMANITIES e della visione e missione formulata insieme al suo team, nel 2024 Museion continua a considerare il proprio lavoro come una pratica sostenibile, transdisciplinare e olistica. L’obiettivo è ancora quello di rafforzare il ruolo visionario, di conservazione e mediazione dell’istituzione verso gli ecosistemi artistici e creativi regionali e internazionali, e di espandere ulteriormente le attività e i campi d’azione in tutte e tre le aree progettuali – mostre, Museion Academy e Museion Art Club – attraverso collaborazioni versatili. L’ampliamento, la conservazione, la manutenzione e l’esposizione della collezione, nonché lo scambio con il pubblico locale e gli stakeholder, le comunità, i partner privati, aziendali, istituzionali e accademici costituiscono la ragion d’essere di Museion Academy e Museion Art Club.

Time ha scelto Taylor Swift come “Persona dell’anno” 2023

Time ha scelto Taylor Swift come “Persona dell’anno” 2023Roma, 6 dic. (askanews) – La cantante e attrice statunitense Taylor Swift è la “Persona dell’anno” per il 2023, riconoscimento assegnato dalla rivista Time. “Scegliere una persona che rappresenti gli otto miliardi di persone del pianeta non è un compito semplice. Abbiamo scelto una persona che rappresenta la gioia. Qualcuno che sta portando luce al mondo”, ha dichiarato Sam Jacobs, direttore della rivista, al programma “Today” della Nbc, “Era come il tempo, era ovunque”. Taylor Swift ha superato la concorrenza di altri otto finalisti annunciati questa settimana a “Today”: della short list facevano parte tra gli altri re Carlo III e Barbie. “I risultati ottenuti da Swift come artista – a livello culturale, critico e commerciale – sono così numerosi che elencarli sembra quasi superfluo”, ha sottolineato la rivista. L’anno scorso, quando la Russia ha invaso l’Ucraina, il riconoscimento era stato assegnato a Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina, e allo “spirito” di quella nazione. La rivista ha invece nominato Elon Musk persona dell’anno nel 2021. “Con un semplice gesto del suo dito, il mercato azionario si impenna o crolla”, aveva scritto la rivista all’epoca. Nel 2020, Jo Biden e Kamala Harris – all’epoca presidente eletto e vicepresidente eletto – erano in copertina, mentre nel 2019 era toccato all’attivista climatica Greta Thunberg. Nel 2018 il titolo era invece andato a Jamal Khashoggi, ucciso all’interno del consolato saudita di Istanbul, e ad altri giornalisti.

L’Unesco: il canto lirico italiano patrimonio dell’umanità

L’Unesco: il canto lirico italiano patrimonio dell’umanitàRoma, 6 dic. (askanews) – La pratica del canto lirico in Italia è stata iscritta nella Lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. Lo ha annunciato l’agenzia Onu sul proprio account X, riferendo dei lavori in corso in Botswana della 18esima sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.

“Dopo un lungo e articolato lavoro, una grande eccellenza della nostra nazione ottiene un altro riconoscimento dall’UNESCO entrando a far parte del patrimonio immateriale. Si tratta di una consacrazione ufficiale di quello che già sapevamo: il Canto lirico è un’eccellenza mondiale, tra quelle che meglio ci rappresentano in tutto il pianeta. È una proiezione dell’immaginario italiano per il quale stiamo lavorando su più fronti. Ringrazio il sottosegretario Gianmarco Mazzi per l’impegno che ha profuso nel concludere positivamente la candidatura. Questa bella notizia si associa alla firma dell’ipotesi dello schema di rinnovo del contratto delle Fondazioni lirico sinfoniche, che da 20 anni non veniva rinnovato”. Lo ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, commentando la proclamazione dell’iscrizione del Canto lirico italiano nella lista del patrimonio immateriale mondiale dell’UNESCO.

A Roma torna la musica tradizionale con il XII Errichetta Festival

A Roma torna la musica tradizionale con il XII Errichetta FestivalRoma, 6 dic. (askanews) – Dal 7 all’11 dicembre arriva la dodicesima edizione di Errichetta Festival, la grande festa della musica tradizionale a Roma. Cinque serate di musiche, canti e balli popolari. I concerti si terranno a Roma al Teatro Italia dal 7 al 9 dicembre, nella Chiesa di San Nicola a Riofreddo domenica 10 dicembre e nella Basilica di San Crisogono lunedì 11 dicembre 2023; si volerà dalla Grecia all’Iran, dal Libano alla Corsica, passando dal Friuli e dalla Sardegna fino ad arrivare alla Bulgaria, un viaggio entusiasmante ideato e realizzato da Errichetta Underground in collaborazione con Officina delle Culture aps.

Finanziato dal Fnsv del Ministero della Cultura Italiano tra i festival di musica contemporanea e d’autore, Errichetta Festival è sostenuto anche da Ismeo Associazione Internazionale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente. Tra tradizione e innovazione il progetto artistico dell’Errichetta Festival propone riscritture della musica popolare, per portare al pubblico creazioni originali basate su suoni, strumenti e danze, creando ponti di incontro tra culture solo apparentemente distanti.

La programmazione è il frutto di una sintesi tra musicisti italiani e internazionali di alta rilevanza artistica e giovani ensemble emergenti che presentano in anteprima creazioni originali. Il gruppo Toranj Special Project che suonerà in questa occasione, con quattro musicisti in arrivo dall’Iran, si amplia a partire dall’omonimo quartetto, formazione ibrida che nasce dall’incontro tra due musicisti iraniani e due italiani per presentare brani di musica classica persiana dove la composizione e l’improvvisazione si basano sul sistema del Radif, corpus formale/melodico tramandato oralmente, e trascritto poi nel XIX secolo.

Dalla Corsica la musica barocca di Camerata Figarella, composta da giovani virtuosi di musica classica e barocca provenienti dalle più prestigiose formazioni orchestrali europee. Importante approfondimento quest’anno è dedicato alla polifonia. Sarà presente il Coro femminile dell’Accademia di Arti Tradizionali Bulgara di Shiroka Laka, guidato dal maestro Gancho Gavazov, che imprime alla coralità femminile bulgara una profonda spinta innovativa.

La formazione Tenores di Orosei, attraverso una sapiente rielaborazione del canto a “Cuncordu”, forma polifonica sarda eletta patrimonio Unesco, mescola composizioni originali a canti popolari in una sintesi illuminante. Il progetto Anutis parte dalla composizione Cantata per Pier Paolo Pasolini di Giovanna Marini, che viene reinterpretata da Laura Giavon, Juliana Azevedo, Alba Nacinovich, Caterina De Biaggio, affondando le radici nel Friuli, terra di origine di Pasolini. Evgenios Voulgaris, interprete della musica bizantina e ottomana, insieme a Fausto Sierakowski, Ilias Mantikos, Alexandros Rizopoulos darà vita a Tra le Zurne e i daouli che in un concerto esplosivo fatto di danze e canzoni farà apprezzare la musica greca tradizionale. Il duo composto da Salvatore Morra, etnomusicologo e suonatore di oud, e Marzouk Mejri, polistrumentista tunisino, incentra la sua ricerca sul repertorio arabo del maluf, musica urbana di origine arabo-andalusa. Nell’edizione 2023 sono state ideate le seguenti creazioni originali: – Roma – Beirut Connection prima assoluta della suite del gruppo composto da Federico Pascucci, Firas Andary, Farah Kaddour, Samah Boulmona, Ali Hout, Iacopo Schiavo, Marco Zenini – Maluf Movement – prima assoluta della composizione del duo formato da Salvatore Morra e Marzouk Mejri. – Anutis la nuova cantata per Pier Paolo Pasolini prima assoluta della riedizione dell’opera di Giovanna Marini. – Visionary Akwaba Ensemble prima assoluta della suite composta da Edoardo Petretti e arrangiata insieme a Marco Zenini, Alessandro Butera, Francesco De Rubeis. L’Ensemble nasce dall’incontro di musicisti provenienti dal jazz, dalla musica classica e di ricerca e si pone l’obiettivo di approfondire i legami tra la tradizione africana e la contaminazione che essa ha contribuito a sviluppare con l’incontro del folklore delle Americhe e della musica colta Europea. Ultimo set di sabato al Teatro Italia è con Errichetta Underground. Errichetta è uno spirito, una forza che aleggia sul festival così come su ogni performance del gruppo. Dal motto originario della band “play with joy or do not play” poco è cambiato: la musica è l’occasione per rifondare una comunità di cui sono parte indissolubile musicisti e pubblico. Per questo Errichetta è un’entità organica che è cresciuta negli anni incorporando le esperienze di musicisti girovaghi, ridisegnando una geografia che si muove tra Corsica, Grecia, Turchia, Romania, Macedonia, Portogallo, Olanda, Francia, Germania, Austria e Stati Uniti. Il programma di spettacolo dal vivo è accompagnato da tre seminari gratuiti che si terranno al Teatro Italia in collaborazione con Ismeo. Giovedì 7 dicembre Hosna Parsa introduce i diversi stili musicali iraniani, con un approfondimento del Radif e una panoramica sui diversi strumenti musicali. Venerdì 8 dicembre Evgenios Voulgaris uno dei più rinomati pedagoghi nell’ambito della musica modale, trasmette con passione le sue conoscenze del Rebetiko e del Maqam Ottomano. Sabato 9 dicembre i libanesi Farah Kaddour e Firas Andari, con l’intervento di altri musicisti libanesi che compongono l’ensemble ospite del festival esamineranno le tradizioni musicali arabe levantine: maqam, una lingua con molti dialetti.

Moroni alle Gallerie d’Italia, il ritratto come naturalezza

Moroni alle Gallerie d’Italia, il ritratto come naturalezzaMilano, 6 dic. (askanews) – Un grande ritrattista, capace di costruire un catalogo dell’umanità della sua epoca, che è stato riscoperto anche per la modernità del suo lavoro. Le Gallerie d’Italia di Milano, in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura, hanno inaugurato una ampia mostra dedicata a Giovan Battista Moroni, pittore lombardo del XVI Secolo, con prestiti da molti importanti musei internazionali.

“Questa mostra – ha detto ad askanews Simone Facchinetti, co-curatore dell’esposizione – dà al pubblico l’occasione di conoscere uno dei protagonisti della pittura del Cinquecento italiano e si tratta di un’occasione importante perché si possono vedere tutti in suoi capolavori e in particolare tutta la sua attività ritrattistica, che lo ha reso celebre nel corso dei secoli e fino a oggi. Moroni è vissuto tra il 1521 e il 1580 e qui alla Gallerie d’Italia sono raccolte settanta sue opere”. Accanto a esse ci sono dipinti del suo maestro, il Moretto, ma anche di grandissimi altri artisti del Cinquecento come Tiziano, Tintoretto o Lorenzo Lotto. E l’idea è anche quella di ridare a Moroni il giusto spazio nella storia dell’arte. “Il Cinquecento – ha aggiunto Arturo Galansino, altro curatore del progetto – non ha quasi testimonianze critiche su Moroni, Vasari lo dimentica interamente e spesso viene citato in senso quasi negativo. per la sua specificità che forse a noi oggi appare la sua cosa più straordinaria, ossia la sua capacità di rappresentare le persone in modo naturale, si diceva al tempo in tono spregiativo. Ma per noi oggi questo è straordinario, perché Moroni non fa complimenti, non idealizza, non rende più belli o più dignitosi e più eroici i suoi personaggi, al contrario, li rappresenta come sono, spesso anche con i loro difetti fisici”.

La modernità di Moroni, la sua aderenza al nostro gusto, sta probabilmente qui. Ma la mostra, intitolata “Il ritratto del suo tempo”, racconta anche delle grandi pale di argomento religioso che l’artista ha realizzato, oltre che la sua interpretazione dello spirito della Controriforma. Articolata in nove sezioni, l’esposizione nel museo di Intesa Sanpaolo è aperta al pubblico fino al 1 aprile 2024.

Pirelli HangarBicocca: 2 anni di mostre da Tinguely a Nan Goldin

Pirelli HangarBicocca: 2 anni di mostre da Tinguely a Nan GoldinMilano, 5 dic. (askanews) – Otto mostre, quattro artiste e quattro artisti, per raccontare nei prossimi due anni storie dal mondo e dalla contemporaneità, con una chiusura nel segno di una delle più grandi interpreti della scena del presente come Nan Goldin. Pirelli HangarBicocca a Milano ha presentato il programma espositivo del biennio 2024-25 alla presenza del presidente del museo e vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. “L’Hangar – ha detto – è nato con le torri di Kiefer e rischiava di restare legato esclusivamente a esse. Da lì è nata l’idea di allargare le prospettive, con la direzione artistica di Vicente Todolì abbiamo tenuto in vita le torri nascondendole e abbiamo fatto di questo luogo un posto molto speciale, che ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale. Un’azienda cresce se cresce la società intorno a essa e in questo senso la cultura è centrale. Noi fondiamo il futuro della Pirelli sulla cultura in tutte le sue manifestazioni”.

Le nuove mostre di HangarBicocca si inaugurano a metà febbraio 2024 con la personale di Chiara Camoni che nello spazio dello Shed porterà “un’architettura di collettività e raccoglimento ispirata ai giardini all’italiana tardo-rinascimentali e agli anfiteatri antichi”. A marzo 2024 invece il grande spazio delle Navate accoglierà una retrospettiva su Nari Ward, importante artista caraibico, che sarà focalizzata sulle performance e sui progetti collaborativi. La terza e la quarta mostra del 2024 saranno dedicate alla filmaker post-sovietica Saodat Ismailova e a uno dei pionieri del XX secolo modernista come Jean Tinguely, che proprio nella dimensione post industriale colloca la dimensione della sua arte. Inoltre, nell’ambito del progetto speciale “Outside the Cube” rivolto alle forme espressive di Street Art, è previsto il nuovo intervento dell’artista eL Seed sulla parete esterna dell’edificio di Pirelli HangarBicocca come specifica commissione legata al contesto urbano (da luglio 2024). Sempre nel 2024, le mostre attualmente in corso in Pirelli HangarBicocca dedicate a James Lee Byars e Thao Nguyen Phan saranno portate rispettivamente in due istituzioni internazionali: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid (9 maggio – 1 settembre 2024) e alla Kunsthal Charlottenborg di Copenhagen (13 marzo – 11 agosto 2024) che presenteranno due adattamenti dei progetti espositivi, realizzati entrambi in collaborazione con l’istituzione italiana. Il 2025 sarà inaugurato da un artista e compositore elettroacustico, Tarek Atoui, che creerà musica attraverso strumenti-scultura, e poi da due artisti provenienti dal Giappone: dalle grandi installazioni di Yukinori Yanagi alle creazioni cinetiche di Yuko Mohri, l’artista donna che rappresenterà il Giappone alla prossima Biennale Arte. Per poi arrivare, da ottobre 2025 e fino a febbraio 2026, quando le Navate ospiteranno la mostra “This Will Not End Well”, dedicata alle opere video che Nan Goldin proiettava nei club durante i suoi DJ set, immagini in slideshow che rappresentano l’inizio della sua carriera di artista visiva e che già contenevano il senso della sua importante lezione poi come fotografa.

“Ho preso parte a più della metà del percorso di Pirelli HangarBicocca – ha detto Todolì – sono in carica dal 2012 e l’obiettivo in questi anni è sempre stato quello di produrre conoscenza, rendendo l’arte contemporanea accessibile a tutti. Le mostre continueranno a essere per i visitatori uno strumento di esperienza che permetta loro di costruirsi una propria storia dell’arte. Non credo che esista una Storia dell’arte con la S maiuscola, ma molteplici storie. Per questo continuiamo a immaginare retrospettive site-specific, perché siano uniche in relazione a questi spazi, ma raccontino il presente in tanti modi diversi”. Alla presentazione del programma ha partecipato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha sottolineato l’importanza di portare la cultura nei quartieri della città, come elemento di sviluppo. “Qui – ha aggiunto il sindaco – abbiamo la dimostrazione migliore del rapporto tra pubblico e privato nel promuovere lo sviluppo della città. Il destino di Milano è quello di cercare di rimanere in tutti modi nella contemporaneità”.

Una contemporaneità che passa anche dalla stessa natura di HangarBicocca, luogo post industriale convertito a spazio nel quale gli artisti sono chiamati a pensare la loro stessa pratica in relazione all’architettura. E se Tronchetti ha sottolineato che qui agli artisti viene chiesto un “coinvolgimento speciale”, Todolì ha chiosato: “Le nostre mostre, per la simbiosi con l’architettura, sono irripetibili”.