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Verizon, DirectTV compra Dish per 1 dollaro, più 9,8 mld debiti

Verizon, DirectTV compra Dish per 1 dollaro, più 9,8 mld debitiNew York, 30 set. (askanews) – La società di private equity TPG ha accettato di acquistare la quota rimanente di AT&T in DirecTV e di fondere la società satellitare con la rivale Dish per mantenere competitivo il fornitore di pay-TV nell’era dello streaming.


AT&T ha accettato di vendere la sua quota rimanente del 70% di DirecTV a TPG per circa 7,6 miliardi di dollari in pagamenti fino al 2029, suggellando l’uscita del gigante delle telecomunicazioni dal settore dell’intrattenimento. TPG ha acquistato una quota del 30% nel 2021. DirecTV, in un accordo separato, ha accettato di acquistare Dish dal proprietario EchoStar per un importo nominale di 1 dollaro più l’assunzione di circa 9,8 miliardi di dollari di debiti.

Ue, Draghi: sovranità è un concetto debole se è solo nazionale

Ue, Draghi: sovranità è un concetto debole se è solo nazionaleBruxelles, 30 set. (askanews) – Nel nuovo contesto geopolitico, di fronte alle dimensioni delle sfide globali di oggi, il concetto di sovranità è “troppo debole” se resta limitato a un contesto nazionale, qualunque sia il paese europeo a cui si riferisce, e ha senso solo se riferito alla scala europea. E’ un dei messaggi più importanti che è venuto oggi dall’ex presidente del Consiglio italiano e della Bce Mario Draghi, durante un dibattito teletrasmesso questo pomeriggio a Bruxelles dall’istituto Bruegel, un think tank europeo, sul suo rapporto sul futuro della competitività dell’Ue.


A una giornalista che gli chiedeva se il rapporto non prospetti “uno scambio tra sovranità e denaro” per gli Stati membri, ovvero la necessità di rinunciare a certe prerogative nazionali per conseguire l’economia di scala di cui hanno bisogno le imprese per svilupparsi, essere competitive e prosperare, Draghi ha risposto: “Se sovranità significa avere piccole aziende che non sono in grado di espandersi, o nemmeno di avviare la propria attività perché lo spazio è troppo stretto per loro? In questa misura sì, c’è uno scambio. Si vuole dare alle proprie aziende un mercato più grande dove possono espandersi? Allora si devono concordare delle regole che siano nell’interesse comune. Penso che forse in questo senso sì”, uno scambio c’è, anche se io non la metterei in questo modo”. “Una delle cose che continuo a dire – ha aggiunto Draghi – è che tutti i nostri paesi sono troppo piccoli per far fronte alle dimensioni, alla scala delle sfide attuali. Quindi – ha osservato – il concetto di sovranità che sottolinea questo rapporto è la sovranità europea, non è la sovranità nazionale. Tutto ciò che vediamo oggi mostra che la sovranità nazionale è troppo debole, è un concetto troppo debole”, rilevato l’ex presidente del Consiglio.


In precedenza, spiegando i contenuti essenziali del proprio rapporto, Draghi aveva sottolineato che “il passo più importante che dobbiamo intraprendere per raggiungere il nostro obiettivo è quello di integrare i nostri mercati. Innanzitutto il mercato unico e i beni pubblici che ne derivano. Perché è così importante? Perché se la produttività è l’obiettivo, la dimensione di scala, in molti dei settori che abbiamo analizzato, è diventata il suo ingrediente essenziale. E si ottiene la dimensione di scala solo se si integra il mercato unico. Dopo di che avremo i soldi, e avremo bisogno di integrazione finanziaria”. “Ma la prima cosa – ha insistito l’ex presidente della Bce – è che le piccole e medie imprese innovative siano in grado di crescere. Abbiamo risparmiato molto, abbiamo un sacco di soldi, ciò che non abbiamo è la dimensione di scala, che è ostacolata da normative transnazionali e transnazionali”.


“E la scala a cui mi riferisco – ha continuato Draghi – è l’unica scala che è commisurata alle nostre attuali sfide, e se c’è una sola qualità che manca agli Stati membri è questa: i singoli Stati membri non hanno questa dimensione di scala”. “Questa – ha concluso Draghi – è un’altra percezione relativamente nuova, che deriva da questo nuovo ambiente, da questo nuovo contesto geopolitico: i singoli paesi sono semplicemente troppo piccoli per far fronte alle sfide attuali”.

Newcleo raccoglie altri 135mln: avanti con piani sviluppo in Italia

Newcleo raccoglie altri 135mln: avanti con piani sviluppo in ItaliaMilano, 30 set. (askanews) – Chiusa una raccolta di capitale da 135 milioni di euro per Newcleo, la startup del nucleare di nuova generazione fondata dallo scienziato Stefano Buono. L’annuncio in un comunicato stampa nel quale la società conferma la decisione di spostare l’headquarter da Londra a Parigi, per poter gestire le proprie attività all’interno dei confini dell’Unione europea e andare avanti con lo sviluppo dei nuovi reattori nucleari. I progetti strategici della startup includono lo sviluppo di un reattore precursore in Italia entro il 2026, con un investimento previsto di 133 milioni di euro tra il 2025-2027 nel centro di ricerca di Brasimone (Bologna). In Italia la società ha già investito 90 milioni di euro e conta 400 dipendenti, poco meno della metà dell’organico complessivo.


Fuori dai confini nazionali, Newcleo prevede la creazione di un impianto di produzione di MOX in Francia entro il 2030 e la costruzione di un reattore prototipo sempre in Francia entro il 2031, con la consegna dei primi reattori commerciali in agenda a partire dal 2033. Newcleo prevede di riaprire il proprio capitale nei prossimi mesi, attraendo nuovi investitori con la nuova sede francese per centrare il target di raccolta di 1 miliardo annunciato un anno fa. Alla data di chiusura della tranche, la startup ha raccolto oltre 535 milioni di euro da investitori istituzionali e individuali. Oggi Newcleo conta oltre 700 azionisti, tra cui ora anche l’italiana Inarcassa (la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti), Walter Tosto (azienda italiana leader nel settore dell’ingegneria italiana di ingegneria e produzione nucleare), Ingérop (azienda francese leader nel settore dell’ingegneria e della consulenza nucleare) e family office europei attivi nel mondo dell’Ai e dei dati.


“Il trasferimento della nostra sede a Parigi è una pietra miliare strategica per accelerare la nostra missione di fornire la prossima generazione di energia nucleare sostenibile”, ha detto Buono. “Siamo ora in una posizione migliore per approfondire le nostre partnership europee e attingere a risorse di finanziamento da parte di investitori istituzionali e industriali. Questo passo è in linea con il nostro impegno ad avere un impatto globale chiudendo il ciclo del combustibile nucleare e fornendo un’energia pulita, sicura e affidabile”.

Banche, Lagarde: “Fusioni transfrontaliere nell’Ue auspicabili”

Banche, Lagarde: “Fusioni transfrontaliere nell’Ue auspicabili”Roma, 30 set. (askanews) – Le fusioni transforntaliere tra banche in Europa “sono auspicabili”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, rispondendo ad una domanda durante l’audizione trimestrale al Parlamento europea e richiamandosi a una posizione che aveva già espresso nel 2020.


Le fusioni frontaliere “non sono senza rischi”, ma sta alle parti che intendono portarle avanti valutarli. “Io mi attengo alla mia posizione del 2020: le fusioni che creano banche in grado di competere con altre istituzioni internazionali, anche americane o cinesi sono auspicabili. Non sto commentando su nessuna operazione specifica”, ha puntualizzato, anche se ovviamente la domanda è stata posta mentre è in primissimo piano la manovra con cui UniCredit ha accumulato un 21% della tedesca Commerzbank, diventandone primo azionista.“Il nostro ruolo come autorità di Vigilanza è limitato al determinare se le regole siano rispettate, se i criteri siano soddisfatti. E questo – ha concluso – verrà fatto se e quando richiesto”.


Banche europee che restassero più piccole avrebbero maggiori difficoltà nel contesto globale. “Qualunque tentativo, specialmente se a livello trans frontaliero, per allargare e approfondire le banche europee sarà di beneficio, tenendo presente che non tutte le fusioni sono buone e che ci sono rischi e oneri che vanno presi in considerazione dai portatori di interesse. Posso assicurarvi – ha concluso – che noi come autorità faremo il lavoro di verificare le proposte che ci verranno messe davanti”. 

Germania, inflazione si attenua all’1,6% annuo a settembre

Germania, inflazione si attenua all’1,6% annuo a settembreRoma, 30 set. (askanews) – Ulteriore calmieramento a settembre dell’inflazione in Germania: i prezzi non hanno registrato aumenti rispetto al mese precedente – risultato inferiore alle attese medie – e la dinamica di crescita su base annua sia attenuata all’1,6%, secondo la stima preliminare diffusa da Destatis, l’agenzia federale di statistica. Ad agosto agosto l’inflazione in Germania si era attestata all’1,9% annuo.


L’indice armonizzato con il resto dell’Unione europea segna invece un calo dei prezzi al consumo dello 0,1% rispetto al mese precedente e una crescita annua dell’1,8%. Il calmieramento del caro vita in Germania, prima economia dell’area euro, segue segnali di netto indebolimento dell’attività delle imprese e potrebbe alimentare ulteriormente le ipotesi di un possibile nuovo taglio dei tassi da parte della Bce, al Consiglio monetario del 17 ottobre.

Bce, Draghi si attende “anni di inflazione e tassi alti”

Bce, Draghi si attende “anni di inflazione e tassi alti”Roma, 30 set. (askanews) – L’ex presidente della Bce Mario Draghi prevede per i prossimi anni un quadro di inflazione e tassi di interesse più elevati, rispetto al periodo precedente alla recente fase di elevata inflazione. “Se mi chiedono, come spesso capita, come vedo gli anni futuri, se di alta inflazione o di bassa inflazione, e se i tassi ai minimi sono probabili o no, dal mio punto di vista penso che sia molto improbabile” avere inflazione e tassi ai minimi. “Vivremo in un periodo in cui avremo pressioni da deficit troppo alti e eccesso di domanda e potenzialmente livelli di inflazione più alti e tassi più alti”, ha detto durante un dibattito all’istituto Bruegel sul rapporto che ha curato su produttività e la competitività Ue.

Ue, Draghi: cruciale alzare la produttività e integrare i mercati

Ue, Draghi: cruciale alzare la produttività e integrare i mercatiRoma, 30 set. (askanews) – Se c’è un tema comune nel rapporto è che dobbiamo puntare a sforzarci di aumentare la crescita della produttività. E che questo anche ha anche a che fare con essere in grado di attuare i nostri valori di equità, sicurezza e indipendenza. E che dati i cambiamenti nel contesto geopoliticpo questa è diventata un una priorità politica”. Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio e della Bce, Mario Draghi, durante un dibattito all’istituto Bruegel sul rapporto che ha curato su produttività e la competitività Ue.


“E certamente – ha aggiunto – tra i valori dove dovremmo raggiungere risultati abbiamo innanzitutto il clima”. “Il secondo messaggio – ha proseguito Draghi – è che il passo più importante che dobbiamo prendere per raggiungere i risultati è integrare i nostri mercati. Innanzitutto il mercato unico. Penso che il mercato unico e i beni pubblici che arrivano con esso perché così importante? Perché se la produttività è l’obiettivo, le economie di scala in molti settori analizzati sono diventate un ingrediente essenziale. DE le economie di scala le ottiene solo un mercato unico integrato”.


Il terzo maggiore messaggio “più sfumato”, è che mentre si migliorano innovazione e produttività “dovremmo anche gestire le ricadute del presente”. Ad esempio tenendo presente che non ci si trova in un quadro di concorrenza leale nell’economia mondiale: “la concorrenza dall’estero viene guidata sì dall’innovazione, ma anche da asimmetrie massicce sui sussidi pubblici. E c’è una seconda regione – ha detto ancora Draghi -: che l’alternativa ed avere una strategia europea non è non avere una strategia industriale, ma avere tante strategie industriali industriali non coordinate”.

Istat: a settembre aumentati i prezzi del carrello della spesa

Istat: a settembre aumentati i prezzi del carrello della spesaRoma, 30 set. (askanews) – A settembre salgono i prezzi dei prodotti del carrello della spesa. Secondo le stime dell’Istat, nel comparto alimentare, i prezzi aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano ad accelerare su base tendenziale, da +0,6% a +1,1%. Il ritmo di crescita su base annua di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto si attenua da +1,1% a +0,6%.

Industria, Confindustria: a settembre migliorano attese su produzione

Industria, Confindustria: a settembre migliorano attese su produzioneRoma, 30 set. (askanews) – Migliorano, a settembre, le attese delle aziende italiane sulla produzione industriale. La maggior parte del campione di grandi imprese associate a Confindustria dichiara di aspettarsi un aumento della produzione industriale: il 36,6% di intervistati si attende un aumento rilevante, mentre il 40,7% un aumento moderato. Meno del 10% degli intervistati prevede un calo. Questo segnale è opposto a quello dichiarato nella rilevazione di agosto, quando circa il 60% si aspettava una diminuzione della produzione, date le chiusure estive. E’ quanto emerge dalla consueta indagine rapida del Centro Studi di Confindustria


Analizzando l’andamento trimestrale, le aspettative nel secondo trimestre del 2024 sono risultate più stabili: circa il 50% degli intervistati ha infatti previsto un livello di produzione costante. Durante i mesi estivi, emergono invece opinioni più divergenti. Secondo le grandi imprese del settore industriale, nei prossimi mesi la dinamica di domanda e ordini continuerà ad essere il principale fattore di traino della produzione. Il saldo tra la quota di imprese che la considera un fattore di traino rispetto a quella che la ritiene un ostacolo rimane sui livelli degli ultimi due mesi: 6% a luglio, 7,2% ad agosto e 7,3% a settembre 2024.


In forte miglioramento le aspettative sulla disponibilità di manodopera. Da inizio anno le rilevazioni avevano sempre riportato un saldo negativo. Per la prima volta da dicembre 2023, questo mese il saldo è positivo (1,1%).

Inflazione, Istat: a settembre accelerano prezzi carrello spesa, +1,1%

Inflazione, Istat: a settembre accelerano prezzi carrello spesa, +1,1%Roma, 30 set. (askanews) – A settembre salgono i prezzi dei prodotti del carrello della spesa. Secondo le stime dell’Istat, nel comparto alimentare, i prezzi aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano ad accelerare su base tendenziale, da +0,6% a +1,1%.


Il ritmo di crescita su base annua di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto si attenua da +1,1% a +0,6%.