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Dazi, Bce: causano perdita ricchezza per tutte le parti coinvolte

Dazi, Bce: causano perdita ricchezza per tutte le parti coinvolteRoma, 3 apr. (askanews) – I dazi alle importazioni decisi dagli Stati Uniti avranno effetti “chiaramente negativi per l’attività economica”, mentre le loro ricadute sull’inflazione rischiano di essere più ambivalenti. E’ l’analisi su cui si sono ritrovati i banchi centrali dell’area euro, al Consiglio direttivo della Bce di inizio marzo, i cui verbali sono stati pubblicati oggi dall’istituzione monetaria.


Per l’inflazione “un effetto rialzista di breve termine, parzialmente sostenuto dai tassi di cambio, potrebbe essere ampiamente controbilanciato dalle pressioni al ripasso sui prezzi dovute al calo della domanda, specialmente sul medio termine”, recita il documento. È difficile determinare in anticipo quale sarà l’effetto finale di queste misure protezionistiche, dato che dipenderà sia dalla durata, che dalla portata delle stesse che dalle rappresaglie dei Paesi bersaglio.


“Più in generale – aggiungono i verbali del Consiglio Bce – un dazio può essere visto come una tassa sulla produzione e sul consumo, che coinvolge anche un trasferimento di ricchezza dai privati al settore pubblico. In questo ambito è stato sottolineato che i dazi generano perdita di ricchezza per tutte le parti coinvolte”.

Bce, al prossimo Consiglio sul tavolo sia taglio sia pausa su tassi

Bce, al prossimo Consiglio sul tavolo sia taglio sia pausa su tassiRoma, 3 apr. (askanews) – Al Consiglio direttivo della Bce di marzo scorso, i banchieri centrali hanno concordato che fosse “importante” che i cambiamenti operati alla comunicazione dell’istituzione “non andassero interpretati come un segnale in qualunque direzione per la riunione di aprile, mentre sul tavolo ci sono sia l’ipotesi di un taglio che di una pausa (sui tassi di di interesse) in base a quelli che saranno i dati”. Lo riportano i verbali della riunione, che si è svolta il 5 e il 6 marzo, pubblicati oggi dalla Bce.


Il riferimento è alla modifica di una ptrte chiave della comunicazione del Consiglio, in cui ora si afferma che con i tagli già operati ai tassi la politica monetaria “diviene sensibilmente meno restrittiva”, laddove in precedenza era giudicata “restrittiva”. La prossima riunione monetaria del Consiglio Bce si terrà il 16 e 17 aprile. Secondo il documento buona parte delle discussioni ha circondato i possibili effetti dei dazi commerciali Usa per l’area euro. Generalmente, secondo i banchieri centrali avranno effetti deprimenti sulla crescita mentre sull’inflazione la dinamica è più incerta, perché potrebbero avere ricadute con natura bivalente, sia al rialzo che al ribasso sui prezzi.

Borse europee proseguono in rosso dopo dazi, corre l’euro: Milano -2%

Borse europee proseguono in rosso dopo dazi, corre l’euro: Milano -2%Milano, 3 apr. (askanews) – Le Borse europee proseguono in deciso calo, anche se non sembra esserci un vero e proprio tracollo, dopo l’annuncio di nuovi dazi da parte del presidente americano Trump. Al temine della mattinata, a Milano il Ftse Mib perde il 2%, a Parigi il Cac40 il 2,2%, a Francoforte il Dax l’1,8%, a Londra il Ftse100 l’1,4%. Sul fronte valutario, scivola il dollaro, con l’euro che balza sopra quota 1,1, ai massimi da oltre 5 mesi. Forti vendite sul prezzo del petrolio, che lascia sul terreno oltre il 4%, sui timori di una recessione globale, mentre l’oro, bene rifugio per eccellenza, viaggia intorno ai nuovi record.


In Europa in decisa controtendenza i titoli delle utilities, settore tradizionalmente difensivo: a Milano A2A +3,2%, seguita da Terna (+2%) ed Hera (+1,8%). Male il settore oil, del retail e bancario. Tenaris (-6%) è maglia nera tra i titoli principali di Piazza Affari. “Gli annunci del Liberation Day di Trump sono peggio del previsto e non liberano i mercati dall’incertezza sul proseguimento dell’agenda presidenziale. La nuova tornata di dazi accentua la sfida che i mercati e la Fed devono affrontare”, spiega Michael Nizard, our head of Multi Asset & Overlay di Edmond de Rothschild AM. “I mercati finanziari si trovano in una situazione di forte risk-off anche per la preoccupazione di eventuali ritorsioni da parte degli altri paesi e una effettiva escalation di una guerra commerciale”, commenta Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia. “Gli annunci sui dazi sono stati molto più punitivi rispetto alle aspettative del mercato e creano le condizioni per un esito significativo e stagflazionistico”, affemra Brij Khurana, fixed income portfolio manager di Wellington Management. “Una reazione di mercato sorprendente è stata l’indebolimento del dollaro statunitense, i mercati probabilmente stanno reagendo alle contromisure che molti paesi probabilmente adotteranno, aumentando lo stimolo fiscale per sostenere le industria nazionali, il che dovrebbe rafforzare le loro valute”.


Donald Trump ha deciso di imporre una base del 10% di dazi reciproci a tutti i Paesi: l’Unione europea è stata colpita con un’aliquota del 20% (al Regno Unito “solo” del 10%), la Cina del 34%, la Svizzera del 31%, l’India del 26%, la Corea del Sud del 25%, il Giappone del 24%. Da oggi, inoltre, sono in vigore i dazi al 25% sulle automobili importate.

Borse in rosso con i dazi Usa, scivolano anche dollaro e petrolio

Borse in rosso con i dazi Usa, scivolano anche dollaro e petrolioMilano, 3 apr. (askanews) – Vendite sui mercati globali dopo l’annuncio dei nuovi dazi americani, più duri del previsto, che intensificano una guerra commerciale a tutto campo che minaccia di bloccare l’economia. Coi futures Usa in forte calo, le Borse europee hanno aperto con perdite intorno al 2%. In precedenza, a Tokyo l’indice Nikkei aveva lasciato sul terreno il 2,7%. Sul fronte valutario, scivola il dollaro con euro e yen che si rafforzano, mentre l’oro spot ha aggiornato nella notte nuovi record. In forte ribasso il prezzo del petrolio sui timori di una recessione globale.


Nel dettaglio, Donald Trump ha deciso di imporre una base del 10% di dazi reciproci a tutti i Paesi: l’Unione europea è stata colpita con un’aliquota del 20% (al Regno Unito “solo” del 10%), la Cina del 34%, la Svizzera del 31%, l’India del 26%, la Corea del Sud del 25%, il Giappone del 24%. Da oggi, inoltre, sono in vigore i dazi al 25% sulle automobili importate. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha affermato che gli europei sono “pronti a reagire” e stanno già lavorando a “un nuovo pacchetto di contromisure” nel caso in cui i negoziati con l’amministrazione Usa dovessero fallire. L’indice Stoxx Europe 600 registra in mattinata un calo dell’1,4%. A soffrire maggiormente sono i grandi nomi della vendita al dettaglio con catene di approvvigionamento globali: Adidas lascia sul terreno il 10%, Maersk, uno dei maggiori gruppi di trasporto container al mondo, il 7%.


Il settore auto contiene le perdite all’1%: oggi entrano in vigore i dazi del 25% imposte da Trump sui veicoli importati negli Stati Uniti. Tra gli altri settori in forte ribasso le banche, con l’indice di settore in calo del 3%: a Francoforte Commerzbank e Deutsche Bank perdono oltre il 4%. Resistono i titoli delle utilities, tradizionalmente difensivi.

Dazi, eurozona “a passo di lumaca”: Ing taglia Pil 2025 a +0,6%

Dazi, eurozona “a passo di lumaca”: Ing taglia Pil 2025 a +0,6%Roma, 3 apr. (askanews) – Per quanto al momento, data la molteplicità di fattori che restano incerti, fare una previsione accurata sugli effetti dei dazi commerciali per la crescita economica sia “praticamente impossibile”, secondo gli economisti della banca olandese Ing nell’area euro “finirà a passo di lumaca”.


In una nota di analisi stimano che nell’arco di due anni l’impatto sugli scambi commerciali dei dazi annunciati da Trump, al 20% sulle importazioni dei paesi dell’area “potrebbe sottrarre 0,3 punti percentuali alla crescita del Pil”. Ma bisogna anche considerare che ci sono elementi che vanno ben oltre l’impatto diretto, ad esempio gli effetti sulla fiducia che hanno già investito il clima tra imprese e consumatori.


Ad ogni modo, in attesa di conoscere maggiori dettagli, Ing ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulla crescita economica dell’area valutaria allo 0,6% per quest’anno, un decimale di punto in meno rispetto alle stime precedenti, e all’1% su 2026, a fronte di una precedente previsione del più 1,4%.

Dazi, De Guindos (Bce): meno crescita e effetti bivalenti su prezzi

Dazi, De Guindos (Bce): meno crescita e effetti bivalenti su prezziRoma, 3 apr. (askanews) – “Una escalation delle tensioni commerciali potrebbe vedere l’euro deprezzarsi” (esattamente l’opposto di quanto avvenuto nelle ultime ore) “e i costi delle importazioni aumentare”, mentre in Europa “le spese su difesa e infrastrutture potrebbero far salire l’inflazione tramite la domanda aggregata”. Lo ha affermato il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos intervenendo ad Amsterdam a una conferenza organizzata dall’International Federation of Accountants Chief Executives Forum.


Secondo l’esponente della Bce dalla situazione attuale potrebbero risultare spinte contrapposto per le prospettive di inflazione. L’intervento del banchiere centrale avviene all’indomani degli annunci da parte della amministrazione Trump sui dazi commerciali. “Le tensioni geopolitiche possono anche portare a maggiore inflazione, danneggiando il commercio internazionale, ad aumenti sui prezzi delle materie prime e sui costi dell’energia”, ha aggiunto.


“Al tempo stesso – secondo De Guindos – il calo di domanda per le esportazioni dell’area euro e la minore crescita derivante dall’impatto di dazi o tensioni geopolitiche potrebbe creare un rischio per l’economia, deprimere la domanda e far abbassare l’inflazione”. (fonte immagine: ECB 2025).

Bankitalia, crescita di fondo eurozona frena a marzo (Eurocoin)

Bankitalia, crescita di fondo eurozona frena a marzo (Eurocoin)Roma, 3 apr. (askanews) – Dopo cinque mesi di rafforzamenti, a marzo la dinamica di crescita di fondo dell’area euro è tornata ad indebolirsi, secondo l’indice €-coin elaborarto da Banca d’Italia e centro studi Cepr. Secondo quanto riporta un comunicato, l’indicatore è sceso a 0,25 da 0,43 di febbraio. Sul calo hanno inciso il peggioramento dei climi di fiducia dei consumatori e l’indebolimento degli indicatori qualitativi sui servizi.


Eurocoin fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro, esprimendo tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del Pil depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e volatilità di breve periodo). Sfrutta un vasto insieme di serie storiche macroeconomiche (quali, ad esempio, gli indici di produzione industriale, i sondaggi congiunturali, gli indicatori di domanda e gli indici di borsa) da cui viene estratta l’informazione rilevante per la stima della dinamica di fondo del Pil dell’area. Precede di alcuni mesi la pubblicazione del dato ufficiale sulla crescita trimestrale del Pil dell’area dell’euro da parte di Eurostat e ne anticipa il segnale al netto delle componenti erratiche e di breve periodo.

Trump annuncia i nuovi dazi, il 25% su auto prodotte all’estero

Trump annuncia i nuovi dazi, il 25% su auto prodotte all’esteroRoma, 2 apr. (askanews) – “Questo è il giorno della liberazione. Sarà èr sempre ricordato come il giorno in cui l’industria americana è rinata”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, annunciando i nuovi dazi.


Nel suo discorso, Trump ha descritto la misura come una risposta “reciproca” a decenni di squilibri: “Loro lo fanno a noi, noi lo facciamo a loro”. “Ora è il nostro turno di splendere. Make America Great Again, greater than ever before”, ha dichiarato, promettendo che la nuova politica commerciale genererà “trilioni e trilioni di dollari per ridurre le tasse e abbattere il nostro debito nazionale”. Trump ha mostrato un rapporto dell’Ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati Uniti, pubblicato nei giorni scorsi, che elenca barriere tariffarie e non tariffarie imposte ai prodotti americani in vari paesi del mondo, tra cui sussidi, manipolazioni valutarie e furti di proprietà intellettuale. Ha puntato il dito in particolare contro l’IVA europea, definita da lui “una tassa esorbitante” e “un’ingiustizia cronica” per le imprese statunitensi.


“L’età dell’oro dell’America sta tornando”. Il presidente è affiancato dall’intero gabinetto e da membri della sua squadra economica, tra cui Larry Vance. Trump ha anche citato il “grande successo” ottenuto in Florida. Dalla mezzanotte (ora americana) scatteranno le tariffe del 25% su auto e componenti auto importati negli Usa. La misura, sostenuta dal sindacato United Autoworkers, mira a contrastare gli alti dazi applicati da altri Paesi sui prodotti americani, come il 10% imposto dall’Ue sulle auto Usa. Il presidente ha parlato di “giustizia reciproca”. La Casa Bianca valuta nuovi aiuti per i settori colpiti.

Lagarde: nel mondo capovolto Paesi Ue devono cooperare per competere

Lagarde: nel mondo capovolto Paesi Ue devono cooperare per competereRoma, 2 apr. (askanews) – In una fase in cui bisogna gestire le sfide poste dall’amministrazione Trump negli Usa, ma anche quelle che arrivano dalla Cina o altri “giganti globali”, i paesi della Unione europea devono “cooperare per competere”. Due concetti apparentemente contraddittori ma che “in un mondo sottosopra hanno perfettamente senso”, secondo la presidente della Bce, Christine Lagarde.


Lagarde è intervenuta in occasione del conferimento a Dublino del premio “Sutherland Leadership Award”, che commemora il politico irlandese Peter Sutherland. Il suo discorso in generale, come quelli di molti altri esponenti Ue in questa fase, carica di enfasi la situazione attuale, equiparandola a una crisi inattesa che debba portare a provvedimenti e riforme che altrimenti risulterebbero magari più difficili da far passare (come è avvenuto con Covid e guerra in Ucraina). Indipendentemente dal fatto che erano mesi che si sapeva che una volta insediato alla Casa Bianca Donald Trump avrebbe reimposto dazi commerciali.


“Questioni che erano scolpite nella roccia diventano fluide. Istituzioni, regole e alleanze che sembravano eterne, all’improvviso possono essere cambiate. Il panorama geopolitico è stato capovolto – ha sostenuto – E oggi dobbiamo fare i conti con chiusura, frammentazione e incertezza”. L’Europa rischia di vedersi aggravare problemi già esistenti sull’economia, come crescita lenta e debolezza della produttività. E al tempo stesso di vedere aumentare le vulnerabilità sulla sicurezza.


Secondo Lagarde la strada da seguire è “lavorare insieme per semplificare e ampliare la nostra economia in un mondo dominato dai giganti economici”. Questo significa integrare i mercati dei capitali, rimuovere le barriere interne e consentire alle aziende di crescere. “I rapporti stilati da Enrico Letta e Mario Draghi hanno aperto la strada. E la ‘Bussola sulla competitività’ della Commissione europea fornisce una tabella di marcia concreta – ha proseguito – con tappe da attuare con urgenza”. Lagarde ha poi affermato che bisogna intervenire sui processi decisionali della Ue, in particolare sulla storica regola della unanimità da cui, di fatto deriva un potere di veto a singoli (o più) Paesi che può impedire “decisioni nell’interesse collettivo degli altri 26”.


“L’Europa non può permettersi di essere disunita, altri useranno questo contro di noi. In questo mondo capovolto – ha sostenuto – un voto a maggioranza più qualificata sarebbe più democratico”.

Borsa, governo valuta innalzamento soglia Opa obbligatoria al 30%

Borsa, governo valuta innalzamento soglia Opa obbligatoria al 30%Roma, 2 apr. (askanews) – Si va verso un probabile innalzamento della soglia che fa scattare l’obbligo di Opa, dall’attuale 25% al 30%. Sarebbe questa una delle prima misure che il governo starebbe valutando di inserire nel decreto attuativo della riforma del Testo unico della finanza (Tuf) prevista (con delega) nella legge Capitali.


L’ipotesi, di cui ha parlato ieri Reuters e che è stata ripresa da alcuni quotidiani, sarebbe allo studio del tavolo tecnico presso il Mef, istituito proprio per predisporre i decreti legislativi attuativi della delega. Fonti vicine al dossier, che confermano la misura in corso di valutazione, mettono allo stesso tempo in guardia dal rischio che si intervenga sulla soglia Opa con un provvedimento spot, e non all’interno di una riforma globale, un provvedimento dettato probabilmente dalla contingenza del risiko bancario e del dossier Tim, con Poste che, dopo aver rilevato le quote di Cdp (in cambio della sua partecipazione in Nexi) e Vivendi, ha raggiunto il 24,81% del capitale e un ulteriore eventuale rafforzamento porterebbe la società guidata da Matteo Del Fante a superare la soglia attuale del 25%.


In valutazione anche il metodo per introdurre l’innalzamento della soglia Opa: la disposizione potrebbe trovare spazio direttamente nello schema di decreto legislativo che viene portato all’esame delle Commissioni parlamentari, oppure successivamente, attraverso i pareri parlamentari con ‘condizioni’ o ‘osservazioni’ che per il governo sarebbe difficile ignorare in sede di approvazione definitiva del decreto legislativo. Il tema dell’innalzamento della soglia per l’obbligo dell’Opa per le grandi società quotate è in discussione da tempo nel mondo della finanza. Il position paper di Assonime ‘Proposte per una riforma organica del TUF’ di aprile 2024, prevede una razionalizzazione del sistema delle soglie lasciando a tutte le società la facoltà di indicare nei rispettivi statuti la soglia per l’obbligo dell’Opa nell’intervallo 25%-40%. Attualmente tale facoltà è prevista solo per le pmi.