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Giorgetti: se il Mef cede la sua quota di Poste Italiane introiti per circa 4,4 miliardi

Giorgetti: se il Mef cede la sua quota di Poste Italiane introiti per circa 4,4 miliardiRoma, 27 mar. (askanews) – Le operazioni di dismissione che il governo metterà in atto, per avere un introito di circa 20 miliardi in tre anni, come riporta la Nadef “non prevedono, in nessun caso, la cessione del controllo da parte del Mef sulle società interessate, ma solo di quote di minoranza, in linea con le più recenti esperienze realizzate nel nostro paese”. Lo ha affermato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in audizione nelle Commissioni bilancio e trasporti della Camera sull’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nel capitale di Poste italiane Spa.


“Il perseguimento di un approccio secondo questa linea di indirizzo consentirà – ha aggiunto – da un lato, il mantenimento di un presidio pubblico a tutela di settori e interessi pubblici strategici e, dall’altro, il rafforzamento, la valorizzazione e lo sviluppo delle società interessate, che sarà favorito dall’apertura del capitale ad azionisti terzi o dall’ampliamento del flottante nel caso delle società quotate”. Non rientra in questo quadro la gestione di Monte dei Paschi di Siena “rispetto alla quale esiste uno specifico impegno nei confronti della Commissione Europea alla dismissione del controllo da parte dello Stato”. Se il Mef dovesse cedere l’intera quota detenuta direttamente in Poste Italiane, pari al 29%, l’introito si aggira attorno a 4,4 miliardi di euro.


“Sotto il profilo finanziario, le risorse che potranno essere ottenute dalla realizzazione dell’operazione dipenderanno dall’ammontare della quota che sarà collocata sul mercato. Laddove si procedesse alla cessione dell’intera partecipazione direttamente detenuta dal MEF – ha spiegato -, ferme rimanendo le valutazioni che potranno essere effettuate in merito al mantenimento della partecipazione pubblica maggioritaria nel capitale, il controvalore desunto sulla base dei più recenti dati di mercato disponibili potrebbe ammontare a circa 4,4 miliardi. Valore, tuttavia, che non può prescindere dalla tempistica di realizzazione dell’operazione, che va inquadrata nell’orizzonte triennale 2024-2026 cui ho accennato in precedenza”. “Il Mef realizzerà l’operazione nel momento più adeguato alla massimizzazione dell’introito realizzabile, cercando di conciliare le condizioni del mercato con le esigenze di finanza pubblica”. La cessione della quota del Mef in Poste attualmente è prevista all’interno del triennio 2024-2026, il periodo coperto dalla Nadef. Ma “alla luce dell’aggiornamento delle previsioni che sarà operato a breve con la pubblicazione del Def, valuteremo l’opportunità – ha aggiunto il Ministro – di modificare la tempistica prevista per conseguire un profilo del rapporto debito/PIL coerente con gli impegni programmatici già prestabiliti”.


Gli introiti dalla cessione della quota del Mef in Poste Italiane consentirà di ridurre il debito pubblico con conseguente risparmio in termini di spesa per interessi valutabile in circa 200 milioni di euro l’anno. “La valutazione complessiva dell’operazione deve tenere conto – ha spiegato il Ministro – sia del fatto che le risorse ottenibili dalla dismissione si concretizzeranno in una riduzione del debito pubblico che, a sua volta, consentirà di ottenere un risparmio in termini di spesa per interessi passivi pari a circa 200 milioni annui; ma anche degli effetti positivi sulle performance aziendali connesse a tali operazioni”.


L’operazione di cessione della quota del Mef in Poste Italiane “consentirà di accrescere ulteriormente il flottante, ampliando la compagine azionaria anche a nuovi investitori qualificati così da realizzare un prevedibile rafforzamento del titolo e un conseguente beneficio per lo Stato”. “In un quadro più generale – ha aggiunto il MInistro -, è opportuno considerare anche gli effetti dell’operazione sulla fiducia degli investitori istituzionali nazionali ed esteri verso l’Italia, che potrebbero risultare in un miglioramento dell’appetibilità del debito pubblico, con conseguenti effetti positivi in termini di riduzione dello spread e del costo del debito”. “Il Piano industriale di Poste Italiane presentato lo scorso 20 marzo dalla società non contempla alcun impatto negativo” in termini di effetti sull’occupazione dalla cessione dellas quota del Mef “ma sarà cura del Governo monitorare le decisioni aziendali, al fine di garantirne la salvaguardia” ha affermato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. “Ritengo pertanto che l’operazione di dismissione della partecipazione in Poste Italiane – ha concluso -, se analizzata in maniera compiuta e da diversi angoli di visione, non possa non risultare conveniente e utile nella realizzazione del programma di dismissioni presentato dal Governo”.

Codice Strada: stretta per guida con cellulare, sotto droga o alcol

Codice Strada: stretta per guida con cellulare, sotto droga o alcolRoma, 27 mar. (askanews) – Regime sanzionatorio più severo per chi guida dopo aver assunto alcol o droghe e per chi usa il cellulare in mano. Obbligo dell’alcolock per chi si è stato scoperto alla guida con un tasso alcolemico particolarmente elevato. Aumento delle multe per chi abbandona aninali in strada. Stretta sui monopattini. Queste le principali novità previste nel disegno di legge in materia di sicurezza stradale e di revisione del codice della strada, che è stato approvato dalla Camera e ora passa al Senato per la seconda lettura.


“Grande soddisfazione” per il via libera da Montecitorio ha espresso il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini e i gruppi di maggioranza che hanno sottolineato la “tolleranza zero” nei confronti di chi è al volante con il telefonino in mano, o dopo aver assunto droghe e alcol. Bene, per la maggioranza, anche le norme sugli autovelox che “devono servire a prevenire gli incidenti, non a fare cassa per i Comuni”. Le opposizioni hanno criticato il provvedimento che “non mette la sicurezza al primo posto”, non affronta il tema della velocità, non apre alla formazione permanente per consentire a tutte le persone di conoscere e applicare le nuove norme, non introduce sensori per salvare le vittime degli angoli ciechi dei mezzi pesanti. Critiche anche per la mancanza di norme per incentivare lo sharing e la mobilità sostenibile, le misure che di fatto disincentivano l’uso dei monopattini senza distinguere tra quelli privati e quelli che vengono presi a noleggio. Al conducente condannato per guida con tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro, verranno apposti sulla patente, per un periodo di tempo sino a 3 anni, codici unionali che limitano la possibilità di guidare con l’assunzione di zero alcol o, nei casi più gravi, prescrivono l’obbligo di alcolock per mettersi al volante. L’alcolock, che deve essere installato a proprie spese, impedisce l’accenzione del motore se verifica un tasso alcolemico superiore a zero.


Per quanto riguarda l’uso di droghe, viene punita la condotta del solo mettersi alla guida dopo aver assunto sostanze vietate, a prescindere dalla verifica se il conducente sia in stato di alterazione psicofisica derivante dall’assunzione della sostanza. Con un emendamento in Commissione sono state introdotte norme che inaspriscono le pene contro chi abbandona gli animali in strada, mettendo anche a rischio la sicurezza degli utenti. Rischia sette anni di carcere chi abbandona un animale in strada o nelle relative pertinenze, con la conseguenza di causare un incidente stradale che provochi morti o feriti con lesioni personali gravi o gravissime.


Sanzioni inasprite anche per chi guida utilizzando il cellulare o dispositivi analoghi, un comportamento che è la principale causa di incidenti. Viene previsto il ritiro della patente sin dalla prima infrazione per un periodo da 15 giorni a 2 mesi. Tra le novità anche l’introduzione della sospensione breve della patente per chi ha meno di 20 punti, oltre all’ulteriore decurtazione dei punti e al pagamento della sanzione pecuniaria. Tuttavia, questo meccanismo aggiuntivo scatta solo in presenza di una serie di infrazioni, tra cui la guida contromano, la mancata precedenza o l’attraversamento con semaforo rosso. La durata della sospensione breve va da 7 giorni nei casi in cui al momento dell’accertamento risulti che il conducente abbia sulla patente almeno 10 punti residui a 15 giorni nei casi in cui al momento dell’accertamento risulti che il conducente abbia sulla patente meno di 10 punti residui.


Il disegno di legge introdure una nuova regolamentazione per gli autovelox. Gli enti proprietari delle strade sono obbligati a effettuare le verifiche periodiche di funzionalità e di taratura degli apparecchi di rilevazione automatica della velocità. Inoltre, per evitare il moltiplicarsi di multe per violazioni commesse entro la stessa ora e su un tratto di strada che ricada nella competenza di uno stesso ente proprietario, non si ha il cumulo delle sanzioni, ma l’applicazione della sanzione amministrativa prevista per la violazione più grave, aumentata di un terzo. Misure più stringenti sono previste per l’uso dei monopattini. le principali novità riguardano il contrassegno identificatico, plastificato e non rimovibile(targa) per tutti i monopattini, l’obbligo del casco per tutti i conducenti di monopattini, il divieto di uscire dai centri urbani, limite di velocità non superire a 50 chilometri all’ora,l’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile. É vietato la sosta dei monopattini sul marciapiede. I Comuni, nei caso il cui le dimensioni del marciapiede lo consentono, possono individuare aree di sosta riservate ai monopattini, purchè nello spazio rimanente sia assicurata la regolare circolazione dei pedoni e delle persone con disabilità. E’ stata poi inserita una norma ad hoc per Venezia prevedendo la rilevazione mediante dispositivi automatici della violazione dei limiti di velocità nelle acque della laguna.

Rfi, 8 aprile riattivazione su linea Foggia-Benevento dopo frana

Rfi, 8 aprile riattivazione su linea Foggia-Benevento dopo franaRoma, 27 mar. (askanews) – Sarà riattivata l’8 aprile la circolazione ferroviaria sulla linea Foggia-Benevento, sospesa dallo scorso 12 marzo a causa di una frana che ha interessato l’intera area. Lo rende noto RFI.


Oltre 70 tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e Imprese Appaltatrici qualificate stanno lavorando senza sosta per ridurre i disagi e anticipare la riattivazione, prevista inizialmente per il 14 aprile. “Cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico sono purtroppo una realtà che a volte coinvolge anche la rete ferroviaria – ha detto l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana, Gianpiero Strisciuglio – Lo sforzo che stiamo facendo per ripristinare la circolazione tra Foggia e Benevento è senza eguali. Tecnici, operai e ingegneri hanno lavorato dal primo giorno con il massimo impegno”.


Dopo le piogge dello scorso 12 marzo, a seguito di un’ispezione da parte del personale specializzato di RFI, sono stati riscontrati dei movimenti franosi che hanno interessato la galleria Starza e che hanno causato un dissesto per circa 250 metri nel tratto Ariano Irpino -Montecalvo. Immediata l’interruzione della circolazione ferroviaria. Ulteriori approfondimenti hanno evidenziato dei danneggiamenti a uno dei pozzi di areazione della galleria nonché un dissesto localizzato dell’opera. Per la messa in sicurezza dell’infrastruttura, quindi, sono stati rimossi i detriti presenti sulla sede ferroviaria e demoliti e poi ricostruiti dei brevi tratti del piedritto, i sostegni verticali dei binari In galleria i tecnici stanno lavorando per proteggere la base del pozzo di areazione e procedere al successivo tombamento. Gradualmente si sta procedendo alla realizzazione di una parete di calcestruzzo armato alla base del pozzo, in modo da isolare e proteggere il sedime ferroviario. Contestualmente proseguono le attività necessarie al monitoraggio geologico, anche mediante l’istallazione di sensori ad ampio spettro.

Ue, indicatore fiducia marzo registra una ripresa

Ue, indicatore fiducia marzo registra una ripresaRoma, 27 mar. (askanews) – Nel marzo 2024, l’indicatore del sentiment economico (ESI) ha registrato una ripresa sia nell’Ue (+0,7 punti a 96,2) che nell’area dell’euro (+0,8 punti a 96,3). L’indicatore delle aspettative di occupazione (EEI) è rimasto praticamente stabile per il secondo mese consecutivo in entrambe le aree (+0,1 punti, a 102,3 nell’UE e 102,6 nell’area dell’euro). Contrariamente all’ESI, l’EEI ha ottenuto risultati superiori al suo livello medio di lungo termine.


Nell’Ue, il miglioramento del sentiment è stato guidato da una maggiore fiducia tra i rivenditori, i consumatori e, in misura minore, i servizi e i manager dell’industria, mentre la fiducia è rimasta stabile nel settore delle costruzioni. Tra le maggiori economie dell’Ue, l’ESI è migliorato notevolmente in Francia (+2,6), e in misura minore in Italia (+1,5) e Germania (+0,9). È peggiorato nei Paesi Bassi (-0,7) e in Spagna (-0,4) ed è rimasto sostanzialmente stabile in Polonia (+0,3).


La fiducia dell’industria è migliorata marginalmente (+0,3), con una tendenza sostanzialmente piatta dallo scorso autunno. Sebbene le aspettative di produzione dei manager siano diminuite, è calato il numero dei manager che ha valutato le scorte di prodotti finiti come “troppo grandi/superiori al normale” e questo indica una domanda più elevata. La loro valutazione dell’attuale livello del portafoglio ordini complessivo è diventata meno cupa. Tra le domande che non entrano nell’indicatore di fiducia, le valutazioni dei manager sui cambiamenti produzione negli ultimi 3 mesi e degli ordini di esportazione hanno registrato un miglioramento.


Anche la fiducia nei servizi è aumentata marginalmente (+0,4), con le aspettative dei manager sul fronte della domanda cresciute, mentre le loro valutazioni sulla domanda passata e sulla pregtessa situazione aziendale sono rimaste praticamente stabili. La fiducia dei consumatori ha continuato la sua ripresa (+0,6), grazie al graduale miglioramento delle opinioni dei consumatori riguardanti le finanze passate e previste della loro famiglia, oltre alle loro aspettative leggermente meno pessimistiche sulla situazione economica generale del loro paese. L’intenzione dei consumatori di effettuare acquisti importanti è rimasta stabile.


La fiducia del commercio al dettaglio ha registrato un lieve recupero (+0,7), trainata da valutazioni più positive sulla situazione economica passata e da migliori opinioni sull’adeguatezza del volume delle scorte. Le aspettative commerciali dei rivenditori sono rimaste praticamente stabili. La fiducia nel settore edile è rimasta stabile (±0,0), poiché le aspettative occupazionali dei costruttori sono migliorate solo marginalmente e le loro valutazioni sul livello degli ordinativi sono rimaste sostanzialmente invariate. La percentuale di direttori dei lavori che indicano una domanda insufficiente come fattore limitante l’attività di costruzione è ulteriormente aumentata (+1,4 punti al 32,8%), mentre è diminuita la percentuale che indica la carenza di materiali/attrezzature (-0,6 punti all’8,7%). La percentuale di dirigenti edili che indicano carenze di manodopera o vincoli finanziari come fattori limitanti è rimasta sostanzialmente stabile (rispettivamente al 27,5% e all’8,7%). L’indicatore delle aspettative di occupazione è rimasto praticamente invariato, al di sopra della sua media a lungo termine. I minori piani occupazionali tra i gestori dei servizi sono stati controbilanciati da migliori piani occupazionali nel commercio al dettaglio e nell’edilizia. I piani occupazionali dei manager del settore industriale sono rimasti pressoché stabili. Le aspettative di disoccupazione dei consumatori, che non sono incluse nell’indicatore principale, sono migliorate. Le aspettative sui prezzi di vendita sono diminuite drasticamente nel commercio al dettaglio, nell’edilizia e nei servizi, mentre sono aumentate marginalmente nell’industria. Ciononostante, solo nell’industria le aspettative sui prezzi di vendita hanno continuato a collocarsi al di sotto della media a lungo termine. Le aspettative dei consumatori sui prezzi per i prossimi dodici mesi sono diminuite e la loro percezione dell’andamento dei prezzi negli ultimi dodici mesi ha continuato la tendenza al ribasso iniziata nell’aprile 2023. L’indicatore di incertezza economica (IUE) della Commissione europea è diminuito nuovamente a marzo (-1,1 punti a 18,7), spinto da una minore incertezza tra i consumatori sulla loro futura situazione finanziaria, nonché tra i gestori dell’edilizia, dell’industria e dei servizi sulla loro futura situazione aziendale. Per contro, è aumentata l’incertezza tra i gestori del commercio al dettaglio. Il nuovo Labour Hoarding della Commissione Europea – l’Indicatore (LHI) che misura la percentuale di manager i quali si aspettano che la produzione della loro azienda diminuisca ma l’occupazione rimanga stabile o aument – a marzo, nel complesso dell’Ue, è rimasto sostanzialmente stabile rispetto a febbraio (+0,2 punti). Al 10,6%, l’LHI performa al di sopra della media a lungo termine del 9,7% e dei livelli pre-pandemia, ma significativamente al di sotto del picco raggiunto durante la crisi del Covid-19. Tra le economie più grandi dell’Ue, l’accumulo di manodopera in Francia e Germania è risultato più diffuso che nell’aggregato Ue. È vero il contrario per Polonia, Spagna e Italia. L’accumulo di manodopera nei Paesi Bassi è risultato vicino alla media dell’Ue.

Mps: titolo vira in positivo (+1%), Tesoro scende al 26,7% del capitale

Mps: titolo vira in positivo (+1%), Tesoro scende al 26,7% del capitaleMilano, 27 mar. (askanews) – Mps vira in territorio positivo (+1% a 4,3 euro) a Piazza Affari dopo aver aperto in deciso calo all’indomani del collocamento di una quota del 12,5% da parte del Tesoro attraverso una procedura di accelerated book building, riservata ad investitori istituzionali italiani ed esteri.


Il Mef, che così scende al 26,7% del capitale della banca senese, ha incassato 650 milioni, avendo venduto a 4,15 euro per azione, pari a uno sconto dell 2,49% rispetto al prezzo di chiusura di ieri del titolo. La domanda raccolta è stata pari a oltre tre volte l’ammontare iniziale. L’operazione segue il collocamento di una quota del 25% avvenuto lo scorso novembre ad un prezzo di 2,92 euro per azione per complessivi 920 milioni. La discesa ulteriore del Tesoro nel capitale di Mps rende la banca più “appetibile” e facilita future operazioni di aggregazioni.

Germania, centri studi tagliano previsione crescita 2024 a 0,1%

Germania, centri studi tagliano previsione crescita 2024 a 0,1%Roma, 27 mar. (askanews) – Cinque centri studi e di analisi economica della Germania hanno consistentemente rivisto al ribasso la loro previsione congiunta sulla crescita allo 0,1% su quest’anno, peraltro dopo il meno 0,3% segnato dal Pil tedesco nel 2023.


Secondo quanto riporta un comunicato, Ifo, Diw,Kiwel, Dwh e Rwi prevedono ora per il 2025 una crescita dell’1,4%, un decimale di punto in meno rispetto alle previsioni precedenti. Per l’inflazione ora gli istituti prevedono un 2,3% quest’anno in Germania, dopo il 5,9% del 2023 e il 6,9% del 2022, e un ulteriore rallentamento all’1,8% nel 2025.

Bce, Cipollone: dare chance a ripresa, si avvicina punto per agire

Bce, Cipollone: dare chance a ripresa, si avvicina punto per agireRoma, 27 mar. (askanews) – Alla Bce “ci stiamo avvicinando al punto in cui saremo abbastanza fiduciosi da agire” in termini di riduzione del freno monetario, quindi con tagli dei tassi di interesse. Lo ha affermato Piero Cipollone, componente del Comitato esecutivo della Bce nel suo intervento oggi a un dibattito alla House of the euro, a Bruxelles.


“L’inflazione sta calando e una ripresa da un protratto periodo di stagnazione è all’orizzonte. Mentre diventiamo più convinti che la disinflazione è sufficientemente al progredita dobbiamo dare alla ripresa una chance”, ha detto. Secondo Cipollone l’economia può cambiare dinamica “senza mettere a repentaglio il processo disinflazionistico”. Inoltre consentire il processo di ripresa “creerà le condizioni per un una disinflazione più favorevole, compatibile con una sostenibile convergenza con i nostri obiettivi” sulla stabilità dei prezzi.


“Questo significa maggiore spazio per le retribuzioni per rimbalzare sul breve termine”. Che di fatto “è una condizione chiave affinché si materializzino le previste prospettive di ripresa – ha spiegato – e affinché la produttività possa risalire”. Con l’economia che si normalizza, poi “la crescita delle retribuzioni dovrebbe gradualmente moderarsi sul medio termine, in maniera coerente con le tendenze di produttività e inflazione”.


Il miglioramento delle prospettive di inflazione e la forte trasmissione della politica monetarie “creano i margini per avere più fiducia che possiamo ridurre la restrizione” monetaria. “Ci stiamo avvicinando al punto in cui saremo abbastanza fiduciosi da agire”, ha concluso.

Mps: scivola in Borsa (-4%) dopo collocamento 12,5% del Tesoro

Mps: scivola in Borsa (-4%) dopo collocamento 12,5% del TesoroMilano, 27 mar. (askanews) – Avvio in rosso a Piazza Affari per Mps, che scivola del 4% a 4,082 euro, all’indomani del collocamento di una quota del 12,5% da parte del Tesoro attraverso una procedura di accelerated book building riservata ad investitori istituzionali italiani ed esteri. Il Mef, che così scende al 26,7% del capitale della banca senese, ha incassato 650 milioni, avendo venduto a 4,15 euro per azione, pari a uno sconto dell 2,49% rispetto al prezzo di chiusura di ieri del titolo.


La domanda raccolta è stata pari a oltre tre volte l’ammontare iniziale. L’operazione segue il collocamento di una quota del 25% avvenuta lo scorso novembre ad un prezzo di 2,92 euro per azione per complessivi 920 milioni. La discesa ulteriore nel capitale di Mps rende la banca più “appetibile” e facilita future operazioni di aggregazioni.

Mps, Mef colloca il 12,5% sul mercato per 650 milioni

Mps, Mef colloca il 12,5% sul mercato per 650 milioniRoma, 26 mar. (askanews) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato in serata di aver perfezionato con successo la cessione di n. 157.461.216 azioni ordinarie Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. , pari al 12,5% del capitale sociale attraverso un “Accelerated Book Building – ABB” riservato ad investitori istituzionali italiani ed esteri. La domanda raccolta è stata pari a oltre tre volte l’ammontare iniziale.


Il corrispettivo per azione – informa il Mef in una nota – è pari ad Euro 4,150 per un controvalore complessivo pari a circa Euro 650 milioni. Il corrispettivo incorpora uno sconto pari al 2,49% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni della Banca registrato in data 26 marzo 2024. A seguito dell’Operazione, la partecipazione detenuta dal MEF in BMPS scenderà dal 39,23% al 26,73% circa del capitale sociale.


BofA Securities, Citigroup Global Markets Europe AG, Jefferies e Mediobanca hanno agito nel ruolo di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners. Clifford Chance ha agito in qualità di consulente legale. Il MEF si è impegnato con i Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni BMPS per un periodo di 90 giorni. Il regolamento dell’Operazione avverrà il prossimo 2 aprile 2024.

Lollobrigida: bene freno d’emergenza Ue per import da Ucraina

Lollobrigida: bene freno d’emergenza Ue per import da UcrainaBruxelles, 26 mar. (askanews) – L’Italia appoggia la proposta della Commissione, poi modificata dalla presidenza del Consiglio Ue, di continuare il regime a dazi zero per le importazioni agricole dall’Ucraina, ma aggiungendo un meccanismo di salvaguardia (un “freno di emergenza”) per uova, zucchero e pollame, a cui sono stati aggiunte miele, mais, avena e semola. Nella proposta originaria, il meccanismo scatterebbe, con l’imposizione di dazi, se le importazioni superassero i volumi degli anni 2022-23. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, parlando con la stampa a margine del Consiglio Agricoltura dell’Ue, questo pomeriggio a Bruxelles.


“Oggi abbiamo ribadito al ministro dell’Agricoltura ucraino (che ha partecipato alla discussione in Consiglio Ue, nsr), che per noi l’appoggio alla causa Ucraina è un appoggio nel nome della libertà, bene supremo e prezioso; ma ci sono delle questioni di equilibrio che devono essere trovate anche a tutela dei nostri agricoltori”, ha spiegato Lollobrigida. “Noi abbiamo approvato oggi il compromesso trovato, sul quale sta ancora lavorando la Presidenza belga” di turno del Consiglio Ue, “che abbiamo avuto modo di incontrare nel pomeriggio, proprio per fare il punto. Abbiamo anche incontrato – ha riferito il ministro italiano – la Francia nei giorni scorsi e nelle ultime ore ci siamo incontrati con Cipro, la Grecia, la Croazia, la Slovenia e la Spagna, per discutere una posizione comune. Perché l’Europa ha necessità, in queste dinamiche, di muoversi insieme, a tutela ovviamente della propria produzione, dei propri imprenditori”. Ma comunque “tenendo presente la causa Ucraina di chi oggi combatte per se stesso, per le proprie famiglie, ma anche per la libertà dei popoli che rischiano la stessa sorte degli ucraini”.


“Su questa posizione chiarissima – ha spiegato Lollobrigida – si sta adesso elaborando un compromesso, per dare un riscontro alle richieste di equilibrio dei prezzi nel mercato interno europeo, senza danneggiare però in maniera eccessiva l’Ucraina. Quindi l’Italia – ha aggiunto il ministro – si è resa protagonista anche in questo caso di una proposta, ed è un contributo che attendiamo sia recepito da parte della presidenza di turno belga. Quindi aspetteremo la proposta della presidenza belga; noi sosteniamo – ha ribadito – la proposta di compromesso”. A un giornalista che chiedeva quali modifiche potrebbero essere inserite nella nuova proposta di compromesso, che dovrebbe essere discussa domani dal Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue (Coreper), Lollobrigida ha risposto: “Siccome è in via di elaborazione e il tema è delicato, preferirei che la annunciasse la presidenza belga”. Secondo fonti Ue, la Francia in particolare ha chiesto che sia aggiunta anche l’annata 2021 al periodo per il quale sono presi in conto i volumi delle importazioni per calcolare la soglia oltre la quale scatterebbe il “freno d’emergenza”, e che sia incluso anche il grano tra i prodotti sottoposti al meccanismo di salvaguardia. Il 2021 è stato un anno con un volume ridotto di importazioni dall’Ucraina, e prenderlo in conto abbasserebbe dunque la soglia per far scattare i dazi.


L’Italia, da parte sua, non sarebbe favorevole all’inclusione del grano tra i prodotti presi in considerazione. La presidenza belga, secondo le fonti, potrebbe proporre domani di estendere a metà del 2021 la base per il calcolo della soglia delle importazioni oltre la quale si applicherebbero i dazi, e non avrebbe intenzione di includere anche il grano tra i prodotti sottoposti al meccanismo di salvaguardia.