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Banca del Fucino annuncia ingresso in compagine azionaria di Enpam

Banca del Fucino annuncia ingresso in compagine azionaria di EnpamRoma, 28 dic. (askanews) – Banca del Fucino rende noto l’ingresso della Fondazione ENPAM, l’Ente di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri e più grande cassa privata italiana, nella compagine azionaria del Gruppo bancario con una quota di rilievo.

Più in particolare – informa l’istituto in una nota – la Fondazione ENPAM ha sottoscritto una quota di partecipazione pari all’8,17%, per un controvalore di 23,8 milioni di euro, nell’ambito dell’aumento di capitaledeliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banca del Fucino in data odierna. La Fondazione ENPAM conta su di un patrimonio complessivo di circa 26 miliardi di euro e annovera tra i propri iscritti 365 mila medici e dentisti in attività e circa 160 mila pensionati. Questo ingresso rappresenta un’ulteriore conferma della validità del percorso di rafforzamento e di crescita perseguito dalla Banca del Fucino negli ultimi anni, che ha consentito all’istituto – che proprio quest’anno ha celebrato il centesimo anniversario dalla fondazione – di diventare un punto di riferimento essenziale nel panorama finanziario romano e più in generale nelle zone di tradizionale radicamento, a partire da Lazio e Abruzzo.

Con l’aumento di capitale odierno la Banca del Fucino incrementa in misura significativa la propria dotazione di capitale, superando gli stessi obiettivi di rafforzamento patrimoniale per il 2023 previsti per l’attuazione delle nuove linee strategiche e approvati dalla Banca d’Italia nell’aprile scorso. Si tratta di risorse chesaranno poste a servizio dell’ulteriore crescita della Banca e del Gruppo. Banca del Fucino, fondata a Roma nel 1923, si è affermata in un secolo di storia come una delle più importanti realtà bancarie romane, mantenendo la propria fisionomia di banca del territorio e la propria indipendenza.

Banca del Fucino è capogruppo del Gruppo Bancario Igea Banca e controlla Igea Digital Bank, tra le prime banche italiane specializzate in lending alle piccole e medie imprese e ai professionisti attraverso una piattaforma digitale, Fucino Finance, intermediario finanziario specializzato nei crediti al lavoro, e Fucino Green, società non finanziaria specializzata in investimenti nel settore delle energie rinnovabili. La Banca del Fucino è oggi presente sul territorio con 36 sportelli e centri private, in particolare nelle tradizionali aree di elezione del Lazio, dell’Abruzzo, delle Marche e della Sicilia. È inoltre presente a Milano, Padova e Verona.

Amazon, Prime Video manderà in onda pubblicità dal 29 gennaio

Amazon, Prime Video manderà in onda pubblicità dal 29 gennaioNew York, 28 dic. (askanews) – Gli abbonati Usa a Prime Video di Amazon hanno ancora un mese per decidere se sottoscrivere un abbonamento senza pubblicità o se usufruire di programmi dove per impostazione predefinita vedranno gli spot pubblicitari. A partire dal 29 gennaio infatti, gli abbonati di Prime Video potranno vedere film e programmi TV con “pubblicità limitata”.

Dovranno pagare altri 2,99 dollari al mese per continuare a vedere una programmazione senza pubblicità. L’abbonamento mensile a Prime Video è di 14,99 dollari al mese, più del doppio di Netflix e di Disney+.

Bankitalia: I semestre 2023 si contrae credito, di più al Centro

Bankitalia: I semestre 2023 si contrae credito, di più al CentroRoma, 28 dic. (askanews) – Nel primo semestre del 2023 si è intensificata la contrazione della domanda di prestiti delle imprese in tutte le aree del Paese, in modo più marcato al Centro. Lo rileva la Banca d’Italia nell’indagine “Economie regionali. La domanda e l’offerta di credito a livello territoriale”.

La riduzione ha riguardato gran parte dei settori nelle varie macroaree; fanno eccezione i comparti della manifattura ed edile nel Mezzogiorno, dove la domanda è rimasta sostanzialmente stazionaria. In un contesto di rialzo dei tassi di interesse e di rallentamento congiunturale, in tutto il Paese sono diminuite le richieste sia per il finanziamento degli investimenti sia per la copertura del capitale circolante; al Nord e al Centro hanno inciso anche le minori esigenze per la ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse. Nella prima metà del 2023 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese si sono ulteriormente irrigiditi in tutte le ripartizioni, in misura lievemente più marcata nel Nord Est e nel Mezzogiorno.

L’inasprimento ha riguardato soprattutto il settore edilizio; i criteri sono diventati ancora più selettivi nella manifattura e, dopo la sostanziale stabilità del semestre precedente, sono stati irrigiditi anche nei servizi. La maggiore prudenza delle banche si è manifestata attraverso una riduzione delle quantità concesse e un aumento degli spread applicati sulle posizioni giudicate più rischiose; l’atteggiamento di cautela degli intermediari ha riflesso il peggioramento della rischiosità percepita e l’aumento dei costi di provvista. In base alle previsioni delle banche, nella seconda metà dell’anno in corso dovrebbero proseguire il calo della domanda di credito delle imprese, anche se in misura meno marcata, e l’inasprimento delle politiche di concessione dei prestiti.

General Motors, intenta causa da 121 mln a San Francisco su tasse

General Motors, intenta causa da 121 mln a San Francisco su tasseNew York, 28 dic. (askanews) – La casa automobilista General Motors ha intentato una causa contro la città di San Francisco per recuperare 108 milioni di dollari di tasse e 13 milioni di dollari di interessi che secondo la società sarebbero stati ingiustamente imposti a partire dal 2016. Lo riporta l’agenzia di notizie Bloomberg.

Il caso, depositato presso la Corte Superiore della California e nella contea di San Francisco, sostiene che la città ha addebitato a GM tasse più elevate collegandole ad un possibile fatturato globale di 3 miliardi di dollari della sua divisione di auto a guida autonoma Cruise. Il colosso automobilistico con sede a Detroit chiede anche quasi 13 milioni di dollari tra interessi e sanzioni, più interessi per le questioni fiscali dal 2016 al 2022.

Sebbene Cruise abbia sede in città e sia stata acquistata da GM nel 2016, la società ha dichiarato che le sue operazioni e i suoi modelli di fatturato sono diversi e che ha una presenza limitata in città senza dipendenti, impianti di produzione, sedi fisiche o concessionarie.

Superbonus, resta 110% per redditi bassi, sanatoria ma no Sal a 31/12

Superbonus, resta 110% per redditi bassi, sanatoria ma no Sal a 31/12Roma, 28 dic. (askanews) – Il superbonus al 110% resta per le famiglie con Isee basso (15.000 euro per un single), che potranno proseguire e concludere i lavori di ristrutturazione nel 2024. I nuclei con Isee più alto potranno proseguire i lavori il prossimo anno ma con lo sgravio fiscale ridotto al 70% (come previsto a legislazione vigente). Viene poi introdotta una sanatoria che mette in sicurezza coloro che non hanno completato i lavori al 31 dicembre 2023: non dovranno restituire le somme già ottenute usufruendo del 110% per i lavori già effettuati ma, appunto, non completati. Le misure, frutto dell’accordo di maggioranza raggiunto nel vertice di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, sono contenute in un decreto legge ad hoc che è ora all’esame del Consiglio dei Ministri. All’incontro, convocato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, su richiesta del vice premier e ministro degli esteri, Antonio Tajani (Fi), entrambi presenti, hanno partecipato anche Giovanbattista Fazzolari, l’altro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti con i suoi tecnici e il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli. Niente da fare per il Sal (stato avanzamento lavori) straordinario al 31/21/2023, ipotesi circolata in ambienti della maggioranza che avrebbe consentito di beneficiare del 110% anche per i lavori effettuati entro la fine dell’anno ma non compresi nei Sal precedenti. La misura avrebbe avuto costi giudicati non compatibili con il bilancio dello Stato.

Fisco, Leo: con nuovi dlgs sistema più semplice, equo e dinamico

Fisco, Leo: con nuovi dlgs sistema più semplice, equo e dinamicoRoma, 28 dic. (askanews) – “Il 2023 si chiude con un bilancio più che positivo per quel che riguarda il processo di attuazione della riforma fiscale. Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente, oltre i due della scorsa settimana, altri quattro decreti legislativi: adempimento collaborativo, contenzioso tributario, statuto del contribuente e il primo modulo della riforma IRPEF che riduce gli scaglioni da 4 a 3. Si tratta di provvedimenti molto importanti, che contribuiranno a semplificare il sistema fiscale, rendendolo più equo e dinamico”. È quanto dichiara in una nota Maurizio Leo, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Nel dettaglio, spiega Leo, “viene anzitutto semplificato il quadro relativo alle aliquote Irpef, con un maggiore risparmio fiscale per le fasce di reddito medio-basse, ovvero quelle più esposte ai continui mutamenti del quadro economico-finanziario internazionale”. “Interveniamo poi – prosegue – anche sul contenzioso tributario con l’obiettivo di velocizzare e semplificare i procedimenti, potenziando l’udienza da remoto, la digitalizzazione del processo nonché l’istituto della conciliazione giudiziale per deflazionare il contenzioso in cassazione”.

“Per le imprese – sottolinea Leo – vengono modificate anche le soglie di accesso al regime dell’adempimento collaborativo (dal 2028 verranno coinvolte anche quelle con fatturato non superiore a 100 milioni di euro). Così facendo, verrà rinsaldato il rapporto di fiducia tra Amministrazione finanziaria e contribuente, con un aumento del livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti”. “Infine – aggiunge il Viceministro – abbiamo previsto anche delle modifiche allo statuto del contribuente, con l’introduzione di una nuova disciplina dell’autotutela tributaria, con la previsione dell’obbligo, per l’Amministrazione, di procedere all’annullamento dei suoi atti in specifici casi di manifesta illegittimità”.

“Prosegue dunque a ritmo incessante l’azione di governo su questo fronte. Stiamo rispettando gli obiettivi temporali che ci eravamo dati subito dopo l’approvazione della legge delega, in agosto. L’obiettivo che ci poniamo nel 2024 è quello di dare continuità alla nostra azione di governo, completando l’attuazione di una riforma che l’Italia aspetta da oltre mezzo secolo” conclude.

Fisco, ok Cdm a tre scaglioni irpef, aliquota 23% fino a 28.000 euro

Fisco, ok Cdm a tre scaglioni irpef, aliquota 23% fino a 28.000 euroRoma, 28 dic. (askanews) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo, attuativo della delega, con il primo modulo della riforma dell’irpef che si applica, al momento, solo per il 2024.

Il testo è sostanzialmente uguale a quello approvato in esame preliminare: riduzione degli scaglioni di reddito dagli attuali quattro a tre con l’accorpamento dei primi due in un unico scaglione fino a 28.000 euro, cui si applica l’aliquota al 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro rimane l’aliquota del 35%; oltre 50.000 euro confermata l’aliquota è dl 43%. Per i redditi sopra 50.000 euro, però, il beneficio derivante dalla revisione delle aliquote viene neutralizzato prevedendo una franchigia di 260 euro sulle detrazioni al 19%, escluse quelle relative alle spese sanitarie.

Arera: dal primo gennaio bollette della luce in calo del 10,8%

Arera: dal primo gennaio bollette della luce in calo del 10,8%Roma, 28 dic. (askanews) – Bolletta elettrica in calo del 10,8% per la famiglia tipo (con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW) in tutela nel primo trimestre 2024. Lo ha stabilito l’Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente che ha aggiornato le tariffe a partire dal primo gennaio prossimo.

In termini di effetti finali la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il primo aprile 2023 e il 31 marzo 2024) sarà di circa 684 euro, -50% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (primo aprile 2022- 31 marzo 2023).

Bollette, Arera: dal primo gennaio luce in calo del 10,8%

Bollette, Arera: dal primo gennaio luce in calo del 10,8%Roma, 28 dic. (askanews) – Bolletta elettrica in calo del 10,8% per la famiglia tipo (con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW) in tutela nel primo trimestre 2024. Lo ha stabilito l’Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente che ha aggiornato le tariffe a partire dal primo gennaio prossimo.

In termini di effetti finali la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il primo aprile 2023 e il 31 marzo 2024) sarà di circa 684 euro, -50% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (primo aprile 2022- 31 marzo 2023). “Un andamento dei prezzi gas stabilmente in riduzione e l’attenuarsi delle criticità su altre fonti ci consegnano un primo trimestre in riduzione per l’elettricità. Giova però ricordare come i valori assoluti dei prezzi siano ancora circa il doppio di quelli pre-crisi e il sistema energetico europeo non sia scevro da rischi”, ha spiegato il presidente di Arera, Stefano Besseghini.

Il presidente ha ricordato inoltre che “con l’inizio dell’anno entriamo anche in una importante fase di cambiamento, con il superamento dei servizi di tutela. Riduzione dei consumi e attenzione ai costi rimangono le parole d’ordine. La recente crisi dei prezzi ci ha abituato ad una maggiore attenzione ai temi dell’energia e l’Autorità sta continuando a mettere a disposizione dei consumatori strumenti utili a indirizzare le scelte, come recentemente avvenuto con i codici offerta dei contratti Placet fine tutela gas per una comparazione su ilportaleofferte.it”. Sul fronte delle materie prime l’Autorità ha spiegato che tuttavia “sul finire dell’anno, le tensioni in Medio Oriente hanno interrotto il trend in discesa dei prezzi delle materie prime energetiche, tra cui il petrolio e il gas naturale. La domanda di gas si mantiene contenuta e il livello degli stoccaggi europei resta di poco inferiore al 90% della capacità disponibile”.

“Inoltre, la contrazione dei consumi di gas soprattutto nel settore termoelettrico, principalmente dovuta alla ripresa della generazione del parco nucleare francese e al contributo della produzione da fonti rinnovabili, ha favorito nel trimestre in corso il ribasso del prezzo dell’energia elettrica (Pun) che, secondo le stime, nel primo trimestre del 2024 è atteso su valori intorno ai 114 euro/MWh”. Arera ha chiarito poi che “terminato il sistema di rafforzamento del bonus sociale in vigore negli ultimi 2 anni, che ne aveva esteso la platea dei beneficiari, da gennaio la soglia Isee per ottenerlo sarà pari a 9.530 euro, che sale a 20.000 euro per le famiglie numerose (con oltre 3 figli). Viene, inoltre, confermato il contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, applicato in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, come previsto nella Legge di Bilancio 2024 in fase di approvazione”.

Ex Ilva: da cda nessuna decisione, a inizio gennaio vertice tra azionisti

Ex Ilva: da cda nessuna decisione, a inizio gennaio vertice tra azionistiMilano, 28 dic. (askanews) – Nulla di fatto nel corso del cda odierno di Acciaierie d’Italia. Il board, che si è tenuto questa mattina, non ha preso alcuna decisione, riferiscono fonti vicino al dossier. Si attende ora un incontro tra i vertici degli azionisti dell’ex Ilva – Governo, Invitalia, ArcelorMittal – che si terrà a inizio gennaio e che dovrà trovare una quadra.

Il tema dell’aumento di capitale non dovrebbe rappresentare un problema, le distanze, che si auspica siano appianate dall’incontro tra gli azionisti, sarebbero sull’acquisto degli impianti. Intanto, domani alle 16 i segretari generali di Fiom, Fim, Uilm e Ugl sono stati convocati a Palazzo Chigi sulla vertenza.