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Banche, Buch: tassi depositi non salgono, dobbiamo capire perché

Banche, Buch: tassi depositi non salgono, dobbiamo capire perchéRoma, 13 feb. (askanews) – Sulle banche in Europa “non abbiamo visto un passaggio dei tassi più alti sui depositi, come abbiamo visto in passato, quindi dobbiamo capire cosa succeda”. Lo ha rilevato la presidente del ramo di Vigilanza bancaria della Bce, Claudia Buch, durante un dibattito alla conferenza organizzata a Bruxelles dal Single Resolution Board.


Buch ha anche spiegato che in questa fase la Vigilanza sta monitorando “se ci sono sacche di vulnerabilità, specialmente se ci sono esposizioni sensibili agli alti tassi di interesse. Sono questioni che guardiamo attentamente perché dobbiamo capire correttamente come” l’aumento dei livelli di riferimento operato dalla Bce “si trasferisca nel sistema finanziario”. Più in generale negli ultimi mesi, anche durante le crisi che hanno coinvolto diverse banche regionali statunitensi e il Credit Suisse “abbiamo visto veramente un settore bancario resiliente, le banche europee sono meglio patrimonializzate, sono più liquide. Spesso si dimentica di come sarebbe stato se non avesse avuto tutte queste nuove regole. Nel 2007 non avevamo gli strumenti attuali – ha notato – tutto questo è cambiato, molte decisioni sono state prese. Poi possiamo discutere delle lacune, ma voglio lanciare un messaggio positivo”.

Germania, fiducia finanza sale ma quadro economia a minimi da 2020

Germania, fiducia finanza sale ma quadro economia a minimi da 2020Roma, 13 feb. (askanews) – Il clima di fiducia complessivo nel settore della finanza della Germania ha segnato un nuovo miglioramento a febbraio, con l’indice elaborato dal centro studi Zew salito di 4,7 punti a quota 19,9 punti. Tuttavia, con un comunicato l’istituto precisa che la valutazione sulla situazione economica attuale della Germania ha segnato un forte peggioramento, con un calo di 4,4 punti.


“L’economia tedesca si trova in una brutta posizione – commenta con una nota il presidente dello Zew, Achim Wambach – la valutazione sulla situazione attuale dell’economia è finita ai minimi dal giugno del 2020, mentre le aspettative sono nuovamente migliorate”.

IA, Seeweb: necessaria politica industriale per le imprese italiane

IA, Seeweb: necessaria politica industriale per le imprese italianeRoma, 13 feb. (askanews) – Nel campo dell’Intelligenza Artificiale è necessario investire di più sulla crescita del mercato italiano superando le disuguaglianze tecnologiche e sviluppando servizi e infrastrutture cloud italiane. Seeweb ritorna sulla necessità di puntare di più su scelte di politica industriale che facciano crescere aziende italiane della filiera dell’intelligenza artificiale.


“Se si vuole ridurre il divario dell’Italia sull’intelligenza artificiale rispetto al resto d’Europa e del mondo – spiega il Ceo di Seeweb, Antonio Baldassarra – è più che mai necessario che il programma di public procurement di beni e servizi necessari per il settore pubblico nazionale e locale, vada a sostenere le imprese italiane ad alta tecnologia in modo da accelerare la produzione interna di soluzioni di intelligenza artificiale che diano sostanza alla transizione digitale, ma anche al rilancio economico del Paese”. In un contesto simile occorre però evitare un errore che purtroppo è stato spesso commesso in passato. “Non si può seguire l’illusione di dare vita a un unico campione nazionale – prosegue Baldassarra, – da solo non sarebbe mai in grado di competere negli scenari economici globali. Per sfruttare tutte le potenzialità che offre l’AI, occorre sostenere tutti i soggetti che operano nella filiera dell’Intelligenza Artificiale che ha bisogno di infrastrutture, potenza di calcolo e competenze da parte di personale qualificato. Per questo è necessario che si definiscano obiettivi precisi per l’allocazione efficiente delle risorse pubbliche con una governance che tenga conto delle aziende italiane che da anni operano nel settore dell’innovazione e del cloud”.


“Il G7 ci offre un’occasione importante per dimostrare che l’Italia sarà al passo con gli altri Paesi europei ed anche che abbiamo maturato una nuova consapevolezza – aggiunge il Ceo di Seeweb -, ovvero che non possiamo fermare l’innovazione degli altri ma che possiamo decidere quanto far crescere il nostro settore”. Finora è stato fatto troppo poco e molto spesso assistiamo ad una resa del decisore pubblico di fronte al dominio tecnologico di fornitori esteri anche quando non sembra affatto necessario perché sono già presenti sul mercato italiano valide alternative nazionali di prodotti e servizi della società dell’informazione. In questo contesto Seeweb ha lanciato la propria demo di AI generativa, per stimolare il dibattito sullo sviluppo di modelli europei. La demo infatti è in grado di generare immagini e testo seguendo le indicazioni che gli utenti inseriscono nel prompt testuale. Il funzionamento insomma è molto simile alle Api di cui si parla continuamente nell’ultimo periodo, con un modello che è stato completamente sviluppato in Italia, su tecnologie italiane, seguendo quindi criteri di compliance e riservatezza del progetto.

McGuinness: Unione bancaria aiuterebbe anche famiglie e imprese

McGuinness: Unione bancaria aiuterebbe anche famiglie e impreseRoma, 13 feb. (askanews) – Nell’Unione europea “dobbiamno assicurare che le banche restino forti e che possano supportare cittadini imprese, rimanendo competitive. E per questo dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato con l’Unione bancaria”. Lo ha affermato la commissaria europea al mercato interno, Mairead McGuinness durante la conferenza del Single Resolution Board, riconoscendo essa stessa che questo richiamo a completare l’Unione bancaria, che va avanti da anni, suona “ripetitivo”.


Ma il settore bancario ha davanti rapidi cambiamenti legati all’innovazione tecnologica, al digitale, che “portano progressi per le banche ma anche rischi, tra cui il principale è quello dei cyber attacchi. Le nostre banche devono gestire una molteplicità di rischi, dal clima, ai disastri naturali, alla cybersicurezza e dobbiamo costruire resilienza”. “Dobbiamo fare di più per rafforzare il nostro sistema completando l’Unione bancaria – ha insistito McGuinness – dobbiamo assicurare che il settore bancario europea possa gestire qualunque crisi futura che sia pronto al peggio se dovesse verificarsi. Il fallimento di alcune banche regionali americane mostra come le cose possono andare male”.


“Una unione bancaria completa porterebbe ampi benefici su redditività e competitività delle banche e il vantaggio si estenderebbe oltre le banche, perché ad esempio uno potrebbe ottenere un prestito da un altro Stato membro. La gente capisce che c’è una frammentazione nel sistema finanziario dell’Unione europea. E questo – ha proseguito – non riguarda solo singoli consumatori e famiglie ma è importante anche per le imprese. Se non ci sta un terreno di concorrenza patite paritetico diventa complicato”. “Dobbiamo comunicare ai cittadini i benefici concreti dell’Unione bancaria. Assicura anche la stabilità finanziaria. Ci sono comunque buone notizie, e sono nel fatto che abbiamo compiuto progressi rilevanti”, ha concluso.

Edison chiude il 2023 con un utile di 515 milioni di euro

Edison chiude il 2023 con un utile di 515 milioni di euroRoma, 13 feb. (askanews) – A 140 anni dall’avvio delle attività, Edison ha segnalato di aver chiuso il 2023 con un EBITDA record a 1,8 miliardi di euro, in crescita del 71%, e un utile a 515 milioni di euro. Al risultato hanno concorso tutte le attività di business che hanno registrato solide performance operative. Questo consente a Edison di distribuire un dividendo che per il 2023 è di euro 0,105 per ciascuna azione di risparmio (0,052 euro nel 2022) e di euro 0,075 per ciascuna azione ordinaria (0,022 euro nel 2022).


Nel 2023, inoltre, Edison ha conseguito un importante riconoscimento, con l’ottenimento di un rating ESG da Sustainalytics (società del Gruppo Morningstar) che le attribuisce un punteggio di 24,9, pari a un indice di “rischio medio”, confermandone il forte livello di gestione del rischio ESG, collocando Edison nel primo terzo delle utility valutate a livello mondiale dalla società di rating. A livello di Ebitda, particolarmente positivo il contributo alla marginalità delle attività rinnovabili, con l’idroelettrico che nel 2022 aveva risentito di un’idraulicità fortemente inferiore alle medie storiche, e delle attività di compravendita di energia rinnovabile, anche a medio-lungo termine con soggetti terzi. In decisa crescita le attività Downstream: con il settore Gas&Power (B2B e B2C) che registra una forte ripresa rispetto al calo del 2022 quando aveva assorbito l’impatto negativo del rialzo dei prezzi sulla marginalità delle vendite a tutela dei clienti finali; e con i servizi energetici e ambientali che beneficiano in particolare del miglioramento della performance nel segmento della Pubblica Amministrazione e di un effetto perimetro a seguito di un’acquisizione effettuata a maggio 2022. Le Attività Gas, escludendo il forte impatto negativo causato dalla mancata consegna di GNL dagli Stati Uniti, hanno beneficiato in modo significativo delle azioni di ottimizzazione del portafoglio.


I ricavi di vendita riflettono lo scenario prezzi e volumi che si registra a livello macroeconomico con un rallentamento globale dell’economia. Edison chiude il 2023 con ricavi pari a 18.436 milioni di euro da 30.309 milioni di euro del 2022. La riduzione è ascrivibile, in particolare, alla Filiera Attività Gas che ha riportato ricavi in flessione del 47,8% a 12.132 milioni di euro, in conseguenza dell’evoluzione dello scenario prezzi e della contrazione dei volumi di vendita. Stessa dinamica si osserva per la Filiera Energia Elettrica con ricavi in diminuzione del 16,1% a 8.335 milioni di euro, per effetto soprattutto della minor produzione termoelettrica (-9,3%). Molto positivo l’apporto delle rinnovabili con la produzione idroelettrica che cresce del 63,4% anno su anno, e quella eolica e fotovoltaica che nel complesso registrano un incremento della produzione del 14,7%, grazie all’entrata in esercizio di nuovi impianti, alla maggiore ventosità e a una variazione di perimetro avvenuta a luglio 2022 (acquisizione Winbis Srl e Cerbis Srl). L’indebitamento finanziario al 31 dicembre 2023 registra un saldo a credito di 160 milioni di euro, rispetto a un debito pari a 477 milioni di euro al 31 dicembre 2022, per effetto principalmente della significativa generazione di cassa dettata dai robusti risultati della gestione operativa. Un risultato questo che colloca il Gruppo nella posizione migliore per il raggiungimento dei suoi obiettivi strategici sul fronte della sicurezza e della transizione energetica.


In considerazione dell’attuale contesto di mercato caratterizzato da un’elevata incertezza economica, geopolitica e da uno scenario prezzi di gas ed elettricità in flessione, il Gruppo Edison prevede comunque per il 2024 un livello minimo di EBITDA di 1,5 miliardi di euro.

Daihatsu (Toyota), scandalo test sicurezza truccati: saltano vertici

Daihatsu (Toyota), scandalo test sicurezza truccati: saltano verticiRoma, 13 feb. (askanews) – Toyota Motor ha annunciato oggi in un comunicato che sia il presidente che il presidente del consiglio d’amministrazione della controllata Daihatsu Motor si dimetteranno in seguito alle rivelazioni di cattiva condotta relativa ai test di sicurezza in caso di collisione truccati.


L’amministratore delegato di Toyota per la regione dell’America Latina e dei Caraibi, Masahiro Inoue, sostituirà Soichiro Okudaira come presidente di Daihatsu a partire dal primo marzo, ha annunciato in un comunicato la casa automobilistica più venduta al mondo. Inoue ha presentato ancota una volta “profondo rincrescimento” per lo scandalo in una conferenza stampa dopo l’annuncio dell’avvicendamento.


Okudaira, che ha lavorato in Toyota dal 1979, prima di diventare presidente di Daihatsu nel 2017, un anno dopo che la casa automobilistica compatta era diventata una consociata interamente controllata da Toyota nel 2016. Inoltre il presidente del Cda della Daihatsu, Sunao Matsubayashi, si dimetterà e non sarà sostituito, ha detto Toyota.


A causa dello scandalo relativo alle richieste di certificazione dei test di sicurezza, Daihatsu sarà anche rimossa da una partnership di veicoli commerciali nota come Commercial Japan Partnership Technologies (CJPT), ha affermato la casa automobilistica in una dichiarazione separata. La quota azionaria del 10% di Daihatsu nella partnership sarà trasferita a Toyota, si legge nella nota diffusa dalla grande casa automobilistica.

Banche, Srb: piani risoluzione attuabili “con breve preavviso”

Banche, Srb: piani risoluzione attuabili “con breve preavviso”Roma, 13 feb. (askanews) – L’ente europeo che si occupa della gestione di fallimenti e crisi bancarie, il Single Resolution Board ha presentato la sua nuova strategia operativa per il periodo che si estende fino al 2028, elaborata dopo un anno di consultazioni con tutte le parti coinvolte nell’Unione bancaria. Il documento verrà discusso oggi nel corso di una conferenza organizzata dallo stesso Srb.


Secondo quanto riporta un comunicato, l’attivà di questo organismo vede aprirsi una nuova fase di lavoro che terrà conto del contesto operativo che sta cambiando, mentre le autorità di risoluzione nazionali si stanno muovendo sui preparativi degli elementi chiave dei piani di risoluzione, per includere nuove focalizzazione su simulazioni e preparazioni alle crisi. Questa nuova fase assicurerà che ogni piano e strategia privilegiata di risoluzione per ogni banca possa essere attuato “con breve preavviso – afferma il Srb – rendendoci anche più resilienti e preparati alle crisi”.


La strategia copre tre aree chiave: le attività principali delle banche (core business), i processi di governo degli istituti stessi e, terzo, le risorse umane. La strategia prevede una serie di obiettivi con 20 azioni da attuare da qui al 2028. Indicatori di performance specifici verranno inclusi nel piano pluriennale del Srb. I lavori avvengono in coordinamento con le autorità nazionali, con la Bce, con la Commissione europea e con rappresentanti del panorama bancario. “Le loro indicazioni ci aiuteranno a portare avanti efficienza, semplificazione diventare anche più trasparenti”, ha affermato il presidente del Srb, Dominique Laboureix.

Energia, Birol (Aie): transizione energia pulita non si può fermare

Energia, Birol (Aie): transizione energia pulita non si può fermareRoma, 13 feb. (askanews) – La transizione verso le tecnologie pulite è ormai “impossibile da fermare”, perché ormai insita nelle dinamiche di mercato e non più solamente nelle scelte politiche dei governi. L’ha affermato oggi il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) Fatih Birol aprendo il forum sull’innovazione energetica dell’Aie, collegato alla riunione ministeriale di oggi e domani.


“Dobbiamo fare due lavori, per dirla con rudezza. Uno, specialmente tra ora e il 2030, una massiccia, massiccia estensione delle tecnologie pulite che sono già ottenibili commercialmente, spingendole con forza, per esempio il solare, il vento, le pompe di calore, auto elettriche, efficienza energetica, in alcuni paesi l’energia nucleare. Ma, come abbiamo rilevato, anche questa grande spinta non è abbastanza non è sufficiente per raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050. Quindi abbiamo bisogno, a quanto abbiamo scoperto, di spingere le tecnologie che non sono ancora sul mercato ma sono in costruzione, siano parte del nostro mix energetico attorno al 2030. Di conseguenza, per il secondo lavoro da fare, la parola magica è ‘innovazione’”, ha sostenuto il direttore generale. Birol ha dato atto che le tecnologie verdi stanno procedendo “più velocemente di quanto molti non realizzino”. Nel 2001 “la quota di eolico più solare nella generazione elettrica globale era lo 0,25%; entro tre anni questa quota raggiungerà il 25%”, ha spiegato il direttore generale. “E’ una grande crescita”, ha detto ancora, affermando inoltre che un eventuale cambiamento di orientamento di uno o due governi sulla transizione non avrebbe effetti rilevanti sulla direzione di marcia, perché sono ormai le forze di mercato a dirigere la trasformazione. “In dieci anni la dimensione di mercato per la produzione di tecnologia a energia pulita raggiungerà 1.000 miliardi di dollari, e questo è il prossimo capitolo del settore industriale”, ha detto Birol, segnalando come la produzione con energia pulita sta diventando un fattore di competizione tra i paesi. “Quindi – ha precisato – certamente un cambiamento politico in questo o quel paese incide, ma io credo che la transizione energetica sia ormai impossibile da fermare”.

Confindustria, corsa a 4: Orsini, Gozzi, Garrone e Marenghi i candidati

Confindustria, corsa a 4: Orsini, Gozzi, Garrone e Marenghi i candidatiRoma, 12 feb. (askanews) – E’ corsa a quattro per la presidenza di Confindustria. In pista per la successione a Carlo Bonomi ci sono Alberto Marenghi, Emanuele Orsini, Edoardo Garrone e Antonio Gozzi. Ai saggi della Commissione di Designazione, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi, sarebbero arrivate, secondo quanto si apprende, le candidature di tutti e quattro gli imprenditori.


Il nuovo leader di Confindustria verrà designato, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei votanti, il 4 aprile dai 184 membri del Consiglio generale e sarà poi eletto dall’assemblea dei delegati in programma per il 23 maggio. La gara parte, dunque, affollata. Nel giro di poche settimane, però, i candidati potrebbero ridursi se, come nella tradizione confindustriale, si cercheranno alleanze in nome dell’unità del sistema. Anche il lavoro dei saggi potrebbe spingere in questa direzione. Difficile che si arrivi ad un candidato unico, più probabile che anche questa volta la sfida sia a due.


Gozzi, nato a Chiavari nel 1954, è presidente del gruppo Duferco, della Virtus Entella e di Federacciai. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Genova, si è sempre occupato di attività e temi riguardanti l’industria, l’energia e lo shipping. È inoltre presidente di Interconnector Energy Italia, il consorzio che organizza le prime 80 imprese italiane energivore nei settori dell’acciaio, della chimica del cemento e della carta. E’ membro del Consiglio Generale di Confindustria e dell’Esecutivo dell’Aspen Institute. Fa parte, poi, del Comitato Tecnico Energia di Confindustria, occupandosi, in particolare, dei complessi problemi tecnologici e finanziari che il processo di decarbonizzazione del sistema manifatturiero comporta. Marenghi, casse 1976, di Mantova, è amministratore delegato di Cartiera Mantovana. L’azienda è stata fondata da un suo antenato nel 1615 e Marenghi ne rappresenta la 17ma generazione. Nel 2010 fonda Cartiera Galliera, di cui è presidente e amministratore delegato, con sede a Padova e successivamente nel 2013 Sumus Italia, di cui è vicepresidente, con sede a Milano. Quanto alla ‘carriera’ in Confindustria, nel 2001 viene eletto presidente regionale dei Giovani Imprenditori della Lombardia e nel 2008 vicepresidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Nel 2014, all’età di 37 anni, viene eletto presidente di Confindustria Mantova. Da maggio 2020, con la presidenza Bonomi, è vicepresidente nazionale di Confindustria con delega all’Organizzazione, Sviluppo Associativo e Marketing.


Anche Orsini è nella squadra di Bonomi come vicepresidente con la delega al Credito, alla Finanza e al Fisco. Emiliano, classe 1973, è amministratore delegato di Sistem Costruzioni, e di Tino Prosciutti. Inoltre è presidente di Maranello Residence, consigliere delegato di Sistem Cubiertas Iberica Sl e consigliere di amministrazione di Afi – Associazione Forestale Italiana. Garrone, nato a Genova nel 1961, è presidente del Consiglio di Amministrazione di San Quirico, la Holding finanziaria del Gruppo Garrone-Mondini, ed è presidente del Gruppo Erg. Inoltre riveste il ruolo di presidente del Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 Ore. Lunga la sua esperienza confindustriale. Dal 2000 al 2002 è stato presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Da maggio 2008 ad aprile 2012 è stato vicepresidente di Confindustria per l’Organizzazione e il Marketing Associativo. Da maggio 2014 ad aprile 2016, Garrone è stato componente del Comitato di Presidenza di Confindustria, con delega per l’Internazionalizzazione associativa. Da maggio 2012 ad aprile 2014 ha rivestito il ruolo di presidente del Comitato tecnico per l’Ambiente e Internazionalizzazione del Sistema associativo.


Secondo l’articolo 12 dello statuto di Confindustria, i tre saggi sono ora chiamati a tutte le verifiche sui candidati. Un lavoro da svolgere insieme al Consiglio etico e al Collegio speciale dei Probiviri confederali. In settimana partirà, poi, il “tour” nazionale di Enoc, Moltrasio e Vescovi. I tre apriranno le consultazioni con la base imprenditoriale giovedì 15, a Milano, nelle sede di Federchimica. Seconda tappa sarà Bologna il 16 febbraio. Poi i tre si sposteranno a Torino il 23 febbraio. Il 28 e 29 febbraio saranno a Roma nella sede di Confindustria. Il primo marzo di nuovo a Milano, questa volta in Assolombarda. Il 9 marzo a Padova e come tappa finale ci sarà Napoli l’11 marzo. Al termine delle consultazioni, i saggi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del Consiglio Generale del 21 marzo.

Milleproroghe, la riunione di maggioranza trova la quadra sull’Irpef agricola (e la pensione dei medici)

Milleproroghe, la riunione di maggioranza trova la quadra sull’Irpef agricola (e la pensione dei medici)Roma, 12 feb. (askanews) – Sarà depositato domani l’emendamento sull’Irpef agricola per la quale è stata trovata la quadra con l’esenzione totale fino a 10mila euro e al 50% tra 10 e 15mila.


In arrivo anche una nuova misura sui medici con il via libera allo scudo penale e alla possibilità di restare al lavoro fino a 72 anni. E’ quanto riferiscono fonti parlamentari a margine della riunione di maggioranza sul Milleproroghe il cui esame dovrebbe entrare nel vivo domani alla Camera.